Software e didattica/Testo completo: differenze tra le versioni

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L'orientamento che si può suggerire, al di là delle possibilità offerte dalla diffusione del software "libero", segue due direttrici: 1) l'acquisto di multilicenze per il sistema Windows e l'uso contemporaneo di software, didattico o no, freeware (l'offerta è sufficiente a coprire tutte le esigenze); 2) l'installazione di un sistema Linux e l'uso di programmi didattici preparati appositamente, o ancora di software educativo freeware Windows tramite l'emulatore ''Wine''<ref>Acronimo di Wine Is Not an Emulator, programma per l'esecuzione in distribuzioni Linux di programmi Windows.</ref>, o infine di applicativi presenti in Internet (in Flash o in linguaggio Html5 e Java). La seconda opzione è sicuramente di più difficile attuazione (anche ipotizzando la conservazione di qualche elaboratore con sistema Windows installato): 1) serve spesso un collegamento Internet attivo; 2) alcuni strumenti nel web non sono disponibili; 3) sorgono continui problemi di compatibilità e portabilità (in particolare diversi software Windows non sono eseguibili con l'emulatore Wine); 4) il piano di diffusione delle LIM si basa su software proprietari per sistemi Windows; 5) lo stesso MIUR, a differenza di diversi ministeri dell'istruzione europei, insiste sulla collaborazione con Microsoft e sull'utilizzo dei relativi prodotti; 6) molti insegnanti sono stati istruiti proprio e solo nell'uso del sistema Windows. È opportuno quindi non pensare a scelte radicali, ma approfittare delle opportunità gratuite presenti nel mondo Windows (es. OpenOffice.org, Gnumeric, Inkscape, PicPick, Scribus, Geogebra), per cui il costo iniziale delle licenze Windows può essere riassorbito velocemente.
L'orientamento che si può suggerire, al di là delle possibilità offerte dalla diffusione del software "libero", segue due direttrici: 1) l'acquisto di multilicenze per il sistema Windows e l'uso contemporaneo di software, didattico o no, freeware (l'offerta è sufficiente a coprire tutte le esigenze); 2) l'installazione di un sistema Linux e l'uso di programmi didattici preparati appositamente, o ancora di software educativo freeware Windows tramite l'emulatore ''Wine''<ref>Acronimo di Wine Is Not an Emulator, programma per l'esecuzione in distribuzioni Linux di programmi Windows.</ref>, o infine di applicativi presenti in Internet (in Flash o in linguaggio Html5 e Java). La seconda opzione è sicuramente di più difficile attuazione (anche ipotizzando la conservazione di qualche elaboratore con sistema Windows installato): 1) serve spesso un collegamento Internet attivo; 2) alcuni strumenti nel web non sono disponibili; 3) sorgono continui problemi di compatibilità e portabilità (in particolare diversi software Windows non sono eseguibili con l'emulatore Wine); 4) il piano di diffusione delle LIM si basa su software proprietari per sistemi Windows; 5) lo stesso MIUR, a differenza di diversi ministeri dell'istruzione europei, insiste sulla collaborazione con Microsoft e sull'utilizzo dei relativi prodotti; 6) molti insegnanti sono stati istruiti proprio e solo nell'uso del sistema Windows. È opportuno quindi non pensare a scelte radicali, ma approfittare delle opportunità gratuite presenti nel mondo Windows (es. OpenOffice.org, Gnumeric, Inkscape, PicPick, Scribus, Geogebra), per cui il costo iniziale delle licenze Windows può essere riassorbito velocemente.


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== Il sistema ==

=== Un quasi monopolio ===
''Windows'' è una famiglia di ambienti e sistemi operativi (con interfaccia grafica a finestre) prodotti dalla Microsoft Corporation. Il primo sistema Windows risale al novembre 1985, ma già in precedenza (agosto 1981 - giugno 1982) l'azienda di Redmond aveva avuto un grande successo commerciale con il sistema MS-DOS, ottenuto sviluppando il codice del sistema CPM-86 della Seattle Computer Product, soprattutto grazie alla decisione di IBM di inserirlo nei propri PC. Il sistema MS-DOS, poi affiancato da Windows (la prima versione significativa è stata la 3.1 - marzo 1992), ebbe la meglio su una serie di sistemi operativi, alcuni molto rudimentali, altri già su altissimi livelli; tra questi possiamo ricordare Apple DOS, MAC OS, Commodore PET, Commodore VIC-20, Commodore 64, Commodore 128, Sinclair Micro, Sinclair QX, Sinclair QDOS, TI99-4, AmigaOS, Atari TOS.

Oggi il monopolio di Windows come sistema operativo per i moderni computer è piuttosto evidente, appena intaccato dalla diffusione dei ''Mac'' di Apple in alcuni settori circoscritti (ad es. grafica e musica professionale) e dalle alternative "libere" gratuite (''Linux'' in particolare, con la distribuzione ''Ubuntu'' nell'ambito educativo). Ogni sviluppatore di software didattico deve tener conto della diffusione capillare del sistema Windows, ancora più evidente nell'ambito scolastico nel quale pure avrebbe avuto meno motivo di esistere dato il carattere esclusivamente commerciale del prodotto e i costi delle relative licenze. Attualmente Windows rappresenta un vero e proprio standard e gli applicativi prodotti per questo sistema sono molto più numerosi e vari rispetto ai software preparati per altri sistemi. Le stesse difficoltà di compatibilità (volute o meno) non aiutano la coesistenza di più sistemi e la scelta cade quindi quasi sempre su Windows: da una parte le scuole sono sicure di poter eseguire la maggior parte dei programmi possibile; dall'altro gli sviluppatori hanno la certezza di poter dare la massima diffusione ai propri prodotti.

==== Problemi di sicurezza ====
L'utilizzo di Windows ci espone peraltro maggiormente ad infezioni informatiche: dobbiamo essere pronti a prevenire l'attacco di virus di vario genere sia tramite accortezze nell'uso dei pc e delle memorie di massa collegate, sia utilizzando (ed aggiornando frequentemente) un antivirus appropriato, ad es. il gratuito ''Avast'' [http://www.avast.com]. In caso di infezioni gravi è consigliabile ricorrere, sia a ''AdwCleaner'' [http://www.bleepingcomputer.com/download/adwcleaner/], sia a ''Combofix'' [http://www.bleepingcomputer.com/download/combofix/], due strumenti radicali e potenti per l'eliminazione di molti virus, ma soprattutto dei fastidiosissimi malwares e spywares che spesso vengono scaricati durante la nostra navigazione o sono nascosti in alcuni software gratuiti. Meno utile appare ''McAfee Stinger'' [http://www.nai.com], portatile e gratuito: il programma, peraltro aggiornato non frequentemente, cerca un numero limitato di virus e rileva troppo spesso dei "falsi positivi". L'esplorazione dei links, dei servizi e dei programmi che indicheremo di qui in avanti presuppone proprio la presenza di un buon antivirus per evitare spiacevoli sorprese purtroppo sempre possibili.

==== Problemi di compatibilità ====
Altro problema degli ultimi sistemi Windows (a 32 bit, ma soprattutto a 64 bit) è la difficoltà d'uso di molti programmi MS-DOS (alcuni dei quali saranno presentati e recensiti in seguito); a questo proposito, per l'esecuzione di queste applicazioni, consigliamo il software open-source ''D-Fend Reloaded'' [http://dfendreloaded.sourceforge.net], un'interfaccia che ingloba il noto (e sempre open-source) ''DOSBox'' [http://www.dosbox.com] e ne facilita l'utilizzo.

=== Le alternative ===

==== Edubuntu ====
''Edubuntu'' (edubuntu.org), noto anche come Ubuntu Education Edition, è disponibile nella versione 14.04.2, utilizza l'ambiente desktop GNOME, può essere installato stabilmente, ha un'interfaccia molto amichevole e accattivante e comprende applicativi come LibreOffice (evoluzione completamente "libera" di OpenOffice.org), Calibre, LibreCAD, Pencil, Freemind, Dia, Inkscape, GIMP, Pencil, Tux Paint, Tux Math, Tux Typing, KDE Education, Gcompris, Geogebra, Stellarium, Celestia, Scribus, Blinken, Kanagram, KBruch, KHangMan, KTurtle, KwordQuiz;

==== So.di.Linux ====
''So.di.Linux'' [http://sodilinux.itd.cnr.it], inizialmente sviluppato sulla nota distribuzione ''EduKnoppix'' [http://web.archive.org/web/20100527073725/http://wwwdmf.eduknoppix.org/isoimages/eduknoppix-3.1rc2-kids.iso] e [http://web.archive.org/web/20100527073725/http://wwwdmf.eduknoppix.org/isoimages/eduknoppix-3.1rc2.iso] dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è prodotto dall’Istituto per le Tecnologie Didattiche (ITD-CNR), in collaborazione con l'AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico), è stato aggiornato il 26 giugno 2015 (grazie soprattutto all'opera di Francesco Fusillo, Nicola Milani e Maurizio Marangoni) ed è ora basato su ''Linux Mint MATE 17.1'' [http://sodilinux.itd.cnr.it/index.php/download];

==== FUSS ====
''FUSS'' (Free Upgrade Southtyrol's Schools - [http://fuss.bz.it], giunto alla versione 6.0 (Argon - 2012), è rivolto trasversalmente a studenti, docenti e famiglie, è stato realizzato nella provincia di Bolzano in parte grazie ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo (FSE), si carica piuttosto velocemente come live DVD, permette anche un'installazione stabile del sistema e comprende interessanti programmi educativi (Aggettivi, Anafrase, Anagrammi, Childsplay, Difficoltà ortografiche, Dr. Geo, Due aggettivi, GCompris, GNU Denemo, GNU Solfege, Kalcul, Kalgebra, KBruch, KGeography, KHangMan, Kig, Klavaro, KmPlot, KTouch, KTurtle, Lessico, Linux letters and numbers, Marble, Mnemosyne, Parley, Scegli l'aggettivo, Step, Tux Math, Tux Paint, Tux Typing, Uso della lettera H, View Your Mind), mentre gli altri (numerosi) applicativi presenti coprono qualsiasi esigenza dell'utente e sono divisi in modo efficiente e razionale nelle categorie “Accessori”, “Audio e Video”, “Elettronica”, “Giochi”, “Grafica”, “Internet”, “Programmazione”, “Scienza”, “Ufficio”, “Strumenti di Sistema”, “Altro”;

==== Qimo ====
''Qimo'' [http://www.qimo4kids.com], con un'interfaccia accattivante e icone piuttosto grandi, prodotto da un'associazione statunitense senza fini di lucro, la QuinnCo, è dedicato alla scuola dell'infanzia ed è installabile anche su computer obsoleti: oltre a Tux Math, GCompris, Space Invaders, Tux Paint e altri programmi per i piccolissimi, troviamo l'interessante ambiente di programmazione Laby [http://www.pps.univ-paris-diderot.fr/~gimenez/fdls.html], in cui bisogna aiutare le formiche a uscire da un labirinto attraverso apposite istruzioni;

==== Ubuntu Plus Remix ====
''Ubuntu Plus Remix'' [http://istitutomajorana.it] rappresenta un riuscito tentativo da parte di una scuola superiore (in questo caso l'Istituto di Istruzione Secondaria Statale "Ettore Majorana" di Gela) di organizzare il software didattico "libero" secondo le proprie esigenze; la distribuzione è disponibile (in italiano) in diverse versioni [http://www.istitutomajorana.it/index.php?option=com_content&task=category&sectionid=4&id=82&Itemid=245], a 32 o 64 bit, e con o senza ''Unity'' (un'ottima ed amichevole interfaccia grafica di Ubuntu); l'utilità Wine, presente in questa distribuzione (ma anche in altre qui descritte), permette l'esecuzione della maggior parte dei programmi freeware preparati per il sistema Windows e quindi assicura il loro uso anche non avendo licenze per il sistema operativo di Microsoft;

==== ITIS Linux ====
''ITIS Linux'' [http://www.istitutomajorana.it], sempre dell'Istituto Majorana, opera di Andrea Lazzarotto e Stefano Signori, è un sistema pensato più per le secondarie superiori, però presenta programmi utilizzabili anche nelle scuole primarie; il progetto è stato purtroppo abbandonato nel giugno 2012;

==== Govonix ====
''Govonix'' [http://www.govonis.org/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=30] comprende strumenti per la "LIM povera" come Ardesia e Pyton-Witheboard e permette una notevole personalizzazione del desktop grazie alla presenza del DE (Desktop Environment) MATE;

==== DoudouLinux ====
''DoudouLinux'' [http://www.doudoulinux.org/web/italiano/] contiene decine di applicazioni adatte a ragazzi dai 2 ai 12 anni di età ed è facile da usare come una consolle di gioco; si tratta di un cd-live che non necessita di installazione, con filtri per la navigazione Internet e supporto di 25 lingue, tra cui ovviamente l'italiano.

==== Ardesia WiildOs e WiildOs ====
Appare ormai superato (e quindi merita solo un rapido cenno come illustre apripista) il Live CD ''EduKnoppix'', giunto alla versione 3.1 RC1 e non più aggiornato dal 2007. Più recente è invece la distribuzione ''Ardesia WiildOs'' [http://code.google.com/p/ardesia], pensata per le nuove Lavagne Interattive Multimediali: oltre alle applicazioni educative tipiche (LibreOffice, Stellarium, Scribus, ecc.) presenta alcuni strumenti utili proprio per le LIM, come Ardesia Desktop Sketchpad (una lavagna in cui è possibile scrivere, annotare e disegnare di tutto) e Ardesia Toolset (che comprende una tastiera virtuale, un evidenziatore di aree, un ingranditore di parti dello schermo, varie tendine e diverse altre utilities). A partire da questo progetto è stata realizzata un'ulteriore distribuzione open source, ''WiildOs'' [http://wiildos.wikispaces.com/Scarica], che, basata sulla gestione della LIM semplicemente con il controller della WII e curata soprattutto da Massimo Bosetti, Matteo Ruffoni e Pietro Pilolli, è attualmente un eccellente e completo sistema operativo open source, giunto alla versione 4.20 (17 aprile 2014): sono compresi numerosi programmi educativi, a partire dalla potente suite per l'ufficio LibreOffice e dall'ottimo sintetizzatore vocale VoxOoFox, ed è possibile aggiungere programmi, personalizzare l'ambiente e salvare documenti. Anche in questo caso, soprattutto per l'indifferenza e il disinteresse degli ambienti politici e istituzionali il progetto è stato abbandonato, essendo tra l'altro terminati i finanziamenti relativi nel dicembre 2013. Tutte le distribuzioni indicate (ad esclusione proprio dell'obsoleto EduKnoppix) possono essere gratuitamente "scaricate" dai siti indicati in un formato immagine (es. .iso<ref>File con l'intero contenuto di un disco ottico (CD o DVD). Può essere letto e utilizzato direttamente (tramite appositi software) o può essere masterizzato su un supporto fisico. Il nome deriva da ISO 9660, file system standard per i CD-ROM.</ref>), pronte per essere masterizzate su DVD.

=== Le possibilità del web ===
Al di là della scelta del sistema e dell'eventuale opzione per una distribuzione Linux educativa, è sempre possibile utilizzare piattaforme Web per l'esecuzione di applicativi didattici e per la diffusione dei propri learning objects. In particolare programmi in ''Java'' [http://www.winpenpack.com/en/download.php?view.956] o in ''Flash'', oppure ancora (e meglio) nel nuovo linguaggio ''Html5'', realizzabili con determinati software (anche gratuiti), si possono affiancare agli esercizi proposti adoperando il solo (e limitato) codice HTML e possono rappresentare la soluzione ai problemi di compatibilità tra i vari sistemi operativi.

==== Raccolte di sotware libero ====
Sempre in Internet sono presenti raccolte di software "libero": ad esempio i numerosi programmi presenti in sourceforge.net possono essere installati più o meno facilmente in sistemi Linux basati su Debian o Ubuntu. Ribadiamo però l'utilità pratica di una scelta "di compromesso" del tipo: multilicenze educative Windows + raccolte di software freeware. Del resto, anche se il sistema Windows "base" presenta pochi strumenti utili in campo educativo, il panorama dei programmi didattici freeware è ampissimo e consente di ammortizzare velocemente l'iniziale spesa per le licenze del sistema operativo. Giocano a favore di questa soluzione la facilità di installazione dei pacchetti didattici in ambito Windows e la presenza di vaste raccolte già predisposte. A questo proposito diverse iniziative possono essere segnalate:
# ''Winpenpack'': [http://www.winpenpack.com/main/news.php] si ispira ad alcuni siti in lingua inglese (Best Portable Apps, Online Web Apps, Portable Freeware, Pen Drive Linux) ed è un progetto in cui numerose applicazioni open source e gratuite sono ottimizzate in modo da essere eseguite e utilizzate da PenDrive<ref>Una chiave USB è una memoria di massa portatile di dimensioni molto ridotte collegabile al computer tramite comuni porte USB.</ref> USB<ref>Universal Serial Bus, standard di comunicazione seriale pensato per collegare varie periferiche ad un computer.</ref> o da hard disk<ref>Il disco rigido, o disco fisso, è una memoria di massa che usa uno o più dischi magnetici per archiviare i dati.</ref> senza che si debbano operare le relative installazioni; oltre alle più note applicazioni "libere" per la navigazione, la posta elettronica, la chat, l'elaborazione di immagini, la grafica, la manutenzione del PC, la sicurezza, lo svago e lo sviluppo, per la scuola sono stati inseriti (quasi sempre in versione X-) diversi software noti e importanti (Geogebra, Gnuplot, Graph, Tux Type, Stellarium, Celestia, Tux Math, GCompris, OOo4Kids, Omnitux, Childsplay, Pysycache, StarDict, Tux Paint, ColoringBook, Freemind, MuseScore, Solfege, LenMus, Tux Guitar, Synthesia, VisualMusic, ImageJ, StoryBook, Celtx, GenealogyJ, JClic), ma anche numerosi programmi "minori" opera spesso di sconosciuti, ma competenti programmatori italiani;
# ''Luposuite'': [http://www.lupopensuite.com/it/suite.htm] segue la stessa filosofia di Winpenpack e come quest'ultima raccolta ha il limite di rivolgersi quasi esclusivamente a prodotti provenienti da ambienti anglosassoni, quindi non sempre adatti (o adattabili) alla realtà italiana;
# Alcuni enti istituzionali e varie comunità scolastiche hanno curato raccolte di software freeware sia per sistemi Linux (come illustrato in precedenza) sia per sistemi Windows; tra questi sono degni di nota: a) il ''PassaCD'' predisposto in 3 versioni successive dall'ex-IRRE della Lombardia all'interno del progetto LAPSUS<ref>LAboratorio per la Promozione nelle Scuole dell'Uso consapevole del Software.</ref> (attivo dal 2002) e proposto successivamente per un breve periodo in una quarta versione da un gruppo di docenti appartenenti alla rete di scuole ReteFOR della Provincia di Milano; b) i quattro cd ''Primi P@ssi'' (scuola dell'infanzia - aggiornato al 27-03-2011), ''1 & 2... reStart'' (scuola primaria - classi 1a, 2a, 3a - aggiornato al 27-03-2013), ''Start 3'' (scuola primaria - classi 4a e 5a + scuola secondaria di 1° grado - aggiornato al 27-03-2012), ''CD-H'' (diversamente abili) distribuiti e promossi dall'Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia Romagna [http://provvbo.scuole.bo.it/ele]; c) il cd ''Imparo giocando'' [http://try.iprase.tn.it/prodotti/software_didattico/giochi/index.asp] realizzato dall'IPRASE di Trento per i propri giochi in Flash;
# ''Il KIT PC DSA'', scaricabile in formato .iso [http://194.116.73.39/download/Kit_PC_DSA.iso] e .zip [http://194.116.73.39/download/KIT_PC_DSA.zip], approntato da Francesco Fusillo del CTS di Verona [http://www.dsaverona.it], nella versione del gennaio 2013, può essere masterizzato in un comodo CD per il quale è stata anche realizzata una vivace copertina [http://194.116.73.39/download/kit_PC_DSA.png]; i destinatari sono gli alunni dislessici, le loro famiglie e gli operatori impegnati nei loro confronti; sono compresi programmi freeware per mappe, presentazioni, audio appunti, cattura di testi, immagini e video-lezioni, divisi in 13 categorie;
# Propongono un cd, un dvd o una chiavetta con il proprio materiale alcuni programmatori di software didattici gratuiti presenti nel Web: ''Cesare Agazzi'' [http://www.ilsoftwaredicesare.it] si è specializzato in piccoli software per la matematica scritti in Visual Basic; ''Giovanni Pisciella'' [http://www.jo-soft.it] oltre ai propri software propone videolezioni per il linguaggio HTML e per il CMS<ref>Content Management System.</ref> Joomla!; ''Ivana Sacchi'' [http://www.ivana.it], formatrice molto nota a livello nazionale, rende disponibile una chiavetta con tutto il proprio materiale (software organizzato per discipline, componenti aggiuntivi necessari, tutorial e corsi); ''Anna Ronca'' e la figlia ''Laura Nicli'' [http://www.lannaronca.it] propongono, oltre ad alcuni piccoli programmi piuttosto originali, anche una corposa raccolta di schede didattiche per tutte le classi e discipline della scuola primaria; ''Pierluigi Farri'' [http://www.vbscuola.it] ha organizzato le esperienze e catalogato i prodotti di numerosi programmatori di software didattici in Visual Basic, raccogliendone i lavori su due CD-Rom; ''Renato Murelli'' [http://www.softwaredidatticofree.it/miosoftwarecd.htm] distribuisce solo su dvd oltre 200 applicazioni realizzate tramite il programma autore commerciale Neosoft NeoBook [http://www.neosoftware.com/nbw.html]; infine ''Giorgio Musilli'' propone nel proprio sito [http://www.didattica.org] e su chiavetta da 8 Gb una raccolta molto estesa di software didattico freeware, gestita da un menu e con la particolarità di essere immediatamente usabile: i programmi si avviano da menù senza bisogno di alcuna installazione e senza operare modifiche nel PC di utilizzo; naturalmente i software, descritti accuratamente, sono stati scelti e adattati sulla base della possibilità di avvio direttamente da chiavetta e quindi non sono stati inseriti programmi dall'architettura complessa o che richiedono l'installazione di particolari librerie (ad esempio di Framework o di Toolbook o della sintesi vocale).

