Consultare l'Orario Ferroviario: differenze tra le versioni

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=== Domande? ===
=== Domande? ===
http://www.horatius.net/


==LEZIONE β==
==LEZIONE β==

Versione delle 09:21, 7 set 2008

Avvertenza (tanto per cominciare bene): Dappoiché l'Orario Ferroviario è, come è ovvio che sia, una delle cose più work in progress che si conoscano, molte informazioni possono essere cambiate. Nessuno vi vieta di aggiornarle.

Cistifellea: (se era Appendice andava messa in fondo, no?)

L'Orario Ferroviario, questo generatore di cefalee.

Sommario

Copertina
  1. Lezione α
  2. Lezione β
  3. Lezione γ
  4. Lezione δ
  5. Lezione ε

LEZIONE α

Ah! Allora! Ve lo siete comperato, eh? Volete essere aggiornati! Volete viaggiare! Sseeeh! Solo che adesso non sapete come funziona il giochino e vi state grattando la pera con l'unghia nera del dito mignolo della sinistra mentre con la destra reggete il libercolo misterioso. Vorrei tanto sapere chi me lo fa fare di star qui a prendervi per manina e portarvi nei misteriosi meandri della strada ferrata. A stretto rigore, dopo la privatizzazione del baraccone io non sarei tenuto a spiegarvi un bel nulla. Adesso sono stato spedito a R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana) e il tema di cui per il quale mi sto consumando i polpastrelli sulla tastiera del computer sarebbe di pertinenza di Trenitalia (Divisione Viaggiatori).
Però fino ad oggi ho scritto ventotto Lezioni ed è un numero un po' strano. Una lezione al giorno va bene per febbraio. Ma perché Febbraio? Nessun perché. E allora proviamo ad andare avanti per qualche lezione e vediamo se riusciamo ad arrivare ad un numero tondo (trenta sarebbe un successo; trenta e lode anche meglio).

Procediamo, quindi, sulla strada della conoscenza e facciamo, appunto, conoscenza con uno dei libri più letti e meno compresi della produzione letteraria italiana. Assieme all'Elenco Telefonico e alle Pagine Gialle, l'Orario Generale, nelle sue varie incarnazioni, pare essere il best seller dei libri italiani.
Epperò, a causa della vostra pigronaggine cerebrale è sicuramente il meno compreso. E non date tutta la colpa all'editore. Lui ci ha messo poca pubblicità, i personaggi sono ancora meno, la trama è scarna ed essenziale, certamente al vostro livello. Cosa volete di più? Se togliamo anche i numeri e le località potete comperare un bellissimo libro di fogli bianchi la cui carta, se si fate caso, essendo molto leggera e delicata sarebbe estremamente adatta a funzioni non certo descrivibili in un articolo serio come questo.
Per inciso, abbiate cura di osservare come io mi riferisca all'edizione "tascabile" e non all'Orario Galattico che vediamo sfogliare dai professionisti. D'altra parte se foste dei professionisti dell'Orario non avreste nemmeno cominciato queste righe. Provate a partire da qui, branco di pendragoni, nella totale consapevolezza che se riuscite a sopravvivere a questo "corso" avete buone chances di diventare professionisti.

