Pesca alla trota: differenze tra le versioni

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==Trucchi==
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La tecnica principale è fare ruotare l’esca sul proprio asse durante il recupero (per questo passaggio è indispensabile la girella), perché le trote se non sono incuriosite dall’esca non abboccano dato che hanno in parte dimenticato cosa significhi la ricerca del cibo.
La tecnica principale è fare ruotare l’esca sul proprio asse durante il recupero (per questo passaggio è indispensabile la girella), perché le trote se non sono incuriosite dall’esca non abboccano dato che hanno in parte dimenticato cosa significhi la ricerca del cibo.
</br>Un altro importante trucco è la pesca in vicinanza di getti d’acqua, pompe d’ossigeno o ricambi d’acqua. In caso di vento è importante sapere che le trote si spostano nel lato del lago opposto alla direzione del vento perché i piccoli insetti, prede abituali delle nostre trote (situati sul pelo frocio dell'acqua), vengono trascinati,sarà utile quindi spostarsi da quel lato. È anche bene sapere che le trote spesso stanno a riva quindi, se s’intende stanare la trota dagli anfratti del bordo lago, conviene appostarsi ed utilizzare il galleggiante come segnale in caso di attacco. Se si vuole invece pescare a recupero vi consiglio di far vibrare la punta della canna in modo da incuriosire e attirare le trote.<br />
</br>Un altro importante trucco è la pesca in vicinanza di getti d’acqua, pompe d’ossigeno o ricambi d’acqua. In caso di vento è importante sapere che le trote si spostano nel lato del lago opposto alla direzione del vento perché i piccoli insetti, prede abituali delle nostre trote (situati sul pelo dell'acqua), vengono trascinati,sarà utile quindi spostarsi da quel lato. È anche bene sapere che le trote spesso stanno a riva quindi, se s’intende stanare la trota dagli anfratti del bordo lago, conviene appostarsi ed utilizzare il galleggiante come segnale in caso di attacco. Se si vuole invece pescare a recupero vi consiglio di far vibrare la punta della canna in modo da incuriosire e attirare le trote.<br />
Anche la trota come ogni pesce ha delle preferenze in fatto di esca. Ottima è la [[w:camola|camola]] che è facilmente innestabile e nasconde l’amo molto bene date le sue grosse dimensioni. Altre esche sono il verme di terra ottimo nei fiumi,e le esche viniliche (in silicone) molto usate da persone che praticano spinning.
Anche la trota come ogni pesce ha delle preferenze in fatto di esca. Ottima è la [[w:camola|camola]] che è facilmente innestabile e nasconde l’amo molto bene date le sue grosse dimensioni. Altre esche sono il verme di terra ottimo nei fiumi,e le esche viniliche (in silicone) molto usate da persone che praticano spinning.
P.S.:Non si può invece ne pescare ne pasturare con i bigattini distruggono l'intestino delle trote (sconsigliatissimo nei fiumi e nei torrenti), e ammarciscono le viscere dello stesso causandone la morte.
P.S.:Non si può invece ne pescare ne pasturare con i bigattini distruggono l'intestino delle trote (sconsigliatissimo nei fiumi e nei torrenti), e ammarciscono le viscere dello stesso causandone la morte.

Versione delle 17:58, 25 apr 2011

Pesca alla trota di lago
Copertina

La trota è un pesce introdotto dall'uomo nei laghetti, per il suo veloce adattamento ad ogni tipo d’acqua dolce. Il periodo consigliato per la sua pesca è l’inverno, perché la bassa temperatura dell’acqua le spinge il pesce risalire verso la superficie, facilitandone così la cattura.

Analizziamo adesso gli strumenti, le tecniche e i luoghi più adatti per avere successo nella pesca a questo tipo di predatore.

Strumenti

Le canne più indicate sono quelle corte, di carbonio e molto flessibili, perché permettono di utilizzare tecniche diverse. Da non dimenticare, le girelle doppie o triple che servono a non fare attorcigliare il filo e permettono all’esca di girare su sé stessa con un movimento che stimola l’istinto predatorio del pesce. Particolare attenzione deve essere posta nella scelta dell’amo. Infine il galleggiante, il cui peso deve superare di pochi grammi il peso dei piombi, dell’amo e dell’esca insieme.

Trucchi

La tecnica principale è fare ruotare l’esca sul proprio asse durante il recupero (per questo passaggio è indispensabile la girella), perché le trote se non sono incuriosite dall’esca non abboccano dato che hanno in parte dimenticato cosa significhi la ricerca del cibo.
Un altro importante trucco è la pesca in vicinanza di getti d’acqua, pompe d’ossigeno o ricambi d’acqua. In caso di vento è importante sapere che le trote si spostano nel lato del lago opposto alla direzione del vento perché i piccoli insetti, prede abituali delle nostre trote (situati sul pelo dell'acqua), vengono trascinati,sarà utile quindi spostarsi da quel lato. È anche bene sapere che le trote spesso stanno a riva quindi, se s’intende stanare la trota dagli anfratti del bordo lago, conviene appostarsi ed utilizzare il galleggiante come segnale in caso di attacco. Se si vuole invece pescare a recupero vi consiglio di far vibrare la punta della canna in modo da incuriosire e attirare le trote.
Anche la trota come ogni pesce ha delle preferenze in fatto di esca. Ottima è la camola che è facilmente innestabile e nasconde l’amo molto bene date le sue grosse dimensioni. Altre esche sono il verme di terra ottimo nei fiumi,e le esche viniliche (in silicone) molto usate da persone che praticano spinning. P.S.:Non si può invece ne pescare ne pasturare con i bigattini distruggono l'intestino delle trote (sconsigliatissimo nei fiumi e nei torrenti), e ammarciscono le viscere dello stesso causandone la morte.

