L’opera entra nella raccolta insieme con Mattino sul Tevere e Il Campidoglio in seguito all’acquisizione della Collezione dell’Istituto Bancario Italiano (IBI) nel 1991.

A seguito degli importanti lavori di riqualificazione urbanistica di Milano avviati con l’unificazione, il Cordusio, o piazza Ellitica come era stata inizialmente denominata, aperta lungo l’asse viario che collega la Piazza del Duomo al Castello Sforzesco, divenne il centro finanziario della città. Nel corso del quarto e quinto decennio del Novecento il medesimo soggetto fu ripetutamente affrontato da Mantovani, in diversi formati e supporti, realizzando numerose varianti della stessa vista che inquadra l’ampia piazza delimitata dalle architetture monumentali dei palazzi, sedi delle principali banche. Con pochi rapidi tocchi di colori – ocra, gialli e rossi – l’artista suggerisce l’animazione della folla brulicante nella piazza, impegnata in varie attività, davanti al Palazzo delle Assicurazioni Generali, realizzato dall’architetto Luca Beltrami nel 1901. L’edificio domina la veduta con la sua imponente mole lasciando intravedere sul fondo la sagoma frastagliata del Duomo.

Riferibile alla seconda metà degli anni Quaranta, l’opera è realizzata attraverso una tecnica fluida che coincide con gli esiti estremi della serrata ricerca pittorica condotta con coerenza dall’artista fin dai suoi esordi, ma che a queste date appare ormai anacronistica: le pennellate si fanno sempre più rapide e disordinate fino a confondere le forme e lo sfondo in una visione evanescente e indistinta. Aveva contribuito ad affinare la tecnica rapida e leggera della maturità l’intensa attività di acquarellista, documentata dalla presenza alle esposizioni promosse dall’Associazione degli Acquarellisti lombardi, presieduta dall’amico Paolo Sala. Nell’ultimo decennio di attività, conclusasi con la sua scomparsa nel 1957, Mantovani ritorna con insistenza sugli stessi soggetti, vedute celebri e stereotipate di Milano e Venezia, tra le quali anche Ripa Ticinese in Collezione.