Dopo che avete comperato l'Orario (d'ora in poi lo chiameremo, per semplicità, l'Orario) state cercando (vi ho scoperto, pendragoni!) di capire come funziona. Allora, siete andati a pag. x (proprio così "x"). Vi ricordate la vecchia algebra e cosa significa "x"?. Sembra fatto apposta!
Allora a pag. "x" al centro in alto in grande c'è scritto "COME SI CONSULTA L'ORARIO". WoW! - Dite voi - C'è tutto! E poi si comincia : "Il lettore può accedere alle informazioni contenute nell'Orario [...] "Il lettore può utilizzare in tal senso l'indice alfabetico delle località..." Ugh! Sta a vedere che il burocratese si è impadronito del libretto e bisogna rivolgersi, per capire quello che c'è dentro l'Orario al ragioniere del piano di sotto che lavora al Ministero o al Comune!
Beh, in realtà no. Anche se avrebbe bisogno di alcune limatine, l'italiano usato per l'Orario, pur non arrivando alla fresca spumeggiantità di queste pagine, è abbastanza chiaro e semplice. E allora perché stai a scrivere imperlato di un Horatius?
Se sapeste... Sono il felice proprietario pro tempore di alcune figlie. Una, che per altri versi è estremamente intelligente, quando si sposta col treno per andare, che so, a Firenze, corre costantemente il rischio di finire all'altro capo della Transiberiana (che si pronuncia Vladivostok - comunque si scriva). E mi ha chiesto di rendere chiara la faccenda. Ma poiché, appunto, è una ragazza intelligente, la faccenda troppo semplice non le entra nel cranio neanche col trapano da 700 Watt. Se voi siete, come lei, troppo intelligenti, forse questa maniera di comunicare la metodologia di ricerca sulle pagine dell'Orario vi fa comodo. Se non lo siete, potete lasciar perdere. Anzi, datemi retta. Lasciate perdere!

Ciò premesso, vedrò di utilizzare il materiale che già avete in mano (più o meno). Così voi sapete bene di cosa stiamo parlando e io faccio risparmiare un'immagine all'editore. Con quello che costano le lastre e simili diavolerie!
Cosa state aspettando lì impalati? Passiamo alla prossima Lezione β

Cosa abbiamo imparato?

Assolutamente niente. Ancora! Beh, non è del tutto vero.

  • Vi siete resi conto di avere fra le mani un'Opera di grande respiro
  • Avete imparato a non fidarvi dei titoli e delle copertine (e già questo vale il prezzo)
  • Avete imparato che di Orari ne esistono almeno due (nelle Edizioni "nostre")

Esercitazione

Visto che nelle esercitazioni precedenti avete preso l'ottima abitudine di offrire caffè, prendetene uno voi. Ne avrete presto bisogno!

Domande?

LEZIONE β

Sorseggiato il caffè? Ok! Adesso sappiate che da qui in avanti sarebbe utile (ma non indispensabile) conoscere un po' di lingua Veneta, possibilmente di pianura. Capirete perché. Spero.

Come prima cosa, vi informo che l'Orario è diviso in Quadri, anche se in effetti sono piuttosto rettangoli. Se andate a pag. xi (non c'è molto da cercare, non è altro che quella a destra della pagina x) c'è un fac simile di un Quadro[1].
Qui, in alto a destra c'è un numero bello grande con una freccia ancora più a destra. Il numero vi rimanda alla cartina schematica della Patria bella, vista nella sua espressione ferroviaria. Sotto il numero c'è scritta la tratta cui il numero si riferisce. La freccia indica se i treni si dirigono a nord o a Sud o verso l'est oppure l'ovest. Parleremo più in dettaglio della freccia nella Lezione δ. Sempre che ce la facciate ad arrivarci con i neuroni sani!

Adesso comincia il bello; possiamo osservare vari casi:

