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Osservare il cielo/Percorso 10: Lungo la Via Lattea del sud

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Passeggiate sotto le stelle

Questo percorso si propone di far scoprire alcuni fra gli oggetti più caratteristici e più brillanti (e alcuni poco noti, specialmente dall'emisfero nord) nel cielo notturno visibile dall'emisfero australe, a tutti coloro che possiedono un binocolo di dimensioni medie, come un 8x40 o un 10x50. Perché il percorso sia seguibile con facilità occorre una notte limpida e buia, senza Luna, e possibilmente con l'orizzonte sgombro specialmente in direzione sud e nord-ovest. Il percorso è seguibile durante tutto l'anno nelle regioni australi temperate, mentre nella fascia tropicale, anche poco a nord dell'equatore, il periodo adatto è compreso fra gennaio e luglio nelle ore serali, fra le ore 20:00 e le 23:00.

Oggetto Ascensione Retta
(J2000.0)
Declinazione Tipo Magnitudine
apparente
Dimensioni
apparenti
Distanza
(anni luce)
Visibile ad
occhio nudo
Strumento Visibilità dall'Italia
1. Cr 135 07h 08m : -37° 10′ : Amm. aperto 2,1 50' 840: perfettamente binocolo orizzonte sud libero
2. NGC 2451 07h 45m : +37° 58′ : Amm. aperto 2,8 45' 671/1206 discretamente binocolo orizzonte sud molto libero
3. NGC 2477 07h 52m : -38° 33′ : Amm. aperto 5,8 27' 3700 con difficoltà binocolo orizzonte sud molto libero
4. IC 2391 08h 40m : -53° 04′ : Amm. aperto 2,6 50' 490 perfettamente binocolo no
5. NGC 2516 07h 58m : -60° 48′ : Amm. aperto 3,3 30' 4300 discretamente binocolo no
6. NGC 3114 10h 03m : -60° 10′ : Amm. aperto 4,4 40' 1000 discretamente binocolo no
7. Nebulosa della Carena 10h 45m : -58° 52′ : Neb. diffusa 3: 120 9000 perfettamente binocolo no
8. Pleiadi del Sud 10h 43m : -64° 20′ : Amm. aperto 1,9 50' 479 perfettamente binocolo no
9. Pozzo dei Desideri 11h 04m : -58° 40′ : Amm. aperto 3,0 50' 1300 discretamente binocolo no
10. Scrigno di Gioie 12h 53m : -60° 20′ : Amm. aperto 4,2 10' 7600 con difficoltà binocolo no
11. Omega Centauri 13h 46m 26s -47° 29′ : Amm. glob. 3,7 36' 16000 discretamente binocolo solo Sud Italia
12. Centaurus A 13h 25m : -43° 01′ : Galassia 7,0 18' 15 milioni no binocolo solo dal centro Italia
13. δ Centauri 12h 08m : -50° 46′ : Stella multipla 2,58; 4,46; 6,37 6' 395; 375; 283 non risolvibile binocolo solo Sicilia
14. Grande Nube di Magellano 05h 23m : -69° : Galassia 0,9 10° 157.000 perfettamente binocolo no
15. Piccola Nube di Magellano 00h 52m : -72° 49′ : Galassia 2,7 197.000 discretamente binocolo no
16. 47 Tucanae 00h 24m : -72° 04′ : Amm. glob. 4,9 30' 13400 con difficoltà binocolo no
Carta di Cr 135
Carta di Cr 135
Cr 135 al binocolo
Cr 135 al binocolo

Uno degli oggetti meno conosciuti della volta celeste è Cr 135; si tratta di un oggetto classificabile come un'associazione stellare molto dispersa, ma le cui componenti sono sufficientemente luminose da essere ben osservabili anche ad occhio nudo, nonostante la loro distanza. Situato nell'emisfero australe a sud del Cane Maggiore, nella costellazione della Poppa, quest'oggetto è visibile dall'Italia solo a patto di disporre di un orizzonte meridionale completamente libero da ostacoli.

