Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-3: differenze tra le versioni

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L'export non è stato da meno: i sovietici, per esempio, ricevettero quasi mezzo milione di autocarri, assolutamente indispensabili per sostenere la logistica delle loro armate, e decisamente più importanti degli altri aiuti inviati dagli americani e britannici (tra cui comunque circa 20.000 carri armati e migliaia di aerei). Questo fu determinante nel superare la parte peggiore della guerra, quella che in sostanza finì con Kursk.
L'export non è stato da meno: i sovietici, per esempio, ricevettero quasi mezzo milione di autocarri, assolutamente indispensabili per sostenere la logistica delle loro armate, e decisamente più importanti degli altri aiuti inviati dagli americani e britannici (tra cui comunque circa 20.000 carri armati e migliaia di aerei). Questo fu determinante nel superare la parte peggiore della guerra, quella che in sostanza finì con Kursk.


Da dimenticare poi le armi portatili e gli equipaggiamenti, eccellenti sia qualitativamente che quantitativamente: i carri armati non erano certo l'unico elemento di raffronto. Gli americani, a livello di fanteria, potevano contare sui fucili M1 Garand (inizialmente v'erano anche gli M1903 a ripetizione ordinaria, presto spariti) che erano i primi fucili semiautomatici, pesanti ma affidabili e rimasti in servizio per decenni in tutto il mondo. Le pistole M1911 erano anch'esse di successo: sono andate in pensione solo negli anni '80 e anch'esse erano semiautomatiche. Le mitragliatrici Browning non hanno bisogno di molte presentazioni: dimenticata ben presto quella in piccolo calibro, quella pesante M2 è ancora 'regnante', un'arma micidiale per l'equilibrio tra potenza ed economia. E infine una vera innovazione fu il bazooka, arma controcarri di nuova concezione. I lanciafiamme furono un'altro elemento importante, molto più sinistro, usati spesso contro i bunker e le postazioni, anche nelle foreste, con effetti micidiali. La bombe a mano erano pure efficaci, come le radio, uniformi, elmetti etc. In generale era tutta roba di prim'ordine.
Da dimenticare poi le armi portatili e gli equipaggiamenti, eccellenti sia qualitativamente che quantitativamente: i carri armati non erano certo l'unico elemento di raffronto. Gli americani, a livello di fanteria, potevano contare sui fucili M1 Garand (inizialmente v'erano anche gli M1903 a ripetizione ordinaria, presto spariti) che erano i primi fucili semiautomatici, pesanti ma affidabili e rimasti in servizio per decenni in tutto il mondo. Le pistole M1911 erano anch'esse di successo: sono andate in pensione solo negli anni '80 e anch'esse erano semiautomatiche. Le mitragliatrici Browning non hanno bisogno di molte presentazioni: dimenticata ben presto quella in piccolo calibro, quella pesante M2 è ancora 'regnante', un'arma micidiale per l'equilibrio tra potenza ed economia. E infine una vera innovazione fu il bazooka, arma controcarri di nuova concezione. I lanciafiamme furono un altro elemento importante, molto più sinistro, usati spesso contro i bunker e le postazioni, anche nelle foreste, con effetti micidiali. La bombe a mano erano pure efficaci, come le radio, uniformi, elmetti etc. In generale era tutta roba di prim'ordine.


L'ordinamento dell'esercito americano, riguardo le divisioni corazzate, prevedeva una flessibilità d'impiego notevole, già nel 1943 era possibile prendere una divisione corazzata e suddividerla in 2 e anche 3 Combat Command, ciascuno con un battaglione fanteria, un battaglione carri e un gruppo artiglieria.
L'ordinamento dell'esercito americano, riguardo le divisioni corazzate, prevedeva una flessibilità d'impiego notevole, già nel 1943 era possibile prendere una divisione corazzata e suddividerla in 2 e anche 3 Combat Command, ciascuno con un battaglione fanteria, un battaglione carri e un gruppo artiglieria.

