Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Libia: differenze tra le versioni

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Il petrolio che ne costituisce la ricchezza non era ancora stato scoperto quando la Libia, allora provincia turca, venne attaccata dall'Italia nel 1911, quando vi fu, dopo ben 7 anni dall'invenzione, il debutto di aerei più pesanti dell'aria nel corso della guerra. La Turchia non era in grado, essendo un impero oramai decadente, di tenere la Libia, anche perché persino lo stretto dei Dardanelli risultò superabile da un gruppo di torpediniere italiane al comando di Rosolino Pilo. Nel 1912 gli italiani presero possesso della Libia, ma iniziò una guerriglia feroce contro la loro avanzata, che venne contrastata con una altrettanto feroce campagna anti-insurrezione, che venne interrotta per la prima guerra mondiale e ricominciata subito dopo. Il primo carro da 40 ton. (circa) che mise cingolo sul territorio africano era uno dei due soli Fiat 2000 costruiti, nel 1919, ma senza alcuna reale utilità contro le veloci cabile dei guerriglieri.
Il petrolio che ne costituisce la ricchezza non era ancora stato scoperto quando la Libia, allora provincia turca, venne attaccata dall'Italia nel 1911, quando vi fu, dopo ben 7 anni dall'invenzione, il debutto di aerei più pesanti dell'aria nel corso della guerra. La Turchia non era in grado, essendo un impero oramai decadente, di tenere la Libia, anche perché persino lo stretto dei Dardanelli risultò superabile da un gruppo di torpediniere italiane al comando di Rosolino Pilo. Nel 1912 gli italiani presero possesso della Libia, ma iniziò una guerriglia feroce contro la loro avanzata, che venne contrastata con una altrettanto feroce campagna anti-insurrezione, che venne interrotta per la prima guerra mondiale e ricominciata subito dopo. Il primo carro da 40 ton. (circa) che mise cingolo sul territorio africano era uno dei due soli Fiat 2000 costruiti, nel 1919, ma senza alcuna reale utilità contro le veloci cabile dei guerriglieri.


Meno effimera si dimostrò l'aviazione coloniale, e l'uso spietato di gas asfissianti con bombe e granate, nonchè della deportazione di intere popolazioni. Alla fine di questa misconosciuta guerra 'a bassa intensità dopo quasi 20 anni di guerra nel deserto, gli italiani avevano il controllo della Libia. La usarono come base contro gli inglesi in Egitto ed ebbero il grande vantaggio della contemporanea sconfitta della Francia, che aveva ingenti forze nel Nord-Africa. Questo impedì una catastrofe totale nel 1940-41, poi arrivarono i tedeschi e riuscirono immediatamente a far riguadagnare terreno verso Alessandria, ma l'avanzata si interruppe per sempre a El-Alamein, dove vennero combattute due grandi battaglie, la prima d'arresto e la seconda, più famosa, di controffensiva. Alla fine del 1942 la Libia era già pressochè liberata e l'Asse tentò l'ultima, irrazionale (Hitler non voleva perdere definitivamente l'Africa) difesa in Tunisia fino al maggio 1943, quando ingenti truppe si arresero entro il 13. Un gran numero di rinforzi, tra cui carri Tiger e centinaia di caccia erano stati inviati per rinforzare tale settore, con la perdita totale dei materiali a parte alcuni aerei, mentre sarebbe stato ben più necessario abbandonare a quel punto l'Africa evacuando tutti i soldati. Nel tentativo numerose navi e centinaia di aerei vennero perduti, mentre la situazione era grandemente compromessa. Alla fine, dall'aeroporto di Korba decollarono circa 10 dei 40 caccia Macchi 202 di due interi gruppi appena arrivati in Tunisia e subito mitragliati a terra dagli Spitfire. Uno si fracassò all'atterraggio e i 9 superstiti furono quanto restò del 3% di tutta la produzione dei Folgore inviata qualche giorno prima in un campo senza nemmeno difese aeree. Anche la Luftwaffe perse numerosi nuovi FW-190, principalmente al suolo.
Meno effimera si dimostrò l'aviazione coloniale, e l'uso spietato di gas asfissianti con bombe e granate, nonché della deportazione di intere popolazioni. Alla fine di questa misconosciuta guerra 'a bassa intensità dopo quasi 20 anni di guerra nel deserto, gli italiani avevano il controllo della Libia. La usarono come base contro gli inglesi in Egitto ed ebbero il grande vantaggio della contemporanea sconfitta della Francia, che aveva ingenti forze nel Nord-Africa. Questo impedì una catastrofe totale nel 1940-41, poi arrivarono i tedeschi e riuscirono immediatamente a far riguadagnare terreno verso Alessandria, ma l'avanzata si interruppe per sempre a El-Alamein, dove vennero combattute due grandi battaglie, la prima d'arresto e la seconda, più famosa, di controffensiva. Alla fine del 1942 la Libia era già pressoché liberata e l'Asse tentò l'ultima, irrazionale (Hitler non voleva perdere definitivamente l'Africa) difesa in Tunisia fino al maggio 1943, quando ingenti truppe si arresero entro il 13. Un gran numero di rinforzi, tra cui carri Tiger e centinaia di caccia erano stati inviati per rinforzare tale settore, con la perdita totale dei materiali a parte alcuni aerei, mentre sarebbe stato ben più necessario abbandonare a quel punto l'Africa evacuando tutti i soldati. Nel tentativo numerose navi e centinaia di aerei vennero perduti, mentre la situazione era grandemente compromessa. Alla fine, dall'aeroporto di Korba decollarono circa 10 dei 40 caccia Macchi 202 di due interi gruppi appena arrivati in Tunisia e subito mitragliati a terra dagli Spitfire. Uno si fracassò all'atterraggio e i 9 superstiti furono quanto restò del 3% di tutta la produzione dei Folgore inviata qualche giorno prima in un campo senza nemmeno difese aeree. Anche la Luftwaffe perse numerosi nuovi FW-190, principalmente al suolo.


==Dal 1945 agli anni '80==
==Dal 1945 agli anni '80==
Nel dopoguerra la Libia era una nazione relativamente povera e spopolata, e in termini militari non contava pressochè nulla.
Nel dopoguerra la Libia era una nazione relativamente povera e spopolata, e in termini militari non contava pressoché nulla.
Da ricordare, comunque, che essa fu uno dei pochissimi clienti di missili a lunga gittata inglesi, quando venne emesso un ordine per i missili Thunderbird, SAM a lungo raggio. Esso venne tuttavia cancellato a seguito dell'avvento al potere di un gruppo di ufficiali il cui leader era un giovane colonnello che avrebbe fatto parlare molto di sé, Mohammard Gheddafi, della tribù dei Gheddafa. Da allora, perseguendo la crescita e l'autonomia della Libia da ingerenze esterne, Gheddafi si appoggiò militarmente a chi reputava più opportuno: essenzialmente la Francia e l'URSS. La Libia, che nel 1969 aveva un pugno di aerei e di navi, negli anni '80 arrivò a schierare 2500 carri armati e oltre 500 aerei da combattimento, mentre la flotta era tra le più numerose del Nord-Africa.
Da ricordare, comunque, che essa fu uno dei pochissimi clienti di missili a lunga gittata inglesi, quando venne emesso un ordine per i missili Thunderbird, SAM a lungo raggio. Esso venne tuttavia cancellato a seguito dell'avvento al potere di un gruppo di ufficiali il cui leader era un giovane colonnello che avrebbe fatto parlare molto di sé, Mohammard Gheddafi, della tribù dei Gheddafa. Da allora, perseguendo la crescita e l'autonomia della Libia da ingerenze esterne, Gheddafi si appoggiò militarmente a chi reputava più opportuno: essenzialmente la Francia e l'URSS. La Libia, che nel 1969 aveva un pugno di aerei e di navi, negli anni '80 arrivò a schierare 2500 carri armati e oltre 500 aerei da combattimento, mentre la flotta era tra le più numerose del Nord-Africa.


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Gheddafi ricevette già nel 1974 i Tu-22, immortalati in famose fotografie in fase di accompagnamento da parte di F-4 della marina americana.
Gheddafi ricevette già nel 1974 i Tu-22, immortalati in famose fotografie in fase di accompagnamento da parte di F-4 della marina americana.


