Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-13: differenze tra le versioni

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La B90 è l'ultima delle armi nucleari di questa genia, disegnata nei tardi anni '80 ma senza entrare in serizio. Era un'arma navale, per impieghi come le cariche di profondità nucleari, peso di 360 kg, potenza 200 kT, lunga circa 2.8 m e diametro di circa 35 cm. Era prevista anche come W89 e W91 come arma per lo SRAM II e SRAM T.
La B90 è l'ultima delle armi nucleari di questa genia, disegnata nei tardi anni '80 ma senza entrare in serizio. Era un'arma navale, per impieghi come le cariche di profondità nucleari, peso di 360 kg, potenza 200 kT, lunga circa 2.8 m e diametro di circa 35 cm. Era prevista anche come W89 e W91 come arma per lo SRAM II e SRAM T.


In tutto, solo considerando le bombe a caduta libera, gli USA hanno prodotto (calcolo del tutto parziale) oltre 18.000 ordigni. Solo le B41 disponevano di una potenza di 12.500 MT, le B53 aggiungevano altri 2900 MT e via così. Solo le B41 erano capaci di esprimere l'energia della bomba di Hiroshima moltiplicata di '''un milione di volte'''. Tanto per capire la follia (MAD, Mutual Assure Destruction, ma solo quando l'URSS, alla fine degli anni '60 raggiunse la parità nucleare con gli States) della corsa al nucleare di quegli anni, nemmeno lontanamente avvicinata dagli attuali programmi nucleari, e senza nemmeno prendere in considerazione le altre cariche nucleari, dagli ICBM ai cannoni SR da 120 mm 'Davy Crockett'..



Un B-1B può portare 12 -24 H, mentre un B-52 può portare non meno di 8 bombe H, per un totale di decine di MT disponibili, giusto 10.000 volte Nagasaki. Ben presto le armi nucleari si diffusero presso i reparti aerei di tutti i generi, con gli A-4 Skyhawk, gli F-84, 86, 100, 105, A-3, A-5 etc. etc. ottimizzati per il loro impiego. D'altro canto non deve stupire dato che persino cannoni SR da 120 erano utilizzati per lanciare granate nucleari tattiche, per non dire dei missili Falcon: praticamente qualunque cosa potesse ospitare poche decine di kg era idoneo a portare, potenzialmente cariche nucleari, anche le valigette di team speciali con cariche da demolizione o mine predisposte. Certamente vi era stato un notevole progresso rispetto alle bombe da 4 t dei primordi. Forse il decennio 1955-65 fu quello in cui davvero qualche incosciente ai reparti più bassi poteva dare il via ad una guerra nuclare. Non mancavano nemmeno le cariche nucleari di profondità, che gli elicotteri e aerei NATO hanno continuato a portare a lungo assieme a quelle convenzionali, sempre più rare (da circa 161 kg), e ai siluri ASW.
Un B-1B può portare 12 -24 H, mentre un B-52 può portare non meno di 8 bombe H, per un totale di decine di MT disponibili, giusto 10.000 volte Nagasaki. Ben presto le armi nucleari si diffusero presso i reparti aerei di tutti i generi, con gli A-4 Skyhawk, gli F-84, 86, 100, 105, A-3, A-5 etc. etc. ottimizzati per il loro impiego. D'altro canto non deve stupire dato che persino cannoni SR da 120 erano utilizzati per lanciare granate nucleari tattiche, per non dire dei missili Falcon: praticamente qualunque cosa potesse ospitare poche decine di kg era idoneo a portare, potenzialmente cariche nucleari, anche le valigette di team speciali con cariche da demolizione o mine predisposte. Certamente vi era stato un notevole progresso rispetto alle bombe da 4 t dei primordi. Forse il decennio 1955-65 fu quello in cui davvero qualche incosciente ai reparti più bassi poteva dare il via ad una guerra nuclare. Non mancavano nemmeno le cariche nucleari di profondità, che gli elicotteri e aerei NATO hanno continuato a portare a lungo assieme a quelle convenzionali, sempre più rare (da circa 161 kg), e ai siluri ASW.

Versione delle 15:02, 14 feb 2008

Indice del libro

Come facilmente intuibile, la grande superiorità tecnologica americana si è particolarmente sbizzarrita negli equipaggiamenti per aerei, dove prestazioni elevate e ingombri ridotti sono particolarmente difficili da ottenere, tenendo conto anche della tolleranza che i sistemi aeroportati devono avere anche verso tutte le variazioni di temperatura e di clima e le condizioni meteo ch Giove Pluvio può creare, per esempio tra le nubi di tempesta del S.Est asiatico o sopra l'Alaska. Eppure lo sviluppo è stato rapido ed efficiente, consentendo una risposta, tecnicamente parlando, per tutte le esigenze di chi osava contestare la supremaziona USA ovunque questa fosse questionata. In questa rassegna non vengono presi in considerazione gli equipaggiamenti da ricognizione, gli RPV, le ECM e tutte le armi e attrezzature ASW.

Cannoni aeroportati

Qui vi è una gamma di armamenti notevole da mensionare, ma in effeti tutto partì dalla Colt-Browning da 12.7 mm, armi da 30 kg con cadenza di tiro, nella versione aerea, portata da 500 a 750-800 c. min per munizioni da circa 48 gr e velocità massima di 840 ms. nonostante la riduzione della canna da 1114 a 914 mm. La versione migliorata era la M3 con cadenza di 1200 c.min, pronta per la fine della II GM e usata intensamente negli anni successivi. Nel frattempo venne utilizzato il cannone Hispano-Suiza da 20 mm dagli intercettori pesanti e dai caccia della Marina, che era stata più lesta a sostituire due dei 6 M2 su alcuni caccia Hellcat e poi rimpiazzare tutte le 6 armi da 12.7 mm con 4 cannoni e abbondante munizionamento. Erano armi potenti da 600-700 c.min, peso 50 kg, v.iniziale 850 ms (in effetti con una traiettoria simile a quella delle M2) e peso proiettili da 130 gr. Armi migliorate, come queste, continuarono ad essere imbarcate come per esempio le M12. La successiva generazione furono i cannoni-revolver a cadenza di tiro aumentata, ovvero i derivati dell 'MG213 tedesco, che in Europa vennero sviluppati nel calibro 30 mm con i DEFA e Aden, ma negli USA rimasero al pezzo da 20 mm, e vennero creati gli M39. In effetti, i razzi FFAR da 70 mm erano imprecisi già contro i bombardieri, per cui non v'era da attendersi molto contro i caccia molto più piccoli e manovrieri. L'F-86K per esempio derivava dal D ma aveva 4 cannoni da 20 anziché 24 razzi da 70 mm Mighty Mouse, anch'essi derivati da progetti tedeschi, ovvero gli R4M da 55 mm che erano armi supersoniche. 4 M39 erano per esempio montati sugli F-100 per un totale di ben 6000 c.min, ma nella Marina continuarono i cannoni Mk.12 ben meno rapidi in cadenza di tiro.


Alla fine entrambi i servizi vennero accontentati con l'M61 Vulcan, pensato per un compito diverso: siccome i caccia supersonici non solo erano sempre più veloci ma anche con meno spazio per i cannoni, la batteria da 4 armi M39 venne sostituta da un solo M61 Vulcan, che tra l'altro poteva logorare meno le canne che i cannoni a canna singola, e nell'insieme quest'arma da 102 kg consentiva la stessa cadenza di tiro che 4 M39. Il Vulcan, con proiettili molto leggeri per il suo calibro, era in compenso capace con la sua munizione col bossolo da 102 mm di una traiettoria molto tesa e precisa, fino a che l'arma era capace di raggiungere il massimo della gittata utile pratica, circa 450-600 m. I cannoni Vulcan hanno avuto vasta diffusione anche come armi contraeree trainate M167 e su veicoli M113 del tipo M163, oltre che come CIWS nel sistema Phalanx. Ma vi sono state altre applicazioni: alcuni Vulcan vennero sistemati in gunpod di cui gli F-4C, senza cannone interno, ebbero anche 3 esemplari come massimo, altri furono utilizzati in alcuni Cobra d'attacco, ma sopratutto ne venne utilizzata una versione con 3 canne e 800-1500 colpi.min per la torretta degli AH-1 Cobra, arma trovata consona per un elicottero leggero.

Tutti i tentativi di rimpiazzarlo con armi più avanzate, letali e con maggiore gittata sono andati per il momento nel nulla. Vi è stato persino il tentativo di utilizzare cannoni da 45 mm con proiettili guidati per l'F-22, ma presto annullato.

da notare l'uso di mitragliatrici per elicotteri: vi sono state impiegate sopratutto le M60 da 7.62 mm, ma anche le Minigun paricalibro e a 6 canne rotanti e 4000-6000 c.min. Inoltre, da alcuni anni sono disponibili anche le 12.7 mm a 3 canne rotanti come armamento difensivo per elicotteri, anche se sono relativamente poco diffuse.

Per l'attacco al suolo invece il Vulcan, nato come arma speciale per lo straordinario F-104 (sul Phantom venne montato solo in un secondo tempo e solo nel modello E/F), non era chiaramente sufficiente. Allora è arrivato per l'A-10 un pezzo formidabile: l'Avenger II o GAU-8 che aveva 7 canne da 30 mm e cadenza di 2100 o 4200 c.min., munizione con bossolo da 173mm che supera anche il 30x165 mm sovietico ed è usata anche dal KCA del Viggen, con una riserva di ben 1300 colpi per l'A-10, che in effetti è stato bisognoso di essere progettato in funzione di questo cannone.

File:GAU-8 avenger.jpg
Quando le immagini parlano da sole: l'Avenger contro il Maggiolino

Per i caccia F-16 è stato approntato un pod con lo stesso formidabile cannone ma solo 300 colpi, poco utilizzato. Un'arma più pratica è il cannone da 25 mm degli AV-8B, con cannone a 5 canne, 3000 c.min e 300 colpi disponibili. Esso è molto meno pesante e impegnativo del cannone dell'A-10 e offre un buon compromesso tra potenza e cadenza di tiro. Tutte queste armi possono avere i famigerati proiettili perforanti DU aumentandone l'efficacia, ma solo del tipo perforante iperveloce, non decalibrati per non rischiare di far ingoiare al motore dell'aereo i sabot dei colpi sparati. Un altro 30 mm, poco ricordato, è stato l'Aden da 30 mm che gli americani hanno utilzzato in un tipo specifico di aereo, ovvero l'AV-8A/C dei Marines. Questo perché l'aereo non era molto diffuso e non ha avuto modo di farsi vedere a lungo, limitato ai Marines e rapidamente sostituito dall' AV-8B.

File:M230 30mm gun.jpg

Un terzo tipo di cannone è l'M230 'Chain Gun' destinato quasi esclusivamente agli AH-64 Apache, che hanno 600-800 colpi-min e una dotazione di ben 1200 proiettili che spesso sono ridotti a 320 o 830 per ragioni di peso. Il loro munizionamento, data la debolezza della munizione 30x113, compatibile con quella dei DEFA, era adatto come arma con colpi esplosivi, ma non tanto con quella perforante. La sua efficacia era tuttavia incrementata da un programma crash che ha portato alla munizione M789 che è un minuscolo proiettile HEAT, capace di perforare più o meno quei 50-100 mm equivalenti a quelli perforabili con cannoni ad alta velocità tipo quello dell'A-10. Ovviamente per la gittata utile pratica non v'è stato molto da fare, data la velocità iniziale bassa. La torretta sotto il muso è abbinata al casco del pilota. La cadenza di tiro non è alta, e per l'impiego aria-aria il Vulcan dell'AH-10 tutto sommato è meglio. Tom Cooper si riferisce all'M230 come ad una 'catapulta romana' in termini di cadenza di tiro. Questo non toglie che abbia ottenuto abbattimenti contro aerobersagli, ma i Cobra iraniani hanno ottenuto vittorie anche contro un paio di jet irakeni a bassa quota e velocità: cadenza di tiro e velocità iniziale elevate sembrano più utili nell'azione aria-aria della potenza.

I grossissimi calibri sono appannaggio dell'USAF. I pezzi da 40 mm Bofors sono stati adattati agli AC-130, con la loro velocità iniziale di 830 ms e granata da 0,9 kg nonché cadenza di tiro di 120 c.min (se si stratta degli L60 di vecchia generazione). Uno di questi AC-130H mise KO tre BTR-60 a Grenada, utilizzando appena 4 colpi. Non essendo proiettili perforanti sono stati nondimeno sufficienti per mettere KO questi leggeri blindati. Il pilota ebbe un cicchetto per avere sprecato il 25% dei proiettili sparati dai contribuenti..ignoto se stesse scherzando, al contrario si trattò di una prestazione straordinaria.

Infine il pezzo da 105mm, un obice M102 che rispetto al precedente M1/M101 era più leggero ma di simili capacità balistiche. Erano armi improbabili per una cannoniera volante, ma questo venne fatto e i risultati sono micidiali, anche contro carri armati. Di fatto è l'unica arma che attualmente funziona bene sui più recenti AC-130U, per il resto armati di un pezzo da 25 e uno da 40 mm.

Razzi

I sistemi originari erano i razzi da 127 mm HVAR, sostituti di armi meno veloci apparse precedentemente. Gli 'Holy Moses' vennero sostituiti dagli Zuni, che in genere erano utilizzati in contenitori da 4 razzi essendo ad alette retrattili. Il loro uso è rimasto fino ai nostri giorni data la loro potenza. Uno di questi razzi, in Vietnam, distrusse un MiG-17 vietnamita sparato da un A-4.Il peso è di circa 60 kg di cui quasi la metà per la testata, in genere semiperforante. Per quanto vecchi, sono stati a lungo un'arma popolare con i Marines, anche sui loro moderni F-18. Solo in Corea i razzi lanciati da Marina e Marines sono stati dichiarati in 272.000, assieme a 120.000 t di bombe.

Razziere Hydra 70 irte di razzi di diverso tipo, e quindi differente lunghezza

I razzi ben più diffusi sono però quelli da 70 mm, prima come armi aria-aria del tipo 'Mighty Mouse' derivati dai razzi R4M tedeschi da 55 mm, ruolo in cui vennero utilizzati anche in 104 colpi suddivisi in 2 razziere nel caso degli F-89 e CF-101, poi quando vennero rimpiazzati dai missili aria-aria vennero utilizzati per attacco al suolo, in contenitori da 7 o 19 colpi, sempre più spesso utilizzati dagli elicotteri per un massimo di 76 razzi. Hanno nel tempo ottenuto miglioramenti e perfezionamenti vari. Realizzati in milioni di pezzi, esportati ampiamente, sono utilizzati con testate HE, fumogene/incendiarie, HEAT, persino con testate a submunizioni. Il peso è di circa 7 kg, velocità 600 ms, testata 3 kg. Di recente ne sono arrivate versioni potenziate anche come motore, e addirittura si punta a modelli con guida semiattiva laser, per trasformarli da ordigni di saturazione d'area, con gittata utile di poche centinaia, massimo qualche migliaio di metri a razzi capaci di colpire e distruggere singoli obiettivi in maniera più economica che impiegando, per esempio, un Hellfire. Anche quest'arma è essenzialmente aria-superficie, ma verrà trattata in un'altra sezione del libro, quella sugli armamenti terrestri.

Un'arma particolare, che era simile nel compito ai razzi da 70 mm aria-aria, era il Genie. Tutt'altro che geniale, seguiva la paranoia della Guerra fredda: in quale altro periodo storico, per distruggere eventuali 'formazioni' di bombardieri sovietici si poteva concepire di sparargli contro addirittura un'arma nucleare? Eppure con i Falcon nucleari e con i Genie accadde. I Genie erano tutt'altro che 'geniali' essendo armi non guidate: un singolo intercettore portava quest'arma e la tirava con una gittata massima di 8 km e testata bellica di 1.5 kT, poi una volta lanciata si lanciava in una ripida picchiata invertendo la rotta: dopo pochi secondi l'esplosione dell'ordigno, che se lanciato a bassa quota poteva spianare agevolmente una cittadina (1.5 kT sono 1.500 t di TNT..).

Missili aria-aria

L'AIM-7 Sparrow è un missile aria-aria (AAM - Air to Air Missile) a medio raggio con guida radar semi-attiva prodotto dagli Stati Uniti. Lo Sparrow e i suoi derivati sono stati i missili BVR (beyond visual range - con portata oltre l'orizzonte visivo) più utilizzati dall'Occidente nel periodo compreso tra gli anni 1950 e gli anni 1990.

