Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Germania Ovest-2: differenze tra le versioni

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===Phantom tedeschi<ref>Sito di Joe Baugher relativo all'F-4F</ref><ref>Bonsignore, Ezio: ''Un caccia ad interim per la Germania?'' RID 1994</ref><ref>Speciale ''Fantasmi Crociati'', JP-4, marzo 1991</ref>===
===Phantom tedeschi<ref>Sito di Joe Baugher relativo all'F-4F</ref><ref>Bonsignore, Ezio: ''Un caccia ad interim per la Germania?'' RID 1994</ref><ref>Speciale ''Fantasmi Crociati'', JP-4, marzo 1991</ref>===
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In tutto, la Germania ottenne un totale di 175 F-4F, 10 F-4E e 88 RF-4E. Nonostante la sua esperienza operativa era stata riavviata da appena 16 anni, nel '71 la Luftwaffe aveva già ordinato i jet F-86 e F-104, quest'ultima una fase molto criticata data una certa impreparazione a gestire una tale macchina così critica nel pilotaggio. In ogni caso con 5 stormi con gli F-104G e 4 con i G-91R-3, agli inizi degli anni '70 la LW era una delle forze aeree più potenti dell'Europa. Per potenziare la sua capacità operativa, venne ordinato il Phantom, ma con un programma decisamente originale. Dapprima venne richiesto il Phantom II nella versione 'recce'. Forse perché in tale contesto l'F-104 era decisamente mediocre, almeno fino a che non ebbe il pesante pod Orpheus sotto la fusoliera. Così nel 1968 venne firmato un contratto per ben 88 Phantom da ricognizione. Si stava infatti rendendo disponibile la versione da ricognizione su base E, quindi con una fusoliera più lunga e con 7 serbatoi interni anziché 6, con un set di sensori simile a quello dei tipi RF-4C. I lavoro videro il coinvolgimento della MBB per alcune parti da produrre e poi assemblare. Il primo aereo, in ogni caso, volò dagli USA per la Spagna e da lì giunse in Germania. Non causalmente, era noto come 'Spirit of St. Louis'. Nel '72 si era arrivati a 8 RF-4, con l'AG 51 'Immelmann', poi seguirà l'G 52 di Leck. Con una struttura più avanzata e motori più potenti, il set da ricognizione degli aerei tipo RF-4C era migliorato in efficacia. C'erano 4 camere per coprire 180°, lanciatori di bengala per l'uso notturno e due sistemi propriamente notturni, l'IRRS infrarosso, e lo SLAR a latd della fusoliera. C'era anche la capacità di sviluppare a bordo le foto e scaricarle sul campo di interpretazione con delle cartucce speciali. Le missioni potevano essere essere volate grazie anche al radar APQ-99 multimodale. Tutti gli aerei vennero consegnati entro il maggio 1972. Gli RF-104G vennero convertiti in più utili F-104G d'attacco. L'importanza dell'ordine tedesco fu tale che su 160 aerei prodotti, oltre la metà degli RF-4E andarono alla Luftwaffe. Molti altri i clienti, ma in genere si sono accontentati di un solo squadrone e non certo di ben due stormi.
In tutto, la Germania ottenne un totale di 175 F-4F, 10 F-4E e 88 RF-4E. Nonostante la sua esperienza operativa era stata riavviata da appena 16 anni, nel '71 la Luftwaffe aveva già ordinato i jet F-86 e F-104, quest'ultima una fase molto criticata data una certa impreparazione a gestire una tale macchina così critica nel pilotaggio. In ogni caso con 5 stormi con gli F-104G e 4 con i G-91R-3, agli inizi degli anni '70 la LW era una delle forze aeree più potenti dell'Europa. Per potenziare la sua capacità operativa, venne ordinato il Phantom, ma con un programma decisamente originale. Dapprima venne richiesto il Phantom II nella versione 'recce'. Forse perché in tale contesto l'F-104 era decisamente mediocre, almeno fino a che non ebbe il pesante pod Orpheus sotto la fusoliera. Così nel 1968 venne firmato un contratto per ben 88 Phantom da ricognizione. Si stava infatti rendendo disponibile la versione da ricognizione su base E, quindi con una fusoliera più lunga e con 7 serbatoi interni anziché 6, con un set di sensori simile a quello dei tipi RF-4C. I lavoro videro il coinvolgimento della MBB per alcune parti da produrre e poi assemblare. Il primo aereo, in ogni caso, volò dagli USA per la Spagna e da lì giunse in Germania. Non causalmente, era noto come 'Spirit of St. Louis'. Nel '72 si era arrivati a 8 RF-4, con l'AG 51 'Immelmann', poi seguirà l'G 52 di Leck. Con una struttura più avanzata e motori più potenti, il set da ricognizione degli aerei tipo RF-4C era migliorato in efficacia. C'erano 4 camere per coprire 180°, lanciatori di bengala per l'uso notturno e due sistemi propriamente notturni, l'IRRS infrarosso, e lo SLAR a latd della fusoliera. C'era anche la capacità di sviluppare a bordo le foto e scaricarle sul campo di interpretazione con delle cartucce speciali. Le missioni potevano essere essere volate grazie anche al radar APQ-99 multimodale. Tutti gli aerei vennero consegnati entro il maggio 1972. Gli RF-104G vennero convertiti in più utili F-104G d'attacco. L'importanza dell'ordine tedesco fu tale che su 160 aerei prodotti, oltre la metà degli RF-4E andarono alla Luftwaffe. Molti altri i clienti, ma in genere si sono accontentati di un solo squadrone e non certo di ben due stormi.


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*Jagdgeschwader 74 (JG 74 ''Mölders'')
*Jagdgeschwader 74 (JG 74 ''Mölders'')
*Wehrtechnische Dienstelle fur Luftfahrzeuge 61 (Centro sperimentale)
*Wehrtechnische Dienstelle fur Luftfahrzeuge 61 (Centro sperimentale)



===Tornado===
===Tornado===

Versione delle 21:07, 22 gen 2009

Indice del libro

Note cronologiche ed evolutive della Luftwaffe

Inizialmente l'aviazione tedesca ebbe, a partire dal 1955, oltre 300 F-86, circa 80 F-86K, 450 F-84F e 108 RF-84F che ne fecero la principale forza aerea NATO in Europa continentale.

La sua potenza continuò ad essere mantenuta ai massimi livelli con:

  • decine di batterie SAM Nike-Hercules (140 km di gittata e capacità nucleare)
  • 950 F-104G, disponibili ai reparti dal 1961 alla metà anni '80 (chiaramente non tutti insieme, anche perché oltre 250 andarono persi in incidenti)
  • 344 G.91R3+ altre versioni minori, dal 1962 alla fine anni '70
  • 88 RF-4E in linea dal 1970 circa (2 Stormi) e 175 F-4F in servizio dal 1972 su quattro Stormi (aggiornati una prima volta attorno al 1980, mentre lo standard ICE venne implementato nel corso degli anni '90 su 110 aerei). Gli RF-4E vennero dotati di bombe fin dai primi anni '80, ma tale capacità venne rimossa alla fine del decennio.
  • Gli Alpha Jet A, usati come rimpiazzo dei G.91R, vennero comprati in 175 macchine dalla fine anni '70. Questa sottoversione era molto meglio equipaggiata degli addestratori standard, e infatti gli Alpha Jet A sono stati usati con stormi d'attacco leggero.

Attorno al 1994 tutti gli A.Jet e gli RF-4E sono stati radiati. In parziale compenso, i 24 MiG-29 ex-DDR sono entrati in servizio nel JG 72 assieme ai Phantom ICE dell'seconda Staffel dello Stormo, basato a Preschen.

I Tornado entrarono in servizio dall'Agosto 1983, con un totale di 228 macchine per 4 Stormi, in sostituzione degli F-104G (entro la fine degli anni '80). 35 Tornado ECR entrarono in linea dai tardi anni '80. I Tornado sono stati aggiornati con una serie di interventi attualmente eseguiti su circa una novantina di macchine, destinate a restare in servizio per parecchi altri anni.

Altri aggiornamenti -non relativi direttamente agli aerei- visti dopo il 1984: l'introduzione massiccia di missili Roland 2 per la difesa delle basi (96 sistemi) a integrazione dei cannoni da 20 mm. I MIM-104 Patriot, i nuovi missili a lungo raggio, utilizzati al posto dei Nike con un primo ordine per 14 batterie e 776 missili. In totale era previsto -al 1990, quando la prima batteria era da poco entrata in servizio-, di ricevere ben 36 batterie missilistiche, con altre 22 (1508 missili) 'in prestito' dall'US. Army (delle quali dopo 10 anni era previsto che 14 passassero definitivamente alla Germania). Altri aggiornamenti erano dedicati ai missili HAWK, aggiornati allo standard PIP II con sistema optronico alternativo e migliorie nell'elettronica di scoperta. I missili Pershing IA, invece, non hanno avuto i previsti successori 1B o II e sono stati radiati a seguito degli accordi USA-URSS sui missili tattici con oltre 500 km di raggio.


F-84F, RF-84F e F-86

L'F-84F

Il primo, nuovo aereo da combattimento per la rinata Luftwaffe fu l'F-84F Thunderstreak, un potente e pesante aereo subsonico-transonico d'attacco, discendente dal vecchio F-84 Thunderjet. Stando a Take-Off, i primi 20 aerei vennero consegnati nel novembre del '56 alla LW, che era stata ricostituita ufficialmente il 24 settembre 1956.

Il primo reparto d'attacco venne costituito il 20 giugno 1959, con il JaBoG.31, a cui seguiranno i 32, 34 e 35. Queste unità possono non sembrare molte, ma in effetti la LW ricevette qualcosa come circa 450 aerei, molti di più di qualunque altra aviazione europea (l'AMI non arrivò nemmeno alla metà di quella cifra, 150, la Francia 361, Belgio e Olanda entrambi a 180). Le consegne di questi Thunderstreak iniziarono in Europa dal '55 e gli aerei consegnati, 1.301, finiranno rimpiazzati dai '104 e in parte consegnati a Grecia e Turchia nel decennio successivo. Seguivano del resto il successo, a cui la Germania non partecipò, dei precedenti F-84 (per lo più del tipo G), che dal febbraio 1951 vennero consegnati alla Francia in 318 esemplari, e subito dopo da 187 aerei olandesi, 213 belgi, 170 danesi e 254 italiani (dal maggio del '52).

Dei 715 RF-84F prodotti, ben 386 vennero inviati a Paesi NATO, dove le loro ottime capacità di ricognitori-bombardieri vennero sfruttate dall LW con due unità di volo, gli Aufkl. G51 and 52, mentre uno stormo francese (33rd Escadre), una squadriglia belga (42eme Escadrille), uno squadrone olandese (No. 306 Squadron), uno Danese (Nr. 717 Skvadron) e due gruppi italiani (18 e 132) fecero lo stesso. Il lungo muso contenente macchine fotografiche di ottima qualità (giudicate senza mezzi termini superiori a quanto disponibile per gli RF-104G) anticipava l'evoluzione successiva della Republic: l'F-105 Thunderchief.

L'F-86

Quanto ai prestigiosi e ben più eleganti Sabre, i primi con la croce nera furono 75 Mk 5 ex-RCAF del 1957-58, forniti per preparare i piloti quando poi sarebbero arrivati i nuovi aerei. Questi Mk 5, con motore Orenda 10 da 2.880 kgs e ala '6-3' per migliorare la manovrabilità in quota, erano a tutti gli effetti equivalenti agli F-86F-30 americani. La potenza superiore di circa 500 kg rispetto ai precedenti Mk 2 consentiva di salire a 12.000 m in 'appena' 9 minuti. Fatto interessante, il precedente Mk 2, che pure era l'equivalente dell' F-86E ('l'ammazza-MiG') ci metteva circa il doppio (o quantomeno, una dozzina di minuti) per fare lo stesso, quando il MiG-15 necessitava di circa 6-7 minuti. Non erano però tutti vantaggi per l'Mk 5 sul predecessore. Il motore più potente richiese un prezzo da pagare, che si concretizzava in una riduzione del raggio di oltre il 20% rispetto ad un F-86F. Inoltre, cancellando gli slats la velocità di atterraggio e stallo era più alta e quindi, meno raccomandabile per piloti non molto esperti, anche perché a basse velocità la stabilità era tutt'altro che eccelsa.

Come si è detto, gli aerei vennero forniti dal '57 e servirono nella Waffenschule 10 (che ritroveremo anche negli anni successivi), fino ad un massimo di 65 aerei in servizio in simultanea nel gennaio '59, per cadere a 25 nell'aprile successivo, e scomparire nel marzo del '62. Pur essendo validi aerei, la maggior parte venne a quel punto semplicemente rottamata.

Gli Mk 6 erano il nome operativo dei CL-13B. Questi caccia avevano l'Orenda 14 da ben 3.300 kgs, e per giunta erano più leggeri, seppure non di molto, degli Mk 5. Il risultato fu un aereo eccellente, capace di circa 1.140 kmh in volo livellato e di superare i 16.500 m di tangenza, qualcosa come oltre 2.000 in più rispetto agli F-86F, e il rateo di salita raggiunse circa 3.600 m.min, almeno il 40-50% meglio. Il primo volo avvenne il 19 ottobre del '54 e sebbene i primi aerei ebbero l'ala 6-3 'normale', gli ultimi ebbero quella modificata con gli slats sul bordo d'attacco per migliorare le prestazioni a bassa velocità così come la controllabilità. Parecchi aerei Mk 5 ebbero pure tale modifica successiva. In tutto ne vennero costruti 292 per la sola RCAF con sn.23371/23662 per gli stormi 1,2,3 e 4, e poi altri 90 giunsero (23663-752) di rinforzo, fino a che il tipo non venne rimpiazato dai CF-104 dal '63 al '68. Ma la loro vita non era certo limitata al Canada, poiché fino all'ottobre 1958 ben 1.815 Canadair Sabre vennero costruiti di tutte le versioni e di essi 655 erano gli Mk 6.

Di questi eccellenti aerei, 225 andarono alla Luftwaffe. Iniziarono il servizio con il JG 71 'Richthofen', che aveva il nome dell'asso degli assi tedesco della I GM, ed era comandato dall'asso degli assi di tutti i tempi, Hartmann. I primi Mk 6 arrivarono dal 6 giugno 1959 e in seguito si diffusero anche con i JG 72 e 73. Generalmente usati solo come caccia (di aerei d'attacco non v'era certo mancanza), nondimeno talvolta ebbero anche missioni aria-superficie. Ma il carico più importante che apparve sotto le loro ali fu l'AIM-9, che la maggior parte di essi ebbe durante i primi anni '60. Ma per poco, visto che nel '64 il JG 71 già venne convertito al nuovo e difficile F-104G, mentre gli altri due ebbero i 'piccoli Sabre' quali erano i G-91R, che realizzavano 20 anni dopo, per quei giochi del destino, quello che non era riuscito a Gabrielli con il G.55: vendere ai Tedeschi un caccia italiano.

L'F-86K

Il primo caccia ognitempo fu una versione dell'F-86H 'Sabre-dog' che già dal '51 era una realtà negli USA. Questo caccia era una macchina strategica, che tuttavia aveva talmente poco a che vedere con il Sabre che si voleva dargli un nome diverso, F-95. In ogni caso, non si poteva esportare in Europa per timore di compromettere il sistema di fuoco Hughes E-4, troppo avanzato e al contempo, troppo inaffidabile al tempo stesso. Così venne studiata una versione semplificata dell'aereo che l'USAF non solo appoggiò, ma che già il 22 gennaio 1953 premette per farla produrre alla Fiat-Aeritalia, con armamento di 4 cannoni da 20 mm al posto della batteria di razzi da 70 mm, troppo speficici come 'antibombardieri', e con un sistema di tiro semplificato, ma che faceva affidamento ad un equipaggio di due elementi. Ma questo F-86D biposto costava troppo e allora la N.A studiò un tipo monoposto con l'MG-4 e 4 cannoni da 20 con 132 colpi l'uno, più il solito radar APG-37, che consentiva inseguimenti in caccia e calcolava la distanza di tiro per i cannoni, assieme ad un sistema A-4 di mira ottica. Il lavoro iniziò il 14 maggio 1953 su due aerei YF-86K, ed appena 2 giorni dopo venne fatto l'accordo per la licenza Fiat, la quale almeno inizialmente avrebbe solo assemblato i primi 50 aerei forniti dagli USA. Tuttavia, per sveltire le necessità dei caccia ognitempo europei, 120 K vennero costruiti dalla N.A. e come gli altri, essendo forniti in conto MDAP, avevano sn- USAF, in questo caso 54-1231/1350. Il primo YF-86K volò il 15 luglio 1954, e mutuava dal 'D' il motore J47-GE-17B con AB con un avanzatissimo sistema elettronico di controllo carburante (un FADEC, come si direbbe oggi) e muso leggermente più lungo. I due aerei vennero poi inviati in Italia, mentre i primi K vennero costruiti e volarono dall'8 marzo 1955 fino al dicembre, 59 per l'Olanda e 60 per la Norvegia, uno rimase negli USA. Il primo aereo Fiat-assemblato volò il 23 maggio 1955 e i 50 aerei del contratto NA-207 ebbero mm. 6185/53-8273. Arrivarono poi il contratto NA-221 per 70 aerei dell'agosto del '54, Sn-55-4811/80, e il NA-232 per 56, del luglio 1955, con sn fino al 55-4936 e infine il NA-242 per 45 del dicembre 1955, 56-4116/60, con le ali dell'F-86F-40-NA, poi retrofittato in parte sulle macchine precedenti. Le consegne partirono dal '56.

