Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-2: differenze tra le versioni

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I semoventi d'artiglieria antiaerei erano invece un problema affrontato presto, con una serie di veicoli di ottime caratteristiche dagli anni '50 in poi. L'ultimo e migliore, ancorché anche il più pesante e costoso, è il 2S6 Tunguska.
I semoventi d'artiglieria antiaerei erano invece un problema affrontato presto, con una serie di veicoli di ottime caratteristiche dagli anni '50 in poi. L'ultimo e migliore, ancorché anche il più pesante e costoso, è il 2S6 Tunguska.

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==Artiglieria campale==
[[Immagine:M1974-sp-howitzer-19910304.jpg|300px|left|thumb|2S1]]Il primo dei semoventi d'artiglieria campale moderni (non contando né i cannoni d'assalto né i semoventi da 400mm su scafo Stalin per sparare granate nucleari) sovietici, capace di sparare soprattutto in tiro indiretto, era l'[[w:Semovente 2S1|2S1]] da 122mm, con uno scafo simile a quello dell'MT-LB e con un'obice da 122mm ricavato dal D-30. Esso è stato introdotto in quantità enormi, con 18 mezzi per reggimento su 3 batterie. Essi hanno una potenza di fuoco relativamente bassa a causa del calibro, ma sono anfibi senza preparazione.Identificati dal 1974

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[[Immagine:2S3_ArmyRecognition_Russia_001.jpg|300px|left|thumb|2S3]] I semoventi [[w:Semovente 2S3|2S3]], simili agli M109 americani, hanno avuto una diffusione minore, con 18 mezzi per divisione sistemati in un reggimento d'artiglieria. I 2S3 sono ricavati anche essi da artiglierie e meccanica già disponibili. Identificati dal 1973

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[[Immagine:2S5_152_mm.jpg|300px|left|thumb|2S5]] Il [[w:Semovente 2S5|2S5]] è una sorta di semovente tipo [[w:Semovente M107|M107]] o meglio ancora, del prototipo non passato alla produzione da 155mm (simile all'M107). Non ha avuto molta diffusione, ma la gittata di 28km lo ha reso interessante. Questo vantaggio però era compensato dalla mancanza della torretta protettiva, così l'2S5, nonostante potesse colpire più lontano di 10km rispetto al 2S3, non ha avuto larga diffusione. Inoltre ha subito verosimilmente la concorrenza del potente 2S7 (M1976), da 203mm. e con gittata di 40km. Identificato dal 1975
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[[Immagine:Soviet_2S9_Nona.jpg|300px|left|thumb|2S9]]I semoventi '''2S9 Nona''' erano mezzi tra i più specializzati. I sovietici avevano una grande forza di truppe aviotrasportate e previdero di supportarla con un semovente su scafo [[BMD]], che avrebbe dovuto avere la stessa funzione, e una potenza simile, del 2S1. Anche questo era abbastanza leggero da essere trasportato da aerei, ma i sovietici hanno nondimeno sviluppato un veicolo con la stessa meccanica degli altri mezzi in uso nelle truppe aviotrasportate, e utilizzante le munizioni da mortai pesante, anch'esso già in uso in quelle truppe.

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[[Immagine:2s19_armyrecognition_russia_012.jpg|300px|left|thumb|2S19]]
L'ultimo dei semoventi sovietici era il '''2S19''', con armi da 24km di gittata. Esso ha scafo derivato da quello di un carro armato, con motore posteriore anziché anteriore. Questo nuovo sistema, apparso recentemente, ha una torretta speciale in cui vi è un caricatore semiautomatico-automatico, che agevola il tiro. Vi sono anche altri sistemi migliorati e il 2S19 ha ottenuto un certo successo anche all'export, ma in definitiva è arrivato troppo tardi rispetto alla caduta dell'URSS e non ha goduto della vasta produzione di molti dei sistemi originari.


