File:Artgate Fondazione Cariplo - Migliara Giovanni, Interno di una chiesa.jpg
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Dettagli
Giovanni Migliara: Italiano: Interno di una chiesaEnglish: Interior of a Church ( ) | |||||||||||||||||||||||||||
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Artista |
artist QS:P170,Q739419 |
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Titolo |
Italiano: Interno di una chiesa English: Interior of a Church |
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Tipo di oggetto |
dipinto object_type QS:P31,Q3305213 |
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Descrizione |
Entrata in Collezione nel 1985, l’opera ritrae l’interno di una chiesa medievale durante una funzione religiosa. Nello spazio ridottissimo di questa miniatura a olio su legno Migliara offre una prova esemplare della sua produzione, dimostrando di saper fondere una rigorosissima veduta prospettica alla gustosa narrazione di eventi contemporanei. Questi quadretti ‘da guardare tutti da vicino’ garantirono all’artista fin dagli esordi, il favore della critica e di un pubblico colto che li collezionava come piccoli oggetti preziosi, destinati ad arredare studioli e cabinets. Il pittore ricostruisce con precisione l’ambiente, soffermandosi sui numerosissimi dettagli che connotano il luogo - l’affresco con l’Adorazione dei Magi nel sottarco, la pala cinquecentesca sull’altare, gli elementi dell’ornato architettonico, le lampade, i quadri, l’acquasantiera - fino a inserire sulla porta all’estrema destra della scena l’iscrizione “SS. GERV”, allusiva alla titolazione della chiesa, forse dedicata ai santi Gervasio e Protasio, ma non riconoscibile dal momento che non si conservano schizzi collegabili a quest’opera nei taccuini dell’artista. Del resto Migliara amava introdurre nei suoi dipinti qualche indizio che permettesse al pubblico di identificare il luogo o la scena rappresentati, senza rinunciare all’inserzione di particolari fantastici. Una prassi di lavoro che la critica contemporanea registrò positivamente apprezzando la puntualità dei dettagli non meno della capacità evocativa delle sue opere, che si inscrivono a pieno titolo nel recupero critico e artistico del Medioevo proprio della cultura romantica. Contribuisce a restituire la suggestione dell’ambiente la raffinata resa luministica del dipinto, tutta giocata sull’intenso contrasto tra le ampie zone in ombra e quelle colpite dal raggio di sole che filtra dal finestrone superiore dell’abside, mettendo così in risalto mistico il sacerdote che sta officiando circondato da un gruppo di devoti. Un altro gruppo di fedeli è raccolto in preghiera davanti all’altare - sovrastato dalla bella pala cinquecentesca e, in parte, nascosto dal tramezzo ligneo dalle vivaci tende rosse - mentre un’elegante coppia di visitatori con un bambino e un cane, incuranti del rito che si sta compiendo, spezzano l’atmosfera intima e sacrale del luogo. La raffinatissima tecnica miniaturistica, l’elegante luminismo dalle tonalità ambrate e il soggetto che contraddistinguono l’opera sono largamente ricavati dalla tradizione artistica fiamminga, mediata però attraverso le prove di maggior successo dei pittori francesi François Marius Granet, Henry Fradelle, Pierre Revoil, per rispondere alle esigenze del pubblico contemporaneo. Nel percorso dell’artista gli interni monumentali popolati di scene di vita contemporanea costituiscono uno dei motivi ricorrenti: dalle prove miniaturistiche dalla pennellata veloce e pastosa, come questa in esame, assimilabile stilisticamente alla Veduta con cavalli in Collezione; a versioni di grandi dimensioni dove sono riprodotti i maggiori monumenti italiani con scrupolo documentario, come nelle diverse redazioni dell’Interno del Duomo di Milano, di San Marco a Venezia, della Parte interna del Duomo di Pisa, del Santuario di Subiaco, dell’Interno del monastero di Altacomba; senza mai rinunciare ad architetture ‘d’invenzione’, ricavate da spunti diversi, o anonime come l’Interno di una chiesa del 1832, in Collezione, o l’Interno di chiesa dei bassi tempi presentata all’Esposizione di Belle Arti di Brera nel 1833. Una vastissima produzione che spinse Giuseppe Mazzini, acuto commentatore dell’arte contemporanea, a riconoscere in Migliara l’artista che aveva elevato la pittura prospettica alla dignità della pittura di storia, ma soprattutto colui che aveva realizzato con le sue opere un vero e proprio repertorio di grandi monumenti del passato nella loro dimensione viva e attuale, in grado di evocare per immagini l’identità della nazione e di risvegliare, attraverso la loro contemplazione, lo spirito patriottico degli italiani. |
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Data |
tra il 1815 e il 1825 date QS:P571,+1850-00-00T00:00:00Z/7,P1319,+1815-00-00T00:00:00Z/9,P1326,+1825-00-00T00:00:00Z/9 |
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Tecnica/materiale |
olio su tavola medium QS:P186,Q296955;P186,Q287,P518,Q861259 |
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Dimensioni |
altezza: 13,4 cm; larghezza: 17,3 cm dimensions QS:P2048,13.4U174728 dimensions QS:P2049,17.3U174728 |
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Collezione |
institution QS:P195,Q2054135 |
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Ubicazione attuale |
Italiano: Sezione III |
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Numero d'inventario |
AH01502AFC |
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Iscrizioni |
Firma in basso a sinistra: Miglia
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Note | Elena Lissoni, Artgate Fondazione Cariplo | ||||||||||||||||||||||||||
Riferimenti |
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Fonte/Fotografo | Artgate Fondazione Cariplo | ||||||||||||||||||||||||||
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