Quando quest'oggetto è alto nel cielo, e il che è possibile solo a latitudini australi, le sue componenti sono ben distinguibili ad occhio nudo; al binocolo si può avere invece la visuale migliore, dato che le sue dimensioni impediscono di contenerlo tutto nell'oculare di un telescopio.

Ciò che rende quest'oggetto curioso, oltre alla sua forma conoidale, è il forte contrasto di colori fra la sua stella dominante, la gigante arancione π Puppis, di seconda magnitudine, e le tre stelle di quinta poste a nord, dal colore azzurro ben evidente.

Carta di NGC 2451
Carta di NGC 2451
NGC 2451 al binocolo
NGC 2451 al binocolo

Un altro oggetto molto brillante e conosciuto per il contrasto di colori delle sue componenti è NGC 2451, un ammasso aperto situato sempre nella costellazione della Poppa e anch'esso visibile a patto di disporre di un orizzonte libero in direzione sud. Si tratta di un ammasso molto brillante, al punto da essere ben visibile ad occhio nudo, quando si trova alto sull'orizzonte (solo a latitudini australi questo avviene).

Al binocolo appare subito il contrasto fra il rosso vivo della stella c Puppis, di gran lunga dominante rispetto alle altre, e il colore azzurro delle altre componenti principali. Un binocolo 10x50 è già sufficiente per consentire una completa risoluzione in stelle, senza lasciare traccia di nebulosità alcuna.

Una caratteristica fisica importante e curiosa è che in realtà NGC 2451 non è costituito da un unico ammasso, ma si tratta in realtà di due ammassi aperti indipendenti l'uno dall'altro, che per un semplice e raro effetto di prospettiva appaiono perfettamente allineati, al punto che risulta a tratti difficile, anche a livello di studi astronomici, riuscire a determinare l'appartenenza ad uno o all'altro ammasso di alcune delle stelle osservabili in quest'area.

Poco ad est si può osservare un altro ammasso aperto, meno luminoso ma molto più concentrato: NGC 2477.

Carta di NGC 2477
Carta di NGC 2477
NGC 2451 e NGC 2477 al binocolo
NGC 2451 e NGC 2477 al binocolo

NGC 2477 è un ammasso aperto posto nel cuore della costellazione della Poppa; si individua con facilità, trovandosi a metà strada fra la brillante stella ζ Puppis e l'ammasso NGC 2451; ad occhio nudo non è visibile, se non con la visione distolta e sotto un cielo in condizioni atmosferiche perfette. Si può osservare discretamente anche dalle regioni meridionali d'Italia. Nell'immagine è visibile come una macchia chiara in basso a sinistra.

Un binocolo è sufficiente per individuarlo senza difficoltà, ma la sua osservazione non dà particolare soddisfazione, poiché l'oggetto resta di aspetto nebuloso; questo aspetto permane anche in un telescopio di piccola potenza, che è in grado di rivelare solo alcune delle componenti più luminose.

NGC 2477 è uno degli ammassi aperti più ricchi che si conoscano; secondo alcune stime l'ammasso avrebbe oltre 1900 componenti, concentrate in uno spazio dal diametro di 22 anni luce; poiché però l'oggetto giace in un tratto di Via Lattea ricchissimo di stelle di fondo, è difficile stabilire con esattezza quali stelle siano membri effettivi dell'ammasso e quali no. Le componenti più brillanti sono di dodicesima magnitudine. Le sue stelle avrebbero un'età di circa 1,3 miliardi di anni, il che renderebbe l'ammasso due volte più vecchio delle Iadi.

Carta di IC 2391
Carta di IC 2391
NGC 2391 al binocolo
NGC 2391 al binocolo

IC 2391 è uno degli ammassi aperti più brillanti del cielo; si trova nella costellazione delle Vele ed è visibile perfettamente anche ad occhio nudo. Se la notte è buona si possono individuare alcune delle sue componenti anche senza l'ausilio di uno strumento. Fu individuato dall'astronomo arabo Al Sufi, ma è lecito aspettarsi che fosse noto anche in epoche più antiche.

