Prontuario di diritto romano/La lex Aquilia

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La lex Aquilia[modifica]

A prescindere dalle varie figure di delictus che rientravano nella tutela penale, lo ius civile conosceva alcune figure di danneggiamento che trovavano tutela in sede civile: si parla della cd. iniuria e del conseguente damnum iniuria datum.
La disciplina del damnum si trova nella Lex Aquilia (287 a.C.), la prima legge scritta in materia di risarcimento del danno: in primo luogo, impose di ragguagliare il valore del risarcimento all'ultimo prezzo più alto raggiunto dal bene nel mese precedente, e poi richiese che tra il damnum e il factus vi fosse un nesso di causalità.

L‘actio legis Aquiliae era concessa contro il danneggiatore che doveva risarcire il duplum se si provava la colpa, nonché il damnum (effettiva lesione) e l'iniuria (antigiuridicità).

Per la responsabilità, era sufficiente anche la culpa laevissima, aggravando così la posizione del danneggiante. Si legge infatti nelle fonti che la plebe romana fu contenta quando Aquilio Gallo (tribuno romano) emanò questa legge.

Generalmente, è detta iniuria tutto ciò che "accade contro il diritto", specialmente "gli insulti pronunciati per disprezzare, le offese e le altre iniquità e ingiustizie che i Greci chiamavano ἀδίκημα".