Nel 1973 la Libia annettè l'intero Ciad del Nord, e progressivamente stabilì relazioni con il dittatore Idi Amin dell'Uganda, e Bokassa dell'Impero centro-africano, nonchè di circa 50 organizzazioni terroristiche di tutto il mondo. Chiaramente, Gheddafi stava facendo un gioco pericoloso, come devono avere pensato anche gli inglesi, che reperirono nel 1982 missili SA-7 negli arsenali argentini, forniti quasi sicuramente dalla Libia anche se non utilizzati.
Nel 1973 la Libia annetté l'intero Ciad del Nord, e progressivamente stabilì relazioni con il dittatore Idi Amin dell'Uganda, e Bokassa dell'Impero centro-africano, nonché di circa 50 organizzazioni terroristiche di tutto il mondo. Chiaramente, Gheddafi stava facendo un gioco pericoloso, come devono avere pensato anche gli inglesi, che reperirono nel 1982 missili SA-7 negli arsenali argentini, forniti quasi sicuramente dalla Libia anche se non utilizzati.




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Un conflitto limitato venne iniziato nei tardi anni '70 con l'Egitto, all'epoca in fase di riallineamento, dopo gli accordi di Camp David, con l'Occidente e di pacificazione con Israele. Gli egiziani erano ben armati e sopratutto, esperti di numerosi conflitti combattuti contro Israele. I Libici ebbero la peggio, anche se si trattò di perdite limitate da ambo le parti, in particolare per via di alcune battaglie aeree e attacchi al suolo. Un MiG-21 egiziano, per esempio, abbattè un più potente ma meno agile MiG-23 libico.
Un conflitto limitato venne iniziato nei tardi anni '70 con l'Egitto, all'epoca in fase di riallineamento, dopo gli accordi di Camp David, con l'Occidente e di pacificazione con Israele. Gli egiziani erano ben armati e sopratutto, esperti di numerosi conflitti combattuti contro Israele. I Libici ebbero la peggio, anche se si trattò di perdite limitate da ambo le parti, in particolare per via di alcune battaglie aeree e attacchi al suolo. Un MiG-21 egiziano, per esempio, abbatté un più potente ma meno agile MiG-23 libico.


Il Col. Gheddafi non tardò a partecipare a parecchi conflitti limitati in Africa, per esempio quando portò truppe e aerei in Uganda, per aiutare nella lotta contro la vicina Tanzania. La campagna risultò malgrado questo, una sconfitta e i libici dovettero scappare con mezzi aerei dal teatro di combattimenti. Ma questa campagna segnò anche una novità storica: per la prima volta un bombardiere pesante (a reazione) venne impiegato in azione sul continente. Infatti i libici portarono addirittura i Tu-22 Blinder, bombardieri supersonici da 78 t che vennero utilizzati per i bombardamenti strategici.
Il Col. Gheddafi non tardò a partecipare a parecchi conflitti limitati in Africa, per esempio quando portò truppe e aerei in Uganda, per aiutare nella lotta contro la vicina Tanzania. La campagna risultò malgrado questo, una sconfitta e i libici dovettero scappare con mezzi aerei dal teatro di combattimenti. Ma questa campagna segnò anche una novità storica: per la prima volta un bombardiere pesante (a reazione) venne impiegato in azione sul continente. Infatti i libici portarono addirittura i Tu-22 Blinder, bombardieri supersonici da 78 t che vennero utilizzati per i bombardamenti strategici.


I Libici utilizzarono massicciamente gli aiuti sovietici per riequipaggiare con macchine moderne e potenti la loro aviazione: tra l'altro comprarono, negli anni '70 un totale di non meno di 140 MiG-23MS, ovvero il Flogger-E con l'avionica del MiG-21, che all'epoca era una macchina di successo, anche se di capacità limitate. D'altro canto i caccia moderni con avionica downgraded erano uno standard che spesso veniva seguito, a vantaggio dell'economicità, dell'autonomia, della non proliferazione di tecnologie 'delicate'. I francesi, per esempio, fornirono circa 14 Mirage F.1 AD-200 e oltre 90 Mirage 5, tutti privi di radar di scoperta aerea, nel mentre gli USA fornivano alla Germania gli F-4F, alleggeriti, ma anche privi di missili Sparrow. I MiG-23MS erano un poco in mezzo a questo tipo di estremi: anzichè radar e missili AAM a medio raggio (come le versioni non downgradate), essi avevano sia radar di scoperta che missili a corto raggio anche a guida radar. I F-4F avevano il radar normale ma niente missili radar, mentre i Mirage F.1A non avevano nessun radar di scoperta, solo una piccola unità telemetrica, e quindi non avevano nessun missile a guida radar. I MiG-23 E conservavano dunque la capacità di scoperta aerea e di ingaggio ognitempo, anche se su distanze 'corte', similmente ai MiG-21. Rispetto a questi ultimi, essi avevano una agilità minore nel range tipico dei combattimenti aerei, ovvero attorno ai 600-1000 kmh per l'ala troppo marcatamente a freccia in posizione intermedia, ma offrivano prestazioni maggiori, e sopratutto, una maggiore autonomia operativa, cosa preziosissima per le macchine destinate ad operare sugli spazi tanto grandi della Libia. Erano anche parimenti meglio dotati come cacciabombardieri, potendo portare circa 2 t a 400-500 km contro la tonnellata trasportabile a 300-400 km dei MiG-21.
I Libici utilizzarono massicciamente gli aiuti sovietici per riequipaggiare con macchine moderne e potenti la loro aviazione: tra l'altro comprarono, negli anni '70 un totale di non meno di 140 MiG-23MS, ovvero il Flogger-E con l'avionica del MiG-21, che all'epoca era una macchina di successo, anche se di capacità limitate. D'altro canto i caccia moderni con avionica downgraded erano uno standard che spesso veniva seguito, a vantaggio dell'economicità, dell'autonomia, della non proliferazione di tecnologie 'delicate'. I francesi, per esempio, fornirono circa 14 Mirage F.1 AD-200 e oltre 90 Mirage 5, tutti privi di radar di scoperta aerea, nel mentre gli USA fornivano alla Germania gli F-4F, alleggeriti, ma anche privi di missili Sparrow. I MiG-23MS erano un poco in mezzo a questo tipo di estremi: anziché radar e missili AAM a medio raggio (come le versioni non downgradate), essi avevano sia radar di scoperta che missili a corto raggio anche a guida radar. I F-4F avevano il radar normale ma niente missili radar, mentre i Mirage F.1A non avevano nessun radar di scoperta, solo una piccola unità telemetrica, e quindi non avevano nessun missile a guida radar. I MiG-23 E conservavano dunque la capacità di scoperta aerea e di ingaggio ognitempo, anche se su distanze 'corte', similmente ai MiG-21. Rispetto a questi ultimi, essi avevano una agilità minore nel range tipico dei combattimenti aerei, ovvero attorno ai 600-1000 kmh per l'ala troppo marcatamente a freccia in posizione intermedia, ma offrivano prestazioni maggiori, e sopratutto, una maggiore autonomia operativa, cosa preziosissima per le macchine destinate ad operare sugli spazi tanto grandi della Libia. Erano anche parimenti meglio dotati come cacciabombardieri, potendo portare circa 2 t a 400-500 km contro la tonnellata trasportabile a 300-400 km dei MiG-21.




