Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Spagna: differenze tra le versioni

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*Elicotteri: BO-105, Aluette III, AB 206, OH-58, AB-212, UH-1B/H, CH-47D.
*Elicotteri: BO-105, Aluette III, AB 206, OH-58, AB-212, UH-1B/H, CH-47D.


==Esercito 1991<ref>LeHardy, Leo: ''Speciale Esercito Spagnolo'', RID, luglio 1991</ref>==
==Esercito 1991==
Nell'arco di pochi anni l'Esercito spagnolo modificò notevolmente la sua struttura operativa, con una riduzione ulteriore degli organici, pur essendo mantenuta la leva: il piano META venne lungamente discusso tra il 1982 e il 1988, con la riduzione da 9 a 6 delle regioni miliatri e le brigate da 24 a 15. L'esercito, che aveva continuato a ridursi, passò da 279.000 a 230.000 unità. Scomparve la divisione tra FII e Territoriali.
Nell'arco di pochi anni l'Esercito spagnolo modificò notevolmente la sua struttura operativa, con una riduzione ulteriore degli organici, pur essendo mantenuta la leva: il piano META venne lungamente discusso tra il 1982 e il 1988, con la riduzione da 9 a 6 delle regioni miliatri e le brigate da 24 a 15. L'esercito, che aveva continuato a ridursi, passò da 279.000 a 230.000 unità. Scomparve la divisione tra FII e Territoriali.



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Indice del libro

Una delle forze armate NATO meno note e più distanti dal 'Gap di Fulda', la Spagna ha sofferto per anni delle restrizioni internazionali inflitte per via del dittatore Francisco Franco, tanto che nel dopoguerra dovette mettere in servizio cloni del Bf-109 (Erano i CASA Buchon, con motore Merlin), e arrangiarsi con quanto le veniva concesso, in termini di materiale moderno, dagli USA e da pochi altri fornitori. La situazione si è sbloccata in seguito e negli anni '80 la Spagna ha ottenuto ingenti fondi per aggiornare le sue forze armate, che essendo tanto lontane dal Patto di Varsavia non erano di potenza e capacità particolarmente accentuate. Tuttavia, col tempo essa è diventata uno dei più forti tra i membri europei della NATO, grazie alla modernizzazione dell'Aviazione e dell'Esercito, ma sopratutto, della Marina.

Quanto ai rapporti con gli USA, nel 1951 iniziarono ad intensificarsi per fare fronte comune contro il pericolo comunista, anche se Franco era l'ultimo dei dittatori di estrema destra contro cui si era combattuto fino a pochi anni prima. Ma la crisi di Berlino e la Guerra di Corea evidentemente suggerirono di accettare il cosidetto 'male minore'. Gli accordi per l'uso americano di alcune basi quali Rota e Torrejon vennero firmati nel 1953. La stretta collaborazione tra Spagna e USA conobbe una pesante incrinatura nel 1966, quando il 17 gennaio un B-52 entrò in collisione con un KC-135 e cadde sul territorio spagnolo con le sue 4 bombe H, il che causò un grave inquinamento radioattivo. In ogni caso, nonostante un certo allontamento tra USA e Spagna, il legame è rimasto molto forte. D'altro canto, già alla fine del franchismo la Spagna aveva fatto passi per differenziare i fornitori. I Mirage III e sopratutto F.1 sono stati una conseguenza di questa scelta politica europeista, un'altra la fornitura di 299 AMX-30E, mentre la scelta di costruttori europei per sottomarini convenzionali fu naturale dato il totale abbandono americano del settore: così la Francia fornì 30 Mirage III, 73 F.1, 299 carri medi di cui sopra, 8 sottomarini di due classi diverse, decine di elicotteri Puma/Super Puma, mentre dalla Germania arrivarono elicotteri da produrre su licenza del tipo BO.105, e dall'Italia un centinaio di Agusta-Bell. La Spagna si ingegnò a produrre su licenza molto materiale, incluse classi di navi e sottomarini, e seppur senza un singolo programma missilistico, operò nel settore aeronautico anche con progetti originali come il C-212 e il C.101, che erano gli aerei spagnoli di seconda generazione postbellica, assieme ai Saeta H-200/220. Ancora negli anni '80 l'USAFE aveva a Torrejon e Saragoza basata la 16th Air Force, che aveva un wing addestrativo (senza aerei) e sopratutto il 401 Wing con 3 sqn. di F-16 nella prima delle due basi. Anche i missili BGM-109 di Comiso dipendevano dalla Sedicesima, con il 487th Wing.

In ogni caso, la fine del franchismo nel 1975 (anche perché il Generale Blanco, delfino di Franco, venne assassinato dall'ETA nel '73) e l'emanazione della Costituzione del 1978 misero la Spagna finalmente nella condizione di 'Paese democratico' e dal 1982 fa parte della NATO, il che le ha consentito di uscire dall'isolamento, mandando in pensione la dittatura fascista e l'isolamento economico conseguente, come anche i simboli rimasti (tra cui gli Ju-52) di un passato che stentava a finire. Da allora la rinascita del Paese a tutti gli effetti.

Infine vi è la svolta europeista attuale con programmi come gli EF-2000, gli A-400M e NH-90, nonché la partecipazione alle iniziative internazionali: dal 1982 fa parte della NATO, 6 anni dopo la fine del franchismo, fa attualmente parte dell'Unione europea, di numerose strutture internazionali come la brigata anfibia mista ispano-italiana, fa parte di contingenti in missioni internazionali, come i 1300 uomini mandati nella discussa e discutibile partecipazione in Irak da parte del governo in carica all'epoca (azzerata quando la politica spagnola passò dalla Az di Aznar alla Za di Zapatero, quando si dice l'importanza dei nomi) con un contingente di 1300 soldati. Attualmente le F.A. spagnole sono state ridotte di numero in maniera consistente, anche se non tanto quanto altre nazioni, e sono ben integrate nella NATO in termini di equipaggiamenti e addestramento, e anche per il futuro non pare vi saranno problemi particolari, grazie anche all'economia spagnola in crescita oramai da decenni in maniera piuttosto costante e rapida.

Bilanci: nel 2002

Il Presupuesto de defensa per il 2002, all'alba della nuova, drammatica era della 'guerra al terrore' , e al tempo stesso dell'Euro (quindi niente più conti in pesetas) presupponeva per quell'anno un budget per le F.A. di 6.322 milioni di eruro, ovvero il 4,3% rispetto all'anno precedente ma il bilancio della Difesa italiano, per esempio, era di 13,5 miliardi, oltre il doppio e in crescita del 7,5% dall'anno precedente. Per la professionalizzazione delle F.A. in entrambe le nazioni se ne andavano la maggior parte degli incrementi, con un incremento di 8.000 soldati professionisti per raggiungere 86.000 in totale. La Spagna all'epoca aveva una situazione florida e nel 2001 chiuse con deficit pari a un rotondo zero, mentre il bilancio per la difesa aumentava per la quinta volta consecutiva oltre l'inflazione programmata, al 2%. La crescita è stata nel 1998 col 3,2%, del '99 del 3,4%, del 2000 del 4 %, del 2001 del 4,5%. Data la crescita economica, la percentuale del PIL impiegata, indubbiamente ridotta, era dello 0.92% mentre l'anno prima era dello 0.94 (in Italia circa l'1,05%, GB del 2,5, Francia dell'1,8, della Germania dell'1,2%). Comunque, sommando tutte le risorse per gli organismi autonomi del Ministero della Difesa come il Canal de Experiencias Hidrodinamicas (vesca per gli esperimenti idrodinamici), l'Istitutto par la Vivienda de las Fuerzas Armadas (per stipendi, pensioni etc.) e altre organizzazioni, si raggiungeva l'1,05% o 7.312 milioni. Da qui si arriva a comprendere che il PIL spagnolo era poco più della metà di quello italiano all'epoca.

L'Ejercito de Tierra ha avuto il 36,1%,l l'Ejercito de l'Aire il 17,5%, Armada il 15,6 e l' Estado mayor de la Defensa il 1,5%, il 29,3% per le altre organizzazioni 'centralizzate' come l' 'Organo Central' (per servizi 'centralizzati' come la sanità militare) che ricevette un aumento da 1536,5 a 1854,39 milioni. Tutto questo bailamme di cifre, del resto comune nei bilanci complessi, dava per certo che l'Esercito avesse un decremento delle risorse del 4% ovvero da 2.375,7 a 2.280 milioni, l'Armada vedeva invece una diminuzione del 5,8 ovvero da 1043,64 a 983,6 milioni, e l'Aeronautica saliva del 8,9% arrivando a 1107 milioni. I materiali ricevevano in tutto 2.577,67 milioni (+52,22), mentre i militari avevano un incremento del 5,9%, ovvero di 207,23 milioni arrivando quindi a 3.744,98. Ovviamente il motivo di questa impennata, pur con una certa contrazione dell'organico era la professionalizzazione in corso, tanto che il 62% abbondante era per i militari professionisti: i 48.780 ufficiali e sottufficiali hanno ricevuto 1375 milioni mentre la truppa ha ricevuto, su 86.000 persone,979,63 milioni, e 630 per i 22.911 quadri della riserva. Infine i civili, con il 20% ovvero i 567 milioni circa per i 28.872 impiegati di basso livello, 190 per i 8627 quadri intermedi e 1,91 per il gotha dei 31 dirigenti. Notare che mancava la leva, che finì quell'anno.