Lo Sparrow è ancora in uso presso l'United States Air Force, l' US Navy e l' United States Marine Corps, nonché presso molte aviazioni militari mondiali, anche se è prevista la sostituzione con il più moderno AIM-120 AMRAAM, peraltro molto più costoso. Attualmente la versione più utilizzata è l'AIM-7M e il derivato AIM-7P con avionica più aggiornata. Il primo Sparrow venne realizzato negli anni '50, poi arrivarono modelli più recenti, e la generazione attuale Sparrow III è arrivata nel 1958, in una ulteriore serie di sottoversioni, come la E-4 per radar ad alta potenza, come quelli dell'F-14. La produzione raggiunse i 25.000 esemplari, poi fu la volta di migliaia di AIM-7F dal 1977, che introducevano una elettronica molto più compatta che lasciava molto più spazio per il motore a razzo Hercules, e anche per la testata, passata da 29 a 39,5 kg. La guida era ancora di tipo a scansione conica, piuttosto superato all'epoca in cui Aspide e Sky Flash, rispettivamente un missile derivato e l'adattamento dello Sparrow E, erano in fase di introduzione, entrambi dotati di testata monopulse. Questa comparve con lo Sparrow M del 1982, che era la versione totalmente maturata del progetto. In seguito sarebbe arrivato anche lo Sparrow P di cui sopra che peraltro non pare avere lasciato molta traccia di sè visto che in genere si continua a vedere impiegati missili del tipo M, apparenemte molto più diffusi, mentre l'R, con un seeker ausiliario IR non ebbe seguito. La produzione si è poi spostata verso le armi della generazione ESSM, ma questo non riguarda i missili AAM, ma solo la loro versione navale. Infatti lo Sparrow fu presto utilizzato in lanciatori ottupli come arma navale, capace di fornire una considerevole copertura in quota e distanza alle unità fino a livello di corvetta. La versione terrestre venne pure introdotta, sia pure con minor successo non essendo né abbastanza maneggevole né abbastanza potente, al più per la difesa di obiettivi strategici su lanciatori quadrupli. La sua eventuale versione a guida radar attiva è stata forse prodotta in Cina. In effetti lo Sparrow è stato prodotto come modello derivato e potenziato dalla BAe come Skyflash, mentre l'Italia ne ha ricavato l'Aspide, che notare bene, venne fuori non prima che 1000 AIM-7E NATO vennero prodotti dalla Selenia. La Cina ha anch'essa prodotto copie sia dello Sparrow (PL-10) che dell'Aspide (PL-11). In tutto, decine di migliaia di questi missili sono stati prodotti per utenti di quasi tutto il mondo. La versione con guida radar attiva sarebbe stata certamente migliore anche dell'AMRAAM, se non altro perché la massa di 230 kg consente un motore ben più potente del piccolo AMRAAM da 163 kg circa. Lo studio venne portato avanti dagli inglesi e italiani, con l'Active Skyflash e con l'Aspide Mk2 o l'Idra, ma l'arrivo dell'AMRAAM ha posto fine anche questi sviluppi. La dotazione tipica di ciascuno degli oltre 1000 F-15 e 4.000 Phantom prodotti vedeva 4 AIM-7 sotto la fusoliera, talvolta ridotti a due in missioni cacciabombardiere. Anche l'F-16ADF, l'F-18, l'F-104S e altri tipi ancora lo hanno avuto, in genere in 2 esemplari per missione. La sua carriera bellica in Vietnam non è stata nondimeno esaltante: per vari problemi, non solo relativi al missile, ha dato solo un Pk dell'8%, mentre il più piccolo Sidewinder è riuscito ad ottenere il 16%. Peraltro, lo Sparrow consentiva ingaggi con cattivo tempo, frontali, a distanze di decine di km, tutte capacità impossibili per l'AIM-9. Anche gli israeliani hanno ottenuto poco o niente dal suo impiego, con un numero ridotto di vittorie da parte dei loro Phantom e Eagle, molto secondario rispetto a quelle ottenute con missili e persino cannoni. Gli iraniani invece lo hanno utilizzato con successo contro gli irakeni anche con tiri a lungo raggio da parte degli F-14, mentre la definitiva consacrazione è avvenuta con gli F-15 USAF nel Golfo nel 1991. Poi, nei conflitti successivi, l'hanno sostituito sempre di più i missili AMRAAM, come sul Kossovo, oppure semplicemente non vi sono state occasioni di utilizzo degli AAM come nelle guerre del 2001 e 2003.

Tipo: AAM con guida SARH

  • Costruttore: Raytheon
  • Anno introduzione: 1955 primi modelli, 1958 AIM-7E, 1977 AIM-7F, 1982 AIM-7M, 1987 AIM-9P
  • Dimensioni: lunghezza 3,68 m, apertura alare 1.02 m, diametro 203 mm.
  • Peso: 193 kg E, 229 kg M, testata 29,5 kg E, 39 kg F/M con spolette ad impatto, prossimità, ritardata
  • Prestazioni: velocità max. mach 3 E, 3,9 F/M, versione SAM 2-2,5 mach, gittata 30+km E, 45+ km F/M, versione SAM 15-22 km.
  • Costo: circa 200.000$


L'AIM-120 Advanced Medium-Range Air-to-Air Missile, o AMRAAM, spesso indicato tra gli specialisti come "Slammer", è un moderno missile aria-aria (AAM) a medio raggio a guida radar attiva (ARH = Active Radar Homing).

Il missile viene guidato nella prima parte da un sistema di guida inerziale INS che può essere coadiuvato da aggiornamenti sui parametri del bersaglio se il caccia che lo ha lanciato continua ad illuminare il bersaglio, diversamente il sistema si limita a raggiungere un punto di navigazione preprogrammato dove entra in funzione il radar del missile stesso che a quel punto prosegue autonomamente verso il bersaglio permettendo all'aereo lanciatore di compiere manovre evasive.

Il missile, prodotto dalla Hughes e dalla Raytheon, rientra nella categoria dei missili BVR (Beyond visual range - con portata oltre l'orizzonte visivo) ed è nato come successore dell'AIM-7 Sparrow caratterizzandosi come un missile di concezione avanzata.

Impiegato tutt'ora da molte forze aeree, è stato sviluppato in 3 versioni principali, la A (del 1991), la B (sviluppata nel 1994) e la C. Mentre l'AIM-120B non è che un semplice aggiornamento tecnologico rispetto arsione A, la versione AIM-120C è nata per equipaggiare i caccia F-22A stealth grazie ad una riduzione dell'apertura alare delle alette che sono state troncate ed una diminuzione di lunghezza, migliorando inoltre le prestazioni sui modelli precedenti.

Dagli anni '90 è stato usato ormai in diverse occasioni: il 27 dicembre 1992, un MiG-23 iracheno diveniva la prima vittima dell'AIM-120 (sparato da un F-16 USAF sulla No-Fly-Zone). Da allora, nel Gennaio 1993, un secondo caccia iracheno (un MiG-25) è stato abbattuto e quindi nel 1994 un Orao serbo è stato abbattuto sulla No-Fly-Zone imposta sulla Bosnia (in quel combattimento altri 3 Orao sono stati abbattuti con missili AIM-9 Sidewinder dai 2 F-16C USAF che li hanno attaccati). Fino a quel momento per ognuno dei 3 AMRAAM sparati in combattimento reale un bersaglio era stato distrutto, per questo sul finire degli anni 1990 gli è stato dato il nomigniolo di "Slammer". A partire 1998 si sa che è stato usato ancora sulle No-Fly-Zone irachene in una o due diverse occasioni, ma questa volta registrando solo fallimenti, probabilmente più perché sparato ai limiti del suo raggio che per particolari doti di combattimento aereo dei piloti iracheni. Nella primavera del 1999, con i bombardamenti aerei della Jugoslavia, l'AMRAAM ha visto il suo impiego più massiccio: 6 MiG-29 sono stati abbattuti dai caccia NATO (4 da F-15C, 1 da F-16CG USAF, 1 da F-16A olandese), tutti con AIM-120A/B/C, anche se il numero preciso di missili lanciati è stato superiore al numero di bersagli distrutti. In tutto, finora, l'AIM-120 AMRAAM ha 9 vittorie all'attivo (6 MiG-29, 1 MiG-25, 1 MiG-23, 1 J-22 Orao).

Tipo: AAM con guida ARH

  • Costruttore: Hughes / Raytheon
  • Anno introduzione: 1991
  • Dimensioni: lunghezza 3,66 m, apertura alare 526 mm, diametro 178 mm
  • Peso: 152 kg
  • Prestazioni: velocità mach 4, gittata AIM-120A/B: 75 km
  • Costo: 386 000 $ (2003)


AIM-4D sull'estrattore di un F-106.Notare un AIM-26 in posizione centrale

Lo sviluppo di un missile guidato aria-aria iniziò nel 1946. La Hughes Aircraft vinse l'appalto per un missile subsonico il cui progetto era sotto il nome di MX-798, che presto portò al supersonico MX-904 nel 1947. Il proposito originale di quest'arma si basava sull'autodifesa per gli aeroplani da bombardamento, ma dopo il 1950 si decise che invece sarebbe stato impiegato come arma da caccia sugli aeroplani da intercettazione.

I primi collaudi iniziarono nel 1949, quando il progetto venne designato come AAM-A-2 o meglio battezzato come Falcon. Fu anche denominato F-98 per un breve periodo, nel 1951, seguendo una moda passeggera di dare nomi simili a quelli degli aeroplani. Nel 1955 il missile fu nuovamente ribatezzato come GAR-1. I primi GAR-1 e GAR-2 entrarono in servizio nel 1956, a bordo del Northrop F-89 Scorpion, del McDonnell F-101B Voodoo e del Convair F-102 Delta Dagger.

Il GAR-1 aveva un dispositivo di puntamento radar semi-attivo (SARH), il quale forniva un raggio operativo di circa 8 Km. Furono prodotti circa 4000 esemplari ed in seguito venne rimpiazzato dal GAR-1D (denominato successivamente AIM-4A), il quale possedeva superfici di controllo più grandi. Di questa variante furono prodotti circa 12000 esemplari, il numero più grande del modello Falcon con SARH.

Il GAR-2 (chiamato poi AIM-4B) era un'arma IR, il quale limitava l'uso a combattimenti dove l'attaccante era dietro gli scarichi dei motori del nemico. Aveva però il vantaggio di essere un'arma "fire and forget" (letteramente "spara e dimentica"), in quanto non era necessaria assistenza da parte dell'aereo che lo lanciava. Come accadeva nell'Unione Sovietica, era frequente l'uso di entrambi i tipi di arma, in modo da aumentare la possibilità di abbattere il nemico (arma a ricerca di calore per prima, seguita poi da un missile a guida laser). Il GAR-2 era circa 40mm più lungo e 7Kg più pesante del modello a guida radar, mentre il raggio operativo era circa lo stesso. Fu poi rimpiazzato dal modello GAR-2A (noto anche come AIM-4C), il quale possedeva un modulo di ricerca di calore più efficiente. In totale furono prodotti 26000 missili a ricerca di calore.

Tutti i primi modelli di Falcon possedevano una piccola carica esplosiva (3.4 Kg), la quale limitava il loro raggio letale. Un altro fattore limitante era l'assenza di spoletta di prossimità nell'innesco della carica: i suoi sensori erano localizzati nelle ali e pertanto era necessario un colpo diretto per farlo detonare.

Nel 1958 la Hughes introdusse una versione leggermente più grande del Falcon, denominata inizialmente Super Falcon, con una motore più potente che garantiva maggiore velocità e raggio operativo. Aveva una carica esplosiva più grande (13 kg) ed un sistema di guida migliore. Le versione a ricerca radar si chiamavano GAR-3 (AIM-4E) e, nella versione migliorata, GAR-3A (AIM-4F). Il missile a ricerca di calore era denominato GAR-4A (AIM-4G). Furono prodotti circa 2700 missili a guida radar e 3400 a ricerca di calore.

Il Falcon fu ridenominato AIM-4 nel Settembre 1962.

La versione finale del Falcon originale fu la GAR-2B (successivamente AIM-4D), il quale entrò in servizio nel 1963. Era progettata come un arma per caccia, combinando il telaio leggero delle prime versioni del GAR-1/GAR-2 ed il modulo a ricerca di calore migliorato del GAR-4A/AIM-4G.

La USAF iniziò ad usare quest'arma nella Guerra del Vietnam sui caccia F-4D Phantoms. Le sue performance in combattimento furono particolarmente scarse, a causa degli alti tempi di raffreddamento del dispositivo di ricerca (dai 6 ai 7 secondi prima di diventare operativo, un'eternita nel combattimento aereo), una riserva di refrigerante limitata (il quale comportava che, una volta raffreddato il missile, veniva espulsa la riserva di azoto liquido, rendendo il missile inutilizzabile), carica esplosiva piccola, mancanza di innesco con sensore di prossimità. Purtroppo era incompatibile con gli altri missili quali gli AIM-9 e AIM-7, almeno i caccia che l'avevano inizialmente non erano dotati di tali capacità. I Phantom D portarono questo armamento in azione in Vietnam, non abbatterono nessun MiG-19 ma 4 MiG-17 e un solitario MiG-21. Le proteste verso l'uso di questo missile, che al più poteva essere valido per la difesa contro i bombardieri, ma troppo lento in termini di tempi di reazione contro i caccia pur essendo l'AIM-9D la versione per combattimenti aerei. Alla fine fu ritirato nel 1969 per essere rimpiazzato dal superiore AIM-9 Sidewinder.

I tentativi di ovviare ai limiti dell'AIM-4D portà nel 1970 allo sviluppo del XAIM-4H, il quale possedeva un innesco a prossimità laser, una nuova testata esplosiva e una maggiore manovrabilità. Fu poi bloccato negli anni successivi senza entrare mai in servizio.

Il missile AIM-4F/AIM-4G Super Falcon rimase in uso nell'USAF e nella ANG, principalmente sugli F-102 Delta Dagger ed i F-106 Delta Dart fino a quando la serie completa fu ritirara nel 1988.

L'AIM-4C fu anche prodotto per le forze aeree svizzere con il nome in codice HM-58, e venne equipaggiato sui Mirage IIIS e dalle forze aeree svedesi nel Saab Draken e nel Saab Viggen.

Una versione più grande, con carica atomica, fu sviluppata con il codice GAR-11 (successivamente AIM-26 Falcon), mentre una versione a lungo raggio fu creata per due aerei, l'XF-108 Rapier ed il Lockheed YF-12 con il codice GAR-9 (successivamente AIM-47 Falcon).


Inizialmente noto come GAR-9, venne ribattezzato AIM-4 nel 1962. Un tipo migliorato è stato l'AIM-26, usato sopratutto dagli F-106A. Esso ha una massa raddoppiata e prestazioni migliori, sempre con una configurazione con 4 alette fisse triangolari anteriori, e alette di controllo posteriori. Non è più lungo ma più largo del precedente. La sua particolarità fu quella di ottenere una testata nucleare da 1.5 kT del tipo W-25.

L'AIM-26

Tipo: AAM a corto raggio.

  • Costruttore: Hughes
  • Anno introduzione: AIM-4, 1954, AIM-26 1959
  • Dimensioni: AIM-4 lunghezza 2.02 m, AIM-26 2.07 m, diametro AIM-4 163 mm, AIM-26 290 mm, apertura alare AIM-4 508 mm, AIM-26 62 cm
  • Peso: AIM-4: 61 kg, testata da 13 kg. AIM-26, 119 kg testata di 18 kg
  • Prestazioni: mach 3 (AIM-4C), 4 (AIM-4D), gittata 9,7 km. AIM-26: mach 2, gittata 9.7 km

Entrambi i tipi di missili sono stati a loro tempo esportati in Giappone, Svizzera, Svezia, Taiwan e Turchia. Gli Svedesi hanno prodotto come Rb.27 e 28 questi missili.


Il missile Falcon era fallimentare nei combattimenti aerei, ma nondimeno la versione AIM-26B con la testata convenzionale venne esportata e a lungo convisse con i Sidewinder sui caccia J35 e J37. Il vantaggio di questi missili era quello di essere molto compatti e con un disegno di bassa resistenza aerodinamica. Per i tiri a lungo raggio era un disegno valido e come prestazioni riusciva ad essere più veloce e di maggiore gittata utile rispetto ai Sidewinder. L'AIM-26 era un'arma presumibilmente valida anche se mai usata in combattimento.


Lo sviluppo continuò con l'AIM-47B che era parecchio ingrandito, e destinato ad essere utilizzato da macchine come il futuribile YF-12. Esso era un'arma con la stessa configurazione generale, ma da 380 kg e dotata di un motore a razzo a propellente liquido riutilizzabile (come l'AIM-7D), guida SARH e IR, testata da 0,25 kt nucleare. Ebbe successo in 6 test su 7 nei tiri in prova, ma non ebbe seguito operativo. In compenso, con l'introduzione della testa di guida autocercante attiva e il motore a razzo con propengolo solido, alla fine il missile divenne un formidabile armamento, terminando in bellezza una linea evolutiva del tutto diversa rispetto a quella degli Sparrow e dei Sidewinder. In effetti, se ci si pensa, l'aerodinamica dei Falcon/Phoeinx è pari a quella dei missili Tartar-Standard, mentre i missili Sparrow hanno ancora una struttura aerodinamica simile a quella dei primissili Terrier HT-2 (che poi sarebbe stata cambiata per l'appunto con quella trasferita pari pari nei Tartar, sostanzialmente un Terrier senza booster). Anche i missili Super R.530 francesi hanno adottato questa soluzione aerodinamica, ottimale per una gittata elevata, anche se con una manovrabilità minore negli scontri ravvicinati delle ampie alette degli Sparrow.


L'AIM-54 Phoenix era un missile aria-aria a lungo raggio, impiegato, fino ad un massimo di sei unità, dal Grumman F-14 Tomcat, l'unico caccia intercettore che aveva integrata questo tipo di arma.

il Douglas F6D Missileer fu il primo caccia concepito con un grande radar e missili a lunga gittata, come il successivo F-111B non ebbe seguito, in quest'ultimo caso per via del peso eccessivo per operare dalle portaerei, specie quelle meno moderne con le catapulte da 76 m.

Il missile Phoenix divenne l'unico missile a lugno raggio della Marina degli Stati Uniti ed era parte di un sistema d'arma con possibilità di acquisizione ed ingaggio di bersagli multipli. Era possibile agganciare fino a sei bersagli contemporaneamente in condizioni ognitempo e con sistemi di contromisure elettroniche (ECM) attivi. Ciò era possibile grazie ad una antenna radar che poteva illuminare il bersaglio senza assistenza del vettore lanciatore (l'F-14 appunto). La carenatura era una versione in scala maggiore dello AIM-47 Falcon con quattro alette incrociate. Quattro potevano essere agganciati ventralmente in due speciali piloni ed uno ad ogni pilone subalare, sotto alla parte fissa della semiala a geometria variabile. Il pieno carico superava le 6.000 lb, circa il doppio del peso degli Sparrow, quindi era più comune caricare un misto di Phoenix, Sparrow e Sidewinder. A dispetto delle vantate prestazioni, il Phoenix fu usato raramente in combattimento, con solo due lanci confermati e nessun abbattimento.