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Nel 1981 vi fu una crisi che vide decine di aerei libici avvicinarsi alle portaerei americane e apparentemente, cercare il confronto. I Tomcat intervennero in più occasioni e in genere, questo metteva la parola fine alla tenzone, con intercettazioni in bianco. Ma il 19 agosto 1981 la cosa non finì lì e avvenne il primo scontro 'ufficialmente noto' (in realtà vi erano già state battaglie aeree con Tomcat iraniani contro Fitter e Flogger irakeni) tra aerei a geometria variabile, quando una coppia di Fitter, aerei d'attacco ma utilizzati, forse per la lunga autonomia, correntemente dai libici come caccia, incrociarono due Tomcat e uno di loro lanciò inavvertitamente un missile Atoll da distanze molto brevi (300 m) anche per azionare correttamente l'arma. La reazione americana contro i Fitter in ritirata consistette nel distruggerli con i nuovi missili AIM-9L, l'ultima versione del Sidewinder. La successiva azione bellica di rilievo avvenne nel 1986, quando, dopo una battaglia aerea simulata tra MiG-25 e F-14 i libici intervennero con lanci di missili SA-5 Gammon, che tuttavia mancarono gli aerei americani. La flotta libica uscì in mare con alcune corvette Nanuchka e motocannoniere missilistiche. La battaglia si concluse con diverse navi libiche colpite e qualcuna affondata, sia da missili Harpoon antinave che da armi più insolite, come le bombe a grappolo sganciate da A-6 contro una corvetta Nanuckha che venne danneggiata gravemente,e necessitò poi di lavori (Che si protrassero per 5 anni) a Leningrado. La successiva missione della Navy ebbe luogo la notte del 19 aprile e distrusse parte delle rampe di missili a Bengasi e numerosi aerei a Benina, mentre 13 F-111 americani sganciarono bombe su Tripoli, distruggendo diversi aerei Il-76 e uccidendo un centinaio di civili. La reazione antiaerea abbattè un F-111 e i libici reagirono furibondi lanciando 2-3 SS-1 Scud verso Lampedusa. Craxi minacciò affermando che Gheddafi non sarebbe rimasto al suo posto se quei missili fossero arrivati a segno, ma l'Italia non aveva affatto la possibilità di rovesciare militarmente la Libia da sola, i rapporti di forza non erano quelli di 75 anni prima.
Nel 1981 vi fu una crisi che vide decine di aerei libici avvicinarsi alle portaerei americane e apparentemente, cercare il confronto. I Tomcat intervennero in più occasioni e in genere, questo metteva la parola fine alla tenzone, con intercettazioni in bianco. Ma il 19 agosto 1981 la cosa non finì lì e avvenne il primo scontro 'ufficialmente noto' (in realtà vi erano già state battaglie aeree con Tomcat iraniani contro Fitter e Flogger irakeni) tra aerei a geometria variabile, quando una coppia di Fitter, aerei d'attacco ma utilizzati, forse per la lunga autonomia, correntemente dai libici come caccia, incrociarono due Tomcat e uno di loro lanciò inavvertitamente un missile Atoll da distanze molto brevi (300 m) anche per azionare correttamente l'arma. La reazione americana contro i Fitter in ritirata consistette nel distruggerli con i nuovi missili AIM-9L, l'ultima versione del Sidewinder. La successiva azione bellica di rilievo avvenne nel 1986, quando, dopo una battaglia aerea simulata tra MiG-25 e F-14 i libici intervennero con lanci di missili SA-5 Gammon, che tuttavia mancarono gli aerei americani. La flotta libica uscì in mare con alcune corvette Nanuchka e motocannoniere missilistiche. La battaglia si concluse con diverse navi libiche colpite e qualcuna affondata, sia da missili Harpoon antinave che da armi più insolite, come le bombe a grappolo sganciate da A-6 contro una corvetta Nanuckha che venne danneggiata gravemente,e necessitò poi di lavori (Che si protrassero per 5 anni) a Leningrado. La successiva missione della Navy ebbe luogo la notte del 19 aprile e distrusse parte delle rampe di missili a Bengasi e numerosi aerei a Benina, mentre 13 F-111 americani sganciarono bombe su Tripoli, distruggendo diversi aerei Il-76 e uccidendo un centinaio di civili. La reazione antiaerea abbatté un F-111 e i libici reagirono furibondi lanciando 2-3 SS-1 Scud verso Lampedusa. Craxi minacciò affermando che Gheddafi non sarebbe rimasto al suo posto se quei missili fossero arrivati a segno, ma l'Italia non aveva affatto la possibilità di rovesciare militarmente la Libia da sola, i rapporti di forza non erano quelli di 75 anni prima.


Infine vi fu la battaglia aerea tra 2 MiG-23 e 2 F-14, che si verificò all'inizio del 1989 e si concluse con la vittoria degli F-14, che pur essendo privi di Phoenix abbatterono uno dei MiG con tre Sparrow mentre questo si avvicinava, e poi distrussero con un altro Sidewinder L l'ultimo MiG-23. Gli Sparrow diedero un Pk del 33%, i Sidewinder del 100% contro i libici. Tale azione di combattimento era abbastanza strana da spiegare: forse fu un tentativo da parte di Gheddafi di deviare l'attenzione americana su questo incidente, visto che all'epoca vi erano forti pressioni per attaccare un grande sito sotterraneo impegnato in uno dei numerosi programmi di WMD libiche, in quanto Gheddafi non ha trascurato nemmeno questo aspetto dello sviluppo militare.
Infine vi fu la battaglia aerea tra 2 MiG-23 e 2 F-14, che si verificò all'inizio del 1989 e si concluse con la vittoria degli F-14, che pur essendo privi di Phoenix abbatterono uno dei MiG con tre Sparrow mentre questo si avvicinava, e poi distrussero con un altro Sidewinder L l'ultimo MiG-23. Gli Sparrow diedero un Pk del 33%, i Sidewinder del 100% contro i libici. Tale azione di combattimento era abbastanza strana da spiegare: forse fu un tentativo da parte di Gheddafi di deviare l'attenzione americana su questo incidente, visto che all'epoca vi erano forti pressioni per attaccare un grande sito sotterraneo impegnato in uno dei numerosi programmi di WMD libiche, in quanto Gheddafi non ha trascurato nemmeno questo aspetto dello sviluppo militare.


Nel frattempo, alla fine degli anni '80 vi fu l'ultimo sviluppo concreto del potenziale militare libico: l'introduzione in servizio del primo interdittore supersonico in Africa, con l'arrivo di 15 Su-24MK sovietici. Nel frattempo, però, la perdita di prestigio e di relazioni politiche si faceva sentire: Gheddafi aveva perso sostanzialmente il suo confronto con l'Egitto sia militare che politico, aveva perso con gli americani, aveva perso persino con i chadiani, sia pure aiutati dai francesi. La sua successiva perdita di credibilità era data anche dai problemi internazionali che sempre di più venivano dati dal supportare il terrorismo, in particolare dopo l'orrenda strage di Lokerbie del 1988, quando un 747 cadde su tale villaggio dopo essere esploso in volo, pare con un coinvolgimento libico nella preparazione dell'attentato. Dopo la guerra del 1991 Gheddafi avrà valutato conveniente non solleticare l'Occidente ad una applicazione della Desert Storm anche sulla sua Libia, ben più debole dell'Irak, e da allora ha tenuto un profilo oltremodo basso. Nel 2004 ha ufficialmente rinunciato al programma WMD, sorprendendo il mondo in quanto tale programma era pressochè sconosciuto, nonostante che negli anni '80 fossero stati scoperti piani e strutture idonee a tale scopo.
Nel frattempo, alla fine degli anni '80 vi fu l'ultimo sviluppo concreto del potenziale militare libico: l'introduzione in servizio del primo interdittore supersonico in Africa, con l'arrivo di 15 Su-24MK sovietici. Nel frattempo, però, la perdita di prestigio e di relazioni politiche si faceva sentire: Gheddafi aveva perso sostanzialmente il suo confronto con l'Egitto sia militare che politico, aveva perso con gli americani, aveva perso persino con i chadiani, sia pure aiutati dai francesi. La sua successiva perdita di credibilità era data anche dai problemi internazionali che sempre di più venivano dati dal supportare il terrorismo, in particolare dopo l'orrenda strage di Lokerbie del 1988, quando un 747 cadde su tale villaggio dopo essere esploso in volo, pare con un coinvolgimento libico nella preparazione dell'attentato. Dopo la guerra del 1991 Gheddafi avrà valutato conveniente non solleticare l'Occidente ad una applicazione della Desert Storm anche sulla sua Libia, ben più debole dell'Irak, e da allora ha tenuto un profilo oltremodo basso. Nel 2004 ha ufficialmente rinunciato al programma WMD, sorprendendo il mondo in quanto tale programma era pressoché sconosciuto, nonostante che negli anni '80 fossero stati scoperti piani e strutture idonee a tale scopo.


==Toyota wars==
==Toyota wars==

Versione delle 13:35, 23 mar 2008

Indice del libro

Pur avendo una popolazione di pochi milioni (3,2 attorno alla metà degli anni '80) di abitanti, la Libia ha raggiunto nel tempo una grande forza militare. Essa non è propriamente un 'midget state' in termini geografici, ma la sua popolazione è distribuita quasi esclusivamente sulle coste, essendo l'entroterra basicamente un immenso scatolone di sabbia.


Gli inizi

Il petrolio che ne costituisce la ricchezza non era ancora stato scoperto quando la Libia, allora provincia turca, venne attaccata dall'Italia nel 1911, quando vi fu, dopo ben 7 anni dall'invenzione, il debutto di aerei più pesanti dell'aria nel corso della guerra. La Turchia non era in grado, essendo un impero oramai decadente, di tenere la Libia, anche perché persino lo stretto dei Dardanelli risultò superabile da un gruppo di torpediniere italiane al comando di Rosolino Pilo. Nel 1912 gli italiani presero possesso della Libia, ma iniziò una guerriglia feroce contro la loro avanzata, che venne contrastata con una altrettanto feroce campagna anti-insurrezione, che venne interrotta per la prima guerra mondiale e ricominciata subito dopo. Il primo carro da 40 ton. (circa) che mise cingolo sul territorio africano era uno dei due soli Fiat 2000 costruiti, nel 1919, ma senza alcuna reale utilità contro le veloci cabile dei guerriglieri.

