Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Olanda-2: differenze tra le versioni

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In termini di perdite, in tutto al 1996 vi erano stati 27 incidenti gravi, o quantomeno 27 aerei vennero distrutti in incidenti. Tra le altre missioni, gli F-16 olandesi di reparti 306, 315 e 322 erano impegnati nella missione Deny Flight partendo da Villafranca-Verona per controllare lo spazio aereo della ex-Yugoslavia. I controllo divenne guerra aperta nel 1999, quando gli olandesi parteciparono con i loro aerei alla campagna aerea Allied Force contro la Serbia-Montenegro. Gli F-16 schierati furono circa 16 macchine accompagnati da 2 KC-707 aerorifornitori. Nelle prime fasi della guerra, almeno uno dei vari MiG-29 abbattuti è stato abbattuto (ma la cosa non è molto sicura, data la confusione con gli F-16 americani anch'essi presenti) da un F-16 del 322°, utilizzando almeno un missile AMRAAM, il quale, in questa guerra ha definitivamente sostituito lo Sparrow e il Sidewinder come arma principe del combattimento aereo, che per la prima volta nella storia ha visto l'uso praticamente esclusivo di missili a guida radar-attiva per tutti gli ingaggi (pochi in verità) registrati.
In termini di perdite, in tutto al 1996 vi erano stati 27 incidenti gravi, o quantomeno 27 aerei vennero distrutti in incidenti. Tra le altre missioni, gli F-16 olandesi di reparti 306, 315 e 322 erano impegnati nella missione Deny Flight partendo da Villafranca-Verona per controllare lo spazio aereo della ex-Yugoslavia. I controllo divenne guerra aperta nel 1999, quando gli olandesi parteciparono con i loro aerei alla campagna aerea Allied Force contro la Serbia-Montenegro. Gli F-16 schierati furono circa 16 macchine accompagnati da 2 KC-707 aerorifornitori. Nelle prime fasi della guerra, almeno uno dei vari MiG-29 abbattuti è stato abbattuto (ma la cosa non è molto sicura, data la confusione con gli F-16 americani anch'essi presenti) da un F-16 del 322°, utilizzando almeno un missile AMRAAM, il quale, in questa guerra ha definitivamente sostituito lo Sparrow e il Sidewinder come arma principe del combattimento aereo, che per la prima volta nella storia ha visto l'uso praticamente esclusivo di missili a guida radar-attiva per tutti gli ingaggi (pochi in verità) registrati.




==La Marina del 2000==
La Marina Olandese è sempre stata molto moderna in termini di equipaggiamenti, e anche il numero era molto consistente. Vediamo come la Marina Olandese si ridusse in maniera consistente in termini di dislocamento, anche se -eccetto il discorso portaerei- il dislocamento medio non ha fatto che aumentare.

Nel 1960 era di ben 111 navi per 115.000 t, e ancora nel 1965 contava sulla portaerei K.Doorman, due incrociatori classe DE RUYTER, 18 cacciatorpediniere e fregate, nonché 8 sottomarini. Molte di queste navi erano di costruzione nazionale.

Nel 1970 venne deciso di lasciare perdere sia le portaerei che gli incrociatori, anche se le fregate 'TROMP' erano all'altezza del ruolo di incrociatori. La portaerei andò all'Argentina, e i due incrociatori al Perù.

La flotta scese a 72 navi per 77.000 t nel 1980, ad appena 48 navi nel 1990 nel 1993, ma con una riduzione del dislocamento ad appena 73.000 t.

I tagli del dopo guerra fredda erano stati pesanti, con la riduzione delle fregate da 22 a 16, dei sottomarini da 6 a 4, dei cacciamine/dragamine da 27 a 15. Ancora non bastò, perché nel 2000 vennero decisi tagli alla Difesa. Gli olandesi spendevano ancora nel 1999 il 1.6% del PIL per la difesa. La Marina aveva all'epoca 2584 miliardi di lire, il 28% impiegato nell'investimento. Si trattava di un valore non indifferente, ma nel 2000 venne deciso di tagliare 3,4 miliardi di euro in 10 anni per la Marina.

Dopo il taglio drastico avvenuto a quel punto, successe che la KM perse tutte le fregate KORTENAER e J.V Eisembeek, ha messo in riserva o venduto tutte le nuove DOORMAN tranne due, e si è ritrovata con le 4 LCF 'De Zeven Provincen', 2 'Doorman', 4 sottomarini 'Walrus' per un totale di 10 navi principali, stranamente 10 cacciamine 'Tripartite/ALKMAAR' venivano mantenute sulle 15 originali, per il resto vi erano 2 navi rifornitrici nuove AMSTERDAM, 2 LPD ROTTERDAM, varie altre navi tra cui un rifornitore più vecchio.

===Le KAREL DOORMAN===
Chiamate anche, più brevemente classe 'M', queste navi sono state pensate come successori delle 'Van Speik', le Type 12 olandesi che erano già state radicalmente aggiornate e potenziate. Le 'Van Speik' erano dotate di un radar di scoperta aerea LW-03, uno di designazione bersagli DA-05/2, uno di controllo tiro WM-45, 1 sistema SEWACO II di elaborazione dati di combattimento solo considerando i sistemi di provenienza olandese, più altri sistemi interessanti come un sonar a scafo e uno rimorchiato. L'armamento era costituito da un pezzo da 76 mm OTO, primariamente utile in quanto rapido nel tiro contraereo e senza equipaggio in torretta, anche se l'armamento originario di una torre da 114 mm binata Mk 6 era almeno più potente nel tiro antisuperficie. La potenza di fuoco contronave era affidata a 8 Harpoon, che rispetto ai soliti 4 Exocet MM.38 erano migliori perché: erano il doppio, avevano gittata quasi tripla, testata del 50% maggiore. Per il resto erano missili transonici a volo radente e guida radar attiva, come gli Exocet.
[[Immagine:BNS_F930_Leopold_I.jpg|300px|right|thumb]]
Le DOORMAN, entrate in servizio nel 1991-95, non fecero rimpiangere le ''V. Speik'', che andarono all'Indonesia ben contenta di ottenere navi anziane ma ancora potenti. Le DOORMAN hanno dimensioni leggermente maggiori di 122 m e 3.312 t a pieno carico contro 113,4 e 2.835 t (tra l'altro, leggermente inferiore rispetto alle Type 12 originarie inglesi). La loro sagoma si caratterizza per una notevole altezza delle sovrastrutture, molto notevole specie se si rapporta alla larghezza e al fatto che si tratta di navi oceaniche. Eppure, nonostante questo aspetto 'stretto', si sono dimostrate ottimamente progettate per i loro compiti.

La loro dotazione era sempre di un cannone da 76, 8 Harpoon, 2 lanciasiluri Mk 32, un elicottero Lynx. La differenza la facevano altri particolari, come una dotazione elettronica antiaerea totalmente rinnovata. Le nuove fregate erano dotate di radar avanzati, con uno di scoperta a lungo raggio LW-08 e uno di scoperta a medio raggio SMART caratterizzato dalla sua antenna cilindrica ed usato anche per aggiornare le 'Kortenaer' (finalmente con un sistema specifico per i bersagli più difficili, nonché per offrire una ridondanza rispetto ad un solo radar). Esso è sistemato, esattamente al contrario delle 'Kortenaer' aggiornate, sull'albero principale, al posto mentre sull'albero davanti l'hangar vi è quello bidimensionale a lungo raggio.

A parte questo da rilevare la presenza di un sistema antiaereo adatto: al posto dei 2 lanciamissili Seacat (l'unico vero punto debole delle V.Speik) vi era un poderoso CIWS Goalkeeper, costituito da una mitragliera da 30 mm Avenger con una direzione di tiro Signaal Flycatcher. Le navi erano dotate anche di una autentica prima, ovvero il lanciamissili Mk 48VLS ai lati dell'hangar, per 16 missili Sea Sparrow VL, che assieme al cannone, al CIWS e ai sistemi ECM, nonché ad una certa attenzione per la progettazione stealth, assicuravano il meglio per la difesa aerea di una nave di media dimensione. Le DOORMAN avevano anche dimensioni molto minori rispetto alle KORTENAER, che erano lunghe 130 m e stazzavano quasi 3800 t, anche se in entrambi i casi arrivavano a non meno di 30 nodi di velocità. L'unico handicap era l'alloggio per un solo elicottero per via della larghezza, ma la KM non ha mai avuto molti elicotteri e farne operare due per nave non era matematicamente possibile. Le DOORMAN hanno avuto anche una automatizzazione spinta, con conseguente riduzione dell'equipaggio necessario a soli 154 uomini contro i 176 delle 'Kortenaer' (e i 225 delle 'Maestrale'), e hanno apparato motore CODOG. La loro carriera, appena iniziata alla fine della Guerra fredda avreebbe meritato di meglio, ma venne funestata dai tagli postbellici. Gli Olandesi erano nella possibilità di avere 10 'Kortenaer', 2 'J.V Heisembeek', 2 'Tromp', 8 'Doorman' per un totale di 22 navi, ma questo si verificò, se si verificò, solo per pochissimo tempo. Di queste navi, le 'Eisembeek' e le 'Tromp' sono state sostituite dalle LCF, le 'Kortenaer' sono state via via messe in riserva e rivendute nonostante molte avessero solo poco più di 10 anni di servizio (considerare che sono coeve delle 'Maestrale', a tutt'oggi tutte e 8 in servizio nella MM), mentre il vero nodo sono state le 'Doorman', troppo recenti per essere radiate dal servizio senza una nettissima perdita di investimento, eppure messe in riserva tanto da esservene ancora solo 2 in prima linea: la VAN AMSTEL in servizio dal 1993, e la VAN SPEIJK, del 1995 (i nomi sono quelli delle vecchie fregate messe in vendita anni fa), altre due sono in riserva fino a quando verranno cedute alla Marina portoghese, che così potrà disporre di 5 navi moderne, quasi tante quante sono le olandesi.. Altre 2 sono state vendute alla marina belga così da sostituire le piccole e superate E-71, che nondimeno sono state per anni la spina dorsale della minuscola marina. Esse sono la DOORMAN e la VAN DER ZAAN, tutte e due del 1991, che diventeranno LEOPOLD e LOUISE-MARIE. Ovviamente, questo fatto non può che migliorare l'integrazione tra le due marine dei Paesi di quello che fu il BENELUX. Le DOORMAN complessivamente sono state impostate in 8 esemplari, non è chiaro la sorte delle altre due. In ogni caso, le due navi rimanenti saranno aggiornate con sottosistemi delle LCF, un nuovo sonar a cortina, interventi strutturali vari.

====Saldi in mare====
In definitiva, le fregate olandesi, dopo tutte queste purghe, sono diventate un affare per molte altre nazioni, confermando sia la qualità delle costruzioni navali degli olandesi, che il loro senso degli affari.

Mentre le grosse e potenti TROMP, recentemente dotate anche di un CIWS Goalkeeper sopra l'hangar a destra, non hanno avuto purtroppo nessun cliente 'di seconda mano', forse per i costi e la complessità loro propri (ma considerando la sorte dei 'County' inglesi e degli incrociatori olandesi, non ci sarebbe stato certo da stupirsi se queste navi fossero andate in Sud America, in Cile oppure in Perù dove i vecchi incrociatori olandesi sono stati radiati di recente, costringendo a modificare le LUPO per ospitare i Sea King), le due J V Heisembeek (versione SAM delle 'Kortanaer') sono andate al Cile, due M al Portogallo, due M al Belgio, 1 'Kortenaer' agli E.A.U (con scarsi risultati).

In tutto, la Marina olandese, con il Piano 2012 avrà 4 fregate LCF, 2 'M', 4 nuovi grandi pattugliatori oceanici, 4 sottomarini Walrus', 2 LPD, 2 rifornitori, 10 cacciamine (3 in riserva), 20 elicotteri NH-90. Poco, ma buono, però poco.