In termini di programmi, vi erano finanziamenti provenienti anche dall'interno per la vendita dei terreni e immobili, gli altri erano provenienti dal bilancio stanziato dal governo. L'aggiornamento vedeva sopratutto fregate F-100, carri Leopardo 2E, caccia EF-2000 che in tutto prendevano il 23,5% del valore degli aggiornamenti, che come si è visto, erano di oltre 2,5 miliardi.

I programmi: l'Ejercito aveva in ordine 219 carri Leopardo e 16 nel modello recupero che si aggiungevano ai carri Leopard 2A4 ceduti dai tedeschi a 5.115 euro per carro all'anno, mentre 245 milioni andavano al Leopardo 2E, da costruire alla Empresa Nacional Santa Barbara a Oviedo e Trubia, in modo da ricevere un ritorno dell'80% rispetto al ricco contratto stipulato con i tedeschi. I primi carri erano previsti, in numero di 28, nel 2003 e poi altri 40 mezzi all'anno, fino agli ultimi 31 del 2008. Erano predisposti per il pezzo da 120/55 e avevano calcolatore digitale FLT-2 ovvero l'EMSE 15. I blindati Pizarro erano richiesti in 366 esemplari+97 posto di comando (VCPC), oltre ai BMR che erano le Centauro (Blindado Medio de Ruendas) ordinate nel 1999 in 24 esemplari. La FAMET poteva continuare a comprare i Super Puma per rimpiazzare gli UH-1H e aggiornare i CH-47C allo standard D. L'artiglieria ha visto l'aggiornamento dei pezzi da 35mm antiaerei con il sistema di controllo del tiro SKYDOR. I fanti invece hanno ricevuto il nuovo H&K G36E, ovvero il nuovo fucile d'assalto tedesco 'spagnolizzato', finalmente calibro 5,56 mm, al posto del CETME, che era praticamente il G3 da 7,62 mm. L'acquisizione di munizioni e esplosivi sarebbe stata sufficiente per i rimpiazzi e per creaere una riserva di guerra, che data la situazione, minacciava di essere pienamente richiesta.

La Marina ha avuto 336,46 milioni per il solo programma F-100, la seconda LPD, aggiornamento degli AV-8B allo standard Plus, altri 6 elicotteri SH-60B raddoppiando il totale.

L'Ejercito de l'Aire ha ricevuto ben 507,52 milioni di euro (in Italia, per lo stesso programma, addirittura 562,9) per gli 87 aerei con 16 in opzione, programma da 13 anni, pagamento dei 24 EF-18 di seconda mano, compera di 2 Airbus A-320, missili AIM-120 e altri piccoli programmi completavano le necessità.

La riduzione della forza militare con l'arrivo della leva avrebbe consentito di vendere molti terreni e immobili, cosa che aiutava il passaggio al modello professionale. Aggiornamenti al sistema di comunicazioni e controllo. Nei programmi interforze vi erano quasi 43 milioni per mezzi bellici, 48 per i sistemi di comunicazione e C3, 22,84 milioni per i satelli da osservazione e oltre 42 milioni all'Istituto Nacional de Tecnica Aerospacial per le ricerche avanzate.

ET (Ejercito de Tierra)1984 circa

Forze disponibili:

240.000 uomini, in riduzione per la fine del 985 a 195.000.

Ripartiti nella FII, Forza d'Intervento Rapido, e nell'Esercito Territoriale:

Organizzazione FII:

  • 1 comando Corpo d'Armata
  • 1 divisione corazzata su 2 brigate corazzate e una quadro (riserva)
  • 1 divisione meccanizzata, su 1 brigata meccanizzata, una motorizzata, una motorizzata riserva
  • 1 divisione motorizzata su due brigate motorizzate, e una motorizzata quadro
  • 1 brigata cavalleria corazzata (3 reggimenti), 1 brigata paracadutisti su 3 battaglioni, 1 brigata aviotrasportabile, 2 battaglioni attivi e uno quadro, 1 brigata fanteria di riserva, 1 brigata artiglieria pesante
  • 1 reggimento lanciarazzi multipli, 1 reggimento difesa aerea, 1 reggimento specialisti artiglieria, 1 reggimento genio, 1 reggimento trasmissioni, 1 reggimento difesa NBC

FDOT, esercito di difesa territoriale:

  • 2 divisioni fanteria da montagna, con una brigata attiva, una quadro e supporti d'artiglieria,genio etc.
  • 1 brigata alpini, 9 di fanteria (su 3 battaglioni, un gruppo artiglieria e supporti), 1 artiglieria, 1 da artiglieria da costa
  • 4 reggimenti Legione straniera, , 2 artiglieria pesante, 5 artiglieria da costa, 1 fanteria controcarri, 1 genio pontieri, 2 genio ferrovieri, 1 trasmissioni

Dotazione armi:

  • Fanteria: fucili CETME, mitragliatrici MG 42/59, mortai da 60 mm, 81 (anche su scafo M113 versione M125) e 120 mm (idem), lanciarazzi controcarri M65 da 89 mm.
  • Armi controcarri: Cannoni M40, missili MILAN, TOW, Dragon e HOT
  • Artiglieria campale: cannoni M108 semoventi da 105 mm, M109 da 155, M44 da 155, M107 da 175 e M110 da 203 mm. Lanciarazzi Teruel da 140 mm, L21 da 216 mm., L-10 da 300mm. Artiglierie trainate M56 e M23 da 105 mm, obici da 122mm, armi da 155mm M114, da 203 mm M115. Artiglierie da costa da 88, 152, 203, 305 e 381 mm.
  • Artiglierie contraerei: M55 da 12,7 mm, RH-202 da 20mm, GAI-BOI- da 20 mm, GDF da 35 mm, L70 da 40 mm, M117 da 90 mm, missili HAWK, Nike e Roland
  • Mezzi corazzati: carri M47, M47E1/2/5, AMX-30, M41, AML-60/90, VEC, MBR-600, BLR, M113
  • Elicotteri: BO-105, Aluette III, AB 206, OH-58, AB-212, UH-1B/H, CH-47D.

Esercito 1991[1]

Nell'arco di pochi anni l'Esercito spagnolo modificò notevolmente la sua struttura operativa, con una riduzione ulteriore degli organici, pur essendo mantenuta la leva: il piano META venne lungamente discusso tra il 1982 e il 1988, con la riduzione da 9 a 6 delle regioni miliatri e le brigate da 24 a 15. L'esercito, che aveva continuato a ridursi, passò da 279.000 a 230.000 unità. Scomparve la divisione tra FII e Territoriali.

Organizzazione:

5 Divisioni con 11 brigate:

  • 1 Divisione corazzata BRUNETE (XI brigata meccanizzata and XII corazzata)
  • 2 divisione motorizzata GUZMAN EL BUENO (XXI birgata meccanizzata, XXII e XXIII motorizzate)
  • 3 Divisione meccanizzata: MAESTRAZGO (XXXII e XXXIII meccanizzate) *4° DIvisione da montagna URGEL (XLI e XLII brigate da montagna)
  • 5° Divisione da montagna NAVARRA (LI montagna e LII brigata motorizzata).
  • 3 brigate indipendenti: l'aviotrasportata JARAMA, la corazzata ASTILLEJOS e i paracadutisti della BRICAP,assegnata alla Riserva generale.
  • Unità oltremare: 14,000 uomini di stanza alle Canarie, 9,000 alle Baleari, 7,000 a Ceuta e Melilla.
  • 6 Gruppi e 3 compagnie per operazioni speciali (GOE and COE).

Organizzazione di una tipica divisione: Organico 12-17,000 uomini con un quartier generale, un reggimento d'artiglieria su due gruppi, un gruppo antiaereo con i cannoni Bofors e vari supporti. Un reggimento di cavalleria leggera e due-tre brigate. Queste ultime avevano una forza di 3-5000 uomini su 3-4 battaglioni, un gruppo d'artiglieria e unità supporto.