Meno effimera si dimostrò l'aviazione coloniale, e l'uso spietato di gas asfissianti con bombe e granate, nonché della deportazione di intere popolazioni. Alla fine di questa misconosciuta guerra 'a bassa intensità dopo quasi 20 anni di guerra nel deserto, gli italiani avevano il controllo della Libia. La usarono come base contro gli inglesi in Egitto ed ebbero il grande vantaggio della contemporanea sconfitta della Francia, che aveva ingenti forze nel Nord-Africa. Questo impedì una catastrofe totale nel 1940-41, poi arrivarono i tedeschi e riuscirono immediatamente a far riguadagnare terreno verso Alessandria, ma l'avanzata si interruppe per sempre a El-Alamein, dove vennero combattute due grandi battaglie, la prima d'arresto e la seconda, più famosa, di controffensiva. Alla fine del 1942 la Libia era già pressoché liberata e l'Asse tentò l'ultima, irrazionale (Hitler non voleva perdere definitivamente l'Africa) difesa in Tunisia fino al maggio 1943, quando ingenti truppe si arresero entro il 13. Un gran numero di rinforzi, tra cui carri Tiger e centinaia di caccia erano stati inviati per rinforzare tale settore, con la perdita totale dei materiali a parte alcuni aerei, mentre sarebbe stato ben più necessario abbandonare a quel punto l'Africa evacuando tutti i soldati. Nel tentativo numerose navi e centinaia di aerei vennero perduti, mentre la situazione era grandemente compromessa. Alla fine, dall'aeroporto di Korba decollarono circa 10 dei 40 caccia Macchi 202 di due interi gruppi appena arrivati in Tunisia e subito mitragliati a terra dagli Spitfire. Uno si fracassò all'atterraggio e i 9 superstiti furono quanto restò del 3% di tutta la produzione dei Folgore inviata qualche giorno prima in un campo senza nemmeno difese aeree. Anche la Luftwaffe perse numerosi nuovi FW-190, principalmente al suolo.

Dal 1945 agli anni '80

Nel dopoguerra la Libia era una nazione relativamente povera e spopolata, e in termini militari non contava pressoché nulla. Da ricordare, comunque, che essa fu uno dei pochissimi clienti di missili a lunga gittata inglesi, quando venne emesso un ordine per i missili Thunderbird, SAM a lungo raggio. Esso venne tuttavia cancellato a seguito dell'avvento al potere di un gruppo di ufficiali il cui leader era un giovane colonnello che avrebbe fatto parlare molto di sé, Mohammard Gheddafi, della tribù dei Gheddafa. Da allora, perseguendo la crescita e l'autonomia della Libia da ingerenze esterne, Gheddafi si appoggiò militarmente a chi reputava più opportuno: essenzialmente la Francia e l'URSS. La Libia, che nel 1969 aveva un pugno di aerei e di navi, negli anni '80 arrivò a schierare 2500 carri armati e oltre 500 aerei da combattimento, mentre la flotta era tra le più numerose del Nord-Africa.

Nel 1969 Re Idriz di Libia fu deposto da un colpo di stato supportato dalla CIA, dopo una serie di disaccordi avuti con gli Stati Uniti. All'epoca inglesi e americani avevano basi militari in Libia, ma il nuovo 'uomo forte', Moammar Gheddafi, 25enne ufficiale arrivato al potere non si dimostrò affatto 'amico' degli anglo-americani, come questi avevano sperato. Questo supporto fu l'origine di un errore che sarebbe stato nel tempo una fonte di innumerevoli problemi per l'Occidente. Fatti sgomberare americani e inglesi, Gheddafi si rivolse alla Francia con un ordine per oltre 100 Mirage siglato nel gennaio 1970, seguito a ruota da ordini per 9 Super Frelon SA.321M, 10 Aluette II e 12 Magister CM.170. Sempre in quell'anno arrivarono 16 C-130H americani, forse l'ultima delle forniture americane alla Libia. In poco tempo la Libia si dotò di uno strumento militare credibile, e l'aviazione si chiamò, nella translitterazione inglese prima LAF poi LARAF (Lybian Arab Republic Air Force). La cooperazione con altre nazioni per assicurare una crescita credibile si rivelò indispensabile, a cominciare dall'Egitto. In questo settore 50 piloti libici combatterono durante la Guerra del Kippur con i Mirage, dichiarando di avere compiuto almeno 400 missioni belliche, ma non vi sono molte tracce della loro attività.

Di fatto, la situazione dei piloti libici era molto deficitaria e ben presto vi fu bisogno di aiuto da parte di 'consulenti' esteri, quando già nel 1971 arrivarono i Pachistani, precisamente sulla base di El-Adem, che era la principale base per i caccia francesi, con un massimo di 4 unità impegnate.

In seguito, precisamente nel 1974, la Libia ordinò anche un grosso batch di Mirage F.1, non meno di 16 intercettori ED, 6 addestratori BD, 20 AD da attacco, Le consegne iniziarono nel gennaio di 4 anni dopo ed equipaggiarono tre unità da combattimento, basate essenzialmente sull'aeroporto di Okba bin Nafi, che era giusto a pochi chilometri da Tripoli e quindi il principale punto di difesa della capitale, con i migliori caccia disponibili. Nel frattempo 20 CH-47 e 10 O-1 vennero comprati per le esigenze dell'Esercito libico, ma comunque incorporati nella LARAF.

Le relazioni tra la Libia e l'URSS ebbero inizio precisamente durante la guerra del Kippur, e da quel momento fiumi di armi vennero diretti in Libia, con i petroldollari per il pronto pagamento di cui Gheddafi poteva disporre, e i prezzi economici che i sovietici potevano praticare per i loro mezzi. Pare che il primo ordine fosse per 14 Tu-22 e 24 MiG-23MS. Nel frattempo, il primo incidente tra libici e americani era già avvenuto, precisamente il 21 marzo 1973, quando un C-130B-II del 7406th fu trovato ad operare vicino a Tripoli, e si cercò di farlo atterrare anche con l'uso dei cannoni, che inflissero alcuni danni, ma riuscì a disimpegnarsi.


Gheddafi ricevette già nel 1974 i Tu-22, immortalati in famose fotografie in fase di accompagnamento da parte di F-4 della marina americana.

Nel 1973 la Libia annetté l'intero Ciad del Nord, e progressivamente stabilì relazioni con il dittatore Idi Amin dell'Uganda, e Bokassa dell'Impero centro-africano, nonché di circa 50 organizzazioni terroristiche di tutto il mondo. Chiaramente, Gheddafi stava facendo un gioco pericoloso, come devono avere pensato anche gli inglesi, che reperirono nel 1982 missili SA-7 negli arsenali argentini, forniti quasi sicuramente dalla Libia anche se non utilizzati.



Nel frattempo la LARAF continuava ad immagazzinare aerei di vario genere: oltre 140 MiG-23 di tutti i tipi già consegnati al 1980, assieme ad oltre 100 Mirage, 80 MiG-25, 30 SU-20M e 60 Su-22M-2 e 3. I libici non riuscirono a tenere in linea tanti aerei, non tanto per il costo, ma per la mancanza di personale, per il fatto che i piloti libici addestrati erano pochi (anche se la situazione era molto migliore dei primi anni), perché i libici non volevano restare a corto di materiali in caso di un conflitto prolungato e infine, perché non era escluso che i sovietici ne avessero pianificato l'uso in caso di guerra con la NATO, a mò di materiale 'pre-posizionato' in un settore strategico. In tutto, circa 155 caccia erano attivi simultanemente nell'estate del 1981. In ogni caso, Gheddafi era in possesso di una potente forza aerea, e cominciò a inviare i suoi apparecchi in ricognizione e missioni 'd'assaggio' verso Malta, Creta e l'Italia meridionale, tanto che i caccia del 18 Gruppo di Trapani vennero continuamente impegnati con il loro rapido tempo di reazione agli allarmi. Una fotografia scattata sulla base aerea di Benina mostrava, nel 1981, un totale di ben 43 Flogger allineati fittamente. Il caso del DC-9 di Ustica, ovvero il DC-9-15 I-TIGI s/n 45724/22 dell'Itavia, perso la sera del 27 giugno 1980 ebbe qualcosa a che vedere con le attività libiche e di contrasto da parte della NATO? Il MiG-23 con un pilota a bordo, che dal caso sembra si chiamasse Ezedelin Koal, ritrovato 20 giorni dopo a 1929 metri sulla Sila.