===LCF===
Fortunatamente, se non altro per gli investimenti fatti in merito, non vi è stato nessun taglio sulle LCF. Le DE ZEVEN PROVINCEN sono navi di assoluta avanguardia, frutto della collaborazione tra olandesi, tedeschi e spagnoli. Le navi che ne sono venute fuori sono state pensate per essere grosse piattaforme missilistiche antiaeree multiruolo, degne sostitute delle TROMP, e delle due più piccole VAN EISEMBEECK. Hanno avuto una loro lontana origine nel programma KORTENAER allargato alla Spagna per una piattaforma comune per le nuove navi da combattimento della flotta. L'anello intermedio fu la fantomatica fregata europea NFR-90 prevista per gli anni '90, abortito in seguito a molte discussioni.
[[Immagine:HNLMS_Tromp_%28F803%29.jpg|330px|right|thumb|Le fiancate di questa LCF, insolitamente dipinta in grigio scuro mostrano la tipica forma per ridurre la RCS, con angoli multipli]]
Inizialmente l'Olanda aveva da costruire solo una versione SAM delle 'M' con missili SAM a medio raggio. La collaborazione venne iniziata ufficialmente a Maastricht il 27 gennaio 1994, ma l'anno dopo la Spagna uscì dall'alleanza, in quella che poteva essere un clamoroso errore. Di fatto la Spagna riuscì invece a completare il programma con la piattaforma studiata per questo nuovo progetto, chiamato inizialmente TFC (Trinational Frigate Cooperation), utilizzando un sistema d'arma americano con una struttura alta, svettante sopra la plancia solla stessa sovrastruttura con le facce del sistema AEGIS. Le navi delle altre due marine sono diventate le 3 F-124 e le 4 LCF. La prima coppia venne ordinata la prima coppia di navi, le DE ZEVEN PROVINCEN e TROMP, ai cantieri Roal Schelde, Flushing. Era il maggio del '95. Poi, nel febbraio '97 arrivarono ordini per le altre due, la DE RUYITER e EVERESTEN. Le prime due avrebbero sostituito le TROMP, le altre le EISEMBEECK. La prima delle due coppie è stata consegnata nel periodo 4/2002-5/2003, la seconda nel 2004-5.

Pensate per essere navi polivalenti, sono state costruite quando possibile con componenti e metodi civili per ridurre i costi. In effetti, sono state costruite con un costo di 3,1 miliardi di fiorini, ovvero 400 milioni di dollari a nave. Non molto per delle potenti navi da 6500 t, praticamente la misura minima per un efficiente sistema antiaereo navale (nonostante i miracoli della miniaturizzazione), che in pratica costano quanto se non meno dei più vecchi e convenzionali caccia DE LA PENNE italiani (1498 miliardi per due navi).

Nonostante la fine della Guerra fredda ci si rese conto che le missioni oltremare, con navi isolate e senza appoggio aereo, avrebbero richiesto un aumento e non una diminuzione della capacità operativa di ciascuna nave impegnata. Le LCF non hanno avuto nessuna diminuzione delle loro capacità nonostante la fine della minaccia sovietica, anzi sono state potenziate rispetto al modello inizialmente previsto. Di fatto, basta vedere affiancate una 'M' e una LCF per capire quale enorme unità navale sia quest'ultima: non è tanto per i 22 m di lunghezza in più, ma per le dimensioni complessive, la larghezza (18,8 m massimo), l'altezza, le dimensioni della plancia (con finestre molto più grandi, tra l'altro) che fanno sembrare le M un giocattolo.
[[Immagine:Fregatte_De_Zeven_Provincien_2563.jpg|530px|right|thumb|Notare il radar SMART sopra l'albero posteriore ma sopratutto l'APAR nell'albero principale. Notare anche che l'unico elicottero non è stato imposto da limiti dimensionali ma da qualche altra ragione, forse semplicemente economica, perché con 18 m di larghezza vi sarebbe spazio addirittura per tre elicotteri in un hangar, visto che i 14 m delle Kortenaer erano sufficienti per due]]
L'aspetto delle navi è caratteristico: vi è una lunga tuga al centro dello scafo piuttosto largo, suddivisa tra blocco anteriore e posteriore dalla presenza dei fumaioli affiancati (come del resto sui TROMP) e due grandi alberi radar: quello dello SMART praticamente sopra il blocco hangar e quello, svettante sopra tutti gli altri, dell'APAR, con la sua struttura quadranglare che biancheggia a mò di torre medievale, però non sopra la plancia come nelle F-100 spagnole, ma dietro questa, su di un blocco di sovrastrutture anteriore che per la necessità è molto allungato. Due grandi 'bocce' sono le protezioni dielettriche per antenne satellitari, site ai lati della torre dell'APAR. Nell'insieme il disegno, grazie anche al grosso cannone di prua (invece del solito, anemico 76 mm) è possente ed elegante, e le LCF sono molto più raccordate ed eleganti nelle forme delle cugine F-100 e F-124. Queste navi danno nell'insieme un'impressione di robustezza e armonia non scontate nemmeno per un progetto moderno 'stealth'.

Progettate con criteri sensibilmente stealth, esse hanno due fumaioli appaiati e inclinati verso l'esterno, di forma larga e squadrata, nondimeno gradevoli. Hanno misure di ogni genere per la riduzione della segnatura, inclusi gli scafi a doppia inclinazione dei fianchi, mentre all'interno vi sono 7 compartimenti, non molti ma ciascuno è protetto da paratie doppie antischegge PriMa, studiate appositamente per queste navi e molto efficaci nel contenere i danni e gli allagamenti. Ogni compartimento é autonomo anche per l'alimentazione elettrica e laprotezione NBC. Le forme dello scafo sono quelle delle 'Kortenaer', con eccellenti capacità di tenuta di mare anche ad alta velocità e manovrabilità, inoltre è presente un avanzato impianto di stabilizzazione. Per tutt'altro tipo di protezione, le parti sensibili sono protette da corazzature balistiche, mentre un elicottero può essere fatto operare con un sistema SAMAHE di aggancio ed operazioni di elicotteri.

I motori sono in configurazione CODOG: per la crociera vi sono due diesel Wartsila 16V26ST da 6795 hp, che hanno 16 cilindri da 260 mm di diametro e 320 di corsa, disposti a V e sovralimentati con compressori sequenziali (da qui la sigla).
[[Immagine:Hr._Ms._De_Ruyter_%28F804%29.jpg|400px|right|thumb|Dal sito [http://www.marine.nl/nlmarfor/schepen/eskader/fregatten/lcf/deruyter/fotogalerij/
] l'immagine forse più nitida delle LCF. L' 'UFO' a sinistra è un Mirage F.1 francese con sonda IFR]]

Per la velocità vi sono motori RR le Marine Spey della R.Royce, nella versione SM-1C da 16.150hp, affidabili e con un consumpo specifico di appena 0,3 kg/hp/h. 26 navi di 9 classi diverse hanno gli Spey Marine, e la loro vita utile è considerata simile a quella della nave stessa. Hanno dimensioni di 7,5 m in lunghezza e 3,1 m in diametro. Come si può capire, paragonate alle vecchie macchine a vapore, anche con un peso unitario di 25.700 kg, questo sistema motore è molto leggero e compatto. Costo: 22 milioni di sterline per gli otto motori. Vi sono due gruppi riduttori Royal Schelde con eliche a passo variabile con controllo elettronico, per evitare i problemi di cavitazione che generano molta parte della fumorosità fin oltre i 20 nodi. La velocità è di circa 19 nodi su diesel e 30 su turbine, e tutto il motore è sistemato su un supporto elastico per limitare danni e rumorosità irradiata

Il sistema d'arma è dato anzitutto dall'elettronica di bordo ('navionica'?) basato su un radar SMART-L e un sistema phased Array APAR a 4 facce. Lo SMART (banda D) è un sistema di scoperta 3D a lungo raggio, sviluppato come ultimo di una lunga serie di sistemi olandesi, e capace di 400 km di portata per bersagli grandi e ancora 65 km contro bersagli di 0,01 m2 RCS (ovvero praticamente stealth, un caccia in genere è considerato come 5 m2), con la possibilità di tracciarne anche 1000 contemporaneamente, persino oggetti spaziali come satelliti o missili balistici. È stato testato su un TROMP al posto del lanciamissili Mk 13.

L'APAR, differentemente dall'altro, un sistema del tutto nuovo: è un Phased Array attivo, e questa differenza è notevole rispetto all'AEGIS perché permette anche la guida e illuminazione dei bersagli, quindi sulle LCF non ci sono i classici radar di guida missili tipici dei sistemi Standard. Nato come programma multinazionale nel 1993, ha 4 facce con 3424 elementi in arseniuro di gallio che sono capaci di operare in banda I/J con copertura di 70 gradi (non elevatissima, a dire il vero). La sua portata massima è di 150 km ma può guidare 32 missili per volta su 16 bersagli, di fatto rendendo possibile quello che con l'AEGIS non lo é: bisogna fare bene attenzione in questo senso, perché con i missili semiattivi SM-2 e l'APAR è possibile superare il limite del numero di bersagli ingaggiabili per volta stabilito dal numero di radar illuminatori, cosa fondamentale quando con bersagli stealth o a bassissima quota non vi è che una manciata di secondi per sparare. L'alternativa sono missili con guida attiva, ma questi costano molto di più e spesso sono anche di gittata inferiore, ovvero sono come il sistema ASTER. A parte questo sistema P.A. attivo, ideale per il suddetto compito con missili relativamente semplici, vi è un sistema Syrius di sorveglianza IR a lungo raggio. L'aspetto della torretta d'osservazione è particolare, essendo un sistema con due 'occhi IR', ma non per la visione stereoscopica, ma perché ciascuno opera su bande diverse: 3-5 o 8-12 micron, l'elettronica è munita di sistema di processazione dell'immagine che con specifi algoritmi migliora molto l'immagine. Serve sopratutto per avvistare missili antinave a bassa quota, ma anche per osservazione e visione costiera. I sensori sono, come nel caso del radar, phased array, con 300x10 per ogni 'occhio', e sono raffreddati a -193°. Il sistema di guerra ASW è basato su di un sonar a scafo DSQS-24C, ma non hanno sonar VDS, una mancanza seria perché nonostante la validità dei sonar più moderni, non sono all'altezza di sonar rimorchiati. L'elicottero NH-90 si occupa di questo campo con l'HELRAS, ma vi è un solo elicottero per nave e questo lascia ovviamente dei problemi aperti, non essendovi la possibilità di una copertura permanente con meno di 2-3 macchine. Le ECM sono date da un sistema Racal SABRE, con contratto da 30 milioni di sterline, che è capace di fornire copertura in 0,5-18Gzh per l'ESM e 7,5-18 per il disturbo ECM. La prima delle due componenti è tipica delle navi britanniche recenti, la seconda, curiosamente, è derivata da quella di un aereo, il Nimrod Mk.4. Il sistema, assolutamente vitale nelle navi moderne ha una copertura di 360 gradi con schiere di antenne, anche qui, phased array, assieme a quelle ad alto guadagno, a forma convenzioanle di disco, stabilizzate. Sono presenti sul lato destro della plancia e sinistro dell'hangar (tetto). Vi è anche il sistema decoy antisiluro filato NIXIE, standard per molte marine a cominciare da quella americana. Chiaramente la difficoltà di localizzare un siluro è tale che conviene immettere un'esca automatica capace di attirarlo prima ancora che venga rileveto, se mai lo sarebbe. Il problema ovviamente è se vengono lanciati più siluri, per esempio in salve di due, perché non è detto che entrambi sarebbero attirati dalla medesima esca e non è possibile filare di poppa più di un'esca alla volta. Tutte queste contromisure emettono segnature sonar simili a quelle di una nave verae sono utili sopratutto se il sottomarino attacca da poppa o al limite, di fianco. Tutti discendono dal Foxer, il primo nel suo genere, che era una semplice gabbia di metallo con tubi al suo interno che, con la nave che viaggiava ad una certa velocità, causavano rumore. Essa era una prima, rudimentale risposta ai siluri tedeschi ad autoguida acustica, nuova e micidiale arma messa in campo da un certo punto della guerra, ma che come tutte le armi guidate si basa su di un principio sensibile in qualche misura ad inganni e contromisure. Prima i siluri si basavano su giroscopi e non c'era modo di modificarne la rotta una volta lanciati, mentre essi erano utilizzabili con traiettoria diritta (specie se contro bersagli ad alta velocità) o a figura prestabilita, tipo zig-zag, per aumentare la possibilità di centrare il bersaglio. Naturalmente la presenza di queste esche aumenta il rumore e la possibilità che la nave sia scoperta tout-court, ma nondimeno il gioco è ritenuto valere la candela.. Rispetto ai siluri veloci a motore termico, lanciati in salve numerose, i siluri elettrici autoguidati erano lenti, ma senza scia e micidiali fino alla massima distanza utile, potendo trovare il bersaglio con i propri mezzi ed inseguirlo. Da allora la guerra navale è cambiata drasticamente, e forse nemmeno i siluri ASW autoguidati delle navi e velivoli, che cominciarono ad apparire anch'essi dalla 2a GM sono riusciti a ristabilire l'equilibrio: per i sottomarini moderni, basicamente le navi di superficie sono bersagli più che avversari.

Il 'cervello' è il SEWACO XI (evoluto rispetto al VII Delle 'M'), che ha struttura distribuita e modulare, 36 armadi antishock che contengono le attrezzature elettroniche e in particolare i computer di tipo 'commerciale' (il che lascia capire come, differentemente dai sistemi militari, sia rapido e veloce l'aggiornamento di questi sistemi). Il contratto è stato firmato con la Signaal il 27 maggio 1998. Le consolles sono le MOC mk.3 multifunzione.