==== Materiale in Html5, Flash e Java ====
Anche non volendo ricorrere a tutte queste raccolte (peraltro comode), il materiale educativo freeware per Windows scaricabile direttamente da Internet è praticamente infinito. Oltre ai siti indicati sono centinaia le fonti valide da cui attingere per ampliare la libreria di programmi didattici da proporre ai propri alunni, anche (e soprattutto) considerando che la produzione straniera (in lingua inglese, francese e spagnola) è ben più estesa (e organizzata) di quella italiana. Peraltro molti siti si sono organizzati o si stanno organizzando in modo da offrire alle scuole l'uso di programmi didattici direttamente in Internet, tramite l'utilizzo delle tecnologie, Html5, Flash e Java: possiamo ricordare a questo proposito l'apprezzata opera di ''Giuseppe Bettati'' [http://digilander.libero.it/sussidi.didattici], il sito in continua espansione di ''Betty Liotti'' [http://www.baby-flash.com], i coinvolgenti giochi di ''Antonella Pulvirenti'' [http://www.maestrantonella.it], i vivacissimi prodotti del già citato ''Vladimir Lapin'' (www.umapalata.com) e il ricco repository on-line curato da ''Giorgio Musilli'' [http://edilim1.altervista.org] oppure [http://jclic1.altervista.org], con oltre 700 progetti interattivi (creati con JClic e altri programmi autore) e migliaia di rebus testuali, crucipuzzle e cruciverba tematici nel nuovissimo formato Html5.

== Tipologie di software ==

=== Classificazioni generali ===
Alcuni criteri di classificazione guidano la preparazione di raccolte di software (didattico o meno) e costituiscono la base per una selezione ragionata dei migliori programmi e soprattutto di quelli più adatti alle proprie esigenze.

Una prima distinzione, già emersa, riguarda il sistema operativo necessario per "far girare", per "eseguire", il codice dei programmi. In generale i software possono essere per Windows (la maggioranza), per Mac, per Linux e per alcuni sistemi minori (importanti solo in alcuni specifici ambiti professionali), però negli ultimi anni hanno assunto una notevole importanza sia le applicazioni per il Web (soprattutto in Html5, Flash e Java) eseguibili anche in numerosissimi dispositivi hardware (dai telefonini alle consolle per i giochi), sia i programmi per sistemi operativi in ascesa (spesso versioni ridotte dei sistemi "maggiori") presenti su diversi strumenti hi-tech<ref>Ad alta tecnologia.</ref> (es. IPad, videotelefoni, netbooks<ref>Portatili di dimensioni medio-piccole pensati per la videoscrittura e la navigazione Internet e desinati di solito a un'utenza non professionale.</ref>, e-Book readers). A livello scolastico è evidente che la maggiore attenzione dovrà essere posta alla selezione di materiale per i sistemi tradizionali e per il Web (in modo da sfruttare al massimo anche le potenzialità delle nuove Lavagne Interattive) e che ci si dovrà orientare verso le soluzioni migliori sia per i costi, sia per la mole, qualità, usabilità e adattabilità del software presente.

Un secondo criterio di classificazione è forse il più importante: dal punto di vista dei contenuti si possono distinguere 5 grandi aree, utilità, ufficio e lavoro, giochi, grafica e multimedia, altri software. Se ogni area può offrire programmi utili nell'ambito scolastico (sappiamo ad esempio quanto importanti siano i software di videoscrittura, di grafica, di montaggio audio e video, di calcolo), le applicazioni prettamente educative e didattiche vanno cercate quasi sempre nell'area "altri software", mai comunque la più estesa.

=== Il software educativo ===
Come detto, alcuni programmi non propriamente educativi sono utilizzati diffusamente in ambito didattico: 1) tra i programmi commerciali si segnala l'uso massiccio che è sempre stato riservato nelle nostre scuole al pacchetto Microsoft Office e a Powerpoint; 2) tra i tanti software "liberi" utilizzabili (e utilizzati), sono maggiormente degni di nota: LibreOffice (pacchetto libero per l'ufficio), OOo4Kids (pacchetto per l'ufficio ottimizzato per i bambini), Mozilla Firefox (navigatore Internet), Mozilla Thunderbird (posta elettronica), VLC (esecuzione di files multimediali), Freemind (mappe concettuali), ADA (corsi multimediali on-line e off-line), JClic e EdiLIM (realizzazione di attività multimediali interattive), Hot Potatoes (creazione di esercizi e test), Moodle (corsi di apprendimento a distanza), ITALC (rete didattica), Tesseract (acquisizione di testo da scanner), KTouch (dattilografia), Tux Type (dattilografia), GIMP (gestione, conversione e ritocco di immagini), Inkscape (disegno vettoriale), Dia (diagrammi e schemi), Notepad++ (videoscrittura), Scribus (giornalini, brochure, documenti),

Quanto al software educativo vero e proprio, esso rappresenta un ambito particolare al quale si sono dedicati diversi attori: software houses, case editrici tradizionali, enti governativi e statali, scuole, insegnanti, programmatori di varie estrazioni. Ne è derivata una certa frammentarietà che ha visto svilupparsi discreti prodotti commerciali affiancati da software shareware o freeware o di "public domain" molto diversi non solo qualitativamente, ma anche dal punto di vista dell'effettiva usabilità. Tra le centinaia di proposte multimediali commerciali, spesso vivaci e accattivanti, possiamo ricordare l'enorme successo di "Recupero in… abilità di scrittura 1" della Erickson, la diffusione di prodotti "storici" come "PC Genius", "Disegno col Drago Tommasone" e "Interactive English", la professionalità dei software realizzati da Tiflosystem [http://www.tiflosystem.it], Anastasis [http://www.anastasis.it] e Garamond [http://www.garamond.it]. Molti altri software sono recensiti nella banca dati di ''ANSAS''<ref>Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica.</ref> (ex-INDIRE<ref>Istituto Nazionale di Documentazione per l'Innovazione e la Ricerca Educativa.</ref>) sul software didattico, tuttavia non bisogna mai dimenticare le controindicazioni "strutturali" dei programmi commerciali: 1) le esperienze di colleghi, scuole e studenti possono essere trasmesse solo a chi possiede le licenze dei software (i learning objects creati vanno persi); 2) le licenze presentano spesso pesanti limitazioni d'uso; 3) gli aggiornamenti vanno acquistati; 4) non sono quasi mai disponibili versioni per sistemi diversi da Windows; 5) quasi sempre i programmi presentano una struttura rigida e non sono modificabili neanche nei dati; 6) non sempre i software sono costruiti consultando insegnanti, psicologi e pedagogisti.

==== Software educativi liberi ====
Tra i programmi educativi "liberi" più interessanti nell'ampio panorama internazionale se ne segnalano alcuni per la loro validità didattica, ma soprattutto per la loro diffusione planetaria: 1) ''Stellarium'' [http://sourceforge.net/projects/stellarium] e [http://www.winpenpack.com/en/download.php?view.372] mostra in modo realistico e preciso e in 3D<ref>3 dimensioni.</ref> stelle, costellazioni, pianeti, nebulose e altri oggetti celesti utilizzando OpenGL<ref>Open Graphics Library, API (Application Programming Interface) per applicazioni che usano grafica 2D e 3D.</ref>; diversi parametri (sfondo, paesaggio, atmosfera, zone orarie ecc.) sono impostabili dall'utente; l'archivio comprende più di 600.000 stelle con le relative informazioni; 2) ''Celestia'' [http://sourceforge.net/projects/celestia/] visualizza in 3D e in modo realistico lo spazio e tutti gli oggetti spaziali; in particolare sono comprese 100.000 stelle e 10.000 galassie ed è presente un modello dettagliato del sistema solare; l'utente può viaggiare tra stelle e pianeti verificandone la reale posizione rispetto al periodo temporale indicato ed è possibile aggiungere nuovi oggetti; 3) ''Earth3D'' [http://sourceforge.net/projects/earth3d] mostra il globo terrestre in tempo reale e presenta interessanti possibilità di zoom; 4) ''Tux Paint'' [http://www.tuxpaint.org] è un vivace programma di disegno per bambini e ragazzi con effetti sonori simpatici e con un aspetto accattivante; tutte le funzioni (pennelli, colori, timbri di gomma, linee, forme, caratteri, effetti speciali, cancellino) sono disponibili in un ambiente di lavoro pensato come una lavagna; 5) ''MuseScore'' [http://musescore.org/it] è un programma di notazione musicale in modalità WYSIWYG<ref>Acronimo di "What You See Is What You Get" ("quello che vedi è quello che ottieni").</ref>, compatibile con Finale e con esportazione degli spartiti in formato MIDI<ref>Musical Instrument Digital Interface, protocollo standard che permette l'interazione di strumenti musicali elettronici (anche per mezzo di un computer).</ref> (.mid<ref>File audio MIDI (Musical Instrument Digital Interface).</ref>); 6) ''GCompris'' [http://sourceforge.net/projects/gcompris] e [http://www.winpenpack.com/en/download.php?view.835] propone per bambini da 2 a 10 anni più di 70 attività riguardanti diversi ambiti: scoperta del computer; matematica; scienze; geografia; lettura; memoria; logica; alcuni esercizi hanno un taglio tipicamente ludico, molto apprezzato dai piccoli utenti; 7) ''Klavaro Touch Typing Tutor'' [http://klavaro.sourceforge.net/en/] e ''Tux Typing'' [http://sourceforge.net/projects/tuxtype] sono due validissimi programmi per la dattilografia in cui gli esercizi partono da un livello base semplicissimo; similmente ''Addictive Typing Lessons'' [http://addons.mozilla.org/en-US/firefox/addon/addictive-typing-lessons/], eccezionale add-on (anche in italiano) per Firefox, è utile per creare lezioni graduate di dattilografia; è possibile gestire i punteggi ed è disponibile una configurazione guidata per la creazione di lezioni complete di dattilografia; soprattutto è possibile intervenire su numerosi parametri: tipo di lettere e parole (e loro eventuale visualizzazione in alto); digitazione visibile/invisibile; spazi indietro in caso di errore (1, 3, 5, 7, 10, 15, 25, 80); dimensioni dei caratteri e colori di finestra, testo e sfondo; statistiche per parole/caratteri al minuto (con rilevamento della media delle battiture, dei valori massimo e minimo, degli errori); 8) ''Childsplay'' [http://www.schoolsplay.org] ha il propio punto di forza negli esercizi di logica, e si rivolge ai bambini, ma anche alle persone adulte con problemi di memoria; 9) ''Geogebra'' [http://www.geogebra.org/cms/it/] è un programma interattivo per la geometria, l'algebra e l'analisi, in cui si può lavorare sia in modalità grafica (usando il mouse), sia in modalità algebrica (modificando i parametri degli oggetti); operando con punti, rette, segmenti, circonferenze, poligoni, bisettrici, angoli, si possono ottenere anche oggetti complessi e verificare le proprietà geometriche di figure piane e solide; le possibilità didattiche del software sono notevoli, anche perché è molto flessibile e i lavori prodotti possono essere salvati e esportati; 10) ''Geonext'' [http://www.winpenpack.com/main/download.php?view.20] è un altro ottimo programma di matematica dinamica e permette di costruire con facilità figure geometriche; 11) ''Tux Math'' [http://sourceforge.net/projects/tuxmath/] utilizza giochi vivaci e dinamici per migliorare e testare le capacità matematiche dei piccoli utenti; 12) alcuni piccoli programmi (''GNU Solfege'', ''Gnuplot'', ''NASA WorldWind'', ''GraphCalc'', ''LenMus'', ''Tux of Math Command'') possono chiudere questa rassegna, in cui abbiamo inserito solo gli applicativi più noti (e con versione per Windows), senza considerare i software autore "liberi" veri e propri, che saranno ripresi e analizzati in seguito.

==== Software didattico freeware in Italia ====
Per quanto riguarda l'Italia, software didattico freeware dedicato al nostro paese è stato sviluppato all'inizio soprattutto da ''Ivana Sacchi'' [http://www.ivana.it] e dal gruppo di ''vbscuola'' [http://www.vbscuola.it], guidato da ''Pierluigi Farri''; in breve tempo si è formata una nutrita schiera di insegnanti-programmatori che ha contribuito in modo determinante allo sviluppo delle aule multimediali scolastiche, presentando prodotti provati "sul campo" e basati sulle esperienze concrete con i bambini. Tra i numerosissimi software prodotti in questi anni, si indicano, a puro titolo di esempio, alcuni programmi che si segnalano in modo particolare sia per l'accuratezza e il disegno teorico, sia per il successo ottenuto nelle scuole: 1) ''Tutore Dattilo'' [http://www.tutoredattilo.it], di Mauro Rossi, propone una serie di esercizi in tre livelli con difficoltà progressive, per il miglioramento della velocità e della precisione nella scrittura con la tastiera ed è altamente personalizzabile, oltre a presentare diverse funzionalità accessorie (tastiera colorata, "manine" grafiche, effetto di "tasto premuto", barra dinamica, messaggi incoraggianti, sfondo lampeggiante, suoni di conferma, stampa della tastiera, grafici degli errori, tastiera in 2D<ref>2 dimensioni.</ref> o 3D, salvataggio del lavoro) che lo rendono adatto anche a un uso scolastico; 2) ''Puzzle Wizard'' [http://www.maurorossi.net/pagine/programmi/puzzlewizard.htm], di Claudio Gucchierato e Mario Rossi, permette di creare giochi di puzzle personalizzati, utilizzando immagini di proprio gradimento; semplicissimo da usare, il programma ha avuto un notevole successo tra gli operatori scolastici; 3) ''Il mio libro'' [http://www.lacartellabella.com/Tecnoinclusion/Ilmiolibro.htm] rappresenta un esempio di come un software semplice possa essere ben presentato e pubblicizzato in modo da diventare uno strumento utilissimo per un lavoro di cooperazione; il programma consiste in un libro "customizzabile", cioè modificabile in ogni suo aspetto, agendo su diversi parametri e usando immagini, suoni e testi propri; 4) ''Geografia'' [http://digilander.libero.it/sussidi.didattici], è uno dei tanti software di Giuseppe Bettati, il cui lavoro è molto apprezzato dagli insegnanti delle scuole secondarie inferiori; il pacchetto comprende una serie di programmi in Flash vivaci e stimolanti (Regioni italiane, Europa - stati e capitali; Monti e fiumi europei; Viaggio in Europa; Laghi del mondo; Carte mute d'Italia, d'Europa e del Mondo; Riflettori di Italia, Europa e Mondo; Atlante essenziale; Glossario di geografia e storia) e può essere eseguito anche on-line; 5) ''Castello Di Vocali'' è forse il software più noto tra quelli presenti in vbscuola [http://www.vbscuola.it]; realizzato da Ivano Macalli, il gioco è adatto a bambini di 5-6 anni ed è finalizzato al riconoscimento delle vocali, maiuscole o minuscole; 6) ''Labirinti'', ''Memory'', ''Crucipuzzle'', ''Puzzle'' sono solo alcuni dei centinaia di software personalizzabili che Ivana Sacchi [http://www.ivana.it] ha donato alle nostre comunità scolastiche; 7) infine ''Abbina Lettere'' e ''Quadratini'' [http://www.didattica.org] di Giorgio Musilli sono un tentativo abbastanza riuscito di inserire opzioni per i diversamente abili all'interno dei "normali" programmi didattici.

=== Software aperto e software chiuso ===
Un terzo criterio di classificazione dei programmi riguarda le possibilità di personalizzazione dei software e soprattutto di realizzazione di oggetti riutilizzabili. Il problema può essere visto da diverse angolazioni e molto dipende dagli scopi per cui utilizziamo i programmi. E' evidente però che un minimo di flessibilità è richiesto ad ogni applicazione che voglia trovare spazio nella scuola, soprattutto a causa della varietà delle esigenze che in essa emergono continuamente.

Una prima rozza (e forse poco chiara) distinzione considera due categorie di software, quelli "aperti" e quelli "chiusi": secondo un'interpretazione molto diffusa sarebbero "aperti" i programmi modificabili da qualsiasi programmatore, purché sia disponibile alla diffusione del proprio codice sorgente e alla sua ulteriore modifica da parte di altri programmatori; sarebbero invece "chiuse" le applicazioni compilate non modificabili, ma solo usabili dall'utente: le stesse possibilità (limitate) di modifica (opzioni, scelte, funzioni) sarebbero spesso presenti solo perché previste nello stesso codice sorgente e facenti parte del progetto complessivo del programmatore. Secondo la nostra prospettiva (di applicazioni dei software nei contesti scolastici) possiamo parlare di software "aperti" e "chiusi" nel senso più specifico di realizzazione di obiettivi educativi, produzione di oggetti didattici e personalizzazione delle caratteristiche, per cui la nostra azione sarà guidata da alcune domande base: "posso usare il software con tutti i bambini?"; "è possibile adattare il software alle caratteristiche di ogni alunno?"; "le funzioni e le opzioni del programma rispondono alle nostre esigenze (di realizzazione degli obiettivi, verifica degli apprendimenti, miglioramento delle prestazioni)?”; "posso produrre oggetti significativi (testi, animazioni, esercizi, album fotografici, compilation di brani musicali, giornalini) usando il software?"; "posso ampliare le possibilità del software inserendo esercizi, testi, grafici, disegni, video, realizzati in classe?". Proprio considerando tutte queste domande, ci rendiamo conto che non possiamo parlare semplicemente di software "aperto" e "chiuso", ma sarà necessario specificare "quanto" un programma debba essere "aperto" perché sia funzionale ai nostri scopi. In particolare, per ogni applicazione dovremo verificare tre aspetti importanti: 1) la presenza di funzioni e opzioni, il loro numero, la loro significatività; 2) la modificabilità e integrabilità dei dati; 3) la possibilità di produrre "learning objects" attraverso il software (ovviamente per questo terzo aspetto sono rilevanti la complessità del prodotto realizzato e la sua riusabilità). L'analisi delle combinazioni tra i vari aspetti ci può dare indicazioni significative sulla validità di un software educativo e ci può guidare nella scelta dei prodotti più efficaci per le nostre scuole: 1) a un livello massimo avremo un'applicazione che presenta tante e importanti funzioni e opzioni, consente la modifica integrale dei dati, produce un "learning object" completo, complesso e riusabile; 2) a un livello minimo avremo un software completamente chiuso, con pochissime opzioni e senza la possibilità di modificare e produrre dati. Si noti che non sempre è opportuno e necessario avere programmi personalizzabili: in diverse situazioni scolastiche anche software molto "chiusi" possono rivelarsi preziosi, soprattutto per obiettivi molto specifici della matematica e dell'italiano. Così per un programma sulle tabelline saranno molto utili eventuali opzioni e funzioni, ma non ci sarà bisogno di modificare gli archivi contenuti e per l'output basterà prevedere un report (rapporto) dell'attività svolta.

==== Esempi ====
Alcuni esempi possono chiarire la difficoltà di classificazione dei software come "aperti" e "chiusi": 1) ''Addizioni Puzzle'', creato da Renato Murelli attraverso NeoBook Professional, è il tipico programma pensato per un obiettivo molto specifico, senza opzioni e senza possibilità di personalizzazione; con questo programma gli alunni di classe prima possono esercitarsi nell'addizione (entro il 20): inserendo i risultati esatti nelle caselle della tabella a doppia entrata, viene visualizzata via via un'immagine "nascosta" che alla fine è possibile stampare; 2) un altro esempio di programma del tutto chiuso (non è possibile impostare nemmeno la tabellina) è ''Bolle di sapone'', scritto in Flash da Vladimir Lapin e molto apprezzato dai piccoli alunni: in un ambiente piacevole e molto colorato, bisogna cliccare sulle bolle di sapone con i numeri della tabellina indicata; il gattone che spara in cielo le bolle con i numeri potrà passare dall'altro lato del fiume (su un arcobaleno) se le risposte giuste saranno in prevalenza, altrimenti si formerà un nuvolone seguito da un temporale; 3) ''Africa'' è un programma di geografia scritto in Visual Basic da Ivana Sacchi; il software utilizza una notevole quantità di testi, immagini, suoni, ma non è pensato per essere personalizzato, anche se tecnicamente è possibile sostituire o ampliare i dati presenti: le informazioni e foto presenti sono sicuramente sufficienti per avere un'idea approfondita dell'argomento proposto; 4) ''Aggettivi di Matteo'', sempre di Ivana Sacchi, permette e incoraggia l'integrazione dei dati contenuti, ma comprende poche opzioni (praticamente solo la scelta degli esercizi e la possibilità di escludere l'audio) e funzioni (è previsto solo il salvataggio e la stampa degli esercizi eseguiti); 5) il già nominato ''Puzzle Wizard'', di Claudio Gucchierato e Mauro Rossi, non ha particolari funzioni e opzioni, ma permette la produzione veloce di puzzles utilizzando immagini dell'utente; questi puzzles possono essere eseguiti come programmi autonomi; 6) ''Quadratini'', realizzato con Delphi 6.0 da Giorgio Musilli, è un software per la creazione, copia e gestione di disegni fatti con i quadratini; comprende una versione facilitata con solo 100 quadratini (10x10) e 2 versioni (difficile e facile) a specchio e presenta numerose opzioni e funzioni; soprattutto è possibile modificare e aggiungere i disegni presenti e creare librerie riutilizzabili; gli archivi sono comunque legati al programma. Come si vede l'orizzonte dei programmi educativi è molto variegato e i tre aspetti precedentemente indicati (funzioni e opzioni, modifica dei dati e produzione di oggetti) si intrecciano e combinano in modi sempre differenti. Appare quindi opportuno ricorrere a una classificazione che abbia un carattere pratico, senza essere troppo semplicistica o arbitraria; relativamente alla possibilità di modificare e aggiungere dati ai programmi, possiamo individuare tre diverse categorie: 1) software "chiusi": nulla può essere modificato nei dati; è il caso di ''Angoli'' di Ivana Sacchi o ''Abbina Lettere'' di Giorgio Musilli; 2) software "semiaperti": si prevede la possibilità di inserire nuovi dati accanto a quelli già presenti; si vedano ''L'aggettivo adatto'' di Ivana Sacchi oppure lo stesso ''Quadratini'' di Giorgio Musilli; 3) software "aperti": i programmi sono pensati come strumenti flessibili per la creazione di esercizi, test, giochi; come esempi, si possono qui indicare ''Crucimaster'', ''Crucintarsi'', ''Autore'', ''Puzzle Wizard'', ''Hot Potatoes'', ''JClic'', ma naturalmente la lista potrebbe essere molto più lunga. In generale per la modifica di un programma semiaperto sono necessari semplici strumenti già disponibili nel sistema: un editor di testi (in formato ASCII<ref>American Standard Code for Information Interchange (Codice Standard Statunitense per lo Scambio di Informazioni).</ref> Windows), un programma di grafica per le immagini (quasi sempre in formato .bmp<ref>Windows bitmap, formato dati usato per rappresentare immagini raster su sistemi operativi Windows.</ref>, .jpg<ref>Joint Photographic Experts Group, immagine compressa a tono continuo (a livelli di grigio o a colori).</ref>, .gif<ref>Graphics Interchange Format, formato per immagini bitmap usato molto nel World Wide Web (WWW), sia per le immagini fisse sia (più spesso) per le animazioni.</ref>), software vari per le animazioni, i filmati e i suoni. Ovviamente librerie di testi, immagini e suoni potranno risultare molto utili. Nei pochi casi in cui sono necessari strumenti particolari (es. Flash, Visual Basic, Delphi) saranno gli stessi programmatori a indicare le soluzioni agli interessati e a fornire i necessari sorgenti. In ogni caso i dati sono sempre forniti come files esterni facilmente modificabili.