Un conflitto limitato venne iniziato nei tardi anni '70 con l'Egitto, all'epoca in fase di riallineamento, dopo gli accordi di Camp David, con l'Occidente e di pacificazione con Israele. Gli egiziani erano ben armati e sopratutto, esperti di numerosi conflitti combattuti contro Israele. I Libici ebbero la peggio, anche se si trattò di perdite limitate da ambo le parti, in particolare per via di alcune battaglie aeree e attacchi al suolo. Un MiG-21 egiziano, per esempio, abbatté un più potente ma meno agile MiG-23 libico.

Il Col. Gheddafi non tardò a partecipare a parecchi conflitti limitati in Africa, per esempio quando portò truppe e aerei in Uganda, per aiutare nella lotta contro la vicina Tanzania. La campagna risultò malgrado questo, una sconfitta e i libici dovettero scappare con mezzi aerei dal teatro di combattimenti. Ma questa campagna segnò anche una novità storica: per la prima volta un bombardiere pesante (a reazione) venne impiegato in azione sul continente. Infatti i libici portarono addirittura i Tu-22 Blinder, bombardieri supersonici da 78 t che vennero utilizzati per i bombardamenti strategici.

I Libici utilizzarono massicciamente gli aiuti sovietici per riequipaggiare con macchine moderne e potenti la loro aviazione: tra l'altro comprarono, negli anni '70 un totale di non meno di 140 MiG-23MS, ovvero il Flogger-E con l'avionica del MiG-21, che all'epoca era una macchina di successo, anche se di capacità limitate. D'altro canto i caccia moderni con avionica downgraded erano uno standard che spesso veniva seguito, a vantaggio dell'economicità, dell'autonomia, della non proliferazione di tecnologie 'delicate'. I francesi, per esempio, fornirono circa 14 Mirage F.1 AD-200 e oltre 90 Mirage 5, tutti privi di radar di scoperta aerea, nel mentre gli USA fornivano alla Germania gli F-4F, alleggeriti, ma anche privi di missili Sparrow. I MiG-23MS erano un poco in mezzo a questo tipo di estremi: anziché radar e missili AAM a medio raggio (come le versioni non downgradate), essi avevano sia radar di scoperta che missili a corto raggio anche a guida radar. I F-4F avevano il radar normale ma niente missili radar, mentre i Mirage F.1A non avevano nessun radar di scoperta, solo una piccola unità telemetrica, e quindi non avevano nessun missile a guida radar. I MiG-23 E conservavano dunque la capacità di scoperta aerea e di ingaggio ognitempo, anche se su distanze 'corte', similmente ai MiG-21. Rispetto a questi ultimi, essi avevano una agilità minore nel range tipico dei combattimenti aerei, ovvero attorno ai 600-1000 kmh per l'ala troppo marcatamente a freccia in posizione intermedia, ma offrivano prestazioni maggiori, e sopratutto, una maggiore autonomia operativa, cosa preziosissima per le macchine destinate ad operare sugli spazi tanto grandi della Libia. Erano anche parimenti meglio dotati come cacciabombardieri, potendo portare circa 2 t a 400-500 km contro la tonnellata trasportabile a 300-400 km dei MiG-21.


1985

Giunta all'apice della sua forza militare, la Libia poteva contare, a metà degli anni '80, su di una potenza militare notevolissima, almeno sulla carta. Riccamente equipaggiata con materiali sovietici, francesi e italiani, era certamente una delle potenze regionali più pericolose degli anni '80 e il Colonnello Gheddafi, senza porsi troppi problemi etici era anche uno dei principali finanziatori del terrorismo internazionale.


Esercito

58.000 uomini raggruppati in:

  • 1 comando divisione meccanizzata
  • 20 battaglioni carri
  • 30 battaglioni fanteria meccanizzata
  • 1 brigata guardia nazionale
  • 2 brigate forze speciali, 10 battaglioni complessivi
  • 10 gruppi artiglieria
  • 2 gruppi contraerei
  • 2 reggimenti SAM
  • 9 gruppi SAM
  • 2 brigate missili SSM 'Scud'

Materialie in dotazione:

  • Carri armati: 2500 carri T-34/54/55/62/72
  • Blindati: Shortland, EE-3 JararacaAlvis , BRDM-1/2, Saladin Mk 2, EE-9 Cascavel
  • Veicoli fanteria: BMP-1, BTR-50,60,OT-62, OT-64, Chaimite, M113, Tipo 6614, Alvis Saracen, EE-11 Urutu

Artiglieria:

  • armi trainate tra cui obici M101 da 105 mm, M1974, D-30 da 122mm, cannoni M46 da 130 mm, D-20 da 152mm, obici M114 da 155 mm, cannoni S-23 da 180 mm, mortai pesanti M-43 e M160 da 160 mm, M240 da 240 mm.
  • Semoventi: cannoni ISU-122, obici 2S1 da 122mm, cannoni ISU-152, obici 2S3, DANA da 152mm, obici Palmaria, M109 da 155 mm.
  • Razzi e missili d'artiglieria: Mod. 63 da 107 mm, BM-21 da , RM-70 122 mm, M51 da 130 mm, Astros II da 300 mm, FROG-7, Scud-B
  • Armi controcarri: razzi RPG-7, cannoni S.R. SPG-9 (73mm), B-10 (82mm), M40A1 (106 mm), B-11 (107 mm), missili Vigilant, AT-3 'Sagger', AT-4 'Spigot', Euromissile MILAN, HOT (con l'aviazione)
  • Armo contraerei: ZPU-1,2,4 da 14,5 mm, ZU-23 da 23 mm, L/70 da 40 mm, S-60 da 57 mm, semoventi ZSU-23-4 da 23 mm, M53/59 da 30 mm, missili SAM: SA-4,6,7,8,9,13, Crotale
  • Armi fanteria: Pistole Beretta M1951, mitra Beretta M12 e Sterling L34 da 9mm, fucili M16A1 da 5,56 mm, FN-FAL, BM-59, AK-47, AKM da 7,62mm, mitragliatrici FN-MAG, RPD, RPK, PK da 7,62mm, DshK, M2 HB da 12,7mm, mortai M1 da 81mm, M37 da 82mm, M43 da 120mm.

Altre forze impiegabili: Lega panaraba islamica, 7000 uomini organizzati in una brigata meccanizzata, una corazzata, una commando. Altri 40.000 uomini della Milizia popolare.

Inutile dire che questa immensa dotazione di armamenti, anche assai sofisticati, era ben al di là delle capacità dei libici di utilizzarle. I 20 battaglioni di carri armati e qualche altra unità minore usavano non più di 1100 carri su 2500 e il resto-60%- era in riserva, in grandi depositi.Non è detto poi che essi fossero carri armati dei tipi più moderni, essendo per esempio un T-72 assai più sofisticato di un T-55 da mantenere in uso. Di fatto le forze inviate dai libici contro i chadiani, nelle 'Toyota wars' erano per lo più di T-55, anche se accompagnati da moderni BMP-1. La dotazione comprendeva quanto ereditato dal precedente governo monarchico, sopratutto nel caso di mezzi americani. Di fatto, anche l'esercito libico era dotato di quantitativi di armi inusitati per la sua piccola taglia. Basti dire che i soli carri armati erano sufficienti per circa 10.000 carristi, e nell'insieme, il totale di mezzi corazzati, forse dell'ordine delle 5.000 unità, era tale da ottenere un rapporto di circa 1:10 nei riguardi dell'esercito regolare. Praticamente, con tutti questi mezzi in azione contemporanemante si sarebbe potuto trasportare su mezzi corazzati quasi tutto il personale dell'esercito. Lungi dall'essere un fattore positivo, esso indicava soltanto la pratica impossibilità di utilizzare più del 30-40% del materiale disponibile, il che se era positivo in termini di riserve e ricambi utilizzabili, non rendeva questo esercito minimamente efficiente rispetto a quelli europei. L'esercito spagnolo, per esempio, aveva una forza di quasi 200.000 uomini, ma solo 800 carri armati. L'Esercito libico ne aveva quanti quello inglese e francese messi insieme.

Aeronautica

La dotazione che all'epoca la Al Quwwat Alijawwya Al Libiyya poteva vantare nei suoi ranghi era basata su 3 gruppi e una unità OCU (riqualificazione operativa con le versioni biposto delle macchine):

L'attacco verteva invece su 6 gruppi e una OCU equipaggiati con:

  • 18 MiG-23BN
  • 100 Su-20/22
  • 30 SOKO J1-A-E Jastreb
  • 14 Mirage F.1AD-200
  • 53 Mirage 5D, 32 5DE, 15 5DDS (biposto?)

Una unità da ricognizione con 10 Mirage 5DR e forse, alcuni MiG-25R

Un gruppo da bombardamento strategico con 7 Tu-22 e due bicomando addestrativi.