  • Primo caso: Non siete bravi in geografia oppure dovete andare in un paesino dimenticato da Dio (ma non dalla Ferrovia) che sta sulla linea Montecocuzzolo-Grattalapera. A parte i pochi limitrofi abitanti, chi volete che, per esempio, a Merano sappia dove sono queste romantiche località? (Ehi! Non mettetevi a cercare! Li ho appena inventati. Ma sono due paesini dal nome così, così, così che potrebbero anche esistere). Allora bisogna andare alla lista delle stazioni che trovate alla fine dell'Orario che così convulsamente stringete fra le mani e, in ordine alfabetico, cercate Montecocuzzolo - o meglio Grattalapera che cominciando per "G" arriva prima. Se avete proprio fretta cercate Albano che è la prima dell'elenco ma poi non lamentatevi se il numero del Quadro è sbagliato.
    Una volta trovata la stazione, li vicino vedete uno o più numeri. Ebbene vi rivelerò che sono tutti numeri di Quadri in cui detta stazione appare. Trovato il numero è facile trovare il Quadro. Occhio! Cercate il Quadro, cioè il numero scritto grande in alto di cui abbiamo parlato più su. C'è qualcuno di voi che, convinto di dover cercare il numero DI PAGINA - come sempre appoggiato in basso - era finito a Tagliazampa e rivoleva indietro i soldi dell'Orario! Quando avete trovato il quadro passate alla prossima Lezione γ che vi spiego come si usa. Adesso andiamo avanti a cercare il Quadro.
  • Secondo caso: siete bravi in geografia, il vostro maestro delle elementari via ha sempre dato ottopiù, e sapete benissimo dove si trovano le due città poste ai limiti della tratta e magari anche dov'è l'amena località in mezzo alle due e che dovete assolutamente raggiungere. A voi il numero non serve a niente. Scorrere la lista delle stazioni con l'indice umidiccio non aggiunge alcuna informazione alla vostra mostruosa cultura. Oppure abitate a Montecocuzzolo e volete andare a Grattalapera.
    In questo caso potete anche andare alla cartina schematica di cui straparlavo prima e osservare come Montecocuzzolo e Grattalapera siano unite da una sottile linea (è importante sapere se è rossa - tutte le sottili linee sono rosse - o di qualche altro colore?) accanto alla quale giace un numerino. È il numerino del Quadro, come prima descritto. Andatevelo a cercare, devo proprio fare tutto io?
    Prima ancora, però, possiamo considerare due sub-casi piuttosto importanti:
    1. Siete felici proprietari di una vista d'aquila o di buone lenti più o meno a contatto. Allora state tranquilli: il numero sarà alla vostra portata.
    2. Vi ostinate a girare senza le adeguate protesi oculari di cui tanto necessitate? Sono cavoli vostri (o protesi o cavoli, scegliere!). Vi conviene cercare il numero nella lista di cui sopra. Vi informo, però che sarà comunque dura. Anche i numeri e quant'altro all'interno dei Quadri sono scritti piuttosto in piccolo. Ergo protesatevi o rinunciate. Oppure vi fate aiutare da un protesato o, per quanto me ne cale, da un non-protesato che però non necessiti di esserlo. Chiaro, no?

Adesso che avete certamente compreso a cosa serve il numerino ricordatevi anche che, per effetto dei numerini, i Quadri sono disposti in ordine alfabetico dal numero uno in su. L'effetto, sicuramente non voluto, è quello di rendere più veloce il ritrovamento dei Quadri. Basta ricordare che alfabeticamente 2 viene dopo di 1 e prima di 3 che a sua volta precede nell'ordine 4 e 5 e così via. Sono sicuro che avete studiato questo alfabeto e quindi siete in grado di trovare in fretta il Quadro (per es.) 45 che viene a trovarsi poco dopo il 41 e certamente prima del 236.
La cosa è tanto più buffa se pensate che linee geograficamente adiacenti sono descritte da Quadri alfabeticamente lontanissimi l'uno dall'altro (per esempio, andatevi a vedere i Quadri relativi alle linee attorno a Firenze e poi ne riparliamo).
Allora o cercate le linee o cercate i Quadri. In ogni caso entrerete bellamente in una circolarità di ricerca degna della centralità periferica o delle convergenze parallele. In tutta questa geometria rischiamo di perdere l'azimut e quindi torniamo al punto. Di partenza.
Anzi, terminiamo qui la Lezione β così tirate un po' il fiato. Ripasso!

Cosa abbiamo imparato?

  • I Quadri descrivono in tutto o in parte le linee sono posti in ordine alfabetico per numero crescente.
  • Basta cercare nella cartina la linea che vi interessa e lì trovate il numero del Quadro.
  • Oppure andate alla lista delle stazioni e lì trovate il numero del Quadro.

Il resto è facile. Infatti lo trovate alla prossima pagina!

Esercitazione

Vero che serve il caffè? E non avete visto ancora nulla! Come esercitazione decidete di andare ad Alvito. Trovate il Quadro. Poi andate a Zuzzurellone. Nel vocabolario.