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==Semoventi contraerei==
[[Immagine:Zsu57-2.jpg|300px|left|thumb|ZSU-57-2]] Tra i semoventi antiaerei i primi degni di nota erano gli [[w:ZSU-57-2|ZSU-57-2]] su scafo T-54 e cannoni S-60. In servizio dagli anni '50

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[[Immagine:Zsu23-4.jpg|300px|left|thumb|ZSU-23-4]] Lo [[w:ZSU-23-4 Shilka|ZSU-23-4 Shilka]] era armato di una istallazione di 4 cannoni di 23mm. e radar di tiro. Con la sua cadenza di tiro e il radar di scoperta e inseguimento 'Gun Dish' esso ha costituito un'arma efficace e una minaccia temibile per gli aerei in volo a bassa quota.

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[[Immagine:Amd_2s6.jpg|300px|left|thumb|2S6]] I limiti di gittata utile dello Shilka (lo ZSU-23-4) hanno comportato di cercare di ritrovare la gittata del vecchio ZSU-57-2. Al posto di cannoni da 57mm venne scelto un sofisticato apparato misto cannoni da 30mm-missili SA-19, e il risultato è stato il migliore semovente della categoria entrato in servizio, il [[w:2S6 Tunguska|2S6 Tunguska]].






Versione delle 13:20, 17 apr 2008

Indice del libro


Carri armati

Lo sviluppo dei carri armati in URSS ebbe diverse tappe significative nel dopoguerra, ma in effetti la maggior parte di essi derivò dall'evoluzione graduale piuttosto che dall'innovazione di disegni rivoluzionari. Con il tempo scomparve il concetto di carro pesante, e si affermò un mezzo moderno, ma sempre di massa e dimensioni contenute in circa 40-45t., molto meno degli sviluppi che i carri occidentali hanno avuto negli ultimi 25 anni.




Carri Leggeri

una delle qualità migliori del PT-76, la grande capacità anfibia

Il PT-76 è stato uno dei migliori carri armati leggeri della storia, e anche uno dei più numerosi, se non proprio il più numeroso, di tale categoria. Le prestazioni e l'armamento erano tutt'altro che straordinarie, come anche la protezione, ma il veicolo era un eccellente mezzo anfibio, munito di idrogetto, e anche un raro caso di corazzato dall'interno spazioso (sempre per avere un volume elevato e quindi migliorare la galleggiabilità). In Cina ne hanno fatto una versione migliorata, il Type 63 con cannone da 85 mm e motore potenziato, capace di raggiungere i 12 kmh anziché i 10 in acqua e i 64 contro 44 su strada, mentre l'autonomia è passata da 240 a 400 km nonostante la maggiore potenza del motore.

PT-76

Lo scafo del PT-76 è stato utilizzato anche per altri sistemi, com i missili SA-6 e i ZSU-23-4. In tutto ne sono stati prodotti non meno di 6000 esemplari, e ancora oggi sono in dotazione ad alcuni eserciti minori. In pratica questo mezzo non è stato direttamente rimpiazzato, se non con i BMP-1 da ricognizione, con una torretta biposto.






ASU-85 scaricato da un aereo

L' ASU-85 non è un vero carro armato, in quanto privo di cannone in torretta girevole, ma è comunque un veicolo corazzato da combattimento leggero, in questo caso aviotrasportabile. Ha un cannone da 85 mm sistemato su di una bassa sovrastruttura, e sostituisce il precedente e fin troppo essenziale ASU-57 da 3,35. Questo mezzo invece ha una massa di 16 t ma è ancora trasportabile su di un An-12.












BMD-1

Il BMD è un mezzo d'assalto aviotrasportabile, che opera anche nel ruolo di trasporto truppe, ma meccanicamente e strutturalmente ha molto a che vedere con un carro armato leggero piuttosto che un mezzo da trasporto truppa. Del resto, tale distinzione è assai sfumata, tanto che i PT-76 sono stati largamente sostituiti dai BMP-1 con torretta a 2 posti, specializzati nella ricognizione. ma mentre il BMP conserva la disposizione interna di un mezzo da trasporto truppe, il BMD è effettivamente molto più simile ad un carro armato.