Tra le dotazioni segnalate all'epoca vi erano:

  • Artiglieria campale (sotto il comando del MACA -Comando artiglieria campale) were also comanded by General Reserve, directly dependant by ET HQ.: 90 OTO Modello 56 (105/26 mm), 64 cannoni da 122/46 mm, 64 obici da 203/25 mm M-115, 12 M110A2, 48 M108 (105/30 mm), 96 M-109, 12 TERUEL , totale di 442. Artiglierie da costa da 88, 152, 203, 305 e 381 mm.
  • Artiglierie contraerei (sotto il comando del MAAA-Comando artiglieria antiaerea): M55 da 12,7 mm, RH-202 da 20mm, GAI-BOI- da 20 mm, 96 impianti binati GDF da 35 mm, 243 L/70 da 40 mm, 24 rampe triple di missili I-HAWK, 9 singole per Nike, 19 AMX-30 Roland e 13 ASPIDE-SKYGUARD.
  • Mezzi corazzati: 299 AMX-30E. 164 M-48 A5E1, 325 M-47 E1 e 46 M-47E2 per un totale di 850, da ridursi a seguito del trattato CFE a 794. AML-60/90, VEC, MBR-600, BLR, M113
  • Elicotteri: 71 BO-105, 17 OH-58, 60 UH-1H, 6 AB-212, 18 CH-47, 18 Super Puma

Note sull'equipaggiamento e strutturazione dell'esercito: Gli AMX-30E vennero costruiti su licenza dall'Empresa National Santa Barbara tra il 1974 e il 1983. Nonostante questa ingente produzione di nuovi carri, in versione speciale (E sta per Espana), i risultati non furono all'altezza delle aspettative, a causa della scarsa affidabilità della meccanica. 150 erano in fase di aggiornamento allo standard E2 che introduceva, in maniera abbastanza ironica, il sistema motore del Leopard 1 (MTU 833, 840hp e trasmissione automatica ZF LSG-3000). FCS (Fire Control Sistem) di nuova generazione Hughes Mk 9, ERA BLAZER e altri miglioramenti. Differentemente da molti aggiornamenti, l'80% del costo era relativo alla meccanica. Costo programma, 30 miliardi di pesetas.

I carri M47E1/E2 avevano il motore a benzina sostituito con un diesel meno potente ma capace di assicurare molta più autonomia (450 km contro appena 120), mentre gli E2 e gli M48A5E1 avevano anche il cannone da 105 mm. Proprio questi ultimi, con il sistema di tiro Hughes Mk 7 erano considerati i migliori carri spagnoli, essendo più lenti ma più affidabili dei mezzi francesi. Programmata la riduzione a 794 carri, questi sarebbero stati a breve: 150 AMX-30E2 validamente integrati da carri ex-USAEUR (Esercito USA in Europa): 272 M60A1 e 260 M60A3 con sistema TTS ad immagine termica.

La cavalleria aveva i validi mezzi della serie BMR VEC 6x6 (da 13 t.), costruiti in Spagna. Essi erano in servizio nella maggior parte dei suoi 13 reggimenti con 298 mezzi, tutti dotati di una torretta biposto OTO-Melara: 20 con mitragliera Rh-202 tedesca, ben 70 con il cannone Cockerill belga da 90 mm e capacità di tiro controcarro, mentre il grosso aveva (208) la mitragliera americana M242 Bushmaster, che anche senza munizioni DU è un'arma potente, capace di penetrare i fianchi di un carro armato con relativa facilità. I 40 reggimenti di fanteria avevano invece la maggior parte degli oltre 1200 M113 cingolati, anche con mortai da 120 mm.

La contraerea aveva una struttura su sei reggimenti ripartiti su 12 gruppi: sei con i 243 cannoni Bofors, 23 con i GDF da 35 mm, 1 con HAWK e NIKE-Hercules, 1 con i Roland, 1 con il TOLEDO, combinazione di Aspide e cannoni da 35 mm. I ROLAND erano in servizio con il 71° Reggimento, 19 lanciatori di cui 16 usati con la divisione corazzata. Solo 9 di questi avevano una completa capacità ognitempo, che richiedeva un sistema radar più costoso. Quanto al costo totale per i 19 AMX-30 Roland e 414 missili, 29 miliardi di pesetas. Gli Aspide, in linea con il 73° Reggimento erano integrati con 12 GDF per la difesa di Cartagena. Il programma ASPIDE, con 13 rampe quadruple e 200 missili costò 22 miliardi. Quanto ai nuovi programmi, attorno al 1990 e per la sua prima volta, L'ET ordinò missili portatili SAM con 100 lanciatori e 500 missili Mistral.

Modernizzazione dei cannoni a/a: per 162 Bofors era in atto un aggiornamento con incremento cadenza di tiro da 230 a 300 colpi/min, munizioni PFHE, sistema tiro INISEL FELIS (uno ogni 2 cannoni) e radar LPD-20, in servizio già con i 35 mm GDF. Il costo totale era di 1,2 miliardi di pesetas.

L'artiglieria campale era molto meno moderna e anche numerosa dei sistemi antiaerei. Organizzata in diversi reggimenti alle dipendenze della Riserva generale (agli ordini del comando supremo dell'Esercito, che già disponeva anche della FAMET e dei paracadutisti), essa aveva il 61° Reggimento localizzazione obiettivi, il 62° Reggimento con 12 lanciarazzi TERUEL e i cannoni da 122 mm. ,il 63° con un gruppo da 122 mm e uno da 203 mm. Programmi di miglioramento con altri 64 TERUEL e 60 cannoni a lungo raggio, di cui in Spagna erano stati approntati ben 2 progetti moderni (il Santa Barbara REMA da 155/39 mm e il SITECSA ST-102 da 155/45 mm e 40 km di gittata), ma ancora non erano stati decisi i contratti. Come radar di controbatteria erano in gara l'AN/TPQ-36 e il SORAS svedese.

La FAMET era suddivisa in cinque unità supporto a terra e sei battaglioni con oltre 180 elicotteri: BHELA 1 con BO-105, BELTHRA con UH-1 e CH-47, e quattro BELMHA con compiti multiruolo. Dei 71 BO 105, 28 avevano sei missili HOT (in gran parte erano usati dal BHELA), 18 avevano una mitragliera da 20 mm e gli altri erano in genere disarmati. Le armi disponibili erano, per la FAMET i missili HOT, mitragliere dda 7,62 e 20 mm Rh-202, razziere da 70 mm M-158 e M-9, cannoni Minigun da 7,62mm , M2 HB da 12,7 mm e lanciagranate da 40 mm Mk 94.

Da non dimenticare la Legione Spagnola, forte di 7,000 uomini e suddivisa in reggimenti (Tercios) con equipaggiamento da fanteria leggera.

Un'altra componente assegnata all'esercito era la difesa costiera, con ben 30 batterie ripartite in diversi reggimenti. Esse avevano materiale obsoleto, anche se potente, fino addirittura ai cannoni da 381 mm appartenuti a vecchie corazzate. Il programma di sostituzione prevedeva artiglierie moderne e missili antinave, ma era ben lungi dall'essere stato definito.

Briac XII, 1990[2]

BRIAC è anzitutto l'acronimo di BRigada ACorazada XII, non una qualunque dato che assieme alla Brigata di Fanteria XI e al supporto logistico costituiva la 1a Divisione corazzata 'Brunete'. La sede della XII era a El Goloso, vicino alla base di comando dell'Aviazione dell'Esercito. La brigata meccanizzata era invece vicino al Portogallo, a Badajoz. In effetti in Spagna la difesa non era e non è polarizzata; non c'é una direzione precisa da cui poteva giungere una minaccia, e in ogni caso, con la sua lontananza dal fronte europeo centrale gli spagnoli avevano poco da temere dal Patto di Varsavia, a meno che non vi fosse stata una guerra generale con armi nucleari. Più immediati gli screzi con il Marocco. Data l'assenza di un fronte d'attacco prevedibile le unità dell'Esercito erano disseminate per il grande territorio della Spagna in maniera piuttosto uniforme, ma la brigata paracadutisti e quella corazzata erano in posizione centrale, sia per intervenire con più rapidità in ogni zona della nazione che per difendere la capitale.

La 12ima era principalmente un'unità carri e così il suo elemento principale era il reggimento di fanteria corazzata, il 61imo 'Alcazar de Toledo', accompagnato da uno di fanteria meccanizzata, il 31imo 'Asturias', che era inizialmente costituito da un battaglione quadro e da uno regolare, che poi è rimasto l'unico ad essere mantenuto dopo le recenti ristrutturazioni. Questo era il I/31 'Covadonga'.

Ma prima di parlare della XII, un ripasso storico delle unità. Costituita nel 1966 assieme alla stessa divisione 'Brunete' (ex 1a Divisione corazzata sciolta e poi fusa con la 11ima divisione sperimentale) le unità base erano invece risalenti a tempi ben più antichi. Il reggimento 'Asturias' nacque nel 1703, venne impiegato nella guerra di secessione, venne mandato in Italia (come Regimento de Asturias N.14) nel 1710-12 , venne infine sciolto nel 1807 perché si rifiutò di riconoscere Giuseppe Bonaparte come Re di Spagna. Ritornò in vita nel 1811 su 3 battaglioni e mandato in Messico per la Guerra d'indipendenza, poi nel 1813 contro i francesi ,in Africa, Cuba, in Marocco (anni '20). Combattè la guerra civile nel '36 come reggimento di fanteria 'Covadonga N.4, sciolto e riformato nel '39 come reggimento di fanteria motorizzata Asturias N.31, diventando meccanizzato nel '65 e poi entrando nell'organico della Brunete, in carico alla XIIima. Quanto al Reggimento N.61 venne formato nel '43 come erede della storia carrista spagnola, iniziata nel '25 nella guerra contro i ribelli marocchini.