LEZIONE γ

In qualche modo avete, quindi, trovato il Quadro che vi interessa.
Ve lo descrivo: tutto a sinistra ci sono i chilometri che dovete percorrere da Montecocuzzolo a Grattalapera con perfino le distanze fa Montecocuzzolo (dove comincia la linea) alle località intermedie di Fanolpirla, Migavariafam e Lobrisacapé, tutte amene località intermedie degne certo di visita accurata durante la stagione turistica, quando ahimè i treni da Montecocuzzolo e da Grattalapera vengono soppressi. Il nostro Orario diventa quindi anche guida turistica e distanziometrica. Scopriremo quindi che Migavariafam dista da Lobrisacapé ben 14 Km per semplice sottrazione del totale dal parziale a applicando il teorema di Ruffini (o viceversa).
Ma come sappiamo questo? Semplice! A fianco dei Km ci sono i relativi nomi!
E chi l'avrebbe mai detto? Qualcuno più nero e qualcuno meno. Dipende dall'importanza della località in genere per mole di traffico. Così poiché quelli che devono andare a Migavariafam sono in numero maggiore dei viaggiatori che vanno a Fanolpirla, Migavariafam sarà scritto in grassetto, così: Migavariafam.
Ma non fatevi sentire da quelli di Fanolpirla, vittime di un secolare campanilismo e che vorrebbero anch'essi avere il nome scritto in grassetto. Negli anni si sono avute interrogazioni parlamentari in tal senso da parte dei locali deputati. Ma non è cambiato niente. Strano.

Occhio al nome della località. Ci potrebbero essere delle differenziazioni. Per esempio non vi avevo detto che Montecocuzzolo è diviso fra due stazioni: Montecocuzzolo Centrale (qui abbreviato C.le) e Montecocuzzolo Bassa. (Ci sarebbe anche Montecocuzzolo Scalo ma ci vanno solo i treni merci. Se il Capostazione non si sbaglia).
Se salite a Grattalapera e dovete andare a Montecocuzzolo C.le, dovete stare attenti che il treno non termini la corsa a Montecocuzzolo Bassa. Dovreste fare sei chilometri di salita. Spesso a piedi perché i servizi pubblici alternativi non sono dei migliori. Come si fa a saperlo?
Andate avanti voi alla LEZIONE ε, che mi scappa da ridere.

E poi state anche attenti al numerillo che spesso trovate a destra dei nomi delle stazioni, specialmente di quelle scritte in grassetto. Vi riporta alla linea diramata che magari vi interessa. Per esempio a destra del nome di Migavariafam trovate in breve il numerillo 82723495683247. Niente paura! Non è altro che il numero del Quadro della linea diramata che vi porterà, per esempio a Migavariasono oppure a Misariastracco, località un po' depresse e per questo, già in altri tempi, non degne di essere collegate dalla linea principale.
Uno dei vantaggi assoluti del numerillo (tipo quello citato) è che rimanda in modo semplice e univoco a una (o più) brevi liste di località. Come cani da caccia ben addestrati, queste liste di località sono riportate sotto la lista principale ma riportano solo alcune delle località della linea diramata.
Per esempio, anche se la diramata per Misariastracco si diparte da Migavariafam la trovate scritta al di sotto di Grattalapera. Semplice, no? Inoltre anche a fianco di Grattalapera trovate un numerillo. La lista collegata al numerillo la trovate sotto la lista precedente. Sempre più semplice. E così via lista sotto lista in relazione alla distanza della località numerillata dalla stazione di partenza (Montecocuzzolo C.le).