Carri medi

T-54

Dopo i risultati insoddisfacenti del T-44, carro apparso alla fine della guerra e coevo dell' M26 Pershing i sovietici adottarono un disegno più avanzato e alla fine degli anni '40 entrò in servizio il T-54, carro armato di notevole successo, compatto, ben armato e corazzato, per quanto angusto (esso avrebbe dovuto avere un peso, per considerazioni di mobilità strategica e tattica, di circa 35t. e quindi il team progettista non aveva scelta: o riduceva la superficie da difendere o lo spessore dell'armatura).



T-55

Migliorando in alcune componenti il T-54 apparve il T-55, con una dotazione di munizioni, prima decisamente insufficiente, passata ad un accettabile valore di 43 (contro 34), motore potenziato, cannone stabilizzato su 2 assi e sistema di visione notturna, forse per la prima volta al mondo. Esso ha avuto un successo anche maggiore del carro precedente e continuamente aggiornato, ha prestato servizio fino ai nostri giorni. La Cina ne ha prodotto una copia, poi ulteriormente migliorata, a cominciare dal T-59 (copia del T-54). C'è stato un certo periodo in cui la protezione dei T-54/55 era, frontalmente, pressoché impenetrabile dai cannoni occidentali, anche se con l'avvento dei pezzi da 105mm le cose sono cambiate subito. I T-54/55 sono di gran lunga i mezzi di maggior successo di produzione sovietica e nessuno dei veicoli successivi, per quanto nominalmente più potenti, è riuscito ad eguagliarne il successo. Essi sono stati l'equivalente dei carri M46/47/M48, soprattutto, per diffusione, degli ultimi 2.



Carri pesanti

JS-3

L'IS-3 è arrivato, come il M26 Pershing, giusto alla fine del conflitto per cui è giusto considerarlo un mezzo post-bellico. Esso era il miglioramento dei carri delle precedenti serie JS. Il suo aspetto era caratteristico, con una piastra frontale a doppia inclinazione e una torretta bassa e compatta. Nonostante esso fosse nominalmente il carro più potente del mondo, e potesse misurarsi in parità con i Tiger II tedeschi, aveva in realtà una serie di inconvenienti, come la corazza prona a rotture inaspettate, che costrinsero ad aggiornarlo 2 volte nel corso della sua carriera operativa.



T-10

Dopo la fine di Stalin, terminò anche la serie di carri con il suo nome. I carri pesanti, però, continuarono ad essere sfornati. Dopo il JS-3, venne prodotta una serie di mezzi, di caratteristiche incredibili, come il IS-7, ma l'unico mezzo entrato in produzione fu il T-10 Lenin, una versione molto migliorata del progetto basico JS, e destinato a restare il più pesante carro sovietico postbellico in servizio. Esso era, nonostante un peso relativamente ridotto, un degno avversario dei mezzi occidentali, come l' M103 Heavy tank americano, pensato per controbattere i carri sovietici della serie Stalin. Purtroppo, anche se non senza ragioni, in seguito la linea di produrre carri classe 50 tonnellate sarà abbandonata dai sovietici per concentrarsi sugli MBT.

MBT

T-62

Agli inizi degli anni '60 arrivò il T-62. Come gli americani con l' M60 Patton, i sovietici introdussero il concetto di MBT armando uno scafo migliorato ma derivato dai mezzi precedenti (in questo caso, i T-55), con un cannone ad alta velocità di nuova concezione. Il risultato era un carro armato medio, ma con un armamento paragonabile a quello di un carro pesante, e senza dover sistemarlo in casamatta o torretta aperta.