Detto sommariamente dei due reggimenti, i supporti di brigata erano la compagnia comando e servizi, gruppo di artiglieria semovente, grppo genio-trasmissioni, battaglione logistico, unità di sicurezza per la sorveglianza delle infrastrutture.

Entrando nell'organico del 61imo Reggimento, questo aveva 2 battaglioni carri, il I/61 e il II/61, rispettivamente il 'Wad-Ras' e 'Leon'. Questi avevano un classico organico di carri armati medi, con 41 mezzi l'uno del tipo più moderno disponibile, l'AMX-30E, e ciascuno di questi battaglioni aveva suddivisioni in compagnie e plotoni. Ma le compagnie erano ben 5, perché vi erano anche quella comando e quella servizi, oltre alle classiche 3 compagnie carri con 3 plotoni di 4 carri l'una e quello del comandante di compagnia. Questi 39 carri armati erano integrati da altri 2, quelli del comandante battaglione e del suo vice. Il plotone esplorazione della compagnia comando aveva gli M113, mentre gli M106 con mortaio da 120 mm avevano compiti d'appoggio di fuoco con un plotone, vi era anche una compagnia con cannoni da 20 mm da 120 calibri. IL battaglione meccanizzato aveva 3 cp fucilieri che disponevano di mortai da 81 mm in un plotone su cingolati M113. Sia le cp carri che quelle fanteria avevano l'appoggio di un M113 dell'artiglieria per l'osservazione e direzione tiro dell'artiglieria di medio calibro. Al posto del plotone ricognizione vi era quello controcarri con una decina di lanciamissili MILAN e veicoli M113.

L'artiglieria era basata su 3 batterie di obici da 155 mm su sei M109A1 l'una, che costituivano il gruppo d'artiglieria, assieme alla batteria comando e quella rifornimenti. Tutti i mezzi erano cingolati, il fuoco delle batterie era automatizzato con un sistema informatico. Il gruppo genio-trasmissioni era su due compagnie, ovvero una per i carri e una per la fanteria. Il battaglione logistico aveva compiti sanitari, trasporti e di rifornimento.

Mancava qualcosa? certamente la compagnia controcarri, perché nell'ET mancava sorprendentemente un sistema missilistico a lungo raggio come l'HOT e il TOW (il primo era disponibile per alcuni elicotteri) e formare una cp con i missili MILAN da 2 km di raggio scarsi non era il massimo. Un progetto interessante era quello di un cacciacarri chiamato 'Matador' con torretta lanciamissili basata sullo scafo del carro leggero M41, ma venne annullato.

In tutto vi erano 3.000 soldati per la BRIAC XII, addestrati -come tutte le unità maggiori dell' ET- direttamente in reparto con un corso base di 2 mesi e mezzo e uno specialistico di 3-4 mesi. I piloti dei carri erano mandati alla scuola Logistica per 5 settimane. I capicarro erano tutti professionisti, in genere sergenti, mentre il reclutamento era basato su criteri territoriali su regioni e province, tanto non v'era problema a dovere raggruppare tutti i reparti in un fronte tipo il Nord-Est in Italia. In addestramento si sparavano 12-15 colpi reali per i carri armati, con un piccolo poligono per la brigata, ma ogni cp carri aveva 4 simulatori Simfire per addestrarsi in bianco, come anche per i missili MILAN v'erano sistemi avanzati. Vi era un campo di addestramento di 5x2 km, a 12 km vi era il poligono di San Pedro che permetteva il tiro con i proiettili dei carri, mentre infine l'area addestrativa di San Gregorio, a sud di Saragoza era raggiungibile via treno ma ne valeva la pena, visto che era l'aerea di addestramento più grande d'Europa (in Spagna non v'erano problemi di spazio con una densità di circa 100 abitanti per kmq).

Quanto ai mezzi v'erano i carri AMX-30, come si sa si trattava dei rivali dei Leopard 1 tedeschi, ma onestamente questi veicoli bassi e poco protetti erano piuttosto deludenti. Il problema era la meccanica poco affidabile, non poco per un carro pensato per realizzare un'alta mobilità. Questo era tanto vero che i carristi spagnoli avevano maggiormente in favore i vecchi M48. In tutto vi erano quasi 1000 carri di cui 120 M41, 375 M47 (di cui alcuni diesel, altri diesel e con cannone da 105 mm; non male per questi mezzi che erano in alcuni casi addirittura ex-italiani), 184 M48 e 299 AMX-30. Ovviamente i carri M41 e 47 erano oramai vecchi (tra l'altro l'M41 e l'M47 sono progettualmente parenti stretti), e il miglior carri armato era l'M48A5E1, dotato di telemetro laser e visore notturno, integrati nel sistema di tiro Hughes Mk VII, mentre il motore era il diesel AVDS-1790-2A da 790 hp, praticamente lo stesso dell'M60 ma con un peso minore e quindi maggiore mobilità, grazie anche alla trasmissione automatica Allison CD-850-6A. L'aggiornamento dei carri M48 aveva avuto successo, ed erano gli unici carri spagnoli con tale sistema di tiro computerizzato. Ma anche gli AMX-30 potevano valere un aggiornmento tecnico, dopotutto erano successivi di circa 10 anni. E allora, l'Empresa Nacional Santa Barbara, che li costruì su licenza fino al 1981 in 280 esemplari, avrebbe preso in carico questo nuovo programma per dare ai carri di questo tipo un'operatività elevata, che era altrimenti inferiore a quella dei vecchi Patton. Il primo AMX-30 uscì dalla fabbrica e venne consegnato nel 1989. Ma com'era questo aggiornamento?

Prima cosa la mobilità: era questo il tallone d'Achille del carro francese, prodotto in Spagna nel 1976-81, poi nei 5 anni successivi la Santa Barbara ha studiato un aggiornamento tecnico, fino a realizzare ben 10 prototipi con differenti impianti. Nel 1987 venne scelto dal Ministero della Difesa di procedere all'aggiornamento di quello che era nominalmente il più importante carro spagnolo. Ecco come: il motore HS-110 da 680 hp venne sostituito dal 6 cilindri a V MTU Bazan MB 833 KA501 da ben 850 hp a 2.400 giri-min. Un colpo basso per il carro francese: era praticamente quello del Leopard 1! La trasmissione automatica era pure tedesca, la ZF LSG 3000 che rimpiazzava la SSD-200D, così da sostituire tutto il power-pack originale. Il posto di guida era modificato. L'AMX-30 somigliava molto ai carri sovietici come dimensioni e aspetto (basso, allungato, con un grosso cannone etc.), e anche all'interno vi erano somiglianze, eccetto che per la mancanza del caricatore automatico. Il pilota aveva 2 leve di comando, come nei mezzi sovietici. Questo sistema di guida era era piuttosto grossolano e faticoso, e allora venne installato un volantino come nei mezzi americani. I freni venivano poi rinforzati, le barre di torsione venivano modificate con barre di torsione più spesse e gli ammortizzatori erano migliorati. Il sistema di controllo del tiro era l'Mk 9 della Hughes-Inisel con calcolatore digitale, telemetro laser, tacheometro, sensore di inclinazione, visore notturno termico. Protezione incrementata con un kit di corazze ERA, sistema antiesplosione, estintore automatico anche per il vano di combattimento, lanciafumogeni e generatore di fumo (come nei carri sovietici e anche diversi tipi occidentali recenti). I carri sarebbero stati aggiornati smontati e rimontati pezzo per pezzo rimpiazzando le parti meccaniche logorate. In tutto era previsto di aggiornare 32 carri all'anno.

Per il futuro dei corazzati, il carro leggero Lince era stato cancellato; si trattava di un carro da 40-50 t, un mezzo da combattimento per la fanteria chiamato VCI da 30 t, che era in competizione con il KPZs-90 austriaco realizzato in collaborazione internazionale con gli spagnoli (e che avrebbe poi vinto). In futuro gli AMX-30 Roland avrebbero fatto parte della BRIAC XII con una batteria di questi sistemi mentre l'altra batteria era destinata alla divisione meccanizzata. Finalmente la BRIAC avrebbe avuto una capacità contraerea tattica decente, assieme ai missili SAM che avrebbero sostituito i cannoni da 20 mm (e che ancora non erano stati scelti, ma sarebbero stati i Mistral).