Versione delle 15:28, 8 mar 2009

Indice del libro

La storia moderna dell'US Army ha i prodomi nella Seconda guerra mondiale. E' successo che la potenza industriale americana abbia in pochissimo tempo organizzato l'esercito in maniera assolutamente all'avanguardia, seguendo l'esempio tedesco. Ci si sarebbe potuti aspettare che, con lo sforzo bellico necessario per costruire la più grande marina da guerra mai vista (e tale sarebbe stata anche negli anni a venire), e con la produzione di oltre 30.000 bombardieri pesanti e circa 300.000 altri apparecchi, l'US Army fosse lasciato indietro nella classifica delle priorità, anche rispetto all'US Marine Corps, per il quale furono approntati reparti aerei, mezzi da sbarco, navi da sbarco numerose ed efficienti. Ebbene no, le divisioni corazzate americane, praticamente inesistenti appena nel 1939, nacquero come funghi ad ottobre. Nel 1939 gli statunitensi avevano circa 300 mezzi corazzati moderni, anche se di concezione dubbia e senza una precisa idea di come e dove utilizzarli. Inoltre i mezzi di per sè non erano proprio eccelsi: carri leggeri e medi -entrambi con la sigla M2- dai numerosi punti deboli e forti solo di una meccanica abbastanza avanzata. Eppure, già all'epoca di Pearl Harbour, grazie all'analisi delle esperienze belliche in Europa e agli ordinativi inglesi (l'M3 Stuart leggero, l'M3 Grant medio e l'M4 Sherman sono entrati tutti in servizio e in azione con il British Army, ben prima del battesimo del fuoco delle unità americane), v'erano 4 divisioni corazzate, più di quelle italiane, e certamente meglio equipaggiate data l'abbondanza di semicingolati e di carri medi M3. Nel '43 queste divisioni erano diventate 16, numero poi rimasto invariato. Per qualche motivo, pur riconoscendo la necessità di usare mezzi meccanizzati e motorizzati, gli americani erano dell'idea, nonostante questo, che i carri armati fossero da usarsi per appoggiare la fanteria meccanizzata (ma attenzione, in questo caso ciò non significava che erano da rallentare al suo passo, ma proprio il contrario), e questo è vero tanto che nel 1943 l'US Army arrivò a schierare qualcosa come 106 battaglioni di cacciacarri su 36 mezzi l'uno. Ancora più stranamente, i battaglioni erano equipaggiati con gli M10, che erano nient'altro che una specie di M4 Sherman modificati con corazze più leggere ma più inclinate, e con una torretta a cielo aperto per un cannone da 76 mm derivato da un'arma contraerea. Verso la fine della guerra anche gli americani si erano resi conto che i carri armati erano il miglior mezzo controcarri, ma il loro carro 'definitivo', l'M26 Pershing, non giunse in tempo per partecipare in massa alle operazioni. La fanteria era molto numerosa, ma anche qui, la meccanizzazione spinta produsse delle unità capaci, come i panzergranadiere tedeschi, di stare al passo dei carri e non di farli rallentare al passo della fanteria, come accadeva per russi e francesi. La situazione era tale per via della forza produttiva e lo spirito organizzativo americano, che quasi dal niente, dal 1940 permise di costruire circa 80.000 carri armati, un numero paragonabile a quanto produsse l'URSS. Ma mentre quest'ultima era costretta a concentrare le sue risorse sui carri, gli USA ne ebbero anche per i semicingolati: almeno 40.000, un numero persino maggiore di quelli tedeschi. I Semicingolati erano più economici dei mezzi cingolati e per questo erano in auge all'epoca. Inoltre la loro meccanica era tale da renderli più veloci di quelli tedeschi: per i mezzi americani era normale arrivare anche oltre gli 80 kmh, anziché 50. Oltre a questo, gli americani produssero un quantitativo incredibile di veicoli non corazzati: le Jeep sono a tutt'oggi un 'classico' ben conosciuto e lungamente imitato. Autocarri leggeri, medi e pesanti furono ampiamente utilizzati, spesso con la caratteristica cabina in tela ripiegabile, e non mancarono ottime autoblindo come la M8, M20 e la meno nota M3 (praticamente la versione ruotata dei mezzi semicingolati). L'artiglieria americana, nondimeno, fu quella che funzionò di più: la potenza dei gruppi di obici da 105 e 155 mm, l'artiglieria controcarri e anche, quando ve fe fu bisogno, quella contraerei, si fecero sentire già nelle prime campagne in Nord-Africa, dove pure i tedeschi massacrarono letteralmente i reparti corazzati, ben equipaggiati ma senza esperienza, inviati dagli Americani (vedi Kesserine). La produzione di artiglierie campali ha fatto sì che interi eserciti siano rimasti equipaggiati per decenni con gli obici M101 e M114 da 105 e 155 mm.

L'export non è stato da meno: i sovietici, per esempio, ricevettero quasi mezzo milione di autocarri, assolutamente indispensabili per sostenere la logistica delle loro armate, e decisamente più importanti degli altri aiuti inviati dagli americani e britannici (tra cui comunque circa 20.000 carri armati e migliaia di aerei). Questo fu determinante nel superare la parte peggiore della guerra, quella che in sostanza finì con Kursk.