Non fu necessario cambiare il motore, già diesel, e anche lo scafo, a parte un certo allungamento per contenere la torretta di maggiore diametro, rimase lo stesso, mentre la corazza era appena inferiore a quella del T-10, e la dotazione munizioni superiore. La torre era armata con un innovativo cannone a canna liscia da 115mm., che tuttavia se era potente, non era altrettanto preciso. Sparava munizioni iperveloci decalibrate e anticipò di 20 anni i carri occidentali, ma nondimeno, il T-62 non ebbe un grande successo. Era assai angusto, meno mobile del T-55, e dotato di un sistema di tiro troppo semplificato. Inoltre, come l'M60, costava molto di più del T-55. Nondimeno, il suo cannone è rimasto una minaccia credibile per ogni carro NATO fino alla fine della Guerra Fredda, specie dopo l'introduzione di munizioni perforanti migliorate (anche all'uranio impoverito) e telemetri laser. In tal senso si è trattato di un mezzo accettabile, ma come i veicoli inglesi e americani coevi, risultati non dissimili si potevano ottenere, a costi inferiori, migliorando i carri precedenti (come infatti è stato fatto, con cannoni da 105mm e/o munizioni migliorate).


Le carenze del T-62 e i timori della diffusione di carri occidentali troppo potenti anche per il pezzo da 115mm condizionarono la nascita e lo sviluppo del T-64. Apparso già alla fine degli anni '50 con un pezzo a canna lunga da 100mm, ebbe poi un'arma da 115mm. Ma la paura che i carri occidentali come i Chieftain fossero destinati a diffondersi più di quanto non riuscirono a fare, portò i sovietici a sovraccaricare lo scafo, già molto 'compatto' del veicolo, con un cannone da 125mm. In realtà il Chieftain ebbe un successo relativo, mentre le munizioni da 115mm erano migliorabili entro pochi anni. Il T-64 necessitò di circa 10 anni per diventare operativo, soprattutto per via dei problemi al motore diesel boxer, con cilindri orizzontali ' a sogliola' e quindi particolarmente compatto. Alla fine, però, ne derivò il carro più potente e moderno fino all'avvento del T-80. Il T-64 può essere comparato per ambizioni e innovazioni, al MBT-70 americano-tedesco, ma ha avuto successo ed è entrato in servizio, anche perché i sovietici, impegnati a ridurre il volume delle torrette, mai si sarebbero sognati di farci entrare anche il pilota del mezzo.



T-72

Il carro T-64 diede dei problemi e questo spinse a cercare una soluzione più economica, con apparati di tiro, motore e corazza meno sofisticati e più affidabili. agli inizi degli anni '70' nacque il T-72, venuto fuori da 5 anni di sviluppo dal T-62. Esso era dotato di tutti gli accessori che lo potrebbero far definire un 'super- T-62'. Telemetro ottico, motore turbodiesel, sospensioni Vickers, corazza composita frontale, caricatore automatico. È stato lo spauracchio della NATO per decenni, e la valutazione che lo ha riguardato lo ha visto di continuo sopravvalutato e sottovalutato, a seconda di come si è cercato di giudicarlo. La prima delle opinioni è di chi in genere guarda i dati tecnici e le comparazioni storiche, mentre la seconda è di chi fa presente le battaglie in Iraq contro gli americani (omettendo di considerare come il T-72 fosse l'unico carro capace di affrontare con autorità i Chieftain iraniani, che sulle lunghe distanze tipiche degli scontri nel deserto, tendevano a sopraffare i T-62). È stato ammodernato in numerosissime versioni, anche in maniera radicale e per la sua relativa economicità e leggerezza, appare a tutt'oggi un carro assai popolare e diffuso nel mondo, anche per la produzione di oltre 30.000 veicoli.

