Esperanto/Agglutinazione: differenze tra le versioni

Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 1: Riga 1:
{{esperanto}}
{{esperanto}}


=="Giocare" con alcuni suffissi e prefissi: "agglutinare" le parole==
=="Giocare" con alcuni suffissi e prefissi: agglutinare le parole==
Come abbiamo detto, l'esperanto è una lingua agglutinante, cioè da una radice si possono sfumare i significati con l'ausilio di suffissi e prefissi che vengono incollati (agglutinati) alle parole. In effetti si può notare come la formazione del plurale ad esempio sia diversa dal meccanismo italiano (cambio di desinenza). In esperanto il suffisso per il plurale ''-j'' viene aggiunto alla parola, senza modificare il tema (stesso per l'accusativo).
Come abbiamo detto, l'esperanto è una lingua agglutinante, cioè da una radice si possono sfumare i significati con l'ausilio di suffissi e prefissi che vengono incollati (agglutinati) alle parole. Anche radici diverse possono fungere da prefissi e suffissi per formare parole composte. Ad esempio, si noti come la formazione del plurale è diversa dal meccanismo italiano (cambio di desinenza). In esperanto il suffisso per il plurale -j viene aggiunto alla parola, senza modificare il tema (stesso per l'accusativo). In questo capitolo c'è un elenco non esaustivo di suffissi e prefissi dell'esperanto, per far prendere familiarità al principiante con questo meccanismo e fargli ampliare il vocabolario. Da una parola infatti, se ne possono derivare altre, anche laddove in altre lingue si usano termini diversi (e non derivati). Chi volesse far pratica con questo meccanismo, o vedere altri esempi,
può andare alle appendici di questa grammatica dedicate agli altri [[Esperanto/Prefissi|prefissi]] e [[Esperanto/Suffissi|suffissi]].
In questo capitolo c'è un elenco non esaustivo di suffissi e prefissi dell'esperanto, per fare perendere familiarità al principiante con questo meccanismo, e fargli ampliare facilmente il suo vocabolario. Da una parola infatti, usando suffissi e prefissi, si possono ricavare molte parole derivate, anche laddove in altre lingue si usano termini diversi (e non derivati uno dall'altro).
<br>Chi si sentisse pronto, dopo questo capitolo o più in avanti a far pratica con questo meccanismo (o semplicemente vuole vedere altri esempi) può andare alle appendici di questa grammatica dedicati gli altri [[Esperanto/Prefissi|prefissi]] e [[Esperanto/Suffissi|suffissi]].


==Prefissi==
==Prefissi==

Versione delle 22:10, 23 feb 2008

Indice del libro


"Giocare" con alcuni suffissi e prefissi: agglutinare le parole

Come abbiamo detto, l'esperanto è una lingua agglutinante, cioè da una radice si possono sfumare i significati con l'ausilio di suffissi e prefissi che vengono incollati (agglutinati) alle parole. Anche radici diverse possono fungere da prefissi e suffissi per formare parole composte. Ad esempio, si noti come la formazione del plurale è diversa dal meccanismo italiano (cambio di desinenza). In esperanto il suffisso per il plurale -j viene aggiunto alla parola, senza modificare il tema (stesso per l'accusativo). In questo capitolo c'è un elenco non esaustivo di suffissi e prefissi dell'esperanto, per far prendere familiarità al principiante con questo meccanismo e fargli ampliare il vocabolario. Da una parola infatti, se ne possono derivare altre, anche laddove in altre lingue si usano termini diversi (e non derivati). Chi volesse far pratica con questo meccanismo, o vedere altri esempi,

può andare alle appendici di questa grammatica dedicate agli altri prefissi e suffissi.

Prefissi

Abbiamo già visto inconsapevolmente alcuni suffissi (plurale gruppi misti di uomini e donne), eccone qualcun altro tra quelli più utili o curiosi, per imparare ad usarli (altri sono nell'apposita appendice).