Il trasporto era dato da ben 10 gruppi di cui 8 di elicotteri (5 da trasporto, 1 da assalto, 2 navali):

  • 5 An-26
  • 7 C-130H
  • 20 G-222L
  • 9 Il-76
  • 2 Canadair CL-44
  • 8 Fokker F-27-600
  • 10 LET L-410UVP
  • 11 Il-76 Candid della compagnia di bandiera, utilizzabili eventualmente come macchine militari
  • 19 CH-47 (Elicotteri Meridionali)
  • 20 Mi-8
  • 2 AB-212
  • 5 AB-205
  • 10 SA 316 Aluette III
  • 9 AB-47
  • Alcuni SA-342 Gazelle/HOT
  • 30 Mi-24
  • 12 Mi-14
  • 8 SA.321

Addestramento:

  • 230 SF-260WL e ML
  • 60 SOKO G2-A-E Galeb
  • 160 Aero L-39ZO
  • 20 Mi-2 Hoplite

La difesa aerea era affidata a tre brigate e due gruppi con SA-2 e 3, ma anche una base almeno con SA-5. Questa era a 'guardia' del Golfo della Sirte, unilateralmente dichiarato proprio dai libici.

Organico: 8500 (!) uomini.

Il totale degli squadroni era dunque di 3 gruppi da caccia, 6 da attacco, 1 da ricognizione, 1 da bombardamento medio, 2 da riconversione operativa, 10 gruppi da trasporto ed elicotteri, e infine le scuole. I gruppi da caccia erano solo 3+ 1 OCU, con un totale di 285 caccia e 4 tipi di aerei, di diverse versioni. Chiaramente, solo una parte di queste macchine era utilizzabile, e la cosa ancora più anomalo era il fatto che vi erano più tipi di caccia che reparti, il che dovrebbe significare che alcuni gruppi erano equipaggiati con più di un tipo di macchina. Meno grave era tale sovraffollamento nel campo degli aerei d'attacco, con 6 reparti dotati di quanto restava di almeno 262 aerei ordinati di 5 tipi diversi. In tutto vi erano dunque appena 11 gruppi incluse le OCU con un totale di circa 550 apparecchi, anche se tale totale non considerava le perdite operative. Considerando che ogni gruppo aveva circa 15-20 apparecchi, il totale delle macchine ordinate era oltre il doppio di quelle realmente necessarie per i reparti. Il resto era stivato prevalentemente in grandi depositi d'armi, o in revisione in URSS o Yugoslavia. Bisogna considerare, per esempio, che nello stesso tempo l' A.M.I italiana aveva un numero di aerei non dissimile, ma 76.000 uomini. Questo consente di capire quanto deficitaria fosse l'Aeronautica libica quanto a personale e anche in piloti addestrati. I mercenari di ogni provenienza, come anche migliaia di consiglieri militari sovietici e tedeschi erano necessari per mantenere efficiente tale armata aerea.

Tra le perdite operative vi era anche il MiG-23 caduto sulla Sila nel luglio 1980, in uno dei più controversi 'casi' italiani. In effetti, esso cadde in uno spazio temporale molto critico, con la tragedia di Ustica accaduta da ben poco tempo, a cui molti cercarono di correlare, senza prove decisive, la caduta del MiG. Il mese dopo avvenne com'é noto anche la strage di Bologna. I misteri su tutte questi accadimenti ed eventuali correlazioni sono a tutt'oggi lontano dall'aver trovato una risposta definitiva e soddisfacente.

Marina

All’epoca la marina libica aveva un totale di 6.500 uomini, nondimeno era equipaggiata con molti e assai capaci mezzi navali, incluse navi francesi, italiane, inglesi e sovietiche. Basi principali erano Bengasi e Misurata, dove operavano anche i Mi-14 'Haze' e gli SA-321.

Navi di prima linea:

  • Sottomarini: 6 Classe Foxtrot
  • Minisommergibili: 6 classe Mala, (jugoslavi, biposto, per incursioni subaquee)
  • 1 fregata, la Dat Assawari: costruita in Gran Bretagna, ma differentemente dalle altre fregate di costruzione inglese dell’epoca, priva di elicotteri, venne ammodernata a Genova con missili SAM Aspide in un lanciatore quadruplo e missili a lungo raggio OTOMAT.
  • 4 corvette Classe Assad ( costruite dalla Fincantieri, 4 missili OTOMAT, 1 cannone da 76, 2mm, 2 cannoni da 35mm, 6 tubi lanciasiluri da 324mm. Predisposizioni per mine.)
  • 4 corvette Classe Nanuckha, (4 missili SS-N-2 Styx al posto dei 6 SS-9 Siren, lanciamissili con 18 SA-N-4 e cannoni da 57 mm).
  • 10 motocannoniere missilistiche Classe Combattante II, (4 missili OTOMAT e 1 cannone da 76mm.)
  • 12 motocannoniere Classe Osa (4 missili Styx e 4 cannoni binati AK-230 da 30 mm)
  • 3 motocannoniere Classe Susa (16 missili SS-12 e 2 cannoni da 40mm Bofors)

Navi di seconda linea:

  • 1 corvetta di vecchio tipo
  • 22 grandi navi pattuglia
  • 2 navi da sbarco PSB700 francesi
  • 3 Navi da sbarco corazzati Classe Polnconcky-C sovietiche da 1300 t
  • 50 mezzi da sbarco C107 turchi
  • 1 nave da sbarco con bacino, la Zeltin
  • 6 dragamine-posamina Classe Natja
  • 2 traghetti con capacità di posamine


I ricchi affari dell'export bellico in Libia

Nel 1984 l'Italia era al quarto posto degli esportatori di armamenti a livello mondiale: dietro URSS, USA, Francia, e scavalcando anche la decadente Gran Bretagna e l'autolimitante Germania Ovest (che non esportava carri in Medio Oriente, forse per non dispiacere ad Israele). Gli affari con la Libia erano, sia per i francesi ma ancora di più per gli italiani, un motivo di grossa soddisfazione.

Tra le armi inviate alla Libia figuravano immensi quantitativi di aerei di 'seconda linea': non meno di 230 SF-260WL ovvero il 'Warrior', versione armata dell'SF-260 base, che ne sfruttava le buone prestazioni date dalla pulita aerodinamica e dal carrello retrattile, che lo rendeva veloce ma assai costoso per la sua categoria. La 'L' indicava la sottoversione libica, costruita secondo le specifiche di tale cliente. La forza totale di questi aerei, per lo più del tipo WL ma forse anche del tipo ML da addestramento disarmato, era davvero rilevante su di un totale prodotto di circa 900. Quasi la metà di tutti gli SF-260 armati vennero costruiti per la Libia, che li utilizzava come aerei antiguerriglia, grazie ad una velocità di circa 300 kmh e a 300 kg di armi leggere istallabili sotto 4 punti alari. Le forniture italiane stranamente non prevedevano nessun Macchi 326/339, ma in compenso la Libia è stata di gran lunga il maggior cliente estero del G.222, ordinandone ben 20 esemplari e, nonostante un costo già considerevole per la versione base, pretendendolo in un modello speciale, con motori R.R. Tyne Mk.801 con potenza notevolmente maggiore degli originali G.E. T64-GE-P4D da 3400 hp. Circa la metà dei G.222 esportati e circa un quarto di quelli prodotti sono andati così alla Libia, dove hanno trovato i 'fratelli maggiori' di sempre, i C-130H americani.