L'aeronautica USA non aveva armi paragonabili sino all'introduzione dello AIM-120 AMRAAM, ma anche in questo caso, con un raggio d'azione molto inferiore. Il Phoenix venne progettato per difendere la flotta contro missili da crociera a bassa quota, evitando riflessi e confusione da parte del suolo o della superficie marina, e aeroplani in alta quota e molto veloci, come il MiG-25 Foxbat.

Il Phoenix fu radiato il 30 settembre del 2004. I Tomcat seguirono la stessa sorte l'8 febbraio del 2006. Sono stati rimpiazzati rispettivamente dagli AIM-120 AMRAAM e dagli F/A-18E ed F Super Hornet.


  • AIM-54A: la prima versione in servizio dal 1974.
  • AIM-54B: versione leggermente aggiornata dei primi anni '80
  • AIM-54C: versione potenziata contro i missili da crociera in servizio dal 1986. Nel 1982 venne sospesa la costruzione dello AIM-54A.
  • AIM-54 ECCM: versione con contro-contromisure elettroniche, non richiedeva più un raffreddamento durante il volo agganciato al vettore. In servizio dal 1988. A causa dell'assenza del sistema di raffreddamento, il Tomcat non doveva superare una certa velocità quando lo portava in volo.

Alcune voci riportano che gli iraniani possiedano una loro versione del Phoenix.

  • Ci furono anche versioni per le prove sperimentali designate ATM-54, AEM-54, DATM-54A, e CATM-54. Tutte volarono nella versione A e C eccetto il DATM-54, solo nella versione A.

Durante il suo sviluppo, una funzionalità chiave dello F-14 Tomcat era il buon accoppiamento con il suo radar, lo AN/AWG-9 e il missile AIM-54 Phoenix. La combinazione avrebbe fornito il Tomacat di un sistema di sorveglianza mai costruito prima, così come un raggio d'azione eccezionale. Il risultato fu un caccia intercettore che poteva volare molto lontano dalla portaerei, rilevare il nemico da grande distanza e ingaggiarlo quando questo era ancora a grande distanza dall'aereo ed ancora più lontano dalla flotta.

Lo AN/AWG-9 fu un apparecchio rivoluzionario per l'epoca, prima della sua introduzione l'operatore era costretto ad interpretare un quadro luminoso analogico per distinguere i veri bersagli dal rumore di fondo. Questo radar era uno dei primi con filtro digitale che lasciava all'operatore una visuale molto più chiara dello spazio aereo davanti a lui. Aveva due unità di potenza, tre processori, cinque filtri digitali, quattro unità di controllo radar, tre trasmittenti ed un'antenna di 914 mm. Sull'antenna era anche montato il sistema di identificazione amico o nemico (IFF) formato da due righe di sei dipoli. La potenza del radar era di 10,2 kW. La trasmittente era capace di generare un'onda continua, a impulsi ed a impulsi Doppler.

La capacità più strordinaria dello AWG-9 era quella di agganciare fino ad un totale di 24 bersagli simultaneamente, fornendo la posizione di sei di questi ai missili Phoenix. Come i moderni radar Track-While-Scan (TWS), cioè "aggancia mentre continua a scansire", il radar tiene in memoria i dati di ogniuno dei 24 bersagli acquisiti, mentre l'antenna continua a girare e cercare. Al passaggio successivo compara le nuove acquisizioni con quelle vecchie aggiornandone la posizione.

Lo stesso metodo permetteva al radar di aggiornare i Phoenix mentre erano in volo verso il bersaglio strasferendo via radio i dati del bersaglio appropriato a ciascuno dei missili inviati. Il missile avrebbe dovuto aggiustare appropriatamente la sua corsa. Prima del lancio dei missili il radar stabiliva anche una gerarchia tra le minacce che rilevava, aumentando così le possibilità di sopravvivenza dell'aereo lanciatore.


Tipo: AIM-54

  • Costruttore: Hughes
  • Anno introduzione: 1974
  • Dimensioni: lunghezza 3,9 m, apertura alare 0,900 m, diametro 0,380 m
  • Peso: 460 kg totale con spolette ad impatto, prossimità, ritardata da 60 kg
  • Prestazioni: velocità mach 4, gittata 150 km
  • Costo: 477.131 $
  • Totale prodotti: circa 5000, di cui 2500 C.

L'impiego bellico ha visto sopratutto l'Iran come utilizzatore, ottenendo decine di successi a scapito degli irakeni nel corso di battaglie a volte epiche contro i MiG-25, e poi contro i Mirage F.1 con missili Super R.530. Gli americani, pur utilizzando il missile dei tipi più moderni AIM-54C+ non ottennero successi invece contro i Foxbat irakeni. Nell'insieme il fatto più importante dei Phoeinx è che hanno dato una capacità di intercettazione effettiva formidabile alle formazioni aereonavali, ciascuna in genere con un centinaio di missili al seguito (come d'altro canto facile da considerare, con i missili ripartiti tra 15 stormi imbarcati, 13 dei quali in effetti dotati di F-14, e con i missili AIM-54A -alcuni dei quali forse forniti agli iraniani- sostituiti piuttosto che integrati dai C), contro gli altrettanto formidabili bombardieri supersonici sovietici armati con i missili supersonici antinave come l'AS-4. Sommando questi missili con il radar degli F-14, gli AEW E-2C e le navi AEGIS il tutto era davvero un formidabile deterrente antiaereo-antimissile. il fatto che con missili di questo tipo, nei tests, sono stati colpiti bersagli anche da oltre 150 km di distanza (il sistema d'arma normalmente si attiva a 166 km di distanza, ma vi sono tiri di prova anche da oltre 200 km, head-on) è stato poi confermato in combattimento (ma dagli iraniani), mentre gli americani sono rimasti a bocca asciutta con i loro F-14. Pare che poi gli iraniniani siano riusciti anche a clonare i missili americani, prodotti in pochi esemplari.



File:Aim-9l.JPEG
L'AIM-9L

L'AIM-9 Sidewinder è un missile aria-aria (in inglese: AAM - Air to Air Missile) a corto raggio, a ricerca infrarossa di calore, prodotto negli Stati Uniti ed utilizzato da molti tipi di aerei da combattimento. Il nome Sidewinder (crotalo ceraste) proviene dall'omonimo serpente a sonagli che è in grado di percepire le proprie prede attraverso il calore corporeo che emanano. Il Sidewinder non è stato il primo ad entrare in servizio tra gli AAM, ma è stato il primo ad effettuare un abbattimento nel 1958. Le ultime varianti di produzione sono attualmente in servizio presso molte aviazioni militari ed il progetto originale è stato utilizzato per diverse copie estere.

Nel 1949 un piccolo gruppo di tecnici del NOTS (Naval Ordnance Test Station), poi NWC (Naval Weapons Center, China Lake), diretto dal dottor McLean, studiava il problema della guida infrarossa, con fondi limitati. Sorprendentemente, il risultato di questa ricerca dal profilo basso portò a risultati di rilevanza mondiale. Dato che la scarsità dei fondi non era una restrizione sufficiente, lo stesso gruppo si impose una limitazione aggiuntiva: scelse una struttura di soli 5 pollici di diametro (127 mm), dove infilare l'elettronica necessaria. Si trattava semplicemente di un modo di far diventare 'guidato' un razzo HVAR da 127 mm. La ricerca portò ad un contratto, vinto dalla Philco nel 1951, per una testa cercante IR.

Il primo esemplare, designato XAAM-N-7, fu sparato l'11 settembre del 1953. Il nuovo missile raggiunse la piena produzione nel 1956. Le designazioni erano N-7 (per l'US Navy), GAR-8 (USAF) e SW-1 per i prototipi. La designazione AIM-9 venne assegnata solo nel 1962.

L'AIM-9B
  • AIM-9, AIM-9A, AIM-9B, AIM-9F: La versione originale venne costruita in 3 varianti abbastanza simili, la maggioranza della produzione incentrata sulla versione 9B. Uscirono di fabbriche Philco (poi Ford) e Raytheon 80.900 missili ed altri 15.000 furono costruiti da un consorzio europeo. Lo AIM-9B FGW.2 è una modifica introdotta nei missili europei verso la fine degli anni 60', che adottava una nuova testa cercante con una finestra ottica in silicio (il silicio è più trasparente del vetro ai raggi infrarossi), ed un sistema di raffreddamento ed elettronica allo stato solido. In sostanza, venne ribattezzato AIM-9F o AIM-9B NATO.
L'AIM-9J
  • AIM-9C, AIM-9D: I modelli C e D sono entrambi realizzazioni dello stesso modello, lo SW-1C costruiti dalla Motorola e dalla Ford rispettivamente, le quali introducono il nuovo motore a razzo Rocketdyne Mk.36, il quale fornisce un raggio d'azione maggiore (circa 8 km anziché 3.7), ed un nuovo sistema di guida che era abbinato al radar APQ-94 dell'F-8C Crusader. Il -9C era in effetti una variante SARH (semi-active radar homing, guida radar semi attiva) per l'F-8 Crusader ma si dimostrò inutilizzabile, mentre il 9D offriva un sistema IR raffreddato con azoto liquido, con un duomo in fluoruro di magnesio. Il modello -9D offriva un campo visivo più ristretto a causa della sagomatura della punta, ma un sistema di tracciamento della rotta più veloce, alette più grandi comandate da attuatori più potenti ed una testata da 22,4 libbre che rimpiazzava quella da 10. Si trattava di un missile di capacità maggiori ai tipi precedenti, in servizio specificatamente per l'US Navy, da 2.87 m e 88 kg, e si sarebbe fatto valere negli ultimi anni in Vietnam e in altri conflitti.


  • AIM-9E, AIM-9E-2: Il nuovo sistema di ricerca raffreddato con celle di Peltier conferisce la capacità di un'acquisizione più veloce. Lo AIM-9E possiede un sistema di guida migliorato ed un aerodinamica del muso più curata. Questo modello mostra un esteso raggio d'azione e capacità più efficienti contro bersagli che manovrano a bassa quota. Lo AIM-9E-2 ha un motore con fumosità ridotta.
  • AIM-9G, AIM-9H: l'AIM-9G era la prima versione ad includere il sistema cosiddetto SEAM (Sidewinder Expanded Acquisition Mode, modo di acquisizione espanso), praticamente una testa cercante dello AIM-9D migliorata con la collaborazione di un sistema di designazione da parte del caccia lanciatore (vennero utilizzati anche caschi di designazione, poi però abbandonati), ma fu subito reso obsoleto dal nuovo AIM-9H. Quest'ultimo fu il primo modello ad offrire una limitata capacità ognitempo, così come una elettronica allo stato solido ed superfici di controllo a doppio-delta, che permettevano una migliore manovrabilità rispetto ai modelli più vecchi. Il sistema SEAM poteva scaricare i dati dal radar del vettore oppure acquisire il bersaglio direttamente dalla testa cercante del missile.
L'AIM-9J
  • AIM-9J, AIM-9J-1, AIM-9J-3, AIM-9N, Rb 24: Lo AIM-9J è sostanzialmente un AIM-9E modificato, il quale sacrifica il suo raggio d'azione per una maggiore velocità. Adotta elettronica allo stato solido ed un razzo più potente. Il sistema di ricerca ha la capacità di agganciare un bersaglio in coda, invece che solamente allo scarico. Lo AIM-9J-1 divenne poi lo AIM-9N. Lo Rb 24 è l'AIM-9J prodotto dalla Svezia.
  • AIM-9L, AIM-9M, AIM-9M-7, Rb 74: Lo AIM-9L del 1977 introduce un nuovo sistema di guida GaAs (Gallio e Arsenico) facendo di questo missile un ordigno veramente all-aspect, cioè lanciabile contro un bersaglio diretto in qualsiasi direzione, non solo in coda. Dotato di una testata a frammentazione circondata da barrette preformate di metallo. Viene usato un detonatore di prossimità che impiega un anello di laserdiodi e 8 corrispondenti fotodiodi. Se il bersaglio è abbastanza vicino da riflettere la luce emessa ad i fotodiodi, la testata viene innescata. Questo sistema ottico migliora la resistenza del missile alle contromisure elettroniche (ECM). A dispetto del suo semplice progetto lo AIM-9L resta un'arma letale, superato in efficacia probabilmente solo dal Molniya-Vympel R-73 (AA-11 Archer) il quale combina sistemi aerodinamici e di spinta vettoriabile per il controllo di tiro. Lo AIM-9L si fabbricazione svedese è designato Rb 74.
  • AIM-9P, AIM-9P-1, AIM-9P-2, AIM-9P-3, AIM-9P-4: Lo AIM-9M eredita la capacità all-aspect del 9L, ma introduce nuove prestazioni nella difesa contro le contromisure elettroniche infrarosse (flare, bengala), nella discriminazione della fonte luminosa (riflessi del terreno), ed un motore a razzo con una scia fumogena ridotta. Queste modifiche aumentano l'abilità di ingaggio del bersaglio e la possibilità di essere scoperto. La produzione è iniziata nel 1983. Il modello AIM-9M-7 era una specifica modifica del 9M per i teatri delle operazioni Desert Shield e Desert Storm. Lo AIM-9P è l'evoluzione del 9B, 9E e 9J, con un nuovo motore, una nuova fusoliera ed un'affidabilità migliorata. Possiede una capacità di acquisizione bersaglio da una distanza maggiore e quindi un raggio d'azione maggiore. Più manovrabile e con un'elettronica allo stato solido più efficiente. La fabbricazione cominciò nel 1978. È diviso in tre varianti: Lo AIM-9P-1 possiede un sistema di guida ottico invece che il solito sistema infrarosso ed un motore con una fumigazione ridotta. Introduce anche una più grande solidità meccanica nella sezione della testata. Lo AIM-9P-2 possiede un motore con uno scarico ancor meno rilevabile. Lo AIM-9P-3, combina sia il sistema di guida ottico attivo sia il motore con fumigazione ridotta ed una sezione della testata rinforzata. La stessa testata utilizza un nuovo esplosivo, meno sensibile alle alte temperature e con una più alta resistenza nel tempo. L'ultima versione, lo AIM-9P-4, aggiunge allo AIM-9P la capacità all-aspect.
  • AIM-9Q: AIM-9M con la sezione del sistema di guida migliorata.
  • AIM-9R : è il prodotto dello "AIM-9M Product Improvement Program", programma di perfezionamento del prodotto. La ricerca verteva a migliorare il sistema anti-clutter, ovverosia un sistema che evitava che il missile confondesse riflessi di luce con la sorgente di calore, il campo visivo, per riuscire ad acquisire bersagli molto manovrieri, ed infine le contro-contromisure elettroniche (IRCCM o infra red counter counter measures). La testa cercante incorporava una piattaforma ottica con un sistema focale planare, il quale poteva acquisire un bersaglio a più grande distanza, un processore di immagine digitale e delle EPROM per facilitare gli aggiornamenti dei programmi. Il 9R non necessitava del sistema di raffreddamento, nei modelli precedenti montato sia nel missile stesso (nei modelli per l'USAF) che nel pilone (modelli per l'US Navy). Lo sviluppo iniziò nel 1987, per un costo di 50 milioni di dollari ed i primi 65 modelli di preserie furono inviati alla Marina nel 1990. Cinque dei sei collaudi riuscirono. Nel settembre del 1991 l'Aeronautica militare si ritirò dal programma, calcolando che il costo di 103.000 unità fosse troppo grande. Il costo unitario era stimato dai 70.000 $ fino ai 180.000 $. A quel punto anche la Marina, che non poteva permettersi da sola il costo dell'intero programma decise di abbandonare lo AIM-9R.
  • AIM-9S: AIM-9M senza sistema IRCCM per l'esportazione.
  • AIM-9X : Lo AIM-9X potrebbe non essere l'ultimo sviluppo del Sidewinder. La costruzione di questo ordigno iniziò nel 1992 e l'introduzione dei modelli di preserie avvenne tra il 2001 ed il 2004, quando è prevista la piena produzione. Lo AIM-9X è una ulteriore versione potenziata della 9M. Dovrebbe risolvere le carenza della versione M nel campo visivo, nella interferenza delle contromisure infrarosse, e nella manovrabilità.
  • Costruttore: Philco
  • Anno introduzione: 1956
  • Dimensioni: B: lunghezza 2.83 m, diametro 127 mm, apertura alare 55.9 cm. J: 3.07 m, 127 mm, 55.9 cm. L: 2.85 m, 127 mm, 63 cm
  • Peso: B: 70.4 kg, J 78 kg, L 85.3 kg. Testata: B, 4.54 kg, J/L 10.2 kg
  • Prestazioni: velocità circa mach 2.5 a termine combustione, gittata 3.7,, 14.5 e 17.7 kg
  • Costo: circa 80-100.000$

I primi Sidewinder consistevano in sezioni di tubi cilindrici d'alluminio, con una testa cercante posizionata ad una estremità vicino alle quattro alette di controllo. All'altra estremità erano montate quattro alette più grandi e fisse, ognuna delle quali conteneva un cosiddetto rolleron, un giroscopio che ruotava per effetto dell'attrito atmosferico. In questo modo il missile tendeva ad essere stabilizzato dai giroscopi.

