Costruire un acquario

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Questo Wikilibro intende affrontare la costruzione di un acquario.

Dimensioni di un acquario[modifica]

Le dimensioni di un acquario sono una delle prime decisioni da affrontare quando si decide di allestire una nuova vasca.

La scelta della vasca[modifica]

Le vasche per l'acquariofilia, si misurano in litri o, in alcuni casi, in lunghezza del vetro frontale. La lunghezza in effetti fornisce da sola una buona approssimazione della capacità in quanto la profondità di un acquario va dal 25 al 40 per cento della lunghezza con preferenza, quasi universale, verso il 30 o 35 percento. L'altezza della vasca poi è quasi uno standard: sono tutte tra i 40 centimetri, per gli acquari più piccoli, fino ad un massimo di 60 o 65 delle grandi vasche da 500 o 600 litri.

Nonostante questo è bene sincerarsi del reale volume in litri della vasca poiché differenze modeste nelle dimensioni portano a notevoli differenze di volume: infatti, aumentando tutte le misure lineari del 10%, il volume aumenta del 33%!. Questi standard provengono, per quanto riguarda la profondità, dalla constatazione dei gusti più comuni e della piacevolezza delle forme; per l'altezza, invece, da questioni tecniche: anche negli acquari da 500 litri bisogna poter arrivare a lavorare sul fondo.

L'altezza della vasca[modifica]

Solitamente l'altezza delle vasche varia poco col cambiare dei volumi, grosse vasche da 600 litri sono alte solo 10-15 cm in più di quelle da 100 litri. Dietro questa scelta vi sono tre ragioni:

  • la manutenzione di vasche molto profonde è difficile e richiede spesso attrezzi particolari e scomodi da usare.
  • la trasparenza dell'acqua attenua la luce in modo progressivo: la luce si attenua con il quadrato della profondità. Acquari molto profondi (80cm) richiedono illuminazioni fortissime per poter far crescere anche le piante basse, e non possono usare gli economici tubi al neon, ma necessitano di lampade HQI con riflettore parabolico, molto più costose ed ingombranti. Viceversa un acquario molto poco profondo (40cm) ha una richiesta di luce molto contenuta e può giovarsi dei neon compatti (metà altezza comporta un quarto della potenza).
  • l'acqua calda, meno densa, tende a salire nella zona alta della vasca, mentre il substrato di ghiaia tende a raffreddarsi. Il fenomeno, più marcato con l'aumentare dell'altezza della vasca, causa problemi di adattamento alle piante con apparato radicale sviluppato. Con un termine infelice si dice che le piante soffrono di "piedi freddi". L'acquariofilia moderna ha brillantemente risolto questo problema: ogni acquario evoluto prevede l'uso di un cavetto riscaldante da fondo che usa a proprio vantaggio la dilatazione dell'acqua calda per indurre un benefico moto convettivo.

Litri lordi o netti[modifica]

Il volume dichiarato dai costruttori di acquari è quasi sempre espresso in litri lordi, e viene calcolato con le misure esterne dell'ingombro dell'acquario. Per avere la capacità effettiva, il volume dei vetri è trascurabile (è dell'ordine di qualche punto percentuale); occorre sottrarre l'ingombro degli accessori quali filtri (che però è pieno d'acqua; in genere viene espressa a catalogo la capacità del filtro), riscaldatori e soprattutto lo spazio occupato dal vano-luci. La differenza tra volume lordo e netto è in genere notevole in un acquario piccolo, e diventa sempre meno marcata con l'aumentare delle dimensioni della vasca.


La scelta e la preparazione dell'acqua[modifica]

La preparazione dell'acqua per l'acquario differisce considerevolmente a seconda che si desideri allestire un acquario marino o di acqua dolce.

Per costruire un "marino" non si deve usare l'acqua di mare, ma si dovrà trattare la comune acqua di rubinetto con un buon biocondizionatore ed aggiungere i sali necessari, che si trovano comunemente in negozi specializzati. L'acqua trattata dovrà avere un pH pressoché basico (intorno a 8) ed avere un valore elevato di durezza carbonatica (almeno 9°dKH). Inoltre la stessa acqua deve avere una densità specifica (testata con appositi rifrattometri) intorno a 1,022-1,025 (questi valori potrebbero variare in base al tipo di pesci allevati).