==== Files manager e gestione degli archivi ====
A questo proposito un gestore di files più efficiente di quello fornito da Windows potrebbe risultare molto utile. Numerosi programmi sono dedicati a questo scopo:
# l'eccellente software commerciale ''Total Commander'' [http://www.ghisler.com] richiama espressamente Commander per MS-DOS ed è il punto di riferimento del settore;
# ''Q-Dir'' [http://www.softwareok.com/?Download=Q-Dir] e [http://www.winpenpack.com/en/download.php?view.1306], è un software freeware molto pratico con un'interessante vista quadrupla dei files;
# ''MultiCommander'' [http://multicommander.com/downloads/], gratuito e per tutti i sistemi Windows, è disponibile anche in lingua italiana; al primo avvio si deve scegliere lo stile di visualizzazione, tra "Look'n' Feel", con i comandi del noto Commander MS-DOS, "Look'n'Feel compatibile Windows Explorer", "Personalizzato"; MultiCommander comprende, direttamente all'interno della comoda interfaccia a due pannelli, numerose funzioni; usando i pulsanti in basso è possibile: A) selezionare velocemente i drive; B) accedere al registro HKCU, alla calcolatrice, alla gestione del computer, alla gestione delle attività e al blocco note; C) nascondere cartelle, eseguibili e .dll; D) selezionare .mp3, immagini, duplicati, mancanti e tutto; E) invertire e memorizzare la selezione; F) aggiornare le finestre (funzione F2); G) mostrare, modificare, copiare e spostare i files (rispettivamente funzioni F3, F4, F5, F6); H) creare cartelle (funzione F7); I) eliminare files e directories (funzione F8); usando nello stesso settore il tasto destro del mouse si è abilitati a: A) creare nuovi tab per i vari drive; B) modificare il registro HKLM; C) nascondere files; D) mostrare i files .dll; E) deselezionare .mp3, immagini, tutto; F) gestire dispositivi; nella barra dei comandi sopra i pannelli abbiamo delle icone per: A) aggiornare i pannelli; B) tagliare, copiare, incollare; C) scegliere velocemente una visualizzazione per i due pannelli, sx e dx (0-100, 25-75, 50-50, 75-25, 100-0); D) copiare, muovere, cancellare, comprimere, decomprimere, vedere, modificare, ridenominare, selezionare e deselezionare files; E) creare cartelle; F) calcolare la dimensione di una cartella; G) copiare in memoria i percorsi dei files; H) mostrare files e cartelle nascoste e di sistema; I) selezionare le unità disponibili; J) scegliere il profilo per la colorazione dei files; nel menu a tendina troviamo infine, oltre ai comandi già indicati, anche funzioni particolari per: A) inserire nuove schede; B) verificare archivi compressi; C) confrontare, rinominare e multirinominare files e cartelle; D) cambiare le proprietà dei files; E) convertire e modificare testi, immagini, suoni e video; sono state descritte solo una parte delle operazioni che è possibile fare con questo versatile programma, peraltro completamente configurabile; si noti come proprio la ricchezza di pulsanti e funzioni può creare un po' di difficoltà nei primi utilizzi; l'occupazione di memoria RAM è infine molto limitata e l'unico difetto individuato è una certa lentezza in fase di copia dei files;
# ''MuCommander'' [http://www.mucommander.com], open source in 27 lingue (incluso l'italiano), per Windows, Mac Os X, Debian (Ubuntu), Linux, Webstart, presenta un'ottima gestione dei collegamenti ftp ed è basato su Java (necessario per il funzionamento);
# ''Just Manager'' [http://justmanager.ru], per Windows, disponibile anche come portable [http://www.winpenpack.com/en/download.php?view.1349], con gestione di pannelli (fino a 16) e tab (illimitati), supporta il drag and drop e può evidenziare files e cartelle con font e colori impostati dall'utente;
# ''Atol'' [http://atol.sourceforge.net/index.html], sempre open source, leggerissimo e facile da usare, è disponibile anche in versione portatile [http://www.winpenpack.com/main/download.php?view.814];
# ''Tablacus Explorer'' [http://www.eonet.ne.jp/~gakana/tablacus/explorer_en.html], file manager a schede, gratuito (open source), portatile, con diversi add-on, è altamente personalizzabile (possono essere impostati/modificati menu, scorciatoie da tastiera o mouse, alias, ecc.);
# ''A43'' [http://vault32.com/a43/index.html] e [http://www.winpenpack.com/en/download.php?view.434], è un freeware per Windows, Mac e Linux, con funzione supplementare zip/unzip e supporto della lingua italiana;
# ''EXtplorer File Manager'' [http://sourceforge.net/projects/extplorer], open source per Windows, Mac e Linux, si può usare anche come componente all'interno di Joomla;
# ''Unreal Commander'' [http://x-diesel.com], freeware per Windows, è molto simile proprio a Total Commander;
# ''Commander'' [http://logicnet.dk/Commander], gratuito per Windows, permette l'estrazione di files compressi .rar e .zip e la visualizzazione di numerosi formati di immagini;
# ''Doszip Commander'' [http://sourceforge.net/projects/doszip] e ''Double Commander'' [http://sourceforge.net/projects/doublecmd/files/] sono due validi file manager open source per Windows;
# ''FreeCommander XE 365'' [http://freecommander.com/en/downloads/] è un file manager che prevede diverse funzioni aggiuntive, come l'estrazione e la creazione di files .zip, .cab e .rar, la stampa della lista dei files e la cattura delle schermate;
# ''Explorer++'' [http://explorerplusplus.com], con scorciatoie da tastiera, navigazione tramite tab, salvataggio di liste di files, ricerche per nomi e attributi, supporta pienamente la lingua italiana;
# ''2xExplorer'' [http://netez.com/2xExplorer] è ricco di funzioni e strumenti, è altamente personalizzabile, e presenta una sezione per la navigazione e due pannelli affiancati per le operazioni con i files;
# ''Alt Commander'' [http://kamil.barlinek.biz/altcmd/], ''Saladin'' [http://sourceforge.net/projects/saladin/?source=navbar] e ''Servant Salamander'' [http://www.altap.cz/salam_en/freeware.html] sono tre cloni freeware di Total Commander, ma con qualche comando in meno.
Insieme a questi files manager possiamo considerare altre utilities per la manipolazione e gestione di archivi e cartelle: 1) ''Directory List And Print'' [http://www.infonautics.ch/directorylistprint/] è utile per il salvataggio e la stampa di liste dei files presenti nei drives e nelle cartelle selezionate; 2) ''Supercopier'' [http://ultracopier.first-world.info/supercopier.html] può sostituire il comando standard di copia di Windows; 3) ''Attribute Changer'' [http://www.petges.lu] modifica facilmente gli attributi dei files.

==== I programmi aperti ====
Per i programmi "aperti" sono valide le indicazioni fornite per la modifica dei programmi "semiaperti", con l’aggiunta che in questi software particolari sono sempre presenti opzioni per la creazione diretta dei giochi e degli esercizi. La nostra attenzione si concentrerà proprio su quest'ultima categoria di software, senza dimenticare però che anche molti altri programmi possono essere personalizzati e adattati alle nostre esigenze.

=== Le licenze ===
Prima di procedere all'analisi dei programmi autore veri e propri e dei presupposti teorici dell'organizzazione modulare (oggetti didattici) è opportuno fare un rapidissimo cenno alle problematiche relative alle licenze e ai diritti d'autore nel campo del software educativo.

Relativamente ai programmi per computer, esistono numerosi tipi di licenze, raggruppabili nelle seguenti categorie (quarto criterio di classificazione del software): 1) a pagamento: a) commerciali; b) shareware registrati; 2) di prova: a) shareware completi (limite temporale); b) shareware limitati (alcune opzioni sono disattivate); c) demo (programmi commerciali con notevoli limitazioni); 3) gratuiti: a) freeware; b) freeware con pubblicità; c) liberi (e con sorgente modificabile).

==== La licenza Creative Commons ====
Molti autori di software didattico in Italia distribuiscono gratuitamente i loro prodotti, proteggendoli però con una licenza “libera” riconosciuta a livello internazionale, la Licenza Creative Commons. Nei documenti che accompagnano i programmi di solito si riportano almeno le seguenti note di licenza: Il software è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons: 1) devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore; 2) non puoi usare quest'opera per fini commerciali; 3) non puoi alterare o trasformare quest'opera, né usarla per crearne un'altra; 4) non puoi usare quest'opera per fini commerciali. Nel caso si permetta la modifica e integrazione dei dati, vengono aggiunte le seguenti note: Tutti gli archivi possono invece essere modificati, sempre secondo la Licenza Creative Commons; per distribuire il software con gli archivi modificati devi: 1. indicare l'autore del software e l'autore delle modifiche agli archivi; 2. usare una licenza identica a questa.

La stessa Licenza Creative Commons è quella più diffusa per gli oggetti didattici realizzati dai programmi autore più diffusi: qualsiasi sia il "learning object" creato, gli autori devono sapere che chiunque può migliorarli in qualsiasi momento, ovviamente specificando le modifiche apportate e creando un nuovo oggetto derivato.

=== I problemi di copyright ===
I programmatori di software educativo, se utilizzano per le loro creazioni compilatori e programmi per i quali hanno la relativa licenza, vedono i loro prodotti protetti dal diritto d'autore. Tuttavia, quando si realizza un'applicazione, si deve tener conto del copyright collegato a tutta una serie di elementi; bisogna verificare con attenzione la possibilità di utilizzare testi, immagini, suoni, animazioni, video nei propri progetti e richiedere le opportune autorizzazioni se necessario. La legge italiana in questo senso è piuttosto restrittiva e ammette pochissime deroghe. Nelle stesse classi scolastiche, sulla base dell'articolo 70 della Legge sul Diritto d'Autore (LDA), non possono essere usate opere nella loro interezza, ma solo parti di esse e solo se funzionali a una discussione, una spiegazione, una ricerca, una critica: l'uso meramente decorativo non è consentito e nemmeno sono permessi utilizzi a scopo di lucro o finalità commerciali. Nel caso vengano rispettate tali indicazioni e sussistendo proprio le finalità didattiche, non è necessario richiedere il consenso dell'avente diritto e si può parlare di "libera utilizzazione": in particolare l'articolo 64-sexies della LDA afferma che la consultazione di banche dati non è soggetta a autorizzazione (come disposto dall'articolo 64-quinzies della stessa legge) se ci sono finalità scientifiche, didattiche o di ricerca, se è completamente assente lo scopo di lucro e se viene indicata correttamente e chiaramente la fonte. Per i docenti, le eccezioni e le limitazioni al diritto d’autore per finalità di insegnamento e ricerca sembrerebbero però venir meno quando un prodotto scolastico viene distribuito al di fuori delle classi in qualsiasi modo e attraverso qualsiasi mezzo. Ci viene in soccorso il criticatissimo comma 1-bis del già citato articolo 70 della LDA che parla di "arte degradata", cioè della pubblicazione, anche in Internet, di immagini e musiche con bassa qualità (o comunque inferiore all'originale), sempre nel rispetto delle indicazioni di cui all'articolo 64-sexies della LDA; la "degradazione" è un concetto di difficile interpretazione e dai contorni sfumati, ma è l'unico appiglio che ci permette di ipotizzare la distribuzione in altre scuole di nostri "learning objects" contenenti materiali coperti da diritto d'autore.

==== Raccolte di materiale libero ====
# Per le '''foto''' e le '''immagini''' possiamo indicare: ''Openclipart'' [http://www.openclipart.org] e [http://openclipart.org/downloads/], oltre 105000 clipart con Licenza CC0 1.0 Universal - Public Domain Dedication - Creative Commons); ''Morguefile'' [http://www.morguefile.com/archive], con migliaia di foto e attivo fin dal 1996); ''Imageafter'' [http://www.imageafter.com], ampia raccolta di foto e "textures"); ''Stockvault'' [http://www.stockvault.net/gallery], più di 83000 clipart e foto); ''Openphoto'' [http://openphoto.net], con Licenza Creative Commons); ''Freefoto'' [http://www.freefoto.com], oltre 132000 immagini usabili in progetti distribuiti con Licenza Creative Commons); ''Pdclipart'' [http://www.pdclipart.org], più di 25000 clipart di pubblico dominio suddivise in 135 album); ''Clker.com'' [http://www.clker.com], con numerose clipart di pubblico dominio e possibilità di upload/creazione di nuove immagini); ''Europhoto'' [http://www.europhoto.eu.com], finanziato dalla Comunità Europea e comprendente migliaia di foto di interesse storico); ''Midisegni'' [http://www.midisegni.it], centinaia di disegni sugli argomenti più vari); ''Google Art Project'' [http://www.google.com/culturalinstitute/project/art-project], con le foto in alta risoluzione di oltre 200000 opere d'arte (di più di 12000 artisti) appartenenti a centinaia di collezioni diverse; ''Haltadefinizione'' [http://www.haltadefinizione.com/en/gallery.html?idopera=10&lingua=it], con foto ad altissima definizione di opere d'arte famose e strumenti utilissimi per la loro analisi e visualizzazione (zoom avanti e indietro, cursori direzionali, righello misuratore, mano per il trascinamento); ''The Metropolitan Collection Online'' [http://www.metmuseum.org/collection/the-collection-online], del Metropolitan Museum of Art di New York, con oltre 400000 immagini di opere d'arte in alta definizione usabili per fini educativi e non commerciali;
# Per le '''icone''' si segnala la ''Open Icon Library'' [http://sourceforge.net/projects/openiconlibrary/], con oltre 137000 files .svg, .png, .xpm, .ico e .icns;
# Per i '''caratteri di scrittura''' è stato avviato il 21 maggio 2011 il progetto ''Openfontlibrary.org'' [http://www.openfontlibrary.org], che conta attualmente oltre 800 font; alcuni set di caratteri interessanti scritti a mano si trovano anche in ''MyRealFont'' [http://www.myrealfont.com/gallery.php] e numerosi font ben fatti sono distribuiti con licenza Open Font 1.1 in ''sourceforge.net'' [http://sourceforge.net/directory/license:openfontlicense11/]; per i dislessici sono da segnalare i font ''Open-Dyslexic'' [http://www.dafont.com/open-dyslexic.font] e ''Biancoenero'' [http://www.biancoeneroedizioni.com/shop/pages.aspx?id=26], quest'ultimo opera di Alessandra Finzi (psicologa cognitiva), Daniele Zanoni (esperto per i disturbi dell'apprendimento), Luciano Perondi (designer e docente di tipografia), Riccardo Lorusso e Umberto Mischi (grafici); altri font liberi sono: ''Age'' [http://www.behance.net/gallery/Age-Free-Font/590053], ''AW Conqueror'' [http://conqueror.com/#/en/typography/types], ''Building'' [http://www.behance.net/gallery/15876377/BUILDING-Free-Font], ''Code'' [http://www.behance.net/gallery/CODE-free-font/530336], ''Dekar'' [http://fontfabric.com/dekar-free-font], ''Firefly'' [http://www.behance.net/gallery/26529061/FREE-Font-Firefly-2015], ''Grafter'' [http://www.behance.net/gallery/22695525/Grafter-Font-Typeface], ''Growl'' [http://www.behance.net/gallery/23871901/Growl-Free-Font], ''Hide Tide'' [http://www.behance.net/gallery/9320391/HIGH-TIDE-free-typeface], ''L'Engineer'' [http://www.behance.net/gallery/9274907/LEngineer-Font], ''Margot'' [http://www.behance.net/gallery/13819879/Margot-Free-Font], ''Melbourne'' [http://26plus-zeichen.de/fonts/melbourne], ''Metrica'' [http://www.behance.net/gallery/25458247/Metrica-Free-Font-Download], ''Monastic Pro'' [http://www.behance.net/gallery/23477943/Monastic-Pro(Free-Font)], ''Monthoers'' [http://www.behance.net/gallery/23680875/Monthoers-Free-Font], ''Neythal'' [http://www.behance.net/gallery/17744881/Neythal-Free-Font], ''Nickainley'' [http://www.behance.net/gallery/24243507/Nickainley-Script-Free-Font], ''Null'' [http://fontfabric.com/null-free-font], ''Oranienbaum'' [http://www.behance.net/gallery/4688931/Oranienbaum-free-font], ''Piron'' [http://www.behance.net/gallery/Piron-Free-Font/579470], ''Rodina'' [http://www.behance.net/gallery/15352915/Rodina-Free-Font], ''SAF'' [http://fontfabric.com/saf-free-font], ''Sketchetik Light'' [http://www.behance.net/Gallery/Sketchetica-(FREE)/389966], ''Smaq'' [http://www.behance.net/gallery/24553539/Smaq-Typeface-(-Free-Font-)], ''Springtime'' [http://www.creativebloq.com/typography/font-day-springtime-31514489], ''The Lobster Font'' [http://www.impallari.com/lobster], ''VAL Stencil'' [http://www.behance.net/gallery/VAL-Stencil/516954], ''Waterlily'' [http://www.behance.net/gallery/25450611/Waterlily-(Free-Font)]; per il resto conviene cercare e prelevare all'interno dell'enorme repository ''FontPark'' [http://www.fontpark.net] i caratteri freeware presenti, verificando ogni volta la possibilità di utilizzo nei propri oggetti di apprendimento;
# Per i '''suoni''' abbiamo: ''FreeSound'' [http://www.freesound.org] - Licenza Creative Commons), ''PdSounds'' [http://www.pdsounds.org] - Public Domain), ''Soundgator'' [http://www.soundgator.com] - centinaia di files disponibili previa registrazione gratuita e suddivisi/catalogati in 24 categorie), ''SoundBible.com'' [http://soundbible.com/royalty-free-sounds-1.html] - Licenza Creative Commons e Public Domain), ''FreeSoundEffects.com'' [http://www.freesoundeffects.com/free-sounds/airplane-10004/], ''Un Día, Un Sonido'' [http://www.undiaunsonido.com] e la ''Macaulay Library'' [http://macaulaylibrary.org], la più grande raccolta di suoni e versi degli animali presente in Internet (un archivio di oltre 175000 risorse audio e video raccolte e digitalizzate in 12 anni e corrispondenti a più di 7500 ore di registrazione); si segnalano peraltro gli oltre 2000 spartiti del ''Mutopia Project'' [http://www.mutopiaproject.org], classificati ordinatamente per strumenti, compositori, stili e collezioni, e disponibili come MIDI (.mid), ma anche in formato .pdf e editable Lilypond (.ly).
# Una '''lista''' piuttosto estesa dei '''siti''' che distribuiscono in tutto o in parte i loro contenuti con Licenza Creative Commons si trova a questo indirizzo: [http://wiki.creativecommons.org/Content_Directories]; la lista è organizzata in 5 sezioni ben fornite: Audio, Video, Image (immagini), Text (testi), Other (altro materiale).

== Learning objects ==

=== Contenuti per moduli ===
I "learning objects" più volte nominati sono oggetti didattici riutilizzabili, cioè moduli multimediali e possibilmente interattivi in cui immagini, video e contenuti testuali vengono assemblati tramite un software autore e forniti agli operatori scolastici. Questi ultimi, a loro volta, oltre ad avere spesso la possibilità di modificare i contenuti dei moduli, li scelgono e dispongono secondo un piano di lavoro e in rapporto ai propri scopi didattici. Si tratta in effetti di un continuo migliorare, modificare, smontare e rimontare, nell'ottica dell'ottimizzazione, valorizzazione e riutilizzazione delle risorse e all'interno di una didattica anch'essa modulare. Il discente stesso deve essere messo in grado di fare le medesime operazioni, in base alla propria maturità e autonomia, o comunque deve essere guidato dagli insegnanti a usufruire nel modo più efficace degli oggetti di apprendimento.

La metodologia progettuale per moduli è nata grazie a molteplici influssi: l'organizzazione industriale e militare; la formazione aziendale su richiesta ("on demand"); le teorie istruzioniste<ref>Le teorie istruzioniste considerano il mondo come strutturato in categorie ben definite, con proprietà e relazioni tra loro.</ref>; la programmazione per obiettivi generali e specifici nella scuola; la programmazione orientata agli oggetti (OOP, Object Oriented Programming) e i nuovi ambienti di sviluppo (C++, Delphi, Java, PHP, Visual Basic). Le esperienze accumulate in tutti questi settori hanno permesso di definire con precisione le caratteristiche di un oggetto di apprendimento. Un "learning object" (LO) deve essere granulare, riusabile e reperibile, cioè: 1) deve contenere una piccola porzione di conoscenze, da combinare in modo vario, opportuno e creativo con altre piccole porzioni; 2) deve essere riutilizzabile (con o senza modifiche e adattamenti); 3) deve essere archiviato e descritto tramite "metadati" (parole chiave). All'interno delle piattaforme utilizzate per scopi educativi e accademici, largo spazio trova lo standard SCORM (Shareable Object Content Reference Model), nato nel 1997 negli Stati Uniti e pensato proprio per organizzare gli oggetti formativi attraverso il linguaggio marcatore XML (eXtensible Markup Language), in modo che tali oggetti risultino compatibili con l'LMS (Learning Management System), l'insieme dei programmi che gestisce i corsi on-line. Come metteremo in risalto in seguito, è opportuno che si proceda a un sistema più centralizzato di gestione, archiviazione e descrizione dei "learning objects" prodotti dalle scuole, dagli alunni e dagli insegnanti, in modo che siano effettivamente rintracciabili e riutilizzabili (o semplicemente utilizzabili). A questo proposito diverse istituzioni scolastiche si sono organizzate a diversi livelli per offrire agli e alle insegnanti la possibilità di depositare e prelevare oggetti scolastici, quasi sempre nel formato previsto dai programmi che accompagnano le nuove LIM. Un esempio può essere rappresentato dal "repository" organizzato dal ''Distretto Scolastico di Alba'' [http://unaliminclasse.weebly.com/index.html], in cui sono presenti già oltre 80 oggetti di apprendimento relativi ai seguenti ambiti: italiano, matematica (geometria, aritmetica, giochi), inglese, storia, geografia, scienze, musica, arte, lavori di gruppo. Un altro esempio ben più esteso è il repository già nominato dell'''Istituto Comprensivo Marina di Cerveteri'' [http://edilim1.altervista.org], curato e aggiornato continuamente da Giorgio Musilli.

=== Repositories ===

==== Gran Bretagna ====
L'organizzazione scolastica della Gran Bretagna prevede 4 distinti sistemi scolastici (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda Del Nord); per Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord esiste un ''National curriculum'' (introdotto da Margaret Thatcher nel 1988 all'interno dell'Education Reform Act e disponibile all'indirizzo [http://curriculum.qcda.gov.uk] ed è stato sviluppato un capillare programma di formazione, le cui attività si svolgono di solito dopo le ore di lezione e durante le vacanze; a supporto dell'attività di insegnamento e sul modello dell'organizzazione statunitense, sono stati prodotti numerosi esempi particolareggiati relativi a: 1) programmazioni specifiche per discipline e gradi di istruzione (subjects); 2) lezioni (assessments); 3) attività pratiche (crafts and activities); 4) libri di lettura graduati (leveled reading); 5) oggetti di apprendimento al computer (learning objects). In quest'opera di supporto si è distinto il Dipartimento per l'Educazione del governo britannico (''Department for Education'') che nel proprio sito [http://www.education.gov.uk] propone, tra le altre cose, un riferimento ad un archivio centralizzato di materiale e software utilizzabili dagli insegnanti, il ''Collect'' (acronimo per Collections On-Line for Learning, Education, Children, and Teachers), con accesso protetto. Dedicato invece in modo specifico all'insegnamento della lingua inglese è ''ISLCollective'' [http://en.islcollective.com], con oltre 55000 schede operative stampabili da scaricare liberamente previa registrazione gratuita. Un altro sito simile è ''TwistyNoodle'' [http://twistynoodle.com].