A differenza del T-64, munito di ruote di piccolo diametro, il T-72 ha ruote di grande diametro, come nell'esemplare qui raffigurato










Il T-80 ha ruote di medio diametro

Il T-80 è stato derivato più direttamente dal T-64 che dal T-72, ma la storia dei carri sovietici è particolarmente disputata e intricata. Per certo, è l'ultimo della triade moderna di questi veicoli ad essere apparso, e le sue caratteristiche, sia pure con differenza come quelle sul treno di rotolamento - a medio diametro e con sospensioni non idropneumatiche -, potrebbero ben essere spiegate definendolo un 'T-64 a turbina'. La turbina in parola, più compatta e potente, ha un consumo però maggiore e inizialmente aveva anch'essa i suoi problemi di affidabilità. Il T-80U con missili laser, motore potenziato e corazze K-5, era il carro migliore dell'arsenale sovietico nel 1991.

Segnalata anche la presenza del T-80UD, con motore diesel boxer, alla base di ulteriori sviluppi ucraini (forse il T-84 deriva da questo modello). Il T-80 venne pensato per contrastare i carri occidentali di nuova generazione come il Leopard 2 e l'M1 Abrams, con il quale ultimo condivide la caratteristica del motore a turbina. Ma esso a quel punto aveva a che fare con carri normalmente pesanti almeno 10 tonnellate in più, e nonostante le molte innovazioni tecniche, non riusciva a stare al passo di tali mostri corazzati, oltre all'handicap di non avere apparati termici passivi (e questo nonostante i sovietici fossero stati pionieri in questo campo). La necessità di un design innovativo ha portato, ma solo negli anni '90, a progetti come il Black Eagle e il T-72MP, entrambi caratterizzati da una riserva munizioni sistemata dietro la torretta. Nel caso del T-72MP si tratta di un aggiornamento ucraino, mentre il Black Eagle è un progetto nuovo, con uno scafo più lungo e pesante per la grossa torretta.




T-90 in sgargianti colori tropicalizzati

Il T-72 ha avuto varie declinazioni, l'ultima delle quali ai tempi sovietici era il T-72BM, una macchina del tutto diversa, come capacità, dalle prime serie. Essa, con qualche altra piccola modifica, è divenuta nota comeT-90, carro di punta attuale, con un motore diesel affidabile e di potenza ragionevole. Recentemente adottato anche dall'India e Algeria.





L'ultimo nato dei carri della genia sovietica è il Black Eagle, caratterizzato dal munizionamento sistemato nella controcarena di torretta, un po' come l'M1 Abrams. Esso è dotato di una torre più grossa e pesante, che ad un certo punto ha consigliato di dotarlo di un treno di rotolamento con 7 ruote, e non 6, per parte. Dopo l'abbandono dei carri FST, armati di un cannone da 125 o 135mm, in fase di sviluppo, questo potrebbe essere il nuovo carro di Mosca. Va detto che esso è stato sviluppato dopo il 1991, pertanto non è un carro 'sovietico' in senso storico.


Semoventi d'artiglieria

L'URSS è stata ereditiera delle tradizioni dell'artiglieria russa, con una potenza di fuoco che non ha fatto altro che incrementare durante gli anni, portandola di gran lunga al primo posto tra tutte le armi d'artiglieria mondiali.

Nondimeno, forse per la stessa grande massa che inevitabilmente portava eccessiva inerzia, l'Armata Rossa è stata assai lenta a dotarsi di semoventi d'artiglieria campali, invece adottati in massa dagli occidentali già dagli anni '50.

Ma se spesso questa deficienza viene fatta notare dai commentatori militari, va anche detto che i sovietici erano interessati ad altri 2 tipi di sistemi d'arma mobili.

La principale preoccupazione era quella degli attacchi aerei occidentali, e la conseguenza fu di sviluppare armamenti adatti per difendere le truppe sul campo di battaglia. Questo significava sistemi semoventi, spesso assai complessi e costosi.