Molto più semplice è la procedura per l'acqua dolce: è sufficiente aggiungere alla comune acqua di rubinetto un buon biocondizionatore, utile a togliere elementi come il cloro (importante per noi ma nocivo per i pesci), e poi controllare abitualmente tutti i valori come il pH (un valore pari a 7 andrà bene per quasi tutte le specie), la durezza (variabile in base al tipo di biotopo realizzato) e tenere sotto controllo i livelli di nitrati, fosfati, nitriti e ammoniaca (tutti valori testabili attraverso test che si possono oramai trovare anche nei supermercati più forniti).

È importante, prima di inserire i pesci, far "maturare" sia filtro che acqua.

La scelta del volume[modifica]

La scelta del volume della vasca deve essere subordinata in primo luogo al tipo di pesci e piante che si desidera allevare: uno Scalare alto 25cm ad esempio non può essere costretto in una pozzanghera da 100 litri, e un singolo esemplare di Betta splendens non può essere disperso in un mare da 200 litri.

La fascia fino a 40 litri
Si tratta di vasche poco adatte all'allevamento di qualsiasi animale acquatico, ad esclusione di gasteropodi e piccoli invertebrati come le caridine japoniche. A causa del veloce accumulo di sostanze inquinanti è fondamentale riempire di piante la maggior parte del volume della vasca, questo da un lato favorirà lo smaltimento degli inquinanti, d'altro lato fornirà un colpo d'occhio decisamente migliore all'aspetto generale della vasca. La manutenzione deve essere quasi quotidiana per ottenere un qualche risultato apprezzabile. Il sistema è molto instabile: occorre misurare spesso i valori chimici dell'acqua e prendere subito provvedimenti in caso di anomalie. Non si possono coltivare piante esigenti, in quanto non si può fornire una illuminazione adeguata, si consigliano quelle a crescita lenta e che non necessitano di fondi fertili (anubias vallisneria, microsorum ecc): l'instabilità tipica delle vasche piccole causerebbe frequenti esplosioni di alghe. Le vasche di piccole dimensioni non sono adatte per accostarsi all'acquariofilia evoluta ma sono utili in vari campi di impiego. Innanzitutto sono un enorme passo avanti rispetto alla classica boccia di vetro. Sono estremamente utili come vasche di appoggio per l'allevamento degli avannotti, per isolare esemplari aggressivi, per curare pesci malati, o infine per costringere un pesce pulitore a ripulire una particolare pianta. Diffidare da chiunque le consigli per l'allevamento di specie piccole. Spesso infatti i piccoli pesci delle specie Pocelidae o Caracidae sono estremamente sensibili agli inquinanti. Da contare anche che i primi si riproducono in maniera esponenziale, per cui andrebbero tenuti in vasche superiori ai 100 litri, mentre i secondi sono pesci da branco che amano molto nuotare e di conseguenza devono necessariamente vivere in vasche di oltre un metro. pertanto le vasche sotto i 40 litri sono assolutamente sconsigliate per i neofiti che si avvicinano a questa passione.
Da 40 a 100 litri
Sono vasche ottime per cominciare. Si possono utilizzare per alcune specie, principalmente anabantidae, coppie singole con moltissima vegetazione. La manutenzione è accettabile, una volta la settimana o ogni due, il costo di un acquario da 100 litri è poco superiore ad uno da 50, pertanto non bisogna MAI risparmiare sulla vasca. Occorre prestare attenzione ai parametri chimici dell'acqua. Assolutamente inadatte per il marino (vale sempre la regola che maggiore è il volume dell'acqua e minore è la curva d'incremento delle sostanze, sali o inquinanti, in essa disciolte)
Da 100 a 200 litri
Sono considerate vasche ottime. Non presentano particolari limiti sia per la quantità che per la dimensione dei pesci allevabili. La manutenzione può essere quindicinale e le variazioni dei parametri chimici dell'acqua sono abbastanza lente da non richiedere frequenti controlli. Possono essere utilizzate per un acquario marino anche se, secondo molti, le dimensioni sono ancora troppo limitate.
Da 200 a 300 litri
Sono l'ideale per quasi tutti i pesci d'acqua dolce ad esclusione di piragna e grandi ciclidi amazzonici. La quantità dei pesci deve sempre essere proporzionata al numero di piante. Generalmente si consiglia sempre, nel caso dell'acquario d'acqua dolce, di allestirlo PRIMA come un plantacquario e POI procedere all'immissione dei pesci, anche se questa procedura richiede un impegno di mesi. La manutenzione può avere cadenza mensile ed arrivare anche a tre mesi di abbandono senza rischi eccessivi. Naturalmente, più è alto il numero di piante e meno manutenzione sarà necessaria. È possibile usare queste vasche per un acquario marino con relativa soddisfazione anche se occorre non esagerare nelle pretese.
400 e oltre
Sono utili per acquari marini o per biotopi molto complessi come Rio Orinoco o Rio della Plata. Usare una vasca da 400 o, magari, 500 litri per un acquario tropicale dolce è poco consigliabile a causa dell'altezza che rende difficoltosa la manutenzione richiesta dalle piante durante le fasi di trapianto. Tuttavia alcune specie di pesci tropicali di acqua dolce più o meno comuni (piragna, astronotus ocellatus, pterophyllum altum, discus) necessitano di spazi decisamente grandi ed allestiti a regola d'arte secondo il biotopo di origine. Quasi tutti questi pesci (principalmente quelli predatori) sono incompatibili con tutte le piante acquatiche in quanto le sradicano nella ricerca del cibo. Sono vasche consigliate solo a veri esperti in grado di sopperire sia alle spese elevate delle attrezzature (impianti di osmosi, co2, denitrificatori, ecc) che agli innumerevoli problemi che i pesci più delicati possono avere. Indubbiamente sono vasche che danno enormi soddisfazioni.

