Osservare il cielo/Gli oggetti del profondo cielo: differenze tra le versioni

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===Nebulose diffuse===
===Nebulose diffuse===
[[Immagine:2006-01-a-large web.jpg|200px|right|La Nebulosa di Orione]]
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Le '''nebulose diffuse''' sono dei grandi insiemi di gas interstellare; esse sono composte principalmente da idrogeno ed altri elementi leggeri. Esistono diversi tipi di nebulose, a seconda delle loro caratteristiche: le '''nebulose ad emissione''', sono composte da gas ionizzato dai fotoni di una stella calda vicina, che dunque emette luce propria (come la Nebulosa di Orione, qui a lato); le '''nebulose a riflessione''' sono invece nubi di polvere interstellare che riflettono la luce di stelle vicine, e che dunque non "emettono" luce propria. Le nebulose ad emissione associate a giovani stelle calde (come la stessa Nebulosa di Orione) sono chiamate '''regioni H II'''.
Le '''nebulose diffuse''' sono dei grandi insiemi di gas interstellare; esse sono composte principalmente da idrogeno ed altri elementi leggeri. Esistono diversi tipi di nebulose, a seconda delle loro caratteristiche: le '''nebulose ad emissione''', sono composte da gas ionizzato dai fotoni di una stella calda vicina, che dunque emette luce propria (come la Nebulosa di Orione, qui a lato); le '''nebulose a riflessione''' sono invece nubi di polvere interstellare che riflettono la luce di stelle vicine, e che dunque non "emettono" luce propria. Le nebulose ad emissione associate a giovani stelle calde (come la stessa Nebulosa di Orione), in cui può avvenire la formazione stellare, sono chiamate '''regioni H II'''.


Una classe a sé è invece quella delle '''nebulose oscure''', ossie nubi di polveri interstellari e idrogeno molecolare non illuminate, che oscurano le stelle retrostanti. Sono ben visibili sulla scia luminosa della Via Lattea come delle aree scure che ne interrompono la continuità. Un classico esempio di nebulosa oscura è la ''Fenditura del Cigno'', ossia la lunga "spaccatura" oscura che è visibile lungo tutto il ramo estivo della Via Lattea boreale: si tratta di un vasto insieme di nebulose oscure che schermano la luce provenienti dalle stelle retostanti, facendo sembrare la zona priva di stelle.
Una classe a sé è invece quella delle '''nebulose oscure''', ossie nubi di polveri interstellari e idrogeno molecolare non illuminate, che oscurano le stelle retrostanti. Sono ben visibili sulla scia luminosa della Via Lattea come delle aree scure che ne interrompono la continuità. Un classico esempio di nebulosa oscura è la ''Fenditura del Cigno'', ossia la lunga "spaccatura" oscura che è visibile lungo tutto il ramo estivo della Via Lattea boreale: si tratta di un vasto insieme di nebulose oscure che schermano la luce provenienti dalle stelle retostanti, facendo sembrare la zona priva di stelle.

Versione delle 06:47, 18 gen 2009

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaOsservare il cielo/Copertina
Riconoscere stelle e costellazioni
  1. Prima di iniziareOsservare il cielo/Prima di iniziare
  2. Imparare gli allineamentiOsservare il cielo/Imparare gli allineamenti
  3. Costellazioni circumpolariOsservare il cielo/Costellazioni circumpolari
  4. Costellazioni estiveOsservare il cielo/Costellazioni estive
  5. Costellazioni autunnaliOsservare il cielo/Costellazioni autunnali
  6. Costellazioni invernaliOsservare il cielo/Costellazioni invernali
  7. Costellazioni primaveriliOsservare il cielo/Costellazioni primaverili
  8. Costellazioni australiOsservare il cielo/Costellazioni australi
Oltre le stelle
  1. Il transito dei pianetiOsservare il cielo/Il transito dei pianeti
  2. Oggetti del profondo cieloOsservare il cielo/Gli oggetti del profondo cielo
Gli strumenti di osservazione
  1. Osservare con il binocoloOsservare il cielo/Osservare con il binocolo
  2. Osservare al telescopioOsservare il cielo/Osservare al telescopio
Appendici

Un oggetto del profondo cielo è un corpo celeste o un'associazione stellare che non sia né una singola stella, né un pianeta o altri oggetti tipici dei sistemi planetari; come conseguenza, spesso si sente parlare, riferendosi a questi oggetti, di oggetti non stellari. In base alla loro struttura e morfologia, sono distinguibili diverse classi di oggetti del profondo cielo.