==== Germania ====
In Germania i ministeri dell'Educazione e degli Affari culturali dei 16 Länder da sempre agiscono in modo piuttosto differenziato tra loro. In generale però tutti i Länder offrono al personale numerosi corsi di formazione continua e materiali didattici frequentemente aggiornati.

==== Belgio ====
In Belgio è da segnalare la ricchissima area risorse del ministero della pubblica istruzione [http://www.enseignement.be/index.php?page=0&navi=184].

==== Spagna ====
In Spagna le 17 Comunità legiferano in materia scolastica e orientano la propria politica educativa in modo praticamente autonomo. Se ogni comunità ha elaborato un proprio repository e spesso un proprio software autore (si vedano EdiLIM e Cuadernia), particolarmente attiva è stata in questi anni la Catalogna, che, per salvaguardare la propria identità culturale e linguistica, ha provveduto alla produzione e traduzione in lingua catalana di tantissimo materiale didattico per la scuola (libri, audiovisivi, software); in quest'ambito si sono utilizzati i software autore Clic 3.0 prima e JClic dopo per approntare una libreria di oggetti didattici utilizzabili dalle istituzioni scolastiche riformate. È nato così ''clicZone'' [http://clic.xtec.cat/en/index.htm], che allo stato attuale comprende oltre 1500 progetti, oltre a corsi e documenti sul programma Jclic. La ''versione Html5'' del database [http://clic.xtec.cat/repo/index.html] è disponibile da poco tempo e i progetti convertiti in essa presenti saranno pienamente usabili una volta migliorato il software di gestione in formato JavaScript .js.

==== Stati Uniti e Canada ====
Al di fuori dell'Europa il progetto più interessante di archivio di oggetti di apprendimento è ''MERLOT'' (Multimedia Educational Resource for Learning and On-line teaching - [http://www.merlot.org/merlot/index.htm], opera della California State University, ma va segnalato anche ''CAREO'' (Campus Alberta Repository of Learning Object - [http://www.ucalgary.ca/], una collezione centralizzata pensata per gli educatori canadesi. Negli Stati Uniti e in Canada le università hanno spesso sostituito il governo centrale nell'organizzazione di strutture di raccolta di materiale didattico o educativo; lo stesso ''Project Gutenberg'' [http://www.gutenberg.org], un archivio "libero" di oltre 50000 libri, ha avuto origine nella NEF University di Toronto. Le rigide leggi europee di tutela del copyright, ma anche diversi fattori di ordine economico, culturale, giuridico e organizzativo, hanno frenato la costituzione di "repositories" analoghi (almeno nelle dimensioni) nel vecchio continente.

==== L'esperimento della Garamond ====
L'orientamento più recente (e coerente) è la costituzione di banche dati di "learning objects" distribuiti dagli autori con Licenza Creativa Commons o assimilabile, in modo che siano pienamente utilizzabili (e modificabili in alcuni casi) senza che il realizzatore ne perda la proprietà intellettuale. A questo proposito in Italia un'iniziativa interessante è stata avviata recentemente dalla ''Garamond'' [http://www.garamond.it] con il Repertorio Italiano di Contenuti Educativi Digitali (''RICED''), in cui gli insegnanti possono pubblicare e condividere i loro prodotti didattici (testi, slides, questionari, giochi, animazioni, video, dispense) a titolo gratuito e con licenza Creative Commons, in una logica di conoscenza come bene comune.

==== Iniziative della RAI ====
Da segnalare anche l'iniziativa di Rai Educational che nel sito ''Medita'' (Mediateca Digitale Italiana - [http://www.medita.rai.it] mette a disposizione degli utenti registrati una mediateca didattica molto ben fornita e con un efficiente motore di ricerca. Nella sezione ''Bignomi'' [http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/page/Page-5df81b9a-376a-4119-b8b1-1f3880a84814.html] in 100 brevi filmati attori ed attrici illustrano argomenti di storia e letteratura. E sempre la Rai propone, all'interno della sezione ''Lezioni'' di ''RaiScuola'' (www.raiscuola.rai.it/startLezioni.aspx), in versione beta e solo per gli utenti registrati, uno strumento molto interessante per la creazione di lezioni multimediali, utilizzando testi, immagini e video provenienti da diverse fonti (archivi RAI, YouTube, Wikipedia). Piccoli documentari in italiano di 3 minuti ciascuno (suddivisi in 9 categorie e numerose sottocategorie) sono presenti invece in ''OVO'' [http://www.ovo.com] che soffre comunque di un numero ancora limitato di files. Il sito del programma "''La storia siamo noi''" [http://www.lastoriasiamonoi.rai.it] presenta invece documentari soprattutto della storia recente; molti materiali (fotogrammi, parti di filmati) non sono coperti da copyright, ma naturalmente un uso ampio o completo delle opere presenti in propri progetti da distribuire deve essere debitamente autorizzato. I filmati sono catalogati per temi e dossier e si segnalano il progetto multimediale speciale "Italia 150" e la funzione utilissima "#accaddeoggi".

==== YouTube e Issuu ====
A un livello più generale, in ''YouTube'' [http://www.youtube.com] e in ''Issuu'' [http://issuu.com/publications] si trovano materiali didattici molto interessanti sui più svariati argomenti: usati con attenzione questi due strumenti sono una fonte preziosa e potenzialmente inesauribile di documenti e video per insegnanti e alunni. Per YouTube abbiamo in particolare: 1) ''Youtube per le scuole'' [http://www.youtube.com/schools?feature=inp-bl-paq], con accesso a migliaia di video didattici, previa registrazione gratuita; 2) ''GulliverLim'' [http://www.youtube.com/user/GulliverLim], un canale per la scuola primaria gestito dalla casa editrice Gulliver e comprendente vivaci video didattici dedicati a diverse discipline (italiano, matematica, geografia, storia, arte e immagine, scienze, musica, inglese); 3) ''Facciamo scienze'' [http://www.youtube.com/view_play_list?p=D22FD2D5D6907CF7], il canale di scienze di Zanichelli, con 22 video didattici; 4) ''La didattica su YouTube'' [http://fisica.andreadecapoa.net], selezione ragionata di video didattici in italiano. Al di là di questi link, sono comunque migliaia i video didattici disponibili; a questo proposito conviene usare dei siti filtro, come ''NicerTube'' [http://nicertube.com], per evitare elementi di contorno sgraditi, distraenti od imbarazzanti, ed osservare in piena tranquillità i filmati scelti. Per Issuu è da segnalare la possibilità di pubblicare i propri lavori in .pdf come un libro sfogliabile in formato Flash. La pagina di ''Silvia Di Castro'' [http://issuu.com/silviadicastro] ci mostra come usare praticamente nella didattica il servizio e nel contempo rappresenta una fonte ricca di materiale per gli\le insegnanti.

==== Scribd ====
Allo stesso modo funzionano ''Youpublisher'' [http://www.youpublisher.com] e ''Yumpu'' [http://www.yumpu.com], che tuttavia risultano leggermente meno immediati nell'uso rispetto a Issuu. Altri servizi simili sono ''Yudu'' [http://www.yudu.com], ''Openzine'' [http://www.openzine.com/aspx], ''NewsCred'' [http://www.newscred.com], ''Zinepal'' [http://www.zinepal.com], ''Crayon'' [http://crayon.net] e ''Scribd'' [http://www.scribd.com]. Quest'ultimo è particolarmente popolare, anche se i contenuti commerciali demo sono predominanti; una volta iscritti al servizio, oltre ad avere la possibilità di pubblicare i nostri documenti importandoli dai formati .doc, .pdf, .ppt, .odt, .txt (e molti altri), saremo abilitati alla consultazione di un enorme database di testi, libri, relazioni, dossier tramite un efficiente servizio di ricerca, che può avvenire anche applicando diversi filtri (limitazioni al solo titolo, per tipo di file, per lingua, secondo la data di inserimento, considerando la lunghezza in pagine); purtroppo, se la consultazione dei contenuti liberi (tramite interfaccia Flash) è gratuita, il loro scaricamento nel formato originale (es. .pdf o .docx, o .ppt) e in un formato di conversione (es. .txt e .pdf) richiede invece un abbonamento mensile o annuale, peraltro non troppo costoso; Scribd usa l'Html5 invece di Flash per raggiungere anche gli utenti di tablet e smartphone e comunque dei dispositivi Apple.

==== Calameo ====
Se ''Slideshare'' [http://www.slideshare.net] e ''AuthorStream'' [http://www.authorstream.com] si occupano di rendere fruibili e consultabili on-line i files Powerpoint .ppt e .pps, ''Calameo'' [http://ita.calameo.com], ben descritto in una guida essenziale, ma puntuale [http://ita.calameo.com/read/0000053988590117535fa], appare orientato alle riviste, anche commerciali; le pubblicazioni possono essere consultate quasi sempre per intero, ma solo in pochi casi è consentito il download; per archiviare i propri documenti sono a disposizione una sola cartella, ma ben 15 Gb di spazio, senza limiti nel numero dei documenti pubblici (ma ogni lavoro non può superare 500 pagine di lunghezza e 100 Mb di grandezza); le pubblicazioni hanno un aspetto lucido ed elegante e sono presenti funzioni di zoom e di ricerca nel testo; è consentito l'inserimento di link interattivi e si possono impostare un'immagine di sfondo e una musica di accompagnamento; si può infine decidere liberamente la licenza di distribuzione e la platea cui destinare la lettura del documento realizzato; Calameo, essendo un servizio web-based, funziona con tutti i browser e tutti i sistemi operativi, converte tutti i formati di files più comuni, comprende nella versione base praticamente tutte le funzioni importanti, struttura molto bene i documenti, permette di rendere disponibili al download i propri documenti e supporta pienamente tutti le piattaforme social, a partire ovviamente da Facebook; in negativo, accanto alla documentazione insufficiente, all'aspetto inconsueto di alcuni pulsanti per il salvataggio delle informazioni e alle difficoltà di navigazione all'interno del proprio account, si segnala la presenza fastidiosa e continua di annunci pubblicitari.

==== LetterPop ====
Più orientato alla pubblicistica casalinga è ''LetterPop'' [http://letterpop.com/builder.php]; senza abbonamento annuale, a partire da più di 300 templates, si possono realizzare e stampare (anche con stampanti virtuali .pdf) locandine, copertine, inviti e brochure dall'aspetto gradevole e professionale, usando anche proprie immagini; purtroppo senza versare una quota annuale non è possibile salvare o pubblicare i propri lavori.

==== Tar Heel Reader ====
Libretti vivaci con immagini e testi possono essere invece preparati con ''Tar Heel Reader'' [http://tarheelreader.org]. Particolarmente curato è l'aspetto dell'accessibilità, per cui sono supportati diversi dispositivi per i diversamente abili, come i touch screen e le IntelliKeys. Cliccando sull'icona in alto a sinistra viene visualizzato un comodissimo menu con tutte le voci utili: "Home" (ritorno alla pagina principale), "Find a book" (ricerca di un libro nel vasto database del sito), "Collections" (le collezioni di libretti), "Favorites" (accesso alla pagina delle pubblicazioni preferite), "Write a book" (creazione di un libro, previa registrazione), "Read books offline" (lettura di pubblicazioni in locale), "Log in" (accesso ai servizi del sito), "Help" (istruzioni), "Your books" (visualizzazione dei libri creati), "Announcements" (ultime notizie), "Photo credits" (informazioni sul copyright delle immagini utilizzate). Per registrarsi occorre: 1) mandare una mail a tarheelreader@cs.unc.edu richiedendo un codice di registrazione (es. "I'm an Italian Teacher; please send a registration code to..."); 2) scegliere "Log in" e successivamente "Register", quindi seguire le indicazioni, mettendo il codice ricevuto per posta nel campo apposito (si noti come questo codice è molto semplice e serve solo per limitare fastidiose attività di eventuali spammers). Il motore di ricerca del sito (tarheelreader.org/find) è piuttosto accurato e prevede, accanto al testo libero da cercare, opzioni riguardanti la lingua, l'argomento, il livello di controllo del testo e l'apprezzamento degli utenti. Sulla copertina di ogni pubblicazione vengono indicati il titolo e l'autore sopra l'immagine illustrativa, il numero di pagine nell'angolo in basso a destra. Nella pagina di ricerca e durante la lettura di ogni libro molto importanti sono le due icone in alto a destra; nel primo caso (pagina di ricerca) cliccando sul cuore potremo selezionare i libri preferiti in modalità multipla, cliccando sulla rotella potremo selezionare il tipo di sintesi vocale ("Speech" - Silent-nessuna, Child-bambino, Woman-donna, Man-uomo), i colori dell'interfaccia ("Colors"), tornare alle impostazioni predefinite ("Default"); nel secondo caso (lettura di un libro) cliccando sul cuore si potrà portare tra i preferiti il libro in lettura, cliccando sulla rotellina, rispetto alla situazione precedente avremo in più le voci "Download" (possibilità di scaricare la pubblicazione corrente nei formati Powerpoint .pptx e .epub) e "More..." (visualizzazione di una comodissima maschera per l'impostazione delle preferenze già indicate). Una volta effettuato il log-in, selezionando dalla home page o dal menu principale "Write a book", si viene introdotti in una pratica schermata con alcuni campi da riempire: a ogni immagine linkata o uploadata verrà associata una pagina per la quale dovremo scrivere una breve frase; l'inserimento del titolo, dell'autore, della lingua, della categoria (opzionale) precederà la pubblicazione del lavoro: se useremo l'opzione "Save as draft" il libro sarà salvato come bozza (peraltro cancellabile con la voce "Delete"), mentre con l'opzione "Publish" avverrà la pubblicazione vera e propria. Si noti che: 1) per poter essere pubblicato un libretto deve contenere almeno 3 pagine; 2) un libro pubblicato può essere riportato a bozza (ed eventualmente eliminato) usando l'opzione "Save as draft".

==== MyEbook ====
Infine, se molto limitato e con alcuni bug è il servizio in Flash ''Virtual Book'' [http://www.classtools.net/education-games-php/turningPage/], con il quale possiamo praticamente solo visualizzare il testo scritto o inserito (con il copia e incolla) in più pagine sfogliabili, al contrario libri sfogliabili di alta qualità si possono realizzare con ''MyEbook'' [http://www.myebook.com] a partire dai propri documenti in numerosi formati (.doc, .pdf, .fdp, .txt, .ods, .odt, .csv, .rtf, .xls, .ppt, .pps, .dot, .docx, .dotx, .pptx, .xlsx, .zip), pur con procedure non particolarmente intuitive. Rispetto a tutti i precedenti servizi, più soggetti a controllo sono i files multimediali (immagini, suoni e video) contenuti in Wikimedia Commons (commons.wikimedia.org): gli oltre 32 milioni di files contenuti possono essere liberamente adoperati per qualsiasi scopo, a maggior ragione nelle aule scolastiche e nei progetti didattici sviluppati da alunni e insegnanti.

{{Software_e_didattica}}
Un'ampia e dettagliata rassegna critica degli strumenti software disponibili può risultare utile a comprendere quali applicazioni utilizzare per la creazione di oggetti di apprendimento. Saranno privilegiati i software multipiattaforma<ref>Eseguibili all'interno di diversi sistemi operativi.</ref> (o comunque per Windows, dato che è il sistema attualmente più diffuso nelle scuole), ma soprattutto i programmi con una licenza open source o freeware. Eccezioni saranno effettuate solo per software commerciali particolarmente diffusi (es. Smart Notebook, Workspace, Flash e Microsoft Office, Visual Basic, Powerpoint) e per applicazioni solo per Linux estremamente valide o senza corrispettivo freeware in ambiente Windows (es. Kdenlive).

# [[Software e didattica/Strumenti per le lim|Strumenti per le lim]]
# [[Software e didattica/I_software_universali|I software universali]]
#* [[Software e didattica/Pacchetti per ufficio|Pacchetti per l'ufficio]]
#* [[Software e didattica/Programmi_testo_fogli_grafici|Programmi per testi, fogli di calcolo, grafici]]
#* [[Software e didattica/Programmi_per_grafica|Programmi per la grafica]]
#* [[Software e didattica/Desktop_publishing_cartine_mappe_concettuali|Desktop publishing, cartine, mappe concettuali]]
#* [[Software e didattica/Produzione_gestione_files_audio|Produzione e gestione di file audio]]
#* [[Software e didattica/Video e animazioni|Video e animazioni]]
#* [[Software e didattica/Le combinazioni creative|Le combinazioni creative]]
# [[Software e didattica/Linguaggi_programmazione_alto_livello|I linguaggi di programmazione ad alto livello]]
# [[Software e didattica/Presentazioni_e_contenuti_multimediali|Presentazioni e contenuti multimediali]]
# [[Software e didattica/Presentazioni_e_contenuti_multimediali|Ambienti creativi]]
# [[Software e didattica/Programmi_e_giochi_educativi_modificabili|Programmi e giochi educativi modificabili]]
# [[Software e didattica/Programmi_per_quiz_e_test|Programmi per quiz e test]]
# [[Software e didattica/Software_autore_veri_e_propri|Software autore veri e propri]]





Versione delle 16:31, 6 gen 2017

Software e didattica
Autore: Giorgio Musilli
Software per la didattica
Fase di sviluppo:Software e didattica
(Sviluppo)



Introduzione: una scuola in cammino

L'informatica nella scuola italiana

Oggi in Italia le scuole primarie pongono molta attenzione alla implementazione di strumenti utili a migliorare i procedimenti di insegnamento-apprendimento. In particolare, tra luci e ombre, e sulla base soprattutto delle indicazioni contenute nei Programmi per la scuola elementare del 1985[1], si sono sviluppati laboratori scientifici, matematici, musicali, linguistici, artistici, per i quali sono stati predisposti sia ambienti adeguati, sia (più spesso) progetti d'istituto affidati al personale della scuola oppure a esperti esterni. Insieme a queste iniziative è stato suggerito l'uso frequente delle attrezzature informatiche e multimediali, sia per il miglioramento della didattica tradizionale, sia per il potenziamento degli stessi laboratori disciplinari, sia infine a supporto dell'ampliamento dell'offerta formativa.

Interventi istituzionali

Nel quadro del potenziamento dei laboratori multimediali si sono inseriti i finanziamenti ministeriali per le tecnologie informatiche 1A e 1B[2], la recente fornitura delle LIM[3], e, in alcune regioni italiane (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), i fondi europei PON[4] e FESR[5] (laboratori e strumenti per l’apprendimento della competenze di base: matematica, scienze, lingue, musica nelle istituzioni scolastiche del primo ciclo); la possibilità di accesso a questi ultimi fondi per il settennio 2014-2020 è stata estesa, anche se in misura minore, alle altre regioni italiane; insieme è stato sviluppato un nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), piano che ha permesso in particolare l'individuazione per ogni istituto di un Animatore Digitale (AD), supportato da un Team Innovazione, con i seguenti compiti: 1) stimolazione della formazione interna alla scuola nell'ambito del PNSD; 2) favorire la partecipazione e il protagonismo degli studenti nell'organizzazione di workshop e altre attività sui temi del PNSD; 3) individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all'interno della scuola coerenti con l'analisi dei fabbisogni della scuola stessa. Sia per gli Animatori Digitali, sia per i membri del Team Innovazione sono stati predisposti appositi corsi di formazione a livello regionale.

Aule di informatica

Se i fondi europei hanno permesso di elaborare progetti di largo respiro e protratti per più anni, gli interventi ministeriali di introduzione delle tecnologie informatiche, pur incisivi in una prima fase, non hanno avuto poi carattere di continuità e le stesse dotazioni tecnologiche sono velocemente diventate obsolete. Gli interventi prima di fondi privati (ma solo in alcune parti del Paese, per lo più concentrate nell'Italia del Nord) e poi dello stesso Ministero con le recenti campagne di fornitura delle LIM (Lavagne Interattive Multimediali) non hanno permesso di colmare la distanza con altre nazioni europee (Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, stati scandinavi) all'avanguardia nei processi di informatizzazione della didattica scolastica. Soprattutto sembra mancare in Italia una "regia" centrale: le varie iniziative in proposito, pur lodevoli e professionalmente adeguate, si susseguono senza collegamenti tra loro e basate più sulla spinta dell'emergenza che su un'idea di fondo unificante, determinando un'evidente (e inaccettabile) dispersione delle risorse impiegate. Peraltro nelle scuole italiane si è registrato per molto tempo un atteggiamento ambivalente verso il software libero o prodotto dalle scuole: solo i recenti e decisi tagli governativi (proposti nelle varie leggi finanziarie che si sono succedute negli ultimi anni) hanno portato gli insegnanti a: 1) considerare la possibilità di utilizzare sistemi operativi e programmi alternativi a quelli commerciali (e costosi); 2) formarsi anche come programmatori (o almeno come creatori di oggetti di apprendimento utilizzando software appositi). Un'inversione di tendenza sembra aver introdotto, con le sue luci e le sue ombre, ma anche con alcuni finanziamenti corposi ed effettivi, il recente e già citato PNSD, all'interno del disegno organico della cosiddetta "Buona Scuola" (Legge 107/2015).

Corsi

I primi corsi di informatica proposti dalle e alle scuole, affidati ad esperti (informatici) esterni, si riferivano a un livello base e miravano alla formazione di "operatori", cioè di personale addestrato all'uso di materiale già predisposto. Non era ipotizzabile in tale fase la formazione di gruppi di "programmatori", e questo per diversi motivi: 1) le dotazioni tecnologiche avevano ancora limitate capacità; 2) non esistevano molti software utilizzabili per costruire "learning objects"[6]; 3) soprattutto pochi insegnanti avevano dimestichezza con l'uso delle attrezzature informatiche e multimediali (e ancora meno le possedevano a casa). Senza una base sufficiente appariva molto difficile pensare a una "élite" di docenti che predisponesse e preparasse oggetti di apprendimento per tutte le scuole. Purtroppo alla prima fase di alfabetizzazione informatica non è seguito un periodo di approfondimento e si è persa proprio la possibilità di creare un gruppo consistente di docenti programmatori. La stessa scelta di privilegiare alcuni software commerciali piuttosto costosi e "chiusi" (Word, Powerpoint), pur rispondendo a criteri di standardizzazione, non è apparsa la più funzionale per la diffusione di una cultura della condivisione di moduli didattici. Sarebbe stata opportuna la predisposizione da parte del ministero di strumenti propri da distribuire alle scuole, sul modello del sistema operante nelle scuole spagnole fin dal 1992.