I componenti principali del missile sono la testa cercante all'infrarosso, un sistema di guida che comanda le alette anteriori, una testata esplosiva ed un motore a razzo a propellente solido. Il sistema di guida dirigeva il missile verso lo scarico del motore del bersaglio, più calda e quindi più luminosa dello sfondo. Il sistema di guida all'infrarosso costava meno di qualunque altro e poteva essere impiegato sia di notte che di giorno ed in un ambiente con contromisure elettroniche (ECM). Inoltre il sistema infrarosso permetteva al pilota, una volta lanciato il missile, di iniziare manovre evasive per evitare eventuali minacce. Il missile avrebbe continuato da solo la sua corsa, senza bisogno dei dati del radar (fire and forget). I primi modelli erano dotati di un sistema di ricerca al solfuro di piombo con una probabilità di centro al primo colpo (gli statunitensi usano la sigla SSKP, single-shot kill probability) del 70% in condizioni ideali, ma assolutamente poco affidabili in circostanze meno favorevoli. La testa cercante aveva la tendenza di scambiare il sole od i riflessi sull'acqua come bersaglio. Il motore originale era prodotto dalla Hunter-Douglas, Hercules e Norris-Thermador, e accelerava l'ordigno a Mach 2,5 in 2,2 secondi grazie ad una spinta di circa 2.700 kgs.

In termini di efficacia, il missile iniziò a colpire efficacemente i caccia avversari nel 1958 con l'incidente di Taiwan, in cui 10 MiG-15 e 17 vennero abbattuti dagli F-86F taiwanesi ad alta quota. L'impiego in Vietnam vide complessivamente un rateo di 16% in termini di Pk. Negli ultimi anni di guerra in effetti, l'uso dei missili AIM-9D da parte della Navy e degli E da parte dell'USAF aumentò parecchio in termini di efficacia e di probabilità di colpi a segno, nonché di facilità d'impiego, anche se le azioni vennero generalmente concluse con lanci entro il paio di km dal settore posteriore. I Sidewinder C non ebbero praticamente parte, e in seguito trovarono miglior impiego come armi antiradar AGM-122 Sidearm, come del resto avvenne per i più grossi AIM-7 come AGM-45 Shrike.

AIM-7 e 9 nel Vietnam, con gli F-4C

Gli Israeliani nel frattempo avevano cominciato con la Guerra d'attrito ad ottenere i missili Sidewinder e ottenne le prime vittorie contro i MiG. A parte questo, in generale gli AAM a corto raggio erano un nuovo capitolo nella guerra aerea: gli aerei pakistani non erano tutti dotati di AIM-9 nel '65 ma il solo fatto che potessero esserlo aiutò non poco ad ottenere una certa superiorità tattica contro i caccia indiani,più numerosi, che spesso battevano in ritirata quando si ritrovavano un Sabre alle costole. Il fatto che da un secondo all'altro potesse partire un missile contro cui non avevano praticamente protezione entro i 3 km non li aiutava. Quella fu la prima guerra ufficiale con l'uso dei missili in parola, che nel frattempo si diffusero in tutto il mondo occidentale, vincendo rapidamente lo scontro con i Falcon ma anche con missili, pure assai sofisticati quali erano i Firestreak inglesi. L'arma fondamentale del Sidewinder era in effetti la semplicità: bastava un circuito elettrico di lancio e un microfono in cuffia collegato alla testata di ricerca: quando il suono emesso era costante e forte, il missile 'vedeva' il bersaglio e si poteva lanciare, posto che fosse entro il raggio utile. Anche i sovietici la pensavano allo stesso modo. Un MiG cinese, pare, ritornò con un Sidewinder inesploso nel tubo di scarico. E' difficile confermare questa cosa, ma di sicuro dopo quella battaglia i sovietici riuscirono a mettere le mani sul missile, e l'analizzarlo significò prendere 'un corso all'università per missili americana'. La semplicità del missile era molto maggiore dei primi tipi che già i sovietici stavano utilizzando, per esempio per stabilizzarlo vi erano i 'rollerons', ovvero delle rotelle sulle alette di stabilizzazione posteriori, che aiutavano l'arma nel mantere, con l'effetto giroscopico e renderla stabile senza sistemi complicati, la sua posizione, azionati semplicemente dal flusso dell'aria. La copia sovietica AA-2 Atoll o meglio K-3 o K-13 era onestamente, sopratutto nei primi modelli, poco efficace e assai inaffidabile, ma non era in ciò se non marginalmente peggiore del Sidewinder B. La versione con testata raffreddata K-13M arrivò nei primi '70, mentre erano anche disponibili i K-13R simili all'AIM-9C. A parte questo, il K-13M2 ebbe anche miglioramenti ulteriori, aerodinamici, ma non ebbe vasto successo, di fatto rimpiazzato dagli R-60 o AA-8 Aphid, peraltro più piccoli e meno letali, ma sopratutto dal loro ingrandimento, il R-73 o AA-11 decisamente superiore agli altri tipi.

Nel frattempo i Sidewinder L compirono un maggiore passo in avanti e nel 1982 alle Falklands ottennero facili vittorie (ma solo da settori poppieri, in sostanza il loro sistema di ricerca sofisticato capace di agganci frontali era utilizzato piuttosto per un affidabile aggancio posteriore) con 18 abbattimenti con 27 lanci, mentre anche in Libano ottennero vittorie contro i siriani. Molte vittorie anche per gli iraniani, mentre i pakistani ne ottennero 8 contro velivoli russi e afghani, in genere erano armati con due 'Lima' (L) e due 'Papa' (P), da utilizzare questi ultimi per gli ingaggi più facili. Relativamente rari i successi dei Sidewinder nel 1991 perché per la prima volta, la superiorità aerea americana con gli F-15 e gli AWACS riuscivano ad identificare e attaccare bersagli con ingaggi su radar da oltre 30 km. Il trend è continuato nel 1999 con 0 successi su 6 vittorie, tutte per gli AMRAAM. Di fatto, il miglior contributo del Sidewinder, costruito su licenza in Germania per la NATO (addirittura, nel 1986 si raggiunsero già i 10.000 esemplari), copiato in URSS (Atoll) e Cina (PL-2, poi migliorato come PL-5), è stato quello di dare alle aviazioni mondiali una diffusa e letale arma da combattimento aereo versatile ed efficiente, piccola e con pochissime richieste per la piattaforma di lancio. Per tutti questi motivi ne sono stati costruiti fin'oggi centinaia di migliaia di esemplari, e oltretutto missili come gli Shafir/Python, e forse anche i Magic sono partiti dalle sue tecnologie, e sono rimasti compatibili con esso.

Aria superficie strategici

Come sia stato possibile, Roswell o meno, che gli americani in pochi anni passassero da macchine e progetti assolutamente convenzionali a sistemi assolutamente avveniristici e dalle prestazioni che a tutt'oggi sembrano avanzatissime, è difficile spiegarselo. Uno dei missili 'fantastici' che simboleggiava bene la volontà degli USA di porre la loro capacità industriale al servizio della tecnologia avanzata (magari con l'apporto di scenziati tedeschi..) era il RASCAL, un missile assolutamente d'avanguardia, supersonico e capace di trasportare una testata nucleare. Il programma iniziò nei tardi anni '40 e assieme al successivo Skybolt si potrebbe considerare il più audace e forse anche velleitario tra gli armamenti aria-superficie americani. Dopo anni di prove e problemi, alla fine il RASCAL venne cancellato. Lo avrebbero sostituito sistemi prestanti ma molto più tradizionali come l'Hound Dog.


Il North American Aviation AGM-28 Hound Dog era un missile nucleare (precisamente termonucleare) aria-superficie americano, in servizio a partire dagli anni sessanta fino al 1975.

La designazione di fabbrica del progetto era GAM-77, ma fu ribattezato Hound Dog a causa di una contemporanea canzone di successo di Elvis Presley.

L'Hound Dog, pur progettato per essere lanciato in 2 esemplari dai B-52, era un'arma ingombrante anche per il gigantesco bombardiere, con i suoi 13 m di lunghezza e 4.350 kg di peso. A causa di ciò era stato previsto che il missile potesse essere usato per coadiuvare gli 8 turbofan del B-52 in fase di decollo, infatti il carburante consumato in tale maniera, poteva essere reinserito dal bombaridere nel serbatoio del missile. Il motore turbogetto Pratt & Whitney J52 che equipaggiva l'AGM-28, poteva spingerlo ad una velocità di Mach 2.1 (circa 2600 km/h) per una gittata massima di 1100 km. La testata termonucleare trasportata, da 790 kg, poteva avere una potenza tra i 500 kT e i 4 MT. Di Hound Dog ne sono stati prodotti circa 700, e ad esempio nel 1963 erano in servizio attivo addirittura 593 esemplari; tutti erano in forza allo Strategic Air Command (SAC) statunitense.


Il GAM-87/AGM-48 Skybolt era un missile balistico nucleare aviolanciato ALBM (Air-Launched Ballistic Missile) prodotto dalla Douglas.

In conseguenza di studi effettuati nel 1958 che affermavano la fattibilità del lancio di missili balistici nucleari da bordo di aerei in alta quota, venne commissionata nel 1959 una fornitura alla Douglas di missili da utilizzare sui B-52H Statofortress americani. In piena guerra fredda, nell'ambito degli accordi di collaborazione sulle tecnologie strategiche, si unì al programma la RAF programmando l'utilizzo di questi sistemi d'arma sugli Avro Vulcan. Nel gennaio 1961 iniziarono i test, ma dopo i primi cinque lanci falliti il programma venne cancellato nel dicembre 1962, proprio in concomitanza con il primo lancio riuscito, lasciando senza un programma di grande interesse sia l'USAF che la RAF, che per esso aveva rinunciato allo sviluppo autonomo del Blue Streak. Il presidente John_Kennedy cancellò il programma seguendo le raccomandazioni del segretario alla difesa Robert McNamara, creando una crisi dei rapporti USA-Regno Unito, non ottemperando agli accordi presi in precedenza dal presidente Eisenhower e relativi allo fornitura di tecnologie nucleari ai britannici.

  • Costruttore: Douglas
  • Anno di costruzione: 1960
  • Dimensioni: lunghezza 11,6 m, apertura alare 1,68 m, diametro 0,89 m
  • Peso: 5000 kg , W-59 termonucleare da 1,2 Megaton
  • Prestazioni: velocità 15 300 km/h (9500 mph), gittata 1850 km (1150 miglia)
  • Costo: 386 000 $ (2003)


Il missile era stato realizzato in una configurazione a due stadi a propellente solido. Il primo stadio aveva il controllo di traiettoria basato sull'utilizzo degli stabilizzatori, il secondo stadio aveva la guida basata sulla orientazione dell'ugello del motore a razzo. Il B-52H poteva imbarcare quattro Skybolt montati sotto i piloni alari. Al missile, in previsione dell'aggancio all'ala del bombardiere, veniva montato un cono aerodinamico a copertura dei suoi stabilizzatori, che serviva a ridurre l'effetto di freno aerodinamico sull'aereo vettore. Al momento del lancio, il missile veniva sganciato dall'ala del aereo, perdeva il cono aerodinamico e accendeva il primo stadio. Al termine della accensione del secondo stadio, l'arma assumeva una traiettoria balistica che la portava ad avere una portata dichiarata di 1850 km. Il progetto prevedeva l'utilizzo di un modulo di rientro Mk.7 con a bordo una testata nucleare W59 da 1,2 megatoni. Alcuni test continuarono anche dopo la cancellazione del programma e il missile venne designato XAGM-48A. Ne vennero costruiti meno di 100 esemplari.


L'AGM-69 SRAM era un missile aria-superficie a corto raggio nucleare, con una velocità ipersonica e una gittata di circa 80-200 km, tipicamente 160, con sistema di guida inerziale e antiradar passiva. Esso è entrato in servizio agli inizi degli anni settanta con i bombardieri B-52 (fino a 20), B-1B e FB-111 (1-6), ma ha avuto molti problemi di messa a punto, così la versione migliorata (anche in gittata) è stata abbandonata. I sovietici lo hanno copiato con l'AS-16 nel decennio successivo.

  • Anno di sviluppo: 1964
  • Consegna: 1972-75
  • Esemplari prodotti: 1500
  • Inventario: al 1984, 1150 circa
  • Peso: 1016 kg
  • Dimensioni: lunghezza 4.267 m, apertura alare 76.2 cm, diametro 44.5 cm
  • Possibilità di volo: 4 modi diversi: semibalistico, inseguimento del terreno con altimetro, cabrata balistica, misto balistico-TFR
  • Velocità: mach 3.5
  • Gittata: 56-80 km da lancio a bassa quota, 161-221 da alta quota
  • Testata: W69 da 150 kT esplosiva a contatto del terreno o in aria


L'ALCM, ovvero l'AGM-86, era un'arma da attacco strategico aviolanciabile dai bombardieri, in particolare dai B-52, armati anche con 20 missili. Dagli anni '70 in linea, dagli anni '90 venne impiegata anche la versione da attacco convenzionale, con testate particolarmente potenti per la taglia del missile (molto maggiori che nel caso del BGM-109 di taglia similare).

Dati:

  • Peso 1281 kg
  • Dimensioni: lunghezza 6.325 m, apertura alare 3.658 m, diametro 69.3 cm.
  • Gittata: 2500 km
  • Testata: nucleare o più di recente, convenzionale
  • velocità: mach 0,7 m.
  • Testata: W80 da 200 kT

I missili AGM-86 sono stati ospitati fino a 20 esemplari per B-52H modificati, e la loro versione convenzionale, sviluppata in gran segreto, venne usata dal 1991, con testate insolitamente pesanti da circa 1 t, molto di più di quelle dei Tomawhak. In effetti, l'ALCM non va confuso con il BGM-109, mai adattato dagli aerei, mentre curiosamente sono stati i sovietici ad utilizzarne una copia per i loro bombardieri.

Originariamente si pensava di avere missili comparabili in dimensioni rispetto agli SRAM, ma nel 1979 si decise che un tale missile cruise era troppo carente in gittata, e allora si andò dal modello AGM-86A allo B, più lungo del 30% e col doppio di gittata, visto che le dimensioni in più erano solo quelle per il carburante. La nuova arma non era compatibile con i lanciatori dei B-52G interni, ma lo era con i B-52H e tanto bastò per sceglierla. erano previsti 4348 missili.




I missili da crociera moderni sono già difficili da scoprire per le dimensioni minuscole e il volo radente, ma per continuare a servire contro le difese sovietiche previste nel futuro, venne iniziata la progettazione di un missile talmente stealth, che fino a pochi anni fa non esistevano nemmeno fotografie pubbliche. Le nuove armi, chiamate AGM-129 Stealth Cruise, destinate solo all'attacco nucleare, sono caratterizzate dalla stessa tecnologia usata da macchine come gli Lockheed F-117, con una difficoltà di rilevazione da parte dei sensori (non solo radar) anche maggiore di quella dei missili BGM-109. La velocità resta subsonica, ma questa caratteristica è ormai declassata di importanza rispetto alla furtività di azione. Da poco tempo, il missile è a quanto pare stato ritirato dal servizio.

Antiradar

Il missile AGM-45 Shrike è stato il primo missile antiradar statunitense. Esso deriva dallo AIM-7 Sparrow, con una testata aumentata da 29 a ben 66 kg, di cui 22 di esplosivo, il resto era l'involucro ad effetto schegge e le spolette. Lo Shrike venne usato ampiamente in Vietnam, ma la limitatezza dell'elettronica dell'epoca faceva sì che non avesse circuiti di memoria e quindi se il radar smetteva di emettere esso proseguiva in traiettoria libera. Inoltre per coprire tutte le frequenza radar erano necessarie ben 13 teste di ricerca intercambiabili, per cui bisognava sapere con cosa si aveva a che fare ed avere la testata giusta sottomano in reparto. E dire che in Vietnam l'unico bersaglio valido erano solitamente le batterie di SA-2, mentre il Patto di Varsavia aveva anche gli SA-1 Guild, 2, 3, 4 ,5 e 6.

Lo Shrike aveva anche una gittata modesta, che costringeva ad entrare ben dentro la portata dei missili prima di sparare, a circa 10-20km.

Walleye, Sidewinder e Shrike: riuscite a distinguere chi è chi?

Eppure, uno di essi, sparato per errore, attaccò l'incrociatore Worden, Classe Belknap, una delle unità navali con le migliori capacità antiaeree dell'epoca. Sebbene esplodesse a 30 metri di distanza (per spoletta di prossimità?) esso, con le schegge, disabilitò totalmente i radar della nave, che poté riprendere la navigazione solo 90 minuti dopo, senza la metà dei radar di tiro. Per fortuna non era stato un colpo diretto. Lo Strike venne usato fino almeno agli anni ottanta, quando venne sostituito dall'HARM, dopo che oltre 13.000 missili vennero prodotti.

Tipo: ASM ARM

  • Costruttore: Raytheon
  • Anno introduzione: Ordinato 1960, servizio 1963, ritirato 1992
  • Dimensioni: lunghezza 3.05 m, apertura alare 0.914 cm, diametro 20.3 cm
  • Peso: 177 kg testata 66 kg di cui 22 di esplosivo
  • Prestazioni: velocità max. mach 2+ raggio 20+ km
  • Costo: circa 32.000 $


L'AGM-78 Standard ARM è un missile antiradar. Era la versione antiradar dello Standard SAM, per cui era tre volte più pesante dello AGM-45 Shrike, circa 600 kg, utilizzato su distanze maggiori.

La testa di ricerca nella versione iniziale era la stessa del predecessore e così aveva anche gli stessi limiti. Nel modello B venne dotato di circuito di memoria ed altre migliorie. Sebbene capace di gittate di 40-110 km, esso era lontano dall'essere un'arma ideale, con una gestione complessa richiedente aerei specifici, quali gli F-105G (gli F-105F non potevano usare che gli Strike), pesante e con un circuito di memoria men che soddisfacente. Ecco perché venne prodotto in pochi esemplari (1000, più probabilmente 3000) e non sostituì mai lo Shrike, limitato ma semplice.