L'ammasso delle Pleiadi, uno degli oggetti celesti più noti.

Questi oggetti sono al centro delle osservazioni condotte dagli astrofili, sia per la loro bellezza, sia per la loro grande variabilità di strutture presenti.

Gli oggetti del profondo cielo più luminosi possono essere suddivisi in tre gruppi principali:

  • gli ammassi stellari sono gli oggetti più appariscenti: sono degli insiemi di un numero variabile di stelle, si dividono a loro bolta in ammassi aperti e globulari;
  • le nebulose sono degli insiemi di gas ionizzati da stelle vicine o che riflettono la luce di altre stelle. Si dividono in nebulose planetarie e nebulose diffuse;
  • le galassie sono dei grandi insiemi di stelle e sistemi stellari, polveri, ammassi e nebulose. La galassia che ospita il nostro sistema solare si chiama Via Lattea.

Oltre a questi esistono altri oggetti più rari o meno appariscenti, spesso al di fuori del raggio di osservazione di un astrofilo, come la gran parte dei quasar, che si ritiene essere delle galassie lontane in formazione.

Gli ammassi stellari

Ammassi aperti

Le Pleiadi del Sud
Le Pleiadi del Sud

Gli ammassi aperti sono dei gruppi di stelle nati dalla stessa nube molecolare gigante, e ancora unite dalla reciproca attrazione gravitazionale. Sono chiamati anche ammassi galattici, poiché, nelle galassie spirali (come la nostra Via Lattea) si trovano solo sul disco galattico, ossia lontano dal rigonfiamento centrale.

La loro facile reperibilità e il contrasto di colori che talvolta si osserva tra le loro componenti, fa sì che gli ammassi aperti siano tra gli oggetti preferiti dagli astrofili di tutto il mondo. Molti di questi sono fra l'altro anche visibili ad occhio nudo, e in alcuni casi è anche possibile risolverne le componenti.

L'immagine a lato mostra l'ammasso delle Pleiadi del Sud, un ammasso aperto fra i più luminosi, osservabile dai cieli australi della Terra.

Ammassi globulari

M80
M80

Gli ammassi globulari, a differenza degli ammassi aperti, sono dei gruppi di stelle di forma sferoidale molto concentrati, che orbitano attorno alle galassie. Il volume di stelle all'interno di un ammasso globulare è elevatissino, al punto che in un anno luce cubico si possono trovare diversi astri; per comprendere la differenza con la nostra area della Via Lattea, basti sapere che la stella a noi più vicina dista oltre 3 anni luce. Rispetto agli ammassi aperti, inoltre, gli ammassi globulari tendono ad avere un'età molto più avanzata.

La maggior parte degli ammassi globulari della Via Lattea si osservano nell'emisfero australe, poiché è in questa direzione che cade il centro galattico; nonostante ciò, la gran parte di questi è ben osservabile anche dalle latitudini mediterranee.

L'immagine a lato mostra M80, nella costellazione dello Scorpione.

Le nebulose

Nebulose planetarie

La Nebulosa Anello
La Nebulosa Anello

Le nebulose planetarie devono il loro nome al fatto che, nei primi telescopi, apparivano di forma circolare o di disco, ricordando l'idea di un pianeta. In realtà, si tratta di oggetti ben più grandi, nonché molto meno densi: sono infatti formati da gas interstellare, che una volta faceva parte di una stella. Questa stella, detta progenitrice, giunta allo stadio di gigante rossa, è collassata in un piccolo astro centrale, detta nana bianca, mentre gli strati esterni, espulsi dal corpo della gigante, hanno formato la nebulosa.

L'aspetto ad anello è solo effetto della prospettiva, in quanto gli strati più densi della nebulosa non si trovano nelle regioni centrali, ma verso i suoi bordi. In realtà dunque la forma reale della nebulosa sarebbe più simile ad una sfera.

L'immagine a lato ritrae la Nebulosa Anello (M57), nella costellazione della Lira.

Nebulose diffuse

La Nebulosa di Orione
La Nebulosa di Orione

Le nebulose diffuse sono dei grandi insiemi di gas interstellare; esse sono composte principalmente da idrogeno ed altri elementi leggeri. Esistono diversi tipi di nebulose, a seconda delle loro caratteristiche: le nebulose ad emissione, sono composte da gas ionizzato dai fotoni di una stella calda vicina, che dunque emette luce propria (come la Nebulosa di Orione, qui a lato); le nebulose a riflessione sono invece nubi di polvere interstellare che riflettono la luce di stelle vicine, e che dunque non "emettono" luce propria. Le nebulose ad emissione associate a giovani stelle calde (come la stessa Nebulosa di Orione), in cui può avvenire la formazione stellare, sono chiamate regioni H II.