In tutto l'AMI ne ebbe 63, 62 la Francia, 6 Olanda, 4 Norvegia. Sui 221 assemblati, ben 88 andarono alla LW nel '57-58, anche se alcuni, in riserva, non volarono mai. Eppure prestarono servizio nel JG 74 e 75, e dal '62 erano tutti armati di AIM-9 e sedili del tipo MB inglesi. I loro sn erano 55-4845, 4866, 4878, 4881, 4882, 4888, 4895/4899, 4901, 4904, 4907/4935, 4935, 4936, 56-4116/4160. Servirono fino al '66, prima di cedere il passo agli F-104G e poi molti passarono al Venezuela, anche perché solo 4 aerei andarono persi in 7 anni di servizio, in netto contrasto con quello che purtroppo accadrà poi per i caccia Lockheed. Il radar dei K era capace di una portata pratica di circa 16 km, ma quello che colpiva era la facilità di uso da parte del pilota, che aveva l'impressione di muovere una torcia portatile per guardare nelle tenebre. No si poteva dire lo stesso del '104, il cui radar era a stento migliore in termini di portata e peggiore come intuitività d'uso. A parte questo raro encomio per un sistema avionico dell'epoca, il K era capace di andare in supersonico con una picchiata e stabilizzazione ad alta quota, toccando anche mach 1,16 per un certo periodo di tempo (nonostante l'AB, restava comunque una macchina subsonica). Ovviamente era meno agile e con l'AB inserito, con minore autonomia dei 'day-Sabre'.

'Gina' e Alpha Jets

Un 'Gina' tedesco con araldica particolarmente sgargiante

I G.91R-3 meritano a loro volta più che un accenno. Vinsero il concorso del '56 per un caccia tattico leggero indetto dalla NATO. Per molti aspetti erano simili a dei piccoli Sabre, dei quali avevano anche la velocità di stallo, grossomodo 205 kmh, ma erano più 'scattanti' data la minore mole. Essi erano capaci di volare missioni d'attacco e di ricognizione grazie alle macchine fotografiche nel muso. Dai primi anni '60 ne entrarono parecchi in servizio. Una settantina venne costruita dalla Fiat-Aeritalia, ma altri 277 vennero prodotti (come 20 anni prima si cercò di fare per il G.55) dalla Dornier, tutti nello standard G.91R-3, che rispetto ai tipi italiani aveva una strumentazione di volo più completa, 4 punti d'aggancio che non lo costringevano a dover optare tra serbatoi per allungare il raggio d'azione (max 600 km, autonomia 1.800 km) o carico bellico (che riduceva il raggio a 320 km) per un totale, comunque, teorico di 907 kg, e pratico di appena la metà. Differentemente dai tipi italiani (che arrivarono a tale 'innovazione' solo con il G.91Y) ebbero due ben più potenti cannoni DEFA nel muso al posto delle 4 M3 da 12,7 mm. Con i cannoni, 4 punti d'aggancio e avionica migliorata, erano quasi dei 'super G.91'. La LW capì che anche se erano caccia leggeri, andavano comunque adeguatamente equipaggiati e poi usati in massa sul campo di battaglia, per avere risultati adatti. Le capacità fuori-strada, anche per via del carrello a doppio movimento (verticale-orizzontale) e dei mezzi di supporto sviluppati dalla Fiat, erano reali, ma il concetto del 'caccia leggero' non convinse molto.

La Francia, che perse con il Taon ('nonno' del Jaguar') e l'Etendard, ebbe un clamoroso cambiamento di opinioni annullando l'ordine per i caccia leggeri, altre nazioni seguirono questo stesso discorso, incluso l'US Army che investigava su qualche unità di caccia di appoggio. La risposta NATO fu piuttosto di rinforzare i campi d'aviazione che accettare aerei limitati nelle prestazioni. Per fargli cambiare idea, sarebbe stato necessario un progetto come il successivo G.91Y, ma quando questo apparve era piuttosto superato a sua volta (nel '66). Inoltre, i G.91 erano subsonici, anche l'Y che aveva gli stessi due motori J85 dell'F-5A. Ma quest'ultimo era capace di mach 1,4 e nell'insieme un ottimo velivolo a tutte le quote. Fu questo che in realtà divenne il vero 'caccia leggero NATO', tanto che venne venduto a Norvegia, Olanda, Spagna, Grecia, Turchia e a tanti altri utenti. La Grecia e la Turchia dovevano comprare anche, nell'insieme, 50 G.91R-4 simili agli R-3 ma con le 4 12,7 mm. Non accadde, e questi aerei vennero rilevati dalla LW e usati per addestramento, per poi essere ceduti anni dopo al Portogallo, utente di aerei di seconda mano anche del tipo R-3. Quanto agli addestratori, 101 G.91T vennero prodotti per l'AMI e 66 andarono alla LW.

Negli anni '70 cominciarono le forniture di 175 Alpha Jet A (Appui, attacco), velivolo minuscolo che si poteva considerare l'addestratore più avanzato del mondo (anche se ha avuto meno successo ed evoluzione dell'Hawk). 175 E (Echole) andarono alla Francia, principalmente come aerei d'addestramento, e con un cannone da 30 mm DEFA come armamento sotto la fusoliera. Gli A erano tutt'altre macchine. Sotto la fusoliera avevano il potentissimo cannone BK 27, i 4 punti d'aggancio potevano portare agevolmente 2 serbatoi e 6 bombe, c'era anche una dotazione di ECM ALQ-70 al posto del secondo sedile, da montare quando necessario, o di pod Elettronica; un HUD e attrezzature varie per sfruttare appieno l'aereo. Questo era appena più lento del G.91R (circa 970-1.000 kmh) ma capace di volare con molta più facilità di guida e bimotore, quindi più affidabile. Decollava in appena 500 m a pieno carico e poteva raggiungere con un volo a bassa quota 380 km di distanza con 1,5 tonnellate di armi, oppure oltre 500 km se in volo hi-lo-hi. Questo lo rendeva capace di andare oltre il raggio del G.91 trasportando nondimeno circa il triplo del carico. Così 4 stormi, incluso quello di stanza, per compiti eminentemente addestrativi, in Portogallo, ebbero tale aereo, radiato non senza perplessità attorno alla metà degli anni '90.

F-104[1]

La saga del '104 sarebbe finita presto con i problemi di carico, autonomia, capacità ognitempo. Di tutti i '104 americani, ordinati in 722 esemplari, solo 296 vennero realmente consegnati. Il Phantom, per quanto più costoso, si impose nettamente. Ma sarebbe stato così anche per la NATO? L'Europa e il Giappone erano devastati dalla guerra e non potevano permettersi aerei molto sofisticati. Per il '104 sarebbe finita con una rapida scomparsa, relegato negli album d'epoca. Oppure c'era una possibilità di riscatto per quello che restava il primo aereo da mach 2? Con la necessità di rimpiazzare gli F-84F entro un certo periodo di tempo e di 'recapitare' le bombe B-43, la LW tedesca appena ricostituita pensava già di fare il passo in avanti verso il mondo del supersonico. Ben presto venne indetto un concorso NATO di grande entità, ben maggiore di quello del '56 vinto dal G.91R. Stavolta c'era da piazzare un potenziale di 2.000 aerei supersonici, e vennero coinvolti produttori di ogni tipo: c'era la Dassault con il Mirage III, il Lighting della E.E., la Saab con il J-35, tutti concorrenti temibili. Gli americani presentarono l'F-102, F-104, F-105, F-106, F8U, F-11F. Il '104 era presentato dalla Lockheed con la lettera G, per Germany, come aereo multiruolo ed ognitempo, radar F15A NASARR ( che vuol dire: North American Search and Ranging Radar), fusoliera rinforzata, 5 punti d'aggancio, carburante aumentato. Era insomma un velivolo ben più sofisticato del caccia intercettore F-104A e anche del multiruolo C. Vi fu un'accesa competizione, che si concluse come si sa. Quello che sfugge è come si sia accertata la superiorità di un aereo che nella versione proposta nemmeno esisteva, e che si basava su di un tipo già ben noto per i problemi e gli incidenti che causava. Eppure, il 6 novembre 1958 venne dichiarato vincitore con un contratto firmato il 6 febbraio sucessivo per 66 aerei, presto incrementati a 96 e poi aumentati da una richiesta di produzione su licenza di altri 210. A questo punto la palla di neve stava diventando una valanga, e il Canada, trascinato dalla vittoria tedesca, il 2 luglio 1958 selezionò 200 CL-90 o CF-104 (ex-CF-111) e 38 CF-104D da comprare dalla Lochkeed. I motori dovevano essere prodotti dalla solita Orenda di Malton, Ontario. Il 20 aprile del '60 arrivarono gli ordini dell'Olanda, il 20 giugno del Belgio, il 2 marzo dell'Italia. Presto il 'contratto del secolo' coinvolse anche il Giappone e lo sviluppo continuò sotto l'egidia della Germania.

Questo tipo di aereo, simile esternamente al modello C a parte l'assenza della sonda, era una macchina ognitempo con capacità d'intercettazione e attacco, sistema di puntamento che comprendeva anche una specie di IRST, con un sistema di localizzazione notturno. Questo 'IR sight' è stato diverso dal piccolo IRST del '104S successivo, ma pur sempre, per quanto poco noto, il '104 dal modello G in poi ha avuto una qualche forma di visione notturna, molto limitata, eliminata con il '104ASAM. La capacità del radar nella lotta aria-aria era la classica intercettazione a collisione, in quella aria-terra con ricerca, bombardamento, cartografia. C'era anche la piattaforma inerziale LN-3, una delle prime montate su di un aereo, anche se tutt'altro che impeccabile come funzionamento.

C'erano altre modifiche: per esempio, oltre ai rinforzi strutturali, i combat flap si inclinavano di 15° riducendo il raggio di virata del 33% sopra i 1.500 m (e anche così rimase 'generoso'). Pare che i punti d'aggancio fossero in realtà sette, di cui due sotto ciascuna ala, ma di fatto pare che solo 5 vennero usati, trasportando fino a 2 t di carico o anche più con i 4 serbatoi ausiliari presenti. Due AIM-9 potevano essere sistemati sotto le ali o sotto la fusoliera, con una speciale rotaia doppia. I serbatoi interni aumentarono di 160 galloni, fino a 1784. La coda venne ingrandita per aumentare il controllo e migliorata nei controlli di volo. Il paracadute passò da 16 a 18 piedi, i freni irrobustiti, sistema C-2 di lancio pilota che poteva funzionare in tutte le condizioni eccetto che a bassa quota, sotto i 90 o sopra i 550 nodi. Il motore era il J79-GE-11A da 4500-7.200 kgs, coprodotto da MAN-FN-Fiat. Il prototipo era un '104 A, il 56-0770 modificato dalla casa madre e volò a Palmdale il 1 settembre 1960 con i colori canadesi, visto che era inteso come CF-104. Il primo vero 'G' era il Werke Number 2001 del 5 ottobre 1960, prodotto in serie dal maggio del '61. Gli europei si ritrovarono a produrlo suddivisi in gruppi: quello Sud riguardava la Dornier, Heinkel, Messerchmitt, Siebel e BMW. Il Gruppo Nord era olandese e tedesco, quello ovest belga, quello Italiano con Fiat-Aeritalia e varie minori, poi c'era il Canada con 161 ordini per costruire ali e parti della fusoliera. La Lockheed costruì parecchi '104 tra cui i primi 66 per la Germania. Ma era in Europa che vennero costruiti più aerei: inizialmente 210 per il Gruppo Sud, 350 per il Nord, 188 per l'Ovest, 199 per l'Italiano. Dagli USA arrivarono 139 aerei G e vari TF, iniziando la produzione già il 7 giugno 1960, quello del gruppo Sud arrivò al volo per primo il 5 ottobre, dal Gruppo Ovest si ebbe il primo risultato il 3 agosto 1961, il gruppo nord seguì l'11 novembre e quello Italiano il 9 giugno 1962 per un totale di 169 aerei per Germania, Olanda e Italia. Seguiranno anche 140 aerei ordinati al Canada, e la produzione totalizzò entro il 1973 1.122 aerei nella sola versione G.


La Luftwaffe iniziò a ricevere il primo di oltre 900 F-104G appena una mezza dozzina d'anni dopo essere stata ricostituita ufficialmente. Ebbe ben il 35% di tutti gli Starfighter costruiti, raccogliendone un totale di ben 915. Inoltre, tutti e 5 i centri di produzione figurano tra i fornitori di tali aerei: 30 F-104F, 96 G, 136 TF-104G vennero forniti dalla Lockheed, altri 255 giunsero dal 'Gruppo Nord', 210 da quello 'Sud', 88 dal gruppo Ovest e 50 dal gruppo 'Italiano'. Arrivarono poi anche 50 apparecchi di produzione MBB come rimpiazzi, e di questo si parlerà poi approfonditamente.

I '104 tedeschi divennero così i più numerosi, e di gran lunga, di tutti. A metà degli anni '70 raggiunsero una forza di 5 stormi d'attacco, con capacità nucleare; più 2 di intercettori e due da ricognizione. Senza con questo contare i 2 stormi della Marineflieger, usati come macchine d'attacco antinave e ricognizione.

Per primi giunsero gli F-104F Lockheed alla Waffenschule 10 di Norvenich, ancora con gli sn. USAF. Poi, dal luglio 1960, passarono al JBG 31 'Boelke' della stessa località, per poi diventare pienamente operativi nel '63, in un'epoca in cui la corsa agli armamenti procedeva spedita nonostante le tante e costose innovazioni da adottare. Seguirono così i JBG 32 di Lechfeld, JBG 33 di Buchel, JBG 34 di Memmingen, JBG 36 di Hopsten e i caccia per i JG 71 di Wittmundhafen e JG 74 di Neuburg. Anche i due stormi AKG 51 e AKG 52 di Manching e Leck ebbero gli F-104, nella versione RF. La Marina passò dai Sea Hawk britannici ai '104 per l'MFG1 di Schleswig e l'MFG2 di Eggebeck. Questi aerei avrebbero avuto, caso unico tra tutta la stirpe dei '104, capacità di portare missili antinave Kormoran, per un incremento notevole delle capacità d'attacco contro la prevista minaccia della Flotta Sovietica del Baltico. Ben 350 missili vennero comprati con entrata in servizio attorno alla metà degli anni '70.