Il suo impiego più efficace avvenne non durante la Guerra del Vietnam, dove iniziò ad operare dal 1968, ma in Libano, durante la guerra del 1982, in cui i numerossimi SAM siriani della valle della Bekaa, ben 19 batterie di cui 15 di SA-6 Gainful, vennero distrutte senza perdite dall'aviazione israeliana, che nell'operazione usò prima dei velivoli teleguidati per simulare aerei in arrivo, poi sparò ai radar delle batterie missili ARM e infine distrusse i veicoli di lancio con altre armi, come rivincita sanguinosa per le dure perdite subite nel 1973 dai SAM arabi. In tale contesto, l'HHA utilizzò anche parte dei 300 Standard ARM ceduti dagli USA, con il nome di 'purple fist'.

Tipo: ASM ARM

  • Costruttore: General Dynamics
  • Anno introduzione: ordinato 1967, entrato in servizio 1968, uscito dal servizio negli anni '80
  • Dimensioni: lunghezza 4.57 m, apertura alare 1.08 m, diametro 34.3 m
  • Prestazioni: raggio oltre mach 2, gittata 90 km
  • Peso: 815 kg, 100 kg
  • Sistema di guida: guida radar passiva
  • Costo: circa 160.000$


L'AGM-122 Sidearm era stato prodotto riutilizzando missili AIM-9C che erano stati messi fuori servizio. L'AIM-9C era una variante dell' AIM-9 Sidewinder, sviluppato per l'F-8 Crusader dell'US Navy, impiegato solo per un periodo limitato di tempo. Un requisito dell' United States Marine Corps[1] per fornire missili antiradar per autodifesa agli elicotteri di attacco, portò a sviluppare l'arma, sostituendo al Sidewinder la parte di ricerca all'infrarosso con un ricevitore a langa banda, in grado di dirigere il missile contro i sensori radar. IL "Sidearm" (in inglese arma da fianco, pistola per autodifesa) derivava il suo nome dalla fusione di "Sidewinder" e "ARM". Il Sidearm è stato testato la prima volta nel 1981. Nel 1984 la Motorola fu incaricata di convertire ed aggiornare l'AIM-9C allo standard AGM-122A e tra il 1986 e il 1990 ne furono prodotti circa 700.

L'AGM-122 aveva prestazioni inferiori rispetto a quelle dei missili ARM più evoluti, quali l' AGM-88 HARM, ma risultava più economico e leggero, tanto da poter essere adottato sugli elicotteri d'attacco , oltre che da caccia e bombardieri, quantomeno per difendersi dalle minacce portate dai temuti semoventi sovietici ZSU-23-4 Shilka

Le riserve dei Sidearm sono state esaurite, sebbene non si ha conoscenza di un utilizzo bellico effettivo del sistema d'arma. Il missile non è più in servizio e le proposte di ricostruirne altri, denominati AGM-122B con testate di ricerca ammodernate, fino ad ora non sono state accettate.

Tipo: ASM ARM

  • Costruttore: Motorola
  • Anno introduzione: ordinato 1980, in servizio 1986
  • Dimensioni: lunghezza 2,87 m, apertura alare 63 cm, diametro 12,7 cm
  • Peso: 88 kg
  • Prestazioni: velocità max. mach 2.3 raggio 8-16,5 km
  • Costo: circa 200.000$


Il missile AGM-88 HARM è un missile antiradar della Texas Instruments (la stessa dello AGM-45 Shrike) che ha cambiato il modo di fare la guerra contro le difese aeree. Esso è un missile di 360 kg, molto veloce (Hig-speed Anti Radiaton Missile) per non dare tempo sufficiente a spegnere i radar, con una velocità prossima a Mach 3. Ha una testa di ricerca molto flessibile ed una traiettoria programmabile per essere lanciato anche con angoli di 90 gradi su bersagli predeterminati, ma spesso è usato con lancio in direzione generica del bersaglio, in caso questo si attivi. Lanciato in oltre 2000 esemplari durante Desert Storm, ebbe il suo successo, ma l'esordio avvenne nel 1986 contro la Libia, anche qui con successo. Durante la guerra del 1999 ne sono stati lanciati oltre 1000, con pochissimi centri. Col tempo gli operatori iracheni hanno imparato tanto a temerlo ma anche a ridurre la vulnerabilità ad esso. Gli americani negli ultimi anni di battaglia contro la contraerea irachena, che cercava di abbattere almeno qualche aereo USA, usarono quasi esclusivamente bombe guidate e missili aria-terra di impiego generico, sebbene l'HARM abbia avuto molti progressi, inclusa la testata a frammentazione in tungsteno per una maggiore letalità (shrapnel). Oltre 12 000 ne furono ordinati già nel 1992. Entrato in servizio nel 1984, dopo oltre 10 anni di sviluppo.

Un F-4G completo di Maverick, Sparroe e Harm

La chiamata radio che viene effettuata dai piloti dopo un lancio di un AGM-88 è "Magnum"

Una joint venture tra il Ministero della Difesa italiano e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha portato allo sviluppo di una nuova versione denominata AGM-88E Advanced Anti Radiation Guided Missile (AARGM).

L'AARGM è caratterizzato da un incremento delle capacità e da un aggiornamento del software mirate a mantenere efficace il sistema d'arma anche quando i radar bersaglio vengono spenti per autodifesa. Per questo motivo sull'AARGM sono stati installati un radar passivo e uno attivo in banda millimetrica.

Tipo: ASM ARM

  • Costruttore: Texas Instruments
  • Anno introduzione: ordinato 1969, entrato in servizio 1984
  • Dimensioni: lunghezza 4.17 m, apertura alare 1.18 m, diametro 35.4 m
  • Prestazioni: raggio oltre mach 2, gittata 40-105 km
  • Peso: 361 kg
  • Sistema di guida: guida radar passiva
  • Costo: circa 284.000 $


Aria-superficie

Il missile AGM-12 Bullpup era un missile aria-superficie radioguidato statunitense. Ampiamente impiegato in guerra durante le campagne di bombardamento in Vietnam, esso non ottenne sufficienti successi, perché difficoltoso nell'impiego e poco potente. Poco tempo dopo venne sostituito dal Maverick, dotato di capacità lancia e dimentica. Perciò ben più utile per aerei come i veloci cacciabombardieri monoposto, che non potevano soffermarsi a lungo sopra un singolo bersaglio. In ogni caso per essere un missile degli anni '50 era un successo non indifferente. I Fury della Marina americana ne portavano fino a 5 nelle ultime versioni, anche se dovevano rinunciare praticamente a tutto il resto. Il raggio era attorno agli 8 km con una testata tipicamente da 113 kg semiperforante, poi utilizzata anche dai missili Penguin.


L'AGM-65 Maverick è un missile tattico aria-superficie, progettato per il supporto aereo ravvicinato, interdizione e missioni di soppressione delle difese aeree. È in grado di colpire un gran numero di obbiettivi tattici, compresi mezzi corazzati, difese aeree, imbarcazioni, mezzi di trasporto, infrastrutture e depositi di carburante. Originariamente progettato per le esigenze dell'USAF, le sue qualità lo hanno fatto adottotare anche dall'US Navy e poi da un gran numero di utenti nel mondo.

Sviluppato come il primo missile tattico fire and forget multiuso, il Maverick ha avuto l'esigenza di essere leggero, compatto, con una potente testata capace, data la precisione, di distruggere ogni obiettivo tattico. dato che il missile da sostituire era l'AGM-12 Bullpup radio-guidato e assai deludente, il nuovo ordigno era molto superiore già nelle specifiche. Con la sua primitiva intelligenza 'artificiale' esso aveva una capacità di discriminazione tra l'ambiente circostante e l'obiettivo designato, il nuovo missile a guida TV dava ai cacciabombardieri una capacità che prima esisteva solo nelle macchine di categoria superiore, con i missili Walleye. I lanciatori utilizzati erano poi disponibili anche in versione tripla, in quanto il peso e l'ingombro non eccedeva quello delle bombe Mk.82.

L'AGM-65 ha due tipi di testate, una HEAT e l'altra semiperforante ha una spoletta ritardata, che penetra l'obiettivo prima di esplodere. Il sistema di propulsione in entrambi i casi è un razzo a combustibile solido posto dietro la testata.

La prima versione era l'AGM-65A. Esso aveva una potentissima testata a carica cava, HEAT, che aveva un peso 10 volte superiore a quello dei normali missili anticarro. Nondimeno, non pare che fosse particolarmente potente nella penetrazione delle corazze, ma aveva anche un potente effetto esplosivo. Sarebbe stato un ordigno molto efficace nella Guerra del Vietnam, ma esso vi prese una parte assai marginale, utilizzato solo dal 1972 con circa 30 lanci. L'anno dopo nel conflitto del 1973, la HHA ne impiegò almeno una settantina contro obiettivi arabi durante la Guerra del Kippur. Nonostante il missile avesse ottenuto una percentuale di colpi a segno di oltre l'80%, la distanza da cui poteva essere acquisito il bersaglio era troppo ridotta, rendendo vulnerabile l'aereo lanciatore.

Il Successivo modello fu così l'AGM-65B, dotato di zoom ottico per aumentare le distanze di tiro.

L'AGM-65C aveva invece introdotto la guida laser semiattiva, ancora con la stessa testata originale. È stato adottato soprattutto dall'aviazione dei Marines, per il sostegno aerotattico.

L'AGM-65D, sviluppato dal 1977, ha introdotto un nuovo sistema di visione, un sensore IR che permette un impiego notturno e, entro certi limiti, ognitempo. La testata è quella standard, e è stato adottato dall'USAF.

Un modello migliorato rispetto al "C" è stato l'AGM-65E, sempre con la stessa tecnologia di guida, ma con una testata semiperforante di ben 136kg di peso (per un totale di circa 280) che lo rendeva una sorta di bomba a razzo.

L'AGM-65F, inizio anni Ottanta, con puntamento a infrarosso, è usato soprattutto dalla US Navy e aveva una guida a infrarosso termico e la testata dell'AGM-65E.

L'AGM-65G dei primi anni novanta, ha infine una testata con autoguida radar millimetrica ad alta precisione, con capacità ognitempo, ma non ha avuto molto seguito.

Ecco l'effetto di un AGM-65 su di un carro M-48 usato come bersaglio. I Maverick furono davvero una sgradita novità per i carristi

Il missile AGM-65 è stato impiegato in numerosi conflitti degli ultimi 30 anni, rivoluzionando le capacità tattiche degli aerei: lanciare un missile preciso e letale, con una buona gittata, a distanze di km e senza doverlo guidare ulteriormente, per giunta con lanciatori tripli per rendere un caccia capace di portarne parecchi anche senza privazioni significative per gli altri carichi utili. Oltre che nel conflitto del Kippur, gli israeliani hanno impiegato tali missili nelle numerose operazioni belliche compiute, come l'invasione del Libano meridionale del 1982, dove venne usato soprattutto per distruggere le rampe di lancio dei missili SAM siriani. Gli iraniani lo hanno usato già dal 1976 per la distruzione di una colonna di carri iracheni, durante un'incidente di frontiera che fece molto scalpore nell'aera del Golfo, confermando le capacità combattive degli iraniani. Nella guerra 1980-88 è stato ugualmente impiegato, con effetti anche in questo caso micidiali, nonostante fosse ancora il modello "A" originale, di cui gli iraniani acquistarono quasi 3000 esemplari fino al 1979. Tra l'altro, venne usato contro la marina irachena in una battaglia nel tardo 1980, che costò la perdita di gran parte delle unità veloci di tale marina a causa dei missili AGM-65 lanciati dagli F-4. Le 'Osa' irachene erano indifese contro tali missili e l'unica difesa, le cortine fumogene, non vennero impiegate, cos' i Phantom le distrussero con lanci di AGM-65 in pochi minuti.

L'uso maggiore di tale famiglia di missili è stata quella fatta, specialmente dagli F-16 Falcon,F-15 Eagle e A-10 Thunderbolt durante l'Operazione Desert Storm per attaccare obiettivi, specialmente corazzati, ma oltre 5000 missili sono stati lanciati in quei 42 giorni di guerra su praticamente ogni tipo di obiettivo tattico. Tali missili potevano essere portati in grappoli di 3 armi sotto ciascuna ala, oppure in rampe singole.

Con un costo di circa 100.000 dollari l'uno, il Maverick è relativamente economico rispetto alla sua efficacia complessiva. Oltretutto richiede solo una modesta interfaccia con l'aereo lanciatore, tanto che anche macchine semplici come il A-10 o l'Orao lo hanno adottato. L'Italia, nonostante questo, lo ha comprato solo negli anni '90 e per i soli AV-8B della Marina, lasciando gli aerei dell'AM, specialmente gli AMX da supporto tattico, privi di un ordigno di grande efficienza complessiva.

Prodotto in oltre 30.000 esemplari solo nei modelli a guida TV, esso è diventato rapidamente il missile tattico più diffuso della categoria a livello mondiale. Il segreto del suo successo è dato dalla compattezza e semplicità del sistema di guida, capace di assicurare una guida indipendente dall'aereo lanciatore, e una leggerezza complessiva data dalla mancanza di specifiche eccessivamente severe su gittate (quella pratica difficilmente supera i 5 km), velocità e peso della testata.


Tipo: ASM tattico

  • Costruttore: Raytheon Corporation, Hughes Aircraft Corporation
  • Anno introduzione: 1972
  • Dimensioni: lunghezza 1,55 m, apertura alare 0.71 m, diametro 0,305 m
  • Peso: AGM-65B/H, 207,90 kg; AGM-65D, 218,25 kg; AGM-65E, 353,2 kg; AGM-65F, 365,5 kg; AGM-65G, 301,50 kg; AGM-65K, 360,45 kg. Testata 57 kg di esplosivo dotata di spoletta di prossimità nei modelli A, B, D e H; 135 kg di esplosivo ad alta penetrazione con spoletta ritardata nei modelli E, F, G, J e K
  • Sistema di guida: Elettro-ottica nei modelli A, B, H, J e K; immagini infrarosse nei modelli D, F e G; guida laser nel modello E
  • Prestazioni: motore Thiokol TX-481 razzo a propellente solido, velocità circa mach 1, raggio 13-27 km
  • Costo: circa 160.000$



File:Agm-142 on B52H.jpg

L'AGM-142 Have Nap è la denominazione statunitense del missile aria-superficie israeliano anche noto come Popeye. Questi missili, venduti anche all'USAF come arma a medio raggio, sono ultimamente prodotti anche nella versione con turbogetto, seguendo l'indirizzo dell'AS-18, e si sospetta che possano trasportare anche testate nucleari.

Tipo: ASM tattico-strategico

  • Costruttore:
  • Dimensioni:
  • Peso: 1360 kg, testata 340 kg
  • Prestazioni: gittata 78 km


Infine da non dimenticare lo JSOW, ovvero un nuovo missile cruise tattico-strategico che grossomodo è una sorta di dispenser, con caratteristiche tipiche di un mezzo stealth, necessarie per ridurre il rischio di essere abbattuto nel volo verso l'obiettivo, dopo che è stato rilasciato da alta quota e ha dispiegato le alette superiori.

Bombe guidate

Le bombe guidate sono state studiate essenzialmente dopo la seconda guerra mondiale. Basandosi su disegni tedeschi come le Fritz-X vennero estrapolati ordigni come i RAZON e TARZON, utilizzate in Corea da 3 bombardieri B-29 per distruggere ponti e altri obiettivi.

Nondimeno, passarono poi parecchi anni prima che a questi primordiali ordigni radioguidati ne seguissero altri, a cominciare dalla Walleye. Quest'arma, designata AGM-62 era il frutto delle ricerche del Naval Weapons Center di China Lake. Essa era in sostanza un'ordigno tozzo, con 4 sole superfici di controllo, con una poderosa testata bellica.La guida, elemento fondamentale, era di tipo TV, quindi una sorta di antenato dei Maverick. Le consegne vennero fatte dalla Hughes nel 1966 e nel 1967 dalla Martin Marietta. Questi missili erano per la Marina USA. L'AGM-62A Walleye I e venne prodotta in ben 4531 esemplari. Poteva essere lanciata fino a quote di 10.670 m e trasportata fino a mach 1.9 e usata nella guerra in Vietnam. Essa era indicata contro obiettivi 'duri' come ponti, ma mentre contro le strutture tipo ponti in legno era efficace, contro obiettivi in cemento era meno potente. Ovviamente gli ineffabili tecnici americani arrivarono rapidamente a fornire il prodotto adatto anche per questa missione di distruzione: così vennero ricostruite 1481 Walleye I e costruite ex-novo altre 529 Walleye come Walleye II, da parte della Martin Marietta. Queste nuove bombe avevano una capacità di esplosivo più che doppia, e come se non bastasse, la loro poderosa testata era a carica cava,anche se è strano che si utilizzi un tale sistema per distruggere una struttura di cemento. Certo, con una tale potenza la Walleye è forse l'unica arma capace di distruggere qualunque carro armato, anche i più moderni, e a dire il vero ha almeno un precedente: la colossale testata da 1.8 t del Mistel, capace di perforare circa 20 m di terreno e 3 m di cemento. Infine apparve l'Extender Range Data-Link: con i primi modelli quando il pilota lancia l'arma ne perde il contatto, ma con questo sistema l'arma è ancora puntabile dal pilota in quanto gli trasmette quello che la sua telecamera vede. La produzione iniziò nel 1972 e in questo modo vennero trasformate 1400 Walleye I e poi prodotte altre 2400 Walleye II, non chiaro se anche per trasformazione delle precedenti. Questo consente ad un aereo di lanciare l'ordigno senza vedere affatto (nè lui nè la telecamera della bomba) l'obiettivo, ma un secondo aereo con pod data-link può intervenire, vedere sullo schermo TV quanto gli invia la bomba, e guidarla verso un obiettivo designato dal pilota. Quest'arma venne utilizzata in 3 esemplari nel '72 colpendo il bersaglio, senza essere in nessun caso visibile al pilota dell'aereo lanciatore. Pensata per essere utilizzata principalmente dagli A-7, in questo modo può essere utilizzata al meglio della sua gittata senza esporre il velivolo lanciatore. Naturalmente il data-link può teoricamente essere disturbato o l'aereo che guida l'ordigno può essere abbattuto. Tra il 1970 e il 1979 un'ulteriore versione della Walleye ha trovato impiego: quella nucleare con testata W72 da 150 kT, trasformandola in ordigno d'attacco nucleare strategico, ad alta precisione. Anche Israele ha utilizzato la Walleye, e probabilmente da questa ha ricavato l'esperienza per il missile Popeye. La Walleye, potente arma d'attacco a bersagli essenzialmente stazionari, è rimasta in servizio fino a non molti anni fa. Il suo successore diretto è stato lo SLAM, ovvero la versione (praticamente con lo stesso tipo di guida) dell'Harpoon, che nonostante una testata minore da 227 kg ha un turbogetto che lo rende più costoso ma capace di oltre 90 km di gittata utile, e anch'esso debuttò nel 1991 quando la Walleye venne usata forse per l'ultima volta.