La dotazione dei sistemi d'arma può contare su un massimo di 48 pozzi VLS Mk 41, 8 Harpoon, 2 lanciasiluri Mk 32, 1 cannone da 127 mm, 2 CIWS, 2 cannoni da 20 mm, 1 elicottero. I missili SAM sono dietro il cannone e sono generalmente gli SM-2, che nelle versioni migliorate hanno motori migliorati, testate belliche Mk 125, spolette di prossimità Allied Signal Mk-45 mod.9, la versione IIIA ha un sistema radar, la IIIB un sensore IR che permette un'autoguida terminale. I missili sono anche lanciabili da una nave e guidabili da un'altra compatibile in modalità CEC. Raggio massimo 74+ km, quota 19800 m e velocità mach-3,5.

Il totale di missili portati dovrebbe essere normalmente 32, perché le ultime 8 celle sono destinate all'ESSM, il nuovo Sea Sparrow con motore da 25 anziché 20 cm di diametro, e alette simili a quelle dello Standard, come anche il sistema di guida. Esso può contare su una maggiore gittata, manovrabilità fino a 50 g e capacità di ingaggiare anche missili manovranti a 4 g. Hanno sistema di guida semiattivo con datalink in banda X o S, oltre al computer MBC prontamente riprogrammabile, con modalità varie, anche quelle antiradar (il che farebbe eliminare la necessità di un RAM?). Avendo alette ridotte rispetto al metro di apertura alare dell'altro sistema, ogni cella capace di portare un Sea Sparrow ha 4 missili sistemabili al suo interno. A parte i 5 moduli installati, vi è tuttavia lo spazio per un altro modulo di lancio Mk 41 da 13 t carico: è quello destinato, quando ve ne saranno le possibilità, ai missili SM-3 che sono armi antibalistiche di cui 8 verranno installati a bordo, assieme agli altri 64 missili SAM per una copertura antiaerea completa.


Il CIWS Goalkeeper è sopra l'hangar e può ingaggiare anche missili supersonici con la potenza di un suo cannone ideato per l'A-10. Ma il secondo sistema, originariamente istallabile sopra la plancia, non è stato sistemato, originariamente si pensava di sostituirlo con il RAM, ma in pratica non vi sono state installazioni. Il cannone da 127mm ad alta cadenza di tiro OTO-Melara non ha un radar di tiro proprio e non è pensato per ingaggi antiaerei, stranamente se si pensa che questo cannone è stato fatto tanto grosso e sofisticato proprio per garantire un adeguato volume di fuoco. Per controllarlo vi è il radar Scout di navigazione e scoperta di superficie, e il Sirius IR. Sono le 4 armi smontate dai caccia canadesi IROQUOIS dopo l'aggiornamento degli anni '80, ammodernati dalla OTO. Per il resto i soliti missili Harpoon in lanciatori quadrupli a mezzanave, lanciasiluri tripli Mk 32 e 4 lanciarazzi da 130 mm fissi S.RBOC per ECM. Le navi sono nell'insieme ben armate, e rispetto alle F-124 SACHSEN solo parenti hanno lo stesso sistema d'arma principale, ma pesano di più, 6500 t p-c. contro 5600, hanno un cannone di calibro maggiore e 5-6 moduli VLS anziché 4, ma nondimeno possiedono un solo elicottero anziché due, certamente non per ragioni dimensionali: sono abbastanza larghe da ospitare un elicottero persino messo di lungo, se necessario.

Entro il 2012 le fregate LCF avranno un aggiornamento per assumere capacità ATBM contro i missili balistici (con gli SM-3) grazie alla modifica del radar SMART-L in configurazione long-range, sperimentati al poligono delle Hawaii dalla TROMP nel 2006. In ogni caso, il costo degli SM-3 è tale che il governo non ha ancora preso una decisione in merito a questo programma. A parte questo, da segnalare la cancellazione dell'ordine per i missili TOMAWHAK da utilizzare dalle LCF, per essere rimpiazzati dai proiettili speciali VULCANO per il cannone da 127 mm, munizioni guidate da 70 km di gittata, a cui l'Olanda sta partecipando nel programma di sviluppo. Questo dà l'idea di come si possa 'rivitalizzare' un'arma classica come il cannone, che con munizioni del genere acquista capacità del tutto nuove. Questo non toglie in ogni caso che, costi permettendo, le LCF non possano avere nei loro 48 pozzi di lancio possibili anche i BGM-109 e gli SM-3 antibalistici, per ingaggiare ogni sorta di bersaglio. Del secondo CIWS non si è invece più riparlato, nonostante uno sia stato omesso dalla dotazione prevista, sempre per motivi di denari. Nell'insieme le LCF sono chiaramente delle navi ben riuscite, e forse anche le ultime fregate antiaeree olandesi.

===Altre navi===
Restava in carico solo un paio di 'Kortenaer', la VAN ALMONDE e la VAN TREBESLONG, da ritirare entro il 2005. 6 sono state vendute alla Grecia con cui è stato possibile portare ad alto livello la sua Marina come mai prima d'allora. Il tutto con costo irrisorio, da autentica svendita. L'ultima delle navi, la VAN BRAKEL, è stata venduta a 38,5 milioni, quando per esempio, le LCF costano 500 milioni l'una. 8 'Kortenaer', grossomodo equivalenti in forza, maggiori in dimensioni e uguali in numero alle 'Maestrale', che ancora costituiscono la spina dorsale della M.M. italiana, e questo con un prezzo probabilmente pari a quello di una fregata nuova.

I sottomarini sono un'altra specialità olandese, da molto tempo. Del resto, dopo la Prima guerra mondiale i tedeschi, non potendo continuare a progettare sottomarini emigrarono in Olanda. Così la sconfitta del 1918 divenne un vantaggio per altri, come per i cantieri olandesi. Lo snorkel venne progettato congiuntamente dai tedeschi e olandesi, almeno come realizzazione pratica, destinata peraltro per anni a non essere applicata dopo la sua messa a punto, attorno al 1929. I DOLFIJN, radiati entro il 1992 erano dotati addirittura di un triplo scafo resistente, e circa 10 anni dopo arrivarono i ZWAARDVIS del 1972, radiati nel 1996 ed esportati in due esemplari a Taiwan (con altri 4 cancellati per motivi 'politici'), erano altre ottime, grandi unità subaquee da oltre 2300 t. I WALRUS hanno impennaggi a X per migliorare la manovra, grande profondità operativa, una ventina di siluri o il doppio di mine, con armi come il siluro Mk 48 da oltre 50 nodi e 30 km di corsa, missili Sub-Harpoon e altro ancora. I sistemi elettronici sono un sonar francese T.S. TSM-2272 Octopus, un T.S. DUUX-5 idrofonico, sonar inglese a bassissima frequenza (e quindi alta portata) Cec-Avionics 2026. Non hanno un sistema AIP che è il loro unico limite serio, ma nei lavor di ammodernamento sono stati previstiapparti del genere attorno al 2010 (certo non sarà cosa facile integrarlo in uno scafo preesistente). Questi battelli sono entrati in servizio tra il 1990 e il 1994, con la capoclasse particolarmente sfortunata: semidistrutta da un incendio il 14 luglio 1986. Già era stata impostata da molti anni (1979), alla fine entrò in servizio solo nel 1992 dopo un secondo varo nel 1989. Con la cancellazione dei MORAY-1800 molto avanzati, ma non realizzati, non vi sono altri programmi per rimpiazzare i WALRUS prima del 2020.

A proposito dei MORAY, vale la pena di considerare velocemente le caratteristiche di questa mancata classe di unità subaquee. Esse erano previste in una vera famiglia, la MORAY-1400 e la più grande 1800, entrambi caratterizzati da un sistema AIP per la navigazione subaquea senza l'uso dell'utile ma limitante snorkel, e questo grazie ad un motore diesel a circuito chiuso.Per quanto riguarda il tipo più grande sono disponibili i seguenti dati: lunghezza 64,7 m, diametro scafo resistente 6,4 m. Il sistema AIP del più piccolo -1400 sarebbe stato capace di assicurare 1480 NM a 4 nodi, e per dare un'idea della differenza basti dire che con le normali batterie l'autonomia sarebbe stata solo di 74 ore (a 4 nodi?) ovvero circa 300 miglia nautiche. Quella massima in emersione arrivava a 6000 NM o 11.000 km. Per il -1800, la quantità di carburante interno era prevista in 84 t + 54 di ossigeno liquido. Questa pur modesta quantità di carburante sarebbe stata sufficiente per un'autonomia massima di 8.000 NM o 14.800 km in superficie, o per navigare sott'acqua per 1920 NM a 4 nodi, che possono sembrare pochi ma sono congrui con la velocità a cui i sensori dei sottomarini rendono al meglio. La velocità massima per brevi periodi era in ogni caso dell'ordine dei 20 nodi. In sostanza, si trattava di battelli innovativi, anche se va detto che il diesel a circuito chiuso ha una efficienza relativamente bassa del 30%, molto meno del prodigioso 70% delle pile a combustibile, ma d'altro canto anche meglio di quello che é possibile con gli altri AIP, tipo motori Stirling o MESMA, tra l'altro molto più complessi. In ogni caso il sistema AIP avrebbe dato alle nuove navi un'autonomia 5 volte maggiore (notare bene, i sistemi AIP non sono intesi per dare prestazioni paragonabili a quelle dei battelli nucleari, ovvero offrono energia sufficiente solo per viaggiare a bassa velocità per alcuni giorni, non certo per inseguire navi di superficie) che è l'unico limite dei WALRUS, per il resto assolutamente moderni ed efficienti (ma negli anni '80 non vi erano ancora sistemi AIP soddisfacenti, né tantomeno economici). Pertanto, il mancato interesse della KM per questo progetto è stata un'occasione mancata per compiere un'ulteriore balzo nell'operatività dei mezzi subaquei, come stanno recentemente facendo diverse marine con gli U-212 e 214.

Le navi ausiliarie sono poche 'ma buone'. I 10 cacciamine Tripartite(ALKMAAR) erano in origine 15, ma poi un terzo è stato posto in vendita, e in aggiunta altri 3 trasformate in dragamine. Le navi sono mezzi avanzati, realizzati in GRP, con 2 ROV PAP-104 francesi (altro equipaggiamento standard per questo tipo di unità), sonar antimine che sono stati aggiornati, assieme ad altri miglioramenti del programma CUKP, Capacity Up Keep Programe, sviluppato in unione con gli altri utenti di questo tipo di navi, i belgi e i francesi. I pattugliatori sono 2 vedette STANPAT 2000 da 100 t del 1991-93, 4 navi 'BREEVEERTIEN del 1973 (devolute principalmente al servizio fari), ca. 1010 t, 3 ROTTERDAM del 1987-89 per vari ruoli tra cui quelli antincendio e pattugliamento delle Antille, 3 moderni pattugliatori JAGUAR e la nave appoggio PELIKAAN.

Le navi da rifornimento sono la AMSTERDAM di progetto ispano-olandese, del 1995, con dislocamento di 17.000 t e 20 nodi. Essa porta 6800 t di gasolio, 1600 di cherosene e 290 di altri materiali. Ha ben 5 stazioni di rifornimento automatizzate. È difesa da CIWS+ECM e ha ben 3 elicotteri, almeno come possibilità teorica. La seconda nave uguale dovrebbe sostituire la ZUIDERKRUIS, ma questa resta una valida nave e prima del 2012 non verrà radiata. Essa ha 4 stazioni di rifornimento, 21 nodi, 16800t di stazza. Non solo è più veloce, ma ha anche capacità di carico superiori rispetto alla collega, pur essendo una nave del 1975: fino a 10.000 t di carico, e fino a 5 elicotteri, praticamente una nave portaelicotteri-rifornitrice. Ha CIWS, sistemi SATCOM, ECM per operare a tutti gli effetti in prima linea ed esercitare funzioni di comando, se necessario, di una flottiglia.

Le due ROTTERDAM sono navi da sbarco anfibio, di cui la capoclasse è entrata in servizio nel 1998. Sono sono in realtà due navi piuttosto distinte, anche perché la JOHAN WITTE è entrata in servizio solo nel 2007, almeno come operatività piena. È sostanzialmente diversa dalla sorella: contro un dislocamento di 13.000 t a pieno carico arriva a stazzare 16.800 t, la lunghezza è di 178 , contro 166 e la larghezza di 26 contro 25. Il bacino allagabile è più grande tanto da accugliee anche gli Mk10, nuovi LCU inglesi di recente acquisizione. Il ponte di volo ha dimensioni di 58 m x 25 e consente di far operare, grazie ad adeguato rinforzo anche 4 elicotteri pesanti CH-47, oppure 6 macchine medie. Esiste un hangar apposito per mantenere le macchine a bordo in periodi prolungati. Le sovrastrutture, come al solito sono raggruppate a prua e centro nave, con un insieme compatto e pulito, piuttosto incline alla filosofia stealth e certamente ben diverso da navi come le 'Intrepid' inglesi.

