Pensiero castanedico/Introduzione

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Indice del libro

Etimologia[modifica]

Si denomina pensiero castanediano la filosofia e cosmovisione scaturite dalle numerose opere lasciateci dall'ormai scomparso, antropologo Carlos Castaneda. I suoi scritti riprendono a detta dello stesso autore, una frangia molto specifica del pensiero tolteca, tanto particolare ed articolata, da non riuscire ad offrirne (nonostante i suoi libri siano più di una dozzina) un quadro completo ed esauriente.

Le idee dei gruppi di Neosciamanesimo derivanti da Carlos Castaneda, si racchiudono in un corpus di regole e ottiche filosofico-religiose, che vengono spesso raggruppate e definite nel loro insieme come 'Pensiero castanediano' o "Cammino Tolteca".

La "Toltechità" in questo senso, risulta essere un movimento più o meno fin dai primi anni '80, come risultato già detto dei libri di Castaneda; si è venuto però a creare, negli ultimi anni, un movimento diviso in due parti: da un lato, libri come quelli di Miguel Ruiz che mostrano una serie di idee e principi, e, dall'altro, una serie di corsi stile new-age, volti solo secondo alcuni a 'spillare' soldi alla gente, senza nessun interesse apparente cioè, per la divulgazione vera di questo 'antico sapere' storico-culturale.

Castaneda e i "Nuovi Autori"[modifica]

Attorno a Castaneda si è creato a detta di molti una specie di culto, tanto che alla sua morte si sarebbero appunto formati orde di discepoli, più o meno in conflitto tra di loro.

A parte questi, ci sarebbero per fortuna per chi s'interessa del tema sotto un punto di vista più culturale e scientifico, già nuovi autori; altri investigatori, cioè, che sarebbero entrati in contatto con la stessa cultura di cui parlava Carlos Castaneda e ne apporterebbero quindi, dati nuovi e rilevanti. In grado perciò di offrire un panorama più ampio, rispetto a prima e, cosa più importante, di colmare quegli enormi vuoti e lacune che Castaneda ci avrebbe lasciato.

Le loro opere sono abbastanza recenti, quindi per lo più ancora da tradurre. Questo è un tentativo per cercare di farle conoscere a chiunque interessato però limitato dalla conoscenza della lingua spagnola, o inglese.

Scelta del "termine"[modifica]

Al 'pensiero castanediano', che si conosce anche come Cammino Tolteca o Toltechità come già detto, alcuni dei "discepoli" che citavamo all'inizio lo denominano semplicemente il Cammino del Guerriero, ma questa definizione risulta essere limitante se poi uno non riconosce che si tratta del guerriero tolteca, e può essere desviante.

Una precisazione importante va fatta proprio in merito ai termini usati: ci rendiamo conto che forse 'pensiero castanediano' non sia stato chissà né fra i migliori, né uno dei più appropriati; cionondimeno nell'attualità, in mancanza di un termine più adeguato, risulta essere l'unico usato, il più comune almeno, per indicare questa sorta di 'nuovo cammino' o disciplina.

Del resto, qualsiasi degli altri termini già citati prima si prestano, comunque, ad equivoci.

Noi abbiamo scelto di utilizzare questo, soprattutto perché più attinente per lo meno alla verità storica (i libri di Castaneda appunto) per cui tutto questo avrebbe avuto inizio; nonostante ciò, precisiamo, che non ci si deve lasciar confondere dal richiamo che ciò comporta con l'autore originario, giacché dalla sua morte (ma anche già da quando era in vita) molti altri autori, scrittori ed investigatori, si sono fatti avanti ognuno apportando un proprio contributo a questo pensiero. Quindi, è 'nel suo insieme' che va visto ed inteso: nel corso della seguente trattazione, cioè, non parleremo solo di quello che scrisse o pensava Castaneda, ma appunto di 'tutto questo corpus' di regole e discipline che da esso avrebbero originato, dando adito a numerose altre speculazioni sull'argomento.

Cammino Tolteca o Toltechità, come anche 'Nagualismo' o 'Nahualogia', sarebbero forse risultati più adatti per alcuni (ed infatti, molti li utilizzano per indicare la loro 'estraneità' con Castaneda), ma noi abbiamo deciso di non usarli proprio perché troppo recenti; lasciando che sia la 'Posterità' futura, eventualmente, a decidere quale ne sia il più appropriato.

"Estratti" dei libri, "citazioni" e Glossario[modifica]

Un'ultima cosa: quando nel corso della trattazione si aggiungono dei pezzi estratti esattamente così come sono dai libri di Castaneda, si deve intendere che chi gli parla e gli risponde è don Juan il suo maestro: le sue opere, sono infatti quasi tutti dei dialoghi con lui. Chiarifichiamo qui tuttavia che la parola "maestro" non era la più indicata secondo Castaneda per riferirsi a lui, giacché egli stesso più volte gli avrebbe detto che "nessuno era maestro di nessuno". Ciononostante, noi questo termine qui lo utilizziamo per far capire al lettore il ruolo che comunque lui aveva nei suoi confronti, guidarlo appunto, e quindi "maestro" ci sembra indicato.

Altra cosa importante: molte parole e vocaboli sono "intesi" e descritti da Castaneda nei suoi libri secondo un'accezione diversa da quella comune. Per cui, questi vocaboli, verranno messi "tra virgolette" di modo che al fondo, al finale di questo libro nell'Appendice, la gente si possa andare a vedere un Glossario specifico di questo linguaggio e i lettori che intendessero collaborare alla sua stesura, sappiano quali essi siano essendo così indicati.

Regole generali per la stesura di questo libro[modifica]

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