Storia della letteratura italiana/Francesco Petrarca: differenze tra le versioni

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===Africa===
===Africa===
Iniziato nel 1337, l'Africa è un poema epico-storico, scritto in esametri. Il tema principale è l'esaltazione di Scipione l'Africano e delle sue gesta, nonchè della civiltà di Roma antica. Per la composizione di quest'opera il Petrarca assunse a modello l'opera di Tito Livio, gli "Ab urbe condita libri", opera restaurata dal Petrarca stesso, e quella di Virgilio (Eneide). Il poeta curò finemente l'opera in questione, mediante la quale aspirava a quella gloria letteraria che invece la posterità gli assegnò, suo malgrado, grazie ai rerum vulgarium fragmenta. L'Africa è un'opera incompiuta, e presenta, oltre a numerose lacune negli ultimi libri, alcune imprecisioni metriche.
Iniziato nel 1337, l'Africa è un poema epico-storico, scritto in esametri. Il tema principale è l'esaltazione di Scipione l'Africano e delle sue gesta, nonché della civiltà di Roma antica. Per la composizione di quest'opera il Petrarca assunse a modello l'opera di Tito Livio, gli "Ab urbe condita libri", opera restaurata dal Petrarca stesso, e quella di Virgilio (Eneide). Il poeta curò finemente l'opera in questione, mediante la quale aspirava a quella gloria letteraria che invece la posterità gli assegnò, suo malgrado, grazie ai rerum vulgarium fragmenta. L'Africa è un'opera incompiuta, e presenta, oltre a numerose lacune negli ultimi libri, alcune imprecisioni metriche.


===Secretum===
===Secretum===

Versione delle 12:52, 23 mar 2008

Francesco Petrarca è il primo scrittore italiano consapevole del proprio ruolo, nonché prototipo di umanista: grande importanza ha infatti il suo rapporto con i classici, precursore dell'attività filologica che caratterizzerà successivamente l'umanesimo.

Importante è anche la rivendicazione da parte sua della dignità di poesia e letteratura, che egli considerava pari a quella di discipline come matematica e medicina, scontrandosi di conseguenza con gli esponenti della filosofia aristotelica e della medicina.

Le sue opere sono prevalentemente scritte in latino, mentre il volgare, che per la sua giovane età non può vantare i consolidati canoni di espressione erudita che il latino invece ha ereditato da scrittori come Cicerone e Virgilio, è usato con meno spontaneità ed estrema cautela.

Il poeta nacque ad Arezzo il 20 Luglio 1304. In Francia, dove si trasferisce con la famiglia nel 1312, inizia gli studi di diritto civile (1316), che completa alla prestigiosa università di Bologna nel 1320.

Il 6 Aprile 1327 (a sua detta) incontra Laura nella chiesa di Santa Chiara ad Avignone,donna che amerà per tutta la vita. Tre anni dopo, per ovviare alle proprie esigenze intellettuali ed economiche, prende gli ordini minori; al servizio della famiglia Colonna compie diversi viaggi in Europa, per poi tornare in Italia (Valchiusa), dove scrive l' Africa e il De viris illustribus, che gli frutteranno l'incoronazione poetica a Roma nel 1340.

Il 6 Aprile 1348 (sempre secondo il poeta) Laura muore di peste.

Muore ad Arquà il 19 Luglio 1374.

Le opere

L'epistolario

Galvanizzato dal reperimento delle Lettere ad Attico di Cicerone nella cattedrale di Verona (1345), ma ispirandosi anche a Seneca, anche Petrarca decide di raccontare la sua vicenda autobiografica in un epistolario. Ivi ordina e cataloga lettere tutte scritte in latino e di dubbia attendibilità storico-cronologica in diverse raccolte:

  • Familiares: trattasi di 350 lettere raccolte in 24 libri subito dopo la scoperta delle Lettere ad Attico.
  • Sine Nomine: 19 lettere scritte tra il 1342 e il 1358.Non riportano il destinatario per prudenza, visto il loro contenuto politico e ideologico.
  • Seniles: 128 lettere in 18 libri la cui stesura è collocata tra il 1361 e il 1366. Sebbene esclusa dalla raccolta per scelta dell'autore, spicca per importanza la Posteritati, il cui intento è dare un'immagine esemplare del poeta senza dare troppo peso alla distinzione tra vero e falso.
  • Variae: lettere escluse dalle altre due raccolte.

In parte deluso da Cicerone per via della sincerità con cui egli nelle epistole mette a nudo anche le sue debolezze, Petrarca non ripeterà lo stesso errore, ritoccando la realtà in base alle sue esigenze espressive nei confronti del prossimo...

Africa

Iniziato nel 1337, l'Africa è un poema epico-storico, scritto in esametri. Il tema principale è l'esaltazione di Scipione l'Africano e delle sue gesta, nonché della civiltà di Roma antica. Per la composizione di quest'opera il Petrarca assunse a modello l'opera di Tito Livio, gli "Ab urbe condita libri", opera restaurata dal Petrarca stesso, e quella di Virgilio (Eneide). Il poeta curò finemente l'opera in questione, mediante la quale aspirava a quella gloria letteraria che invece la posterità gli assegnò, suo malgrado, grazie ai rerum vulgarium fragmenta. L'Africa è un'opera incompiuta, e presenta, oltre a numerose lacune negli ultimi libri, alcune imprecisioni metriche.

Secretum

Maggiore adesione al reale si può invece trovare nel Secretum (De secreto conflictu curarum mearum), una sorta di diario personale e segreto, appunto, in latino al quale Petrarca affida la sua fragilità ed i suoi più intimi tormenti sotto forma di dialogo tra lui e S. Agostino, autore delle Confessioni ispiratrici del libello. Traspare comunque l'almeno parziale riluttanza del poeta a considerarsi unico destinatario dell'opera, ad esempio per il fatto che l'autore opera anche nel Secretum una delle sue frequenti correzioni cronologiche datandolo al 1342-43 a fronte di una stesura postuma di cinque anni.

Il Canzoniere

Ma la sua opera di maggior rilievo è il Canzoniere, una raccolta di 365 componimenti(316 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine 7 ballate e 4 madrigali più un sonetto proemiale). La critica tradizionale ha sottolineato la bipartizione del canzoniere in due parti: la prima, contenente le rime "in vita di madonna Laura", e la seconda, contenente le rime "in morte di madonna Laura". In realtà, l'interpretazione tradizionale non è del tutto corretta, in quanto il Petrarca non volle affatto dividere in tal modo i suoi frammenti d'opere in volgare. Basti considerare il seguente fatto: la seconda parte del Canzoniere inizia col componimento CCLXIV, scritto quando il Petrarca non era ancora venuto a conoscenza della morte della sua amata. Il primo componimento in cui si evince che Laura è morta è il CCLXVII. Tuttavia, è innegabile che nella seconda parte i temi della morte, della fugacità delle cose umane e della caducità della vita siano predominanti.


Le tematiche principali sono l'amore per Laura, che divide il poeta tra la passione non corrisposta e la dedizione a Dio, la precarietà della vita, sulla quale riflette in seguito alla morte della donna, nonché il rapporto col tempo e col paesaggio, in cui luoghi fisici tendono a sconfinare nella fantasia letteraria diventando tòpoi; senza trascurare la politica, specialmente per quanto riguarda la denuncia verso l'immoralità della chiesa.