Fortunatamente in questi ultimi anni, oltre ai già citati progetti finanziati dalla Comunità Europea, sono intervenuti a migliorare la situazione tre fattori importanti: l'azione e la produzione dei vari centri educativi (come l'IPRASE[7] di Trento), la nascita di Innovascuola (www.premioinnovascuola.it)[8] e la passione di diversi insegnanti formatisi per le competenze informatiche indipendentemente dalle iniziative ministeriali. A questo proposito, oltre a Giorgio Musilli, che ha sicuramente contribuito in modo incisivo alla diffusione del software didattico freeware nelle scuole italiane (riferimento [1]), sono da segnalare il lavoro e la grande competenza tecnica e didattica (tra gli altri) di Alina Savioli [2], Cesare Agazzi [3], Giovanni Pisciella [4], Giuseppe Bettati [5], Giuseppe Magliano [6], Ivana Sacchi [7], Laura Nicli (e Anna Ronca - [8]), Laura Properzi [9], Nicoletta Secchi [10], Pierluigi Farri [11], Silvia Di Castro [12]. Tutti questi protagonisti della "rivoluzione" del software libero nella scuola hanno anche realizzato in tutto il paese centinaia di corsi per insegnanti e studenti, contribuendo alla diffusione di una cultura della produzione di contenuti didattici, accanto a quella classica della fruizione. Tra l'altro sono stati realizzati diversi incontri tra questi e altri programmatori ed esperti nei vari settori educativi, alla ricerca di nuove strade e soluzioni per il software didattico. Ricordiamo in particolare il seminario di studio "Un protocollo per i realizzatori di software didattico di libero utilizzo", organizzato dall'associazione onlus AREE[9] e tenutosi a Cagliari nel 2004, nato dalla necessità di adattare i programmi didattici prodotti alle esigenze di tutti gli alunni: dalle situazioni di eccellenza a quelle di difficoltà nell'apprendimento, soprattutto se correlate alla presenza di disabilità. Come detto, all'interno del PNSD del 2015 sono previsti aggiornamenti specifici per gli Animatori Digitali dei vari istituti e per i membri del Team Innovazione, con incontri curati da scuole-polo a livello regionale e provinciale.

LIM

Dopo alcuni anni di stallo, dovuti anche ai frequenti cambi ministeriali e alle limitazioni del budget per le spese scolastiche, si è finalmente proceduto a nuovi finanziamenti per le tecnologie informatiche e multimediali. Ciò è avvenuto per la verità su una strada diametralmente opposta alla precedente: invece di costituire laboratori multimediali si è pensato di portare le tecnologie direttamente nelle classi, attraverso la fornitura delle Lavagne Interattive Multimediali, anche se in realtà all'inizio molte scuole, soprattutto a causa del basso numero delle LIM concesse, avevano scelto di istallarle nei laboratori, in modo che fossero a disposizione di tutti gli insegnanti e di tutte le classi. Tale scelta si è rivelata particolarmente fallimentare per diversi motivi pratici: difficoltà nel raggiungere l'aula di informatica e mancanza di spazio e di suppellettili all'interno di essa; procedure di accensione e utilizzo farraginose; necessità di coniugare il lavoro vicino ai terminali e quello sulla lavagna; ridotta assistenza di esperti TIC[10]; elaborazione complicata degli orari di utilizzo del laboratorio di informatica.

Il Piano nazionale di diffusione delle LIM rientrava nel più generale Piano scuola digitale (2007), comprendente anche: Cl@ssi 2.0 (rete collaborativa per la modifica degli ambienti di apprendimento); @urora (per il reinserimento sociale dei minori del circuito penale); Oltre l'@urora (innovazione didattica in situazioni di svantaggio); HSH@Network (per gli studenti ospedalizzati o in terapia domiciliare); Patto per la Scuol@ 2.0 (rivolto alla scuola nella sua interezza). L'iniziale discutibile scelta di privilegiare le scuole secondarie di primo grado, fornendo loro 8000 Lavagne Interattive Multimediali nell'esercizio finanziario 2007, è stata bilanciata dalla successiva possibilità (anni scolastici 2009-2010 e 2010-2011) offerta alle scuole primarie e secondarie di secondo grado di utilizzare ulteriori "tranches" di finanziamenti. Per restare nell'ambito della scuola primaria, nel 2009 sono state fornite e installate 921 LIM in 706 scuole e la "distanza" con le scuole secondarie di primo grado si è ulteriormente ridotta nel 2010 e 2011. Peraltro la necessità indicata dalla Legge Finanziaria del luglio 2011 di accorpare le scuole dell'infanzia, primaria e secondaria inferiore unicamente in Istituti comprensivi ha creato la possibilità di ridistribuire i materiali informatici e le risorse tecnologiche sulla base di precisi criteri individuati dai Collegi docenti, ma anche pensando ad attività di continuità tra i vari gradi della scuola dell'obbligo.

Nei corsi di apprendimento collegati alla fornitura delle LIM e in continuità con diverse iniziative di aggiornamento, è stata illustrata la possibilità di creare "learning objects" riutilizzabili. Purtroppo non sono stati indicati degli standard precisi: le lavagne, fornite da più ditte, presentano software di gestione non sempre compatibili tra di loro; in particolare i moduli didattici prodotti molto spesso non sono riutilizzabili con LIM di diversa provenienza e rischiano di vanificare il lavoro e la passione di centinaia di insegnanti.

Due distinti PON dell'inizio dell'anno scolastico 2015-2016 hanno permesso a tutte le scuole richiedenti (oltre 6000) di ottenere il completamento della propria rete Wi-Fi, ma hanno anche consentito il completamento delle attrezzature digitali, informatiche e tecnologiche in numerosi istituti italiani. Sono seguiti due bandi MIUR dedicati agli atelier digitali e alle biblioteche innovative.

Al di là dei limiti di tutte queste iniziative istituzionali, si sono sicuramente aperte ottime prospettive per una maggior consapevolezza da parte di dirigenti, docenti e famiglie dell'utilità degli strumenti informatici e delle LIM all'interno della pratica scolastica. In particolare è aumentato notevolmente l'interesse da parte degli utenti del servizio scolastico per una didattica supportata dalle tecnologie digitali e la scuola non può non tenerne conto.

Iniziative, convegni e concorsi

Un orizzonte variegato

Restando nell'ambito dei corsi di apprendimento, è sicuramente interessante l'utilizzo da diversi anni di una piattaforma on-line per i corsi rivolti ai neo-immessi in ruolo nella scuola (ora [13], in origine puntoeduri.indire.it). La produzione di oggetti di apprendimento in questi corsi viene ampiamente incoraggiata, anche se poi i lavori finali si riducono spesso a relazioni di un paio di pagine. Gli insegnanti dovrebbero essere spinti a produrre unità di insegnamento-apprendimento multimediali utilizzabili concretamente in classe adoperando la LIM eventualmente presente o nell'aula di informatica (esercizio individuale o a gruppi). I progetti prodotti potrebbero essere inseriti in una banca dati ed essere liberamente scaricabili e utilizzabili da qualsiasi scuola. Proprio in riferimento a questa possibilità, è opportuno segnalare gli esperimenti condotti da diversi USP[11] (ad esempio quello di Bologna), che si sono adoperati per la raccolta (ma non la produzione) di software didattici gratuiti, e da alcuni centri educativi e di ricerca. In particolare l'IPRASE di Trento [14] per tre anni consecutivi dal 2001/2002 ha sperimentato nella scuola dell'obbligo un pacchetto di giochi per alcune discipline (italiano, geografia, matematica), realizzato dal programmatore Vladimir Lapin utilizzando la tecnologia Flash, peraltro altamente "portatile"[12]. Questi giochi sono vivacissimi e sono molto apprezzati anche da bambini abituati al continuo uso delle tecnologie e in particolare delle moderne consolle (PSP[13], Nintendo WII, ecc). Il pacchetto è stato successivamente arricchito, grazie all'apporto di altri programmatori, come Luigi Sansoni, Romano Nesler, Daria Nesler e AZart. Per il resto il panorama italiano è piuttosto variegato: siti scolastici ed educativi, raccolte di provvedimenti legislativi, siti di sindacati, giornali, case editrici costituiscono un orizzonte particolarmente frastagliato. Peraltro, se i convegni dedicati al Web, alle nuove tecnologie multimediali, alla didattica innovativa collegata alle LIM, sono stati numerosi in questi anni, gli interventi diretti concreti da parte del MIUR sono stati pochissimi, almeno fino al recente PNSD.

Innovascuola e Divertinglese

Tra gli interventi governativi l'attività di Innovascuola, più dovuta all'encomiabile iniziativa personale di alcuni responsabili che a una visione globale, ha assunto un ruolo centrale nel coordinamento e nella raccolta dei prodotti delle scuole. Un primo concorso realizzato nell'anno scolastico 2009-2010 ha avuto un enorme successo di partecipazione, confermato nella seconda edizione (a.s. 2010-2011). Purtroppo l'esperienza è stata bruscamente interrotta e non più ripresa negli anni successivi. Nel sito collegato erano presenti "learning objects" prodotti dalle scuole di ogni ordine e grado e nei più svariati formati (HTML[14], Flash, Powerpoint, JClic, .doc[15]); si ribadisce che proprio questo costituisce il problema maggiore: non aver fornito standard alle scuole ha determinato una notevole difficoltà nell'uso concreto dei progetti nelle classi e nelle aule di informatica. Un'altra iniziativa, il Divertinglese, ha avuto una buona diffusione, utilizzando in modo massiccio, oltre ai video (alcuni dei quali realizzati dalle stesse scuole) e al mezzo televisivo, anche numerosi piccoli giochi in Flash creati appositamente e disponibili nel sito di riferimento [15], che ha sotituito il vecchio sito (www.ild.rai.it), non più aggiornato. Proprio il successo del Divertinglese aveva convinto nel 2003 l'allora ministro del MIUR Letizia Moratti ad ampliare il progetto con una parte dedicata all'istruzione informatica: nasceva quindi il DivertiPC, sempre in convenzione con i canali RAI satellitari, un'esperienza che però ha rivelato nel tempo poche luci e molte ombre.

Un ambito particolare

Disabilità e tecnologie

Un ambito particolare ha sempre avuto la massima importanza per la produzione di software educativi, quello della disabilità. Prodotti per non vedenti sono diffusi da sempre, mentre specifici software per altre tipologie di diversamente abili sono in continuo sviluppo. Varie case editrici e aziende operano nel settore distribuendo ottimi prodotti (quasi sempre più usabili a casa che a scuola), ma a prezzi piuttosto alti, che spesso devono sopportare direttamente le famiglie, anche se alcuni contributi arrivano dallo Stato e da diverse associazioni. La sintesi vocale[16] è ampiamente adoperata ed è il mezzo più efficace per ottenere i migliori risultati dai soggetti interessati. A questo proposito si segnalano la piattaforma gratuita Microsoft Speech Platform - Runtime [16], le voci, sempre gratuite, MSSpeech_TTS_it-IT_Lucia [17], MSSpeech_TTS_en-GB_Hazel [18], MSSpeech_TTS_en-US_Helen [19], MSSpeech_TTS_en-US_ZiraPro [20], la prima per la lingua italiana, le altre per la lingua inglese, e i programmi freeware Balabolka [21] e DSpeech [22], entrambi con utilissime funzioni di esportazione nei formati .wav e .mp3 dei testi letti. Un'altra voce italiana molto interessante, Silvia [23], non sempre viene riconosciuta dal sistema per cui è necessario ricorrere alle modifiche descritte da Alessio Antonellis [24]. Ancora, all'interno di Firefox, la combinazione del servizio on-line NaturalReader [25] - voci italiane Giovanni e Francesca) e del componente aggiuntivo Video DownloadHelper [26] permette la registrazione di testi letti in formato .mp3. Da notare che NaturalReader comprende anche 28 voci non italiane (11 in inglese americano, 7 nell'inglese britannico, 4 in francese, 2 ciascuna per le lingue tedesca, spagnola e araba). Dedicato infine in modo specifico, ma non esclusivo, ai non vedenti, Biblos Home [27] è un eccezionale wordprocessor facile da usare e con numerose funzioni peculiari (analisi del testo, correzione ortografica, gestione di testi in greco antico e latino, supporto della sintesi vocale, esportazione dei testi in audiolibri .mp3, stampa Braille, disegno e stampa di grafici tattili). Per i numerosi diversamente abili con difficoltà di movimento (anche gravi) esistono peraltro dispositivi hardware appositi (tastiere espanse[17], facilitate, programmabili[18] e ridotte[19], ingranditori, emulatori, mouse ergonomici, touch screen, trackball[20], sensori singoli e multipli, comunicatori semplici[21], simbolici[22], alfabetici[23] e dinamici[24]) che i programmatori di software didattici implementano sempre più spesso nei software che producono. Peraltro anche nell'ambito del software "libero" sono state considerate negli ultimi anni le esigenze dei soggetti diversamente abili, come dimostrano le opzioni inserite in molti programmi didattici creati dai maggiori esperti italiani (Ivana Sacchi in particolare), il già citato seminario di studio "Un protocollo per i realizzatori di software didattico di libero utilizzo" (Cagliari 2004) e le esperienze proposte nelle diverse manifestazioni dedicate al settore: sono da segnalare, a questo proposito, i 10 convegni HANDImatica di Bologna [28], dal 1997 al 2014, ma anche le 19 edizioni del Mediaexpo di Crema [29].

I soggetti e gli attori

Queste e altre manifestazioni sono importanti perché forniscono l'occasione alle ditte produttrici e agli autori di confrontarsi e di illustrare ai responsabili scolastici, agli insegnanti e ai rappresentanti delle istituzioni le novità hardware e software e le possibilità applicative (enormi) che offrono. Tra le numerose ditte e le aziende operanti nel campo degli ausili per i disabili si segnalano le Edizioni Erickson [30], con un catalogo vasto e completo, e la dinamica Cooperativa Anastasis [31], che propone, oltre a corsi, approfondimenti e strumenti hardware molto interessanti, anche programmi didattici verificati direttamente sul campo.

Hardware e software

Gli interessi commericiali

Non è il solo settore dei prodotti per i diversamente abili a essere al centro di interessi commerciali: programmi didattici sono stati creati in quantità massicce negli ultimi anni, grazie anche alla diffusione del CD[25] come supporto per la distribuzione dei prodotti. All'ottima qualità grafica e multimediale non sempre è corrisposta un'effettiva usabilità di tali programmi nelle classi e soprattutto quasi mai i presupposti didattici e teorici sono risultati validi; soprattutto non c'è stata collaborazione tra i programmatori software e gli insegnanti nella progettazione di questi prodotti, anzi molti CD didattici sono stati preparati frettolosamente, seguendo esclusivamente logiche commerciali. Alcuni software didattici a pagamento hanno mostrato limiti evidenti legati alla valutazione e al consolidamento dei contenuti proposti, altri (ad es. alcuni pur usatissimi programmi della stessa Erickson) sono partiti da presupposti teorici rigidi e sicuramente discutibili (ad es. la necessità di seguire un percorso stabilito, l'impossibilità di andare avanti se non si risponde a un quesito, l'ossessiva ripetizione di alcune attività). A limitare l'invasività delle aziende commerciali hanno contribuito alcune associazioni (soprattutto quelle dei diversamente abili), pochi illuminati enti pubblici (come l'IPRASE di Trento e l'USP di Bologna) e numerosi autori di software didattici freeware, oltre alla stessa diffusione dei software "liberi", dovuta in particolare all'azione di alcuni gruppi di utenti ed esperti Linux. Peraltro la distribuzione del validissimo Ubuntu [32] non ha risolto i problemi, soprattutto di complessità e compatibilità, legati all'uso di Linux nelle scuole, le quali continuano ad adoperare sistemi Windows nei loro laboratori, talora senza avere nemmeno le licenze richieste.

Una scelta difficile

L'orientamento che si può suggerire, al di là delle possibilità offerte dalla diffusione del software "libero", segue due direttrici: 1) l'acquisto di multilicenze per il sistema Windows e l'uso contemporaneo di software, didattico o no, freeware (l'offerta è sufficiente a coprire tutte le esigenze); 2) l'installazione di un sistema Linux e l'uso di programmi didattici preparati appositamente, o ancora di software educativo freeware Windows tramite l'emulatore Wine[26], o infine di applicativi presenti in Internet (in Flash o in linguaggio Html5 e Java). La seconda opzione è sicuramente di più difficile attuazione (anche ipotizzando la conservazione di qualche elaboratore con sistema Windows installato): 1) serve spesso un collegamento Internet attivo; 2) alcuni strumenti nel web non sono disponibili; 3) sorgono continui problemi di compatibilità e portabilità (in particolare diversi software Windows non sono eseguibili con l'emulatore Wine); 4) il piano di diffusione delle LIM si basa su software proprietari per sistemi Windows; 5) lo stesso MIUR, a differenza di diversi ministeri dell'istruzione europei, insiste sulla collaborazione con Microsoft e sull'utilizzo dei relativi prodotti; 6) molti insegnanti sono stati istruiti proprio e solo nell'uso del sistema Windows. È opportuno quindi non pensare a scelte radicali, ma approfittare delle opportunità gratuite presenti nel mondo Windows (es. OpenOffice.org, Gnumeric, Inkscape, PicPick, Scribus, Geogebra), per cui il costo iniziale delle licenze Windows può essere riassorbito velocemente.

Indice del libro

Il sistema

Un quasi monopolio

Windows è una famiglia di ambienti e sistemi operativi (con interfaccia grafica a finestre) prodotti dalla Microsoft Corporation. Il primo sistema Windows risale al novembre 1985, ma già in precedenza (agosto 1981 - giugno 1982) l'azienda di Redmond aveva avuto un grande successo commerciale con il sistema MS-DOS, ottenuto sviluppando il codice del sistema CPM-86 della Seattle Computer Product, soprattutto grazie alla decisione di IBM di inserirlo nei propri PC. Il sistema MS-DOS, poi affiancato da Windows (la prima versione significativa è stata la 3.1 - marzo 1992), ebbe la meglio su una serie di sistemi operativi, alcuni molto rudimentali, altri già su altissimi livelli; tra questi possiamo ricordare Apple DOS, MAC OS, Commodore PET, Commodore VIC-20, Commodore 64, Commodore 128, Sinclair Micro, Sinclair QX, Sinclair QDOS, TI99-4, AmigaOS, Atari TOS.

Oggi il monopolio di Windows come sistema operativo per i moderni computer è piuttosto evidente, appena intaccato dalla diffusione dei Mac di Apple in alcuni settori circoscritti (ad es. grafica e musica professionale) e dalle alternative "libere" gratuite (Linux in particolare, con la distribuzione Ubuntu nell'ambito educativo). Ogni sviluppatore di software didattico deve tener conto della diffusione capillare del sistema Windows, ancora più evidente nell'ambito scolastico nel quale pure avrebbe avuto meno motivo di esistere dato il carattere esclusivamente commerciale del prodotto e i costi delle relative licenze. Attualmente Windows rappresenta un vero e proprio standard e gli applicativi prodotti per questo sistema sono molto più numerosi e vari rispetto ai software preparati per altri sistemi. Le stesse difficoltà di compatibilità (volute o meno) non aiutano la coesistenza di più sistemi e la scelta cade quindi quasi sempre su Windows: da una parte le scuole sono sicure di poter eseguire la maggior parte dei programmi possibile; dall'altro gli sviluppatori hanno la certezza di poter dare la massima diffusione ai propri prodotti.

Problemi di sicurezza

L'utilizzo di Windows ci espone peraltro maggiormente ad infezioni informatiche: dobbiamo essere pronti a prevenire l'attacco di virus di vario genere sia tramite accortezze nell'uso dei pc e delle memorie di massa collegate, sia utilizzando (ed aggiornando frequentemente) un antivirus appropriato, ad es. il gratuito Avast [33]. In caso di infezioni gravi è consigliabile ricorrere, sia a AdwCleaner [34], sia a Combofix [35], due strumenti radicali e potenti per l'eliminazione di molti virus, ma soprattutto dei fastidiosissimi malwares e spywares che spesso vengono scaricati durante la nostra navigazione o sono nascosti in alcuni software gratuiti. Meno utile appare McAfee Stinger [36], portatile e gratuito: il programma, peraltro aggiornato non frequentemente, cerca un numero limitato di virus e rileva troppo spesso dei "falsi positivi". L'esplorazione dei links, dei servizi e dei programmi che indicheremo di qui in avanti presuppone proprio la presenza di un buon antivirus per evitare spiacevoli sorprese purtroppo sempre possibili.

Problemi di compatibilità

Altro problema degli ultimi sistemi Windows (a 32 bit, ma soprattutto a 64 bit) è la difficoltà d'uso di molti programmi MS-DOS (alcuni dei quali saranno presentati e recensiti in seguito); a questo proposito, per l'esecuzione di queste applicazioni, consigliamo il software open-source D-Fend Reloaded [37], un'interfaccia che ingloba il noto (e sempre open-source) DOSBox [38] e ne facilita l'utilizzo.