Una classe a sé è invece quella delle nebulose oscure, ossie nubi di polveri interstellari e idrogeno molecolare non illuminate, che oscurano le stelle retrostanti. Sono ben visibili sulla scia luminosa della Via Lattea come delle aree scure che ne interrompono la continuità. Un classico esempio di nebulosa oscura è la Fenditura del Cigno, ossia la lunga "spaccatura" oscura che è visibile lungo tutto il ramo estivo della Via Lattea boreale: si tratta di un vasto insieme di nebulose oscure che schermano la luce provenienti dalle stelle retostanti, facendo sembrare la zona priva di stelle.

Galassie

La Galassia di Andromeda
La Galassia di Andromeda

Una galassia è un grande insieme di stelle e gas, ammassi e associazioni stellari, legati assieme dalla reciproca forza di gravità. La nostra galassia, la Via Lattea, conta circa 150 miliardi di stelle, ed è circondata a sua volta da altre galassie più piccole, le Nubi di Magellano e le galassie nane satelliti.

Oltre la Via Lattea, ci sono nell'Universo miliardi di altre galassie, di svariate forme e dimensioni, ma tutte riconducibili a tre schemi principali: le galassie spirali, divise a loro volta in spirali semplici e spirali barrate, che hanno un nucleo intorno a cui si avvolgono i bracci; le galassie ellittiche, di forma sferoidale o ellissoidale, e le galassie irregolari, in prevalenza nane, che non appartengono a nessuna delle altre categorie.

La nostra Galassia, assieme alle sue galassie nane satelliti, la vicina Galassia di Andromeda con le sue satelliti, e la Galassia del Triangolo, formano un gruppetto conosciuto come Gruppo Locale.

A destra, la Galassia Girasole, nella costellazione dei Cani da Caccia.

Cataloghi

Gli oggetti non stellari vengono descritti in diversi tipi di cataloghi. Generalmente, la sigla di catalogo è composta da una parte letterale, che designa l'appartenenza ad uno specifico catalogo, ed un numero di classificazione, in genere crescente in base all'ascensione retta.

  • Il principale catalogo in uso presso gli astrofili è il Catalogo di Messier: questo catalogo storico conta 110 oggetti, dagli ammassi alle nebulose, alle galassie. Generalmente, considera solo gli oggetti più luminosi visibili principalmente dall'emisfero boreale, dato che il suo redattore, Charles Messier, osservava il cielo dalla Francia. Gli oggetti catalogati dal Messier riportano, nella loro sigla di catalogo, la lettera M maiuscola.
  • Per riassumere e completare la catalogazione degli oggetti più luminosi, specialmente dell'emisfero australe, recentemente è stato compilato il Catalogo Caldwell (C), che conta ulteriori 109 oggetti celesti di varia natura.
  • Un catalogo molto esteso è il New General Catalogue (NGC), compilato verso la fine dell'Ottocento; conta oltre 7800 oggetti di varia natura, ai quali si aggiunsero, successivamente, i due Index Catalogue (IC), per un totale di altri 5000 oggetti.
  • Esistono anche dei cataloghi specifici, creati per catalogare determinate classi di oggetti.
    • Uno dei cataloghi più completi per gli ammassi aperti è il Catalogo Collinder (Cr), che conta oltre 470 oggetti.
    • Il Catalogo Melotte (Mel) è antecedente al Catalogo Collinder, ma alcuni ammassi molto estesi sono noti ancora con la sigla di questo catalogo.
    • Il Catalogo Sharpless (Sh2-) classifica le regioni H II visibili dall'emisfero boreale e fino alla declinazione di -27°S.
    • Per le regioni H II dell'emisfero australe esiste il Catalogo Rodgers-Campbell-Whiteoak (RCW).
    • Le nebulose a riflessione sono catalogate dal Catalogo Cederblad (Ced) e in parte dal Catalogo di Gum (Gum).
    • Per le nebulose planetarie esiste il Catalogo Perek-Kohoutek (PK).
    • L'Uppsala General Catalogue (UGC) conta quasi 13000 galassie, visibili dall'emisfero boreale, a cui si aggiungono altre galassie catalogate dall'European Southern Observatory (ESO).
  • Altri cataloghi specifici si occupano di altri oggetti, tra cui i quasar e le nebulose.