Ecco i dati dell'ordigno in parola:

  • Tipo: bomba planante a guida TV:
  • Dimensioni: Walleye I, lunghezza 3.54 m, apertura alare 1.156 m, diametro 31.8 cm. Walleye II, rispettivamente 4.04 m, 1.295 m, 45.7 cm
  • Prestazioni: raggio Walleye I tra 1.8 e 29.6 km (a 10.600 m), Walleye II tra 1.8 e 45 km. La versione ERDL con data-link, circa il 30% in più.
  • Peso: Walleye I 512.6 kg, Walleye II 1061.4 kg. Testata rispettivamente HE da 374.2 kg e HE-HEAT da (ben) 861.8 kg, oppure W71 all'idrogeno da 150 kT.


Una Paveway I

La grande famiglia di bombe guidate Paveway è una vera dinastia della Texas Instruments, con ben 3 generazioni sempre più precise e con alette di planata e di controllo più grandi, specie per permettere un raggio d'azione rilevante per il lancio a bassa quota. Si tratta essenzialmente di un kit di modifica, e la bomba LGB che ne deriva, come dice la sigla, è per l'appunto guidata da un laser designatore, percepito da un sensore a ricerca semiattiva nel muso, ed è basata essenzialmente sul corpo di bombe della serie Mk 80, come quelle da 227 kg Mk 82 (500 libbre nominali), Mk 83 da 454 kg (1000 lbs) ma soprattutto, le micidiali Mk 84 da 907 kg (2000 libbre), ampiamente usate, anche per valorizzare meglio gli effetti di un kit che costa circa 100.000 dollari contro 1000-2000 per la bomba vera e propria. La Mk 84 ha bassa resistenza aerodinamica e una carico di circa 400 kg di esplosivo, relativamente basso per il peso (in effetti, la sua forma affusolata non è affatto l'ideale per massimizzare il contenuto in esplosivo: si vedano a tal proposito i 'cookie' inglesi da 1800-3600 kg 'blockbuster', di triste memoria bellica), ma capace di scavare crateri di circa 8 x 10 metri (già la Mk 82 riece a crearne di 3 metri di profondità per 8 di diametro).

La loro storia iniziò negli anni '60 quando rapidamente si comprese la potenzialità di utilizzare i raggi laser come sistemi di guida: piuttosto che affidarsi al 'raggio della morte' come fonte diretta di distruzione venne utilizzato come indicatore per armi convenzionali, come le bombe guidate. Ironicamente, il programma iniziò nel 1965, quando la guerra in Vietnam era appena cominciata. Eppure, la prima bomba nel SE asiatico non venne usata fino al 12 maggio 1968 non fu prima del 1971 con l'operazione 'Steel Tiger' sul Laos che vennero utilizzate dai Phantom D, quando oramai la guerra in Vietnam era chiaramente persa. Vennero poi utilizzati nel marzo 1972 per colpire i cannoni M46 utilizzati dai nordvietnamiti nella Piana delle Giare, e poi contro le forze vietnamite che irruppero quell'anno durante l'Invasione di Pasqua. Queste bombe vennero utilizzate per distruggere postazioni d'artiglieria, per eliminare anche carri armati grazie alla collaborazione con gli OV-10 Bronco del programma 'Pave Nail'. A parte questo, il loro impiego divenne presto strategico. Il principale utente era il 4 TFW, già noto come 'Branco di lupi distrutturi di MiG' avendone abbattuti, durante la campagna Rolling Thunder, più di ogni altra unità dell'USAF, e da allora noto piuttosto come 'Distruttori di ponti'. Il Thanh Hoa, ovvero le 'fauci del Drago', era un ponte strategico in cemento, destinato al traffico su rotaia. Esso era stato attaccato con quasi 1000 sortite da caccia americani negli anni precedenti, durante la campagna Rolling Thunder. Missili Bullpup e bombe da 340 kg vennero ampiamente utilizzate, ma causarono solo danni superficiali. Non era facile abbattere un ponte dalla bassa struttura, che si ergeva sopra un fiume, era lungo 165 m e largo 17, con piloni di cemento di dodici metri di diametro. Era chiaramente un osso duro, e per danneggiarlo durante la campagna di cui sopra, arrestatasi dopo il '68 (di fatto, nonostante la guerra in Vietnam durò ufficialmente 10 anni, i combattimenti più accaniti si verificarono nel periodo 1965-68, fino a che con l'invasione del Tet gli americani cominciarono a considerare di non poter vincere la guerra e iniziarono il disimpegno), andarono persi 84 aerei.

Stavolta con le LGB e EOGB le cose andarono diversamente: i vietnamiti erano armati pesantemente, ma i Phantom stettero a distanza: un primo attacco con 8 aerei e altri 4 che stesero in avanti una cortina di chaff per limitare la pericolosità dei SAM si risolse con gravi danni il 27 aprile, pur dovendo usare solo le EOGB ovvero le armi a guida TV, simili alle Walleye perché la nuvolosità impediva la designazione continua con i laser. Per causare danni irreversibili un altro attacco venne portato il 13 maggio e distrusse la campata occidentale del ponte, utilizzando anche diverse LGB da 1361 kg. Nessun aereo dei 14 partecipanti venne danneggiato, in grande contrasto con quello che avveniva in precedenza. Altre decine di ponti sarebbero stati distrutti o danneggiati in seguito, nell'arco dell'operazione Linebacker I.

Le Paveway utilizzate inizialmente dovevano essere utilizzate ad alta quota, il che non era sempre tatticamente consigliabile. I kit erano , per la famiglia Paveway I, il KMU-342/B per la bomba M117 da 340 kg, KMU-351A/B per la Mk 84, KMU-370B/B per la M118E1 da 1361 kg, KMU-338A/B per la Mk 82 da 227 kg, KMU-420/B per le bombe Mk 20 Rockeye del Mod. 2, con 358 granate da 0.5 kg, e da un altro kit per CBU chiamato KMU-412/B ovvero per le Pave Storm da ben 907 kg, ovvero i distributori SUU-54 con le loro 1800 bombe da 0,5 kg a frammentazione/controcarri. In seguito le cose sono cambiate, con l'esclusione dei kit 342 e 420, mentre il -421 è stato destinato alle bombe Mk 83.

Questa la prima generazione, precisa ma con piccole alette, retrattili, sugli impennaggi posteriori, mentre anteriormente vi è una caratteristica ogiva su cui sta appeso, in un collegamento mobile cardanico, il sensore laser con una aletta di stabilizzazione a cerchio, e 4 alette di controllo dietro, sempre parte della parte anteriore della bomba, quella aggiunta con il kit di guida. Il sistema era quindi costituito dal CCG (Computer Control Group) anteriore, quella intermedia che ha la aderenza con la bomba o AFG (Airfoil Group Components) con le 4 alette canard anteririori di controllo azionati da 4 pistoni con gas come mezzo di funzionamento, regolato da valvole a solenoide. . La bomba, e poi il sistem AFG che è la coda dell'arma per la stabilizzazione dell'arma, con alette fisse, poi estensibili nella Paveway e infine alette fisse di grandi dimensioni nel caso della Paveway III. Il sistema di visione ha 4 cellule al silicio Dopo una produzione di decine di migliaia di esemplari (pare che ne vennero tirate 25.000 esemplari) arrivò, nel 1975, la 'Paveway II', che entrò in servizio nel '77, con elettronica allo stato solido e altre innovazioni. Il costo era non irrilevante, già questa bomba costava quanto 40 ordigni da 454 kg, ma la Paveway III costava due volte e mezzo la II. Causa gli incrementi di costi, e nonostante la capacità di essere lanciata a bassa quota, la nuova bomba era destinata a vita travagliata, nonostante lo sviluppo iniziato nel 1980, ancora a metà del decennio non v'era stata l'autorizzazione a sviluppare appieno la nuova generazione, che introduceva parecchi miglioramenti in generale. Nel 1984 si pensò, da parte della Marina ,di dare un motore a razzo alla bomba LGB con ordigno Mk 83, e in seguito quest'arma divenne lo AGM-123A Skipper II, rapidamente sviluppato ma prodotto in piccola quantità. Esso si basa su di un motore Shrike, ovvero di un vecchio missile ARM che era in fase di rimpiazzo con l'HARM, che ha una portata di circa 25 km anche da bassa quota. Da qui la bomba dell'USAF AGM-130, su corpo Mk 84 che è lo sviluppo della GBU-15 con motore a razzo ausiliario. Non meno di 19 nazioni già nel 1987 utilizzavano queste bombe laser, alle volte adattate a bombe nazionali similari come quelle francesi da 250 kg, che pure hanno anche disponibili sistemi nazionali. Tra gli utilizzatori, USA, Israele, Taiwan, Olanda, Spagna, UK mentre non è chiaro se sono mai state utilizzate dall'Iran. L'Italia si aggiunse alla lista, potenziando i suoi deboli arsenali d'armamento (nonostante la presenza di una flotta di Tornado) solo negli anni '90, a guerra del Golfo finita.

Le designazioni sono varie: le GBU-10/B Paveway I o II, è il kit KMU-251 con la Mk 84 e peso complessivo di 931-934 kg, le GBU-11/B Paveway I ha il KMU-370 con la bomba M1118 da 1391 kg peso totale, la GBU-12/B Paveway II ha il kti KMU-388 con Mk.82 e peso di 295 kg La GBU-16/B Paveway II ha la Mk 83 e pesa circa 512 kg. La GBU-17/B Paveway II ha la bomba HSM, la GBU-21 Paveway III ha una bomba da penetrazione speciale, la GBU-22 III era dotata di Mk82, la GBU-23 con la Mk.83 , la GBU-24 con la Mk.84.

A parte questo arrivò la bomba HOming BOmb System o HOBOS per l'USAF, con un sistema modulare basato su un sensore elettro-ottico TV, poi sostituito da un sistema IR per l'impiego notturno. Prima era il KMU-353A/B e KMU-390/B per la guida TV, poi il KMU-359/B con sistema IR. Sono utilizzati sia cone le bombe M1118 che con le armi ben più frequenti Mk 84. Il GBU-15 è la sua versione planante, subito mandato anche agli 'amici' d'Israele, con modulo anteriore cruciforme, modulo controllo e di stabilizzazione posteriore nonché uno per la trasmissione dati. Era in sostanza la versione per l'USAF della Walleye anche se solo in termini filosofici, visto che le tecnologie erano diverse. Essa è armata con bomba Mk 84 o distributore SUU-54 con le sue 1800 bombeete BLU-63 o 66. La versione a razzo è l'AGM-130. Questo cambio di designazione indica chiaramente che viene considerata come un missile. Insomma, presa una bomba munendola di 'intelligenza', le si diede anche il motore e a quel punto divenne in sostanza un missile tattico a breve raggio, con un CEP di circa 6 m e raggio di 24 km a bassa quota. Uno degli utilizzatori di quest'arma è l'F-111. L'F-111C australiano le ha avuote, ma anche gli F-111F dell'USAF l'avevano: di fatto le bombe laser erano le loro uniche munizioni guidate anche se non vennero utilizzate per l'incursione su Tripoli dell'86. Sarebbero invece state ampiamente utilizzate nel '91 in Irak, dove vennero impiegati gli Aaadwark. In totale vennero utilizzati non meno di 10 EF-111A del 366th TFW e 66th TFW, 22 F-111E del 20th TFW, e sopratutto i 46 F-111F del 48th TFW che lanciarono 5500 bombe di cui ben 4660 guidate (fino a 4 per missione) con 2200 bombe stimate a segno nell'arco di 2500 missioni belliche. Distrussero o colpirono 920 mezzi corazzati, 245 shelters, 113 postazioni fortificate, 252 pezzi d'artiglieria, 13 piste e 64 ponti. Nell'occasione vennero anche utiilzzate 2 GBU-28 'Joe Louis', bombe speciali da penetrazione ricavate provvisoriamente niente di meno che dai cannoni degli incrociatori 'Salem' da 203 mm, segati e riempiti d'esplosivo per un totale di 2130 kg sul centro di comando della base di Al Thaj. In seguito arrivarono bombe di tipo meno improvvisato, sempre pensate per penetrare anche di 30 metri nel terreno (la prima di queste sperimentata a Eglin, penetrò tanto nel terreno che non si riuscì a recuperarne i resti..).

Una AGM-130

Quanto ai costi e numeri vari, da considerare che le bombe dei kit T.I. sono state costruite già all'inizio dell'87 in qualcosa come 145.000 pezzi. Gli ordini per la GBU-24 dell'USAF erano state ordinate in ben 4.000 esemplari, e altri 1429 per altri operatori. Il costo dei una GBU-16/B alla fine degli anni '70 era di 10.270 dollari, anche se col tempo si è praticamente decuplicato. Infine i mezzi e i sensori: gli aerei sono praticamente tutti quelli tattici americani, dagli F-4D e F-111F agli F-5E opportunamente aggiornati. I pod di designazione sono sistemi come i Pave Tack, i Lantirn, il Pave Spike per rispettivamente gli F-111 e F-4, F-15 e 16, F-4. I sistemi LGB possono essere anche aiutati da 'marcatori' basati a terra, con illuminatori portatili tipo il MULE ovvero Modular Universal Laser Equipment. Infine gli aerei come gli A-10, privi di illuminatore laser hanno almeno un ricevitore di scoperta laser come il Pave Penny che indica al pilota dove i designatori laser sono puntati per lanciare la bomba. Anche gli inglesi con gli Harrier, Jaguar e Tornado avevano un sistema simile, come l'LRMS, visto che sulle loro bombe Mk13 da 454 kg montavano il kit Paveway.





Le Joint Direct Attack Munition (JDAM) sono munizioni guidate che utilizzano una piattaforma inerziale e il GPS per avere una precisione elevata sul bersaglio senza la necessità di avere costosi - e disturbabili - sensori per 'vederlo'.

Le munizioni sono più economiche rispetto alle bombe LGB (kit di guida circa 20.000 dollari contro i 100.000 delle LGB). Sommando la semplicità di costruzione con tanto di kit (prodotti oltretutto da una una fabbrica molto piccola, con solo alcune decine di dipendenti), capacità ognitempo, elevata precisione, potenza distruttiva.

Esse rappresentano, con la loro semplicità, e relativa economia, un'arma prossima a quella ideale, precisa, migliorabile con sensori di guida terminale (come un sensore infrarosso derivato da un congegno usato su automobili Cadillac) e ali maggiorate per una maggiore gittata in modalità 'planante' da alta quota.

La loro semplicità è comunque legata alla sofisticazione e alla potenza della tecnologia GPS, che oltretutto è prerogativa esclusiva degli americani (apparentemente il GLONASS russo non è altrettanto preciso per mancanza di sufficienti satelliti).

  • Anno di commissione: 1992
  • Entrato in servizio: 1999
  • Costo unitario: 21 000 $ (2004)
  • Dimensioni e peso: 225 - 900 kg, lunghezza 3,0 - 3,9 m, apertura alare 483 - 635 mm
  • Raggio d'azione: 28 km
  • Tangenza: 13 700 m

Paesi utilizzatori: USA, Israele, Danimarca, Italia, Australia, Norvegia, Olanda, Singapore, Cile, Arabia Saudita, Corea del Sud

Bombe 'stupide'

Le F.A. americane hanno introdotto nel tempo una incredibile varietà di bombe normali o 'iron bombs', ma sopratutto di bombe a grappolo -CBU- di triste attualità data la tendenza delle loro submunizioni a non esplodere all'impatto, creando dei micidiali e forse non del tutto involontari campi minati. Infatti, sia che si tratti di bombardare un territorio nemico da non occupare direttamente, che di contrastare le avanzate del Patto di Varsavia, questi 'errori' tornano tutto sommato utili, nella tragica logica bellica che non tiene certo in contro i civili e talvolta nemmeno le proprie forze armate. Un esempio di come nemmeno l'introduzione (ancora troppo recente, apparenemente) di submunizioni con spoletta di autodistruzione a tempo abbia cambiato tanto le cose lo dà il Libano, dove si stimano in oltre 100.000 le bomblets lasciate inesplose dai tremendi bombardamenti israeliani, sia con artiglieria che con aerei del 2006.

Quanto alle bombe, le prime erano ordigni di tipo bellico, che però avevano una eccessiva resistenza aerodinamica per i moderni jets: siccome l'attrito aumenta al quadrato con la velocità, quello che a 500 kmh non è un problema grave lo diventa eccome a 800, e a questo si aggiunga pure che i caccia a reazione erano già di loro a corta autonomia rispetto ai loro predecessori. Inoltre una forma aerodinamica non consona alterava la traiettorie delle bombe, rendendole meno precise nonostante la grande stabilità come piattaforma di tiro che i jet dimostravano d'essere. Per stabilizzarle ci volevano impennaggi rilevanti, ma questi per l'appunto avevano elevata resistenza aerodinamica.

