Esperanto/Pronomi personali ed aggettivi possessivi

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I pronomi sono una parte del discorso che ha lo scopo di stare al posto del nome. Una categoria molto importante di pronomi è quella dei pronomi personali, dai quali in esperanto si ricavano anche gli aggettivi e pronomi possessivi, come vedremo in questa lezione.

I pronomi personali soggetto[modifica]

Come anticipato, dai pronomi personali soggetto si possono ricavare i pronomi personali oggetto, i pronomi ed aggettivi possessivi. Ecco elencati quindi i pronomi personali soggetto in esperanto:

mi io
vi, ci tu (vedere la spiegazione apposita)
li egli
ŝi ella
ĝi esso/a, pronome riferito a cosa asessuata o animale; può indicare una persona in situazioni particolari in cui il sesso è ignoto/nascosto[1].
ni noi
vi voi
ili loro (maschile, femminile e neutro)

Inoltre ci sono (spiegazioni sotto la tabella):

si si (pronome riflessivo alla terza persona)
oni pronome indefinito

Si è il pronome riflessivo della terza persona (singolare e plurale). Non è mai soggetto, ma da esso si ricavano pronomi/aggettivi possessivi, pronomi oggetto per cui per adesso lo trascuriamo.

Oni si usa quando il soggetto è indefinito, o è generale:

  • Oni diras ... = Si dice ... / Qualcuno dice ...

Differenza tra "ci" e "vi". Forma di cortesia[modifica]

Come si vede, "tu" si può tradurre in due modi diversi: "ci" e "vi". Gli esperantisti in genere usano soltanto vi, per dire entrambi gli italiani tu e voi, sul modello inglese. Nonostante questa doppia forma, il vi è prevalso principalmente per volontà di Zamenhof, creatore dell'esperanto, che usò il ci molto raramente nei suoi scritti. Il motivo dell'uso pressoché esclusivo di vi è profondo, ed è da ricercarsi nella volontà di diminuire le distanze tra le persone con una lingua in cui si desse del tu a tutti. La forma di cortesia si distingue da quella informale semplicemente per l'utilizzo di appellativi come sinjoro, doktoro e simili, oltre che (nello scritto) la tendenza a mettere in maiuscolo Vi.
Bisogna però conoscere anche il ci, perché lo si può incontrare in opposizione alle forme di cortesia, in opere letterarie, per esigenze di traduzione o per indicare grande intimità o confidenza tra due persone (in espressioni come "Ti amo", si può preferire "Mi amas cin" a "Mi amas vin", ma è una scelta personale e poco diffusa).
Similmente, quanto detto vale per i pronomi oggetto e possessivi derivati da ci e vi.

Pronomi soggetto: esempi[modifica]

  • Mi estas Antonio. Mi estas italo. = Io sono Antonio. Io sono (un) italiano.
  • Vi estas Carlos. Vi estas hispano. = Tu sei Carlos. Tu sei (uno) spagnolo.
  • Ci estas amiko tre kara. = Tu sei un amico carissimo.
  • Li estas John. Li estas anglo. = Lui è John. Lui è (un) inglese.
  • Ĝi estas "La vivo estas bela", ĝi estas bela filmo! = (Esso) È la "La vita è bella", è un bel film!
  • La rabisto estas nekonata, ĝi estis tre rapida! = Il ladro è ignoto, lui/lei è stato rapidissimo/a!
  • Ŝi estas Sylvie. Ŝi estas francino. = Lei è Sylvie. Lei è (una) francese.
  • Ni estas Antonio kaj Maria. Ni estas italoj. = Noi siamo Antonio e Maria. Noi siamo (degli) italiani.
  • Vi estas Albert kaj Sylvie. Vi estas francoj. = Voi siete Albert e Sylvie. Voi siete (dei) francesi.
  • Ili estas John kaj Jane. Ili estas angloj. = Loro sono John e Jane. Loro sono (degli) inglesi.
  • Oni scias, la mondo estas globo. = Si sa (è risaputo), il mondo è un globo.

I pronomi personali oggetto[modifica]

I pronomi oggetto non sono altro che l'accusativo dei pronomi soggetto. Siccome in esperanto l'accusativo si forma aggiungendo la desinenza "-n", i pronomi non possono fare eccezione (ovviamente...).

min me (quando complemento oggetto, traduce anche la forma atona italiana: mi)
vin (cin) te (forma atona: ti)
lin lui (lo)
ŝin lei (la)
ĝin esso, (lo-la) riferito a cosa o animale
nin noi (ci)
vin voi (vi)
ilin loro (li)

Inoltre:

sin sé stesso/i (si), è il pronome riflessivo della terza persona (singolare e plurale)

Sin significa sé stesso/sé stessi: "Marko lavas sin" = "Marco si lava (lava sé stesso)". Non compare mai come soggetto.

Pronomi oggetto e forma riflessiva: esempi[modifica]

Come ci si aspetta, questi pronomi sono usati quando il pronome personale è complemento oggetto:

  • Mi ne komprenas lin = Non lo capisco.
  • Ĝi estas kalabria salaĵo, gustumu ĝin. = È un salume calabrese, assaggialo.
  • La geviroj amas sin. = Gli esseri umani si amano (loro stessi).