È possibile alloggiare un battaglione di marines di 611 fanti per 2 settimane di rifornimento, esiste un ospedale da 110 posti (fatto certo non marginale per una nave da sbarco, che in tempo di pace torna utile per le missioni di soccorso a popolazioni sinistrate). Su 900 m2 di autorimessa con pavimento rinforzato è possibile alloggiare 33 carri o fino a 130 veicoli vari. La DE WITT ha funzione di nave comando e in caso di operazioni di sbarco congiunte porta i mezzi di supporto e i veicoli corazzati, mentre le truppe vanno alla ROTTERDAM. Quanto all'autonomia, questa arriva a 6000 miglia, mentre la velocità è di 20 nodi. Hanno sensori e armi nazionali, tra cui due immancabili Goalkeeper, vari radar di ultima generazione, lanciatori di falsi bersagli SRBOC deella Hycor (Gruppo Lockheed Martin) e un'altro sistema standard della Marina Olandese, un'esca antisiluro trainata AN/SLQ-25 NIXIE. Vi è anche un sistema americano JMCIS, ovvero un Joint Marittime Command Information System compatibile con quello delle navi di UK e USA, che è stato migliorato nella DE WITT (10 anni in informatica non passano invano). Dalle ROTTERDAM la Royal Schelde Group ha estrapolato un nuovo progetto, anzi una intera nuova famiglia di navi da sbarco, ritenendo che esse possano tornare utili in quest'epoca di guerre globali, a cominciare dalla marina belga e persino alla RN, con la famiglia ENFORCER di cui le 4 BAY dei cantieri Swan Hunter rappresentano la derivazione, per i bisogni della Royal Navy.

Altri programmi futuri: i grandi pattugliatori OPV delaclasse Isaac Sweers, navi da ben 3.200 t con 100 m di lunghezza per 14,2 di larghezza, 4 motori Wartsila per 26 nodi, radar d ricerca, cannone da 76 OTO SR con cupola stealth, mitragliera MLG-27 da 27 mm, 2 mtg da 12,7 mm M.2HB e infine un elicottero NH-90. 50 gli uomini d'equipaggio con la possibilità di imbarcarne altri 40. Ironicamente, si tratta praticamente di fregate leggere, quando gli olandesi hanno radiato 6 delle 8 DOORMAN nuove, e di conseguenza hanno dovuto realizzare altre navi, inevitabilmente per evitare che in quasi ogni occasione fosse necessario inviare una LCF , anche quando navi del genere sono surdimensionate. Infine la nave JSS, Joint Support Ship, per sostituire il rifornitore più vecchio. Avrà 200 m di lunghezza, 33 di larghezza, 24500 t di dislocamento, ponte di volo per 6 elicotteri medi o pesanti, 32 carri al suo interno o 55 blindati, 300 uomini e 2 LCVP, struttura di comando e posto ospedale con 20 camere operatorie, 20 nodi, motori diesel per 9800 miglia a 12 nodi, CIWS Goalkeeper (2), e ben 10 mitragliatrici da 12,7. Dovrebbe essere in servizio nel 2012.

===Marines===
Parlando dei Marines veri e propri, loro sono un corpo piccolo ma di lunghe tradizioni, iniziate il 10 dicembre 1665. Presero parte a un gran numero di guerre, come quelle contro gli spagnoli e più di recente, persino alla rivolta dei Boxers nel 1900, in Cina. La loro attuale costituzione vede il GOEM , Groep Operationele Eenheden Marinieres, di 2.500 uomini, suddivisi in 3 battaglioni di fucilieri MARNSBAT e 3 di supporto logistico. Il 1° è stanziato a Doorm, vicino Rotterdam, ed appartiene alla UK/Netherlands Landing Force, il 2° fa parte invece dell'Allied Command Europe Mobile Force della NATO, spesso utilizzato in missioni ONU, il 3° è nelle Indie olandesi (31ima compagnia, che è staziata a Curacao, mentrela 32ima è ad Aruba).

I battaglioni di sostegno sono ilGEVSTBAT di supporto al combattimento, con le due compagnie mortai da 120 mm MRCIE 1 e 2, mentre il plotone contraereo TLPEL ha missili Stinger. Infine vi è un plotone guastatori del Genio, il GNPEL. Dunque si tratta di un'unità di supporto di fuoco, non certo logistica. Oltre a queste 3 compagnie e due plotoni vi sono anche ben 3 unità di forze speciali, di cui una è la Unit Intervention Marines o BBE , una esperta unità antiterrorismo fin dal giugno 1977. La sua occupazione principale tuttavia non è tanto di tipo offensivo, come nell'occasione di cui sopra, in cui liberò un treno sotto sequestro nelle Molucche, ma per la protezione di impianti off-shore.

Un'altra è l'AMFVERKPEL, ovvero l'Anphibious Reconnaissance Platoon, ex-7imo SBS, e infine vi è il Mountanin Leader Reconnaissance Platoon o MLVERKEPL. In sostanza, questo battaglione gestisce tutti i supporti di fuoco e le unità speciali. Il Battagliole Logisticico, LOGBAT è un'altro prodotto della ristrutturazione degli anni scorsi, e ha tre compagnie: LOGCIE ovvero quella logistica, GNKCIE (medica), TCIE (trasporti).

Infine vi è il Battaglione supporto anfibio o AMFOSTBAT che ha due compagnie incorporanti tutti i mezzi per gli sbarchi anfibi, che ammontanto a 5 LCU Mk 2 e 12 LCVP Mk2-3. Stretta la collaborazione, oltre che nella comunanza di mezzi, anche in termini operativi con i Royal Marines inglesi. Altri mezzi ad alta mobilità sono ben 156 BV-206 svedesi dei quli 107 vennero aggiornati di recente. Gli altri hanno avuto meno fortuna: dopo essere stati cannibalizzati, sono ora in corso di sostituzione con i BvS-10, gli ultimi dei fortunati e diffusi mezzi svedesi da neve-anfibi. Per ruoli di combattimento vi sono anche circa 20 blindati 6x6 finlandesi Patria XA-188 e addirittura due carri Leopard nella versione BARV. Infine, alcuni Land-Rover Defender sono utilizzati per la logistica e la ricognizione, assieme ad autoacarri leggeri (1t di carico) Unimog. Per quello che riguarda l'artiglieria vi sono i mortai rigati RT-120, quelli leggeri da 60 mm L-16A2, mitragliatrici M2 e M-240 MAG, mentre il settore controcarri ha gli immancabili cannoni SR Carl Gustav (diffusi praticamente in tutto il mondo da 50 anni) e i lanciarazzi AT-4. Infine i missili M47 Dragon controcarro, oramai piuttosto vecchi e in fase di sostituzione con i nuovissimi SPIKE MR israeliani a guida IR autonoma.

===Ali di Marina===
L'aviazione navale è relativamente piccola, ma importante. Inizialmente l'interesse per l'aviazione imbarcata iniziò nel 1913, ma il vero sviluppo avvenne durante la 1 GM, quando i numerosi idrovolanti atterrati prevalentemente per vari guasti in territorio olandese arrivarono al punto di stimolare la costituzione di un'aviazione navale, la Marine Luchtvaartdienst, il 18 agosto del '17. La Karel Doorman prestò servizio tra il 1946 e il '68, e con questa arrivarono gli aeri da combattimento e in generale, la parte migliore della storia dell'aviazione di marina olandese. Poi questa venne ridimensionata e basate su elicotteri e aerei pattugliatori. 10 anni fa, a Valkenburg vi era il comando dell'aviazione navale con circa 1000 effettivi e due gruppi di volo, uno con aerei e l'altro con elicotteri. La riduzione dovuta alla vendita degli P-3 alla Germania qualche anno fa ha ridotto la consistenza della piccola forza aeronavale olandese, con il comando noto con l'ennesima sigla, MARHELI su due sqn. il 7imo e l'860 su 21 SH-14 Lynx del 1978 ma ammodernati di recente allo standard D. A cucarao vi è il 334imo Sqn con un Fokker 60MPA e un paio di DHC-8 civili noleggiai, nonché due elicotteri leggeri.

I programmi per il futuro sono la sostituzione degli elicotteri con 20 nuovi NH-90, cosa che doveva avvenire nel 2003 ma dilazionata per problemi finanziari fino al 2008.





Versione delle 22:39, 1 mag 2008

Indice del libro

Anni '90

Forze armate olandesi, previsioni per il futuro (al 1992)[1]

E' senz'altro interessante rivedere come il Ministero della Difesa olandese fosse interessato a cambiare la sua capacità militare alla fine della Guerra Fredda.

In base al Libro Bianco della Difesa del 1991 v'era la volontà di mantenere unita la NATO, con appoggio anche alle missioni multinazionali, enfasi sulla mobilità e flessibilità che oggi sembrano scontate, ma molto meno all'epoca di un confronto militare con truppe corazzate massicciamente dispiegate in Europa. Il servizio di leva era da ridursi da 14 a 12 mesi e riorganizzare le F.A. significava anche ridurle, data anche la potenza accumulata in una nazione tanto piccola come l'Olanda. Le riduzioni dell'organico sarebbero comunque andate a finanziare l'innovazione e quindi con l'aggiornamento, le F.A. olandesi avrebbero guadagnato in efficienza e modernità, magari anche superando i precedenti limiti di funzionalità. E il bilancio era davvero notevole: 14.087 milioni di fiorini, ovvero 9.500 miliardi di lire, quasi la metà di quello italiano (e l'Italia à una nazione 10 volte più grande e 5 volte più popolata), e questo era previsto nel 1992, con un taglio di 245 milioni di fiorini già con le riforme previste dal Libro bianco, e altri 275 con la revisione del bilancio. Le riduzioni erano previste fino almeno al 1996 in ragione del 2% annuo. Anzitutto la marina, che non ha avuto un coinvolgimento nel trattato CFE e tanto meno è stata tagliata per le nuove necessità strategiche, al contrario ben interessate alla sua nuova strategia post-guerra fredda. Di certo la riduzione della prontezza operativa, speculare a quella della Marina Russa, era un motivo di economizzazione.

L'organico attorno al 1992 era, per la Koniklijke Marine:

  • 2 sottomarini 'Walrus' e due ordinati
  • 2 sottomarini 'Zwaaardvis'
  • 1 cacciatorpediniere 'Tromp' (l'altro era di recente passato alla Riserva)
  • 3 fregate 'M' (da aumentare a 8 entro il '95)
  • 12 fregate tra 'Kortenaer' e la loro versione antiaerea (2) classe 'Eisembeeck'
  • 15 cacciamine 'Alkmaar'
  • 11 dragamine costieri
  • 2 rifornitori di squadra

In tutto v'erano 17.000 uomini e donne, di cui solo 1.500 di leva, oltre a 5.700 civili ripartiti, come organizzazione operativa, sopratutto nei due gruppi d'altura, ciascuno con un paio di navi antiaeree di cui una 'Tromp', e 4-6 fregate. C'era da ridurre gli organici del 10% nella seconda metà degli anni '90, mettendo in riserva alcune navi grazie al maggiore preavviso per la mobilitazione dopo la fine della Guerra fredda. In seguito vi sarebbero stati 2 gruppi d'altura principali e uno secondario, oltre ai cacciamine. La forza di questi gruppi era prevista in 1 fregata contraerea di nuovo tipo, da impiegare anche come nave comando, una fregata contraerea, 4 fregate ASW del tipo 'M' o 'Karel Doorman' e 3 'Kortenaer' per la difesa ravvicinata con due elicotteri l'una, un vitale rifornitore di squadra e 3 sottomarini. Dei due gruppi solo uno sarebbe stato mantenuto in piena attività per un ridotto preavviso, ed era quello costituito dalle navi di cui sopra. Il secondo gruppo, a ridotta prontezza operativa, sarebbe stato formato da 4 fregate 'Kortenaer', ma nel 2006 sarebbe stato ordinato. La radiazione di 2 navi 'Kortenaer' era prevista dal Libro bianco nel 1994, ma poi sono è stato deciso un taglio ben più ampio in sede di revisione: 3 navi e altrettante da mettere in vendita, riducendo le 'Kortenaer' da 10 a 4. Nel 2006 sarebbe stata anche la volta dei due 'Zwaardis', senza rimpiazzo. La prima linea finita ad un totale di 16 navi, ovvero le due fregate antiaeree di nuovo tipo, 4 'Kortenaer', 8 'Doorman' e 2 navi contraeree 'Eisembeeck'. Nel frattempo sarebbero state messe in riserva 4 'Alkmaar', e si sarebbe cercato di rimpiazzare gli 11 dragamine 'Dokkum', forse in collaborazione col Portogallo e sicuramente col Belgio. Le navi idrografiche sarebbero state radiate entro il 2000, ma non rimpiazzate. Questo perché sostituite da due dei ridondanti cacciamine. Diverso per i rifornitori, con due navi da costruire con un programma multilaterale con la Spagna. La Marina olandese avrebbe anche messo in servizio una nave LPD da sbarco, erano infine previsti 20 NH-90, molto necessari per rimpiazzare i Lynx. I P-3 Orion erano invece confermati, come anche i Mariniers: il 1° battaglione Korps Mariniers, gli incursori subacquei, una compagnia mortai da 120 mm, erano tutti in organico del 3° Commando Brigade della Royal Navy, con cui v'era una forte intesa. Costituivano infatti la UK/NL Amphibious Force. La forza olandese era addestrata per i climi artici. Il 2° battaglione dei fanti di marina era parte della SMF, la Forza Aeromobile Alleata. Il 3° Battaglione era in riserva e il 4° nelle Antille olandesi. insomma, i fucilieri di marina olandesi erano una forza piccola ma realmente fondamentale per lo strumento operativo dell'Olanda.