Quanto ai materiali per l'Esercito, l'Italia ha fornito i Tipo 6614, blindati da trasporto truppe di discrete caratteristiche, entro il loro limite di 8 t e della propulsione 4x4: parenti stretti (come accade quasi sempre nelle famiglie di blindati) delle blindo 6616 -che invece non ebbero nessuna fortuna all'export-, essi vennero esportati in diverse nazioni e prodotti su licenza in Corea del Sud. La loro blindatura era ben inclinata, ma anche sottile. Un contributo maggiore è stato dato con le pistole Beretta e i mitra Beretta 12, quelli in uso anche con i Carabinieri. Più importanti ancora, forse, sono risultati i mortai semoventi. Pare che la Libia ne abbia ottenuta una fornitura completa di ben 150 veicoli su mezzi M113 prodotti su licenza dalla OTO-Melara: la cosa risultava in una interrogazione parlamentare dell'epoca, in cui si lamentava il fatto che tali nuovi semoventi erano stati forniti con preferenza all'esercito libico rispetto agli ordinativi posti da quello italiano. 150 semoventi da 120 mm erano una fornitura considerevole in potenza di fuoco, ma superata da quanto esportato nel settore artiglierie semoventi, con un progetto sostanzialmente autoctono, il potente semovente Palmaria. Esso era basato su di uno scafo derivato da quello dell'OF-40, carro a sua volta basato sul Leopard 1, con una bocca da fuoco grossomodo uguale a quella sviluppata nel programma internazionale FH-70. Su 225 semoventi esportati in Africa (altri ordini sono stati posti -per la sola torretta su scafo TAM- dagli argentini, e forse dall'Oman), 200 vennero rapidamente forniti alla Libia, con una produzione che eccedette di gran lunga quella del carro vero e proprio (solo 36 OF-40 per il Dubai). Essi erano e sono armi molto potenti, sia per numero, che per la gittata di 24 km con munizioni base, e fino a 30 con razzo aggiuntivo. Da rimarcare che all'epoca la forza di M109 italiani, nel modello G, era di 220 mezzi, ma le loro prestazioni erano inferiori, anche se il motore sistemato anteriormente era una soluzione migliore per lasciare spazio al vano equipaggio. La marina libica aveva ottenuto, tra l'altro, 4 potenti corvette 'Al Assad', da 550 t a pieno carico, con 4 missili Otomat, 1 cannone da 76 e 2 da 35mm. Esse erano più grandi delle motocannoniere missilistiche 'normali' e infatti imbarcavano anche un piccolo sistema ASW con tubi lanciasiluri (6) per armi leggere e un sonar a scafo. Altre unità vennero state aggiornate in Italia, come la Assawari e le due vecchie 'Susa'. Le forniture di missili alla Libia parlavano di alcune decine di Aspide per la Assawari e il suo lanciatore quadruplo leggero, e sopratutto, un gran numero di OTOMAT, missili antinave a lungo raggio forniti forse in oltre 220 esemplari per le 4 corvette e le 10 'Combattante II' francesi. Da notare che fino al 1996 gli OTOMAT costruiti erano circa 900 per 10 clienti, pertanto i libici erano beneficiari del 25% del totale e (presumibilmente) di quasi la metà di quelli esportati. Infine, da segnalare congrue forniture per gli elicotteri, modelli americani prodotti su licenza, come nel caso della ventina di CH-47 Chinook, prodotti dall'allora Elicotteri Meridionali, e che erano da soli una componente da trasporto importantissima, simile in numero alle macchine dello stesso tipo in servizio nell'Esercito Italiano, che aveva 200.000 uomini in più.

I francesi avevano a loro volta avuto parte nella fornitura di armi e nella stipulazione di ricchi contratti. Le 'Combattante II', sia pure dotate di cannoni da 76 e missili antinave OTO-melara, erano scafi francesi, mentre gli OTOMAT erano pur sempre un programma paritetico franco-italiano. Ma furono sopratutto i Mirage a beneficiare di tali contratti con un totale di non meno di 60 F.1, quasi il 10% di quelli prodotti, anche se questo totale comprendeva anche 14 F.1A senza radar di scoperta e specializzati per l'attacco, nonché alcuni 'B' da addestramento. Missili Magic, R.530, forse anche Super R.530F vennero forniti in quantità. I meno recenti Mirage 5 vennero venduti in non meno di 110 esemplari, anche qui si trattava di quasi il 10% dei Mirage di prima generazione costruiti(1400, eccetto macchine costruite all'estero, come gli Kfir). La fornitura di alcuni Super Frelon e Gazelle-HOT, missili MILAN e Crotale completavano il 'pacchetto' di potenziamento fornito negli anni '70-80 dai francesi.

I cecoslovacchi fornirono un gran numero di Aero L-39ZO, che rispetto agli addestratori standard 'C' erano dotati di 4 punti d'aggancio con una capacità di carico di 1.100kg, buona anche per azioni di attacco leggero, oltre che addestramento basico e intermedio. L'industria pesante cecoslovacca aveva elaborato anche gli obici D20 e i lanciarazzi BM-21 trovando loro nuovi affusti nella forma dell'autocarro pesante, 8x8, Tatra 813 con chassis corazzato. Il risultato fu il DANA da 152 mm. Esso era un semovente da 80 kmh e quindi poteva muovere su strada a maggiore velocità rispetto ai cingolati. Di fatto, era l'unico cannone semovente ruotato dell'epoca. Non meno di 20 DANA vennero consegnati, capaci di sparare a circa 17 km di distanza, ma evidentemente la loro mobilità strategica era considerata più importante rispetto alla gittata. Un maggiore apprezzamento l'hanno ricevuto altri derivatid el Tatra 813, gli RM-70, molto più pesanti e costosi dei normali BM-21 ma dotati di una leggera blindatura e di un set di razzi prontamente ricaricabile: 60 di questi sistemi vennero consegnati, per un totale di 80 semoventi cecoslovacchi.

Il Brasile contribuì con molti prodotti dell'allora sua fiorente industria degli armamenti: la Engesa, attualmente fallita, fornì blindati da esplorazione EE-3, blindati 6x6 EE-11 da trasporto truppe, e forse sopratutto, i 'fratelli' blindati da esplorazione EE-9 Cascavel, armati con cannone Cockerill belga, a media pressione, da 90 mm e caratterizzati, come gli altri mezzi dalle sospensioni Boomerang, di eccellenti capacità fuoristrada. Le Cascavel erano tra le più pesanti e potenti autoblindo degli anni '80, con una massa di 13 t e una corazza a doppio strato d'acciaio per ottimizzarne la resistenza balistica. Con la loro velocità e potenza di fuoco erano l'ideale per la guerra sul deserto. I razzi Avibras Astros II da 300 mm erano lanciabili da autocarri corazzati Tectran 6x6 che potevano recapitare 4 razzi da 600kg fino a 60 km di distanza.

Ovviamente il maggior fornitore di materiali militari era l'URSS: 140 MiG-23MS (forse includenti anche alcuni MF), 14 biposto (come per i Mirage, un rapporto di 10:1), 18 MiG-23BN da attacco al suolo, oltre 50 MiG-21, e un totale che raggiunse gli 80 MiG-25, che divennero praticamente il caccia libico standard, certamente visto come un degno avversario per gli F-14, e nonostante il costo enorme di gestione. I sottomarini Foxtrot, le corvette Nanuchka, le motocannoniere Osa e le LST Polnocny erano altre parti dell'armamento, che comprendeva anche quasi tutti i tipi di missili SAM disponibili, inclusi gli SA-5 a lungo raggio installati per coprire la Sirte, e nuove armi come gli SA-8 e 13. La dotazione di mezzi corazzati riguardava centinaia di T-62 e T-72 e in generale il totale di 2500 carri armati, oltre a mezzi corazzati da trasporto truppe, ricognizione, semoventi d'artiglieria, armi per la fanteria, mortai anche da 240mm, elicotteri e persino grandi aerei molto rari in ogni forza armata al di fuori delle superpotenze: alcuni Tu-22 da bombardamento supersonici, e gli Il-76 da trasporto pesante.

Confronti all'americana

Gheddafi era un fiero oppositore dell' 'imperialismo americano' e non mancò di incrociare le armi con l'US Navy. Reagan era d'altro canto ben deciso a dimostrare che gli Stati Uniti erano risorti dalla crisi degli anni '70, dalla guerra in Vietnam e dall'umiliazione degli Ostaggi di Teheran. La Sesta flotta si ritrovò in prima linea in molti di questi confronti. Comunque sia, Reagan non era ancora al potere quando, nel 1973, vi fu una prima azione dei Mirage 5 libici, che tentarono di intercettare un RC-130 americano e attaccarono una corvetta italiana. In seguito molti altri episodi si sarebbero verificati, in un complicato e rischioso gioco di potere con cui Gheddafi cercava di imporsi come leader del mondo arabo.


Nel mese di agosto 1981 Reagan decise di giocare duro con Gheddafi, dislocando la nuova USS Nimitz e la Forrstal vicino alla costa libica, al che la Libia risposte con il 1015° squadrone di Misurata, equipaggiato con MiG-25PD, e in seguito altri MiG, Sukhoi, Mirage arrivarono con almeno 35 azioni divese, intercettate da F-4 della Forrestal e da F-14 della Nimitz, fino a che due Su-22 vennero abbattuti da una coppia di caccia Tomcat in una ambigua azione di combattimento il 19 agosto. In tale azione, in cui ancora si ignora se i Libici fossero realmente nella volontà di attaccare gli americani o più probabilmente abbiano sparato per errore un missile (ad appena 300 m in fronte ai Tomcat) che non avrebbe potuto colpirli in tale circostanza (mentre i cannoni avrebbero), i missili AIM-9L fecero il loro debutto e i Tomcat americani ottennero le loro prime vittorie aeree. In queste occasioni vennero fotografati un gran numero di caccia libici, e in particolare i MiG-25PD con missili AA-6 nei piloni interni, e la coppia esterna sostituita da 4 AA-8 Aphid.