La forma riflessiva si forma come in italiano, coi pronomi oggetto:

  • Mi rigardas min en la spegulo. = Io mi guardo allo specchio. = Io guardo me allo specchio.
  • Ci rigardas cin en la spegulo. = Tu ti guardi allo specchio.
  • Li rigardas sin en la spegulo. = Egli si guarda allo specchio.
  • Ŝi rigardas sin en la spegulo. = Ella si guarda allo specchio.
  • Ĝi rigardas sin en la spegulo. = Egli/Ella/Esso si guarda allo specchio (sesso sconosciuto o nascosto).
  • Ni rigardas nin en la spegulo. = Noi ci guardiamo allo specchio.
  • Vi rigardas vin en la spegulo. = Tu/Voi ti/vi guardi/guardate allo specchio.
  • Ili rigardas sin en la spegulo. = Loro si guardano allo specchio.
  • Ŝi povas vidi lin, ŝin kaj sin en la spegulo. = Ella può vedere lui, lei e sé stessa allo specchio.
  • Marko povas vidi ŝin, lin kaj sin en la spegulo. = Marco può vedere lei, lui e sé stesso allo specchio.

Confronta le frasi alla terza persona con le seguenti (dove non viene usato sin):

  • Li rigardas lin en la spegulo. = Egli lo guarda allo specchio (guarda un altro uomo).
  • Ŝi rigardas ŝin en la spegulo. = Ella la guarda allo specchio (guarda un'altra donna).
  • Ĝi rigardas ĝin en la spegulo. = Egli/Ella/Esso/a lo/a guarda allo specchio (guarda qualcun altro o qualcos'altro).
  • Ili rigardas ilin en la spegulo. = Loro li guardano allo specchio (osservano altre cose/persone, non se stessi/e).

Aggettivi possessivi[modifica]

Non stupirà a questo punto il fatto che per ottenere gli aggettivi possessivi, basta aggiungere la desinenza degli aggettivi appunto, ovvero "-a":

mia mio/mia
via, cia tuo/tua
lia suo/sua (di lui)
ŝia suo/sua (di lei)
ĝia suo (di cosa o animale)
nia nostro/nostra
via vostro/vostra
ilia loro

Inoltre:

sia significa il proprio/i propri (della terza persona, singolare e plurale).

Gli aggettivi possessivi non hanno bisogno dell'articolo:

  • Mia domo = La mia casa

Per il resto vale quanto detto per gli aggettivi in generale.

Aggettivi possessivi: esempi[modifica]

  • Italio estas mia lando. = L'Italia è il mio Paese
  • Hispanio estas via lando. = La Spagna è il tuo/vostro Paese
  • Mi estas cia frato. = Io sono tuo fratello.
  • Anglio estas lia lando. = L'Inghilterra è il suo Paese.
  • Francio estas ŝia lando. = La Francia è il suo Paese.
  • Finlando estas moderna, sed ĝia naturo estas mirinda. = La Finlandia è moderna, ma la sua natura è meravigliosa.
  • Italio estas nia lando. = L'Italia è il nostro Paese.
  • Francio estas via lando. = La Francia è il vostro Paese.
  • Anglio estas ilia lando. = L'Inghilterra è il loro Paese.

Differenza tra "sia" e gli altri pronomi per la terza persona[modifica]

Si noti che se la cosa posseduta appartiene al soggetto stesso che è in terza persona (singolare o plurale), si deve usare "sia" ( = proprio/a, dal pronome riflessivo "si").

  • Ŝi vidis sian amikinon. = Lei vide l’amica sua (propria).
  • Ŝi vidis ŝian amikinon. = Lei vide l’amica sua (di un’altra donna)
  • Li vizitis lian filon. = Lui visitò il suo (di un altro uomo) figlio.
  • Li vizitis sian filon. = Lui visitò il suo (proprio) figlio.
  • Ili volus siajn ludilojn. = Essi vorrebbero i propri giocattoli.
  • Ili volus iliajn ludilojn. = Essi vorrebbero i loro (di altri) giocattoli.

Pronomi possessivi[modifica]

I pronomi possessivi sono identici agli aggettivi possessivi, ma cambia la loro funzione nel discorso. I pronomi possessivi sottintendono un nome evitando di ripeterlo, come ogni pronome che si rispetti, e quindi sono da soli (non seguono o precedono un sostantivo). Senza far scandalizzare (speriamo!) i grammatici, diciamo che, volendo, chi non riesce a vedere la distinzione tra pronomi ed aggettivi possessivi può anche ignorare questa parte e fermarsi agli aggettivi possessivi. Si noti solo che essi, al contrario degli aggettivi possessivi, possono avere l'articolo, anche se non è obbligatorio:

  • Mi vidis mian amikon kaj (la) lian = Ho visto il mio amico ed il suo (amico).

In questo caso la parola non ripetuta è "amico", posta tra parentesi.

  • La sandviĉo estas (la) mia! = Il panino è (il) mio (panino)!

Note[modifica]

  1. Ad esempio, se ci si riferisce "all'assassino/a" di un giallo, non si può usare "li" o "ŝi", perché effettivamente non si sa se l'assassino/a in questione sia maschio o femmina, almeno fino alla fine della storia. Oppure chi racconta la storia non vuole dare indizi sul suo finale. C'è da dire che comunque molti non vogliono usare ĝi per una persona in questi rarissimi casi, quindi preferiscono parole come tiu (quello/a) o talvolta lasciano addirittura li sulla scia di lingue come italiano o inglese.


Esercizi[modifica]

Esercizi sulla lezione corrente.