Prodotti 'made in Spain'

Autocarri

Gli autocarri Pegaso 3050 6x6 e il 3045 4x4 da 3t sono stati per molto tempo veicoli standard dell'Esercito spagnolo. Quest'ultimo era basato sul DAF YA 314 4x4 olandese che fu prodotto tra il 1955 e il 1965 per l'Esercito olandese. Tra i tanti mezzi derivati dal 3050 vi era anche il lanciarazzi TERUEL da 140 mm, oltre a meno appariscenti veicoli recupero, trattori per semirimorchi, porta-ponti, officina e così via.

Negli anni '80 arrivò il Pegaso 3055, un nuovo mezzo 6x6 pesante con 10t di capacità di carico su strada e 6 su terreno vario: si tratta quindi di un autocarro 'medio' o medio-pesante. Altro non è che una versione 6x6 del 3045, ma ha un motore più potente ma la stessa cabina di guida di tipo abbattibile a telone. La capacità di traino è di 7,5 t fuoristrada e 14,5 t su strada. Il motore ha un cambio manuale a 6 marce avanti e una indietro, ma con un gruppo di rinvio a 2 velocità, mentre le sospensioni sono molle semiellittiche e ammortizzatori telescopici con pneomatici 13x20 o 14x20, mentre la capacità di trasporto truppe arriva a 30 uomini con l'allestimento con sedili pieghevoli. I motori sono possibili da 200 o 220 hp, e quest'ultimo venne adottato dall'Esercito spagnolo. Varie versioni al solito, come trattori, recupero, gru, autocisterna, antinscendio, frugone, cassone ribaltabile e ancora, il lanciarazzi Teruel da 140 mm. Le caratteristiche erano un peso di 9-15 t, velocità massima di 80 kmh, autonomia di 550 km, pendenza longitudinale 51% e laterale 30%, guado 1 m. Dimensioni_6,96x2,406x2,765 m, con cabina di due uomini.

corazzati

I blindati spagnoli 6x6 sono stati un'altra interessante realtà dell'industria locale.

Il BMR-600, sviluppato in collaborazione tra l'ENASA e l'Esercito come Pegaso 3500 e quindi come BMR-600, è un vero veicolo da combattimento per la fanteria, con 6 ruote motrici di cui 4 (il primo e l'ultimo assale) sterzanti. La mobilità è abbsanza da garantire 700 km di autonomia su strada,100 kmh di velocità massima e 1,2 m di trincea, nonché capacità di superare un gradino di 0,8m e addirittura una pendenza del 68%. Il guado è anfibio, con idrogetti opzionali per raggiungere i 10 kmh in acqua.

La struttura, alta e squadrata, è fatta in alluminio saldato e le sei grandi ruote occupano quasi tutta la lunghezza del mezzo, per ui l'uscita è possibile solo dalla parte posteriore, grazie al fatto che il motore è a destra, in avanti, e pilota e capocarro siedono alla sua sinistra in tandem, con il posto di guida in una sorta di casamatta anteriore, legermente più in avanti del motore e con blindovetri laterali e sopratutto, un parabrezza corazzato anteriore, proteggibile con una spessa piastra metallica in caso di necessità. Lo spessore è necessario perché il veicolo è fatto in alluminio e considerando anche la massa di quasi 14 t, si può considerare quasi un M113 'ruotato' con la stessa disposizione interna, inclusa la rampa di accesso posteriore, che è ad azionamento elettrico anziché idraulico. La protezione è tale da assicurare la resistenza ai proiettili da 7,62 perforanti nella parte anteriore, mentre il resto resiste solo al munizionamento ordinario. Non sempre esistono iposcopi e feritorie per gli 11 fanti trasportati, mentre l'armamento inizialmente previsto era solo di una mitragliatrice da 7,62mm ma ben presto venne incrementato con una completa famiglia di veicoli, previsti in almeno 500 esemplari tra cui il Pegaso 3560/1 APC, il portamortaio da 81 mm 3560/3 e da 120 mm 3560/4, il veicolo comando 3560/5 e il 3564 da supporto di fuoco armato con la torretta TS-90 da 90mm. Infine il 3562 VEC è un mezzo esplorante per la cavalleria con un nuovo scafo e con una torretta armata di mitragliera da 20 o da 25 mm.

Sono stati visti anche mezzi con una torretta telecomandata con arma da 12,7mm. Tutti hanno il motore spagnolo Pegaso 9157/8 a 6 cilindri diesel da 306hp che dà 22hp/tonnellata e un consumo accettabilmente basso. Per fare un esempio, l'M113 ha circa 210 hp per 11 t.

Se il Pegaso 3500 o BMR-600 che dir si voglia costituisce un veicolo di prima linea, prescelto per la fanteria meccanizzata dopo una competizione con il VAB francese e il Piranha (entrambi nella versione 6x6, giudicata la minima per consentire il movimento fuoristrada e ancora abbastanza economica), il Pegaso BLR-600 è un veicolo simile, ma pensato per compiti di sicurezza interna. Esso è un veicolo 4x4 dato che la mobilità su terreno vario non è particolarmente sentita, ma nonondimeno il peso del veicolo raggiunge quasi 12 tonnellate.

La disposizione interna è molto diversa da quella del BLR: capocarro e guidatore sono sul davanti e hanno ampi blindovetri d'osservazione, la squadra dei fanti trasportabile arriva a 12 uomini, che hanno una quantità inusitata di sistemi di visione e di accesso: 2 porte posteriori e due sui lati, con 12 finestre in blindovertro, incluse quelle su tutte le porte e su tutto il fianco del mezzo. Inoltre vi sono 4 portelli circolari sul tetto, oltre che quello del mitragliere. Essendo un veicolo destinato a compiti di sicurezza interna per la polizia e anche l'esercito, il BLR dà molta importanza all'entrata e all'uscita rapida delle truppe, nonché alla capacità di vedere verso l'esterno, data la vicinanza delle possibili minacce. La cupola superiore, per esempio, ha ben 8 grossi iposcopi corazzati che permetto la visuale a giro d'orizzonte.

La struttura, indebolita da tante aperture non è resistente quanto quella di un mezzo militare, ma il peso complessivo su di un veicolo del genere (dimensioni: 5,65x2,5x1,99 m) indica uno spessore della corazzatura (presumibilmente sempre in alluminio) piuttosto consistente. I blindovetri del parabrezza sono copribili con pannelli corazzati e sono provvisti di tergicristalli normali e speciali con solventi anti-vernice. Gli pneumatici hanno sistemi Hutchinson, anelli speciali antiforo. La mitragliatrice è dotata di un ampia scudatura. Non essendo un mezzo di prima linea non vi è un armamento pesante, ma esistono le predisposizioni per altoparlanti, lacrimogeni etc.

Da notare la disposizione del motore: esso non è anteriore, ma posteriore: nondimeno, è abbastanza piccolo da restare in posizione centrale, permettendo ugualmente la presenza di due portiere al suo fianco. La potenza del motore, nonostante questa compattezza, è di 220hp, ma sono disponibili anche motori meno potenti da 170hp. Il motore base è un Pegaso 9220 diesel a 6 cilindri da 220hp con cambio automatico per 86 kmh e 800km di autonomia su strada. Il mezzo non è anfibio.

Nell'insieme, il BLR-600 è uno dei veicoli più completi per compiti di seconda linea e di ordine pubblico, avendo praticamente tutte le caratteristiche desiderabili per un simile ruolo, da quelle di visibilità a quelle di accessibilità e di relativa compattezza, oltre che offrendo una buona protezione (che per i blindati per ordine pubblico è spesso necessaria addirittura in maggior misura dei mezzi blindati normali, data la vicinanza da cui possono partire le azioni di fuoco).

Un nuovo mezzo, il BMU-2 venne approntato sempre negli anni '80, con la Land Rover a passo lungo prodotta in Spagna e modificata con una scocca blindata dalla Empresa Nacional Santa Barbara, capace di portare 6 uomini e se necessario, anche armi come l'M40 da 106mm. Una sorta di 'gippone corazzato' antenato di molti moderni veicoli.

Pezzi d'artiglieria[3]

Le artiglierie spagnole pesanti da 155 mm spagnole sono apparse negli anni 80, quando le prime notizie sono state rilasciate in merito. Gli spagnoli avevano già prodotto artiglierie indigene: l'obice R-58 da 105/28 mm e il cannone R-390 da 122/46 mm. Per un ulteriore balzo avanti, vennero costruiti questi nuovi sistemi. L'artiglieria EN Santa Barbara era da 39 calibri, simile alle altre artiglierie europee come l'FH-70.

La canna monolocco aveva freno di bocca a doppia luce, otturatore a cuneo verticale semi-automatico e una rigatura da 48 spire destrorse con passo di 20 calibri. Infine il sistema di rinculo è oleopneumatico con freno idraulico. Capace di sparare le granate NATO da 155mm, nel caso del proiettile HE da 43,5 kg la gittata, con la carica 8 (la massima) arriva a 24 km, mentre il motore a razzo aggiuntivo RAP raggiunge i 30 km. Infine, l'arco di tiro era -3/+70 gradi, 60 gradi equamente distribuiti tra destra e sinistra costituiscono l'arco di tiro orizzontale. La cadenza di tiro, grazie all'otturatore verticale semi-automatico arrivava a 6 colpi al minuto, ma per motivi di surriscaldamento calava a 2 in caso di tiri prolungati. Come nel caso dell'FH-70, un sistema semiautomatico poneva il proiettile in maniera automatica davanti alla culatta dopo lo sparo precedente, aiutando i serventi a sparare con rapidità.