L'aviazione, Koninklijke Luchtmacht, era in fase di riduzione, ma per lo più si trattava di ferraglia: gli ultimi 79 F-5 del 316° Sqn sono stati radiati e rivenduti a 3 diverse nazioni. Ora c'erano solo gli F-16, ordinati in ben 213 esemplari, l'ultimo dei quali consegnato solo il 27 febbraio 1992, al termine di oltre 10 anni di forniture. Erano attivi all'epoca in 8 squadroni da 18 apparecchi, ma anche il 306° da ricognizione e il 314° con dieci aerei per compiti OCU. Erano tutti concentrati a Volkel, Twenthe, Gilze-Rhein-Eindhoven, e Leeuwarden. Era stata fatta una completa scelta in termini di flessibilità: non solo gli aerei ma anche i piloti, negli ultimi 5 anni, erano diventati capaci di operazioni sia aria-aria che aria-superficie. In questo modo, con un maggior addestramento era possibile rendere al meglio con una piccola flotta aerea (nemmeno tanto, a dire il vero), da ridurre comunque a 144 apparecchi rispetto ai 162 presenti (solo considerando la dotazione dei reparti), sciogliendo uno dei gruppi e forse riducendo le basi da caccia a 3 con la chiusura di Gilze (o meglio, la messa in libertà per altri compiti). Nel frattempo erano in fase di ammodernamento nel radar e altri sistemi, che gli avrebbero dato grandi capacità come i missili AMRAAM. Il tutto sarebbe arrivato sopratutto nel periodo 1996-99. Per il resto, l'aviazione olandese, così forte in termini di reparti di prima linea, era equipaggiata solo col 334° Sqn da trasporto, da trasferire a Eindhoven e passare dai Fokker F.27 e 27M, vecchi oramai di oltre 20 anni, ad una forza di 2 aerei da rifornimento in volo, 6 medi e 2-3 leggeri. Le aerocisterne sarebbero state le grandi KC-10 trireattori. Gilze aveva anche gli elicotteri, con il Groep Lichte Vliegtuigen o GPLV, raggruppante tutti gli elicotteri leggeri per l'esercito ma gestiti ufficialmente dall'aeronautica, con tanto di tuta blu anziché mimetica.Era sotto il controllo del 1° Corpo d'Armata, ma v'era anche lo squadrone SAR con 4 Alouette III da rimpiazzarsi con 3 elicotteri nuovi.

I 2 Reggimenti missili dislocati in Germania, il 2 e 5°, avevano 2 gruppi HAWK l'uno, e altrettante unità Patriot, più gruppi di difesa con gli Stinger. Inoltre v'erano altri 7 gruppi HAWK per la difesa delle basi aeree. I Reggimenti erano da ritirare dalla Germania dal 1994, mentre si doveva rendere disponibili due gruppi I-HAWK e 2 di Patriot per la forze di reazione rapida della NATO. Altri acquisti di Patriot sono stati annullati, ma già v'erano già 20 lanciatori in 4 unità di fuoco, con 160 missili, ovvero 2 ricariche. L'Olanda è stata la prima nazione ad avere questi missili, spendendo 843 milioni di fiorini secondo il programma del 1983, aumentati poi a 866 di cui 552 'rientranti' sotto forma di compensazioni industriali varie, o come affitti americani per le basi e servizi offerti dall'Olanda. Il sistema contraereo olandese era pensato per essere integrato nella triade messa in campo, con sistemi americani, dei migliori missili americani: Patriot, I-HAWK e Stinger, tutti sistemi letali e tutti ben integrati tra di loro, come dimostrato per esempio alla esercitazione Dragon Hammer del '92 in Mediterraneo.

Era prevista la riduzione degli organici del 16% entro il 1995, e poi un altro 14% dopo. La soglia di partenza era di 15.700 effettivi, di cui solo 3.000 di leva, e 2.700 civili.

L'esercito era il servizio più colpito, abbastanza ovviamente. Era all'epoca costruito dal 1° Corpo d'armata, del Gruppo Armate Nord o NORTHAG della NATO, più un comando per l'esercito territoriale. Il Corpo d'Armata era costituito da ben 3 divisioni, la 1a e 4a regolari e 5a di riserva, oltre alla 101a brigata di fanteria, sempre in riserva. Di queste unità v'era solo una brigata, la 41a brigata corazzata della 4a divisione, in Germania, le altre erano sul proprio territorio nazionale. Da riorganizzare il tutto in due divisioni indipendenti in termini logistici: la 1a divisione avrebbe perso la 11a brigata da trasformarsi in unità aeromobile e restando di conseguenza su 3 brigate meccanizzate (una delle quali proveniente dalla 5a Divisione, e normalmente tenuta in riserva. La 5a Divisione invece sarebbe stata sciolta).

La 4a sarebbe diventata importante, con 4 brigate di cui 3 meccanizzate (una in riserva) e una blindata leggera (per l'appunto, la 41ima, quella di stanza in Germania, dove sarebbe rimasta, con ub battaglione carri con 40 Leopard 2, un battaglione fanteria meccanizzata e due esploranti, più vari supporti logistici. La sua missione sarebbe stata la copertura, specie in termini di ricognizione, del corpo di reazione rapida della NATO a cui era ufficialmente assegnata una forza di tre plotoni carri su 4 Leopard 2, 3 plotoni fanteria meccanizzata, 3 da ricognizione da equipaggiare con un nuovo corazzato leggero ruotato.

In sostanza, il 1° Corpo d'armata avrebbe avuto due divisioni, la 1a e la 4a, ma anche la 101 brigata di fanteria, normalmente in riserva, e la 11a brigata aeromobile. Questa sarebbe stato l'elemento da assegnare al Corpo di reazione rapida NATO e presumibilmente equipaggiato con 3 battaglioni di fanteria aeromobile (1 in riserva), con missili Trigat, TOW, personale professionista con ferma fino a 8 anni.

L'aviazione leggera era da ammodernare: non c'era altro che ricognizione leggera (BO-105), mentre mancava una capacità controcarri e da trasporto. Ragion per cui erano da comprare circa 30 elicotteri da trasporto da consegnare già nel 1994, due anni dopo l'ordine. Su quale modello, era ancora da decidere tra CH-47, Super Puma e UH-60. L'attacco sarebbe stato garantito da 40 elicotteri (che poi sarebbero stati gli AH-64, ma ancora la gara era aperta tra questi e altri tipi, in particolare gli A.129). Erano previsti anche altri cambiamenti, piuttosto tediosi da descrivere, ma in generale la forza del 1° Corpo d'armata sarebbe stata basata su 4 brigate meccanizzate a effettivi incompleti, una blindata leggera e la brigata aeromobile, quasi tutte raggruppate nelle divisioni 1 e 4.

Il comando territoriale sarebbe stato invece lasciato quasi intatto, ma avrebbe perso le due brigate di mobilitazione, visto la riduzione del 25% delle riserve, lo scioglimento del corpo delle colonne mobili per la protezione civile. In tutto, entro il '95 sarebbe stato perso il 17% dei 75.000 uomini e donne, inclusi 11.500 civili e 40.000 di leva. Quest'ultimo sarebbe stato ridotto del 20%, aumentando il totale dei professionisti al 40% del totale.

Il trattato CFE avrebbe permesso la radiazione di molti carri armati: dei 913 erano da ridurre a 743, con 170 Leopard 1 da cedere alla Grecia (ma poi sarebbero stati molti di più, questo era solo l'inizio). La Grecia avrebbe eliminato 503 carri obsoleti sempre per lo stesso motivo. Nel '98 sarebbero stati mantenuti solo 445 carri armati Leopard 2. Dei 1080 mezzi da trasporto truppe 387 erano in eccesso e allora 104 M113 e 24 YPR-408 sarebbero stati ceduti al Portogallo ed eliminati gli altri in eccesso fino a scendere a 712. Ben 831 artiglierie di calibro superiore al 100 mm erano censite, di cui 224 da eliminare per il trattato CFE. Erano da sciogliere i 4 gruppi con 60 M110A2 da 203 mm, potenti ma piuttosto obsoleti e privi di protezione. Per il resto si trattava di M101 da 105 mm, il gruppo Lance con 8 lanciatori, e alla fine del 1998 le artiglierie campali sarebbero state solo 496.

Gli investimenti, specie per l'11a Brigata,erano ingenti: solo per gli elicotteri erano previsti l'equivalente di 1.900 miliardi, sistemi per l'avvistamento aereo per i missili Stinger, 300 veicoli fuoristrada leggeri, i missili Stinger POST (entro il '92). Era in distribuzione il sistema Adbis per le comunicazioni digitali, c'erano le prime compagnie di guerra elettronica simili a quelle tedesche, gli RPV con raggio di 30 km. La Polizia militare era pure da ridurre del 10%.

La riduzione dello strumento militare era di 21.000 effettivi sui 128.500 del 1990, ma questa era la prima fase, per la metà anni '90: nel 2000 erano previsti solo 88.500 effettivi ovvero un taglio di 19.000 di leva, 14.500 professionisti e per il resto civili.



1993: arriva la bufera[2]

La situazione del dopo-Guerra fredda era davvero difficile da prevedere, a parte che la Russia stava continuamente cadendo in potenziale militare, e senza nessuna speranza di migliorare in futuro. Il modello proposto parlava di una forza complessiva di 1,5 milioni di soldati in tutte le branche delle Forze Armate. Gli olandesi recepirono la lezione come nessun altro, anche se pure tedeschi e britannici tagliarono drasticamente i loro programmi militari.

La revisione appena fatta e ampliata, così, finì per non bastare più. Nel '93 il Segretario della Difesa Relus teer Beek presentò un programma di tagli massiccio. Si è arrivati così a prevedere un taglio del 44% del personale, cessare il servizio di leva entro il 1998, riduzioni generali etc. E questo in effetti non è stato devoluto ad ammodernare lo strumento militare, ovvero chiudendo un reparto e con i soldi risparmiati aggiornando gli altri e-o pagando personale professionista. I tagli c'erano e come. Le esigenze erano comunque cambiate molto, e ora la necessità si chiamava 'mobilità', specialmente in ambito NATO con interventi multinazionali, mettendo a disposizione: una brigata aeromobile, un gruppo navale con 8 fregate e due sottomarini, un rifornitore navale e 10 elicotteri imbarcati, nonché 6-7 pattugliatori P-3C, uno-due battaglioni di marines, e per le forze aeree, due gruppi di F-16. Al tempo stesso v'era l'intenzione di mantenere le infrastrutture per combattere un eventuale guerra nei confini della NATO, anche se la situazione di prima del 1990 non era pensabile come prospettiva in futuro.

I tagli sono stati comunque tanto gravi, che si era arrivati a ipotizzare solo 4 brigate per l'esercito. Una quinta è stata aggiunta solo dopo le insistenze della NATO. La riduzione prevista era anche così pesantissima, e si parlava di un taglio di 6 miliardi di dollari nel periodo 1993-2003, periodo che avrebbe visto un esborso di 75 miliardi complessivi, di cui 21 per nuovi materiali. Così il ministro della difesa riteneva che il 'dividendo di pace' era stato interamente incassato, e sotto non si sarebbe dovuti scendere (cosa che però è accaduta almeno nel caso della Marina, ma questo non era ancora in programma). I militari di leva erano ancora graditi ai comandi olandesi e suggeriti da una commissione parlamentare come ancora necessari. Ma era anche vero che i battaglioni erano permamentemente sotto organico date le licenze dei militari di leva,e alla lunga le spese di gestione avrebbero compromesso i programmi, sempre più costosi, di aggiornamento. Insomma, era da scegliere la 'Qualità rispetto alla quantità', e questo se non altro si trovava confermato dall'aggiunta, spesso con urgenza, di nuovi equipaggiamenti che il Libro Bianco del 1991, nemmeno dopo le 'correzioni' dell'anno successivo, contemplava. Le priorità erano una nuova nave anfibia (per la prima volta per la Marina, prima non c'erano mezzi del genere nonostante la presenza dei marines), aerei da trasporto ed elicotteri da trsporto e attacco, nonché RPV, sistemi C3 e altre attrezzature avanzate e mobili.