Nel 1981 vi fu una crisi che vide decine di aerei libici avvicinarsi alle portaerei americane e apparentemente, cercare il confronto. I Tomcat intervennero in più occasioni e in genere, questo metteva la parola fine alla tenzone, con intercettazioni in bianco. Ma il 19 agosto 1981 la cosa non finì lì e avvenne il primo scontro 'ufficialmente noto' (in realtà vi erano già state battaglie aeree con Tomcat iraniani contro Fitter e Flogger irakeni) tra aerei a geometria variabile, quando una coppia di Fitter, aerei d'attacco ma utilizzati, forse per la lunga autonomia, correntemente dai libici come caccia, incrociarono due Tomcat e uno di loro lanciò inavvertitamente un missile Atoll da distanze molto brevi (300 m) anche per azionare correttamente l'arma. La reazione americana contro i Fitter in ritirata consistette nel distruggerli con i nuovi missili AIM-9L, l'ultima versione del Sidewinder. La successiva azione bellica di rilievo avvenne nel 1986, quando, dopo una battaglia aerea simulata tra MiG-25 e F-14 i libici intervennero con lanci di missili SA-5 Gammon, che tuttavia mancarono gli aerei americani. La flotta libica uscì in mare con alcune corvette Nanuchka e motocannoniere missilistiche. La battaglia si concluse con diverse navi libiche colpite e qualcuna affondata, sia da missili Harpoon antinave che da armi più insolite, come le bombe a grappolo sganciate da A-6 contro una corvetta Nanuckha che venne danneggiata gravemente,e necessitò poi di lavori (Che si protrassero per 5 anni) a Leningrado. La successiva missione della Navy ebbe luogo la notte del 19 aprile e distrusse parte delle rampe di missili a Bengasi e numerosi aerei a Benina, mentre 13 F-111 americani sganciarono bombe su Tripoli, distruggendo diversi aerei Il-76 e uccidendo un centinaio di civili. La reazione antiaerea abbatté un F-111 e i libici reagirono furibondi lanciando 2-3 SS-1 Scud verso Lampedusa. Craxi minacciò affermando che Gheddafi non sarebbe rimasto al suo posto se quei missili fossero arrivati a segno, ma l'Italia non aveva affatto la possibilità di rovesciare militarmente la Libia da sola, i rapporti di forza non erano quelli di 75 anni prima.

Infine vi fu la battaglia aerea tra 2 MiG-23 e 2 F-14, che si verificò all'inizio del 1989 e si concluse con la vittoria degli F-14, che pur essendo privi di Phoenix abbatterono uno dei MiG con tre Sparrow mentre questo si avvicinava, e poi distrussero con un altro Sidewinder L l'ultimo MiG-23. Gli Sparrow diedero un Pk del 33%, i Sidewinder del 100% contro i libici. Tale azione di combattimento era abbastanza strana da spiegare: forse fu un tentativo da parte di Gheddafi di deviare l'attenzione americana su questo incidente, visto che all'epoca vi erano forti pressioni per attaccare un grande sito sotterraneo impegnato in uno dei numerosi programmi di WMD libiche, in quanto Gheddafi non ha trascurato nemmeno questo aspetto dello sviluppo militare.

Nel frattempo, alla fine degli anni '80 vi fu l'ultimo sviluppo concreto del potenziale militare libico: l'introduzione in servizio del primo interdittore supersonico in Africa, con l'arrivo di 15 Su-24MK sovietici. Nel frattempo, però, la perdita di prestigio e di relazioni politiche si faceva sentire: Gheddafi aveva perso sostanzialmente il suo confronto con l'Egitto sia militare che politico, aveva perso con gli americani, aveva perso persino con i chadiani, sia pure aiutati dai francesi. La sua successiva perdita di credibilità era data anche dai problemi internazionali che sempre di più venivano dati dal supportare il terrorismo, in particolare dopo l'orrenda strage di Lokerbie del 1988, quando un 747 cadde su tale villaggio dopo essere esploso in volo, pare con un coinvolgimento libico nella preparazione dell'attentato. Dopo la guerra del 1991 Gheddafi avrà valutato conveniente non solleticare l'Occidente ad una applicazione della Desert Storm anche sulla sua Libia, ben più debole dell'Irak, e da allora ha tenuto un profilo oltremodo basso. Nel 2004 ha ufficialmente rinunciato al programma WMD, sorprendendo il mondo in quanto tale programma era pressoché sconosciuto, nonostante che negli anni '80 fossero stati scoperti piani e strutture idonee a tale scopo.

Toyota wars

La peggiore delle campagne in cui venne coinvolta la Libia non fu tuttavia quella contro gli USA, ma quella a sud, contro il Ciad. La Libia rischiava di meno, ovviamente, ma nondimeno tale lunga serie di guerre fu estremamente impegnativa per le truppe del Col. Gheddafi.



Nel frattempo la Libia aveva invaso, fin dall'autunno del 1980, i Chad.

Il retroscena di tutto questo vide il Generale Kamoue, che si ribellò al governo di Hissen Habré, originariamente ministro della difesa andato poi al potere. Kamoue era alleato di Goukouni Oueddei, ed era cristiano mentre Habré era leader principalmente di etnie musulmane. Il risultato dell'alleanza con Gheddafi fu l'arrivo di pesanti attacchi aerei sulla capitale N'Djamena da parte di MiG-23, 25 e Tu-22, seguiti poi da due brigate con circa 7000 uomini e oltre 100 carri armati, che vengono indicati come T-72. Dopo una battaglia feroce Habré scappò nel deserto e si preparò a condurre una guerriglia contro gli avversari chadiani e libici. La guerra continuò successivamente con missioni a lungo raggio che coinvolsero anche cittadine del Sudan, suggerirono agli americani di inviare le portaerei sul Golfo della Sirte di cui sopra e un paio di E-3 all'aeroporto del Cairo. A seguito di accordi policiti con l'Unione africana, i libici si ritirarono nel 1981, mentre gli americani non mancarono di rinforzare l' 'opposizione' chadiana e sudanese ai libici, che avevano ritirato la loro forza di 10.000 soldati là dislocati inclusi gli equipaggiamenti distrutti in combattimento.


Nel 1982 Habré tornò e occupò N'Djamena e i libici tornarono in azione nel giugno successivo. Con due brigate meccanizzate e il supporto dell'aviazione e di obici DANA ruotati, catturarono ancora una volta la capitale.


I francesi erano coinvolti in entrambe le parti in lotta: vendevano armi alla Libia, ma erano politicamente vicini al governo Chadiano. Lo Zaire intervenne a sua volta con una forza di 1750 soldati e 5 Mirage 5. I Libici pensarono bene di costruire un immenso campo di aviazione ad Aouzou con la possibilità di ospitare fino a 40 apparecchi, anche dei tipi più grandi. Alla fine del 1983, con entrambi i contendenti tutt'altro che interessati ad allargare la guerra, i libici erano padroni del Chad settentrionale e i governativi di Habré del sud, mentre l'Unione Africana era pressoché inerte e in fase di uscita dal Chad.


Inizialmente i Libici riuscirono a colpire duro i propri avversari nel nord del Chad: con la forza dell'aviazione e delle artiglierie libiche i ribelli non avevano molte possibilità, ma in seguito vi furono battaglie campali in cui i libici furono sconfitti sanguinosamente dalle vetture leggere equipaggiate di mitragliere e missili controcarri. I Francesi intervennero fornendo armi e attaccando direttamente l'aeroporto di Uadi Dumm, mettendolo KO con i Jaguar armati di bombe antipista. I libici rispostero con un Tu-22 che si avvicinò a bassa quota, salì a 5000 m e accallerò a velocità transonica: seguendo una rotta apparentemente civile, arrivò sulla base aerea francese emise KO l'aeroporto per giorni con un preciso bombardamento. Ma al secondo attacco i francesi avevano la contromisura pronta, con una batteria di HAWK che colpì uno dei due aerei mentre l'altro scappò. L'equipaggio, deceduto, fu ritrovato con i documenti d'identità, che lo qualificava come tedesco-orientale.

Più tardi un altro Tu-22 venne abbattuto, stavolta dai guerriglieri: avevano catturato negli scontri a terra con i libici ingenti quantità di materiali, tra cui i pariclasse degli HAWK, gli SA-6 e uno di questi missili colpì a morte un altro Tu-22.

I Chadiani colpirono con ferocia le colonne libiche, troppo pesantemente corazzate e meccanizzate per operare con scioltezza nel deserto.