E poi non fatevi distrarre dal grassetto, Migavariafam lo trovate scritto due volte. Sopra e sotto sé stesso. Non è un errore! Trattasi semplicemente dell'ora (anzi del minuto) di arrivo e di partenza dello stesso treno dalla stessa località. Ergo è inutile protestare se anziché arrivare alle - chessò - 7.10 e ripartire alle 7.12 (due minuti di sosta! È una città grossa) arrivate alle 18.15! Per le località scritte in piccolo, invece, c'è solo un orario, un univoco minuto. È solo il minuto in cui è prevista la partenza dalla stazione. A Fanolpirla si parte, per esempio alle 10.01 e per convenzione si presume che si sia arrivati prima. Se siete arrivati dopo non potete partire prima. Se siete arrivati dopo potete solo partire dopo ma se siete arrivati prima potete partire anche dopo ma non prima altrimenti fate pure rapporto al Capostazione. Chiaro?
Sopra e sotto le liste che vi ho raccontato ci sono due righe. A guardarle bene, per effetto delle finche (verticali) diventano una sequenza di quadratini. Dentro ci sono dei nomi oppure dei puntini quadrati. Allora abbiamo due casi composti da due subcasi:

  • Caso A:
    1. Sopra la lista c'è un puntino quadrato. State tranquilli! Il treno parte da una stazione del Quadro. Di solito quella principale (nel nostro esempio Montecocuzzolo) ma potrebbe anche partire, a quasi metà strada, da Migavariafam.
    2. Sopra la lista c'è un nome. Vuol dire che il treno arriva da quel nome (volevo dire da quella località ma mi avete capito lo stesso, lo so). La cosa deve cominciare a portarvi un lieve allarme. Le probabilità che ci sia qualche lieve ritardo aumentano. Per esempio i treni che provengono da Qwelbekk e fermano a Montecocuzzolo, arrivando da lontano sono più facilmente in ritardo di quelli che arrivano da Orològia che sta relativamente vicina a Montecocuzzolo e per di più su una linea a scarso traffico.
  • Caso B:
    1. Sotto le liste c'è un puntino quadrato. Il treno termina la corsa all'interno del Quadro. E pazienza se rompe la cornice o il vetro, l'importante che non si vada oltre Grattalapera (da una parte) oppure per il ritorno oltre Montecocuzzolo C.le. Bisogna, vi ricordo, stare attenti a dove termina la corsa il treno. Se va fuori dal Quadro risparmiamo i soldi di vetro e/o cornice ma rischiamo di finire a Qwelbekk. Se termina dentro al Quadro il rischio è di non arrivare al Montecocuzzolo C.le con le conseguenze, per i vostri piedi, che ho detto.
    2. Sotto le liste c'è un nome. Come avrete certamente capito, il treno termina la corsa fuori dal quadro. Il nome è quello della stazione dove detto treno finisce. Così se vi addormentate, male che vada sapete fino a che massimi dovrete pagare il resto del biglietto che (certamente) non avete. Se volevate andare alla stazione finale mica cercavate in questo Quadro! Come accessorio, sotto al nome potete trovare un breve numero. Vuol semplicemente dire che il treno che avete preso a Migavariafam non solo non termina a Montecocuzzolo ma prosegue per Qwelbekk cambiando numero.
      E quindi potrebbe anche cambiare classificazione. Da Interregionale potrebbe diventare Regionale. Oppure Intercity. In questo caso potreste anche spendere un cervaio di soldi in più (viceversa, in meno).

Adesso mi riposo un po'.

Cosa abbiamo imparato?

Lezione concentrata, eh?

  • Adesso sappiamo che ci sono i nomi delle località; il perché sono scritti in grassetto o meno, il perché sono doppi.
  • Abbiamo visto i numerilli, le linee diramate. Sappiamo che i treni possono nascere e terminare la corsa dentro e fuori dai Quadri.

Vi pare poco?

Esercitazione

Trovato Alvito? Si? Bene. Tornate pure a casa. Trovato Zuzzurellone? Siii? Bene. Finalmente c'è qualcuno in grado di dirmi cosa diavolo significa!

