Storia della letteratura italiana/Ippolito Pindemonte: differenze tra le versioni
mNessun oggetto della modifica |
|||
Riga 1: | Riga 1: | ||
== Biografia == |
== Biografia == |
||
Studiò a Modena e a Verona ricevendo un educazione di tipo classico. |
Studiò a Modena e a Verona ricevendo un educazione di tipo classico. |
||
In giovinezza viaggiò molto in Italia (Roma, Napoli e la Sicilia), Francia, Germania e Austria. Nel periodo della [[w:Rivoluzione francese]] si trovava a Parigi con [[w:Vittorio Alfieri]]: pur apprezzando gli ideali rivoluzionari, alle violenze del [[w:Terrore]] contrappose sempre il desiderio di pace nell'abbandono alla contemplazione della natura. Subendo l'influenza del poeta inglese [[w:Thomas Gray]] e del poeta svizzero [[w:Salomon Gessner]], la sua poesia è di stampo [[w:Neoclassicismo|neoclassico]], con chiari elementi che si avvicinano alla nuova sensibilità [[w:Romanticismo|romantica]]. Ottenne un premio dall'[[w:Accademia della Crusca]], di cui divenne membro. Morì nel 1828, un anno dopo il suo caro amico [[w:Ugo Foscolo]]. |
In giovinezza viaggiò molto in Italia (Roma, Napoli e la Sicilia), Francia, Germania e Austria. Nel periodo della [[w:Rivoluzione francese|Rivoluzione francese]] si trovava a Parigi con [[w:Vittorio Alfieri|Vittorio Alfieri]]: pur apprezzando gli ideali rivoluzionari, alle violenze del [[w:Terrore|Terrore]] contrappose sempre il desiderio di pace nell'abbandono alla contemplazione della natura. Subendo l'influenza del poeta inglese [[w:Thomas Gray|Thomas Gray]] e del poeta svizzero [[w:Salomon Gessner|Salomon Gessner]], la sua poesia è di stampo [[w:Neoclassicismo|neoclassico]], con chiari elementi che si avvicinano alla nuova sensibilità [[w:Romanticismo|romantica]]. Ottenne un premio dall'[[w:Accademia della Crusca]], di cui divenne membro. Morì nel 1828, un anno dopo il suo caro amico [[w:Ugo Foscolo]]. |
||
La sua opera più nota è sicuramente la [[w:traduzione]] dell'''[[w:Odissea (Omero)|Odissea]]'', che ebbe grandissimo successo e numerose edizioni e ristampe. Inoltre, le ''Poesie campestri'' (prima edizione del 1788), le ''Prose campestri'' (1794), le ''Epistole'' (1805) e i ''Sermoni poetici'' (1819). Fu anche autore di diverse [[w:tragedia|tragedie]], tra cui ''Arminio'' (1804), in cui si nota l'influenza della poesia [[w:ossian]]ica. Il poemetto ''I cimiteri'' fu lasciato incompiuto dall'autore alla notizia che il Foscolo stava per dare alle stampe ''I sepolcri'': questi dedicò il carme proprio al Pindemonte. |
La sua opera più nota è sicuramente la [[w:traduzione|traduzione]] dell'''[[w:Odissea (Omero)|Odissea]]'', che ebbe grandissimo successo e numerose edizioni e ristampe. Inoltre, le ''Poesie campestri'' (prima edizione del 1788), le ''Prose campestri'' (1794), le ''Epistole'' (1805) e i ''Sermoni poetici'' (1819). Fu anche autore di diverse [[w:tragedia|tragedie]], tra cui ''Arminio'' (1804), in cui si nota l'influenza della poesia [[w:ossian]]ica. Il poemetto ''I cimiteri'' fu lasciato incompiuto dall'autore alla notizia che il Foscolo stava per dare alle stampe ''I sepolcri'': questi dedicò il carme proprio al Pindemonte. |
||
==Opere== |
==Opere== |
||
Riga 27: | Riga 27: | ||
* [[s:Poesie campestri/La Melanconia|La Melanconia]] |
* [[s:Poesie campestri/La Melanconia|La Melanconia]] |
||
* [[s:Poesie campestri/La Giovinezza|La Giovinezza]], |
* [[s:Poesie campestri/La Giovinezza|La Giovinezza]], |
||
*[[s:LE QUATTRO PARTI DEL GIORNO]] |
*[[s:LE QUATTRO PARTI DEL GIORNO|LE QUATTRO PARTI DEL GIORNO]] |
||
**[[s:Poesie campestri/Il Mattino|Il Mattino]] |
**[[s:Poesie campestri/Il Mattino|Il Mattino]] |
||
