Dark web/Database di password
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Database di password nel dark web: rischi e implicazioni di Giovanna Mastrogiuseppe
[modifica | modifica sorgente]Nel contesto sempre più digitale in cui viviamo, la sicurezza informatica è diventata una delle principali preoccupazioni per individui e organizzazioni. Uno dei rischi più gravi è rappresentato dalla presenza di database di password nel dark web, un'area oscura e nascosta dell'internet dove le informazioni rubate vengono scambiate e vendute. Questo tema solleva una serie di questioni cruciali riguardanti la protezione dei dati, la privacy online e le strategie di contrasto al crimine informatico.
COS’È UN DATABASE? Un database è un sistema organizzato per la raccolta, la memorizzazione e la gestione di dati in modo strutturato e accessibile. Ne esistono di vari tipi, ma uno dei più discussi e controversi è il database di password nel dark web. Questi database contengono una vasta quantità di credenziali di accesso rubate provenienti da varie fonti, compresi siti web, servizi online e altre piattaforme digitali.
COME POSSO OTTENERLI? La via attraverso cui questi database vengono ottenuti è spesso attraverso violazioni della sicurezza informatica. Gli hacker utilizzano varie tecniche, tra cui attacchi di phishing, malware e vulnerabilità nei sistemi informatici, per accedere e rubare le credenziali degli utenti. Una volta ottenute, le credenziali vengono poi vendute o scambiate sul dark web, un'area nascosta dell'internet accessibile solo attraverso software specifici.
COME GLI UTILIZZANO? Il principale utilizzo di questi database è per scopi illegali, come il furto di identità, il phishing, il ransomware e altre forme di attività criminali online. Le credenziali rubate possono essere utilizzate per accedere ai conti bancari, alle email, ai social media e ad altri servizi online delle vittime, mettendo a rischio la loro sicurezza finanziaria e la loro privacy personale. Attraverso una analisi qualitativa dei contesti in cui i dati circolano, sono stati categorizzati gli account rubati in base alla finalità di utilizzo. Nel complesso, gli account rilevati sono relativi a caselle postali email (nel 27,0% dei casi)seguiti dai siti di intrattenimento (21,0%), relativi soprattutto agli account di giochi online e dating (siti di incontri online). Al terzo posto gli account di forum e siti web di servizi a pagamento (18,6%) e di social media (13,9%). Il 12,3% degli account rubati è invece riferibile a piattaforme di e-commerce, a fronte di una crescita del +132% rispetto al semestre precedente. Coloro che utilizzano questi database sono principalmente cybercriminali e truffatori online, che cercano di trarre profitto dalle informazioni rubate. Tuttavia, anche individui meno esperti possono accedere a tali database e utilizzare le credenziali per fini malevoli, contribuendo così alla diffusione del crimine informatico.
COME PROTEGGONO QUESTI DATABASE? Le implicazioni di sicurezza e privacy dei database di password nel dark web sono enormi. Le aziende devono adottare misure di sicurezza più rigorose per proteggere i dati dei propri utenti e prevenire violazioni della sicurezza informatica. Gli utenti, d'altra parte, devono essere consapevoli dei rischi e adottare pratiche di sicurezza online, come l'utilizzo di password complesse e l'attivazione dell'autenticazione a due fattori, per proteggere i propri account. Inoltre, le autorità e le agenzie di applicazione della legge devono lavorare insieme per identificare, monitorare e perseguire coloro che operano nel dark web e vendono o utilizzano illegalmente dati rubati. È fondamentale una cooperazione internazionale per contrastare efficacemente il crimine informatico e proteggere la sicurezza e la privacy online dei cittadini.
IN ITALIA L’Italia ha visto un aumento particolare dei furti di dati monitorati sul dark web. L'84,0% degli utenti è stato avvisato dei dati rilevati nel dark web, mentre solo il 16,0% è stato avvisato dei dati rilevati nel web pubblico. Le persone più colpite sono quelle di età compresa tra 41 e 50 anni (26,2%), seguite da quelle di età 51-60 anni (25,5%) e quelle sopra i 60 anni (25,5%). Gli uomini costituiscono la maggioranza degli utenti di promemoria (63,2%). L'area geografica con il maggior numero di segnalazioni è le Midlands, che rappresentano il 36,8% dei casi, seguita dal Sud (26,1%), dal Nord Ovest (22,3%) e dal Nord Est (14,7%).
In conclusione, i database di password nel dark web rappresentano una grave minaccia per la sicurezza informatica e la privacy online. È fondamentale un impegno collettivo da parte di individui, aziende e autorità per contrastare questa minaccia e proteggere la sicurezza e la privacy online dei cittadini. La ricerca su questo tema fornisce un'opportunità preziosa per esplorare le sfide e le soluzioni nella lotta contro il crimine informatico nel mondo digitale in rapida evoluzione.
Note
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