Per addestrare tutti i piloti necessari venne iniziato un programma intensivo per i piloti, usando spesso gli aerei della LW basati a Luke AFB, per il 4512 e 418st Sqn. Naturalmente le condimeteo erano ben diverse da quelle poi incontrate al ritorno, in Europa, dove ci si acclimatava alla Waffenschule 10 di Jever. Nondimeno, le perdite furono elevatissime, cominciando dai primi due aerei persi nel 1961, 7 nel '62, 12 nel '64. Era solo l'inizio, già nel '65 c'era un picco di 28 perdite. Lo Starfighter non perdonava errori. C'era un detto dell'epoca, Canadese, in cui si diceva che per avere un '104 si doveva comprare un pezzo di terra ed aspettare che vi cascasse sopra. A metà del '66 i Tedeschi, che in fatto di perdite supereranno anche i Canadesi, avevano già 61 aerei distrutti con la morte di 35 piloti, e il rateo di incidenti raggiunse i 139 per 100.000 ore di volo. Questo ovviamente portò a considerare l'aereo insicuro e mortifero da parte della stampa 'generalista', ma gli argomenti non mancavano di certo. In effetti, il totale di perdite sembra quello di un conflitto a bassa intensità, con circa 270 aerei distrutti in incidenti e 110 piloti uccisi in azione, circa il 30% del totale fornito. Ma con l'F-84F si era giunti al 36% e in meno tempo.

Cosa non funzionava del '104? L'aviazione norvegese aveva avuto sei perdite in 56.000 ore di volo, gli spagnoli nemmeno una (record assoluto di sicurezza, per quanto in un'attività di volo ridotta). Vennero investigate molte cause, dal motore all'impianto ossigeno, all'avvisatore dello stallo. Ma in definitiva, il '104 era impegnato a volare molto basso e per molto tempo, il che comportava, pur con la sua stabilità, il manifestarsi di inevitabili errori umani. Non era ancora il tempo del volo totalmente automatico tipo Tornado. Inoltre, con non meno di 38-45 ore di manutenzione per ora di volo, i coscritti tedeschi dei reparti avieri erano sottoposti ad un lavoro forse superiore alle loro possibilità, e i piloti tedeschi non superavano le 15 ore di volo per mese, relativamente poche per l'epoca, quando la NATO ne chiedeva spesso anche 20. Il fatto è che nel congestionato spazio aereo tedesco si giocavano partite importanti, e queste a quanto pare comprendevano anche l'eccesso di perdite in addestramento. C'era bisogno di un valido deterrente contro il Patto di Varsavia e il '104 nel bene e nel male, lo era. Ma questo non impediva di criticare come si fosse arrivati a questo punto.

IL generale Panitzki, critico del programma, venne costretto alle dimissioni a metà del '66. Il suo posto venne preso da Stehinoff, 'l'asso organizzatore' della guerra. In precedenza il programma '104 aveva fatto un'altra vittima, Hartmann, l'asso degli assi tedesco, ritornato da non molti anni in Germania dopo la prigionia in URSS. Hartmann aveva proposto per la neonata LW una macchina meno critica del '104, tipo l'F-100. Ma gli fu risposto che 'i politici hanno deciso che noi possiamo avere questi aerei (i '104)' e pur avendo ragioni da vendere sui rischi di questo salto, Hartmann venne messo da parte. Anche Steinhoff era critico nei confronti del '104 e delle decisioni dei politici, tanto che nel '64 redasse un rapporto correttivo per i tanti problemi riscontrati, che tuttavia non ebbe alcuna attenzione. Per esempio, il set d'eiezione C-2, che doveva avere un razzo più potente per capacità di salvataggio anche a quota zero, ma il rimedio fu trovato peggiore del male dati i problemi di stabilità che causava al sedile. Vi furono diverse messe a terra dei '104 fino a quando ai Lockheed C-2 seguirono i Martin-Baker Mk 7A nel '67-68, e presto ebbero anche il 'collaudo', nel settembre del '68. Per l'epoca c'era stato anche un miglioramento del tipo di addestramento che dimezzò le perdite a 'soli' 9-11 aerei all'anno. Ma cosa facevano i '104 nella LW? Nel caso dell'attacco strategico, erano bombardieri nucleari, con ben 250 aerei capaci di portare una bomba H del tipo B-43, da ben 1 Mt. Dovevano decollare entro 17 minuti dalla chiamata. Questo immenso potenziale nucleare fu certo un deterrente ognitempo capace di influenzare le scelte strategiche del Patto di Varsavia. Per il compiti convenzionali, in genere c'erano razziere LAU-3A e bombe CBU-33 a grappolo. L'aereo aveva il cannone Vulcan, anche se non sempre, e 5 attacchi di cui due alle estremità alari e due sotto le ali, più uno sotto la fusoliera.

Gli aerei della Marineflieger erano 151, in servizio dal '64 e ovviamente le loro capacità superarono notevolmente quelle dei Sea Hawk: prestazioni supersoniche, accelerazione, INS, radar. Anche se non erano velivoli adatti per manovre acrobatiche e poco inclini a combattere contro aerei più agili. Quando arrivarono i Kormoran, missili da 650 kg con 37 km di gittata (42 max prima della caduta in mare), con un radar capace di funzionare in maniera attiva ma anche passiva e volo a 30 m di quota (non molto basso per un missile del genere), testata da 165 kg con 56 kg di esplosivo e 16 cariche radiali che aumentavano a dismisura la distruzione nelle viscere della nave colpita (quindi una testata mista HE-Cluster).

Intanto la LW era preoccupata della vulnerabilità dei suoi aeroporti agli attacchi e dato che il '104 richiedeva molta pista per decollare, venne studiato dalla Lochkeed un modo per far salire in quota gli aerei trasformandoli praticamente in 'missili'. Il programma segreto iniziò subito, già nel '63. Il pilota era a bordo dell'aereo trainato da un rimorchio e veniva sparato da un razzo da oltre 60 t di spinta ad oltre 500 kmh, dopo che il motore era stato acceso. L'aereo veniva sparato con tanto di carico nucleare, poi ritornava alla base oppure usava le autostrade tedesche, provviste di barriere d'arresto come dotazione standard.

Ma la cosa non divenne mai una realtà operativa, per un programma che sembrava una riedizione del Natter del periodo bellico, e che di fatto rendeva quasi incomprensibile perché, piuttosto che usare un aereo pilotato, non si ricorresse direttamente ad un missile 'cruise'. Poi vi fu un altro risvolto, quello dell'aereo con comandi CCV sperimentato dalla MBB sperimentato nel '77, che ebbe vari passi avanti, l'ultimo dei quali fu l'aggiunta di una coda di '104 dietro l'abitacolo, nel 1980. Così l'aereo diventava più agile, con un impianto FBW a tripla ridondanza e il 20% di stabilità negativa. In seguito i lavori torneranno utili per l'X-31 e l'EFA.

Un altro sviluppo fu l'acquisto dei 50 aerei della MBB, ordinati nel tardo '68, e consegnati nel '70-73. Erano sensibilmente migliorati, anche al motore J79. I serial erano 26+1/26+0.

Intanto, dal '71 inziarono le consegne dei Phantom da ricognizione e i poco soddisfacenti RF-104G vennero sostituiti nel '73-74, gli F-104G dal '76 con i Phantom, dal 1982 venne chiuso il centro d'addestramento di Luke e nel 1987 l'ultimo reparto della LW con il '104 lo tenne in servizio fino al 1987. I '104 andarono poi a Turchia, Grecia, Taiwan. La Marina fu anche più rapida della LW, tanto che l'MFG1 si convertì al nuovo aereo nel luglio 1982. Gli ultimi aerei vennero mantenuti in servizio sperimentale dal WTD 61 di Manching, fino al 22 maggio 1991, data dell'ultimo volo.


Luftwaffe:

  • KG 51 "Immelmann": Ingoldstadt/Manching, RF-104G, Nov 1963 to Jan 1971
  • KG 52: Leck, RF-104G/TF-104G, Ott 4-set 71
  • BG 31 "Boelcke": Norvenich, primavera 1961 -Aprile 1983
  • BG 32, Lechfeld: Dic 1964--Aprile 1984.
  • BG 33: Muchel, Ag 1962--Mag 1985.
  • BG 34: Memmingen, luglio 1964--Ott 1987.
  • BG 36: Rheine-Hopsten, Feb 1965--1975.
  • G 71 "Richtofen": Wittmundhaven, Mag 1965--mag 1973
  • G 74 "Molders": Neuberg, Mag 1964--giu 1974
  • 2 Dt.Lw.Ausb.Stff: (4512th, 4518th, 4443rd USAF Combat Crew Training Squadrons, 4510th CCT Wing), sciolto nel 1983.
  • Waffenschule 10: Norvenich (1961-1963), Jever (1963--1983)
  • Erprobungsstelle 61: Manching, dal 1960 as test
  • Luftwaffenvershorgungsregiment 1: Erding 1962--1988.
  • MFG 1: Schleswig-Jagel, Set 1963--Ott 1981
  • MFG 2: Eggebeck, 1965--1986


Phantom tedeschi[2][3][4]

In tutto, la Germania ottenne un totale di 175 F-4F, 10 F-4E e 88 RF-4E. Nonostante la sua esperienza operativa era stata riavviata da appena 16 anni, nel '71 la Luftwaffe aveva già ordinato i jet F-86 e F-104, quest'ultima una fase molto criticata data una certa impreparazione a gestire una tale macchina così critica nel pilotaggio. In ogni caso con 5 stormi con gli F-104G e 4 con i G-91R-3, agli inizi degli anni '70 la LW era una delle forze aeree più potenti dell'Europa. Per potenziare la sua capacità operativa, venne ordinato il Phantom, ma con un programma decisamente originale. Dapprima venne richiesto il Phantom II nella versione 'recce'. Forse perché in tale contesto l'F-104 era decisamente mediocre, almeno fino a che non ebbe il pesante pod Orpheus sotto la fusoliera. Così nel 1968 venne firmato un contratto per ben 88 Phantom da ricognizione. Si stava infatti rendendo disponibile la versione da ricognizione su base E, quindi con una fusoliera più lunga e con 7 serbatoi interni anziché 6, con un set di sensori simile a quello dei tipi RF-4C. I lavoro videro il coinvolgimento della MBB per alcune parti da produrre e poi assemblare. Il primo aereo, in ogni caso, volò dagli USA per la Spagna e da lì giunse in Germania. Non causalmente, era noto come 'Spirit of St. Louis'. Nel '72 si era arrivati a 8 RF-4, con l'AG 51 'Immelmann', poi seguirà l'G 52 di Leck. Con una struttura più avanzata e motori più potenti, il set da ricognizione degli aerei tipo RF-4C era migliorato in efficacia. C'erano 4 camere per coprire 180°, lanciatori di bengala per l'uso notturno e due sistemi propriamente notturni, l'IRRS infrarosso, e lo SLAR a latd della fusoliera. C'era anche la capacità di sviluppare a bordo le foto e scaricarle sul campo di interpretazione con delle cartucce speciali. Le missioni potevano essere essere volate grazie anche al radar APQ-99 multimodale. Tutti gli aerei vennero consegnati entro il maggio 1972. Gli RF-104G vennero convertiti in più utili F-104G d'attacco. L'importanza dell'ordine tedesco fu tale che su 160 aerei prodotti, oltre la metà degli RF-4E andarono alla Luftwaffe. Molti altri i clienti, ma in genere si sono accontentati di un solo squadrone e non certo di ben due stormi.

I Phantom vennero poi richiesti per un altro compito, quello di cacciabombardieri multiruolo. Dato che alla Germania non erano concessi aerei da caccia del tutto ognitempo, gli F-4F non avevano missili Sparrow ma solo Sidewinder e cannone, certamente poco per un caccia da 13-27 t. Erano alleggeriti, se non altro, rispetto ai tipici 'E' e più prestanti, anche perché non avevano i 900 kg di missili sotto la fusoliera e mancavano di uno dei serbatoi interni, mentre avevano tutti i 'combat slats'. In ogni caso, permaneva il radar di scoperta e il RIO, per una macchina senza più capacità ognitempo al contempo. Da notare che all'epoca c'erano anche altri tipi 'degradati' di caccia tattici: i MiG-23MS erano provvisti del sistema a corto raggio del MiG-21, mentre i Mirage F.1A avevano solo un sistema radar telemetrico, senza alcuna capacità ognitempo. Originariamente si era pensato alla versione monoposto del Phantom, proposta per il concorso TFX, ma questa venne annullata per ragioni di costi. Così piuttosto venne comprato il Phantom F sotto il contratto FMS 'Peace Rhine'.

Il primo venne consegnato (era il 3701) volando il 18 marzo 1973. Inizialmente vennero mandati nella George AFB (erano i primi 8), per l'addestramento dei piloti. Poi vennero rimpiazzati, nel '76, da 10 F-4E appositamente comprati ma sempre rimasti negli USA.

I Phantom F (Friederich, come il Bf 109 dell'omonima versione) hanno prestato servizio con i vari JG 71 dal maggio '74, con il JG 74 dal settembre del '75, entrambi reparti da caccia. I due stormi di cacciabombardieri erano il JaboG 35 e 36 li ebbero dopo, erano quelli di Rheine-Hopsten e Pferdsfeld. Tutti i reparti erano, almeno da un certo punto, multiruolo, ma a seconda della priorità, c'erano il 60% e il 40% a seconda della vocazione primaria del reparto. Le armi divennero i missili AIM-9F, bombe Mk 82 normali e ritardate, e più tardi due singoli missili AGM-65 Maverick.

Gli equipaggi erano limitati a 150 m di quota minima in Europa, anche per questo volavano estesamente con i T-38 negli USA per un totale di 200 ore per i piloti e 85 per i navigatori. Sopratutto, dai primi anni '80 si cominciò ad usare estesamente il Canada con spiegamenti operativi a Goose Bay, dove si poteva volare anche a 60 m e a tutto gas, così come sul mare di Decimomannu dove c'era il sistema DACT per l'addestramento aria-aria. In tutto vennero forniti 165 F-4F con una componente importante prodotta dall'industria tedesca, uno dei quali rimase ad Eglin nella base sperimentale. Nel 1990 il totale delle perdite, non indifferente ma di gran lunga inferiore a quello degli F-104G (anche a parità di ore di volo) era di 21 'F' e 15 RF, dato che questi ultimi dovevano volare principalmente a volo radente (gli 'F' invece, erano anche caccia intercettori, con profili di volo meno rischiosi).

Dato il numero elevato di RF-4E vi sono stati importanti ammodernamenti: uno venne modificato quale aereo ELINT nel programma 'Peace Trout', con il sistema APR-39 degli F-4G. Un altro programma, ben più diffuso, fu quello di dotare i Phantom ricognitori anche di capacità d'attacco, portando fino a 2.270 kg di carico, per esempio 6 BL-755 (da 272 kg l'una), una delle armi più importanti della LW. Questo avvenne negli anni '80, ma dopo alcuni anni le armi sono state rimosse e nel 1993-94 i due stormi RF, uno dopo l'altro, sono stati sciolti; 32 aerei vennero inviati in Turchia e 20 in Grecia come surplus. L'AG 51 ebbe poi i Tornado, l'AG 52 venne invece sciolto definitivamente.

I Phantom F era invece un aero ancora utile, e mentre gli Alpha Jet e RF-4E, come anche gli ultimissimi F-104G, sono spariti rapidamente in quei primi anni '90, non così per i cacciabombardieri, che ebbero vari aggiornamenti fin dai tardi anni '70. 12 vennero modificati come addestratori bicomando, per poi ritornare alla configurazione originaria, mentre dal 1980 cominciarono le modifiche con il sistema IFR per i viaggi di traferimento in Canada. Non c'erano aerocisterne nella LW, per cui venivano usati aerei americani. Infine, una importante innovazione fu quella dei missili AIM-9L che in larga misura potevano ovviare all'assenza dei missili Sparrow. Ma questo non era tutto. Presto comparve anche il programma F-4 ICE (Improved Combat Efficiency), del 1983. Così il Phantom sarebbe passato, saltando i missili Sparrow, direttamente dai Sidewinder agli AMRAAM, grazie all'uso dell'APG-65 dell'Hornet, modernissimo caccia tattico che all'epoca stava giusto entrando in servizio. Notare bene che molte nazioni hanno scelto, piuttosto, il radar dell'F-16, ma la Germania puntò al miglior radar multimode dell'epoca, di categoria 'media' piuttosto che leggera. Di questi Phantom modificati ne vennero richiesti 73, poi aumentati a 110 verso la fine degli anni '80.