LEZIONE δ

Facciamo un piccolo passo indietro. Quando trovate un Quadro che vi interessa (o che non), in alto si vede un numerone (quello del Quadro) e poi scritto in grande il nome delle due città collegate (Montecocuzzolo- Grattalapera); a fianco ci hanno disegnato una freccia che va dall'alto in basso ma con un angolo di circa 45°.
Basta leggere le istruzioni dove c'è scritto che la freccia indica l'andata. Infatti se continuiamo a girare il Quadro (che in questo caso si sparge per alcune pagine) scopriremo che improvvisamente, pur restando identico il numerone, le due città vengono invertite (Grattalapera-Montecocuzzolo).
La cosa rasenta la logica; dobbiamo pur avere delle indicazioni per quei poveretti che, per imperscrutabili motivi, desiderino andarsene da Grattalapera. Fino ad ora tutti si erano mossi in quella direzione. Non poteva durare! Trattasi quindi di ritorno.
Infatti la freccia, osservatela bene, si è voltata all'indietro. E, come indicano le spiegazioni stesse scritte dall'estensore dell'Orario, la freccia verso il basso indica l'andata, quella verso l'alto indica il ritorno. Bello!

Ma se Montecocuzzolo- Grattalapera con freccia verso il basso significa "andata", per indicare il "ritorno" o manteniamo "Montecocuzzolo- Grattalapera" e rivoltiamo verso l'alto la freccia o giriamo il testo in "Grattalapera-Montecocuzzolo" e manteniamo la freccia nella posizione originale.
Ma se un abitante di Montecocuzzolo compie un' "andata" a Grattalapera e la cosa è sanzionata dalla freccia rivolta in giù, un povero abitante di Grattalapera perché deve essere obbligato a "ritornare" a Montecocuzzolo ogni volta che, invece, "ci va"? Lui abita a Grattalapera e "va" a Montecocuzzolo" non "ritorna". Vero?
Così, con la regola della spanna, mi sembra un errore di sintassi della comunicazione girare di 180° tutte e due le informazioni. Si ottiene il significato opposto. Direi di più: si ottiene un significato? Come dire "a me mi piace", "non sono sicuro che nessuno" o altre forme di raddoppio della negazione che costituiscono - me lo ha spiegato il mio maestro - una affermazione. "Andare" da Montecocuzzolo a Grattalapera è lo stesso che "ritornare" da Grattalapera a Montecocuzzolo? In entrambi i casi ci si sposta nella stessa direzione. O no? E dove lo mettiamo il fattore semantico?

Ciò detto, restiamo in quella zona della pagina e osserviamo un po' (solo un po') più da vicino le righine stampate sotto quello di cui appena parlammo. Trattasi di note che spiegano i relativi rimandi che vediamo nei quadratini con i numeri dei treni e altre piacevolezze.
I numerini sono bianchi in campo nero e ci spiegano tante piccole cose relativamente ai periodi in cui i treni circolano (o - per converso - non circolano). Epperò non ve le sto a raccontare qui in dettaglio. I motivi sono:

  1. l'Orario, da bravo ragazzo, ve li spiega lui;
  2. sono talmente tante le variabili che non mi pagano abbastanza per copiarle tutte.

Giusto per non lasciarvi a terra vi dico che all'interno del Quadro hanno lo stesso significato, ma cambiando Quadro possono riferirsi a funzioni diverse. Un rimando [1] può significare che un treno "circola solo il lunedi" nel Quadro "Montecocuzzolo-Grattalapera", ma per il Quadro "Bologna-Piacenza" può significare che "circola a Natale, Pasqua e Ferragosto se piove tre giorni prima della partenza".
Per lo più i treni, oltre che da una stazione all'altra, circolano da un giorno ad un altro cioè, per dire dal 19.03 al 32.13.
Oppure solo la domenica.
Oppure tranne che la domenica, Oppure tranne che il sabato se è pure festivo (es. Festa Nazionale).
Oppure tutti i lunedi ma solo dal 27.03 al 28.03.
Oppure solo i giorni feriali perché lavoratori e studenti possono girare in treno ma non nei giorni di festa - in questo caso sono "normali cittadini". E così via.
Occhio quindi ai significati dei numerini bianchi in quadratino nero; rischiate di programmare una partenza ("andata" o "ritorno" che sia) con un treno che - accidenti - proprio quel giorno, scritto al quadratino nero con numero 77 in fondo a destra, circolava solo se al macchinista NON dolevano i calli. Ebbene, ci credereste? Dolevano!
A dire il vero mi è venuta una voglietta di spiattellarvi una lista di possibili stranezze (tutte inventate) ma ora ho sonno e vi faccio grazia.
 Grazia.