Filtro biologico per acquario[modifica]

I filtri biologici per acquari sono utilizzati per la pulizia dell'acqua contenuta in essi dalle varie impurità prodotte dai pesci ospitati e possono essere divisi in due categorie: interni ed esterni, con vantaggi e svantaggi per entrambi i tipi. I filtri biologici trasformano le impurità in nitrati che si accumulano nell'acqua. Nel caso di vasche marine per rallentare questo accumulo si inserisce uno schiumatoio prima dell'ingresso del biologico, col compito di raccogliere la maggior parte delle impurità anziché trasformarle in nitrati.

Filtro biologico interno tradizionale[modifica]

Il biologico interno tradizionale consiste in un filtro posto all'interno della vasca, solitamente contenente un termoriscaldatore regolabile (le temperature per acquari tropicali vanno da 25 C° a 28 C °), una spugna sintetica (prefiltro meccanico), lana sintetica e cannolicchi (supporto batteri) e una pompa di ricircolo.

L'acqua fluisce attraverso i tre stadi del filtro rilasciando al suo interno le sostanze inquinanti che vengono trattenute meccanicamente dalla spugna o dalla lana sintetica mentre i batteri insediati nella spugna e nei cannolicchi degradano l'ammoniaca (NH3) in nitriti (NO2-) ed i nitriti in nitrati (NO3-), i nitrati (meno pericolosi per i pesci) vengono solitamente rimossi con il ricambio dell'acqua. Questi batteri utili sono introdotti in vasca a mezzo di appositi prodotti che li contengono in forma liofilizzata che si rigenerano a contatto con l'acqua.


Il cannolicchio non è altro che un pezzo di ceramica cavo al cui interno si insediano i batteri "buoni". Solitamente i cannolicchi devono essere posizionati sul fondo del filtro, la lana di Perlon nel mezzo e per ultima, in cima,la spugna sintetica.

Questo tipo di filtro è poco costoso ma ha lo svantaggio di portare via spazio in vasca e di non essere molto comodo in fase di pulizia, a meno che la vasca non sia aperta (senza coperchio).

Da non dimenticare che i filtri migliori sono quelli di costruzione europea.

Filtro biologico esterno[modifica]

I filtri esterni hanno lo stesso principio di funzionamento di quelli interni, possono avere un quarto strato che contiene le "bio balls", delle palline contenenti insenature che permettono di trasformare i nitrati in sostanze meno dannose. Essi sono però più costosi, ma sono facili da pulire ed inoltre sono adatti anche a vasche piccole in quanto portano via meno spazio all'interno.Se si inseriscono nel supporto non sono visibili, ma si avranno due tubi che devono risalire per entrare dal coperchio, quando la vasca non è predisposta con entrata e uscita sul fondo, sono antiestetici per una vasca al centro di una stanza, contro un muro, se la vegetazione è abbondante quasi non si vedono.

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