La Fase 1 iniziò solo nel 1989-90 con il RWR ALR-68, la LINS H-423, computer dati aerei CUP-143/A, e databus Std 1553R. La fase due avvenne subito dopo, con il radar nuovo che permetteva finalmente di usare un sistema di scoperta che permetteva di vedere bene bersagli in volo a bassa quota anche senza dover volare ad un massimo di 1.000 m. Nel luglio 1989 il programma era completato, ma solo il 22 novembre 1991 venne tirato un AIM-120. Nel '92 vennero consegnati 6 aerei al JG 71, ma questo per il momento fu tutto. I missili AIM-120 erano ancora indisponibili e lo furono presumibilmente fino ad oltre il 1993, mentre questi caccia modificati erano ancora una rarità per diverso tempo, per esempio ancora nel '93 il JG 72 non ne aveva[5].

Così i Phantom F vennero usati due volte per coprire i ritardi di altri programmi: prima per i Tornado, poi l'EFA (da qui l'estensione del programma ICE). Questi aerei vennero usati nel tipo ammodernato dai JG 71, 72, 73 e 74, quest'ultima assieme ai 24 MiG-29 ex DDR. Con questi caccia il Phantom ha operato fino a che i Fulcrum sono stati rivenduti. Non erano gli unici caccia moderni della DDR, visto che c'erano anche un certo numero di MiG-23, ma questi ultimi, nonostante fossero diffusi anche in altre nazioni ex-nemiche (Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria) vennero radiati dal servizio senza ripensamenti (nonostante i loro missili a medio raggio, che la Luftwaffe non aveva affatto fino all'arrivo dei MiG-29). I MiG invece sono stati ben considerati e nonostante il loro modesto numero, immessi in servizio (20 monoposto e 4 biposto). Nelle intercettazioni, in genere, cooperavano con i Phantom in condizione subordinata, dato che gli F-4 avevano un radar maggiormente efficace e un operatore specifico che si poteva dedicare solo al suo uso. A parte la mancanza di un moderno IFF e quindi la difficoltà di identificare con certezza un nemico in situazioni BVR (usando al meglio i radar di bordo e missili collegati), per il resto il problema dei Phantom tedeschi fu la fornitura di appena 96 AIM-120, dato l'ordine per l'MBDA Meteor a statoreattore (con gittata superiore), che tuttavia sarebbe stato disponibile solo dal 2013.. per il resto i Phantom aggiornati sono stati utili come gap-filler, un pò come gli F-104S ECO contemporanei (molto più limitati, anche se da subito provvisti di missili SARH).

Nel 1992-94 l'allora Ministro della difesa Wolfang Ruhe riprese, sotto la spinta dei costi della riunificazione, a vedere cosa si poteva fare per ridurre i costi della difesa, tanto da dibattere se c'era davvero bisogno dell'EFA, se questo doveva essere di tipo 'economico', che tipo di caccia dovesse essere comprato come macchina ad intermi, tanto da valutare anche il MiG-29M che tuttavia non era nemmeno disponibile. Quanto ai caccia, si sa che all'epoca erano disponibili (fine 1994) 40 Phantom ICE, più 40 modificati ma senza ancora il radar, e 40 non modificati. L'AIM-120 era stato postposto al 2005, con opzioni per 288 armi oltre alle 96 da comprare (quanti furono i missili Sky Flash in leasing RAF all'AM per i suoi 24 Tornado ADV). Alla fine si confermò, anche sotto la pressione dei patner del più grande programma europeo militare, che ne temevano il fallimento, l'ordine per gli EFA, anzi per gli EF-2000, mentre proseguiva l'aggiornamento ICE dei Phantom. Questi sarebbero stati in servizio per molti anni: gli ultimi fino al 2012 con il JG 71, il JG 73 li ha avuti fino al 2002, il JG 74 entro il 2008 e il JG 72 sciolto senza rimpiazzo con l'EF-2000.

Unità:

  • Jagdbombergeschwader 35 (JaboG 35)
  • Jagdbombergeschwader 36 (JaboG 36)
  • Aufklärungsgeschwader 51 "Immelmann" (AG 51 Immelmann)
  • Aufklärungsgeschwader 52 (AG 52)
  • Jagdgeschwader 71 (JG 71 Richthofen)
  • Jagdgeschwader 72 (JG 72 Westfallen)
  • Jagdgeschwader 73 (JG 73 Steinhoff)
  • Jagdgeschwader 74 (JG 74 Mölders)
  • Wehrtechnische Dienstelle fur Luftfahrzeuge 61 (Centro sperimentale)

Tornado

I programmi di sviluppo del PA-200 MRCA vennero presto incentrati sulla Germania, pur essendo il progetto di 'marca' britannica. La costituzione del consorsio Panavia avvenne Del potente interdittore ognitempo in parola, la Germania ha acquistato oltre 320 esemplari, circa 100 per l'aviazione di Marina (Marineflieger) e orientati alla lotta antinave con oltre 500 Kormoran, della versione 1 (175) o 2 (350) più moderna e di migliore gittata, circa 500 HARM antiradar ed equipaggiando due stormi su 48 aerei l'uno (il Primo, tra le primissime unità ad essere equipaggiate, sostituì gli F-104G/Kormoran dal 2 luglio 1982, e il Secondo, dal 1986), poi (attorno al 1993) ridotti a uno. La combinazione HARM/Kormoran è stata reputata quanto di meglio potesse essere usato contro le navi, potendo attaccarne sia lo scafo che i sensori con armi di diverse caratteristiche, subsoniche a volo radente o supersoniche di piccole dimensioni. Da notare la potenza, veramente impressionante, della Marineflieger come entità d'attacco al culmine della Guerra Fredda. Già aveva fatto un balzo in avanti notevole passando dal Seahawk all'F-104G (che significava, tra le tante cose, un rateo di salita passado da circa 1.200 m.min a 15.000), ma con decine di aerei armati di Kormoran (che davano valore anche a velivoli un pò superati come i '104G, data la capacità di attaccare al limite dell'orizzonte radar) era possibile, in un singolo attacco, distruggere una intera formazione navale. Posto che una tipica tattica dei Tornado IDS è di attaccare con i missili antinave in formazioni di 2-4 elementi, circa 40 aerei (la metà del totale teorico) potrebbero distruggere da 10 a 20 navi, anche se esse fossero tanto ben armate da richiedere 4-8 missili l'una (e alle Falklands, 6 Exocet centrarono 3 navi). Se si considera la presenza di 24 sottomarini, 40 navi missilistiche-siluranti, e un nucleo d'altura di 3 caccia e 12 fregate ben armati, più 10 navi logistiche armate quanto una corvetta, e un nucleo di unità MCM di decine di natanti, si può ben apprezzare come la Germania fosse in grado di rendere la vita difficilissima a qualunque avversario fosse penetrato nel Baltico.

Un Tornado lancia un Kormoran
Un Tornado lancia un Kormoran

Basti pensare che la MMI italiana, per quanto molto ben armata, al momento 'culminante' della Guerra Fredda aveva 4 incrociatori portaelicotteri, 4 caccia, 14 fregate e 10 sottomarini, più 7 aliscafi missilistici e una dozzina di unità MCM. Considerando la flotta d'altura soltanto, c'erano quindi 22 navi di cui 16 moderne o ammodernate e le altre obsolete. Né la MM, né la MN o la RN avrebbero potuto all'epoca sostenere l'impatto della sola Marineflieger, anche per la mancanza di aerei da caccia di capacità moderne (AMRAAM o MICA) e per il supporto dei 19 Atlantic tedeschi, di cui 5 in versione ELINT, fondamentali per localizzare le forze navali nemiche. Il numero di missili Kormoran, poi Kormoran 2 e HARM è meglio apprezzabile se si considera che il 36° Stormo dell'AMI ha avuto solo 60-70 Kormoran 1, poco oltre il 10% del totale prodotto, e sufficiente diciamo per una dozzina d'attacchi antinave se condotti con la tipica modalità di 'saturazione'.

La Luftwaffe ha avuto il resto dei Tornado, ripartiti in almeno 4 Stormi armati con armi di numerosi tipi, tra cui l'arma nazionale, modulare, MW-1, che è risultata troppo pesante (4,5 t.) per essere di agevole impiego, anche se ha una potenza di fuoco formidabile con i suoi 112 tubi capaci di ospitare fino a 4.700 submunizioni di vario genere, disperdibili in strisce minime di 400 x 400 m, selezionabili anche con valori fino a 3.000 x400 m (per lugubre che possa sembrare, questo significa che i 300 MW-1 avrebbero potuto, con questo 'setting', saturare l'intera Striscia di Gaza). L'ECR è la versione 'nazionale' dell'IDS base. Notare che la Marineflieger ha avuto priorità temporale nelle consegne dei Tornado.

Le unità equipaggiate sono:

  • JaboG 31 Boelke: opera sul Tornado dal 1 agosto 1983 a Nörvenich, Tornado IDS equipaggiati con le MW-1 (acquistate in oltre 300 esemplari totali).
  • JaboG 32: 1 agosto 1984, Lecheld, St. 322 su IDS e 322 su ECR. Non è stato abilitato alle armi nucleari.
  • JaboG 33: 2 settembre 1985, Büchel, stato abilitato alle armi nucleari.
  • WTD 61: reparto sperimentale tedesco di Manching.

Tornado IDS Batch 4:

  • Dimensioni: lunghezza 17,22, 16,72 senza sonda; ap. alare 8,36-13,91 m; altezza 5,69 m; sup alare 26,6 m2, carreggiata e passo carrello 3,1 e 5,27 m
  • Motori: 2 RB199 Mk 103 da 4-7,3 t/s, 7,66 in superpotenza; 6.092 l+ un max di 4x1542 o 2x2.313 l
  • Pesi: 13.950-28.000 kg (32 t in sovraccarico)
  • Prestazioni: 2032 kmh o 1,92 mach sopra 11.000 m, 1.911 continua o 1,8 mach; 1.126 kmh a quota 0 con carichi esterni, max circa 1.480 kmh, salita 178 m.sec, a 9.150 m in meno di 2'; tangenza 17.500 m, raggio 1.200 km circa, autonomia 2.800 km, con serbatoi esterni 4.213 km o 7 ore, g max 7,5
  • Carico bellico: 2 BK 27 con 180 cp e 8.150-9.500 kg (max dimostrato sperimentalmente: 13.000 kg, ma a carburante pressoché zero).

Questo programma ha avuto la guida tedesca fin dall'inizio. Mentre la RAF non si è curata di usare una macchina del genere, la Luftwaffe ha richiesto un modello chiamato EKA, poi denominato ECR. Il velivolo, in tale versione, ha un localizzatore dei radar nemici ELS, missili HARM, sistemi di ricognizione (linescan IIS) con sensore AN/ADR-5 (sbarcato dopo alcuni anni), un pod FLIR (Forward Looking InFrared) Carl Zeiss, ed un sistema di trasmissione dati ODIN (Operational Data Interface). La dotazione standar è di 4 missili, 2 pod ECM e 2 AIM-9, mentre per le missioni a lungo raggio possono essere equipaggiati con 2 serbatoi subalari. La linea di volo della Luftwaffe contava 35 velivoli in servizio attivo ed altre 15, aggiornate a questo standard, nell'AMI. L'ECR fu proposto anche all'USAF, non riscontrando successo, come sostituto dell' F-4G Phantom II.

Il programma venne iniziato nel 1983, con l'obbiettivo di sviluppare una macchina simile all'EF-111 Raven, ma, abbandonato tal proposito, si è puntato sullo sviluppo di un velivolo prevalentemente WW. Ordinati nel 1986, effettuarono il primo volo il 16 agosto 1988 e le consegne si conclusero nel 1992. Sono motorizzati con turboventole Mk 105, in grado di prestazioni molto superiori, con un valore di 4.419/8.020 kgs, aumentabili a 8443kgs. Il primo velivolo ECR-I uscì dalla linea di montaggio il 19 marzo 1992. Le macchine modificate erano le recenti Batch 5, tenute in riserva. La dotazione di questi apparecchi era basata sui motori Mk 103, un calcolatore da 224Kb di RAM , schermi cartografici digitali a colori, HUD rinnovato, sistema ECM ARWE con disturbatore elettronico Elt-553 Mk 2.

Per il loro ruolo di ricognitori, nella Luftwaffe e nell'AM, venne scelto un pod esterno simile all'Orpheus, mentre la RAF optò per 30 GR Mk 1A, che come gli ECR rinunciavano totalmente all'utilizzo dei cannoni interni per lasciare spazio ad un nuovo linescan Vinten 4000. I risultati, però, non sono stati considerati eccezionali pur trattandosi di un sistema interamente elettronico.

Il Tornado, pur essendo una macchina molto sofisticata per l'industria europea, si è dimostrato, nell'insieme, un velivolo di grande successo nonostante i continui ritardi per la definizione e lo sviluppo del progetto. Il velivolo si è rivelato affidabile e capace di effettuare attacchi ognitempo anche contro bersagli particolarmente protetti. L'implementazione di tutti i sottosistemi, anche per i costi, è stata piuttosto lenta e venne completata solo dopo la Guerra Fredda, quando, in seguito all'operazione Desert Storm, le incursioni in low level (a bassissima quota) vennero progressivamente abbandonate. La versione ADV ha accusato una notevole serie di problemi, specie nella componente elettronica, che non si è mai riuscita a dimostrare all'altezza delle necessità per la quale venne concepita.

EFA

Ora noto come EF-2000, o Eurofighter, è l'ultima 'edizione' del consorsio Panavia, stavolta replicata con l'aggiunta spagnola che almeno in origine aveva il 13% del totale per 100 aerei, l'Italia con il 21% e 165 velivoli, il 33% per UK e Germania per 250 aerei l'una. Ora le cose sono state riviste innumerevoli volte, data la fine della Guerra fredda, i costi enormi, specie per la riunificazione tedesca, forse avvenuta troppo in fretta, e l'eccesso di sofisticazione per un caccia che probabilmente non dovrà mai affrontare i nemici previsti come il Su-27-30-35, quanto piuttosto operare come aereo d'attacco al suolo in qualche 'teatro di guerra' lontano. Basti dire che il programma italiano era per 7 gruppi di volo (quindi tutti quelli con il '104) poi ridotto a 6 con 121+9 aerei in opzione per sei gruppi, e anche così nel '97 si stimava il costo di oltre 16.000 miliardi. Quello 'nudo' dell'aereo era calcolato a 'soli' 65 mld, ma si vede bene che la media superasse in realtà abbondantemente i 100 mld per aereo. Non stupisce quindi la volontà tedesca di rivedere tutto, magari con un EFA monomotore, oppure privo di cannone (questo è stato proposto a dire il vero, dagli Inglesi) o senza IRST (effettivamente, il radar ECR-90 basta e avanza per la maggior parte delle situazioni, e del resto l'IRST dei primi Tomcat non fu fornito ai piloti iraniani e nessuno ne ha sentito la mancanza), e così via. Alla fine, dopo anni di tribolazioni la situazione si va necessariamente definendo: l'EF-2000, come ora si chiama l'Eurofighter, è un programma troppo importante e avanzato per essere 'cestinato', come è già successo a tanti altri programmi europei tipo il Tonal, la NFR-90, l'SP-70, programmi falliti ma che hanno lasciato attuali le esigenze che intendevano coprire e che quindi hanno richiesto comunque dei rimpiazzi. Nel caso tedesco, gli F-4 ICE erano necessariamente una soluzione con le 'gambe corte', mentre uguale, anzi peggior sorte era per l'Italia e i suoi decrepiti F-104ASAM. UK (Tornado ADV) e Spagna (F-18) non erano invece in 'immediato pericolo' e non dovevano prendere in leasing gli aerei da caccia americani o inglesi come fu costretta, per suo grande scorno, a fare l'AMI dato che l'EFA, il cui consorzio si costituì nel 1985, non riuscì proprio ad entrare in servizio nel '96, ma anni dopo e solo in quantità ridotte.

L'attuale ripartizione 'sarebbe', a produzione ultimata di:

Totali previsti
Nazione Tranche 1 Tranche 2 Tranche 3 Totale
AUT 15 0 0 15
DEU 44 68 68 180
ITA 29 46 46 121
SAU 0 48 24 72
ESP 20 33 34 87
GBR 55 89 88 232
TOTALE 157 284 260 707

E questo il totale prodotto fino a tempi recenti:

  • Austria - 9 (+6 in ordine)
  • LW - 40 (+140)
  • AM - 30 (+91)
  • Royal Saudi Air Force - 1 (+71)
  • E de l'A: 19 (+68)
  • Royal Air Force - 49 (+183)

Marina, 1997[6]

Non molti cambiamenti videro invece gli organici della Bundesmarine, a parte la riduzione dei sottomarini e delle navi leggere, con un certo rinnovamento nelle navi MCM. L'aviazione navale perdeva attorno al 1994 uno degli Stormi Tornado, rimasti sostanzialmente senza impiego dopo la fine della minaccia sovietica. In termini di navi d'alto mare, gli 'Hamburg' ebbero un degno successore con le F-123 'Brandemburg'.