Tecniche

Pesca con galleggiante

La tecnica di pesca con il galleggiante è sicuramente la più usata sia per la sua efficacia che per la sua semplicità. La montatura standard va eseguita come segue: si fissa il galleggiante sulla lenza (galleggiante di tipo a pera con grammatura non molto pesante perché il pesce potrebbe sentire la resistenza), a cui si fa seguire solitamente un piombo scorrevole (olivetta, vetrino) o anche piombi spaccati se si pesca la trota, del peso pari a circa la metà della portata del galleggiante. (es: galleggiante da 3 grammi si monta un'olivetta da 1,5 grammi). Successivamente si lega alla lenza una girella tripla a cui va legato il terminale composto da uno spezzone di filo (può andare dai 30 cm al metro di lunghezza) di uno spessore inferiore a quello della lenza madre (in genere si oscilla tra lo 0,18 e lo 0,10)più l'acqua è torbida più il terminale potrà essere grande. All'estremità del terminale si lega un amo, generalmente a gambo corto, delle misure che possono variare tra il n°6 al n°12. Si andrà a tarare il galleggiante con dei pallini di piombo fino a ricoprire i due terzi della capacità del galleggiante stesso. L'azione di pesca consiste nel lanciare l'esca ed a questo punto si hanno due possibilità: lasciare l'esca ferma in acqua o ritirarla lentamente facendola muovere sotto il pelo. Se si pescano le carpe e consiglibile pasturare a lungo formando una traiettoria che il pesce può seguire con l'olfatto e quindi potete facilmente mettere a bere la carpa o la trota che sia(questa tecnica è utilizzabile anche per i pesce gatto).

Pesca a striscio

Le varie tecniche di pesca a striscio sono senza dubbio efficaci, ma talvolta leggermente più complicate rispetto alla consueta tecnica con galleggiante. La montatura si esegue in questo modo: si fa passare il filo (lenza madre) attraverso un qualsiasi piombo da striscio (bombarde, vetrini, olivette) del peso desiderato in base al periodo dell'anno ed alla distanza alla quale si intende lanciare l'esca. Al piombo, che è sempre scorrevole, va legata necessariamente una girella tripla che consentirà all'esca di compiere il classico movimento rotatorio molto adescante per le trote; all'altra estremità della girella va legato un terminale che può andare dai 30 cm al metro e mezzo di lunghezza. Al terminale andrà legato un amo delle stesse dimensioni di quelli utilizzati per la pesca con galleggiante. L'azione di pesca è semplice in quanto consiste nel lanciare e recuperare la lenza di continuo. Esistono tantissimi tipi di recupero diversi, tuttavia possiamo indicarne qualcuno:

  • tremarella - consiste nel lanciare la lenza e nel recuperarla eseguendo dei rapidissimi e piccoli scatti con il cimino della canna (che per questo motivo dovrà essere molto flessibile) in modo tale da imprimere all'esca dei piccoli strappi.
  • saltarello - a differenza della tremarella, che normalmente si esegue con il vetrino, la tecnica del saltarello si pratica più comunemente con la bombarda. Si lancia l'esca e si aspetta qualche secondo per permettere ad essa di scendere sott'acqua, a questo punto il recupero andrà eseguito alzando la canna e riabbassandola (la manovella del mulinello dovrà essere girata nella fase di discesa). Così facendo si imprimerà all'esca un movimento altalenante molto utile soprattutto nei mesi caldi dell'anno.

Pesca a fondo

È la tecnica di pesca più semplice da eseguire. Si fa passare la lenza attraverso un piombo scorrevole (olivetta, bombarda, vetrino)che sarà libero di scorrere,bloccato in alto da un piombino ed in basso da una girella a cui legheremo il nostro terminale e successivamente l'amo. Sopra la girella applicheremo un gommino "salvanodo" che fungendo da paracolpi, ci eviterà la rottura della lenza madre proteggendo così da eventuali contraccolpi del nostro piombo, nodo fatto alla girella. L'azione consiste,dopo aver applicato all'amo l'esca prescelta, nel lanciare la lenza in acqua, attendere che la nostra lenza arrivi sul fondo e tendere leggermente il filo.A questo punto posizioneremo la nostra canna in modo da avere ben visibile il cimino della stessa, a cui per comodità e per evitare una continua attenzione,potremo applicare una "campanellina" di quelle che normalmente troviamo in commercio, a cui se volessimo pescare di notte o in condizioni di scarsa luminosità, possiamo applicare uno starlight.L'avvenuta abboccata sarà visibile in quanto il cimino della canna si piegherà violentemente.Lasciate sempre la frizione un po' aperta cosi anche nella ferrata più violenta non si romperà mai il cimmino della canna.