Contrario

  • prefisso: mal- (non ha corrispondenti in italiano)

Il contrario di una parola di esperanto può essere ottenuto aggiungendo il prefisso mal-. Se ovviamente incontriamo una parola che già inizia per mal-, basterà eliminare tale suffisso per avere il significato opposto. Qualche esempio:


  • granda (grande) → malgranda (piccolo)
  • nova (nuovo/a) → malnova (vecchio/a)
  • amiko (amico) → malamiko (nemico)


Dopo aver conosciuto questo prefisso, il vocabolario dello studente è potenzialmente raddoppiato! In realtà non tutti i termini hanno un contrario (ad esempio "domo") per cui si deve far attenzione ad usare questo prefisso per i sostantivi. Con gli aggettivi in genere si può stare tranquilli. Anche se in italiano o le altre lingue etniche non tutti gli aggettivi hanno un contrario diretto, in esperanto sì. Ad esempio, tutti sappiamo che brutto è il contrario di bello (contrario o antonimo diretto), ma riguardo il contrario di grazioso, probabilmente avremmo più proposte, perché non ha un contrario diretto, ma vari indiretti (tra cui brutto). In esperanto, sapendo che "gracia" = "grazioso", formiamo "malgracia" che significa "l'opposto di grazioso", "bruttino".

Vorremmo anche far notare che questo prefisso può trarre in inganno i principianti italiani. Questo perché in vecchio italiano e tuttora in vari dialetti, malo significa cattivo. Abbiamo quindi inserito volutamente la parola amiko (amico). Aggiungendo il prefisso mal- si ottiene malamiko, che non significa amico cattivo, non buono, ma bensì il suo opposto esatto: nemico.

Ripetizione

  • prefisso: re- (corrispondente italiano ri-)

Si applica praticamente solo ai verbi, per noi italiani non ha molto bisogno di spiegazioni perché equivale al nostro "ri-".

  • fari (fare) → refari (rifare)
  • vidi (vedere) → revidi (rivedere)

Condizione o stato passato

  • prefisso: eks- (corrisponde al prefisso ex)

Anche questo non richiede spiegazioni particolari essendoci anche in italiano.

  • edzo (marito) → eksedzo (ex-marito)
  • prezidanto (presidente) → eksprezidanto (ex-presidente)

Parentela acquisita

  • prefisso: bo- (non ha corrispondenti in italiano)

Definisce parentela derivata da matrimonio. Ad esempio, il suocero è un "padre acquisito dopo il matrimonio" per cui la parola "suocero" non è stata forgiata per l'esperanto ma si ricava dalla parola padre, come altre.

  • patro (padre) → bopatro (suocero)
  • filino (figlia) → bofilino (nuora)

Dispregiativo (condotta morale)

  • prefisso fi- (prefissi dispregiativi, cambi di parola)

Per esprimere disprezzo dal punto di vista del comportamento e morale.

  • virino (donna) → fivirino (donnaccia)
  • amiko (amiko) → fiamiko (amico malfidato o scorretto, falso amico)

Suffissi

I suffissi devono poi essere seguiti dal suffisso della categoria grammaticale (verbo, nome...) come negli esempi.

Membro di un'organizzazione o abitante di un Paese

  • suffisso -an (vari suffissi italiani -ese, -ano, -ista...)

Questo suffisso indica appartenenza a Paese, religione, partito o qualsiasi altra organizzazione.

  • Eŭropo (Europa) → eŭropano (europeo/a)
  • Kristo (Cristo) → kristano (cristiano)

Dispregiativo (materiale ed estetico)

  • suffisso -aĉ (suffissi dispregiativi italiani. Ma anche cambi di termine)

Per esprimere disprezzo sullo stato materiale e/o estetico.

  • domo (casa) → domo (casaccia, topaia)

Raccolta, insieme

  • suffisso -ar (vari suffissi italiani)

Indica una raccolta o insieme della cosa indicata dalla radice. Ad esempio, un dizionario è una raccolta di parole.

  • vorto (parola) → vortaro (dizionario)
  • arbo (albero) → arbaro (bosco)

Parole composte

Praticamente ogni parola in esperanto può essere usata come prefisso o suffisso. Si possono agglutinare (unire) due sostantivi per formare una parola composta. Ovviamente tale sistema non deve comportare perdita di chiarezza, e va usato con criterio.
Ad esempio il nome akvo (acqua) può essere attaccato alle parole, evitando l'aggettivo akva (aquatico):

  • akvobirdo = uccello acquatico

oppure:

  • esperantokurso = corso di esperanto
  • hororofilmo = film dell'orrore
  • urbodomo = municipio (casa della città)