Ordine di battaglia:

  • Navi maggiori: inquadrate nella flottiglia cacciatorpediniere, basata a Wilhemshaven e kiel, organizzate nel Primo Gruppo Cacciatorpediniere, con i 3 Lutjens, 2 e 4 Gruppo con le otto Bremen, 6 Gruppo con le F-123 Brandemburg, per un totale di 15 navi. 1 e 2 Gruppo di rifornimento, basati su 10 navi ausiliarie: 2 classe Type 701, 2 type 704, 2 typpe 760 erano le più importanti.

Note: la principale innovazione rispetto al 1984 è stata l'introduzione delle 4 F-123 Brandemburg. Queste grosse navi fregate, costruite con i criteri modulari MEKO, parzialmente stealth, sono state inizialmente armate solo con un cannone da 76mm, 2 da 20, 4 vecchi Exocet prelevati forse dagli Hamburg, un lanciamissili verticale Mk 41 con 16 missili Sea Sparrow, 2 RAM, 2 lanciasiluri binati e 2 elicotteri. Le loro potenzialità di crescita, inclusa la potenzialità di raddoppiare i lanciamissili, la resistenza ai danni e il parco elettronico, come anche la riduzione a 200 del numero di marinai di bordo le rendevano basicamente valide per ospitare un armamento molto superiore (con 32 lanciatori verticali Mk 41 e Sea Sparrow ESSM sarebbe possibile ospitare fino a 128 missili), mentre per il futuro le loro capacità operative sarebbero state incrementate dai siluri MU-90, elicotteri NH-90 e varie altre migliorie. I missili RAM, qui presenti con due lanciatori fin dalla costruzione, erano stati istallati su tutte le altre grandi navi 'Bremen' e 'Lutjens', come sistema standard da difesa ravvicinata antimissile. La versione antiaerea delle 'Brandemburg', la classe F-124 Sachsen, era già prevista in 4 esemplari per sostituire i vecchi Lutjens.

  • Gruppi MCM, basati a Olpenitz dal 1994. Essi vertevano su di una forza data dal 1° Gruppo MCM con 10 Type 332, 3 Gruppo con 5 Type SM.394 costieri, 5° Gruppo con 10 dragamine Type 404.

Gruppi MCM basati a Wilhenshaven: 4°, con 8 MJ 331 e una nave ausiliaria, e 6° con 6 Type 351 e 18 imbarcazioni telecomandate Troika. Assieme a queste unità vi era anche il gruppo Incursori subaquei su 3 compagnie.

Note: le Type SM-343 Hamelin vennero ideate come moderne navi posamine, poi convertite a dragamine. Capaci di 18 nodi, hanno un dislocamento di 600 tonnellate e un cannone da 40 mm, originariamente integrato da 60 mine. Le MJ-332 Frankental erano pure un moderno progetto con sonar DSQS-11M, ROV Penguin, cannone Bofors da 40 mm. I Lindau (Type 331) hanno due classici ROV PAP-104 e 5 sommozzatori, oltre al solito cannone da 40mm e lanciatori di chaff. I Type HL-351 hanno le imbarcazioni teleguidate Troika, chiamate Sheeound, avevano una lunghezza di 25 metri e una velocità di nove nodi. Per il futuro era prevista la chiusura del 4 e 6 Gruppo MCM.

  • Forze d'attacco (comando a Warnemunde): basate sul 3 e 5 Gruppo (Flensburg e Olpenitz) ciascuno su 8 Type 148, mentre il 2 e il 7 Gruppo basati ciascuno su 10 Type 143 o Type 143A. Essi hanno anche una nave Type 404 classe 'Elbe' e varie navi logistiche minori.

Note: le navi veloci, leggermente ridotte di numero, erano state aggiornate. A quel punto le Type 148 Tiger avevano un set ECM, un sistema datalink Link 11, 4 ufficiali e 26 marinai l'una. Esisteva anche un sistema posamine. Le Type 143 avevano un sistema di combattimento capace di gestire fino a 5 bersagli, un sistema ECM e Link 11, 41 uomini di equipaggio. Le navi 'Elbe' sono navi da 3500 t a pieno carico, 47 membri d'equipaggio e un gruppo di supporto motocannoniere forte di 30-45 uomini. Tra le prospettive di questa potente componente della Marina tedesca, la sostituzione delle vecchie Type 148 con le k-130, vere e proprie corvette.

  • Sottomarini: basati a Kiel, hanno il 3° gruppo con 12 Type 206, e il 1° con 5 Type 206 e 2 Type 205.

Note: i vecchi Type 205 erano usati solo per addestramento. I Type 206, 48 m di lunghezza, 456 t dislocamento emersi, 500 immersi, entrarono in servizio tra il 1973 e il 1976. Capaci di 17 nodi in immersione, con 22 uomini di equipaggio, erano armati di siluri DM-2 A2. Capaci di operare immersi in appena 20 metri d'acqua, dopo gli aggiornamenti avuti negli anni precedenti sono stati armati finalmente con siluri polivalenti di tipo moderno, capaci di attaccare tre diversi bersagli con altrettanti siluri in simultanea, e di ingaggiare bersagli con maggiore portate operative grazie al sonar SLW 83. Le mine e i materiali amagnetici di cui sono dotati li rendono capaci di operare con efficacia nella posa insidiosa di 24 mine, grazie anche alla silenziosità e capacità di operare in acque litoranee. Nondimeno, solo con l'entrata dei nuovi sottomarini, chiamati all'epoca col nome definitivo di U-212, le capacità di localizzazione sarebbero state migliorate drasticamente.

  • L'aviazione di marina, dotata a quell'epoca di un solo stormo di Tornado con forza aumentata da 48 a 54 apparecchi, più gli elicotteri come 22 Sea King, 17 Lynx e 19 Atlantic.
  • Componente elettronica-intelligence: basata a Kiel dal 1974, articolata in alcune sezioni incaricate tra l'altro di comunicare tramite onde VLF con i sottomarini immersi fino a 30 metri (stazione basata a Ostfriesland), di utilizzare i satelliti NATO con la stazione di Euskirchen, e di altri incarichi speciali, per un totale di 1600 militari e 600 civili coinvolti.

La Marina del XXI secolo[7][8]

La ritroviamo nel 2008, in buona parte modificata rispetto alla situazione precedente. Oramai la Guerra fredda è finita da un pezzo e gli anni del 'nuovo millennio' non sono passati invano.

Vediamo che tipo di cambiamenti si verificarono nell'appena 50enne (costituita nel 1956) Bundesmarine, ora conosciuta come Deutsche Marine.

Come relazioni internazionali la Germania non ha interrotto la sua partecipazione a STANAVFORLANT, 'Standing Naval Force Atlantic', l'equivalente mediterraneo STANAVFORMED e pur il STANAVORCHAN per il Canale della Manica. Questi gruppi permanenti d'altura NATO sono organizzati a tutt'oggi nella NATO Striking and Supporting Forces o STRIKFORNATO, basata a Napoli. Ma non ci sono più solo queste partecipazioni: Enduring Freedom e Active Endeavour sono a partecipazione e sotto controllo della marina tedesca (per quello che riguarda lo strumento navale) mentre come parte dell'UNIFIL 2, un intero gruppo di 2 fregate, 4 unità leggere e due di supporto è al largo delle coste Libanesi. Questo è un evento significativo per varie ragioni: è la prima volta che la Germania diventa leader di una forza internazionale sotto bandiera ONU. Questo passaggio di consegne è avvenuto il 15 ottobre 2006 dall'Ammiraglio De Giorgi che comandanva la Maritime Task Force 425, al Contrammiraglio Krause della MTF-448. Poi, la Germania è sempre stata un supporter di Israele, per l'imbarazzo che a livello storico si è creato dopo quello che successe ai tempi di Hitler. Ma la guerra in Libano e le distruzioni anche ad obiettivi civili l'hanno convinta a partecipare, con una votazione a larga maggioranza, il 20 settembre 2006. Questo ha comportato la partenza di una F-122 'Bremen', la KARLSRUHE, la nuova F-123 MECKLENBURGPVORPOMMERN, il nuovo rifornitore classe 'Berlin' FRANKURT AM MAIN. Mobilitate anche 3 unità Type 143A 'Gepard' più l'apposita nave appoggio ELBE. Sotto l'egidia del FLOTENNKOMMANDO, queste navi con vari elicotteri e circa 1.000 effettivi sono andate a pattugliare le acque al largo del Libano, temendo sopratutto i barchini esplosivi che eventuali terroristi malintenzionati avrebbero potuto lanciargli contro. Ma a dire il vero, l'unico attacco, pare anche con l'esplosione di una breve raffica di cannone, sarebbe stato portato da un F-16 Israeliano. Il che ha portato, oltre ad ovvie proteste tedesche, all'installazione di lancia-chaff MAFF e IFF MSSR-2000. Anche se è chiaro, non possedendo Hetzobollah una flotta degna di questo nome, che se l'attacco è avvenuto non era dovuto ad errori di identificazione.. per ottenere maggiore sicurezza le navi tedesche hanno integrato i due cannoni da 20 mm presenti con mitragliatrici da 12,7 mm e hanno disposto in generale di un equipaggio rinforzato. Questa missione è stata solo l'ultima di una serie di 'fuori area', come quelle nel Corno d'Africa, durante la Enduring Freedom, per 'tagliare la strada' ai terroristi in fuga dall'Afghanistan.

Insomma, un'evoluzione complessa rispetto alla tradizionale difesa degli stretti e del Baltico meridionale contro la Flotta sovietica del Baltico. Ma oramai questo non è più un compito prioritario. I Russi fanno buoni affari con i tedeschi e le loro capacità operative sul mare sono molto calate rispetto ai tempi dell'URSS. E ricostruire una credibile capacità navale è la cosa più lunga e difficile.

Ecco il quadro organizzativo della Marina tedesca nel XXI secolo. Anzitutto l'organizzazione è più snella e le navi meno numerose, secondo il piano 'Flotta 2005'; ora i reparti operativi sono suddivisi in 2 flottiglie. La Bundesmarine ha ridotto la sua forza a 18.000 effettivi, anche donne, e 3.600 civili. Il vertice di questa ridotta forza d'impiego è l'Ispettore Generale della MArina, attualmente l'Ammiraglio Nolting, e il suo QG è a Bonn. Da ricordare che ben 6.000 effettivi fanno parte dei reparti interforze della Difesa tedesca. Sotto il CSM vi sono il Comando Flotta o Flottenkommando, a Glucksburg, e l'Ufficio Navale o Marinamt di Rostock. Il primo ha responsabilità sulla flotta, il secondo sulla logistica e formazione professionale.

Comandante della Flotta è un Viceammiraglio che ricopre la carica che in sigla è la CINCGERFLEET, comandando due flottiglie con reparti omogenei e due stormi aeronavali (di cui uno da disattivarsi entro breve tempo).

Ora scendiamo a livello di flottiglie. La Prima o Einsatzflotille 1, sede a Kiel (dove c'é anche il prestigioso Istituto Medico Navale). Suo compito è quello di gestire il naviglio leggero, costiero e per attacchi speciali. Ha le corvette K-130 della 1a Squadriglia in fase di consegna (1a Korvettengeschwader), con base a Wanemunde.

Vi è anche la 7a Schnellbootgeschwader, squadriglia d'attacco, con 10 motocannoniere missilistiche Type 143A. Le squadriglie antimine sono la 3a e la 5a(Minesuchgeschwader).

Le risorse 'insidiose' sono a Eckernforde con la 1a Squadriglia Sommergibili (1a Unterseebootgeschwader), il centro d'addestramento alla guerra subacquea, ma sopratutto è interessante la presenza delle poco note forze speciali della Marina (Sepailisierte Einsatzkrafte o semplicemente SEK-M), che sono a livello di battaglione e comprendono: una cp comando e supporto, il reparto sommozzatori (Kampfscheimmerkompanie), i guastatori-sommozzatori (Minetaucherkompanie), cp mezzi subacquei di supportto (Unterstutzungskompanie), cp operazioni speciali, cp logistica e infine il Centro addestrativo vero e proprio.

L'elenco non sarebbe completo se non vi fossero anche menzionate le Forze di Protezione, la Marineschutzkrafte, su 4 compagnie di sicurezza e quella di comando e supporto.

La Seconda Flottiglia invece ha: la 2a Squadriglia fregate o 2° Fregattengeschwader, con le 3 'Sachsen' e le 4 'Brandemburg'; la 4a Flottiglia con le 8 fregate F-122 'Bremen'; lo squadrone ausiliario o Trossgeschwader per la logistica d'altura.

Poi ci sono anche:

  • La Marineamt di Rostock, per la logistica e lo sviluppo di nuove tecnologie;
  • Dipartimento per lo sviluppo dei Materiali a Bremenhaven
  • l'Accademia Navale (Marineschule) di Murwik-Flensburg
  • Scuola sottufficiali (Marineunteroffiziersschule) di Plon
  • Scuola del Genio (Marinetechinksckule) di Parow
  • Centro Addestramento Controllo danni
  • Scuola Operazioni navali (Marineoperationsschule).

Come logistica vi sono arsenali in tutte le grandi basi navali tedesche: Wilhemshaven, Ecjernforde, Kiel, Warnemunde; agli arsenali si aggiunge il Comando Scuola Navale a Eckenforde, e a Wilhemshaven il Centro Sistemi di Comando e Controllo.

Detto dell'organizzazione, passiamo alle navi.

Fregate missilistiche

Le F-122 Bremen sono le fregate più vecchie della Bundesmarine. Differentemente dalle 'sorelle' olandesi 'Kortenaer', oramai tolte da una prima linea che, nel caso olandese, è stata praticamente azzerata eccetto per le 4 LCF e i sottomarini, le F-122 sono rimaste sulla breccia. Dopotutto sono coeve delle 'Maestrale' e grossomodo equivalenti, anche se non hanno mai ricevuto il sonar a profondità variabile, hanno un misero cannone da 76 mm nonostante i loro 130 m e 3.800 t di stazza a pieno carico e non hanno un sistema d'arma di bordo ASW a lungo raggio, oltre ad avere capacità contraerea ridotta nell'attesa, molto lunga, di ottenere il sistema RAM, che è stato poi installato, ma solo negli anni '90, sopra l'hangar. In ogni caso sono considerate delle ottime navi. Realizzate in due lotti molto distanziati nel tempo, le prime 6 vennero completate nel 1979-84, le ultime due nel 1989-90. Attualmente inquadrate nella 4a Fregattengeschwader, operano in ambienti del tutto diversi dall'usuale Baltico e Mare del Nord come l'Adriatico e il Mediterraneo. Come motori, esse hanno un CODOG, ovvero- differentmente dalle Kortenaer, diesel (e non turbine) MTU per l'andatura di crociera e turbina LM-2500 per le puntate fino a 32 nodi, ma l'autonomia, in linea con le esigenze manifestate (come altro spiegarla?) è limitata a 4.000 miglia a 18 nodi.

Dopo le modifiche del 1993-95 vi sono complessivamente un lanciamissili Mk 95 Sea Sparrow aggiornato, 2 lanciatori RAM, 2 lanciamissili Harpoon quadrinati, cannone OTO da 76 mm, 2 Rh-202 da 20 mm, due lanciasiluri binati da 324 mm, e naturalmente i due Lynx. Per il resto è stato aggiornato il parco elettronico delle navi con il radar EADS del tipo TRS-3D, ovvero un sistema tridimensionale di nuova generazione con migliori capacità di scoperta e modalità per l'appunto, tridimensionali al posto del 2D precedente. La portata dovrebbe essere attorno ai 180 km. E' stato installato di recente, e fa compagnia al WM-25 che è valido sia per il controllo del tiro che per la scoperta di superficie, funzionando in bande I e J; lo STIR 180 guidamissili, navigazione Kelvin Hughes NUCLEUS 5000, sonar DSQS-23BZ, ma ancora del tipo a scafo, sistema di comando SATIR con sistemi di comunicazione Link 11 e 16, ECM FL-1800S, 2 SRBOC, 2 SLQ-25, il tutto per 225 uomini d'equipaggio. Hanno una vita operativa prevista fino almeno al 2014.