Anche l'organizzazione era da rivedere: il 1° Corpo d'Armata Olandese sarebbe stato integrato con uno tedesco per formare un comando binazionale con sede a Munster. Questo Corpo d'Armata avrebbe avuto due divisioni tedesche e una olandese, comandato a rotazione da un generale a 3 stella olandese o tedesco. Anche la Marina olandese avrebbe collaborato molto strettamente con i tedeschi, d'altro canto gli Olandesi erano già molto integrati con i tedeschi, avendo per esempio le fregate 'Kortenaer' parenti stretti delle 'Bremen' tedesche (ma con motori inglesi, come quelli della Royal Navy: quindi anche qui gli olandesi tendevano a fare da anello di congiunzione tra le due Potenze..). Come misura intermedia verso la professionalizzazione la durata della coscrizione sarebbe stata portata dal 1 gennaio 1994 da 12 a 9 mesi. Del resto la cosa, anche se molto inefficiente (come ammesso, per esempio, dai francesi) era necessaria come norma 'transitoria': l'Italia avrebbe ridotto la durata della leva da 12 a 10 mesi nel '97, la Francia aveva già fatto lo stesso etc.

La ristrutturazione, come già intuito dal Libro Bianco 1991 colpiva sopratutto l'Esercito: la riduzione del 54% del personale faceva temere addirittura l' estinzione' del Servizio, ridotto a 36.000 effettivi, 60.000 in caso di guerra, la chiusura di almeno 42 infrastrutture, caserme, depositi etc. con altre 26 probabilmente da chiudere. A parte questo era previsto di costituire la 11a Brigata Aeromobile: 3 battaglioni di fanteria leggera-commandos, compagnie mortai, genio, sanitarie, logistiche, 40 elicotteri armati e 30 da trasporto. Era possibile usarla, una volta costituita, sia come unità per impieghi nazionali che come parte della Divisione Multinazionale Centrale, o MND(C) costituita anche da belgi, tedeschi, inglesi. Questa divisione avrebbe avuto anche un battaglione trasmissioni olandese appositamente riorganizzato.

La seconda mossa era come detto, il C.d'A. binazionale. La divisione leggera olandese che l'avrebbe equipaggiato era costituita da unità artiglieria con i vecchi M114, i semoventi M109, gli MLRS (ordinati in 22 lanciatori, come per l'Italia), sanità, contraerea, logistica etc., una brigata corazzata leggera (due battaglioni meccanizzati, uno carri, uno esplorante, genio, artiglieria) e 2 o 3 brigate meccanizzate su 2 battaglioni meccanizzati e altrettanti carri, oltre ai soliti supporti.

La difesa territoriale sarebbe stata comunque basata su di un certo numero di unità dell'esercito, più che altro per compiti antisabotaggio e antiterrorismo.

La Marina avrebbe mantenuto la stessa struttura, dopotutto la mobilità per le unità navali era certamente un problema piuttosto facile da risolvere. Ma i due gruppi operativi avrebbero ridotto le loro navi, assieme alla perdita del 25% del personale nel corso di 7 anni. Nessuna riduzione invece per i Marines. L'assegnazione avrebbe visto due fregate parte delle forze di reazione NATO, come la STANAVFORMED, una nelle Indie Orientali olandesi e il grosso per i gruppi navali principali. In tutto sarebbero state mantenute 16 fregate di cui 12 attive. Nondimeno, le 'Kortenaer' avrebbero preso la strada della Grecia, già battuta anni prima dalle due inizialmente vendute e rimpiazzate con le 'Eisembeeck', l'ultima delle 8 'Doorman' era prevista per il 1996, i piani per rimpiazzare i Lynx con gli NH-90 restavano uguali (20 elicotteri), la nave rifornitrice POOLSTER sarebbe stata rimpiazzata già nel '94 con un'altra nave che l'avrebbe rimpiazzata, mentre nel '96 sarebbe arrivata la nave anfibia. Nel '96, con la consegna del quarto 'Walrus', due dei sottomarini 'Zwaardis' sarebbero stati radiati. La poderosa forza di cacciamine e dragamine, ben 26 navi, avrebbe dovuto trovare un rimpiazzo per i dragamine e un ammodernamento per gli 'Alkmaar' nel 2000, ma alla fine si è deciso semplicemente di dotare questi cacciamine dei barchini radiocomandati del sistema tedesco TROIKA, che non incomprensibilmente, si basava sul principio che per una nave con equipaggio la cosa migliore era, in presenza di un campo minato, non tanto non avere tracce magnetiche e acustiche, ma starne al di fuori e inviare mezzi senza equipaggio a dragare (con la possibilità di manovrare fino a tre imbarcazione con mezzi di dragaggio).


L'aviazione sarebbe calata del 34% fino ad appena 13.000 uomini, con appena 6 squadroni di F-16 con un totale di 108 aerei di prima linea. Sarebbero stati concentrati in due gruppi per ciascuna base di Leerwarden, Twenthe, Volkel, mentre gli altri due gruppi di F-16 sarebbero stati sciolti. I missili SAM, tra cui i nuovi Crotale NG, sarebbero stati concentrati iun un grande raggruppamento, e concentrati normalmente sulal base aerea di De Peel. 3 dei gruppi di F-16 sarebbero stati messi in condizione di 'reazione rapida' per dislocamenti rapidi, col supporto di KC-10. Restava comunque il 306 Sqn con gli F-16 da ricognizione. Questi avevano il pod Orpheus, poi cambiato con il sistema Oldelft, e dal 1996 con l'ATARS elettronico.

Due gruppi di F-16 avrebbero mantenuto la capacità nucleare, assieme a compiti di difesa aerea. Gli F-27 erano da sostituire con: 2 DC-10 civili riallestiti in aerocisterne, 2 C-130 H, 4 F-59 Utility, aerei leggeri, 3 AB.412 (per la prima volta un elicottero di costruzione Agusta è stato adottato dagli olandesi) per rimpiazzare i 4 vecchi Alouette III usati per il servizio SAR. Altri elicotteri sarebbero stati 17 da trasporto medio (forse Super Puma), 13 CH-47D, 40 elicotteri d'attacco (ancora da scegliere, ma si sarebbero rivelati gli AH-64 Apache) per le esigenze della brigata aeromobile.

Molti equipaggiamenti erano posti in vendita, data la qualità elevata dei sistemi usati dagli olandesi: dalle bombe a mano al costo di 2,7 dollari, ai caccia F-16 e fregate 'Kortenaer'.

L'elenco complessivo dei materiali presenti al 1990 e al 1998 (prevista) era:

Esercito:

  • Personale: 17.400---13.000, riduzione del 34%
  • Carri Leopard 1: 468---0 (da vendere a Grecia e Turchia)
  • Carri Leopard 2: 445--330
  • IFV YPR-765: 718---382
  • APC M113: 608---0
  • Veicoli da ricognizione ruotati: 0---240
  • Obici M110A2: 72---0
  • Obici M109: 222---137
  • Obici M114: 123---51
  • MLRS: 22----22
  • RPV: 0---30
  • Semoventi Ceasar: 95----0
  • Veicoli corazzati controcarri: 302----101
  • Mortai da 120 mm: 145---80
  • Veicoli fuoristrada leggeri: 0----230
  • Blindati ruotati APC: 0---110*

Marina:

    • Personale: riduzione del 25%
  • Fregate: 22----16
  • Rifornitrici: 2----0
  • Navi anfibie: 0---1
  • Elicotteri navali: 22----20
  • Ricognitori marittimi: 13----13
  • Sottomarini: 6---4
  • Navi MCM: 27----15

Aeronautica:

  • Personale: da ridurre a 13.000
  • Caccia F-16: 192----128
  • Di cui assegnati alla NATO: 162---109
  • Unità Patriot: 4----4
  • Unità I-HAWK: 16----8
  • Unità Crotale NG: 0---6/8
  • KC-10: 0---2
  • C-130: 0----2
  • F-50(o 58?): 9---4
  • Aerei collegamento: 3---3
  • Elicotteri osservazione: 91----29
  • Elicotteri armati: 0----40
  • Elicotteri trasporto: 0---30
  • Elicotteri SAR: 4----3

Quanto ai mezzi da trasporto ruotati, erano previsti sopratutto per impieghi fuori aerea. C'era difficoltà a capire che tipo di mezzi comprare: ma quando in Bosnia il ministro della difesa olandese viaggiò in un blindato Warrior sulla strada ghiacciata, questo tendeva a slittare. Lo stesso non si verificò su di un blindato spagnolo ruotato, per cui la scelta fu fatta a favore di mezzi ruotati. Ovviamente le cose stavano differentemente: i cingolati Warrior avrebbero dovuto essere ben più stabili, ma con i cingoli 'da tempo di pace', con elementi gommati, per non rovinare le strade, i problemi di mobilità su terreno vario si manifestavano con una peggiore presa sul terreno. Ma del resto se si trattava di un mezzo 'da peacekeeping' era chiaro che i cingoli da guerra non erano graditi per le strade.

In tutto erano previsti investimenti per il 30% del bilancio e sopratutto era pressante la necessità di poter mandare forze armate all'estero invece di avere un esercito cospicuo e ben equipaggiato ma usabile solo in Olanda e Germania, per esigenze oramai sparite.

Molto importante l'aggiornamento degli F-16 col programma MLU, Mid Life Upgrade, che avrebbe comportato una sostanziale rivoluzione operativa per gli F-16 europei, ma anche per 223 Block 50 americani, che avrebbero ricevuto un computer di missione modulare del tipo sviluppato dagli europei per i loro F-16 aggiornati. In tutto in Europa sarebbero stati aggiornati dal 1995 ben 122 F-16 olandesi (dei Block 15 e 16), 72 belgi, 63 danesi, 58 norvegesi, praticamente allo standard Block 50. Nel frattempo 130 aerei americani sarebbero stati ritirati, di quelli che non si sarebbe potuto aggiornare.

Un'ultima notazione: la difesa olandese competeva a due diverse figure: il Ministro della Difesa e il segretario di stato per la Difesa. Il primo si occupava del personale e politica strategica, il secondo di acquisizione materiali e programmi vari per le F.A.


Tornando all'aggiornamento degli F-16, originariamente, in base al grosso accordo MLU tra 4 nazioni europee e USA, era previsto (pur tra molte difficoltà dati i differenti requisiti operativi) un totale di 399 apparecchi A e B (ovvero dei Block 10 e 15, sia per monoposto che biposto), con kit anche per 130 F-16 dell'USAF equivalenti. Gli europei avrebbero investito quasi 2 miliardi di dollari per aggiornare 110 aerei belgi (300 milioni di $), 175 olandesi (775), 63 danesi (300) e 56 norvegesi (275). Come si vede il prezzo non era lo stesso per ciascuna nazione. Poi la quota è stata ridotta, tra gli F-16 da aggiornare, ad appena 301 (da uno di meno di 400 a uno di più di 300..), per un totale di 48 aerei belgi, 136 per l'Olanda, 61 per la Danimarca, 56 per la Norvegia (come si vede, sono numeri diversi da quelli riportati sopra, ma questo è quanto riportato dall'articolo di I.Bustin). Gli USA hanno rinunciato ad aggiornare i loro 130 F-16, ma hanno deciso di incorporare il nuovo computer di missione modulare su 223 F-16 Block 50.