M117

Uno dei prodotti moderni fu la bomba M117, ancora piuttosto corpulenta, da 750 lbs ovvero 340 kg nominali, in pratica attorno ai 363. Essa venne impiegata sopratutto dai B-52 sul Vietnam. La precisione era buona, e in ogni caso con i bombardamenti a tappeto non v'era molto da stare a disquisire. Ampiamente diffusa anche all'estero (per esempio, noto è che l'F-104S porta fino a 7 bombe M117), era un'arma a involucro sottile, con una forte carica di esplosivo, ovvero un'arma da demolizione. Un'altra bomba da demolizione, sempre ad involucro sottile e quindi con una grossa quantità di esplosivo, era la poderosa M118 da ben 1361 kg, anch'essa destinata, seppure con scarsa diffusione, ai kit Paveway. Ma negli anni '60 per i cacciabombardieri ad alte prestazioni erano oramai prodotte le bombe della serie Mk 80.

Mk 82 e Mk 84

Già alla fine della Seconda guerra mondiale venne chiesto al Bureau of Aeronautics di riesaminare le bombe per dargli una minore resistenza aerodinamica ma questo prese troppo tempo, allora si adottarono quelle studiate dalla Douglas con il progetto Aero 1A, che erano caratterizzate dal rapporto diametro-lunghezza di 1:8,3, ritenuto ottimale per coniugare l'aerodinamica al carico utile: la Mk 81 da 113 kg (250 lbs), Mk 82, 83 e 84, ognuna di peso doppio rispetto all'altra. La loro forma era altamente aerodinamica, il che si sposava bene con i computer balistici, visto che la traiettoria era altamente prevedibile pur con piccole superfici di coda. Ma il contenuto di esplosivo era di appena il 45% nei tipi più grandi, anche per questo la Mk 81 non ha avuto molta fortuna, e se è per questo, nemmeno la Mk 83 (quando invece la RAF usa quasi esclusivamente bombe da 1000 lbs). L'effetto frammentazione è elevato e letale, data l'abbondanza dell'involucro. La bomba Mk 84 ha un raggio letale per la sola esplosione di almeno 90-120 m, con le schegge arriva anche a 360 m, mentre alcune di queste schegge possono arrivare a migliaia di metri,costituendo ancora un pericolo seppure marginale (ma un conto sono le singole persone, un conto bersagli grandi e fragili come un aereo). Le bombe della serie M e Mk sono state utilizzate in milioni di esemplari nella sola guerra in Vietnam, con costi di poche centinaia, al massimo 2000 dollari al pezzo. Si consideri solo che vi sono statistiche che parlano di 6.3 milioni di tonnellate di ordigni sganciati in tutto il conflitto.

A parte l'uso come armi a caduta libera, hanno trovato grande uso anche come LGB, EOGB (bombe con sensore elettro-ottico) e di recente, come armi JDAM, quelle 'definitive' per attacchi fire and forget e ognitempo, dati da un sistema INS e GPS combinati, il tutto a costo molto minore delle LGB. Di fatto gli arsenali di chi si può permettere tali sistemi si stanno svuotando delle bombe normali e riempiendo di JDAM, finalmente armi abbastanza economiche e che non richiedono particolari attrezzature per il velivolo lanciatore: ci pensa il GPS e le coordinate caricate in memoria a fare 'il lavoro'.

Di recente sono stati avviati anche programmi per le 'Small Diameter Bombs', con peso ridotto, per esempio 113 kg, e involucro di materiali sintetici con bassa produzione di schegge pesanti, e quindi la capacità di utilizzare tali armi anche in ambito urbano con pochi 'effetti collaterali', specie se abbinate a sistemi di guida di vario genere.

A parte questo, vi sono le bombe a grappolo, CBU, Cluste Bombs Units, che non sono un'invenzione recente (anche durante la II GM vennero utilizzate ampiamente). I modelli in uso sono tantissimi, e le submunizioni sono altrettanto numerose, essenzialmente o antipersonale o anticorazzati-antipersonale. Tra le forze armate americane, la Marina trascurò inizialmente il loro sviluppo, mentre l'Aeronautica, forse memore dei bombardamenti a tappeto, le sviluppò alacremente. Nondimeno, è stata proprio un'arma della Marina americana ad avere successo e notorietà: la Mk 20 Rockeye, ovvero un'arma che venne utilizzata da Israele nella guerra del Kippur. Essa tuttavia pare non essere molto adatta per le bassissime quote, dove nazioni che possono scegliere, tipo l'AMI italiana, preferiscono le BL-755. Compariamo le due: la BL-755 ha un peso di 272 kg, e contiene 147 submunizioni che vengono espluse da 7 sezioni della bomba, ciascuna da oltre 1 kg e capace di perforare oltre 30 cm d'acciaio, per giunta maggiore nella versione Mk II. La bomba ha avuto vasta diffusione e impiego. La Rockeye, invece, è diversa: pesa appena 227 kg, ma si apre a conchiglia disseminando ben 247 submunizioni, esattamente 100 in più pur pesando di meno. La capacità distruttiva di queste munizioni è ovviamente minore, con una capacità di perforazione dell'ordine dei 20 cm d'acciaio, ma è ancora più che sufficiente per perforare il tetto dei carri armati e di qualunque mezzo corazzato leggero non dotato di piastrelle ERA, e con una diffusione maggiore sul terreno, saturandolo.

Altre CBU americane contengono munizioni antipersonale APAM, grosse come palle da tennis e con capacità di frammentazione, spesso usate come la migliore arma contro barchini veloci e imbarcazioni leggere. Le CBU americane dell'USAF hanno per esempio tra di loro le CBU-87/B con 202 submunizioni SUU-64/B a doppio effetto, anzi triplo: frammentazione, HEAT controcarro, incendiario. Molte le CBU utilizzate per la guerra in Vietnam come le CBU-19A/B e le CBU-30/A, ma questo conflitto è stato più famoso per i bombardamenti a tappeto, ma anche per il lancio dei terribili ordigni incendiari. Questi ultimi sono stati essenzialmente quelli al fosforo, incendiari ma con scarsa persistenza, utilizzati in realtà anche come armi fumogene o per marcare obiettivi, e quelle al napalm che è benzina gelatinizzata. Da notare che, a parte l'orrendo effetto antipersonale di cui sono capaci, queste armi sono state utilizzate molto (in Corea, per esempio) contro veicoli, anche contro carri armati, e dimostrandosi efficace, sebbene possa sembrare strano che un carro possa prendere fuoco. Certo che comunque i carristi erano ben più protetti dei fanti da tali armi. Per potenziare il napalm e farlo bruciare anche sott'acqua, visto che c'era il pericolo che qualcuno si gettasse in acqua per non bruciare, venne aggiunto anche fosforo o altri additivi al napalm. Tuttavia non tutte erano armi tanto letali: le bombe CBU 19 e 30 erano per esempio caricate con submunizioni caricate con gas CS lacrimogeno, con lo scopo di stanare i guerriglieri dalle foreste. Le CBU-52 erano invece con bombette a frammentazione anche contro le difese antiaeree, di cui queste armi sono i principali nemici.

Le CBU sono diventate anche LGB: per esempio, il distrubutore SUU-54 con 1800 bombette BLU-63 e/o BLU-86 controcarri e a frammentazione, integrati nel GBU-15 che è una nuova bomba guidata con sistema televisivo ma con capacità notturne.

A parte questo, sono da segnalare altre tipologie di armi: una è quella delle bombe ritardate, ovvero con ausili per consentirne lo sgancio a bassa quota senza pericoli per l'aereo lanciatore. Non era tanto difficile, a dire il vero, semplicemente utilizzare spolette a scoppio ritardato, cosa già utilizzata, per esempio, dai Mosquito inglesi nell'operazione Gerico. Ma con il rischio che le bombe si piantassero nel suolo senza causare grandi danni ad obiettivi campali, è stato ritenuto meglio dotare le bombe di accorgimenti diversi. Uno è il 'ballute' ovvero una sorta di paracadute 'a palla', dato da una sorta di sacco che si gonfia subito dopo lo sgancio, meno efficiente ma più sicuro dei paracadute normali che rischiano, a quelle velocità, di rompersi. Un'altro tipo sono i kit 'Snakeye', ovvero 4 robusti petali che si aprono dietro la bomba, in metallo, orientati contro il movimento. Entrambi i tipi sono sopratutto per le bombe da 227 kg, e comportano un certo aggravio dei pesi, per esempio la Mk 82 Snakeye pesa 249 kg, tra l'altro più resistente all'aria.

Altre armi sono quelle per interdizione d'aerea, con mine di ogni sorta per arrestare l'avanzata prevista delle orde di carri del Patto di Varsavia. Tra questi sistemi, negli anni '80 era presente il Gator, dotato di mine magnetiche Honeywell BLU-91/B anticarro e le Aereojet BLU-92/B antiuomo a frammentazione. Tutte hanno tempi di autodistruzione programmabili in tre valori differenti. I contenitori che le trasportano sono i CBU-78/ e 84/B con entrambi i tipi, 82/B e 85/B con le BLU-91, e 83/B e 86/B con le BLU-92/B.

Ben più sofisticate sono le mine del sistema ERAM, formidabile sistema di tecnologie avanzate per gli anni '80. In sostanza, era previsto allora di utilizzare contenitori SUU-65/B con le CBU-92/B. Che cosa è questo tipo di mina? Niente di meno che un sistema di ricerca e distruzione di carri a distanza. Ogni contenitore ne porta nove. Scendendo col paracadute, come se fossero una sorta di sonda spaziale aliena, aprono 4 gambe telescopiche di stabilizzazione, poi dispiegano tre antenne acustiche e azionano un apparato miniaturizzato di ricerca infrarossa, poi puntano con la loro torretta mobile verso il veicolo e il calcolatore stima la distanza e prevede la posizione futura. Poi spara una delle due submunizioni Skeet, che sono dotate di un sensore IR che 'sente' quando si trova sopra il veicolo dal suo calore. Allora esplode sopra di questo, a diversi metri di distanza, e l'esplosione della carica HEAT non lo colpisce direttamente, ma deforma il disco di rame che ha di fronte trasformandolo in un proiettile che, nonostante sia fatto di materiale relativamente soffice, perfora diversi cm di acciaio, sul tetto, dove anche un carro armato è vulnerabile, e in genere sul comparto motore da dove arriva più calore. Per quanto incredibile, questi letali arnesi, così complessi e dai principi di funzionamento tutt'altro che semplici ed economici, vennero sperimentati già con le tecnologie disponibili negli anni '80.

Un altro tipo di bombe sono quelle FAE, ovvero Fuel, Air Explosive. Sono poco utilizzate, e quando lo sono, per impieghi tipo eliminare campi minati o aprire varchi nella foresta per elisbarchi. Ve ne sono di vari tipi, caricati con polvere d'alluminio o altri combustibili: hanno il vantaggio di costare poco e non portando con sè l'ossigeno (che nel TNT conta per il 42% del peso) possono emettere una energia molto superiore rispetto ai normali edifici. Il principio è quello che viene applicato quando una casa satura di gas salta in aria. Lo svantaggio è la necessità di un innesco che accende la nube di combustibile al momento giusto, e del fatto che v'è bisogno di aria per l'esplosione, oltre questo la pressione massima non è molto alta: non si possono distruggere obiettivi duri con cariche di questo tipo, come per esempio i carri armati.

Le bombe più grandi sono le mostruose 'Daisy Cutter' da 6 t sganciate da C-130, ma di recente è stata sviluppata la MOAB da ben 9 t ancora più micidiale. Da non dimenticare le superbombe convenzionali 'Gland Slam' americane, simili a quelle inglesi e quindi pensate come queste armi del '45 per penetrare nel terreno prima di esplodere, facendo un effetto terremoto capace di far crollare strutture in cemento armato. Le armi inglesi erano da 9979 kg, quelle americane, portabili in un paio di esemplari dai B-36, erano da ben 18 t.

Atomiche

Da qui si arriva alle bombe nucleari. Vi sarebbe da parlare qui dell'intero programma nucleare americano, ma davvero sarebbe un compito improbo. Dalle bombe nucleari primigenie, che spianarono Hiroshima e Nagasaki la tecnologia nucleare non si distaccò molto per i primi anni. Poi si riuscì a produrre armi nucleari compatte, grazie ad una migliore progettazione e all'uso di isotopi di trizio nel processo di fissione per potenziarla. La rivoluzione furono le bombe H, che potenzialmente non hanno limiti in termini di MT, quantomeno fino al livello, potenzialmente, di supernova. Sono state realizzate numerose armi nucleari di ogni genere, da quelle per cacciabombardieri tattici a quelle per i bombardieri strategici. Vi sono armi come le B-28, B-43 pesanti (anche 25 MT), come quelle leggere come le B-61 e B-83.

Ecco una lista di armi nucleari americane a caduta libera:

La 'Fatman'


  • Mark 1: "Little Boy" , la bomba di Hiroshima (13-16 Kt, 1945-1950)
  • Mark 2: "Thin Man", una differente progettazione, che non ebbe seguito
  • Mark 3: "Fat Man" (21 Kt, 1945-1950) la bomba di Nagasaki, al plutonio.
  • Mark 4: "Fat Man" diprogettta nel dopoguerra (1949-1953)Era sempre un'arma di grosse dimensioni, da oltre 4.5 t e con 1.52 m di diamerto e circa 3 di lunghezza. Venne prodotta i 550 esemplari, con potenza variabili di 1,3,4,8,14,21,22 e 31 kt
  • Mark 5 – Bomba migliorata e più piccola (1-120 Kt, 1952-1963). La Mk.5 era la prima ad essere molto più piccola di 1,52 m o 60 pollici in diametro. Aveva una testata W5 e venne tenuta in servizio nel 1952-63, con un diametro di 1 m, lunghezza di circa 2 m, peso dell'ordine della tonnellata, aveva potenza nondimeno molto maggiore con versioni da 6, 16, 55, 60, 100, and 120 kT.
  • Mark 6 – Miglioramento dell'Mk-4. (8-160 Kt, 1951-1962). L'Mk 6 era basata sull'Mk 4 ed era ancora del tipo Fatman, prodotta nondimeno in qualcosa come 1100 unità e tenuta in servizio fino al 1962. Con una massa di circa 3600 kg poteva sviluppare tra gli 8 e i 160 kT. Era sempre una bomba ad implosione con un sistema a 32 punti, come la Mk3.
  • Mark 7 – La prima bomba nucleare tattica (8-61 Kt, 1952-1967). La Mk.7 Thor era una bomba nucleare tattica capace di essere utilizzata anche in azioni di bombardamento a bassa quota, con tanto di pinne di coda retrattili per facilitare l'uso su cacciabombardieri. Era un'arma prodotta in ben 1700-1800 unità in servizio già dal 1952 fino al '68, un periodo molto lungo per un arma nucleare di prima generazione. Dimensioni 4.6 x 0.8 m, peso 764 kg. potenza 8-61 kT.
  • Mark 8 – Bomba per la penetrazione di bersagli duri, a scoppio nel terreno (25-30 Kt, 1951-1957). La Mk 8 venne sviluppata nei tardi anni '40 e poi messa in servizio contemporaneamente alla precedente. Essa venne ritirata dal servizio dopo appena 5 anni di servizio, nel 1957. Era una bomba 'a cannone' con materiale fissile bersaglio, e possedeva la capacità di penetrare il terreno prima di esplodere anche per 6.7 m nel calcestruzzo, 27 m nella sabbia dura, 37 m di terreno o 13 cm di acciaio. Pesava circa 1400 kg per quasi 3 metri e esprimeva 25-30 kT. Ne vennero prodotte solo 40.
  • Mark 10 – miglioramento della Mk-8 (12-15 Kt, cancellata nel 1952).
  • Mark 11 – seconda riprogettazione dell'Mk-8(8-30 Kt). La Mk 11 era anch'essa uno sviluppo della Mk 8 con capacità di penetrare il terreno, per compiti di 'distruzione di bunker'. Era dotata di uranio arricchito in configurazione cannone', prodotta anch'essa in pochi esemplari, 40, giusto per rimpiazzare le Mk 8. 356 mm di diametro, circa 3.8 m di lunghezza, peso oltre 1400 kg per potenza di 8, 25 o 30 kT.
  • Mark 12 – Bomba per cacciabombardieri, allegerita rispetto alle altre(12-14 Kt).

La Mk 12 era una bomba leggera costruita dal 1954 e in servizio fino al 1962. Era piccola, molto di più di quanto non fossero le altre armi dell'epoca: appena 55 cm di diametro. Era ad implosione con 92 punti e pesava circa al massimo 544 kg. Potenza 12-14 kT.