Le F-122 hanno potenzialità di crescita non sono molto alte; ma forse è meglio dire che non si è voluto investire troppo in queste navi, si veda il programma TRUMP Upgrade delle navi canadesi, trasformate da caccia ASW a antierei? Per esempio, vi era certo la possibilità di rimpiazzare il pezzo da 76 con uno da 100, 114 o 127 mm dei tipi disponibili sul mercato. In ogni caso, queste navi hanno rappresentato ancora costruzioni di tipo convenzionale.

La F 217 Bayern

Le successive F-123 Brandemburg, costruite in questo caso non per rimpiazzare le vecchie fregate Koln (come nel caso delle Bremen) ma i caccia 'Hamburg', sono navi del tutto diverse anche se sono armate quasi allo stesso modo, anzi involute rispetto a quello delle 'Bremen': 4 MM.38 residuati dai vecchi Amburg. Queste navi sono state completate nel 1992-96, come fregata 'supplente' al fallimento dell'NFR-90. BRANDEMBURG, SCHLEWING-HOLSTEIN, BAYERN e MECKENBURG-VORPOMMERN sono navi progettate largamente con i concetti MEKO anche se non senza influenza dalle precedenti F-122. Rispetto a queste vi erano delle migliorie sopratutto in termini dimensionali, ma non tanto in lunghezza, aumentata comunque a 139 metri, ma sopratutto per il volume. La loro costruzione ha visto la semplicità di assemblaggio tipica delle 'MEKO'. Esse, come si è detto, sostituivano i 4 caccia ASW Hamburg o Z-101A, del 1964-69. Queste vecchie navi erano state rimodernate con un programma nel 1975-79. Ai cannoni automatici francesi da 100 mm si erano aggiunti cannoni da 40 mm Bofors-Breda (in sostituzione dei vecchi L/60 Bofors), e la torre 3 aveva lasciato il posto a lanciamissili MM.39 Exocet. Dovevano essere mantenute in servizio fino ai primi anni '90, ma le date vennero anticipate.

Autorizzate il 19 giugno 1987 come F-94 e poi come F-123, dovevano essere navi da 4.000 t, con equipaggio contenuto in 220 persone, sopratutto intese per compiti ASW ma in generale erano navi polivalenti, anche la lotta contro i missili antinave. Pensate per essere navi capaci di un notevole potenziale di crescita, con un costo non superiore a 650 milioni di marchi, le F-123 vennero completate, come specifiche, in sole 6 settimane per essere approvate già in agosto dal Sottosegretariato degli Armamenti. La vita utile prevista sarebbe di 30 anni. Fondendo l'esperienza delle F-122 con quella delle MEKO 200-360 in realizzazione per clienti esteri, venne costituito un gruppo di lavoro il 27 ottobre con i cantieri Bremer Vulkan di Brema (F-122 'Bremen'), e B&Voss di Amburgo (MEKO), oltre all'AEG per i sistemi d'arma di bordo, la Thyssen e la HDW come associati al programma con ruoli minori. 21 dicembre 1987, l'Ufficio Federale per le Tecnologie Militari e Acquisizioni o BWB chiese al gruppo una offerta dettagliata entro il novembre 1988, e infatti già il 19 ottobre vennero proposte due possibili soluzioni, i cui supporter erano la Bremer-Vulkan e la B&Voss.Vinse quest'ultima dopot una competizione che fu tanto accanita da ridurre del 10% i costi rispetto al tetto di cui sopra, di 650 milioni per nave. 10 aprile, arrivo dell'autorizzazione alla costruzione, che sarebbe stata data al consorzio ARGE 123 (ARbeits GEmeinschaft) che era formato da Blohm6Voss, Howaldtswerke Deutsche Werft (HDW, meglio noto per le sue attività con i sottomarini) e la Thyssen Nordseewerke o TSNW. Contratto firmato il 28 giugno 1989, ad una settimana dall'approvazione del governo. Si era proceduto davvero in fretta, ma a dire il vero, malgrado questo e il riciclaggio di materiali usati da vecchie navi (i missili Exocet) la situazione politica era cambiata anche più in fretta e così quando vi fu l'impostazione ai cantieri B&V di Amburgo della capoclasse, il 5 febbario 1991, la Guerra fredda che aveva premuto per la loro realizazione già non c'era più; non solo, non c'era più nemmeno la DDR e la stessa GFR!, Anche così i lavori andarono avanti. L'AMBURG o F-215 venne varata nel '92 mentre la consegna richiese di aspettare fino al 14 ottobre 1994. La F-216 S.H. venne costruita nei cantieri HDW di Kiel con consegna il 24 novembre 1995; la F-217 Bayern ai Thyssen Nordseewerke di Emden, consegna 14 giugno 1996, e la F-218 M.V. venne invece realizzata dai cantieri Vulkan di Brema, con consegna il 6 dicembre 1996. Le navi divennero parte del 6o Gruppo di Fregate come le più moderne, anche se non necessariamente le più potenti, della Bundesmarine.

In ogni caso si trattava di navi rivoluzionarie. Vediamo come. Costruite anzitutto in acciaio per limitare i danni da incendi (Falklands docet), dislocanti anche per questo circa 5.000 t a pieno carico distribuite in 138,9 m di lunghezza fuori tutto, hanno scafo largo che garantisce tenuta al mare e stabilità (grazie anche alle pinne fisse laterali) e una valida piattaforma per sensori. VI è un timone semicompensato ad alettone sospeso (migliora la precisione nelle manovre a bassa velocità) e la carena è molto simile a quella delle pur più snelle F-122. Ma come capacità di sopravvivenza, le F-123 sono curate al massimo. A parte la costruzione delle strutture in acciaio, hanno una forma parzialmente stealth per ridurre la sezione radar e in generale le emissioni che possono tradirne la presenza. Paratie doppie ed elementi strutturali di rinforzo consentono di evitare cedimenti catastrofici della chiglia in caso di colpi a bordo , e in generale, le soluzioni del centro 61 di Meppen e dal BWB hanno comportato specifiche di robustezza e resistenza ai danni senza precedenti tra le costruzioni prima d'allora realizzate dall'ingegneria navale moderna. Lo scafo di suo è suddiviso in 15 compartimenti stagni che sono anche a tenuta di fumo, da un reticolo costituito da 6 paratie doppie e 8 semplici. Le sovrastrutture sono soddivise in due blocchi e in mezzo vi sono i due fumaioli appaiati e caratteristicamente rivolti ciascuno verso l'esterno, verso il basso. Superfici laterali dello scafo hanno 3 diverse inclinazioni, inclusa quella che corrisponde al lungo ponte di castello che arriva fino all'hangar. Riduzione della traccia magnetica, IR e acustica (motori in contenitori insonorizzati) sono altre caratteristiche. Il controllo danni ha 4 e non due sole zone, i sistemi di ventilazione sono indipendenti per ciascuno dei 12 moduli, così i sistemi antincendio e quelli elettrici con 13 centraline complessive. I locali vitali sono protetti da kevlare o acciaio. La riduzione del rumore è stata intesa anche per la prevista installazione di un sonar rimorchiato sviluppato con i francesi, la prima realizzazione di questo tipo da mettere su di una nave tedesca. Poi da considerare i moduli funzionali, che se non rendono particolarmente belle le navi che li adottano (tendono ad essere dei 'contenitori galleggianti' piuttosto gonfi) sono molto pratici e funzionali anche in sede d'aggiornamento: 4 moduli per le armi (uno da 4,7x4,1 m per la torre da 76 mm, uno da 6,75 x5,3 m per l'Mk 41 e due da 4,1x3,5 m per il RAM), 8 elettronici, e 43 moduli per ventilazione e carichi vari sono distribuiti dentro la nave.

Il sistema motore, del tutto o quasi identico a quello delle F-122, ha due turbine a gas LM-2500 da 25.450 hp a 3.600 giri-min, continuativi 20.000 hp; 2 diesel MTU 20V 956TB92 da 5.600 hp a 1.500 g.min turbocompressi e raffreddati ad aria, due gruppi riduttori Renk Tacke (anziché i meno efficienti BHS delle F-122). E siccome è difficile accoppiare i diesel in quanto questi sono su doppio montaggio elastico (per ridurre il motore) e quindi vibrano, è stata adottata una meccanica capace di collegarli anche tollerando escursioni di 5 cm. I gruppi di riduzione sono epicicloidali per le turbine e ad asse parallelo per i diesel, ed entrambe le eliche girano verso l'esterno grazie ad ingrannaggi a stella per l'asse di sinistra e a planetario per quello di destra. Esistono poi sistemi di regolazione SSS per impedire l'uso scorretto della trasmissione riducendo i rumori, specie operando con i diesel. Gli assi di trasmissione sono cavi e questo riduce il peso, con eliche a 5 pale a passo reversibile e variabile, che danno il meglio di sè nel settore delle silenziosità. Quanto all'impianto elettrico le BRANDENBGURG, che sono leggermente più lente delle Bremen in quanto hanno pari potenza ma maggiore massa, hanno 4 generatori Deutz AV Kaik, con diesel Deutz MVM da 750 kW, anche questi incapsulati in sistemi anti-rumore con doppio basamento elastico, e sono suddivisi in due zone molto distanti tra di loro. In generale l'apparato motore è suddiviso in 5 comparti stagni con: da prua a poppa, locale diesel prodiero, sala macchine prodiera per le turbine a gas, locale riduttori, sala macchine con i due diesel, locale generatori poppiero. Naturalmente tutto questo è controllabile a distanza con un sistema computerizzato della AEG, anche questo derivato dalle F-122, con comandi sia in centrale che nella plancia di comando.

Sempre in tema di capacità marinare, la navigazione si giova dello stesso sistema delle F-122, ovvero due radar Raypath, su ciascuna delle due sovrastrutture, solcometro, 2 girobussole livellate PL 41, GPS, 2 plotter automatici per la plancia e il COC (Centrale Operativa di Combattimento). L'equipaggio è di 216 elementi di cui 27 ufficiali, 107 sottufficiali e 82 semplici, di questi 21 sono addetti agli elicotteri. Pochi elementi a bordo, molto spazio, uguale locali molto comodi e tra l'altro del tutto condizionati anche per assicurare il corretto funzionamento dei sistemi elettronici; inoltre per rispettare le normative ambientali non mancano sistemi per trattamento biologico delle acque di scarico (ovviamente pure questi duplicati), compattatore di rifiuti e altro ancora.

La piattaforma indubbiamente è la parte più interessante, quella del sistema d'arma non è tanto da meno ma non nella potenza di fuoco vera e propria. In ogni caso, il tutto è gestito dal sistema SATIR F-123, discendente dalla famiglia che iniziò con i LUTJENS antiaerei. SATIR è un acronimo che sta per 'in italiano' Sistema Di elaborazione di informazioni tattiche e comando. Pur essendo stato aggiornato nelle sue componenti, la struttura, curiosamente, è rimasta centralizzata e non distribuita. Ha avuto il miglior calcolatore disponibile tra quelli militari, lo Unisys AN/UYK-43, quello delle navi AEGIS per intendersi. VI sono 12 consolle multifunzionali della Atlas Electronik BM 802-52 che la marina tedesca chiama invece QKM. Nessuna per il comandante che però può usare quella del secondo ufficiale, 3 sono per la lotta ASW (ufficiale, addetto sonar, addetto controllo elicotteri). Tutte sono nel COC, i dati sono trasferiti con i link 11, il software dell'insieme è stato sviluppato dal BWB e dall'SM della Bundesmarine, ma quello dei sistemi elettronici è stato fornito dall'industria. I sensori sono il DSQS-23BZ (ovvero un discendente dell'Atlas ASo 96) attivo -passivo con trasduttore a prua stabilizzato di 25 gradi laterali e 8 longitudinali, ma mancava il sonar rimorchiato. Questo era previsto come LFTASS a bassa frequenza e attivo, di sviluppo franco-tedesco con un accordo firmato nel '96. In teoria doveva essere imbarcato nel 2002. Il sonar filabile non mancava ai due Lynx Mk.88 con il tipo AN/AQS-18 a medio raggio associato a siluri Mk 46 o DM4A1, ma in futuro c'era l'MU-90. Siluri Mk 46 mod. 2 erano disponibili anche per i lanciatori binati Mk. 32 Mod. 9 che sono solo con due armi disponibili, ma hanno un sistema di ricarica rapido. I Lynx erano invece da rimpiazzare, in tempi più lunghi, dall'NFH-90 con sonar a bassa frequenza HELRAS, FLIR, MAD e data-link, oltre che con prestazioni in generale maggiori. In ogni caso con il sistema Link 11 gli elicotteri erano continuamente utilizzati per l'impiego con le navi anche per designare i bersagli per i missili antinave Harpoon, che però le F-123 non avevano.

La difesa aerea era tenuta in considerazione: il lanciamissili Mk 41 a 16 celle, ovvero due moduli di lancio, era munito di Sea Sparrow, ma poteva sia essere convertito al lancio di armi più pesanti come gli Standard che all'impiego degli ESSM, che raddoppiare le celle. Il tutto era asservito alla presenza di due radar di scoperta, il 2D Signaal LW 08 e finalmente il 3D Signaal SMART-S, oltre a due radar guidamissili STIR, sempre olandesi.

La difesa antimissile era eseguibile anche dai due SCLAR ex-Hamburg, come dal sistema DASA FL 1800 II di tipo ECM attivo.

L'LW 08 è un sistema di scoperta in banda D ovvero 1-2 GHz per una portata di 260 km contro bersagli di 2 m2, precisione di 2,2 gradi e 90 m, peso 3 t dell'antenna, qui sistemata a poppa, con una potenza di picco di 150 kW. Esiste in varie altre fregate, anche nelle Iroquois canadesi per esempio, come sulla portaerei 25 de Mayo. Ha eccellenti capacità di vedere bersagli nel cluttering sulla superficie del mare, ma non è un sistema all'ultimo grido. Non è presente sulle F-122, dove era stato preso in considerazione, perché si preferì il DA-08, che seppure uguale al 90% era definito come avente maggiori capacità contro i missili in picchiata.. Lo SMART-TS è invece un sistema moderno, sviluppato nella fine degli anni '80, funzionante in banda F ovvero 3-4 MHz, 145 kW di picco e 100 km di portata contro un aereo da caccia: la precisione sia in distanza che direzione è maggiore, +/- 40 m, e 0,25 gradi, oltre che , visto che si tratta di un sistema 3D, precisione in elevazione 0,6 gradi. Gestisce 160 tracce aeree e 40 di superficie per cui è anche capace di prestazioni anti-saturazione, resiste bene alle ECM e funziona sopratutto nella scoperta di missili antinave. Peso 1.500 kg, usato dalle Karel Doorman olandesi, come le J.Van Heemsebrck, antenna ruotante a 27 giri al minuto con 3 armadi elettronici e capacità di dialogo tramite link 11. Il fatto che sono presenti sia un radar 2D che un 3D rende finalmente ridondante la capacità delle navi a livello di fregata, ed è già questo un grosso passo avanti. I missili SAM sono i Sea Sparrow sono presenti nelle versioni M e P, lanciabili dall'Mk 41VLS che ha moduli di larghezza 2,54 m, lunghezza 3,4 m, altezza 6,75 m- In teoria, anche se non in pratica, la struttura potrebbe ospitare missili SM-2MR Block III, ASROC, POliphem, ASTER, ma di fatto al più si penserà all'ESSM, ospitabile in ben 4 elementi, nonostante l'aumento del diametro, al posto di ciascun Sea Sparrow che non ha alette retrattili. Inoltre v'é la possibilità di raddoppiare i sistemi di lancio e quindi, passare per esempio da 16 Sea Sparrow a 128 ESSM! Oppure 16 Sea Sparrow, 16 ESSM (sempre presenti in installazione 'quad Pack') e 12 ASROC (utilizzati, anche se non nel tipo VL, dalla Bundesmarine). VI sono due radar di tiro STIR in banda I/K concentrica per l'inseguimento bersagli e in banda J per l'illuminazione. 150 esemplari realizzati di questo sensore per 11 marine lo hanno messo chiaramente in evidenza. Esso ha anche funzione di controllo tiro per il cannone da 76 mm, che ha visto incrementata la sua cadenza di tiro a 100 c.min con un apposito kit, ed è un residuato delle Type 143A che ne hanno perso uno a favore di un lanciamissili RAM. E di questo parliamo adesso, che è diventato un programma di CIWS per la Bundesmarine dopo che il suo sviluppo venne portato avanti con USA e Danimarca. Ha due lanciatori Mk 31, a prua e a poppa, che consentono di coprire tutto l'orizzonte, con 21 celle l'uno. Portata fino a 7 km, sensore IR e anti-radar, oppure solo IR, peso 74 kg e 2,8 m di lunghezza, è stato ordinato, nonostante il costo di circa 400 mila dollari, in oltre 6.800 esemplari nel Block 0, ma entro il 1999 sarebbe entrato in servizio il Block 1 con sensore solo IR.