Le alternative

Edubuntu

Edubuntu (edubuntu.org), noto anche come Ubuntu Education Edition, è disponibile nella versione 14.04.2, utilizza l'ambiente desktop GNOME, può essere installato stabilmente, ha un'interfaccia molto amichevole e accattivante e comprende applicativi come LibreOffice (evoluzione completamente "libera" di OpenOffice.org), Calibre, LibreCAD, Pencil, Freemind, Dia, Inkscape, GIMP, Pencil, Tux Paint, Tux Math, Tux Typing, KDE Education, Gcompris, Geogebra, Stellarium, Celestia, Scribus, Blinken, Kanagram, KBruch, KHangMan, KTurtle, KwordQuiz;

So.di.Linux

So.di.Linux [39], inizialmente sviluppato sulla nota distribuzione EduKnoppix [40] e [41] dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è prodotto dall’Istituto per le Tecnologie Didattiche (ITD-CNR), in collaborazione con l'AICA (Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico), è stato aggiornato il 26 giugno 2015 (grazie soprattutto all'opera di Francesco Fusillo, Nicola Milani e Maurizio Marangoni) ed è ora basato su Linux Mint MATE 17.1 [42];

FUSS

FUSS (Free Upgrade Southtyrol's Schools - [43], giunto alla versione 6.0 (Argon - 2012), è rivolto trasversalmente a studenti, docenti e famiglie, è stato realizzato nella provincia di Bolzano in parte grazie ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo (FSE), si carica piuttosto velocemente come live DVD, permette anche un'installazione stabile del sistema e comprende interessanti programmi educativi (Aggettivi, Anafrase, Anagrammi, Childsplay, Difficoltà ortografiche, Dr. Geo, Due aggettivi, GCompris, GNU Denemo, GNU Solfege, Kalcul, Kalgebra, KBruch, KGeography, KHangMan, Kig, Klavaro, KmPlot, KTouch, KTurtle, Lessico, Linux letters and numbers, Marble, Mnemosyne, Parley, Scegli l'aggettivo, Step, Tux Math, Tux Paint, Tux Typing, Uso della lettera H, View Your Mind), mentre gli altri (numerosi) applicativi presenti coprono qualsiasi esigenza dell'utente e sono divisi in modo efficiente e razionale nelle categorie “Accessori”, “Audio e Video”, “Elettronica”, “Giochi”, “Grafica”, “Internet”, “Programmazione”, “Scienza”, “Ufficio”, “Strumenti di Sistema”, “Altro”;

Qimo

Qimo [44], con un'interfaccia accattivante e icone piuttosto grandi, prodotto da un'associazione statunitense senza fini di lucro, la QuinnCo, è dedicato alla scuola dell'infanzia ed è installabile anche su computer obsoleti: oltre a Tux Math, GCompris, Space Invaders, Tux Paint e altri programmi per i piccolissimi, troviamo l'interessante ambiente di programmazione Laby [45], in cui bisogna aiutare le formiche a uscire da un labirinto attraverso apposite istruzioni;

Ubuntu Plus Remix

Ubuntu Plus Remix [46] rappresenta un riuscito tentativo da parte di una scuola superiore (in questo caso l'Istituto di Istruzione Secondaria Statale "Ettore Majorana" di Gela) di organizzare il software didattico "libero" secondo le proprie esigenze; la distribuzione è disponibile (in italiano) in diverse versioni [47], a 32 o 64 bit, e con o senza Unity (un'ottima ed amichevole interfaccia grafica di Ubuntu); l'utilità Wine, presente in questa distribuzione (ma anche in altre qui descritte), permette l'esecuzione della maggior parte dei programmi freeware preparati per il sistema Windows e quindi assicura il loro uso anche non avendo licenze per il sistema operativo di Microsoft;

ITIS Linux

ITIS Linux [48], sempre dell'Istituto Majorana, opera di Andrea Lazzarotto e Stefano Signori, è un sistema pensato più per le secondarie superiori, però presenta programmi utilizzabili anche nelle scuole primarie; il progetto è stato purtroppo abbandonato nel giugno 2012;

Govonix

Govonix [49] comprende strumenti per la "LIM povera" come Ardesia e Pyton-Witheboard e permette una notevole personalizzazione del desktop grazie alla presenza del DE (Desktop Environment) MATE;

DoudouLinux

DoudouLinux [50] contiene decine di applicazioni adatte a ragazzi dai 2 ai 12 anni di età ed è facile da usare come una consolle di gioco; si tratta di un cd-live che non necessita di installazione, con filtri per la navigazione Internet e supporto di 25 lingue, tra cui ovviamente l'italiano.

Ardesia WiildOs e WiildOs

Appare ormai superato (e quindi merita solo un rapido cenno come illustre apripista) il Live CD EduKnoppix, giunto alla versione 3.1 RC1 e non più aggiornato dal 2007. Più recente è invece la distribuzione Ardesia WiildOs [51], pensata per le nuove Lavagne Interattive Multimediali: oltre alle applicazioni educative tipiche (LibreOffice, Stellarium, Scribus, ecc.) presenta alcuni strumenti utili proprio per le LIM, come Ardesia Desktop Sketchpad (una lavagna in cui è possibile scrivere, annotare e disegnare di tutto) e Ardesia Toolset (che comprende una tastiera virtuale, un evidenziatore di aree, un ingranditore di parti dello schermo, varie tendine e diverse altre utilities). A partire da questo progetto è stata realizzata un'ulteriore distribuzione open source, WiildOs [52], che, basata sulla gestione della LIM semplicemente con il controller della WII e curata soprattutto da Massimo Bosetti, Matteo Ruffoni e Pietro Pilolli, è attualmente un eccellente e completo sistema operativo open source, giunto alla versione 4.20 (17 aprile 2014): sono compresi numerosi programmi educativi, a partire dalla potente suite per l'ufficio LibreOffice e dall'ottimo sintetizzatore vocale VoxOoFox, ed è possibile aggiungere programmi, personalizzare l'ambiente e salvare documenti. Anche in questo caso, soprattutto per l'indifferenza e il disinteresse degli ambienti politici e istituzionali il progetto è stato abbandonato, essendo tra l'altro terminati i finanziamenti relativi nel dicembre 2013. Tutte le distribuzioni indicate (ad esclusione proprio dell'obsoleto EduKnoppix) possono essere gratuitamente "scaricate" dai siti indicati in un formato immagine (es. .iso[27]), pronte per essere masterizzate su DVD.

Le possibilità del web

Al di là della scelta del sistema e dell'eventuale opzione per una distribuzione Linux educativa, è sempre possibile utilizzare piattaforme Web per l'esecuzione di applicativi didattici e per la diffusione dei propri learning objects. In particolare programmi in Java [53] o in Flash, oppure ancora (e meglio) nel nuovo linguaggio Html5, realizzabili con determinati software (anche gratuiti), si possono affiancare agli esercizi proposti adoperando il solo (e limitato) codice HTML e possono rappresentare la soluzione ai problemi di compatibilità tra i vari sistemi operativi.

Raccolte di sotware libero

Sempre in Internet sono presenti raccolte di software "libero": ad esempio i numerosi programmi presenti in sourceforge.net possono essere installati più o meno facilmente in sistemi Linux basati su Debian o Ubuntu. Ribadiamo però l'utilità pratica di una scelta "di compromesso" del tipo: multilicenze educative Windows + raccolte di software freeware. Del resto, anche se il sistema Windows "base" presenta pochi strumenti utili in campo educativo, il panorama dei programmi didattici freeware è ampissimo e consente di ammortizzare velocemente l'iniziale spesa per le licenze del sistema operativo. Giocano a favore di questa soluzione la facilità di installazione dei pacchetti didattici in ambito Windows e la presenza di vaste raccolte già predisposte. A questo proposito diverse iniziative possono essere segnalate:

  1. Winpenpack: [54] si ispira ad alcuni siti in lingua inglese (Best Portable Apps, Online Web Apps, Portable Freeware, Pen Drive Linux) ed è un progetto in cui numerose applicazioni open source e gratuite sono ottimizzate in modo da essere eseguite e utilizzate da PenDrive[28] USB[29] o da hard disk[30] senza che si debbano operare le relative installazioni; oltre alle più note applicazioni "libere" per la navigazione, la posta elettronica, la chat, l'elaborazione di immagini, la grafica, la manutenzione del PC, la sicurezza, lo svago e lo sviluppo, per la scuola sono stati inseriti (quasi sempre in versione X-) diversi software noti e importanti (Geogebra, Gnuplot, Graph, Tux Type, Stellarium, Celestia, Tux Math, GCompris, OOo4Kids, Omnitux, Childsplay, Pysycache, StarDict, Tux Paint, ColoringBook, Freemind, MuseScore, Solfege, LenMus, Tux Guitar, Synthesia, VisualMusic, ImageJ, StoryBook, Celtx, GenealogyJ, JClic), ma anche numerosi programmi "minori" opera spesso di sconosciuti, ma competenti programmatori italiani;
  2. Luposuite: [55] segue la stessa filosofia di Winpenpack e come quest'ultima raccolta ha il limite di rivolgersi quasi esclusivamente a prodotti provenienti da ambienti anglosassoni, quindi non sempre adatti (o adattabili) alla realtà italiana;
  3. Alcuni enti istituzionali e varie comunità scolastiche hanno curato raccolte di software freeware sia per sistemi Linux (come illustrato in precedenza) sia per sistemi Windows; tra questi sono degni di nota: a) il PassaCD predisposto in 3 versioni successive dall'ex-IRRE della Lombardia all'interno del progetto LAPSUS[31] (attivo dal 2002) e proposto successivamente per un breve periodo in una quarta versione da un gruppo di docenti appartenenti alla rete di scuole ReteFOR della Provincia di Milano; b) i quattro cd Primi P@ssi (scuola dell'infanzia - aggiornato al 27-03-2011), 1 & 2... reStart (scuola primaria - classi 1a, 2a, 3a - aggiornato al 27-03-2013), Start 3 (scuola primaria - classi 4a e 5a + scuola secondaria di 1° grado - aggiornato al 27-03-2012), CD-H (diversamente abili) distribuiti e promossi dall'Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia Romagna [56]; c) il cd Imparo giocando [57] realizzato dall'IPRASE di Trento per i propri giochi in Flash;
  4. Il KIT PC DSA, scaricabile in formato .iso [58] e .zip [59], approntato da Francesco Fusillo del CTS di Verona [60], nella versione del gennaio 2013, può essere masterizzato in un comodo CD per il quale è stata anche realizzata una vivace copertina [61]; i destinatari sono gli alunni dislessici, le loro famiglie e gli operatori impegnati nei loro confronti; sono compresi programmi freeware per mappe, presentazioni, audio appunti, cattura di testi, immagini e video-lezioni, divisi in 13 categorie;
  5. Propongono un cd, un dvd o una chiavetta con il proprio materiale alcuni programmatori di software didattici gratuiti presenti nel Web: Cesare Agazzi [62] si è specializzato in piccoli software per la matematica scritti in Visual Basic; Giovanni Pisciella [63] oltre ai propri software propone videolezioni per il linguaggio HTML e per il CMS[32] Joomla!; Ivana Sacchi [64], formatrice molto nota a livello nazionale, rende disponibile una chiavetta con tutto il proprio materiale (software organizzato per discipline, componenti aggiuntivi necessari, tutorial e corsi); Anna Ronca e la figlia Laura Nicli [65] propongono, oltre ad alcuni piccoli programmi piuttosto originali, anche una corposa raccolta di schede didattiche per tutte le classi e discipline della scuola primaria; Pierluigi Farri [66] ha organizzato le esperienze e catalogato i prodotti di numerosi programmatori di software didattici in Visual Basic, raccogliendone i lavori su due CD-Rom; Renato Murelli [67] distribuisce solo su dvd oltre 200 applicazioni realizzate tramite il programma autore commerciale Neosoft NeoBook [68]; infine Giorgio Musilli propone nel proprio sito [69] e su chiavetta da 8 Gb una raccolta molto estesa di software didattico freeware, gestita da un menu e con la particolarità di essere immediatamente usabile: i programmi si avviano da menù senza bisogno di alcuna installazione e senza operare modifiche nel PC di utilizzo; naturalmente i software, descritti accuratamente, sono stati scelti e adattati sulla base della possibilità di avvio direttamente da chiavetta e quindi non sono stati inseriti programmi dall'architettura complessa o che richiedono l'installazione di particolari librerie (ad esempio di Framework o di Toolbook o della sintesi vocale).

Materiale in Html5, Flash e Java

Anche non volendo ricorrere a tutte queste raccolte (peraltro comode), il materiale educativo freeware per Windows scaricabile direttamente da Internet è praticamente infinito. Oltre ai siti indicati sono centinaia le fonti valide da cui attingere per ampliare la libreria di programmi didattici da proporre ai propri alunni, anche (e soprattutto) considerando che la produzione straniera (in lingua inglese, francese e spagnola) è ben più estesa (e organizzata) di quella italiana. Peraltro molti siti si sono organizzati o si stanno organizzando in modo da offrire alle scuole l'uso di programmi didattici direttamente in Internet, tramite l'utilizzo delle tecnologie, Html5, Flash e Java: possiamo ricordare a questo proposito l'apprezzata opera di Giuseppe Bettati [70], il sito in continua espansione di Betty Liotti [71], i coinvolgenti giochi di Antonella Pulvirenti [72], i vivacissimi prodotti del già citato Vladimir Lapin (www.umapalata.com) e il ricco repository on-line curato da Giorgio Musilli [73] oppure [74], con oltre 700 progetti interattivi (creati con JClic e altri programmi autore) e migliaia di rebus testuali, crucipuzzle e cruciverba tematici nel nuovissimo formato Html5.

Tipologie di software

Classificazioni generali

Alcuni criteri di classificazione guidano la preparazione di raccolte di software (didattico o meno) e costituiscono la base per una selezione ragionata dei migliori programmi e soprattutto di quelli più adatti alle proprie esigenze.

Una prima distinzione, già emersa, riguarda il sistema operativo necessario per "far girare", per "eseguire", il codice dei programmi. In generale i software possono essere per Windows (la maggioranza), per Mac, per Linux e per alcuni sistemi minori (importanti solo in alcuni specifici ambiti professionali), però negli ultimi anni hanno assunto una notevole importanza sia le applicazioni per il Web (soprattutto in Html5, Flash e Java) eseguibili anche in numerosissimi dispositivi hardware (dai telefonini alle consolle per i giochi), sia i programmi per sistemi operativi in ascesa (spesso versioni ridotte dei sistemi "maggiori") presenti su diversi strumenti hi-tech[33] (es. IPad, videotelefoni, netbooks[34], e-Book readers). A livello scolastico è evidente che la maggiore attenzione dovrà essere posta alla selezione di materiale per i sistemi tradizionali e per il Web (in modo da sfruttare al massimo anche le potenzialità delle nuove Lavagne Interattive) e che ci si dovrà orientare verso le soluzioni migliori sia per i costi, sia per la mole, qualità, usabilità e adattabilità del software presente.

Un secondo criterio di classificazione è forse il più importante: dal punto di vista dei contenuti si possono distinguere 5 grandi aree, utilità, ufficio e lavoro, giochi, grafica e multimedia, altri software. Se ogni area può offrire programmi utili nell'ambito scolastico (sappiamo ad esempio quanto importanti siano i software di videoscrittura, di grafica, di montaggio audio e video, di calcolo), le applicazioni prettamente educative e didattiche vanno cercate quasi sempre nell'area "altri software", mai comunque la più estesa.

Il software educativo

Come detto, alcuni programmi non propriamente educativi sono utilizzati diffusamente in ambito didattico: 1) tra i programmi commerciali si segnala l'uso massiccio che è sempre stato riservato nelle nostre scuole al pacchetto Microsoft Office e a Powerpoint; 2) tra i tanti software "liberi" utilizzabili (e utilizzati), sono maggiormente degni di nota: LibreOffice (pacchetto libero per l'ufficio), OOo4Kids (pacchetto per l'ufficio ottimizzato per i bambini), Mozilla Firefox (navigatore Internet), Mozilla Thunderbird (posta elettronica), VLC (esecuzione di files multimediali), Freemind (mappe concettuali), ADA (corsi multimediali on-line e off-line), JClic e EdiLIM (realizzazione di attività multimediali interattive), Hot Potatoes (creazione di esercizi e test), Moodle (corsi di apprendimento a distanza), ITALC (rete didattica), Tesseract (acquisizione di testo da scanner), KTouch (dattilografia), Tux Type (dattilografia), GIMP (gestione, conversione e ritocco di immagini), Inkscape (disegno vettoriale), Dia (diagrammi e schemi), Notepad++ (videoscrittura), Scribus (giornalini, brochure, documenti),

Quanto al software educativo vero e proprio, esso rappresenta un ambito particolare al quale si sono dedicati diversi attori: software houses, case editrici tradizionali, enti governativi e statali, scuole, insegnanti, programmatori di varie estrazioni. Ne è derivata una certa frammentarietà che ha visto svilupparsi discreti prodotti commerciali affiancati da software shareware o freeware o di "public domain" molto diversi non solo qualitativamente, ma anche dal punto di vista dell'effettiva usabilità. Tra le centinaia di proposte multimediali commerciali, spesso vivaci e accattivanti, possiamo ricordare l'enorme successo di "Recupero in… abilità di scrittura 1" della Erickson, la diffusione di prodotti "storici" come "PC Genius", "Disegno col Drago Tommasone" e "Interactive English", la professionalità dei software realizzati da Tiflosystem [75], Anastasis [76] e Garamond [77]. Molti altri software sono recensiti nella banca dati di ANSAS[35] (ex-INDIRE[36]) sul software didattico, tuttavia non bisogna mai dimenticare le controindicazioni "strutturali" dei programmi commerciali: 1) le esperienze di colleghi, scuole e studenti possono essere trasmesse solo a chi possiede le licenze dei software (i learning objects creati vanno persi); 2) le licenze presentano spesso pesanti limitazioni d'uso; 3) gli aggiornamenti vanno acquistati; 4) non sono quasi mai disponibili versioni per sistemi diversi da Windows; 5) quasi sempre i programmi presentano una struttura rigida e non sono modificabili neanche nei dati; 6) non sempre i software sono costruiti consultando insegnanti, psicologi e pedagogisti.

Software educativi liberi

Tra i programmi educativi "liberi" più interessanti nell'ampio panorama internazionale se ne segnalano alcuni per la loro validità didattica, ma soprattutto per la loro diffusione planetaria: 1) Stellarium [78] e [79] mostra in modo realistico e preciso e in 3D[37] stelle, costellazioni, pianeti, nebulose e altri oggetti celesti utilizzando OpenGL[38]; diversi parametri (sfondo, paesaggio, atmosfera, zone orarie ecc.) sono impostabili dall'utente; l'archivio comprende più di 600.000 stelle con le relative informazioni; 2) Celestia [80] visualizza in 3D e in modo realistico lo spazio e tutti gli oggetti spaziali; in particolare sono comprese 100.000 stelle e 10.000 galassie ed è presente un modello dettagliato del sistema solare; l'utente può viaggiare tra stelle e pianeti verificandone la reale posizione rispetto al periodo temporale indicato ed è possibile aggiungere nuovi oggetti; 3) Earth3D [81] mostra il globo terrestre in tempo reale e presenta interessanti possibilità di zoom; 4) Tux Paint [82] è un vivace programma di disegno per bambini e ragazzi con effetti sonori simpatici e con un aspetto accattivante; tutte le funzioni (pennelli, colori, timbri di gomma, linee, forme, caratteri, effetti speciali, cancellino) sono disponibili in un ambiente di lavoro pensato come una lavagna; 5) MuseScore [83] è un programma di notazione musicale in modalità WYSIWYG[39], compatibile con Finale e con esportazione degli spartiti in formato MIDI[40] (.mid[41]); 6) GCompris [84] e [85] propone per bambini da 2 a 10 anni più di 70 attività riguardanti diversi ambiti: scoperta del computer; matematica; scienze; geografia; lettura; memoria; logica; alcuni esercizi hanno un taglio tipicamente ludico, molto apprezzato dai piccoli utenti; 7) Klavaro Touch Typing Tutor [86] e Tux Typing [87] sono due validissimi programmi per la dattilografia in cui gli esercizi partono da un livello base semplicissimo; similmente Addictive Typing Lessons [88], eccezionale add-on (anche in italiano) per Firefox, è utile per creare lezioni graduate di dattilografia; è possibile gestire i punteggi ed è disponibile una configurazione guidata per la creazione di lezioni complete di dattilografia; soprattutto è possibile intervenire su numerosi parametri: tipo di lettere e parole (e loro eventuale visualizzazione in alto); digitazione visibile/invisibile; spazi indietro in caso di errore (1, 3, 5, 7, 10, 15, 25, 80); dimensioni dei caratteri e colori di finestra, testo e sfondo; statistiche per parole/caratteri al minuto (con rilevamento della media delle battiture, dei valori massimo e minimo, degli errori); 8) Childsplay [89] ha il propio punto di forza negli esercizi di logica, e si rivolge ai bambini, ma anche alle persone adulte con problemi di memoria; 9) Geogebra [90] è un programma interattivo per la geometria, l'algebra e l'analisi, in cui si può lavorare sia in modalità grafica (usando il mouse), sia in modalità algebrica (modificando i parametri degli oggetti); operando con punti, rette, segmenti, circonferenze, poligoni, bisettrici, angoli, si possono ottenere anche oggetti complessi e verificare le proprietà geometriche di figure piane e solide; le possibilità didattiche del software sono notevoli, anche perché è molto flessibile e i lavori prodotti possono essere salvati e esportati; 10) Geonext [91] è un altro ottimo programma di matematica dinamica e permette di costruire con facilità figure geometriche; 11) Tux Math [92] utilizza giochi vivaci e dinamici per migliorare e testare le capacità matematiche dei piccoli utenti; 12) alcuni piccoli programmi (GNU Solfege, Gnuplot, NASA WorldWind, GraphCalc, LenMus, Tux of Math Command) possono chiudere questa rassegna, in cui abbiamo inserito solo gli applicativi più noti (e con versione per Windows), senza considerare i software autore "liberi" veri e propri, che saranno ripresi e analizzati in seguito.

Software didattico freeware in Italia

Per quanto riguarda l'Italia, software didattico freeware dedicato al nostro paese è stato sviluppato all'inizio soprattutto da Ivana Sacchi [93] e dal gruppo di vbscuola [94], guidato da Pierluigi Farri; in breve tempo si è formata una nutrita schiera di insegnanti-programmatori che ha contribuito in modo determinante allo sviluppo delle aule multimediali scolastiche, presentando prodotti provati "sul campo" e basati sulle esperienze concrete con i bambini. Tra i numerosissimi software prodotti in questi anni, si indicano, a puro titolo di esempio, alcuni programmi che si segnalano in modo particolare sia per l'accuratezza e il disegno teorico, sia per il successo ottenuto nelle scuole: 1) Tutore Dattilo [95], di Mauro Rossi, propone una serie di esercizi in tre livelli con difficoltà progressive, per il miglioramento della velocità e della precisione nella scrittura con la tastiera ed è altamente personalizzabile, oltre a presentare diverse funzionalità accessorie (tastiera colorata, "manine" grafiche, effetto di "tasto premuto", barra dinamica, messaggi incoraggianti, sfondo lampeggiante, suoni di conferma, stampa della tastiera, grafici degli errori, tastiera in 2D[42] o 3D, salvataggio del lavoro) che lo rendono adatto anche a un uso scolastico; 2) Puzzle Wizard [96], di Claudio Gucchierato e Mario Rossi, permette di creare giochi di puzzle personalizzati, utilizzando immagini di proprio gradimento; semplicissimo da usare, il programma ha avuto un notevole successo tra gli operatori scolastici; 3) Il mio libro [97] rappresenta un esempio di come un software semplice possa essere ben presentato e pubblicizzato in modo da diventare uno strumento utilissimo per un lavoro di cooperazione; il programma consiste in un libro "customizzabile", cioè modificabile in ogni suo aspetto, agendo su diversi parametri e usando immagini, suoni e testi propri; 4) Geografia [98], è uno dei tanti software di Giuseppe Bettati, il cui lavoro è molto apprezzato dagli insegnanti delle scuole secondarie inferiori; il pacchetto comprende una serie di programmi in Flash vivaci e stimolanti (Regioni italiane, Europa - stati e capitali; Monti e fiumi europei; Viaggio in Europa; Laghi del mondo; Carte mute d'Italia, d'Europa e del Mondo; Riflettori di Italia, Europa e Mondo; Atlante essenziale; Glossario di geografia e storia) e può essere eseguito anche on-line; 5) Castello Di Vocali è forse il software più noto tra quelli presenti in vbscuola [99]; realizzato da Ivano Macalli, il gioco è adatto a bambini di 5-6 anni ed è finalizzato al riconoscimento delle vocali, maiuscole o minuscole; 6) Labirinti, Memory, Crucipuzzle, Puzzle sono solo alcuni dei centinaia di software personalizzabili che Ivana Sacchi [100] ha donato alle nostre comunità scolastiche; 7) infine Abbina Lettere e Quadratini [101] di Giorgio Musilli sono un tentativo abbastanza riuscito di inserire opzioni per i diversamente abili all'interno dei "normali" programmi didattici.

