I promessi sposi/Analisi del capitolo 12: differenze tra le versioni

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== Sono noiosi i promessi sposi ==
== Sono noiosi i promessi sposi ==
Sabato 11 novembre 1628<br/>
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* La folla si dirige verso la casa del vicario di provvisione, ritenuto colpevole della carestia, a pochi passi dal forno.
* La folla si dirige verso la casa del vicario di provvisione, ritenuto colpevole della carestia, a pochi passi dal forno.



Versione delle 18:44, 4 nov 2010

Indice del libro

Nel dodicesimo capitolo ritorna la carestia, che ormai non è più solo sullo sfondo ma è la causa principale dei tumulti di Milano nei quali Renzo viene coinvolto e oggetto delle riflessioni del Manzoni. Il capitolo è così strutturato in due parti: la prima riguarda le cause storico-sociali della carestia e i provvedimenti presi dai governatori locali per fare fronte all'emergenza; la seconda riguarda le vicende di Renzo coinvolto nel tumulto e l'assalto al cosiddetto "Forno delle Grucce".

Come fa in altre situazioni, Manzoni analizza lucidamente le situazioni, presentando:

  1. L'esame dei fatti. Manzoni spiega che le cause della carestia siano da ricercarsi sia da fenomeni naturali (la contrarietà delle stagioni) sia dall'operato dell'uomo: lo sperperio e la miseria provocati dalla guerra, l'inettitudine dei governanti.
  2. Il comportamento della massa. Il popolo cerca un capro espiatorio e riversa la colpa della carestia sugli incettatori e sui fornai (come si farà con la peste per gli untori). Addirittura si parla con certezza di derrate di farina e pane nascoste dai fornai e spedite segretamente in altri paesi.
  3. Le responsabilità dei singoli. Il governatore don Gonzalo Fernandez de Cordova, "ingolfato" dalla guerra e dall'assedio di Casale Monferrato, è sostituito dal gran cancelliere Antonio Ferrer. Egli non ha il coraggio di prendere provvedimenti impopolari e, senza una vera cognizione dei fatti, impone un limite al prezzo del pane, costringendo i fornai alla miseria.
    Viene così istituita una giunta che rialza il prezzo del pane, con la conseguente collera della massa ("I fornai respirarono, ma il popolo imbestialì").
L'arrivo del capitano di giustizia al forno delle Grucce

La narrazione si sposta quindi sui fatti e gli avvenimenti che coinvolgono direttamente Renzo. Egli assiste dapprima all'assalto di un garzone che portava il pane a domicilio ma la folla, sempre più desiderosa di pane, si rivolge al forno delle Grucce.
Gli avvenimenti di questi capitoli si basano sui fatti reali del cosiddetto "tumulto di San Martino" (cioè il giorno 11 novembre); il narratore diventa anche storico e presenta i fatti esponendoli con lucidità.

Assume sempre maggior importanza il "personaggio collettivo" della folla che, persa la sua natura di aggregazione di individui, è diventata un'unica forza (tanto da essere più volte paragonata ad un torrente o ad una tempesta). Per rendere questa idea il Manzoni ricorre a pronomi indefiniti o forme generiche (qualcuno, c'era chi, chi... uno... un altro...), e i discorsi tra persone si riducono a semplici voci dette da nessuno e da tutti.

Sono noiosi i promessi sposi

Sabato 11 novembre 1628

LPSSSSSS i sacchi del pane, poi la pasta, infine porta via anche la farina e il frumento. Per rendere la puzza e TI AMO delle azioni di usa la paratassi (uso di tante principali).
  • La folla si dirige verso la casa del vicario di provvisione, ritenuto colpevole della carestia, a pochi passi dal forno.

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