Il sistema antisuperficie è più modesto con 4 MM.38 con due lanciatori doppi ITS di mezza nave per queste armi recuperate dagli Hamburg con gittata di 42 km. VI sono anche il cannone da 76 e le due mitragliere a tiro rapido Rh-202. La scoperta navale è assegnata ai radar LW 08 e SMART-L, ma anche ai sistemi Raypath che sono usati anche per gli elicotteri. La guerra elettronica contribuisce alle azioni di superficie.

L'FL 1800 II della DASA è tra i sistemi più sofisticati disponibili, almeno all'epoca della realizzazione (primi anni '90, ma poi è stato aggiornato). La versione I era già usata sulle S-143, Lutjens e Bremen. Ha 3 sottosistemi: ESM, ECM, MMI (Man Machine Interface). L'ESM rileva le emissioni nelle bande 0,5-18 MHz, ovvero le bande G,H, I e J. Vi sono antenne DF e OD, telemetria IFM, Pulse-Data Block Generator per la digitalizzazione degli impulsi e infine un sistema di analisi con la libreria elettronica. L'ECM disturba attivamente e usa anche gli SCLAR; l'MMI ha due display tattici, uno per l'analisi impulsi e una stampante.

In tutto questo era come si presentavano le F-123. Limitate da quanto disponibile nell'immediato, nondimeno erano mezzi dai fondamentali validi. Tant'é che i miglioramenti via via previsti da implementare erano: rimpiazzo dei vecchi siluri da 324 mm con gli MU-90 che hanno anche capacità antisiluri; aumento della cadenza di tiro dei pezzi da 76 da 85 a 100 c.min; sostituzione delle mitragliere da 20 con quelle da 27 in installazione telecomandata; arrivo degli elicotteri NHF-90; possibile raddoppio dei lanciamissili Mk 41 con missili ESSM, e magari anche ASROC, Aster o Standard (gli Iroquois -TRUMP erano dotati dopotutto degli stessi sitemi elettronici ed erano nondimeno usati come navi contraerei), e sostituzione degli Exocet con armi più avanzate, per non parlare dell'arrivo del sonar rimorchiato se questo programma non avesse incontrato problemi economici. Ma la dimostrazione più plateale della validità di queste navi è stata la loro versione contraerea, la F-124 Sachsen, che usa sopratutto un nuovo radar di scoperta multifunzione, un pò come la trasformazione degli 'Spruance' in unità contraeree come i 'Kidd'.

In tutto ecco le caratteristiche:

  • Dimensioni: l.ft. 138,9 m, larghezza max 16,6 m, immersione 6,6 m(incluso il sonar)
  • Dislocamento: 5.000 t max
  • Sistema motore: 2 LM-2500 da 25.450 hp e 2 MTU 20V 956TB92 da 5.600 hp l'uno con configurazione CODOG; velocità crociera 18 nodi su diesel, 29 su turbine, autonomia 4.000 mn a 18 nodi, o 21 giorni su mare; generatori da 750 kW
  • Sensori: 1 sistema 3D SMART-TS (Signaal Multibeam Acquisition Radar for Targeting), 1 LW 08 bidimensionale, 2 STIR, 2 Raypath; sonar DSQS-23B; ECM FL 1800 II
  • Armi: 1 OTO da 76 mm, 4 MM.38, 2 RAM, 1 VLS Mk 41, 2 Mk 32 lanciasiluri; 2 SCLAR, 2 mitragliere da 20 mm Rh-202; 2 elicotteri Sea Lynx con sonar, radar e siluri Mk 46.
  • Equipaggio: 216.

Dopo alcuni anni, esse erano assegnate al 2o Fregattensgeschwader. Risultavano armate con il lanciamissili Mk-41 VLS Mod.3 a 16 celle, sempre dotato di Sea Sparrow ma predisposto per gli ESSM; due RAM Mk-49, il solito cannone da 76, i lanciamissili Exocet (che per la cronaca sono stati presi dagli Hamburg quando questi andarono demoliti nel 1991-95). Previste le mitragliere MLG-27 al posto delle Rh e l'arrivo dei missili RBS-15 Mk3 al posto dei vecchi Exocet. Finalmente è arrivato il potente sonar rimorchiato a bassa frequenza e di tipo attivo LFASS. I sistemi ECM FL-1800 II sono stati aggiornati alla versione 1800S2, mentre i vecchi SCLAR erano in sostituzione con 4 lanciatori TKWA-MASS. Al link 11 è stato aggiunto il link 16 unificato. Naturalmente erano sempre attesi gli NHF-90 e i MU-90, non ancora consegnati.

Da queste navi sono state estrapolate le F-124 Sachsen, che sono riuscite a rimpiazzare gli obsoleti LUTJENS del 1969-70, radiati nel 2004, mentre le tre navi che li hanno rimpiazzati in un rapporto uno contro uno sono arrivate nel 2003-2006. Nate come programma congiunto anche con gli olandesi e gli spagnoli, che poi ha preso strade diverse. I due tronconi, questo e l'Horizon erano nati dal fallimento di un programma comune NATO che verteva su nuove navi antieree, come del resto la NFR-90 aveva a che fare con le fregate multiruolo ASW.Entrato in esecuzione nel 1996 con la classe F-124 che costava 2,1 miliardi di euro, ebbe la defezione della quarta nave in opzione dopo pochi anni. Nel frattempo è entrata in servizio la F-219 Sachsen, impostata nei cantieri B&V il 1 febbario 1999, varo 21 gennaio 2001, completata e collaudata il 29 novembre 2002, consegna alla 2a Fregattegeschwader il 31 dicembre 2003: ancora una volta il programma per le nuove fregate tedesche era finito a cavallo tra un'era e un'altra (la 'Guerra al terrore'). Le HAMBURG e HESSEN sono seguite poco tempo dopo: la prima, impostata nel 2000, varata nel 2002, consegnata nel dicembre 2004, e la seconda con tempi rispettivamente 2001, 2003, giugno 2006. La Thuringen è stata depennata nel frattempo. Lunghe 143 m per 17,4 di larghezza, pesanti a pieno carico 5.690 t, non nascondono la propria diretta discendenza dalle F-123, con due motori LM-2500 da 51.642 hp complessivi assieme ai due diesel MTU 20V-116TB93. Hanno 255 effettivi a bordo, autonomia al solito dell'ordine dei 21 giorni o 4000 miglia nautiche. Il raggio d'azione, insomma, è ancora inteso per le operazioni a medio raggio, anche se vale la pena ricordare che si tratta di navi con motori CODAG, ovvero capaci di far funzionare sia i diesel che le turbine allo stesso tempo. La loro sovreastruttura si differenzia sopratutto per i sistemi elettronici di bordo: radar SMART-L a lungo raggio, con una immensa antenna rettangolare, sulla zona di poppa; e la piramide a più facce per l'APAR in banda I multimodale, capace di guidare anche i missili oltre che di scoprire i bersagli e inseguirli. Rispetto alle F-123 le sovrastrutture sono più alte e imponenti, ma sono anche meglio raccordate e più pulit, in particolare la murata dello scafo, che già ha un bordo libero altissimo, non si ferma al ponte di coperta, ma prosegue inglobando tutti e due i blocchi delle sovrastrutture. La sistemazione, alberatura a parte e sovrastrutture raccordate con le murate, non cambia di molto: il cannone da 76 è sempre presente a prua, seguito dal RAM e poi dall'MK .41VL che stavolta ha 32 celle di lancio come fin dall'inizio si era previsto, a livello 'potenziale' per le F-123. Segue la plancia alquanto bassa e larga, l'albero con il radar NB mancano gli STIR di controllo del tiro dato che l'APAR si occupa anche di questo-, un piccolo albero intermedio su cui usualmente è sistemata anche la bandiera, i due fumaioli e la struttura tronco-piramidale poppiera per lo SMART-L, seguito a mò di pulcino dal biancheggiare del RAM di coda; entrambi poggiano sopra l'hangar. La nave è prevalentemente antiaerea e così, dopo tutti gli anni in cui la Bundesmarine ha latitato in sonar a profondità variabile, è tornata ad avere solo quello a scafo lasciando alle F-123 l'incombenza ASW. Del resto i sottomarini non sono negli scenari previsti, più una minaccia di alto livello. I lanciasiluri sono tornati i vecchi Mk32 tripli, che stanno semicoperti dalle strutture a mezza nave, ma lanciano i nuovi MU-90. I Lynx hanno ricevuto i Sea Skua, ma aspettano sopratutto l'arrivo degli NH-90. Aggiornati comunque i sistemi di bordo: sonar di scafo DSQS-24B, due radar multifunzione ARPA 9600-M in banda I e J, sistema di direzione tiro optronico MSP-500 (entrambi della Atlas-electronik), sistema direzione tiro IR Sirius IRST, ECM FL-1800S2, 2 lanciatori Mk 36 SRBOC (ancora loro), sistema comando e controllo SEWACO FD, data link 11 e 16. I sistemi d'arma di bordo sono stati potenziati con 8 Harpoon (che però rischiano di essere ora superati dall'avvento degli RBS-15, che saranno a bordo delle 'inferiori' F-123..), e dal lanciatore Mk 41 con 32 ESSM e 24 SM-2, oltre ai due cannoni MGL-27 da 27 mm .

Unità subacquee e d'attacco

Poi ci sono i sottomarini. Dopo il 1954 si ricominciò a mettere mano ai sottomarini, inizialmente proibitissimi essendo mezzi di estrema pericolosità. I primi progetti sperimentali erano siglati Type 201 e 202, ma i primi ad entrare in servizio furono 14 Type 205 del 1961-68, più i similari Type 207 esportati in ben 17 esemplari, in Norvegia. A queste unità seguirono i Type 206 del 1969-75, altre 18 navi più le tre per Israele o classe 'Dolphin'. 12 di questi vennero poi ammodernati nel 1987-1992. Da notare che gli altri 6 sono stati offerti, qualche anno fa, all'Indonesia già utente dei Type 209. 4 dei Type 206A sono stati disarmati e offerti all'Egitto, gli altri 8 sono ancora in servizio dopo essere sopravvissuti alle radiazioni avvenute nel 2004-2007. Le loro caratteristiche erano ben ritagliate per il Baltico ma certo non per le nuove missioni a lungo raggio e per il supporto alle SOF: 17 nodi, 4.500 miglia di autonomia emersi o 228 a 4 nodi di autonomia da immersi, profondità standard di immersione non molto superiore a 100 m. I tubi di lancio siluri sono ben otto, comprendenti sia armi ASW che antinave anche se non multiruolo, perché così era possibile omettere il locale ricarica siluri e quindi ridurre le dimensioni delle navi. L'equipaggio era di 23 uomini appena, esisteva un sonar che nel tipo più recentemente installato è il DBQS-21B associato al sistema di combattimento LEWA (dagli anni '80, durante i lavori d'aggiornamento di cui sopra), costruzione in acciaio amagnetico, e recentemente impiego dei nuovi e micidiali siluri DM2A3. A parte i siluri, molti ma non moltissimi (del resto i 'Toti' avevano 4 tubi di lancio e sei armi in tutto), i Type 206A hanno sistemi di posa delle mine laterali, che permettono di portare ben 24 armi (che all'interno del battello sarebbero equivalenti a ben 12 siluri).

I successori di questi battelli sono naturalmente gli U-212 o 'Type 212', che sono ben noti anche in Italia visto che, fallito il programma S-90 gli italiani giocoforza dovettero accettare il progetto tedesco, caratterizzato da soluzioni avanzate e da un sistema AIP. Del resto la HWD aveva ottenuto la leadership nelle costruzioni navali subacquee, battendo anche la concorrenza francese, svedese e inglese nell'assicurarsi la maggior parte dei contratti, che con i Type 209, fatti in varie taglie, ha raggiunto un totale di 60 navi per 13 Marine. L'ultima, quella Portoghese, ha ordinato 3 navi con sistema AIP. La Thyssen, particolare non molto ricordato, ottenne invece il contratto da parte argentina per 6 TR-1700, anche se solo 2 vennero davvero consegnati, per fare bella figura assieme ai due Type 209 della flotta; oltre a questi v'erano i Type 210 norvegesi o classe 'Ula', 6 navi in aggiunta ai Type 207. Così facendo i tedeschi, con tutti questi battelli medio-piccoli erano riusciti ad arrivare a 90 battelli esportati. Negli anni '80 venne avanti il progetto Type 211, con sistema AIP, per rimpiazzare i Type 205, ma era costosissimo e venne abbandonato col dopo-guerra fredda (un pò come accadde in Italia con l'S-90), solo che nel 1994 subentrò il progetto Type 212 meno ambizioso e nondimeno, dalle ottime qualità: presto arrivarono gli ordini, che ammontavano a 4 battelli (U-31/34) iniziando la costruzione più o meno in contemporanea con quanto accadeva con i due ordinati dall'Italia, nel 1999, mentre le consegne sono avvenute nel periodo tra il 19 ottobre 2005 e il 3 maggio 2007, con un ritardo medio di 18 mesi che indubbiamente sono stati spesi per valutare a fondo un battello tanto nuovo e diverso dalle piccole unità che avrebbe sostituito. Per la descrizione approfondita si rimanda alla pagina sulla Marina Militare Italiana.

In ogni caso con le loro celle PEM a idrogeno, timoni a X per manovrare anche in 20 metri d'acqua, sensori sofisticati, capacità di supportare forze speciali, insomma si trattava di sistemi di elevata qualità e per battelli grandi anche se non enormi, impiegabili in teatri operativi vari con un autonomia di 8000 miglia emersi. Al solito, oltre ai siluri, stavolta 6 tls con 12 armi, esiste la possibilità di trasportare anche 24 mine sui lati, e magari anche gli IDAS, versione SAM del missile IRIS-T tedesco, mentre da notare che i Polyphem a suo tempo molto importanti nei programmi futuri anche per i sottomarini, sono stati abbandonati. Dopo la prima serie di 4 navi ne sono seguite altre 2ordinate nel 2006 con lunghezza maggiore di 1,2 m per ospitare meglio gli incursori subacquei, ma anche per un cannone da 30 mm chiamato MURENA, l'RMK-30 modificato, e 3 UUV ALADIN da ricognizione. Questa seconda serie che dovrebbe avere anche altri ordini, è previsto che abbia sistemi totalmente nazionali per venire 'incontro' alle pretese dell'industria nazionale, quindi il sistema di combattimento sarà l'ISUS-90 della Atlas Electronik al posto del norvegese Kongsberg MSI-90, sistemi periscopici totalmente tedeschi come anche l'autopilota, al posto dei sistemi adottati come 'scambio' per l'ordina posto dalla MM italiana. I sensori della prima serie comprendono un sonar DBQS-40 della solita Atlas con apparato rimorchiato a bassa frequenza TAS-3, FAS-3 laterale a medio-bassa frequenza, entrambi passivi; sonar antimine MOA-3070, due periscopi Zeiss SEro 14 e SERO 15 da ricerca e attacco con FLIR, telemetro laser. Sistemi ESM FL-1800U, lanciatore di decoys TAU con 40 esche disponibili in 4 sistemi di lancio, radar Kelvin Hughes 1007 in banda I. L'automazione consente ad appena 27 uomini di gestire tutto il battello.