Cosa abbiamo imparato?

  1. Qualcuno non ha capito bene il significato di "andata" e di "ritorno". Oppure ama le frecce più di Robin Hood.
  2. Non tutti i treni circolano tutti i giorni.
  3. Per lo più non circolano giusto il giorno che mi servirebbero.
  4. Ragion per cui attenzione ai numerini bianchi dentro il quadratino nero.

Esercitazione

Determinare scientificamente perché non tutti i treni circolano quando servono. O se circolano lo fanno all'ora sbagliata.

LEZIONE ε

E così siamo all'ultima lezione. Dove succintamente troverete indicazioni sulle indicazioni.

Una prima importante paginetta vi spiega le simbologie dei vari treni e dei servizi.
Per esempio: avete notato che in qualche colonna delle stazioni c'è un simbolo che ti segnala che la stazione è di confine con controllo di dogana e polizia? Anni fa se uno doveva andare all'estero, per esempio da Napoli a Milano, passava la dogana fra il Regno delle 2 Sicilie e lo Stato della Chiesa, poi poteva incappare nella dogana del granduca Leopoldo di Lorena che però era in Toscana. Ma ricapitava poi, in pieno Appennino, nella dogana dello Stato della Chiesa che aggirava Leopoldo sulla destra della carta geografica. Ancora, l'incauto viaggiatore svoltando a sinistra a Bologna, si beccava i doganieri del Duca di Modena, quelli della Duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla (ovunque sia questa Guastalla che deve essere un errore di battitura con quelle due elle) e finalmente si inzuccava con la polizia (o altro) del Ducato di Milano - fino a quando non è diventato il Lombardo-Veneto degli Asburgo-. Ogni stazione avrebbe portato il simbolino. Meno male che i treni ancora non percorrevano tutto il tragitto. I nostri +++nonni avevano già abbastanza gatte da pelare.

Più importanti sono i simboli relativi ai treni. Perché:

  • Non tutti i treni costano uguale a parità di percorso! Provate a salire su un Eurostar, magari senza prenotazione con un biglietto da treno Regionale!
  • Non tutti i treni fermano in tutte le stazioni. Provate, sempre con un Eurostar, a scendere a Migavariafam senza tirare il freno di emergenza. E provate anche a farlo tirando il freno stesso. Che poi ci divertiamo...
  • Non tutti i treni ti consentono di fumare. A parte il fatto che tanti incivili idioti continuano a fumare nei corridoi e nei vestiboli dove è sempre vietato (i più timidi fanno finta di non saperlo - i più arroganti se ne fregano). Quindi se siete dei tossici evitate i treni "regionali". (mi dicono ora dalla regia che non si può più fumare in nessun treno quindi niente simbolino...)
  • Non ci sono solo treni. Alcuni simboli indicano che l'Orario riporta servizi fatti con autocorriere, aliscafi, traghetti, canoe, cammelli, slitte. Oppure si tirano dietro perfino la vostra beneamata macchinina. E poi ci sono treni che trasportano biciclette, ma non vale la proprietà transitiva; difficilmente vediamo biciclette che trasportano treni.
  • Non tutti i treni devono essere prenotati. Alcuni non possono essere prenotati. Ettepareva.
  • Non tutti i treni hanno 1 e 2 classe. Spesso non serve pagare un biglietto di Prima Classe. In quel treno non c'è.
  • Non tutti i treni, lo abbiamo appena visto, circolano tutti i giorni, oppure non fanno le stesse fermate tutti i giorni, oppure non tutti i giorni arrivano alla stessa stazione finale o non tutti i giorni partono dalla stessa stazione iniziale.