Il binocolo è lo strumento ottimale per la sua osservazione, perché consente una sua completa risoluzione e perché si riesce a contenere interamente nel campo visivo assieme ad al campo stellare circostante. L'ammasso è infatti molto disperso e poco concentrato, pertanto un ingrandimento eccessivo non consentirebbe di apprezzarne la totalità.

IC 2391 è composto in prevalenza da stelle giovani e calde, di colore blu; al centro predomina la stella ο Velorum, una gigante blu la cui luminosità varia impercettibilmente in poche ore. L'età di questo ammasso sarebbe di circa 53 milioni di anni, ossia paragonabile ad altri ammassi aperti e associazioni, come le Pleiadi e l'associazione di Alfa Persei. A questo ammasso sono legati anche i nomi di diverse stelle, fra le quali spiccano quelli di Denebola, la coda del Leone, e di Procione, nella costellazione del Cane Minore: in particolare, sembra che queste due stelle appartengano alla medesima associazione stellare di IC 2391.

Carta di NGC 2516
Carta di NGC 2516
NGC 2516 al binocolo
NGC 2516 al binocolo

NGC 2516 è un ammasso aperto molto brillante e visibile anche ad occhio nudo, sebbene si mostri di aspetto nebuloso; si trova poco ad ovest della stella più occidentale dell'asterismo noto come Falsa Croce, nella costellazione della Carena. Si tratta di un oggetto molto ricco di stelle e molto concentrato.

Un binocolo è sufficiente a risolverlo in massima parte, sebbene alcune aree centrali restino all'apparenza poco nitide e quasi nebulose. Con un telescopio di piccole dimensioni la risoluzione è pressoché completa.

Nella parte settentrionale l'ammasso è dominato da una stella di colore rosso intenso, non facente parte dell'oggetto; le componenti di NGC 2516 sono tutte di colore tendente all'azzurro o al bianco, segno che l'ammasso non possiede un'età molto avanzata e che ancora predominano molte stelle massicce. La sua distanza è stimata attorno ai 4300 anni luce da noi.

Carta di NGC 3114
Carta di NGC 3114
NGC 3114 al binocolo
NGC 3114 al binocolo

NGC 3114 è un ammasso aperto visibile nella parte orientale della costellazione della Carena, vicino ad un tratto molto brillante di Via Lattea; si individua con facilità grazie alla presenza di un gran numero di stelle luminose. Ad occhio nudo l'ammasso si presenta di aspetto nebulare ed è individuabile se si dispone di un cielo in condizioni discrete.

Un binocolo è in grado di risolvere in gran parte quest'oggetto, che però rimane nebuloso sullo sfondo; con un piccolo telescopio la risoluzione è completa e non resta traccia di nebulosità residua.

NGC 3114 è composto principalmente da stelle azzurre; nel bordo a sud-ovest è invece presente una stella di un colore rosso vivo, che contrasta fortemente col colore dominante dell'ammasso. In realtà questa stella non fa parte dell'ammasso. La distanza da noi è stimata sui 1000 anni luce.

7. La Nebulosa della Carena

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Carta della Nebulosa della Carena
Carta della Nebulosa della Carena
La Nebulosa della Carena al binocolo
La Nebulosa della Carena al binocolo

La Nebulosa della Carena (nota anche con la sigla NGC 3372) è la nebulosa più brillante del cielo, nonché una delle più grandi ed evolute regione H II conosciute all'interno della Via Lattea: le sue dimensioni raggiungono i 260 anni luce e circonda un gran numero di ammassi aperti, nonché una delle stelle più massicce conosciute, la variabile η Carinae. Giace in uno dei tratti di Via Lattea più brillanti e intensi del cielo, in cui si osserva un notevole numero di addensamenti stellari.