Software aperto e software chiuso

Un terzo criterio di classificazione dei programmi riguarda le possibilità di personalizzazione dei software e soprattutto di realizzazione di oggetti riutilizzabili. Il problema può essere visto da diverse angolazioni e molto dipende dagli scopi per cui utilizziamo i programmi. E' evidente però che un minimo di flessibilità è richiesto ad ogni applicazione che voglia trovare spazio nella scuola, soprattutto a causa della varietà delle esigenze che in essa emergono continuamente.

Una prima rozza (e forse poco chiara) distinzione considera due categorie di software, quelli "aperti" e quelli "chiusi": secondo un'interpretazione molto diffusa sarebbero "aperti" i programmi modificabili da qualsiasi programmatore, purché sia disponibile alla diffusione del proprio codice sorgente e alla sua ulteriore modifica da parte di altri programmatori; sarebbero invece "chiuse" le applicazioni compilate non modificabili, ma solo usabili dall'utente: le stesse possibilità (limitate) di modifica (opzioni, scelte, funzioni) sarebbero spesso presenti solo perché previste nello stesso codice sorgente e facenti parte del progetto complessivo del programmatore. Secondo la nostra prospettiva (di applicazioni dei software nei contesti scolastici) possiamo parlare di software "aperti" e "chiusi" nel senso più specifico di realizzazione di obiettivi educativi, produzione di oggetti didattici e personalizzazione delle caratteristiche, per cui la nostra azione sarà guidata da alcune domande base: "posso usare il software con tutti i bambini?"; "è possibile adattare il software alle caratteristiche di ogni alunno?"; "le funzioni e le opzioni del programma rispondono alle nostre esigenze (di realizzazione degli obiettivi, verifica degli apprendimenti, miglioramento delle prestazioni)?”; "posso produrre oggetti significativi (testi, animazioni, esercizi, album fotografici, compilation di brani musicali, giornalini) usando il software?"; "posso ampliare le possibilità del software inserendo esercizi, testi, grafici, disegni, video, realizzati in classe?". Proprio considerando tutte queste domande, ci rendiamo conto che non possiamo parlare semplicemente di software "aperto" e "chiuso", ma sarà necessario specificare "quanto" un programma debba essere "aperto" perché sia funzionale ai nostri scopi. In particolare, per ogni applicazione dovremo verificare tre aspetti importanti: 1) la presenza di funzioni e opzioni, il loro numero, la loro significatività; 2) la modificabilità e integrabilità dei dati; 3) la possibilità di produrre "learning objects" attraverso il software (ovviamente per questo terzo aspetto sono rilevanti la complessità del prodotto realizzato e la sua riusabilità). L'analisi delle combinazioni tra i vari aspetti ci può dare indicazioni significative sulla validità di un software educativo e ci può guidare nella scelta dei prodotti più efficaci per le nostre scuole: 1) a un livello massimo avremo un'applicazione che presenta tante e importanti funzioni e opzioni, consente la modifica integrale dei dati, produce un "learning object" completo, complesso e riusabile; 2) a un livello minimo avremo un software completamente chiuso, con pochissime opzioni e senza la possibilità di modificare e produrre dati. Si noti che non sempre è opportuno e necessario avere programmi personalizzabili: in diverse situazioni scolastiche anche software molto "chiusi" possono rivelarsi preziosi, soprattutto per obiettivi molto specifici della matematica e dell'italiano. Così per un programma sulle tabelline saranno molto utili eventuali opzioni e funzioni, ma non ci sarà bisogno di modificare gli archivi contenuti e per l'output basterà prevedere un report (rapporto) dell'attività svolta.

Esempi

Alcuni esempi possono chiarire la difficoltà di classificazione dei software come "aperti" e "chiusi": 1) Addizioni Puzzle, creato da Renato Murelli attraverso NeoBook Professional, è il tipico programma pensato per un obiettivo molto specifico, senza opzioni e senza possibilità di personalizzazione; con questo programma gli alunni di classe prima possono esercitarsi nell'addizione (entro il 20): inserendo i risultati esatti nelle caselle della tabella a doppia entrata, viene visualizzata via via un'immagine "nascosta" che alla fine è possibile stampare; 2) un altro esempio di programma del tutto chiuso (non è possibile impostare nemmeno la tabellina) è Bolle di sapone, scritto in Flash da Vladimir Lapin e molto apprezzato dai piccoli alunni: in un ambiente piacevole e molto colorato, bisogna cliccare sulle bolle di sapone con i numeri della tabellina indicata; il gattone che spara in cielo le bolle con i numeri potrà passare dall'altro lato del fiume (su un arcobaleno) se le risposte giuste saranno in prevalenza, altrimenti si formerà un nuvolone seguito da un temporale; 3) Africa è un programma di geografia scritto in Visual Basic da Ivana Sacchi; il software utilizza una notevole quantità di testi, immagini, suoni, ma non è pensato per essere personalizzato, anche se tecnicamente è possibile sostituire o ampliare i dati presenti: le informazioni e foto presenti sono sicuramente sufficienti per avere un'idea approfondita dell'argomento proposto; 4) Aggettivi di Matteo, sempre di Ivana Sacchi, permette e incoraggia l'integrazione dei dati contenuti, ma comprende poche opzioni (praticamente solo la scelta degli esercizi e la possibilità di escludere l'audio) e funzioni (è previsto solo il salvataggio e la stampa degli esercizi eseguiti); 5) il già nominato Puzzle Wizard, di Claudio Gucchierato e Mauro Rossi, non ha particolari funzioni e opzioni, ma permette la produzione veloce di puzzles utilizzando immagini dell'utente; questi puzzles possono essere eseguiti come programmi autonomi; 6) Quadratini, realizzato con Delphi 6.0 da Giorgio Musilli, è un software per la creazione, copia e gestione di disegni fatti con i quadratini; comprende una versione facilitata con solo 100 quadratini (10x10) e 2 versioni (difficile e facile) a specchio e presenta numerose opzioni e funzioni; soprattutto è possibile modificare e aggiungere i disegni presenti e creare librerie riutilizzabili; gli archivi sono comunque legati al programma. Come si vede l'orizzonte dei programmi educativi è molto variegato e i tre aspetti precedentemente indicati (funzioni e opzioni, modifica dei dati e produzione di oggetti) si intrecciano e combinano in modi sempre differenti. Appare quindi opportuno ricorrere a una classificazione che abbia un carattere pratico, senza essere troppo semplicistica o arbitraria; relativamente alla possibilità di modificare e aggiungere dati ai programmi, possiamo individuare tre diverse categorie: 1) software "chiusi": nulla può essere modificato nei dati; è il caso di Angoli di Ivana Sacchi o Abbina Lettere di Giorgio Musilli; 2) software "semiaperti": si prevede la possibilità di inserire nuovi dati accanto a quelli già presenti; si vedano L'aggettivo adatto di Ivana Sacchi oppure lo stesso Quadratini di Giorgio Musilli; 3) software "aperti": i programmi sono pensati come strumenti flessibili per la creazione di esercizi, test, giochi; come esempi, si possono qui indicare Crucimaster, Crucintarsi, Autore, Puzzle Wizard, Hot Potatoes, JClic, ma naturalmente la lista potrebbe essere molto più lunga. In generale per la modifica di un programma semiaperto sono necessari semplici strumenti già disponibili nel sistema: un editor di testi (in formato ASCII[43] Windows), un programma di grafica per le immagini (quasi sempre in formato .bmp[44], .jpg[45], .gif[46]), software vari per le animazioni, i filmati e i suoni. Ovviamente librerie di testi, immagini e suoni potranno risultare molto utili. Nei pochi casi in cui sono necessari strumenti particolari (es. Flash, Visual Basic, Delphi) saranno gli stessi programmatori a indicare le soluzioni agli interessati e a fornire i necessari sorgenti. In ogni caso i dati sono sempre forniti come files esterni facilmente modificabili.

Files manager e gestione degli archivi

A questo proposito un gestore di files più efficiente di quello fornito da Windows potrebbe risultare molto utile. Numerosi programmi sono dedicati a questo scopo:

  1. l'eccellente software commerciale Total Commander [102] richiama espressamente Commander per MS-DOS ed è il punto di riferimento del settore;
  2. Q-Dir [103] e [104], è un software freeware molto pratico con un'interessante vista quadrupla dei files;
  3. MultiCommander [105], gratuito e per tutti i sistemi Windows, è disponibile anche in lingua italiana; al primo avvio si deve scegliere lo stile di visualizzazione, tra "Look'n' Feel", con i comandi del noto Commander MS-DOS, "Look'n'Feel compatibile Windows Explorer", "Personalizzato"; MultiCommander comprende, direttamente all'interno della comoda interfaccia a due pannelli, numerose funzioni; usando i pulsanti in basso è possibile: A) selezionare velocemente i drive; B) accedere al registro HKCU, alla calcolatrice, alla gestione del computer, alla gestione delle attività e al blocco note; C) nascondere cartelle, eseguibili e .dll; D) selezionare .mp3, immagini, duplicati, mancanti e tutto; E) invertire e memorizzare la selezione; F) aggiornare le finestre (funzione F2); G) mostrare, modificare, copiare e spostare i files (rispettivamente funzioni F3, F4, F5, F6); H) creare cartelle (funzione F7); I) eliminare files e directories (funzione F8); usando nello stesso settore il tasto destro del mouse si è abilitati a: A) creare nuovi tab per i vari drive; B) modificare il registro HKLM; C) nascondere files; D) mostrare i files .dll; E) deselezionare .mp3, immagini, tutto; F) gestire dispositivi; nella barra dei comandi sopra i pannelli abbiamo delle icone per: A) aggiornare i pannelli; B) tagliare, copiare, incollare; C) scegliere velocemente una visualizzazione per i due pannelli, sx e dx (0-100, 25-75, 50-50, 75-25, 100-0); D) copiare, muovere, cancellare, comprimere, decomprimere, vedere, modificare, ridenominare, selezionare e deselezionare files; E) creare cartelle; F) calcolare la dimensione di una cartella; G) copiare in memoria i percorsi dei files; H) mostrare files e cartelle nascoste e di sistema; I) selezionare le unità disponibili; J) scegliere il profilo per la colorazione dei files; nel menu a tendina troviamo infine, oltre ai comandi già indicati, anche funzioni particolari per: A) inserire nuove schede; B) verificare archivi compressi; C) confrontare, rinominare e multirinominare files e cartelle; D) cambiare le proprietà dei files; E) convertire e modificare testi, immagini, suoni e video; sono state descritte solo una parte delle operazioni che è possibile fare con questo versatile programma, peraltro completamente configurabile; si noti come proprio la ricchezza di pulsanti e funzioni può creare un po' di difficoltà nei primi utilizzi; l'occupazione di memoria RAM è infine molto limitata e l'unico difetto individuato è una certa lentezza in fase di copia dei files;
  4. MuCommander [106], open source in 27 lingue (incluso l'italiano), per Windows, Mac Os X, Debian (Ubuntu), Linux, Webstart, presenta un'ottima gestione dei collegamenti ftp ed è basato su Java (necessario per il funzionamento);
  5. Just Manager [107], per Windows, disponibile anche come portable [108], con gestione di pannelli (fino a 16) e tab (illimitati), supporta il drag and drop e può evidenziare files e cartelle con font e colori impostati dall'utente;
  6. Atol [109], sempre open source, leggerissimo e facile da usare, è disponibile anche in versione portatile [110];
  7. Tablacus Explorer [111], file manager a schede, gratuito (open source), portatile, con diversi add-on, è altamente personalizzabile (possono essere impostati/modificati menu, scorciatoie da tastiera o mouse, alias, ecc.);
  8. A43 [112] e [113], è un freeware per Windows, Mac e Linux, con funzione supplementare zip/unzip e supporto della lingua italiana;
  9. EXtplorer File Manager [114], open source per Windows, Mac e Linux, si può usare anche come componente all'interno di Joomla;
  10. Unreal Commander [115], freeware per Windows, è molto simile proprio a Total Commander;
  11. Commander [116], gratuito per Windows, permette l'estrazione di files compressi .rar e .zip e la visualizzazione di numerosi formati di immagini;
  12. Doszip Commander [117] e Double Commander [118] sono due validi file manager open source per Windows;
  13. FreeCommander XE 365 [119] è un file manager che prevede diverse funzioni aggiuntive, come l'estrazione e la creazione di files .zip, .cab e .rar, la stampa della lista dei files e la cattura delle schermate;
  14. Explorer++ [120], con scorciatoie da tastiera, navigazione tramite tab, salvataggio di liste di files, ricerche per nomi e attributi, supporta pienamente la lingua italiana;
  15. 2xExplorer [121] è ricco di funzioni e strumenti, è altamente personalizzabile, e presenta una sezione per la navigazione e due pannelli affiancati per le operazioni con i files;
  16. Alt Commander [122], Saladin [123] e Servant Salamander [124] sono tre cloni freeware di Total Commander, ma con qualche comando in meno.

Insieme a questi files manager possiamo considerare altre utilities per la manipolazione e gestione di archivi e cartelle: 1) Directory List And Print [125] è utile per il salvataggio e la stampa di liste dei files presenti nei drives e nelle cartelle selezionate; 2) Supercopier [126] può sostituire il comando standard di copia di Windows; 3) Attribute Changer [127] modifica facilmente gli attributi dei files.

I programmi aperti

Per i programmi "aperti" sono valide le indicazioni fornite per la modifica dei programmi "semiaperti", con l’aggiunta che in questi software particolari sono sempre presenti opzioni per la creazione diretta dei giochi e degli esercizi. La nostra attenzione si concentrerà proprio su quest'ultima categoria di software, senza dimenticare però che anche molti altri programmi possono essere personalizzati e adattati alle nostre esigenze.

Le licenze

Prima di procedere all'analisi dei programmi autore veri e propri e dei presupposti teorici dell'organizzazione modulare (oggetti didattici) è opportuno fare un rapidissimo cenno alle problematiche relative alle licenze e ai diritti d'autore nel campo del software educativo.

Relativamente ai programmi per computer, esistono numerosi tipi di licenze, raggruppabili nelle seguenti categorie (quarto criterio di classificazione del software): 1) a pagamento: a) commerciali; b) shareware registrati; 2) di prova: a) shareware completi (limite temporale); b) shareware limitati (alcune opzioni sono disattivate); c) demo (programmi commerciali con notevoli limitazioni); 3) gratuiti: a) freeware; b) freeware con pubblicità; c) liberi (e con sorgente modificabile).

La licenza Creative Commons

Molti autori di software didattico in Italia distribuiscono gratuitamente i loro prodotti, proteggendoli però con una licenza “libera” riconosciuta a livello internazionale, la Licenza Creative Commons. Nei documenti che accompagnano i programmi di solito si riportano almeno le seguenti note di licenza: Il software è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons: 1) devi attribuire la paternità dell'opera nei modi indicati dall'autore; 2) non puoi usare quest'opera per fini commerciali; 3) non puoi alterare o trasformare quest'opera, né usarla per crearne un'altra; 4) non puoi usare quest'opera per fini commerciali. Nel caso si permetta la modifica e integrazione dei dati, vengono aggiunte le seguenti note: Tutti gli archivi possono invece essere modificati, sempre secondo la Licenza Creative Commons; per distribuire il software con gli archivi modificati devi: 1. indicare l'autore del software e l'autore delle modifiche agli archivi; 2. usare una licenza identica a questa.

La stessa Licenza Creative Commons è quella più diffusa per gli oggetti didattici realizzati dai programmi autore più diffusi: qualsiasi sia il "learning object" creato, gli autori devono sapere che chiunque può migliorarli in qualsiasi momento, ovviamente specificando le modifiche apportate e creando un nuovo oggetto derivato.

I problemi di copyright

I programmatori di software educativo, se utilizzano per le loro creazioni compilatori e programmi per i quali hanno la relativa licenza, vedono i loro prodotti protetti dal diritto d'autore. Tuttavia, quando si realizza un'applicazione, si deve tener conto del copyright collegato a tutta una serie di elementi; bisogna verificare con attenzione la possibilità di utilizzare testi, immagini, suoni, animazioni, video nei propri progetti e richiedere le opportune autorizzazioni se necessario. La legge italiana in questo senso è piuttosto restrittiva e ammette pochissime deroghe. Nelle stesse classi scolastiche, sulla base dell'articolo 70 della Legge sul Diritto d'Autore (LDA), non possono essere usate opere nella loro interezza, ma solo parti di esse e solo se funzionali a una discussione, una spiegazione, una ricerca, una critica: l'uso meramente decorativo non è consentito e nemmeno sono permessi utilizzi a scopo di lucro o finalità commerciali. Nel caso vengano rispettate tali indicazioni e sussistendo proprio le finalità didattiche, non è necessario richiedere il consenso dell'avente diritto e si può parlare di "libera utilizzazione": in particolare l'articolo 64-sexies della LDA afferma che la consultazione di banche dati non è soggetta a autorizzazione (come disposto dall'articolo 64-quinzies della stessa legge) se ci sono finalità scientifiche, didattiche o di ricerca, se è completamente assente lo scopo di lucro e se viene indicata correttamente e chiaramente la fonte. Per i docenti, le eccezioni e le limitazioni al diritto d’autore per finalità di insegnamento e ricerca sembrerebbero però venir meno quando un prodotto scolastico viene distribuito al di fuori delle classi in qualsiasi modo e attraverso qualsiasi mezzo. Ci viene in soccorso il criticatissimo comma 1-bis del già citato articolo 70 della LDA che parla di "arte degradata", cioè della pubblicazione, anche in Internet, di immagini e musiche con bassa qualità (o comunque inferiore all'originale), sempre nel rispetto delle indicazioni di cui all'articolo 64-sexies della LDA; la "degradazione" è un concetto di difficile interpretazione e dai contorni sfumati, ma è l'unico appiglio che ci permette di ipotizzare la distribuzione in altre scuole di nostri "learning objects" contenenti materiali coperti da diritto d'autore.

Raccolte di materiale libero

  1. Per le foto e le immagini possiamo indicare: Openclipart [128] e [129], oltre 105000 clipart con Licenza CC0 1.0 Universal - Public Domain Dedication - Creative Commons); Morguefile [130], con migliaia di foto e attivo fin dal 1996); Imageafter [131], ampia raccolta di foto e "textures"); Stockvault [132], più di 83000 clipart e foto); Openphoto [133], con Licenza Creative Commons); Freefoto [134], oltre 132000 immagini usabili in progetti distribuiti con Licenza Creative Commons); Pdclipart [135], più di 25000 clipart di pubblico dominio suddivise in 135 album); Clker.com [136], con numerose clipart di pubblico dominio e possibilità di upload/creazione di nuove immagini); Europhoto [137], finanziato dalla Comunità Europea e comprendente migliaia di foto di interesse storico); Midisegni [138], centinaia di disegni sugli argomenti più vari); Google Art Project [139], con le foto in alta risoluzione di oltre 200000 opere d'arte (di più di 12000 artisti) appartenenti a centinaia di collezioni diverse; Haltadefinizione [140], con foto ad altissima definizione di opere d'arte famose e strumenti utilissimi per la loro analisi e visualizzazione (zoom avanti e indietro, cursori direzionali, righello misuratore, mano per il trascinamento); The Metropolitan Collection Online [141], del Metropolitan Museum of Art di New York, con oltre 400000 immagini di opere d'arte in alta definizione usabili per fini educativi e non commerciali;
  2. Per le icone si segnala la Open Icon Library [142], con oltre 137000 files .svg, .png, .xpm, .ico e .icns;
  3. Per i caratteri di scrittura è stato avviato il 21 maggio 2011 il progetto Openfontlibrary.org [143], che conta attualmente oltre 800 font; alcuni set di caratteri interessanti scritti a mano si trovano anche in MyRealFont [144] e numerosi font ben fatti sono distribuiti con licenza Open Font 1.1 in sourceforge.net [145]; per i dislessici sono da segnalare i font Open-Dyslexic [146] e Biancoenero [147], quest'ultimo opera di Alessandra Finzi (psicologa cognitiva), Daniele Zanoni (esperto per i disturbi dell'apprendimento), Luciano Perondi (designer e docente di tipografia), Riccardo Lorusso e Umberto Mischi (grafici); altri font liberi sono: Age [148], AW Conqueror [149], Building [150], Code [151], Dekar [152], Firefly [153], Grafter [154], Growl [155], Hide Tide [156], L'Engineer [157], Margot [158], Melbourne [159], Metrica [160], Monastic Pro [161], Monthoers [162], Neythal [163], Nickainley [164], Null [165], Oranienbaum [166], Piron [167], Rodina [168], SAF [169], Sketchetik Light [170], Smaq [171], Springtime [172], The Lobster Font [173], VAL Stencil [174], Waterlily [175]; per il resto conviene cercare e prelevare all'interno dell'enorme repository FontPark [176] i caratteri freeware presenti, verificando ogni volta la possibilità di utilizzo nei propri oggetti di apprendimento;
  4. Per i suoni abbiamo: FreeSound [177] - Licenza Creative Commons), PdSounds [178] - Public Domain), Soundgator [179] - centinaia di files disponibili previa registrazione gratuita e suddivisi/catalogati in 24 categorie), SoundBible.com [180] - Licenza Creative Commons e Public Domain), FreeSoundEffects.com [181], Un Día, Un Sonido [182] e la Macaulay Library [183], la più grande raccolta di suoni e versi degli animali presente in Internet (un archivio di oltre 175000 risorse audio e video raccolte e digitalizzate in 12 anni e corrispondenti a più di 7500 ore di registrazione); si segnalano peraltro gli oltre 2000 spartiti del Mutopia Project [184], classificati ordinatamente per strumenti, compositori, stili e collezioni, e disponibili come MIDI (.mid), ma anche in formato .pdf e editable Lilypond (.ly).
  5. Una lista piuttosto estesa dei siti che distribuiscono in tutto o in parte i loro contenuti con Licenza Creative Commons si trova a questo indirizzo: [185]; la lista è organizzata in 5 sezioni ben fornite: Audio, Video, Image (immagini), Text (testi), Other (altro materiale).

Learning objects

Contenuti per moduli

I "learning objects" più volte nominati sono oggetti didattici riutilizzabili, cioè moduli multimediali e possibilmente interattivi in cui immagini, video e contenuti testuali vengono assemblati tramite un software autore e forniti agli operatori scolastici. Questi ultimi, a loro volta, oltre ad avere spesso la possibilità di modificare i contenuti dei moduli, li scelgono e dispongono secondo un piano di lavoro e in rapporto ai propri scopi didattici. Si tratta in effetti di un continuo migliorare, modificare, smontare e rimontare, nell'ottica dell'ottimizzazione, valorizzazione e riutilizzazione delle risorse e all'interno di una didattica anch'essa modulare. Il discente stesso deve essere messo in grado di fare le medesime operazioni, in base alla propria maturità e autonomia, o comunque deve essere guidato dagli insegnanti a usufruire nel modo più efficace degli oggetti di apprendimento.