**[[s:Poesie campestri/Il Mezzogiorno|Il Mezzogiorno]] |
**[[s:Poesie campestri/Il Mezzogiorno|Il Mezzogiorno]] |
||
Riga 33: | Riga 33: | ||
**[[s:Poesie campestri/La Notte|La Notte]] |
**[[s:Poesie campestri/La Notte|La Notte]] |
||
*[[s:Poesie campestri/Lamento d'Aristo|Lamento d'Aristo in morte di Giuseppe Torelli]] (1817) |
*[[s:Poesie campestri/Lamento d'Aristo|Lamento d'Aristo in morte di Giuseppe Torelli]] (1817) |
||
*[[s:Dissertazione su i giardini inglesi e sul merito in ciò dell'Italia]] |
*[[s:Dissertazione su i giardini inglesi e sul merito in ciò dell'Italia|Dissertazione su i giardini inglesi e sul merito in ciò dell'Italia]] |
||
*[[s:Dissertazione su i giardini inglesi/Avvertimento|Avvertimento]] |
*[[s:Dissertazione su i giardini inglesi/Avvertimento|Avvertimento]] |
||
*[[s:Dissertazione su i giardini inglesi|Dissertazione su i giardini inglesi e sul merito in ciò dell'Italia]] |
*[[s:Dissertazione su i giardini inglesi|Dissertazione su i giardini inglesi e sul merito in ciò dell'Italia]] |
Versione delle 16:05, 20 gen 2009
Biografia
Studiò a Modena e a Verona ricevendo un educazione di tipo classico. In giovinezza viaggiò molto in Italia (Roma, Napoli e la Sicilia), Francia, Germania e Austria. Nel periodo della Rivoluzione francese si trovava a Parigi con Vittorio Alfieri: pur apprezzando gli ideali rivoluzionari, alle violenze del Terrore contrappose sempre il desiderio di pace nell'abbandono alla contemplazione della natura. Subendo l'influenza del poeta inglese Thomas Gray e del poeta svizzero Salomon Gessner, la sua poesia è di stampo neoclassico, con chiari elementi che si avvicinano alla nuova sensibilità romantica. Ottenne un premio dall'w:Accademia della Crusca, di cui divenne membro. Morì nel 1828, un anno dopo il suo caro amico w:Ugo Foscolo.
La sua opera più nota è sicuramente la traduzione dell'Odissea, che ebbe grandissimo successo e numerose edizioni e ristampe. Inoltre, le Poesie campestri (prima edizione del 1788), le Prose campestri (1794), le Epistole (1805) e i Sermoni poetici (1819). Fu anche autore di diverse tragedie, tra cui Arminio (1804), in cui si nota l'influenza della poesia w:ossianica. Il poemetto I cimiteri fu lasciato incompiuto dall'autore alla notizia che il Foscolo stava per dare alle stampe I sepolcri: questi dedicò il carme proprio al Pindemonte.
Opere
- Avvertimento premesso alla prima edizione delle Prose campestri
- Hoc erat in votis
- Optima quaeque dies miseris mortalibus aevi prima fugit
- templa serena, despicere unde queas alios, passimque videre errare, atque viam palanteis quaerere vitae
- Quod latet arcana non enarrabile fibra
- Vos sapere et solos ajo bene vivere, quorum conscipitur nitidis fondata pecunia villis
- Pane egeo, jam mellitis potiore placentis
- Rura mihi et rigui placeant in vallibus amnes, flumina amem, sylvasque inglorius
- Me vero primum dulces ante omnia Musae, quarum sacra fero ingenti perculsus amore, Accipiant
- Tecum etenim longos memini consumere soles, et tecum primas epulis decerpere nodes
- Lucentemque globum Lunae, Titaniaque astra Spiritus intus alit
- Lettera della Contessa Elisabetta Mosconi alla Contessa Teodora Pompei
- La Solitudine (1788)
- Al Cavaliere Clementino Vannetti
- Al Signor Guglielmo Parsons gentiluomo inglese
- Alla luna 1788)
- Alla salute
- La Melanconia
- La Giovinezza,
- LE QUATTRO PARTI DEL GIORNO
- Lamento d'Aristo in morte di Giuseppe Torelli (1817)
- Dissertazione su i giardini inglesi e sul merito in ciò dell'Italia
- Avvertimento
- Dissertazione su i giardini inglesi e sul merito in ciò dell'Italia
Traduzioni
- s:A Venere [1] (1792)
- s:Odissea [2] (1822)