Dall'altro lato, le artiglierie campali erano viste come sistemi dotati di un certo livello di compromesso tra mobilità e gittata utile. Vi erano artiglierie trainate a lungo raggio come i cannoni M-46, come anche obici a media gittata dotati di elevate caratteristiche di mobilità come il D-30. Ma soprattutto vi erano i lanciarazzi campali Katjusha, in vari ed evoluti modelli, che erano tutti armi semoventi, in quanto montati su di un autocarro a trazione integrale. Questo stato di cose cominciò a cambiare negli anni '70, quando i sovietici modernizzarono il 'Dio della guerra' (come Stalin chiamava l'artiglieria) con l'arrivo di una serie di artiglierie semoventi ricavate da armi trainate e scafi di vario genere, mettendoli insieme con un sistema comparabile agli analoghi occidentali. La dotazione di armi d'artiglieria, 25.000 pezzi oltre i 100mm nel 1975, arrivò a 62.000 nel 1989. La percentuale dei pezzi trainati passò da meno del 10% al 40% in appena 14 anni, con un massiccio programma di aggiornamento che era ovviamente decisamente oneroso.

I semoventi d'artiglieria antiaerei erano invece un problema affrontato presto, con una serie di veicoli di ottime caratteristiche dagli anni '50 in poi. L'ultimo e migliore, ancorché anche il più pesante e costoso, è il 2S6 Tunguska.


Mezzi della fanteria

BTR-60 [1]

Primo dei veicoli da fanteria moderni sovietici, con le sue 8 ruote motrici ed un'eccellente mobilità, il BTR-60 era il progenitore di una serie di mezzi come il BTR-70 , 80, 90 tutti 8x8, e prodotti a decine di migliaia in varie versioni. Inizialmente era da circa 10 t, con uno scafo aperto, poi sono arrivati i tipi a scafo chiuso designati BTR-60P, e infine i BTR-60PB, i mezzi più diffusi, con torretta da 14,5 mm e portelli ausiliari per agevolare l'uscita e entrata dal mezzo, rese difficili dalla chiusura del tetto per migliorare la protezione dei fanti.

BTR-70 [2]
BTR-80 [3]

La versione BTR-70 ha dei portelli migliorati siti tra la seconda e la terza ruota. La versione successiva ha avuto la designazione BTR-80 con una corazzatura migliorata ulteriormente e un portello laterale di dimensioni maggiori, che per la prima volta comprendeva sia lo scafo inferiore che superiore. La versione 80A ha un cannone da 30 mm. In ogni caso i BTR-80 hanno un motore diesel, invece dei 2 a benzina da 90 hp del '60 e i 2 da 115 hp del '70.



MT-LB

L'MT-LB, ancorché meno noto del BMP-1, è un veicolo di importanza tutt'altro che trascurabile, paragonabile all'M113 americano grossomodo coevo, ma con scafo più basso, in acciaio, con capacità anfibie maggiori. Esso ha dato molto anche e sopratutto come mezzo speciale, per esempio come trattore di cannoni da 1 o 122mm. e come vettore dei missili SA-13 Gopher, uno dei sistemi SAM più moderni della Guerra Fredda.

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BMP

Il rivoluzionario BMP, poi conosciuto come BMP-1, è un mezzo da combattimento per la fanteria, che quando apparve nel 1967 suscitò molta impressione. Sebbene sopravvalutato, esso comprime in uno scafo assai angusto un armamento potente a sufficienza per distruggere un carro armato, un lanciamissili controcarro da 3km e una blindatura assai pesante, oltre, naturalmente alla squadra di fanteria. La versione BMP-2 è dotata di un cannone da 30mm di elevata potenza anche contro gli elicotteri, anche se senza capacità altrettanto elevate contro i carri armati. Il BMP-3 con cannone lanciamissili da 100mm prova un altro approccio ancora, armato con un sistema di missili a guida laser integrato nella bocca da fuoco.

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