Tre le versioni sviluppate dalla Santa Barbara:

  • il modello base SB 155/39 mm REMO (Remorcado), da 9 t
  • il REMA (Remolcado con Motor Ausiliar) che aveva un motore diesel da 70hp: questo gli permette un rapido movimento autonomo che ne facilita la messa in batteria, come per altri pezzi di artiglieria pesante moderni.
  • Come logica evoluzione del concetto relativo alla semoventizzazione del cannone, il semovente ATP (Autopropulsado), con uno chassis derivato da quello dell AMX-30 già prodotto su licenza. Esso aveva un motore GM 12V71QTA da ben 912 hp a 2.400 giri/min, valore senza pari all'epoca nel campo dei semoventi d'artiglieria. Questo diesel era sistemato anteriormente e abbinato ad una trasmissione automatica Allison CD-850-6B.

Da notare che la massa, per quanto tutt'altro che modesta (38t) permetteva ben 24 hp/ton, valore superato, e di poco, solo dai carri armati di ultima generazione come il Leopard 2 (per fare un esempio, il Palmaria italiano pesava circa 45 t con un motore da 750 hp e quindi aveva solo 16,6hp/ton). Le prestazioni erano di 70 kmh, gradino 0,9 m, trincea 2,8m e 550 km di autonomia grazie a ben 1300 l di carburante nei serbatoi.

La corazzatura era in acciaio saldato e non in alluminio, questo spiega come mai, pur con un'aspetto simile, il semovente pesava quasi il doppio dell'M109, anche perché lo spessore è stato reso adatto a resistere al 20mm perforante (e quindi, sopratutto, a quasi ogni scheggia d'artiglieria). Il cannone-obice era lo stesso degli altri tipi, ma il rinculo è stato contenuto, necessariamente, a 900m contro 1400. La dotazione di munizioni era di 28 colpi, relativemante limitata ma simile a quella dell'M109, le sospensioni erano di tipo a barra di torsione con ammortizzatori idraulici per 4 delle sei ruote laterali, che costituivano un treno di rotolamento tipo Vickers assieme a 5 rulli reggicingolo per lato. La massa del mezzo consentiva di ridurre la pressione ad appena 0,75 kg/cmq. L'artiglieria era vista anche come sostituto dei cannoni da costa Vickers da 152/50 mm, adattandone l'affusto per il nuovo cannone onde migliorare la logistica (la gittata restava praticamente uguale).

Qesto cannone-obice, ancora nel 1991 era in competizione -per riequippaggiare l'artiglieria dell'ET- con un altro modello simile, il SITECSA ST-102 da 155/45 mm da ben 40 km di gittata massima. Questo non dovrebbe stupire, perché le artiglierie da 155/39 erano state la 'rivoluzione' degli anni '70, ma negli anni '80 stavano apparendo nuove armi da 155/45mm, capaci di raggiungere i 30 km anche senza proiettili speciali a razzo, nate in gran parte grazie al genio di Gerry Bull, tecnico canadese morto in circostanze misteriose e su cui pesa il sospetto dell'azione di agenti segreti israeliani.

Negli anni '90 si sarebbe vista l'apparizione dei 155/52 mm, per cui l'adozione di queste artiglierie da 155/39mm per quanto buone, erano in ritardo, per questo ancora nel 1991 la decisione non era stata presa tra un sistema più prestante e uno verosimilmente più economico. Il semovente era comunque un sistema molto interessante e meritevole di attenzione, specie considerando la difficoltà di sistemare un cannone molto potente su di una torretta chiusa, mentre il REMO avrebbe garantito una ragionevole capacità operativa nel futuro e una vantaggiosa sostituzione dei vecchi M109 col 155/23 mm. Probabilmente l'idea era di utilizzare il 155/45 per l'artiglieria trainata e il 155/39 per i semoventi. Da notare che all'epoca gli elmetti dei soldati spagnoli dell'artiglieria erano ancora di modello tedesco 'classico', in acciaio.

A parte le artiglierie vere e proprie, vi sono anche armi di supporto di concezione spagnola, ma questa volta al livello di fanteria: mortai INISEL di vario calibro e anche un lanciagranate automatico da 40 mm.

Tempi moderni

L' ET ha cominciato ad ammodernare la sua linea di mezzi corazzati grazie all'arrivo dei carri M60A3, che assieme ai rimodernati AMX-30E2, disponibili in 150 esemplari, hanno costituitio il massimo dei carri armati concessi in ambito CFE ovvero esattamente 794 ( anche se i carri A3 erano in servizio in 244 esemplari alla fine degli anni '90, non chiaro se anche i carri M60A1 inizialmente previsti sono stati o meno consegnati). Vennero forniti anche M113, M548. Forse, nonostante l'originaria intenzione, i carri M60A1 non vennero mai consegnati, visto che essi erano obiettivamente vecchi e obsoleti, non tanto meno che gli M47E2. Alla fine, grossomodo, i carri devono essere stati i circa 240 M60A3, 150 AMX-30E2 e per il resto M48A5 e forse anche M60A1, senza i quali non v'e' modo di far combaciare le affermazioni che vedono i carri presenti in quantità tale da combaciare, grossomodo, col livello di 794 mezzi autorizzati dai CFE, anche considerando i Leopard 2A4 recentemente arrivati. D'alto canto, se davvero i 290 M60A1 fossero stati consegnati non vi sarebbe stato spazio per gli M48 risultanti invece ancora in servizio..

Era un grosso miglioramento, con i carri M47 e 48 totalmente radiati e forniti a Paesi che accettano anche dei veicoli di terza mano. La situazione, negli anni '90, con i carri leggermente meno numerosi ma se non altro per due terzi dotati di sistemi di visione e controllo del tiro moderni, era molto migliore che nel decennio precedente. Per esempio, la linea carri dell' E.I era ancora praticamente tale e quale, anzi tutti i carri M47 in riserva erano spariti, 300 M60 e 500 Leopard erano in radiazione, mentre gli Ariete entravano lentamente in servizio dalla metà degli anni '90 assieme a 125 Leopard 1A5, anche se va detto che anche la linea Centauro era in servizio in quantità crescente.

Leopard 2 e gli altri

L'ET aveva tuttavia dei programmi che non potevano essere soltanto limitati a materiale di seconda mano di qualità. La forza corazzata ambiva ad un programma speciale, un carro chiamato LINCE. Infatti fin dagli anni '80 il Leopard 2 era visto come un valido candidato per sostituire gli ormai obsoleti carri M47, ma onestamente, era anche un poco troppo pesante per la rete viaria e i ponti spagnoli: ci voleva una versione 'ridotta', con uno scafo più corto e 6 ruote per lato. La cosa, però, non si è mai concretizzata (né mai, forse sono stati fugati i dubbi sul peso eccessivo dei Leopard 2, anche se la Spagna nel frattempo ha migliorato la sua viabilità). La cosa non ebbe dunque seguito, ma negli anni '90 l'ET cercava un nuovo carro moderno, e stavolta il Leopard 2 rientrò in gioco. Più in generale, il programma per i corazzati spagnoli era conosciuto come CORAZA 2000 e mirava ad ammodernare le truppe corazzate, che all'epoca, attorno alla fine del millennio, erano:

  • Divisione Meccanizzata (ex-corazzata) BRUNETE 1, assegnata all'EUROCORPS:
    • Brigata Corazzata XII, Madrid
    • Brigata Corazzata X, Cordoba
    • Brigata Meccanizzata XI, Badajoz
    • Reggimento Corazzato Leggero di Cavalleria VILLAVICIOSA XIV
  • Brigata Corazzata di Cavalleria CASTILLEJOS II, assegnata all'EUROFOR:
    • 3 reggimenti carri
    • 1 reggimento corazzato
  • 2 reggimenti corazzati di Cavalleria a Ceuta e Melilla, Nord Africa
  • Forze di riserva (con M48A5):
    • 1 brigata corazzata di cavalleria
    • battaglioni carri delle brigate di fanteria di riserva

La scelta più logica era l'M1 Abrams, visto che eccetto l'AMX-30 tutti i carri spagnoli erano di origine americana. La Spagna invece ha scelto il Leopard 2. La sua scelta è stata certo influenzata dall'enorme surplus che in fatto di carri moderni, la Germania poteva offrire: infatti vennero prontamente forniti 108 carri del modello Leopard 2A4, per lungo tempo il più diffuso tra i clienti esteri di questo fortunato tipo di carro armato. Il programma LEOPARDO, inserito nel visto CORAZA 2000, ha visto prima arrivare, attorno al 1995, i 108 mezzi di cui sopra, trasferiti grazie al programma TLE (Transfert of Limited Equipment) già responsabile dell'arrivo degli altri mezzi pesanti. Sono stati trasportati in Spagna dalla Germania con le LST 'Newport' ex US Navy, in carico alla Marina Spagnola.