La Nebulosa della Carena è visibile perfettamente anche ad occhio nudo: appare infatti come una macchia allungata in senso nord-sud, chiaramente di aspetto nebuloso; un semplice binocolo consente già di rilevare alcune strutture importanti, come la fascia oscura disposta in senso est-ovest che la divide apparentemente in due parti asimmetriche. Tutto il campo circostante è un brulicare di piccoli astri. Un telescopio di piccole dimensioni consente si osservare molti altri dettagli, nonché le parti della nebulosa meno brillanti, portando le dimensioni della stessa a coprire quasi tutto il campo visivo.

All'interno della nebulosa, la presenza di numerosi getti molecolari e nubi molecolari compatte indica che il fenomeno della formazione stellare è intenso e vigoroso, in particolare nelle regioni settentrionali e sudorientali; questo fenomeno è anche confermato dalla presenza di un gran numero di giovani stelle calde e blu, molte delle quali raggruppate in giovanissimi ammassi. Nella regione più centrale si trova la stella η Carinae, un astro di sesta magnitudine di colore blu; la sua luminosità nel corso dei secoli è variata notevolmente, e a metà dell'Ottocento, a seguito di un improvviso aumento di luminosità, aveva superato persino la magnitudine di Canopo, diventando per alcuni anni la seconda stella più brillante del cielo. Si prevede che η Carinae possa esplodere come supernova nell'arco di pochi secoli.

8. Le Pleiadi del Sud

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Carta di NGC 3114
Carta di NGC 3114
NGC 3114 al binocolo
NGC 3114 al binocolo

Quello delle cosiddette Pleiadi del Sud è un ammasso aperto tanto appariscente da poter essere quasi paragonato a quello delle Pleiadi: nonostante le sue dimensioni siano infatti più ridotte, ben sei delle sue stelle sono ben visibili ad occhio nudo in una notte con buone condizioni meteorologiche. L'astro dominante dell'ammasso è l'azzurra θ Carinae, di magnitudine 2,74; come le Pleiadi, anche quest'ammasso è composto da giovani stelle calde e di colore marcatamente azzurro. La sua sigla di catalogo è IC 2602.

Lo strumento d'osservazione più indicato è sicuramente il binocolo: in questo è ben evidente una forma che ricorda vagamente i segni lasciati dal colpo di zampa di un felino, dove le tre stelle ad est richiamano le quattro dita centrali e la stellina a nord di θ Carinae il primo dito; il palmo è invece rappresentato dalla stessa θ Carinae. Un telescopio di piccole dimensioni può rivelarsi un buon strumento d'osservazione, consentendo di individuare diverse decine di stelle meno luminose, ma occorre tener conto che ad ingrandimenti eccessivi si perde la vista d'insieme dell'oggetto.

La distanza delle Pleiadi del Sud è stimata in 479 anni luce, mentre la sua età sarebbe di circa 30 milioni di anni; età e posizione fanno ritenere che faccia parte della vasta Associazione Scorpius-Centaurus, un'associazione stellare composta da tutte le stelle azzurre e luminose che compongono le costellazioni dello Scorpione, del Centauro e della Croce del Sud.

9. Il Pozzo dei Desideri

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Carta di NGC 3532
Carta di NGC 3532
NGC 3532 al binocolo
NGC 3532 al binocolo

Il Pozzo dei Desideri (noto anche con la sigla NGC 3532) è un brillante ammasso aperto molto concentrato visibile sul bordo della Via Lattea australe, poco a nord-est della Nebulosa della Carena; è estremamente ricco di stelle, e in effetti deve il suo nome proprio alla similitudine con le scintillanti monete d'argento che si accumulano sul fondo di un pozzo dei desideri. Ad occhio nudo è ben visibile, anche se la risoluzione è impossibile e appare come una macchia chiara allungata in senso est-ovest.

