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:Tratto da: {{cita libro | cognome= Ricardi| nome= Marcello |coautori=Giacomo Pedersoli | titolo= Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve| editore= [[Toroselle]]| città= [[Cividate Camuno]] | anno= [[1992]]|pagine=411}}
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::Edolo, Pagà, Saturno
::Edolo, Pagà, Saturno

===Mù sommerso===
Tradizione vuole che Mù fosse un tempo una grande borgata, fin quando un lago antico, che si estendeva presso la valle Foppa, straripò e sommerse l'abitato.
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::Mù, Lago, Foppa, Distruzione paese

Versione delle 11:11, 23 feb 2008

MITI, TRADIZIONI & LEGGENDE DI VALLE CAMONICA

ALTA VALLE

La sagra di sangue

Durante il periodo veneziano la Val di Scalve, a corto di spazio per le proprie bestie, chiese ed ottenne alla Serenissima di utilizzare la Malga Culvegla, di proprietà di Corteno. I cortenesi attesero fino al 1797 (fine del governo veneziano) per riappropriarsene, scacciandone gli scalvini. Il 15 agosto 1758, giorno della Sagra dell'Assunta patrona di corteno, gli scalvini, giunti attraverso passo Sellero e del Sellerino, assaltarono la malga e, dopo aver affogato il casaro nel siero, tentano di sottrarre anche le bestie al pascolo. Un secondo pastore, sceso in paese, dà l'allarme e dal villaggio una folla armata risale la montagna in due gruppi: il primo attravero il Preborem, l'Orio ed il Torsolet, il secondo lungo i Tremonti, il Foràm ed il Sessa.Nel frattempo i consoli del paese tentano la trattativa con gli scalvini. Essa non va a buon fine, ed al segnale dei consoli (un fazzoletto rosso sventolato) la folla scende dai monti facendo massacro. Il torrente insanguinato venne chiamato Val Ròsa.

Tratto da: Giacomo Bianchi, La magnifica comunità di Corteno Golgi, Brescia, Massetti Rodella Editore, 2005 [1979], p. 93.
Corteno, Val di Scalve, Malga, Sagra di Sangue

Monte Padrio

Il monte Padrio, posto sul confine tra la Val Camonica e la Valtellina ha un aspetto brullo e spoglio. Una leggenda della Val di Corteno vuol che questa sua apprarenza derivi dal fatto che in anichità, poichè era rifugio di lupi e serpenti, era stato incendiato dalla popolazione

Tratto da: Giacomo Bianchi, La magnifica comunità di Corteno Golgi, Brescia, Massetti Rodella Editore, 2005 [1979], p. 153.
Corteno, Monte, Malga, Lupo, Serpente

La roccia di Incudine

Sul monte Fosanno (forse il Monte Plazza) esisteva un incavo nella roccia nel quale nei periodi di siccità, una vergine versava dell'acqua, annettendosi tale cerimonia superstiziosa la virtù di far piovere. Fu distrutta nel 1634.

Tratto da: Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 294.
Incudine, Roccia, Vergine

Il nome di Edolo

Si dice che il nome di Edolo derivi da Idulo, idolo, dal nome di un simulacro dedicato a Saturno che esisteva sul luogo della Chiesa di San Clemente. Esso era chiamato luogo dei Pagà (pagani).

Tratto da: Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 411.
Edolo, Pagà, Saturno

Mù sommerso

Tradizione vuole che Mù fosse un tempo una grande borgata, fin quando un lago antico, che si estendeva presso la valle Foppa, straripò e sommerse l'abitato.

Tratto da: Marcello Ricardi, Giacomo Pedersoli, Grande guida storica di Valcamonica Sebino Val di Scalve, Cividate Camuno, Toroselle, 1992, p. 414.
Mù, Lago, Foppa, Distruzione paese