In tutto questo programma era inteso a prolungare la vita degli F-16 fino al 2020, migliorando anche le capacità aria-aria e aria-superficie con il computer di missione MMC già mensionato, il radar APG-66(V)2, miglioramento dell'avionica e GPS; display multifunzione con compatibilità con gli NVG, HUD grandangolare, IFF avanzato, sistemi ECM migliori etc. L'MMC è stato sviluppato dalla Texas Instruments capace di rimpiazzare i calcolatori dell'HUD, controllo tiro e gestione carichi bellici. Pesa 21,3 kg, volume 28 litri, sistemato per facilità di manutenzione nel muso. Questo computer avrebbe avuto prestazioni ben maggiori rispetto al precedente: la memoria era aumentata da 960 kb (non è chiaro se si trattava di memoria 'standard' o solo di RAM) a ben 13 MB, trasmissione dati passata da 2,4 MIPS a 21-45, con una moltiplicazione della memoria di 8 volte, e 10 volte per la velocità, software ADA. Il radar APG-66 migliorato ha riduzione delle LRU, aumento velocità di scansione antenna, etc. con aumento della portata del 25% medio, modo di ricerca TWS, RWS, SAM (Situation Awareness Mode) con prestazioni mgliori come traccia rispetto al TWS nel tracciare bersagli multipli. Esisteva la possibilità di tracciare 10 bersagli e raccogliere informazioni, nel modo TWS, di altri 64. Esiste la capacità di ingaggiare bersagli con i missili AMRAAM o Sparrow, di combattere a distanza ravvicinata con un sistema di scansione per il combattimento aereo, rappresentazione della quota durante la ricerca dei bersagli (della loro altezza, quando localizzati), capacità di scoperta navale con videomappatura radar, inseguimento bersagli mobili sul terreno, capacità di scoperta navale entro un raggio di 80 miglia. L'IFF è l'Hazeltine AN/APX-111 come quello dell'F-18 con una portata di risposta di oltre 100 miglia nautiche, con 4 modi diversi (identificazione militare, id. sicura, traffico aereo, riporto della quota), con antenne davanti all'abitacolo e ai suoi lati. L'INS era del tipo Strap-down per rimpiazzare i vecchi sistemi a giroscopi rotanti e piattaforme su sospensione cardanica, con gli Honeywell H-423 e i Litton LN-93. Il GPS a 5 canali, integrato con l'INS, è chiamato MAGR della Rockwell Collins; Modem dati migliorato IDM capace di far dialogare formazioni di 4 aerei e anche all'esterno; HUD con campo di visione di 25 gradi, miglioramenti al sistema HOTAS con innumerevoli comandi sistemati come il trim, gestione dei display etc; i display sono due, multifunzione; esiste poi il sistema di navigazione digitale sul terreno DTS, che è stato collaudato da un F-16 AFTI nel 1986. Funziona così: l'altimetro riporta le quote sul terreno, durante il volo a bassa quota, e le confronta con quelle immagazzinate su di una mappa digitale, ricavando la posizione dell'aereo. Così era possibile una navigazione precisa con ben tre sistemi: INS avanzato, GPS e radar altimetro-mappa digitale, con la possibilità su quest'ultima di inserire dei 'waypoints', punti di riferimento etc. Altre aggiunte operative sono state quelle per i missili Penguin antinave, pod elettro-ottici. Il Penguin, fondamentale per i norvegesi, era lanciabile anche sopra il terreno, guida inerziale e guida passiva IR. La ricognizione era possibile con il pilone n.5, quello sotto la fusoliera, cablato per i pod come l'Orpheus; era disponibile anche un sistema d'atterraggio a microonde MLS, con frequenza di 5 GHz; sistema di caricamento dati DTE, Data Transfer Equipment. In aerei come i Tornado erano presenti i sistemi con la cassetta dati a nastro (musicassetta..), ma adesso, negli anni '90, erano disponibili i sistemi a memoria solida, antenati delle memorie digitali dei moderni sistemi tipi i telefoninini e le macchine, o gli ipod. Ma all'epoca i circuiti di memoria erano molto meno prestanti: si parlava di 128 kb, sufficienti però per il caricamento dei dati della missione, da mettere in una presa della consolle destra. Questa e in generale l'abitacolo erano compatibili con gli occhiali NVG (quindi niente luci rosse..).

In tutto, con questi sistemi gli F-16 facevano un salto di prestazioni formidabile. Già modernissimi all'epoca della loro introduzione, molto rispettabili 15 anni dopo all'inizio degli anni '90, avevano un display multimodo di piccole dimensioni, un HUD piuttosto moderno ma ancora piuttosto piccolo, radar APG-66, avionica moderna etc. etc. Ma con questo upgrade, introducevano una capacità di ingaggio aria-aria a lungo raggio mai avuta prima, grazie alla compatibilità con gli AMRAAM, un radar a lungo raggio (nei limiti delle piccole dimensioni del sistema), computer digitale MMS per l'elaborazione dati e ultimo ma non per merito un avanzato IFF per capire con chi si aveva a che fare. A questo si aggiungano i modes per il combattimento ravvicinato, l'HUD nuovo e di grandi dimensioni, i comandi HOTAS aggiornati, due display multifunzione per avere sia indicazioni sulla situazione bellica che quella di gestione dell'aereo. La navigazione passava da un sistema INS di seconda generazione a uno di terza, più GPS, mappa digitale DTS, sistema d'atterraggio strumentale a microonde, consentendo un'altra rivoluzione operativa. I carichi esterni, spesso di tipo guidato, erano capaci di assolvere ogni compito tra ingaggi antinave, aria-aria, ricognizione etc.


Riduzioni di forza e aumenti di qualità

Se gli F-16 erano uno dei pilastri dell'Olanda, anzi praticamente l'unico (assieme ai Patriot), il Leopard 2 (assieme agli IFV e l'artiglieria) era la componente cardine dell'Esercito. E come gli F-16, una buona parte dei Leopard 2 venne destinato ad essere ammodernato allo standard A5, programma tedesco ma che interessava anche l'Olanda, che dai primi anni '81 era utente di ben 445 carri Leopard 2. La forza corazzata olandese, armata con numerosi carri Leopard 1 e 2, cingolati per la fanteria della famiglia AIFV, semoventi come gli M109 e i Gepard, era davvero rimarchevole e moderna: gli M109 erano ancora i sistemi di riferimento, ragionevolmente efficaci ed assai economici, nel settore dei semoventi; i Gepard (Ceasar per gli olandesi, con alcune attrezzature come il radar di ricerca nazionali) e i Leopard 2 erano al top della produzione europea e mondiale, ed erano disponibili in quantità: basti pensare che ciascuno dei 95 Gepard-Ceasar costava quanto sei Leopard (poca sorpresa che l'E.I. li abbia valutati ma non adottati, anche se va detto che l'Italia ha prodotto su licenza oltre 1000 scafi Leopard 1 e poi ha speso quasi mille miliardi per i SIDAM). Il programma d'aggiornamento Leopard 2A5 venne lanciato ufficialmente nel 1988 con due prototipi approntati per il 1992. Scelta la configurazione, è stato fatto un contratto per aggiornare centinaia di carri sia tedeschi che olandesi. Per i primi si trattava di 225 mezzi con costo di 340 milioni di marchi, per i secondi si trattava di 180 veicoli per altri 367 milioni. Se la 'Fase 1' avesse avuto successo, allora gli altri 150 mezzi olandesi che sarebbero rimasti nell'esercito dopo le riduzioni avrebbero ricevuto pure questo kit di modifica. Era un kit che prevedeva anzitutto un sistema di visualizzazione termica per il capocarro nel sistema di osservazione panoramica della EL OP, chiamato TIM (Thermal Imaging Module) in aggiunta al sistema per il cannoniere, sempre la stessa, ma il visore EMES 15 è stata spostata dalla parte anteriore del carro, a destra, sul tetto della torretta.Perché? Per due motivi: il 'buco' nella corazzatura non era certo salutare, anche se necessario per far passare l' 'occhio' elettronico del sistema a camera termica. Invece così è come sull'M1 Abrams, solo un pò più in avanti. Sul davanti è invece piazzata una corazzatura aggiuntiva passiva avanzata, a forma di cuneo (che lo fa somigliare al Challenger o all'M1, piuttosto che al Tiger del tempo di guerra), adottata dopo avere valutato anche l'adozione di corazze ERA. Inoltre un sistema di navigazione IFIS di 'vetronica' (comunicazione e presentazione dati), GPS e INS avrebbero rivoluzionato le capacità di muoversi, comunicare e posizionarsi, sempre se realmente adottato. Il peso era adesso di 59,5 t con tutto questo armamantario aggiuntivo, ovvero circa 4 più di prima, ma ancora ben sotto i limiti veicolari del mastodontico carro tedesco. Del resto il suo antenato Tiger I già pesava 56 t, e il Tiger II arrivava a 65 (per non parlare del derivato Jadtiger da 76 t, e dell'ancora più mostruoso carro Maus da 180 t, con lo stesso cannone ma in torretta brandeggiabile, cosa che non compensò l'aumento del peso di circa il 120%).

Gli IFV erano della famiglia M113, ma con la meccanica delle versioni più recenti, corazzatura aggiuntiva spaziata (per migliorare sia la protezione, anche contro le cariche cave, e la galleggiabilità: del tutto diversamente dai 'cugini' VCC-1, che hanno corazzatura aggiuntiva di appena 6 mm sopra lo scafo normale, e praticamente sono privi di capacità anfibia a causa dell'aumento di peso), e un utilissimo cannone da 25 mm in torretta. Come nel caso del BMP-1 si tratta di una torretta monoposto, per cui non si può dire che si tratti di una soluzione riuscita appieno: il capocarro è dietro il conducente, nello scafo, a lato del motore, e non ha una visuale ottimale per comandare il mezzo. Ma è il prezzo necessario come compromesso: infatti con un mezzo corazzato di tipo abbastanza economico, da appena 13 t, non si può pretendere di più: con una torretta biposto praticamente la capacità di carico per le truppe si ridurrebbe a forse mezza squadra di fanti,troppo poco: un mezzo tanto piccolo, con questa torretta, può essere usato come mezzo da esplorazione, ma come trasporto truppe avrebbe limiti fondamentali (è anche più piccolo del BMP, oltretutto). Basti dire che per implementare tutte le esigenze, gli americani sono arrivati all' M2 Bradley, da oltre 20 t ed estremamente costoso (600.000 dollari all'inizio anni '80) tanto da essere considerato un veicolo 'gold plated'. Metti cioè una torretta biposto con cannone da 25 mm, corazzatura pesante e una squadra di fanti, e ottieni un veicolo tanto costoso che pochissimi se lo sono potuti comprare. E' anche vero che il LAV-25 e altri mezzi simili possono permettersi sia la torretta biposto, che la squadra fanti, che una massa di 13 t, ma per un mezzo cingolato è più difficile restare entro certi limiti: il VCC-80 italiano pesa circa 20 t eppure è relativamente piccolo.

Nel caso dell'AIFV, si è voluto semplicemente dare un successore potenziato ma ancora a portata di tasche degli acquirenti probabili, dell'M113, economico ma troppo limitato. IL parente povero è andato all'E.I (per esempio con solo una mitragliatrice scudata da 12.7 mm), quello 'ricco' agli olandesi e pochi altri. Per quanto meno mobile dei Leopard 2 (e forse anche dei Leopard 1) era pur sempre un compromesso notevole: e anche se era privo di missili TOW (riservati ad una versione specifica, come nel caso dell'M113 TUA), era capace di cooperare con i carri, distruggendo blindati nemici su distanze di 2 km col tiro rapido della sua arma, e capace al tempo stesso di ingaggiare elicotteri. Anche i carri nemici potevano essere messi in pericolo (anche se gli olandesi non hanno munizioni DU, di circa il 10% più perforanti di quelle al tungsteno, e con un micidiale effetto piroforico) se l'ingaggio era sui loro fianchi o retro, o qualche altro punto debole. Solo la scarsa ergonomia (peraltro aiutata da validi sistemi di visione, almeno entro i limiti del caso) di una torretta monoposto in cui v'é sia da cercare che da sparare limitano un pò questa capacità, ma il 25 mm è, sul campo di battaglia, un arma definitivamente notevole, più pericolosa di quelle da 12,7 mm e 20 mm (quest'ultimo calibro non è mai riuscito, per ragioni di rapporto prezzo-efficacia, a rimpiazzare l'altro sui mezzi corazzati). Il BMP-1 aveva invece un set di armi del tutto diverso, mitragliatrice coassiale a parte, avendo un cannone a bassa pressione e un lanciamissili controcarri: armi meno precise e con tempi di reazione minori, come anche la cadenza di tiro, ma capaci di distruggere un carro armato senza troppi complimenti entro i 3 km di distanza (almeno teoricamente).


Detto questo, ci si potrebbe chiedere il rapporto di efficacia nella modernizzazione con riduzione quantitativa dei mezzi schierati. Nel caso dell'Aeronautica, non c'é di che temere, perché gli F-16 sono stati ridotti sensibilmente, ma con un programma d'aggiornamento che ha permesso capacità molto superiori. Basti pensare ai missili AMRAAM, che assieme ad altri sistemi meno appariscenti ma altrettanto fondamentali per sfruttarlo in maniera valida, ovvero il radar aggiornato APG-66(V)2, il datalink per passare le informazioni, l'IFF e HUD grandangolare, danno delle capacità nemmeno ipotizzabili con la dotazione originale, buona solo per intercettazioni diurne a breve raggio, molto limitatamente ognitempo (missili AIM-9 e radar APG-66). Anche le capacità ognitempo sono molto superiori nell'attacco e navigazione, con un sistema che combina mappe elettroniche, GPS, INS avanzati e sistemi d'atterraggio MMW.

Non c'erano molti dubbi nemmeno per la Marina: l'introduzione della classe 'M' al posto delle 'Van Speik' era certamente un grosso progresso, anche se poi la riduzione delle 'Kortenaer' era un problema imprevisto, per poi aggravarsi con la loro completa radiazione. Il sospetto è diventato certezza quando, all'alba del XXI secolo, è stata decisa addirittura la radiazione di 6 delle 8 'M', quindi sono rimaste solo 2 fregate ASW e 4 LCF antiaeree, oltre ai sottomarini e alcune altre navi. Solo la nave anfibia era una novità in positivo. Insomma, se l'aviazione è stata potenziata, la Marina è rimasta stabile secondo la pianificazione originaria del 1991, in flessione con le decisioni del '92 e '93, ma negli ultimi anni è caduta in 'disgrazia' passando da 22 fregate ad appena 6 (dieci in meno rispetto a pochi anni prima).