  • Mark 13 – Mk6 migliorata, ma cancellata nel 1954.L'Mk 13 era solo un'arma prototipica. Basata sull'Mk 6, ovvero il miglioramento della Mk 4 Fat Man non introduceva miniaturizzazioni, anzi era circa 155 cm di diametro e 320 di lunghezaa per 3.300 kg, ma aveva una potenza di 32 kT. Venne testata il 19 maggio '53. Di fatto, venne resa obsoleta dall'avanzamento dei lavori sulle bombe H e così venne cancellata nel settembre 1953.La sua versione migliorata, tuttavia, meritava un cenno: era dotata di 60 kg di uranio altamente arricchito, e sviluppava ben 500 kt. Venne anche testata in poligono, e prodotta in 90 esemplari nel 1953-56.
  • TX/Mark 14 – Bomba termonucleare, sperimentata con l'esperimento Castle Union. Prodotte 5. (5 Mt) . La Mk 14 era una bomba H, disegno sperimentale che venne prodotta in 5 esemplari nel 1954. Venne testata nell'aprile '54 nell'esperimento Castle Union con una potenza di 6.9 MT. Era un'arma speciale, sostanzialmente sperimentale pertanto non venne realmente intesa per operazioni. Della sua potenza, ben 5 MT erano dati dalla fissione, rendendola particolarmente 'sporca' ie. radioattiva. Pesava circa 13 t con un diametro di 155 cm e lunghezza di 5.64 m. e venne sganciata con un paracadute ritardante.
  • Mark 15 – Naturalmente non passò molto tempo prima di ottenere una H di piccole dimensioni (1.7-3.8 Mt, 1955-1965). La Mk 15 era un'altra arma H degli anni '50, ma stavolta da soli 3450 kg, più che sufficienti per darle una potenza distruttiva enorme. Ne vennero prodotte qualcosa come 1200 unità nel 1955-57 in tre modelli, rimasti in servizio fino al 1965. Essa era ancora un disegno di transizione verso le H moderne, e infatti generava per la maggior parte della sua potenza energia dal nucleo di uranio altamente arricchito o HEU. Questo la rendeva altamente radioattiva, e una di queste armi, sganciata in emergenza da un B-47 è ancora considerata persa in mare, vicino alla costa dopo 50 anni di ricerche. Il Mod. 1 era un'arma da 1.69 MT, il 2 aveva ben 3.8 MT e il 3 lo stesso valore, ma un qualche miglioramento generale. La bomba venne utilizzata anche come testata per il missile Snark come W15, ma poi si scelse la W39. La W39 e la B39 utilizzano comunque una struttura base derivata dalla Mk 15.
  • TX/Mark 16 – Una bomba H criogenica, solo 5 prodotte(6-8 Mt)
  • Mark 17 – La più pesante bomba americana, seconda solo alla Mk-24. (10-15 Mt). La Mk 16 era una bomba di grande potenza distruttutiva, una H con deuterio liquido, dunque una bomba criogenica. Era un'arma sperimentale con peso di circa 18 t e 6-8 MT di potenza, costruita in sole 5 unità. Ancora, non può non colpire la rapidità con cui nei primi anni '50 vennero prodotte tante di queste armi nucleari, quasi che la loro produzione fosse ordinaria amministrazione per l'industria americana, mentre ancora oggi molti Paesi non sono capaci di fare altrettanto. Vennero prodotte queste armi speciali nel gennaio '54 e ritirate già ad aprile. D'altro canto vi era un solo B-36 modificato capace di portarle. La Mk 17 e la derivata Mk 24 erano le prime H prodotte in quantità, pesanti comunque qualcosa come 21 tonnellate e capaci di ben 15 MT. Nonostante la loro immensa potenza e la massa gigantesca, ne vennero prodotte 200 nella sola versione Mk 17 e 105 nella Mk 24, tutte tra ottobre 1954 e novembre 1955, praticamente una al giorno. La Mk 17 venne testata nell'esperimento Castle Romeo del '54. Tutte queste enormi bombe vennero ritirate in pochi anni: ottobre '56 per le Mk 24, mentre le Mk17 curiosamente resistettero fino all'agosto successivo.

La Mk 24 era un'altra H, basata sul terzo test H, Castle Yankee. Era una immensa bomba, la più pesante mai schierara dagli USA assieme alla Mk 17, capace nel test di cui sopra di esprimerer 13.5 MT, mentre nella versione 'operativa' esprimeva 10-15 MT: certamente, scampare al suo lancio da parte dei lenti B-36 era molto, molto difficile da credere, almeno in una condizione operativa reale.


  • Mark 18 – Arma nucleare sperimentale a grande potenza (Ivy King). L'Mk 18 era una bomba di modici 500 kT, a fissione, con sistema ad implosione a 92 punti, derivato da quello della Mk 13. Aveva uranio HEU, e poteva dare luogo ad esplosioni accidentali, anche quando non settata, di diversi kT. 90 prodotte, radiate senza rimpianti nel '56.
  • Mark 20 – Miglioramento della Mark 13 ,cancellata nel 1954. La Mk 20 era una versione aggiornata dell'Mk 13 ma cancellata nell'agosto '54. Era grossomodo della stessa stazza della Mk 13, con 155 cm di diametro, e pesava 'solo' 2900 kg circa.
  • Mark 21 – versione ridesignata dell'arma del test Castle Bravo
  • Mark 22 – Disegno per un'arma H senza esito(Castle Koon, cancellata nel 1954).

La Mk 22 era sviluppata come arma H, sperimentale e sviluppata dall'Università della California, ovvero dai laboratori Livermoore.

  • Mark 26 – Simile alla Mk 21 ma cancellata nel 1956.

L'Mk 26 era un'arma sperimentale, chiamata come altre armi del genere, TX-26 sviluppata già nel '54. Ma lo sviluppo di quest'altro mostro terminò nel '57 quando la sua versione Mk 21 venne abbandonata.

  • Mark 27 –Arma per la Marina(1958-1965). La Mark 27 era figlia dei laboratori Livermore, anch'essa prodotta ma stavolta solo dal 1958. Non c'é dubbio che l'esistenza del SAC, con i suoi migliaia di bombardieri con capacità nucleari ponesse l'esigenza di equipaggiarli, e questa fosse presa molto sul serio dall'industria americana. Venne prodotta con potenza di 2 MT, peso di circa 1450 kg e lunghezza di 0.76 m x 3.6 m di diametro. 20 vennero prodotte come testate W27 per la testata del missile Regulus. Ne sarebbero state prodotte 700.
  • B28: o Mark 28, (1958-1991). La B28 era un'arma H tattica-strategica utilizzata anche dalla NATO, per esempio dai caccia CF-104, e dai Valiant inglesi.

Prodotta dal 1958 al '66, era munita della stessa testata reperibile su missili come i Mace e gli Hound Dog. Ne sono state prodotte qualcosa come 20 versioni, con so senza paracadute, diametro tipico 58 cm, lunghezza variante tra 2.44 e 4.32 m, peso tra 771 e 1053 kg, potenza che poteva essere scaricata in aria o con impatto a terra, variabile da 1.1 MT nel Mod.1, 350 kt nel Mod.2, 70 nel Mod.3, 1.45 per il Mod.5. Come facilmente intuibile, il numero prodotto non era in economia: 4.500 bombe, l'ultima ritirata nel 1991.

  • Mark 36 – Bomba strategica (1956 - 1961) 9-10 Mt
  • B39(Mark 39), 1957-1966. La Mark 39, poi B39 erano armi H con servizio 1957-66, potenza di 3.8 MT, derivanti dal miglioramento della Mark 15. Era la prima H 'leggera', ma certo non economizzava in potenza, venne utilizzata con la sua testata anche sui missili Redstone, Snark, e i pod dell'B-58. La testata W39 pesava fino a 2900 kg, con diametro di 89 cm e lunghezza di 2.8 m. La bomba B39 insieme era pesante fino a 3450 kg con diametro di 89 cm e lunghezza di 3.56 m.
  • B41(Mark 41), 1960-1976. La B41 è stata una bomba anche più drammaticamente massiva e potente. Era tipica per i bombardieri del SAC, ed è stata, notare bene, la bomba con il più alto rapporto potenza.peso mai costruita. E dal momento che la sua massa era di 4850 kg, questo significa che la sua potenza raggiungeva qualcosa come 25MT. Era stata prodotta con sviluppo dal 1955 e una versione per missili ICBM venne cancellata nel 1957.

Era un'arma tristadio, con deuterio-trizio come primario, sviluppata come versione Y1 con nucleo 'sporco' in U238 e quella Y2 pulita, per modo di dire, con una diversa struttura. Nel 1963, per aggiungere follia a follia, gli USA dichiararono che potevano trarne una versione da 35MT e sistemarla nella testata di un missile Titan capace di portare un carico di 3700 kg, quasi raddoppiando il già straordinario rapporto potenza-peso. La sua struttura era di 3.76 m per 1.32 m di diametro, e poteva essere fatta esplodere in aria o a contatto, con paracadute o senza (molto sconsigliabile..). Ne vennero prodotte qualcosa come 500 pezzi, tra il settembre 1960 e il giugno 1962, con servizio dal 1961. Eppure, già nel 1963 questa iper-bomba venne ritirata gradualmente vista la disponibilità della B53. La radiazione finale arrivò tuttavia solo nel 1976. da notare che a differenza delle altre iperbombe H, queste erano abbastanza leggere per essere portata in più esemplari, fino diciamo a 4, da un singolo bombardiere strategico B-52 e forse due armi per un B-47.

  • B43(Mark 43) , 1961-1991. Il B43 era un'armamento per caccia tattici, sviluppato dal 1956 e in produzione nel 1959. Tuttavia il servizio venne raggiunto solo nel 1961. Era un'arma prodotta fino al 1965 in ben 2000 esemplari, con due versioni e 5 potenze selezionabili. Erano di 45 cm di diametro, lunghezza tra 3.81 e 4.15 m e peso tra 935 e 960 kg, sganciabile anche da appena 90 m di quota, con selezionabilità del tipo di esplosione desiderata. Carica da 70 kT a 1 MT. Portata da molti tipi di aerei imbarcati e non, dai bombardieri inglesi, venne ritirata negli anni '80.
  • B46(Mark 46); Arma sperimentale, cancellata nel '58. La B46 è una bomba testata ma mai messa in servizio. Era un'arma, tanto per cambiare, nata nel decennio atomico ovvero gli anni '50, pesava circa 3700 kg e sviluppava 9 MT.Il suo disegno base venne sviluppato nella B53 e nella testata W53. 50 sono ancora in riserva.


  • B53 (1962-1997). Le B53 sono state sviluppate dal 1955 dai laboratori Los Alamos, basate sulle Mk 21 e Mk 46. Erano intese per rimpiazare le Mk 41, e entrarono in produzione nel 1962 con la costruzione di 340 bombe terminata nel 1965. Aveva la potenza formidabile di 8.9 MT in base al test del 1958. Lunga 3.8 m e diametro 1.27 m, da 4.015 kg incluso il paracadute da 400 kg, costituito da 5 diverse unità. Prodotta in 2 versioni, sporca e pulita, aveva sistema di implosione con RDX e TNT, nucleo basato su uranio, e poteva essere utilizzata anche per attacco contro bersagli sotterranei, ma pur sempre con impatto al suolo per causare un effetto terremoto.

50 armi sono ancora in servizio, anche se come riserve. La W53 è un'arma per il Titan II, con massa ridotta a 3.690 kg, ed è la testata più potente mai portata da un ICBM americano, costruita in 60 esemplari nel 1962-63. Una venne coinvolta nell'esplosione di un silos Titan, ma per fortuna non esplose o si danneggiò. Ritirate nel 1988. Per fortuna, perché in caso di totale esplosione la palla di fuoco arriverebbe a 1-1,6 km per circa 12 secondi, uccidendo con il calore chiunque allo scoperto entro 29 km, e distruggere la maggior parte delle abitazioni e strutture entro 15 km, distruggendole totalmente entro i 5.7 km, radiazioni sufficienti per uccidere (senza considerare l'esplosione ) il 90 % delle persone entro i 4.7 km di distanza, come si vede, crescendo la potenza delle armi nucleari l'effetto del calore e onda d'urto aumenta rispetto a quella della radioattività

  • B57(1963-1993). La B57 è un'arma tattica, ovviamente H, in servizio dal 1963. Essa ha 3 m di lunghezza, diametro 37.5 cm, peso di appena 227 kg. E' dotata di paracadute, e puè essere utilizzata con molti tipi di spolette, anche come bomba di profondità. Infatti non è molto potente, a seconda dei Mod. si arriva, tra lo '0' e il '4', a 5, 10, 10, 15, 15, 20 kT.Ritirata nel 1993, ma nell'insieme prodotta in qualcosa come 3100 esemplari. Largamente impiegata da aerei e elicotteri ASW.


  • B61 (1966-oggi). La B61 è un'arma nucleare moderna, disegnata nel 1963 dai laboratori Los Alamos, la produzione a massa iniziò nel 1968.Era un'arma tattico-strategica, una H con peso ridotto. Ne vennero prodotte 3155, che ancora nel 2002 erano inservizio in circa 1265. Ne sono state prodotte 9 versioni, l'ultima delle quali è la Mod.11 del 1997, che serve per penetrare il terreno con funzioni anti-bunker. Prodotta per essere utilizzata dai pià disparati aerei, dai vecchi F-100 ai minuscoli A-4, agli F-4 e F-111, F-15, F-16, A-6 e persino S-3 Viking, nonché i Tornado italiani e tedeschi, mentre quelli inglesi avevano la WE177. Difficile dire quante ne sono state prodotte, ma si dice che a tutt'oggi ne siano in servizio no meno di 480. E' un'arma moderna, a testata selezionabile in potenza, diametro di 33 cm, lunghezza 3.58 m, peso appena 320 kg, variabile a seconda delle versioni. La sua utilizzazione riguarda anche gli attuali B-2 Spirit.

La versione anti-bunker pesa 540 kg, sviluppata dal 1994 e entrata in servizio 3 anni dopo in 50 esemplari. In genere vi è un paracadute da 7,3 m in nylon. A parte questo, l'arma, rilasciabile fino a mach 2, ha una testata regolabile per esplosioni aeree, a contatto al suolo, paracadutata. Se necessario può essere rilasciata ad appena 15 m, con spoletta radar per l'esplosione. Il sistema di attivazione può essere settato, nelle versioni tattiche, a 0.3, 1.5, 5, 10, 60, 80, or 170 kilotoni . La Mod.11 ha forse una potenza di 10 kT, mentre la Mod. 7 strategica arriva a 340 kT. Attualmente sono attivi i Mod. 3, 4 tattici, il 7 strategico, il 11 antibunker.

  • B77 (cancellata 1977). La B77 ha avuto origine per il B-1A, e rimpiazza la Mk 28 e la Mk 43. Pensata per essere sganciata a mach 2 e a quote anche di 18.000 m, era dotata di un paracadute per assicurare, anche da 30 m, anche la salvezza del bombardiere lanciatore. Venne cancellata nel 1977 come il B-1A.
La B-83 fa outing
  • B83(1983-oggi) La B-83 è una arma per certi aspetti derivata dalla precedente, con capacità di variare la potenza esplosiva, entrata in servizio nel 1983. Sviluppata dai Livermore labs, ha esplosivo 'insensibile' per evitare scoppi accidentali, è lanciabile da mach 2, a qualunque altezza, ha un paracadute da 14 m in kevlar, pesa 1089 kg, lunghezza di 3.67 m, diametro di 45,7 cm , potenza realmente variabile, da 1 kT a 1.2 MT. E' stata realizzata anche come bomba 'da penetrazione', o almeno considerata in tal impiego, e persino considerata come arma per bombardare eventuali asteroidi che minaccino la Terra.
  • B90 (cancellata 1991)

La B90 è l'ultima delle armi nucleari di questa genia, disegnata nei tardi anni '80 ma senza entrare in serizio. Era un'arma navale, per impieghi come le cariche di profondità nucleari, peso di 360 kg, potenza 200 kT, lunga circa 2.8 m e diametro di circa 35 cm. Era prevista anche come W89 e W91 come arma per lo SRAM II e SRAM T.

In tutto, solo considerando le bombe a caduta libera, gli USA hanno prodotto (calcolo del tutto parziale) oltre 18.000 ordigni. Solo le B41 disponevano di una potenza di 12.500 MT, le B53 aggiungevano altri 2900 MT e via così. Solo le B41 erano capaci di esprimere l'energia della bomba di Hiroshima moltiplicata di un milione di volte. Tanto per capire la follia (MAD, Mutual Assure Destruction, ma solo quando l'URSS, alla fine degli anni '60 raggiunse la parità nucleare con gli States) della corsa al nucleare di quegli anni, nemmeno lontanamente avvicinata dagli attuali programmi nucleari, e senza nemmeno prendere in considerazione le altre cariche nucleari, dagli ICBM ai cannoni SR da 120 mm 'Davy Crockett'..

Un B-1B può portare 12 -24 H, mentre un B-52 può portare non meno di 8 bombe H, per un totale di decine di MT disponibili, giusto 10.000 volte Nagasaki. Ben presto le armi nucleari si diffusero presso i reparti aerei di tutti i generi, con gli A-4 Skyhawk, gli F-84, 86, 100, 105, A-3, A-5 etc. etc. ottimizzati per il loro impiego. D'altro canto non deve stupire dato che persino cannoni SR da 120 erano utilizzati per lanciare granate nucleari tattiche, per non dire dei missili Falcon: praticamente qualunque cosa potesse ospitare poche decine di kg era idoneo a portare, potenzialmente cariche nucleari, anche le valigette di team speciali con cariche da demolizione o mine predisposte. Certamente vi era stato un notevole progresso rispetto alle bombe da 4 t dei primordi. Forse il decennio 1955-65 fu quello in cui davvero qualche incosciente ai reparti più bassi poteva dare il via ad una guerra nuclare. Non mancavano nemmeno le cariche nucleari di profondità, che gli elicotteri e aerei NATO hanno continuato a portare a lungo assieme a quelle convenzionali, sempre più rare (da circa 161 kg), e ai siluri ASW.

Per fortuna i politici vigilavano: pare che McArthur sia stato silurato per avere proposto di usare le atomiche contro i comunisti in Corea. Ai tempi della Crisi dei Missili gli intercettori erano realmente armati di missili nucleari: bastava un caccia cubano a bassa quota per rischiare di spianare qualche decina di kmq di territorio. Un esempio impressionante di come le cose che 'tecnicamente' si possono fare non siano necessariamente lecite. Attualmente il presidente G.W. Bush si è speso molto per premere per la realizzazione di mini-armi nucleari da usare contro 'bunker profondi'. Se la tecnologia era già tanto progredita 50 anni fa, potrebbero anche riuscirci, ma certo,non sarebbe un bel giorno per il mondo quello salutato dal loro impiego, o anche dalla minaccia del loro utilizzo: si è sempre lavorato per ridurre l'abissale differenza tra le bombe convenzionali e quelle nucleari, e forse tecnicamente ci si potrebbe anche riuscire.