Un binocolo rivela un numero impressionante di piccole stelline, tutte concentrate in due punti principali: il gruppo ad est è il più numeroso e più fitto e contiene anche le stelle più brillanti, mentre quello ad ovest è più diradato e di dimensioni minori. La vista con un piccolo telescopio consente di individuare centinaia di piccole componenti, molte delle quali hanno colori contrastanti, dall'azzurro al giallo fino all'arancione delle stelle più luminose.

L'ammasso è composto da 670 stelle, gran parte delle quali sono di colore bianco o giallo; a sud-est è dominato dalla stella x Carinae, di colore arancione e di quarta magnitudine. La sua distanza è stimata sui 1300 anni luce, dunque in primo piano rispetto alla vicina Nebulosa della Carena, che appartiene ad un altro braccio di spirale della nostra Galassia.

Tutto il tratto di cielo ad ovest e ad est di quest'ammasso ospita uno dei tratti di Via Lattea più intensi di tutto il cielo, nonché il più ricco di oggetti celesti in assoluto: un semplice binocolo consente di individuare lungo questo tratto una grandissima quantità di stelle, spesso dai colori contrastanti, molte delle quali appaiono riunite a formare diversi ammassi aperti di varie dimensioni; con un piccolo telescopio la visione è eccezionale e sorprendente.

10. Lo Scrigno di Gioie

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Carta di NGC 4755
Carta di NGC 4755
NGC 4755 al binocolo
NGC 4755 al binocolo

La piccola ma brillante e famosa costellazione della Croce del Sud contiene uno degli ammassi aperti più celebri del cielo australe, lo Scrigno di Gioie (noto anche come NGC 4755): la sua notorietà, che ne ha fatto uno degli oggetti più fotografati dei cieli del sud è dovuta al forte contrasto di colori fra la gran parte delle sue stelle, di colore azzurro intenso e bianco, e una stella rosso rubino posta esattamente al centro dell'oggetto. A ciò l'ammasso deve anche il suo nome proprio.

In realtà, al binocolo quest'ammasso appare molto piccolo: le componenti appaiono fortemente concentrate, sebbene sia comunque possibile distinguerle; la presenza della stella rossa è abbastanza evidente, ma un telescopio amatoriale di piccole dimensioni può dare soddisfazioni maggiori.

La sua posizione è marcata dalla presenza nelle vicinanze della brillante stella azzurra Mimosa, la stella orientale della Croce del Sud, nonché la seconda stella della costellazione per luminosità; a sud dell'ammasso i campi stellari sembrano scomparire bruscamente, a causa della presenza della Nebulosa Sacco di Carbone, una nebulosa oscura ben evidente anche ad occhio nudo, che oscura notevolmente la brillante scia della Via Lattea in questo tratto di cielo. A breve distanza si può osservare anche la brillante stella Acrux, una celebre stella doppia.

11. Omega Centauri

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Carta di Omega Centauri
Carta di Omega Centauri
Omega Centauri al binocolo
Omega Centauri al binocolo

Omega Centauri (ω Cen o anche NGC 5139) è l'ammasso globulare più luminoso della volta celeste, nonché il più grande della nostra Galassia: è visibile ad occhio nudo, al punto che può essere scambiato per una stella di terza o quarta magnitudine; a testimonianza di ciò vi è il suo stesso nome, che riporta una lettera greca, tipica della nomenclatura delle stelle luminose per costellazione seguita da Johann Bayer. Diventa visibile anche alle latitudini medie mediterranee, sebbene per averlo alto nel cielo bisogna trovarsi per lo meno nella fascia tropicale.

Con un binocolo si mostra come una grande macchia nebulosa, simile ad una stella molto sfuocata e dai contorni che sfumano gradualmente verso l'oscurità del cielo; la parte centrale è molto vasta e la luminosità al suo interno è uniforme. Non si individuano stelle. In un telescopio di piccole dimensioni l'aspetto cambia poco, mentre le prime stelle, di magnitudine 11,5, iniziano ad essere osservabili con un telescopio da 120-150 mm di apertura.