La forza di motocannoniere missilistiche era uno dei cardini operativi della Bundesmarine: dal 1972 ben 40 unità sono state messe in servizio: le Type 148 con un solo cannone e 4 MM.38, le Type 143 con due pezzi da 76 mm e due lanciasiluri antinave di grosso calibro, e una migliore dotazione di carburante ed elettronica. Queste hanno visto la versione 143A entrare in servizio nel 1982-84 con alcune migliorie, che almeno in un secondo tempo hanno visto il pezzo da 76 sostituito da un lanciamissili RAM, così come i siluri sono stati rimpiazzati dalle mine, o meglio dalla predisposizione per portarle. Come per i sottomarini, anche le unità veloci di superficie erano ben radicate nella tradizione tedesca, specie con le grandi motosiluranti S-boote tedesche. Le Type 143 Albatross sono state seguite, come si diceva, dalle 143A Gepard, ancora in servizio nella 7a Schnellbootgeschwader; dal 1 luglio 2007 questa ha assorbito anche la 2a squadriglia, mentre alcune Type 143 sono ancora presenti in riserva. In sostanza, queste grosse navi con motori da 16.000 hp MTU MA-16V-956-SB80, aggiornate con sistemi elettronici vari come il sistema di comando e controllo AGIS e Link 11, sono in attesa della sostituzione con le corvette K-130.

Si è parlato di mine, e allora parliamo anche dei dragamine: dopo i vecchi LINDAU, trasformati in cacciamine, e i mezzi litoraneai classi 'Niobe' e 'Frauenlob', negli anni '80 e oltre sono arrivati i 10 caccia-dragamine 'Hamelin' del 1988-91 e i 12 'Frankenthal' del 1992-1998. Nel 1999-2003 5 degli 'Hamelin' sono diventati cacciamine puri e gli altri usati come nave comando per i battelli telecomandati 'Seehund', ovvero l'innovativo sistema TROIKA, qui in versione Plus. Dei 'Frankenthal' due vennero venduti agli Emirati nel 2006 e uno, nel 2007, è diventata la nave base per incursori subacquei. Da ricordare che la Marina tedesca non ha nessun reparto di 'marines', ma ha nondimeno 2 LCU da 430 t 'Barbe' delle 22 costruite nei lontani 'anni sessanta', e alcuni dei 25 'Krabbe' coevi, da 133 t. Erano usati per appoggiare l'Esercito, chiaramente, e quest'ultimo aveva a sua volta alcuni rimorchiatori fluviali e circa 40 mezzi anfibi di piccole dimensioni. L'obiettivo era ovviamente quello di fare limitati sbarchi anfibi costieri.

Per le esigenze d'altura le 6 moderne navi da supporto logistico 'Elbe' possono portare anche 101 soldati. Sono le degne eredi delle 'Rhein', consegnate nel 1992-94, allo scopo di sostenere le piccole navi come sottomarini e navi missilistiche, con capacità di portare 450 t di gasolio e 130 di munizionamento, nonché d'eseguire riparazioni con le officine di bordo. Hanno anche un ponte di volo poppiero e come novità nella Marina tedesca, un paio di complessi chiamati 'Fliegerfaust' con 4 missili Stinger l'uno. Le 'Elbe' ovviamente sono tra le navi utilizzate per impieghi fuori area: la ELBE è per la 7a Squadriglia missilistiche, la MOSEL per la 5a Cacciamine, RHEIN e WERRA per la 3a cacciamine, la MAIN serve invece con lo squadrone Sommergibili e infine la DONAU è stata assegnata alla 1a squadriglia Corvette, destinata a ricevere le K-130.

Altro

Le corvette non sono un'assoluta novità visto che anni fa esistevano le 5 'Thetis', ma questa è oramai una storia vecchia. Per quella nuova esistono anche i rifornitori BERLIN e FRANKFURT. Si tratta di navi davvero grandi, consegnate alla 2a flottiglia come Gruppo di Supporto in Combattimento che in tedesco si dice con la coincisa espressione Ensatzgruppenversorger. Sono recenti, consegnate nel 2001-2002, filano i 20 nodi e dislocano 20.000 t, con 4 MGL-27, missili Stinger, RAM (in previsione). Una terza nave è stata ordinata e una quarta pianificata, con il che la Bundesmarine è davvero messa bene. Ciascuna ha un ponte di volo per due elicotteri pesanti, imbarca 84 container, 9.540 t di carburante, un sistema di comando e controllo di tutto rispetto, un pò come altre navi da rifornimento di moderna concezione -es. l'ETNA- sfruttando gli spazi per ospitare anche uno staff per coordinare un'intera Task Force multinazionale. Si aggiungono alle navi di cui sopra anche le due petroliere trentenni 'Spessart' commerciali, da 14.000 t e con equipaggio civile, da sostituire con altre 'Berlin' dopo il 2010. Hanno comunque due stazioni per il rifornimento laterale di altrettante navi in mare.

Vi sono infine due cisterne da 2.200 t 'Walchensess', 3 grossi rimorchiatori d'altura, una nave (la Westerwaeld) portamunizioni da 4.000, tutte vecchie navi come le ottime ma oramai tutte vendute classe 'Luneburg' (saranno state le 'Rhein'?). Non mancano poi le 3 navi da sorveglianza elettronica e appoggio cacciamine 'Oste' da 3.200 t del 1986-89, capaci di intercettare e anche di disturbare le comunicazioni con sofisticate apparecchiature.

Esiste anche una grande nave scuola, il trialbero GORCH FOCK di 50 anni. Altre navi da citare sono circa 10 rimorchiatori portuali, 2 navi antinquinamento 'Bottsand' da 1.100 t, costruite nel 1988 e caratterizzate da un o scafo a catamarano, 3 navi caserma ex-DDR, 5 navi d'addestramento per poligoni da 100 t di moderna costruzione (è la Classe 905).

Poi vi sono le navi idrografiche della Marina, dipendenti dal Ministero dei Trasporti e da altri enti civili:

  • la PLANET da 3.400 t con scafo SWATH e una nave simile in opzione *le meno recenti METEOR, POSEIDON, GAUSS
  • altre 5 tra ALKOR e ALTAIR
  • la grande nave POLARSTERN da 16.600 t con tanto di elicotteri.

Per collaudare i nuovi materiali vi sono 5 navi classe 'Stollergrund' del 1989-90 e le 3 navi 'Schwedeneck' dal 1987-88. Il Centro Federale per la Tecnologia Militare, uno dei clienti di queste navi, arma anche la segretissima nave per le ricerche ALLIANCE, costruita in Italia nel 1987.

Visto che si è accennato all'esistenza degli incursori, ora resi capaci di ricevere appoggio da molte delle navi di cui sopra, i Kampfschwimmer delle Forze Speciali della Marina sono gli eredi degli uomini K della guerra, ricostituiti il 1 agosto 1958 come Gruppo 3402. I superstiti delle missioni speciali tedesche collaborarono con il Comando Hubert francese e l'SBS britannico. Gli effettivi sono numericamente irrisori, circa 30, che dal 1971 sono stati inquadrati in una compagnia. Erano intesi per fare attacchi alle basi del Patto di Varsavia, ma dal 1994 operano agli ordini della flottiglia di cacciamine, visto che molte delle loro specialità subacquee sono compatibili con la compagnia di sub antimina. Tutti i sommozzatori dal 2001 hanno cessato d'essere Waffentauchergruppe e sono diventati il Battaillon Spezialisierten Krafte o BSK, che è un'unità di 250 effettivi. Ha due plotoni di 3 squadre da 5 uomini l'una, battelli RIB, gommoni Zodiac e i semi-sommergibili Klepper. In 50 anni di selezione, i corsi hanno visto non più di 350 brevetti assegnati ad aspiranti di 17-25 anni, di cui almeno 10 di nuoto certificati e diploma scuola superiore, capacità di paracadutisti, di nuotare per un km in meno di 23 minuti e correre i 5 mila in meno di 24.

Nel '56 venne ricostituita anche l'Aviazione di Marina, con il compito di interdizione contro le navi sovietiche e del Patto di Varsavia, assieme alle mine, navi leggere e sommergibili. Per rendere finalmente possibile (i precedenti con Goering non erano stati dei migliori con la sua egemonia su tutti i mezzi aerei) la costituzione di una forte aviazione di Marina specializzata in questi compiti è stato organizzato il servizio, che ha cominciato sopratutto con i cacciabombardieri Sea Hawk britannici; poi nel '64 ha continuato con 100 F-104G, in seguito messi nelle condizioni di usare anche missili Kormoran antinave; dal 1982 vennero sostituiti da 112 Tornado (inizialmente si era parlato di 96) contro i 212 della LW. Armati con missili Kormoran (basati sul progetto del missile francese AS-37 Martel) e HARM, erano l'aviazione navale più potente del continente, anche senza portaerei. In ogni caso i due Stormi di Tornado erano certamente i più temibili della Marina, assieme ai sottomarini. Ma finita la Guerra fredda questo centinaio di aerei con circa 500 missili Kormoran 1 e 2 non hanno mantenuto a lungo la loro utilità operativa e allora il 1° Marinefliegerschwader di Jagel è stato sciolto attorno alla metà degli anni '90, e l' MFG 2 di Eggenbeck è stato dismesso recentemente, finendo per accantonare gli aerei per alimentare di ricambi la LW. Questo ha posto fine, nel 2004, alla carriera dell'aviazione navale d'attacco tedesca, ma esistono ancora altri due stormi navali.

Il 3° Marinefliegergeschwader di Nordholz ha 3 squadroni, l'MGF-1 dal 2006 con 8 P-3C ex-olandesi al posto degli Atlantic 1; il 2° squadrone ha gli ultimi 3 Atlantic (su 27), in versione ELINT e Sigint, oltre a 4 Do-228 (di cui uno antinquinamento); l'MGF-3 è l'hubrschrauberstaffel con circa 15 Lynx Mk.88 dei 19 giunti nel 1981-88, aggiornati dal 1996 come Mk.88A, più i 7 Mk.88A nuovi del 1999-2000.

Il 5° MFG di Holtenau ha la 1a e la 2a squadriglia SAR (Hubscheruberseenotstaffeln) con circa 20 Sea King Mk.41, del 1972 e aggiornati nel 1988-95 con tanto di missili Sea Skua. Dal 2007 sono in corso di sostituzione con gli NH-90, che solo in un secondo tempo andranno a rimpiazzare anche i Lynx. Per rimpiazzare gli Atlantic, di cui attualmente ve ne sono 3 ELINT e due in riserva, si sta valutando l'impiego di grossi UAV, tipo il Global Hawk. Per i P-3 si parla, per dopo il 2015, del P-8 Poseidon su cellula Boeing 737.

Oltre alla marina esiste anche il Servizio Guardacoste con 2 pattugliatori ex-navi d'attacco 'Sassnitz' (DDR) private dell'armamento, con i motori sostituiti dagli MTU e velocità ridotta a 25 nodi, armi di bordo solo due mtg da 7,62 mm; vi è anche la BREDSTEDT da 670 t e capacità elicotteristica. Non c'é molto di più a parte una quindicina di motovedette e un rompighiaccio in corso di fornitura. Il Servizio Vigilanza Pesca, le Dogane, la Polizia della navigazione e altre entità hanno altre 150 imbarcazioni, spesso solo fluviali. Niente di paragonabile all'ipertrofia dei servizi similari italiani.

Progetti per il futuro: altri 2 U-212, almeno 1 'Berlin', la possibilità di arrivare fino a 12 U-212, mezzo di indubbio successo visto che 3 sono per Israele (altri due richiesti), 2+ 2 in corso di realizzazione per l'Italia, e gli U-214 per Grecia e Corea del Sud. La terza 'Berlin' ordinata nel 2007 sarà consegnata nel 2011, ma forse, al posto della quarta, vi sarà una o due JSS, Joint Support Ship. Le F-125 sono fregate che dovrebbero sostituire anche le 'Bremen', 4 grosse navi da consegnare nel 2014-17, e altrettante verso il 2020. 148x 18 m, 6.800 t di stazza a pieno carico, sistema motore CODLAG, radar TRS-3D evoluto, cannone OTO LW da 127/64 mm e otto missili con capacità d'attacco in superficie, missili RAM, 2 MGL-27, 5 torrette HITROLE da 12,7 mm e altre armi minori, per lo più collegate ad apparati optronici e radar multifunzione, 2 NH-90 e un ROV antimine. Infine la presenza di un commando di 50 uomini con 4 mezzi veloci a chiglia rigida da 11 metri. Le navi, per 'spedizioni oltremare' dovrebbero navigare 210 giorni l'anno, e per questo saranno manovrate da un doppio equipaggio che, grazie all'automazione, sarebbe ridotto a 110 effettivi.

Un'altro programma è quello per le corvette K-130 'Braunschweigh', che per ora sono 5, impostate nel 2004-2006, consegne cominciate nel 2007. Derivate dalle MEKO 100, sono piccole fregate da 89 metri e 13 di larghezza, 1.840 t, ottimamente stabili, 4.000 miglia d'autonomia a 15 nodi, 2 lanciamissili binati per gli RBS-15 Mk.3 con capacità anche contro bersagli di terra, due RAM, 1 pezzo da 76 mm, 2 da 27 mm, ECM UL-5000K e sistemi MASS, il tutto gestito dal SEWACO FD in versione 'ridotta' CM&WDS. I sensori sono il radar TRS-3D/16 da 200 km di portata, sistemi ESM, link 11 e 16, ma niente sensori o armi ASW, quindi esiste solo l'elicottero imbarcato o gli UAV tipo il FIRE SCOUT. Il SEAMOS era stato pensato appositamente per le K-130 ma è stato cancellato. Al solito vi sono ampie cure per ridurre la traccia radar e di altri tipi, mentre i motori sono due diesel per 26 nodi. Se inizialmente si parlava di 15 navi, è possibile tuttavia che in seguito ne verranno ordinate una seconda serie di 5 per consegnarle entro il 2012. Sono previste altre 6 corvette chiamate MUKE, navi multiruolo forse di tipo del tutto anticonvenzionale come gli hovercraft o catamarani, con tecnologia PACSAT, sviluppata grazie ad un progetto UE del 2001 finanziato con 1,5 milioni di euro.

In ogni caso, la Marina tedesca si sta rinnovando in maniera molto consistente. Quello che le manca e che non è previsto nemmeno in futuro, è una portaerei e forze da sbarco anche ridotte, senza le quali non riesce appieno a togliersi dal novero delle flotte meramente regionali tipiche del Nord Europa. Fortissima nel Mare del Nord e Baltico meridionale, capace di interdire l'accesso a navi 'nemiche' con centinaia di vedette, aerei, sottomarini e campi minati, rimane ancora senza una vocazione veramente globale, che d'altra parte è difficile trovare finiti i confronti militari convenzionali. Eppure i cambiamenti sono stati enormi: anche solo il fatto di mettere a terra tutti i Tornado (persino più numerosi di quelli dell'AM) ne è un esempio, anche in termini di risparmio economico. Ma ancora non basta, e il futuro ci dirà cosa succederà dei tanti progetti e in generale dell'ambizione di controllare con mezzi militari 'umanitari' una situazione sempre più deficitaria in termini economici e politici.

Ecco l'elenco delle principali navi della fine del 2007:

  • 3 fregate 'Sachsen' del 2003-06
  • 4 'Brandemburg', 1994-96
  • 5 'Bremen', 1982-1990
  • 5 K-130, 2007-2008
  • 10 motocannoniere Gepard, 1982-84.
  • 4 U-212, 2005-07
  • 8 U-206, 1973-75
  • 1 OPV, 1989
  • 2 Sassnitz, 1990
  • 10 cacciamine 'Frankenthal', 1992-98
  • 10 'Hamelin', 1988-91
  • 2 rifornitori 'Berlin', 2001-02
  • 2 petroliere 'Spessart', 1977
  • 6 navi appoggio 'Elbe', 1992-94
  • 3 navi SIGINT 'Oste', 1986-89
  • 1 nave scuola, '58


Note

  1. Joe Baugher
  2. Sito di Joe Baugher relativo all'F-4F
  3. Bonsignore, Ezio: Un caccia ad interim per la Germania? RID 1994
  4. Speciale Fantasmi Crociati, JP-4, marzo 1991
  5. Il cavallino rampante di Westfalia, Aerei ago 1993
  6. Speciale RID giu 1997
  7. Da Frè, Giuliano: La Bundesmarine nel XXI Secolo, RID Giugno 2008 p.40-53
  8. Po, Enrico: Classe Brandemburg, RID Giugno 1999 p.66-75