Da dimenticare poi le armi portatili e gli equipaggiamenti, eccellenti sia qualitativamente che quantitativamente: i carri armati non erano certo l'unico elemento di raffronto. Gli americani, a livello di fanteria, potevano contare sui fucili M1 Garand (inizialmente v'erano anche gli M1903 a ripetizione ordinaria, presto spariti) che erano i primi fucili semiautomatici, pesanti ma affidabili e rimasti in servizio per decenni in tutto il mondo. Le pistole M1911 erano anch'esse di successo: sono andate in pensione solo negli anni '80 e anch'esse erano semiautomatiche. Le mitragliatrici Browning non hanno bisogno di molte presentazioni: dimenticata ben presto quella in piccolo calibro, quella pesante M2 è ancora 'regnante', un'arma micidiale per l'equilibrio tra potenza ed economia. E infine una vera innovazione fu il bazooka, arma controcarri di nuova concezione. I lanciafiamme furono un altro elemento importante, molto più sinistro, usati spesso contro i bunker e le postazioni, anche nelle foreste, con effetti micidiali. La bombe a mano erano pure efficaci, come le radio, uniformi, elmetti etc. In generale era tutta roba di prim'ordine.

L'ordinamento dell'esercito americano, riguardo le divisioni corazzate, prevedeva una flessibilità d'impiego notevole, già nel 1943 era possibile prendere una divisione corazzata e suddividerla in 2 e anche 3 Combat Command, ciascuno con un battaglione fanteria, un battaglione carri e un gruppo artiglieria.

La Gran Bretagna a sua volta dipese tantissimo dagli USA, sopratutto quando i suoi carri armati si dimostrarono inferiori a quelli tedeschi nel '41-43. I francesi liberi e innumerevoli altri eserciti e forze di spedizione ebbero materiale americano.

Mezzi d'ogni genere continuarono ad affluire nei teatri di guerra, e tale fu la forza che gli USA raggiunsero già nel 1944 (praticamente divennero incontrastabili dal 1943) che si permisero di lanciare due grandi operazioni anfibie quasi in simultanea, con forze del tutto diverse, nelle Marianne e in Normandia.

L'esercito americano mobilitò qualcosa come 11 milioni di persone, e anche se molte non videro mai battaglie, non mancarono, per i fini di propaganda, parecchi divi di Holliwood, spesso nei reparti d'aviazione. Del resto John Ford perse un occhio mentre stava girando un documentario di guerra. John Wayne, rimasto in patria, ebbe allora una vera esplosione della sua popolarità: con quasi tutti gli altri al fronte, da James Stewart a Clark Gable, lui divenne ancora più importante di loro, diventando la star dei film bellici di propaganda che erano ben più importanti degli articoli di giornale che descrivevano le gesta delle 'star' al fronte.

Inoltre, all'epoca c'era anche un'altra risorsa dell'US Army: la sua aviazione, ovvero l'USAAF, ancora non indipendente nominalmente: ma quando iniziò a operare con azioni strategiche come quelle sulla Germania, di fatto pose le condizioni per una piena indipendenza dall'US Army.

Insomma, la fine della guerra vide gli USA potenza egemone. Anche l'URSS era la vincitrice, ma era anche, come la Gran Bretagna e anche di più, piagata da sofferenze umane e materiali che solo la propaganda di regime poteva dissimulare. Con 20 milioni di morti e chissà quanti feriti, mutilati,malati, non c'era modo di attutire il colpo che ha causato a tutt'oggi uno squilibrio tra donne e uomini, a favore delle prime (ma purtroppo non ha reso molto 'femminista' la società sovietica e russa) e la ricostruzione dell'URSS non terminò prima degli anni '60. Inoltre Stalin si dimostrò, tanto per cambiare, quello spietato dittatore che era. Dal momento che aveva proibito la resa dei soldati sovietici (il che contribuì, assieme alle 'purghe' staliniane di cui era stato artefice contro molti dei migliori ufficiali, ad alzare moltissimo le perdite umane: prima i soldati perdevano le battaglie perché mal comandati, e poi dovevano farsi massacrare per eseguire ordini fasulli), quando i prigionieri di guerra tornarono in patria, anziché riaccoglierli con gioia, li spedì nei campi di lavoro in Siberia, azione semplicemente criminale contro chi era già sorpavvissuto a battaglie perse e ai durissimi campi di prigionia tedeschi. Vi furono anche persecuzioni contro le famiglie di chi venne fatto prigioniero. L'URSS poi non aveva quasi capacità di proiezione di potenza, mentre gli USA erano riusciti ad annichilire l'Asse, specie il Giappone, stando a mezzo mondo di distanza: capacità a cui hanno sempre tenuto nei decenni successivi, specie con i marines, le portaerei e i bombardieri pesanti.


1984

Ecco la struttura dell'US Army, US Reserve, ANG (da Armi da guerra 58):