Posto ad una distanza stimata intorno ai 16.000 anni-luce, risulta essere uno degli ammassi globulari più vicini al Sistema solare. Potrebbe trattarsi del nucleo di un'antica galassia nana "fagocitata" dalla nostra, il quale, rimasto integro, avrebbe assunto poi le caratteristiche di ammasso globulare, con una popolazione di stelle molto antiche; la sua età si aggira sui 12 miliardi di anni.

12. Centaurus A

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Carta di Centaurus A
Carta di Centaurus A
Centaurus A al binocolo
Centaurus A al binocolo

Col nome di Centaurus A (sigla NGC 5128) si identifica una grande galassia di aspetto lenticolare, una delle più brillanti del cielo; è una galassia gigante appartenente allo stesso gruppo al quale appartiene anche M 83, visibile diversi gradi più a nord. È una delle poche che si possono individuare anche con un semplice binocolo, sebbene appaia come una macchia chiara dai contorni molto sfumati.

La sua posizione è semplice da trovare, trovandosi poco ad ovest della coppia di stelle di terza magnitudine μ e ν Centauri; un telescopio di piccole dimensioni consente solo di aumentarne le dimensioni apparenti, mentre con un buon oculare o con telescopi più potenti si individua la grande barra oscura che attraversa la galassia da est a ovest.

Il centro di NGC 5128 è una delle più forti radiosorgenti conosciute (Cen A), nonché, con una distanza di 15 milioni di anni luce, una delle più vicine galassie attive. Dai due poli di Centaurus A partono due emissioni di onde-radio a getto della lunghezza di diversi milioni da anni-luce.

13. δ Centauri

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Carta di Delta Centauri
Carta di Delta Centauri
Delta Centauri al binocolo
Delta Centauri al binocolo

δ Centauri appare ad occhio nudo come una delle stelle più brillanti della costellazione del Centauro; ha un colore azzurro e sovrasta la piccola ma brillante Croce del Sud. Le persone dotate di una vista eccellente sono però in grado di scorgere, poco a nord-ovest di questa stella, un secondo astro, meno luminoso, dal colore sempre tendente all'azzurro.

Un binocolo risolve nettamente la coppia e consente di scoprire che a sud della stella principale si trova un terzo astro, molto più vicino, dal colore tendente al giallastro; δ Centauri appare così come una stella tripla, particolarmente facile da risolvere.

Nella realtà, queste tre stelle appaiono raggruppate assieme solo per un casuale effetto prospettico: la stelle più brillante infatti è una gigante blu di seconda magnitudine distante 395 anni luce; la stella a nord-ovest è pure una gigante, ma meno brillante nonostante dia appena più vicina, a 375 anni luce da noi. La terza stella, di sesta magnitudine, è la più vicina fra tutte, distando 283 anni luce. Le sue stelle principali, nonostante non siano legate gravitazionalmente, sono relativamente vicine fra loro e condividono un'origine comune, come tutte le altre stelle dell'Associazione Scorpius-Centaurus.

14. La Grande Nube di Magellano

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Carta della Grande Nube di Magellano
Carta della Grande Nube di Magellano
La Grande Nube di Magellano al binocolo
La Grande Nube di Magellano al binocolo

La Grande Nube di Magellano è uno degli oggetti più caratteristici e più rappresentativi dei cieli del sud: appare come una vasta macchia chiara, dall'aspetto che sembra quasi un brandello separato della scia luminosa della Via Lattea; si tratta in realtà della più grande galassia satellite della nostra, nonché la più luminosa e più vicina galassia visibile ad occhio nudo. Deve il suo appellativo "Grande" alla contrapposizione con la Piccola Nube di Magellano, visibile più ad ovest.

Al binocolo l'aspetto resta sostanzialmente inalterato, ad eccezione di un raddensamento visibile nella parte nordorientale della Nube: si tratta della Nebulosa Tarantola, quella che finora viene considerata la più grande ragione H II di tutto il Gruppo Locale. Qui i fenomeni di formazione stellare sono molto intensi e la nebulosa appare circondata da un gran numero di stelle azzurre e di ammassi aperti molto giovani; qui divenne visibile nel 1987 l'esplosione di una supernova, battezzata SN 1987A, che rimase visibile anche ad occhio nudo per alcuni mesi.