Ma la più bella è che qualche pezzo di treno può non fare servizio in stazioni dove altre parti dello stesso treno accettano o fanno scendere viaggiatori. C'è infatti un simbolino la cui spiegazione è: "In mezzo alla colonna del treno: non ferma nella stazione corrispondente". Il che non può non significare (a proposito di doppia negazione) che mentre le prime e le ultime carrozze fermano a Migavariafam, quelle di mezzo continuano tranquillamente ad andare avanti. Se da Montecocuzzolo dovete andare a Grattalapera vi consiglio di salire su queste carrozze. Arrivate prima! Però c'è un altro simbolino che recita: "In mezzo alla colonna del treno: non transita nella stazione corrispondente". In questo caso evitate accuratamente di salire su quelle carrozze. Le prime e le ultime carrozze passeranno velocemente dalla stazione di Migavariafam, mentre quelle centrali poiché non transitano, hanno la scelta fra fermarsi fuori dalla stazione impuntandosi come cavalli assetati a una fontana oppure fermarsi e ripartire (e quindi non "transitare") rimanendo pertanto indietro rispetto al resto del treno che altrettanto ancorpertanto arriverà prima a Grattalapera.

  • Non tutti i treni scioperano. Dobbiamo tristemente ammettere che una certa quantità di treni-crumiri rompono la solidarietà sindacale e vanno a lavorare quando altri treni più sindacalizzati si astengono dal lavoro. Ebbene questi treni sono segnalati con apposito simbolo allo scopo di indicarli al pubblico ludibrio. In genere trattasi di treni regionali che portano lavoratori e studenti all'usato posto. E qui ci può stare una deroga. Ma nel resto della giornata i treni-crumiri sono per lo più Eurostar o Intercity che scorrazzano persone su lunghe distanze a costi simili all'aereo. Perché non vanno in aereo queste persone? Senza rompere la solidarietà sindacale? Eh?
  • Abbiamo poi treni Verdi che sono del tutto diversi da quelli colorati. In genere i treni stanno tendendo verso un'uniformità di colore di fondo bianca (con righe verdi e celesti). Questo bianco di fondo è estremamente apprezzato dai maniaci dei graffiti "a bomboletta" che imperversano negli scali di tutta la penisola (e non solo di questa penisola - se la cosa vi può consolare). I treni colorati sono quindi poco apprezzati. Ma quelli Verdi, pur non avendo nulla a che fare con il relativo partito politico, danno agevolazioni strane e peculiari - da vedere a parte - se avete la Card e la bicicletta.
    Occorre però attenzionare. Certi treni sono sempreverdi, altri sono semiverdi. La tonalità del verde è determinate in quanto quelli semiverdi lo sono solo al sabato e nei giorni festivi. Ne discende - come grandine sul tetto e sul cofano della vostra auto nuova - che in certi giorni vi fanno lo sconto e in altri no.
    E come si fa a sapere se un treno è sempreverde o semiverde? Semplice, branco di pendragoni, in alto nel Quadro, dove c'è il numero del treno, se questo è verde il fondo della finca è, appunto, verde. Se no, il fondo è verde solo nella metà in basso a destra. Isi, no? (trad.: Easy, isn't it?)

Cosa abbiamo imparato?

Qualcuno ha inventato una massa imponente di abbreviazioni e di simboli.
Non le abbiamo viste in dettaglio.
Sappiamo che ci sono e che è moooolto consigliabile starci attenti.
Non tutte le carrozze dello stesso treno si fermano nelle stesse stazioni. Qualcuna fa cose strane.

Esercitazione

Enumerare tutte le abbreviazioni e tutti i simboli. A sinistra scrivere i buoni, a destra i cattivi.

Note

  1. I numeri di pagina valevano quando ho cominciato. Nel frattempo l'edizione è cambiata. I quadri e le istruzioni sono andati a passeggiare altrove. Poiché non ho nessuna intenzione di rivoltare il lavoro ogni volta che "lorsignori" scassano l'Orario, parleremo di una generica pag. xi che però potrebbe essere qualche cosa di diverso. Ma comunque da quelle parti