La fornitura di questi mezzi, assieme ad un nuovo sistema logistico ILS Integrated Logistic Support, ha visto una assegnazione abbastanza logica, ovvero 2 battaglioni carri della BRUNETE. Ma questo non era che un primo passo,poiché l'accordo del 9 giugno 1995 prevedeva l'allestimento di una linea di produzione per l'Esercito spagnolo, che avrebbe costruito ben 320 carri armati Leopard 2 e 23 veicoli recupero Buffel sullo stesso scafo. Dai tempi del Pz IVH non v'erano stati corazzati tedeschi in servizio in Spagna, ma l'arrivo dei Leopard 2, che hanno sostituito nei due battaglioni gli M60A3 si è fatto sentire: nonostante fossero entrambi mezzi usati, il carro tedesco ha permesso subito una efficienza ben superiore.

Il Leopard 2E avrebbe avuto una similarità con lo Str 122 svedese più che con il modello A5 tedesco. Il primo lotto era per 219 carri e 16 ARV con una spesa di 224 miliardi di pesetas, da produrre dalla Santa Barbara Blindatos con Bazan per il motore, ENSB per la torretta, Plesencia per i cingoli, Amper per il sistema di tiro.

I Leopardo, così chiamati, sono stati prodotti in realtà in un primo ed unico lotto di 219 mezzi, che si aggiungono presumibilmente ai 108 A4, ma che sono ad uno standard ben superiore rispetto ai carri originariamente pianificati. Anzitutto, il LEOPARDO è allo standard 2A6, e questo significa diverse cose:

  • Il cannone da 120/55 mm, anzitutto: il nuovo pezzo L55, più lungo del 25% rispetto al modello precedente ha la cpacità di sparare munizioni come la DM53 a ben 1750 ms, oltre mach 5, con una energia alla bocca di ben 12,8 MJ, perché l'energia cinetica di un proiettile è pari al quadrato della velocità per la metà della massa, il che significa che il proiettile perforante, in carburo di tungsteno, pesa circa 8 kg. La capacità di perforazione, anche senza ricorrere al DU, dev'essere davvero prodigiosa con un proiettile dotato di un'energia superiore del 30% rispetto alla granata M829 dei carri M1 impiegata nel 1991. Un altro tipo di munizione è quella esplosiva, che inizialmente non era presente (la HEAT-MP è un'arma ibrida a carica cava e HE, ma non tanto potente con appena 1,3 kg di esplosivo in gran parte usato per il dardo perforante, mentre i proiettili russi da 115 e 125 mm HE puri hanno oltre 3 kg), che ha una nuova, micidiale caratteristica,ovvero una spoletta programmabile per lo scoppio diretto, ritardato(anti blindati-cemento) e air-burst, ovvero esplosione in aria, giusto dove è stata calcolata tramite telemetro laser la posizione di truppe site dietro ripari: ovviamente per un carro, l'armamento è normalmente troppo a tiro 'teso' per rendere possibile queste azioni, specie se le truppe sono basse sul terreno tipo trincee o buche. È un'arma micidiale contro team controcarro.

Un altro tipo di munizioni recentemente integrato è il missile LAHAT israeliano, che ha guida laser e gittata di ben 8 km, e per la prima volta un carro occidentale ottiene la capacità di sparare un missile controcarro dal cannone come un normale munizionamento. Il LAHAT, integrato per primo sul Merkava, ha visto come primo cliente europeo il Leopard 2. La sua gittata è molto elevata, perché fino a 4 km ed oltre il cannone è più che sufficiente, ma 8 km sono davvero troppi anche per un cannone moderno. Per i sovietici valeva la stessa cosa: con carri dotati di gittata utili di 2-2,5km l'adozione di missili con 4-5 km di gittata fu in effetti un raddoppio della capacità d'ingaggio. Naturalmente, tutto sta a trovare un luogo in cui sia possibile godere di un adeguato campo di tiro, ed identificare i bersagli: due cose non facili come sembra..

  • Sistema FCS: il Leopard ha sempre avuto un sistema di tiro all'avanguardia ed estremamente sofisticato, basti pensare al periscopio PERI del Leopard 1 da ben 20 ingrandimenti, quando la maggior parte non superava i 12. Il Leopard 2 ha avuto un computer di tiro digitale, un sensore termico come cannocchiale per il cannoniere, sito in un vero e proprio punto debole della corazza, visto che è sistemato sul lato destro della stessa, in un tunnel nella stessa. Per l'osservazione restava il periscopio diurno per il capocarro, ma questo non è sufficiente per l'osservazione notturna, perché non vi sono canali IL. Un sistema di osservazione successiva è stato quello di 'seconda generazione' dei periscopi SFIM, che sono installati sull'ARIETE e Leclerc: d'altro canto sono sistemi successivi di 10 anni e si possono permettere anche un canale IL. Era una vecchia riscoperta (per esempio, tutti i carri sovietici dal T-54B sono dotati di un periscopio notturno IR per il cannoniere, e così anche la maggior parte dei carri di seconda generazione occidentali), ma la portata anche con i sistemi di terza generazione non è molto alta, e proiettori IR-Laser possono svelare la posizione del veicolo. In ogni caso non vi sono possibilità di vedere oltre il fumo e la nebbia. I tedeschi passarono alla terza generazione: una camera termica anche per il capocarro, su supporto rotante e stabilizzato, era un'esigenza e venne soddisfatta con un sistema israeliano EL-OP TIM. Ovviamente si tratta di sistemi costosi e complessi, e solo la riduzione del numero dei carri del dopo-Guerra fredda e la riduzione del costo dell'elettronica lo ha consentito: equipaggiare migliaia di carri con doppio sistema termico sarebbe stato davvero difficile. Il sensore è stato spostato sopra la torretta, come sull' M1, per un motivo specifico: il miglioramento della protezione.
  • Protezione: il Leopard 2A5 ha introdotto nuove protezioni con 11 moduli sistemati sul davanti della torretta, che ha adesso un aspetto inclinato piuttosto che verticale (altro corso e ricorso storico: successe anche quando si passò dal Tigre al Tigre II, pari stazza dei Leopard 2 attuali) e non ha più spazio per il (pericoloso) grosso buco per il visore del cannoniere, spostato superiormente. La struttura, con 11 moduli, ricopre anche i fianchi della torretta e aumenta il peso a 59.7 t. Altri miglioramenti sono stati l'applicazione di pannelli in kevlar 'spall liner' per proteggere l'equipaggio, incredibilmente prima non applicati. Il tutto ha incrementato la protezione del 35-45% sulla torretta e 5-10% sullo scafo, rispetto all'A4 che era già un modello più protetto. I Leopard 2A6 sono tuttavi dotati di uno schema ben migliore, pensato anche contro le mine con un kit speciale, mentre un sistema di protezione modulare MEXAS è stato sviluppato per migliorare la protezione contro armi di quasi tutti i generi, e in futuro forse anche il sistem AMAP, leggero ed efficiente, che può essere anche un sistema attivo con piastrelle esplosive capaci di colpire un proiettile in avvicinamento a diversi metri di distanza dal veicolo. Di fatto, i carri spagnoli hanno anche protezioni sulla parte superiore della torretta e sui lati dello scafo che non erano previste sul Leopard 2A5.
  • C3I: i carri moderni sono sempre più 'vetronizzati', i carri spagnoli hanno un sistema chiamato BMS, Battle Management System, che nei mezzi spagnoli è il LINCE (Leopard Information Control Equipment) integrato nel sistema di comando e controllo spagnolo SIMACET. Questa capacità di ricevere via link dati e condividerli è un vero moltiplicatore di forze rispetto a quello che era il combattimento corazzato ancora pochi anni fa: si pensi a quello che significa ricevere informazioni via radio sulla presenza di carri nemici 'dietro la collina' o ricevere direttamente immagini su di uno schermo tattico senza comunicazioni in voce, tra le tante possibilità. A parte questo, i LEOPARDO hanno capacità aggiuntive: sistema condizionamento d'aria migliorato, sistemi di visione per capocarro e puntatore migliorati, realizzati dalla Indra spagnola, e una APU, ovvero generatore ausiliario per risparmiare molto carburante senza usare il motore vero e proprio. Il consumo del motore MTU è piuttosto alto: 300 l per 100 km su strada, addirittura 500 l per 100 km fuoristrada, ma pur sempre meno dell'M1 Abrams. I 1200 l possono grantire circa 500 km su strada, leggermente di più con l'Abrams che ha una turbina sempre da 1500 hp, e 1900 l. Se programmi di aggiornamento del carro fossero presi in considerazione, potrebbero essere installati anche il potente motore MTU MT833 e trasmissione Renk HSLW 295TM che nell'insieme sono il complesso Europack. Nonostante la potenza del turbodiesel MT873 da ben 46,7 l di cilindrata (e trasmissione automatica Renk HSWL 354), si tratta pur sempre di un sistema degli anni '70, anche se ha fatto scuola e tendenza per decenni come miglior motore per carri. L'EUROPACK offre tecnologia common rail (rispettando lo standard Euro 2), e grazie anche alle 5 marce disponibili, una riduzione dei consumi del 15-20%, nonostante questo ha una potenza superiore del 10% e incredibilmente, nonostante questo, ha una lunghezza inferiore di 1 m rispetto al motore originario (pesando forse anche di meno dei 3660 kg dell' 873). Era stato pensato per ridurre l'ingombro in previsione del cannone da 140 mm con caricatore automatico sistemato nello scafo, da qui l'esigenza di ridurre il volume. Chiaramente, se il motore fosse sostituito, liberare 1m di lunghezza sarebbe importante per aumentare lo spazio dentro il carro per i più vari usi, teoricamente anche per una branda (ma la larghezza dello scafo è di 1,4 m soltanto).