La morfologia di questa galassia era originariamente quella di una galassia spirale barrata, in seguito distorta a causa delle intense forze mareali subite ad opera della nostra Galassia; un ponte di materia, noto come Corrente Magellanica, collega la Grande Nube con la nostra Via Lattea. Le osservazioni al telescopio consentono di rivelare un grandissimo numero di nebulose e ammassi aperti, distribuite lungo la barra chiara centrale e soprattutto a nord di essa. La distanza della Nube è stata stimata in 157.000 anni luce.

15. La Piccola Nube di Magellano

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Carta della Piccola Nube di Magellano
Carta della Piccola Nube di Magellano
La Piccola Nube di Magellano al binocolo
La Piccola Nube di Magellano al binocolo

La Piccola Nube di Magellano è una delle galassia più luminose del cielo, nonché una delle più grandi galassie satelliti della nostra Via Lattea; deve il suo appellativo "Piccola" alla contrapposizione con la Grande Nube di Magellano, visibile più ad est, con la quale forma una coppia di oggetti caratteristici del cielo australe. Ad occhio nudo è ben evidente, se la notte non è velata o illuminata, come una macchia chiara un po' allungata, che sembra quasi un minuscolo frammento della scia luminosa della Via Lattea.

L'osservazione al binocolo non consente di evidenziare molti dettagli e l'aspetto permane nebuloso; nonostante ciò si possono individuare nelle sue immediate vicinanze due ammassi globulari appartenenti alla Via Lattea, uno dei quali è noto come 47 Tucanae, uno dei più luminosi del cielo. Per scorgere dei particolari maggiori della Nube occorrono telescopi semiprofessionali.

Si crede che questa galassia fosse inizialmente una galassia spirale barrata nana e che a seguito di transiti molto ravvicinati con la nostra Galassia la sua struttura si sia deformata a tal punto che l'unica struttura rimasta quasi integra sia proprio la barra centrale, visibile di taglio dalla nostra prospettiva e pertanto non apprezzabile facilmente. Una scia di materia, nota come Ponte Magellanico, la collega alla Grande Nube, la quale è collegata a sua volta alla nostra dalla Corrente Magellanica. La distanza della Piccola Nube è stimata in 197.000 anni luce.

16. 47 Tucanae

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Carta di 47 Tucanae
Carta di 47 Tucanae
47 Tucanae al binocolo
47 Tucanae al binocolo

47 Tucanae (noto anche come NGC 104) è un ammasso globulare, il secondo del cielo in ordine di luminosità dopo Omega Centauri; è uno dei più grandi ammassi globulari conosciuti; si trova ad una distanza di circa 13.400 anni luce dal sistema solare, ma è abbastanza luminoso da poter essere visto ad occhio nudo, essendo un oggetto di magnitudine +4,91.

Si individua anche ad occhio nudo, poco ad ovest della Piccola Nube di Magellano, ed ha un aspetto simile ad una stella di quarta magnitudine un po' sfuocata; un binocolo non consente di mostrare ulteriori dettagli e l'oggetto permane nebuloso: la parte centrale, piuttosto estesa ha una luminosità uniforme, mentre i bordi sono molto sfumati. Un telescopio potente è in grado di individuare alcune delle componenti più brillanti, che sono di magnitudine 13,5.

47 Tucanae è un ammasso molto grande: il suo diametro reale è di circa 120 anni luce; ciò lo rende, in termini di dimensioni assolute, notevolmente più grande di Omega Centauri, sebbene quest'ultimo possieda una massa maggiore in quanto è più concentrato. Nonostante l'apparente vicinanza alla Piccola Nube, quest'ammasso globulare fa parte della nostra Galassia, come pure il vicino NGC 362.