Nel caso dell'esercito la cosa era invece più dubbia. Se tutti i 330 Leopard 2 fossero stati aggiornati allo standard A5 (nel caso di appena 180 mezzi, il rapporto qualità quantità sarebbe stato chiaramente deficitario), allora la cosa si sarebbe risolta così: al posto di 445 Leopard 2 'base', vi sarebbero stati 330 Leopard 2A5. Questi, se fossero stati aggiornati tutti, possibilmente con il sistema IFIS (che era ancora in forse dati i costi), avrebbero potuto forse combattere meglio dei 445 Leopard 2 iniziali.

Tuttavia, v'erano in origine anche 468 carri Leopard 1 che portavano il totale a 913 mezzi corazzati tra Leopard 1 e 2. Questo quantitativo era più che sufficiente per formare 8 brigate da 2 battaglioni su 55 veicoli l'uno, quando i 330 Leopard 2A5 avrebbero potuto formarne solo 3. Certo, con una corazzatura migliore nel settore anteriore della torretta, era possibile per questi incassare meglio le munizioni nemiche, e magari erano state nel frattempo anche adottate munizioni perforanti migliori. Non erano variazioni di poco conto: se una munizione da 120 mm decalibrata originaria perforava 45-50 cm a 2 km, questa era malamente capace di perforare un Leopard 2 quasi ad alzo zero. Una munizione di nuova generazione, da 600 mm di perforazione garantita, avrebbe permesso di perforare quello stesso Leopard a circa 2 km, sempre considerando la parte frontale, più protetta. Con le corazzature aggiuntive i Leopard 2A5 diventavano invincibili rispetto a queste munizioni.

In un ipotetico scontro teorico, in un territorio 'a tavola di biliardo' i carri Leopard 2A5 forse avrebbero potuto, in uno scontro diretto, distruggere la forza originale di 445 Leopard 2 e 468 Leopard 1, specie se si tratta di un ingaggio notturno o con cattive condizioni di visibilità. I Leopard 2 avevano solo la camera termica del cannoniere, i Leopard 1 nemmeno quella, essendo stata data priorità all'aggiornamento della lina di carri con mezzi del tutto nuovi, i Leopard 2 per l'appunto (e a quel punto non c'erano proprio soldi anche per modificare radicalmente i Leo1). Ma questa è solo una parte della verità: infatti i Leopard 1 hanno sistemi ottici senza pari (e rigorosamente tedeschi): il capocarro ha un periscopio da 20 ingrandimenti, il cannoniere da 12. I sistemi IR sono poco efficienti rispetto ai sistemi di terza generazione, ad immagine termica. Però è poco noto almeno un paio di fatti: che questo sistema può vedere parti molto calde di un mezzo (poca sorpresa visto che oltre i 500C il calore diventa tale da causare il 'calor rosso', visibile anche a occhio nudo). I cannoni di carro armato potevano essere visti anche a 2- 3 km se erano roventi, anche se il manicotto termico riduceva molto questa possibilità rispetto ad una canna 'nuda'. Inoltre i carri moderni non agiscono da soli, vi è sempre un appoggio di fanteria e artiglieria. L'artiglieria era capace di fare alcune cose: tra queste di trasformare la notte in giorno e il giorno in notte. Ovvero, lanciare munizioni fumogene e illuminanti. Se vi era il problemi di ridurre il raggio utile delle armi nemiche, una cortina fumogena poteva essere valida, anche se i sistemi ad immagine termica sono capaci di penetrare il fumo con una certa facilità: i sistemi laser di misurazione della distanza non necessariamente erano altrettanto efficaci nel fare il loro lavoro.

La notte era trasformabile in giorno con i bengala. Poniamo che un veicolo con sistema termico affronti uno privo di questo sistema: ma se l'artiglieria fornisce un lancio di bengala nella zona dove è probabile che il primo dei due si trovi, si vede un doppio effetto: da un lato questo viene 'visto' dal secondo mezzo, dall'altro i sistemi ad immagine termica (e IL) sono molto sensibili ai bengala (per esempio, si vedano i filmati ripresi dalle camere termiche di bersagli colpiti da bombe e missili: per alcuni secondi le fiamme 'accecano' letteralmente i sistemi di visione termici, specie delle prime generazioni, e lo stesso vale per gli apparati IL), col risultato da capovolgere i ruoli: in questo caso è il mezzo con il sistema termico che è disturbato se non accecato, e visibile al tempo stesso al veicolo senza apparato termico. Inoltre, in termini di protezione esiste un altro problema. E' ben vero che la protezione frontale è fondamentale in uno scontro tra mezzi corazzati, ma questo è sopratutto vero in caso di ingaggi statici.

Nel caso di ingaggi dinamici, allora le cose sono diverse. Le fiancate dei mezzi corazzati, anche dei carri, non sono molto protette: se il frontale del mezzo è capace di resistere a tiri con cannoni da 120-125 mm, anche a bruciapelo, i fianchi e il retro dello scafo e torretta sono vulnerabili persino a proiettili da 25-30 mm decalibrati, specie se DU (come è successo nelle operazioni in Irak, casi di 'fuoco amico'). Innaffiando di colpi un carro armato è possibile centrarne i punti deboli che qualche colpo di cannone non necessariamente avrebbe trovato nella sua traiettoria. Quindi se il cannone da 105 mm del Leopard 1 non perfora il frontale di un Leopard 2, questo non è vero se l'ingaggio avviene di fianco, essendo capace di perforare circa 300 mm a 2 km con munizioni tipo le M111 israeliane. Inoltre l'artiglieria, specie con munizioni a grappolo, può colpire i corazzati mettendoli fuori uso se vengono localizzati per tempo, o stendere campi minati con lo stesso metodo. Poi nelle operazioni complesse sono presenti anche i mezzi della fanteria, come gli AIFV, come si è detto, tutt'altro che innocui per altri mezzi corazzati.

Infine vi è anche la tattica. Al di là della forza diretta, il controllo del territorio e la tattica d'attacco e combattimento sono influenzate dalle pedine tattiche. L'ambiente non sempre rende possibile sparare alla massima distanza utile, se i campi di tiro sono dell'ordine di qualche centinaio di metri i sistemi di controllo del tiro più sofisticati vedono erosa la loro superiorità a lungo raggio. A parte questo, nonostante la superiorità dei singoli mezzi, il controllo del territorio richiede necessariamente un certo numero di pedine tattiche, e disporre, per esempio, di 8 brigate corazzate rende possibile farlo molto meglio che con 3 brigate dotate di corazzati potenti ma molto lenti e pesanti (specie se poi il terreno è difficile, molle, pesantemente inclinato etc.).

I corazzati olandesi sono stati quindi molto ridotti numericamente, e molto verosimilmente nemmeno i militari olandesi erano convinti che il miglioramento qualitativo fosse capace di compensare la riduzione quantitativa. La differenza, piuttosto, poteva essere quella dei supporti: se i mezzi da fanteria e contraerei restavano simili o uguali, (ma comunque meno numerosi), l'esercito olandese aveva acquisito 22 MLRS per il supporto d'artiglieria, armi estremamente pericolose per i loro bersagli (e per chi si avventurasse poi nelle zone colpite, date le submunizioni inesplose). E sopratutto, erano previsti 40 nuovi elicotteri AH-64 con i loro sistemi di visione notturna e i missili Hellfire, capaci di colpire pesantemente mezzi corazzati e bersagli vari.

F-16

L'Olanda fu una delle nazioni che sottoscrissero l'accordo per il famoso 'contratto del secolo' vinto dalla Lockheed, che servì subito per equipaggiare con un caccia moderno e potente: l'agile F-16.

La Koninklijke Luchtmacht (come viene chiamata la Reale forza aerea olandese) assemblò gli F-16 con il primo che volò il 3 maggio 1979 con il collaudatore Henk Temmen.

Vennero ordinati 102 apparecchi A e B, dei block 1, 5, 10 e 15. Utilizzati nell'ambito della Seconda Forza aerea Alleata Tattica, gli F-16 videro le consegne iniziare dal giugno 1979, mentre dall'ottobre vennero inviati alla base di Leeuwarden per l'addestramento iniziale. Questa prima unità venne chiusa il marzo del 1986.

La prima unità destinata al combattimento fu il 322 Sqn di Leeuwarden che venne dichiarato operativo nel dicembre 1979, il mese in cui l'URSS iniziò (ufficialmente) la sua guerra in Afghanistan.

Sembò tuttavia che il numero ordinato di appena 102 macchine fosse troppo ridotto, e allora già nel marzo 1980 si decise di proporre l'innalazamento a 213 macchine, e infine nel 1989 altri 10 vennero ordinati come rimpiazzi, direttamente dalla GD. L'ultimo F-16 della Fokker uscì dalla base di Schipol il 27 febbraio 1990.

Le unità che hanno operato con l'F-16 sono:

  • 306 sqn, Volkel fino al 1993 quando fu chiuso l'aeroporto.
  • 311 sqn di Volkel, dal maggio 1982 utente dell'F-16 dal block 15 diventando operativo dall'ottobre 1983 con macchine Block 10 e 15.
  • 312 sqn di Volkel, equipaggiato con i Block 15
  • 313 sqn di Twenthe, dal giugno 1989 ricevette il suo primo aereo per diventere operativo dall'aprile successivo. Dal 1994 divenne un OCU
  • 314 sqn di Gilze-Rijen, equipaggiato dal 1990 fino a quando nel 1996 venne chiuso.
  • 315 sqn di Twenthe, come il precedente ebbe l'NF-5 prima dell'F-16 e venne convertito verso la fine degli anni '80.
  • 316 di Eindhoven, divenne operativo come OCU nel maggio 1991, ma per essere deattivato nell'aprile de l'94
  • 322 di Leewarden, che fu il primo tra i reparti operativi con l'F-16
  • 323 di Leewarden, dall'aprile 1982 operativo sia come caccia-attacco ed OCU.

Gli aggiornamenti per questi apparecchi non sono certo mancati, essendo la principale risorsa della KLu. I Block 1 e 5, che erano in tutto diverse decine vennero convertiti nell'1982-84 nel Block 10 . I primi F-16 olandesi avevano sn. 78-0212/0223 fino all'ultimo gruppo di Sn., gli 89-0019/0021.

Dal 1987 vi è stato un programma di aggiornamento OCU che ha riguardato sopratutto i Block 15.

Le armi impiegate sono i missili AIM-9 del tipo J, L e M, ma anche gli AIM-120M. I caccia hanno anche un ruolo nucleare con il 311 sqn, il 306 ha invece un ruolo di ricognizione con gli ottimi anche se pesanti pod Orpheus, fino a quando, alcuni anni fa, è stato riconvertito al ruolo di attacco tattico con armi a guida laser.

Da notare che gli F-16 sono stati basati dal 1989 a Tucson, in Arizona, dove 10 caccia erano usati per addestrare i piloti, ma questo connubio con il 148th sqn dell'USAF finì nel 1994.

Proseguendo la storia, nel 1993 venne stabilito, nell'ambito di una grande riorganizzazione delle F.A. olandesi, di ridurre la forza attiva degli F-16 a 108 con la vendita di 36 aerei e la riduzione degli squadron, allora 9, ad appena 6 di cui il 306, 315 e 322 utilizzabili in missioni all'estero.

L'aggiornamento degli F-16 olandesi continuò con il programma Mid-Life Update, ovvero l'MLU e questo significò aggiornarli allo standard C/D dell'ordine del Block 50 e 52. Radar AN/APG-66 (V2A) con capacitò di inseguire bersagli multipli e di accrescere la portata pratica del 25%, sistemi GPS, un nuovo HUD a grande angolo, computer modulare, sistemi di visione notturna etc. etc.

Nel periodo 1996-2000 circa 136 aerei vennero aggiornati e in 92 casi, aggiornati allo standard -220E.

In termini di perdite, in tutto al 1996 vi erano stati 27 incidenti gravi, o quantomeno 27 aerei vennero distrutti in incidenti. Tra le altre missioni, gli F-16 olandesi di reparti 306, 315 e 322 erano impegnati nella missione Deny Flight partendo da Villafranca-Verona per controllare lo spazio aereo della ex-Yugoslavia. I controllo divenne guerra aperta nel 1999, quando gli olandesi parteciparono con i loro aerei alla campagna aerea Allied Force contro la Serbia-Montenegro. Gli F-16 schierati furono circa 16 macchine accompagnati da 2 KC-707 aerorifornitori. Nelle prime fasi della guerra, almeno uno dei vari MiG-29 abbattuti è stato abbattuto (ma la cosa non è molto sicura, data la confusione con gli F-16 americani anch'essi presenti) da un F-16 del 322°, utilizzando almeno un missile AMRAAM, il quale, in questa guerra ha definitivamente sostituito lo Sparrow e il Sidewinder come arma principe del combattimento aereo, che per la prima volta nella storia ha visto l'uso praticamente esclusivo di missili a guida radar-attiva per tutti gli ingaggi (pochi in verità) registrati.


  1. Valpolini,Paolo: L'Olanda verso il 2000, P&D Luglio 1992, pagg. 48-53
  2. van Loon, Henry, Bustin Ian, speciale Olanda su RID Ottobre 1993, pagg. 38-49