La metodologia progettuale per moduli è nata grazie a molteplici influssi: l'organizzazione industriale e militare; la formazione aziendale su richiesta ("on demand"); le teorie istruzioniste[47]; la programmazione per obiettivi generali e specifici nella scuola; la programmazione orientata agli oggetti (OOP, Object Oriented Programming) e i nuovi ambienti di sviluppo (C++, Delphi, Java, PHP, Visual Basic). Le esperienze accumulate in tutti questi settori hanno permesso di definire con precisione le caratteristiche di un oggetto di apprendimento. Un "learning object" (LO) deve essere granulare, riusabile e reperibile, cioè: 1) deve contenere una piccola porzione di conoscenze, da combinare in modo vario, opportuno e creativo con altre piccole porzioni; 2) deve essere riutilizzabile (con o senza modifiche e adattamenti); 3) deve essere archiviato e descritto tramite "metadati" (parole chiave). All'interno delle piattaforme utilizzate per scopi educativi e accademici, largo spazio trova lo standard SCORM (Shareable Object Content Reference Model), nato nel 1997 negli Stati Uniti e pensato proprio per organizzare gli oggetti formativi attraverso il linguaggio marcatore XML (eXtensible Markup Language), in modo che tali oggetti risultino compatibili con l'LMS (Learning Management System), l'insieme dei programmi che gestisce i corsi on-line. Come metteremo in risalto in seguito, è opportuno che si proceda a un sistema più centralizzato di gestione, archiviazione e descrizione dei "learning objects" prodotti dalle scuole, dagli alunni e dagli insegnanti, in modo che siano effettivamente rintracciabili e riutilizzabili (o semplicemente utilizzabili). A questo proposito diverse istituzioni scolastiche si sono organizzate a diversi livelli per offrire agli e alle insegnanti la possibilità di depositare e prelevare oggetti scolastici, quasi sempre nel formato previsto dai programmi che accompagnano le nuove LIM. Un esempio può essere rappresentato dal "repository" organizzato dal Distretto Scolastico di Alba [186], in cui sono presenti già oltre 80 oggetti di apprendimento relativi ai seguenti ambiti: italiano, matematica (geometria, aritmetica, giochi), inglese, storia, geografia, scienze, musica, arte, lavori di gruppo. Un altro esempio ben più esteso è il repository già nominato dell'Istituto Comprensivo Marina di Cerveteri [187], curato e aggiornato continuamente da Giorgio Musilli.

Repositories

Gran Bretagna

L'organizzazione scolastica della Gran Bretagna prevede 4 distinti sistemi scolastici (Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda Del Nord); per Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord esiste un National curriculum (introdotto da Margaret Thatcher nel 1988 all'interno dell'Education Reform Act e disponibile all'indirizzo [188] ed è stato sviluppato un capillare programma di formazione, le cui attività si svolgono di solito dopo le ore di lezione e durante le vacanze; a supporto dell'attività di insegnamento e sul modello dell'organizzazione statunitense, sono stati prodotti numerosi esempi particolareggiati relativi a: 1) programmazioni specifiche per discipline e gradi di istruzione (subjects); 2) lezioni (assessments); 3) attività pratiche (crafts and activities); 4) libri di lettura graduati (leveled reading); 5) oggetti di apprendimento al computer (learning objects). In quest'opera di supporto si è distinto il Dipartimento per l'Educazione del governo britannico (Department for Education) che nel proprio sito [189] propone, tra le altre cose, un riferimento ad un archivio centralizzato di materiale e software utilizzabili dagli insegnanti, il Collect (acronimo per Collections On-Line for Learning, Education, Children, and Teachers), con accesso protetto. Dedicato invece in modo specifico all'insegnamento della lingua inglese è ISLCollective [190], con oltre 55000 schede operative stampabili da scaricare liberamente previa registrazione gratuita. Un altro sito simile è TwistyNoodle [191].

Germania

In Germania i ministeri dell'Educazione e degli Affari culturali dei 16 Länder da sempre agiscono in modo piuttosto differenziato tra loro. In generale però tutti i Länder offrono al personale numerosi corsi di formazione continua e materiali didattici frequentemente aggiornati.

Belgio

In Belgio è da segnalare la ricchissima area risorse del ministero della pubblica istruzione [192].

Spagna

In Spagna le 17 Comunità legiferano in materia scolastica e orientano la propria politica educativa in modo praticamente autonomo. Se ogni comunità ha elaborato un proprio repository e spesso un proprio software autore (si vedano EdiLIM e Cuadernia), particolarmente attiva è stata in questi anni la Catalogna, che, per salvaguardare la propria identità culturale e linguistica, ha provveduto alla produzione e traduzione in lingua catalana di tantissimo materiale didattico per la scuola (libri, audiovisivi, software); in quest'ambito si sono utilizzati i software autore Clic 3.0 prima e JClic dopo per approntare una libreria di oggetti didattici utilizzabili dalle istituzioni scolastiche riformate. È nato così clicZone [193], che allo stato attuale comprende oltre 1500 progetti, oltre a corsi e documenti sul programma Jclic. La versione Html5 del database [194] è disponibile da poco tempo e i progetti convertiti in essa presenti saranno pienamente usabili una volta migliorato il software di gestione in formato JavaScript .js.

Stati Uniti e Canada

Al di fuori dell'Europa il progetto più interessante di archivio di oggetti di apprendimento è MERLOT (Multimedia Educational Resource for Learning and On-line teaching - [195], opera della California State University, ma va segnalato anche CAREO (Campus Alberta Repository of Learning Object - [196], una collezione centralizzata pensata per gli educatori canadesi. Negli Stati Uniti e in Canada le università hanno spesso sostituito il governo centrale nell'organizzazione di strutture di raccolta di materiale didattico o educativo; lo stesso Project Gutenberg [197], un archivio "libero" di oltre 50000 libri, ha avuto origine nella NEF University di Toronto. Le rigide leggi europee di tutela del copyright, ma anche diversi fattori di ordine economico, culturale, giuridico e organizzativo, hanno frenato la costituzione di "repositories" analoghi (almeno nelle dimensioni) nel vecchio continente.

L'esperimento della Garamond

L'orientamento più recente (e coerente) è la costituzione di banche dati di "learning objects" distribuiti dagli autori con Licenza Creativa Commons o assimilabile, in modo che siano pienamente utilizzabili (e modificabili in alcuni casi) senza che il realizzatore ne perda la proprietà intellettuale. A questo proposito in Italia un'iniziativa interessante è stata avviata recentemente dalla Garamond [198] con il Repertorio Italiano di Contenuti Educativi Digitali (RICED), in cui gli insegnanti possono pubblicare e condividere i loro prodotti didattici (testi, slides, questionari, giochi, animazioni, video, dispense) a titolo gratuito e con licenza Creative Commons, in una logica di conoscenza come bene comune.

Iniziative della RAI

Da segnalare anche l'iniziativa di Rai Educational che nel sito Medita (Mediateca Digitale Italiana - [199] mette a disposizione degli utenti registrati una mediateca didattica molto ben fornita e con un efficiente motore di ricerca. Nella sezione Bignomi [200] in 100 brevi filmati attori ed attrici illustrano argomenti di storia e letteratura. E sempre la Rai propone, all'interno della sezione Lezioni di RaiScuola (www.raiscuola.rai.it/startLezioni.aspx), in versione beta e solo per gli utenti registrati, uno strumento molto interessante per la creazione di lezioni multimediali, utilizzando testi, immagini e video provenienti da diverse fonti (archivi RAI, YouTube, Wikipedia). Piccoli documentari in italiano di 3 minuti ciascuno (suddivisi in 9 categorie e numerose sottocategorie) sono presenti invece in OVO [201] che soffre comunque di un numero ancora limitato di files. Il sito del programma "La storia siamo noi" [202] presenta invece documentari soprattutto della storia recente; molti materiali (fotogrammi, parti di filmati) non sono coperti da copyright, ma naturalmente un uso ampio o completo delle opere presenti in propri progetti da distribuire deve essere debitamente autorizzato. I filmati sono catalogati per temi e dossier e si segnalano il progetto multimediale speciale "Italia 150" e la funzione utilissima "#accaddeoggi".

YouTube e Issuu

A un livello più generale, in YouTube [203] e in Issuu [204] si trovano materiali didattici molto interessanti sui più svariati argomenti: usati con attenzione questi due strumenti sono una fonte preziosa e potenzialmente inesauribile di documenti e video per insegnanti e alunni. Per YouTube abbiamo in particolare: 1) Youtube per le scuole [205], con accesso a migliaia di video didattici, previa registrazione gratuita; 2) GulliverLim [206], un canale per la scuola primaria gestito dalla casa editrice Gulliver e comprendente vivaci video didattici dedicati a diverse discipline (italiano, matematica, geografia, storia, arte e immagine, scienze, musica, inglese); 3) Facciamo scienze [207], il canale di scienze di Zanichelli, con 22 video didattici; 4) La didattica su YouTube [208], selezione ragionata di video didattici in italiano. Al di là di questi link, sono comunque migliaia i video didattici disponibili; a questo proposito conviene usare dei siti filtro, come NicerTube [209], per evitare elementi di contorno sgraditi, distraenti od imbarazzanti, ed osservare in piena tranquillità i filmati scelti. Per Issuu è da segnalare la possibilità di pubblicare i propri lavori in .pdf come un libro sfogliabile in formato Flash. La pagina di Silvia Di Castro [210] ci mostra come usare praticamente nella didattica il servizio e nel contempo rappresenta una fonte ricca di materiale per gli\le insegnanti.

Scribd

Allo stesso modo funzionano Youpublisher [211] e Yumpu [212], che tuttavia risultano leggermente meno immediati nell'uso rispetto a Issuu. Altri servizi simili sono Yudu [213], Openzine [214], NewsCred [215], Zinepal [216], Crayon [217] e Scribd [218]. Quest'ultimo è particolarmente popolare, anche se i contenuti commerciali demo sono predominanti; una volta iscritti al servizio, oltre ad avere la possibilità di pubblicare i nostri documenti importandoli dai formati .doc, .pdf, .ppt, .odt, .txt (e molti altri), saremo abilitati alla consultazione di un enorme database di testi, libri, relazioni, dossier tramite un efficiente servizio di ricerca, che può avvenire anche applicando diversi filtri (limitazioni al solo titolo, per tipo di file, per lingua, secondo la data di inserimento, considerando la lunghezza in pagine); purtroppo, se la consultazione dei contenuti liberi (tramite interfaccia Flash) è gratuita, il loro scaricamento nel formato originale (es. .pdf o .docx, o .ppt) e in un formato di conversione (es. .txt e .pdf) richiede invece un abbonamento mensile o annuale, peraltro non troppo costoso; Scribd usa l'Html5 invece di Flash per raggiungere anche gli utenti di tablet e smartphone e comunque dei dispositivi Apple.

Calameo

Se Slideshare [219] e AuthorStream [220] si occupano di rendere fruibili e consultabili on-line i files Powerpoint .ppt e .pps, Calameo [221], ben descritto in una guida essenziale, ma puntuale [222], appare orientato alle riviste, anche commerciali; le pubblicazioni possono essere consultate quasi sempre per intero, ma solo in pochi casi è consentito il download; per archiviare i propri documenti sono a disposizione una sola cartella, ma ben 15 Gb di spazio, senza limiti nel numero dei documenti pubblici (ma ogni lavoro non può superare 500 pagine di lunghezza e 100 Mb di grandezza); le pubblicazioni hanno un aspetto lucido ed elegante e sono presenti funzioni di zoom e di ricerca nel testo; è consentito l'inserimento di link interattivi e si possono impostare un'immagine di sfondo e una musica di accompagnamento; si può infine decidere liberamente la licenza di distribuzione e la platea cui destinare la lettura del documento realizzato; Calameo, essendo un servizio web-based, funziona con tutti i browser e tutti i sistemi operativi, converte tutti i formati di files più comuni, comprende nella versione base praticamente tutte le funzioni importanti, struttura molto bene i documenti, permette di rendere disponibili al download i propri documenti e supporta pienamente tutti le piattaforme social, a partire ovviamente da Facebook; in negativo, accanto alla documentazione insufficiente, all'aspetto inconsueto di alcuni pulsanti per il salvataggio delle informazioni e alle difficoltà di navigazione all'interno del proprio account, si segnala la presenza fastidiosa e continua di annunci pubblicitari.

LetterPop

Più orientato alla pubblicistica casalinga è LetterPop [223]; senza abbonamento annuale, a partire da più di 300 templates, si possono realizzare e stampare (anche con stampanti virtuali .pdf) locandine, copertine, inviti e brochure dall'aspetto gradevole e professionale, usando anche proprie immagini; purtroppo senza versare una quota annuale non è possibile salvare o pubblicare i propri lavori.

Tar Heel Reader

Libretti vivaci con immagini e testi possono essere invece preparati con Tar Heel Reader [224]. Particolarmente curato è l'aspetto dell'accessibilità, per cui sono supportati diversi dispositivi per i diversamente abili, come i touch screen e le IntelliKeys. Cliccando sull'icona in alto a sinistra viene visualizzato un comodissimo menu con tutte le voci utili: "Home" (ritorno alla pagina principale), "Find a book" (ricerca di un libro nel vasto database del sito), "Collections" (le collezioni di libretti), "Favorites" (accesso alla pagina delle pubblicazioni preferite), "Write a book" (creazione di un libro, previa registrazione), "Read books offline" (lettura di pubblicazioni in locale), "Log in" (accesso ai servizi del sito), "Help" (istruzioni), "Your books" (visualizzazione dei libri creati), "Announcements" (ultime notizie), "Photo credits" (informazioni sul copyright delle immagini utilizzate). Per registrarsi occorre: 1) mandare una mail a tarheelreader@cs.unc.edu richiedendo un codice di registrazione (es. "I'm an Italian Teacher; please send a registration code to..."); 2) scegliere "Log in" e successivamente "Register", quindi seguire le indicazioni, mettendo il codice ricevuto per posta nel campo apposito (si noti come questo codice è molto semplice e serve solo per limitare fastidiose attività di eventuali spammers). Il motore di ricerca del sito (tarheelreader.org/find) è piuttosto accurato e prevede, accanto al testo libero da cercare, opzioni riguardanti la lingua, l'argomento, il livello di controllo del testo e l'apprezzamento degli utenti. Sulla copertina di ogni pubblicazione vengono indicati il titolo e l'autore sopra l'immagine illustrativa, il numero di pagine nell'angolo in basso a destra. Nella pagina di ricerca e durante la lettura di ogni libro molto importanti sono le due icone in alto a destra; nel primo caso (pagina di ricerca) cliccando sul cuore potremo selezionare i libri preferiti in modalità multipla, cliccando sulla rotella potremo selezionare il tipo di sintesi vocale ("Speech" - Silent-nessuna, Child-bambino, Woman-donna, Man-uomo), i colori dell'interfaccia ("Colors"), tornare alle impostazioni predefinite ("Default"); nel secondo caso (lettura di un libro) cliccando sul cuore si potrà portare tra i preferiti il libro in lettura, cliccando sulla rotellina, rispetto alla situazione precedente avremo in più le voci "Download" (possibilità di scaricare la pubblicazione corrente nei formati Powerpoint .pptx e .epub) e "More..." (visualizzazione di una comodissima maschera per l'impostazione delle preferenze già indicate). Una volta effettuato il log-in, selezionando dalla home page o dal menu principale "Write a book", si viene introdotti in una pratica schermata con alcuni campi da riempire: a ogni immagine linkata o uploadata verrà associata una pagina per la quale dovremo scrivere una breve frase; l'inserimento del titolo, dell'autore, della lingua, della categoria (opzionale) precederà la pubblicazione del lavoro: se useremo l'opzione "Save as draft" il libro sarà salvato come bozza (peraltro cancellabile con la voce "Delete"), mentre con l'opzione "Publish" avverrà la pubblicazione vera e propria. Si noti che: 1) per poter essere pubblicato un libretto deve contenere almeno 3 pagine; 2) un libro pubblicato può essere riportato a bozza (ed eventualmente eliminato) usando l'opzione "Save as draft".

MyEbook

Infine, se molto limitato e con alcuni bug è il servizio in Flash Virtual Book [225], con il quale possiamo praticamente solo visualizzare il testo scritto o inserito (con il copia e incolla) in più pagine sfogliabili, al contrario libri sfogliabili di alta qualità si possono realizzare con MyEbook [226] a partire dai propri documenti in numerosi formati (.doc, .pdf, .fdp, .txt, .ods, .odt, .csv, .rtf, .xls, .ppt, .pps, .dot, .docx, .dotx, .pptx, .xlsx, .zip), pur con procedure non particolarmente intuitive. Rispetto a tutti i precedenti servizi, più soggetti a controllo sono i files multimediali (immagini, suoni e video) contenuti in Wikimedia Commons (commons.wikimedia.org): gli oltre 32 milioni di files contenuti possono essere liberamente adoperati per qualsiasi scopo, a maggior ragione nelle aule scolastiche e nei progetti didattici sviluppati da alunni e insegnanti.

Indice del libro

Un'ampia e dettagliata rassegna critica degli strumenti software disponibili può risultare utile a comprendere quali applicazioni utilizzare per la creazione di oggetti di apprendimento. Saranno privilegiati i software multipiattaforma[48] (o comunque per Windows, dato che è il sistema attualmente più diffuso nelle scuole), ma soprattutto i programmi con una licenza open source o freeware. Eccezioni saranno effettuate solo per software commerciali particolarmente diffusi (es. Smart Notebook, Workspace, Flash e Microsoft Office, Visual Basic, Powerpoint) e per applicazioni solo per Linux estremamente valide o senza corrispettivo freeware in ambiente Windows (es. Kdenlive).

  1. Strumenti per le lim
  2. I software universali
  3. I linguaggi di programmazione ad alto livello
  4. Presentazioni e contenuti multimediali
  5. Ambienti creativi
  6. Programmi e giochi educativi modificabili
  7. Programmi per quiz e test
  8. Software autore veri e propri

  1. D.P.R. n.104 del 12 febbraio 1985 (SO della GU n.76 del 29 marzo 1985).
  2. Circolare Ministeriale n° 425 del 7 luglio 1997 prot. n. 3153 - Programma di sviluppo delle tecnologie didattiche 1997-2000.
  3. Lavagne Interattive Multimediali.
  4. Programma Operativo Nazionale, finanziato con il Fondo Sociale Europeo (FSE).
  5. Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
  6. Oggetti di apprendimento.
  7. Istituto Provinciale Per la Ricerca e la Sperimentazione Educativa.
  8. In un libro di informatica con carattere essenzialmente di ricerca, i collegamenti Internet sono particolarmente importanti e per questo motivo sono stati inseriti (in modo abbondante e all'interno di tutti i paragrafi), non nelle note, ma direttamente nel testo principale del lavoro. Tutti i link sono sono verificati al 9 dicembre 2016.
  9. Associazione Regionale Età Evolutiva – Cagliari.
  10. Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione.
  11. Ufficio Scolastico Provinciale (già CSA – Centro Servizi Amministrativi, ex Provveditorato agli Studi).
  12. I programmi possono essere facilmente spostati su altri PC con qualsiasi sistema installato (Windows, Mac, Linux).
  13. PlayStation Portable.
  14. HyperText Markup Language (linguaggio di descrizione per ipertesti), linguaggio usato di solito per i documenti ipertestuali del World Wide Web (WWW).
  15. L'estensione .doc, abbreviazione della parola inglese "document", in origine indicava in vari sistemi operativi files con testo non formattato. Dal 1980 al 1989 Wordperfect ha utilizzato l'estensione come proprietaria. Dal 1990 l'estensione .doc è associata soprattutto a Microsoft Word, fino alla versione 2003. Nella versione 2007 di Word il file proprietario predefinito è .docx.
  16. Tecnica per riprodurre artificialmente la voce umana, attraverso strumenti hardware e software.
  17. Tastiere di dimensioni superiori alla regola, con tasti ingranditi e distanziati in modo da facilitarne la selezione e la pressione.
  18. Tastiere con una superficie piana divisa in settori (sensibili alla pressione) in cui è possibile associare ogni cella (oppure ogni gruppo di celle vicine) a un simbolo della tastiera normale.
  19. Tastiere piccole con tasti minuscoli e ravvicinati, molto sensibili alla pressione. Sono adatte a soggetti con distrofia muscolare o a disabili motori con un buon controllo solo della motricità fine di una mano.
  20. Periferica di puntamento per PC. Una sfera comandata dalla mano ruota in una cavità con sensori che ne rilevano il movimento.
  21. Strumenti per facilitare la comunicazione interpersonale a persone non parlanti.
  22. Un codice grafico (non alfabetico) consente a persone non parlanti la comunicazione interpersonale.
  23. Un codice alfabetico permette la scrittura o composizione di una parola o del proprio pensiero.
  24. Dispositivi dotati di schermo e collegati a un computer presentano un contenuto che varia a seconda delle operazioni dell'utente.
  25. Compact Disc, disco ottico per la memorizzazione di informazioni in formato digitale.
  26. Acronimo di Wine Is Not an Emulator, programma per l'esecuzione in distribuzioni Linux di programmi Windows.
  27. File con l'intero contenuto di un disco ottico (CD o DVD). Può essere letto e utilizzato direttamente (tramite appositi software) o può essere masterizzato su un supporto fisico. Il nome deriva da ISO 9660, file system standard per i CD-ROM.
  28. Una chiave USB è una memoria di massa portatile di dimensioni molto ridotte collegabile al computer tramite comuni porte USB.
  29. Universal Serial Bus, standard di comunicazione seriale pensato per collegare varie periferiche ad un computer.
  30. Il disco rigido, o disco fisso, è una memoria di massa che usa uno o più dischi magnetici per archiviare i dati.
  31. LAboratorio per la Promozione nelle Scuole dell'Uso consapevole del Software.
  32. Content Management System.
  33. Ad alta tecnologia.
  34. Portatili di dimensioni medio-piccole pensati per la videoscrittura e la navigazione Internet e desinati di solito a un'utenza non professionale.
  35. Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica.
  36. Istituto Nazionale di Documentazione per l'Innovazione e la Ricerca Educativa.
  37. 3 dimensioni.
  38. Open Graphics Library, API (Application Programming Interface) per applicazioni che usano grafica 2D e 3D.
  39. Acronimo di "What You See Is What You Get" ("quello che vedi è quello che ottieni").
  40. Musical Instrument Digital Interface, protocollo standard che permette l'interazione di strumenti musicali elettronici (anche per mezzo di un computer).
  41. File audio MIDI (Musical Instrument Digital Interface).
  42. 2 dimensioni.
  43. American Standard Code for Information Interchange (Codice Standard Statunitense per lo Scambio di Informazioni).
  44. Windows bitmap, formato dati usato per rappresentare immagini raster su sistemi operativi Windows.
  45. Joint Photographic Experts Group, immagine compressa a tono continuo (a livelli di grigio o a colori).
  46. Graphics Interchange Format, formato per immagini bitmap usato molto nel World Wide Web (WWW), sia per le immagini fisse sia (più spesso) per le animazioni.
  47. Le teorie istruzioniste considerano il mondo come strutturato in categorie ben definite, con proprietà e relazioni tra loro.
  48. Eseguibili all'interno di diversi sistemi operativi.