I carri armati spagnoli sono stati prodotti in 30 esemplari in Germania, gli altri 189 in Spagna dal giugno 2004.

Per quello che riguarda le altre, innumerevoli notizie possibili, recentissimamente è stato emesso un altro requisito per 200 nuovi blindati per sostituire i blindati BMR nel futuro.

Per dare degno compare a tale bestione corazzato, è stato autorizzato nel 1997 il PIZARRO, un blindato realizzato con la collaborazione della Steyr austriaca, tanto che in effetti è un parente stretto dell'ASCOD. Per la prima volta un mezzo definibile come 'da combattimento per la fanteria cingolato' entrò in servizio con l'ET: prima vi erano i BMR ruotati o gli M113 cingolati, entrambi con i loro validi aspetti, ma per accompagnare sui campi di battaglia i carri erano necessari cingolati pesanti, come il PIZARRO, simile ad un piccolo carro con torretta biposto armata con un potente cannone da 30 mm automatico, e 12 lanciagranate nebbiogene. Il programma, approvato il 9 febbraio 1997 ha visto un primo lotto, chiaramente insufficiente, di 124 mezzi con esigenza di oltre 400 in 10 anni, dei quali i veicoli comando sarebbero stati, da soli, 94 esemplari, ma non sarebbero mancati i portamortai da 120 mm, controcarro (il modello normale non ha missili AT) e persino evacuazione sanitaria.

Carri gettamponte LEGUAN MLC 70 su scafo M60, e un carro guastatori sullo stesso scafo avrebbero aiutato il movimento delle truppe corazzate spagnole, che nel lungo periodo avrebbero sostituito tutti i carri con i Leopard 2, anche se questo avrebbe significato dimezzarne il numero complessivo, a vantaggio di una ben superiore efficienza e del resto, seguendo la prassi di altri eserciti (come quello italiano, che si è ridotto a 200 Ariete, 120 Leopard 1A5, ma non contando le 390 Centauro, da una forza di 300 M60, 920 Leopard 1 e qualche centinaio di questi mezzi in versione speciale nonché M47 in riserva che erano ancora disponibili, con 1200 carri in servizio ripartiti, come nel caso dell'esercito spagnolo, tra cavalleria -350, su gruppi squadroni-, e fanteria carrista -850, su battaglioni).

Nel frattempo, la Spagna si prese la briga di ordinare, per la Cavalleria corazzata anche le Centauro, in circa 76 esemplari. Per la prima volta questi poderosi ma costosi mezzi vennero esportati. In effetti non vi è mai stato, almeno fino a tempi recenti, l'esigenza di disporre di una blindo da 25 t che costi 2-3 milioni di euro, praticamente come un carro armato T-80U, ma molto meno protetta (altro che resistenza al 105/120 mm!). In ogni caso, dopo 10 anni di marketing (che dovrebbero rendere l'idea di come sia ben poco 'ragionevole' e 'condiviso' spendere per una autoblindo quanto per un carro armato o quasi: 1500 miliardi -al 1992- per il programma Centauro sarebbero stati ben più che sufficienti per aggiornare tutti i Leopard 1, che per 400 mezzi richiedevano 655 miliardi nel 1990 e di fatto, eccetto l'Esercito sudafricano per ragioni ben comprensibili, nessun esercito 'pesante' ha mai anteposto le autoblindo pesanti ai carri armati) la blindo Centauro ha trovato un aquirente, per sostituire i BMR da esplorazione e combattimento, specie quelli armati con il pezzo da 90. I primi 24 sono stati ordinati nel 2001.

Missili SPIKE

La nuova arma controcarro missilistica per la Spagna è lo SPIKE-LR israeliano. È stato ordinato alla Rafael israeliana, ma oltre il 60% della produzione avrà luogo in Spagna. Il missile israeliano ha battuto il JAVELIN e il MILAN 3. La commessa ha un valore di ben 424,5 milioni di dollari per la fornitura di 260 lanciatori e 2600 missili tra il 1007 e il 2011. È un arma con guida IR con sensore CCD, e fibra ottica per consentire il controllo da parte dell'operatore durante l'ingaggio che può essere sia guidato che fire and forget. La gittata è di 4000 m e la massa di 11 kg appena, superando finalmente il rapporto peso-gittata del vecchio AT-3 Sagger (11,3 kg e 3000 m). La versione MR ha un raggio di 2,5 km e quella ER raggiunge gli 8 km, e potrebbe equipaggiare il TIGRE al posto dell'Hellfire o del TRIGAT LR. In ogni caso resta la constatazione del costo dei moderni sistemi d'arma: già il Javelin arrivava a 70.000 dollari e il sistema di tiro diverse centinaia di migliaia di $, qui il prezzo medio sarebbe addirittura di 160.000 dollari. Anche ponendo il lanciatore come costante 4 volte tanto, il prezzo è ancora di circa 100.000 dollari.

Aviazione dell'Esercito

Infine, uno sguardo all'aviazione dell'esercito. Si tratta di un servizio oramai piuttosto antico essendo stato fondato nel 1958 con la 99 Escuadrilla de Enlace, ovvero collegamento e osservazione. La Aviacion Ligera del Ejército naque ufficialmente nel 1973, nello stesso anno in cui anche la Guardia Civil veniva dotata di una sua aviazione. Questa era dotata di 30 elicotteri BO-105C che vennero ceduti dall'Aviazione dell'Esercito, poi anche 9 più moderni BK-117. Il tutto equipaggia il comando UOPE di Torrejon, e 6 squadriglie o UHEL, la 11 di Tenerife, 21 di Siviglia, 31 Valencia, 41ima di Tenerife, 51ima Logrono, e 61ima di Leon. Attualmente sta ricevendo 30 EC-135T2.

Tornando all'Esercito, la ALET divenne FAMET nel 1988, ovvero Fuerzas Aeromoviles del Ejército de Tierra.

Attualmente ha 1 1° BHELA, ovvero Battaglione elicotteri di Almagro, che ha gli MBB BO-105 con HOT, 5° Battaglione Elicotteri da Trasporto o BHELTRA, di Collemar, con alcuni CH-47 degli anni '70 e infine 4 battaglioni di manovra o BHELMA, il 2, 3, 4 e 6, con vari elicotteri BO 105, UH-1, Super Puma, AB-212 (del 1992), infine 3 reparti di supporto di Colmenar Viejo danno uno il collegamento (UH-1), un altro l'appoggio logistico (Super Puma), e l'altro addestramento (CEFAMET, con Oh-58. BO-105 e altri).

Programmi d'aggiornamento vedono la compera di 45 NH-90 per sostituire gli immortali UH-1, i Chinook attualmente allo standard C saranno aggiornati allo standard D, e sopratutto i nuovi TIGRE, che assieme agli EFA, F-100 e LEOPARDO rappresentano i nuovi programmi 'rivoluzionari' della Spagna. I primi 6 arriveranno in prestito dalla Francia, dopo di chè arriveranno 24 macchine di questo tipo, estremamente tribolato e ancora afflitto da problemi, ma nondimeno tra i più moderni disponibili. Consegne dal 2010, 30 anni dopo l'inizio del programma che é stato anche premiato da 22 esemplari ordinati dall'Australia, nazione che ha molti punti di contatto con la Spagna in termini militari (F-18, Perry, P-3 etc.) che in definitiva sono comuni alle nazioni recentemente assurte recentemente a potenze di primo piano dopo un periodo di decadenza dal dopoguerra.

Note

  1. LeHardy, Leo: Speciale Esercito Spagnolo, RID, luglio 1991
  2. Valpolini, Paolo: BRIAC XII, P&D Ottobre 1990, pagg. 54-59
  3. LeHardy, Leo: Speciale Esercito Spagnolo, RID luglio 1991, e settore news di RID 1/86