Apicoltura/Propoli: differenze tra le versioni

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==Utilizzo da parte dell’ape==
==Utilizzo da parte dell’ape==
Le api utilizzano il propoli per rivestire le pareti interne delle celle utilizzate per la deposizione delle uova e l’allevamento delle larve. Viene utilizzato anche per chiudere le piccole fessure che non consentono il passaggio delle api ([[spazio d'ape]]) e per rivestire, mummificandoli, i cadaveri di animali morti all’interno dell’alveare (api e predatori) che le api non riescono ad espellere, per costruire barriere di difesa, per ridurre il foro di volo.
Le api utilizzano il propoli per rivestire le pareti interne delle celle utilizzate per la deposizione delle uova e l’allevamento delle larve. Viene utilizzato anche per chiudere le piccole fessure che non consentono il passaggio delle api ([[spazio d'ape]]) e per rivestire, mummificandoli, i cadaveri di animali morti all’interno dell’alveare (api e predatori) che le api non riescono ad espellere, per costruire barriere di difesa, per ridurre il foro di volo.
In sintesi il propoli viene utilizzato insieme alla cera come materiale da costruzione, come [[isolante]] e come rivestimento protettivo per tutte le superfici interne dell’alveare. Dal punto di vista sanitario il propoli svolge le funzioni di antibiotico e antivirale.
In sintesi il propoli viene utilizzato insieme alla cera come [[materiale da costruzione]], come [[isolante]] e come rivestimento protettivo per tutte le superfici interne dell’alveare. Dal punto di vista sanitario il propoli svolge le funzioni di antibiotico e antivirale.


==Utilizzo da parte dell’uomo==
==Utilizzo da parte dell’uomo==

Versione delle 03:44, 10 apr 2009

Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici - Leggi il disclaimer

Propoli

Il pròpoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dalle api stesse. Il colore può variare moltissimo nelle tonalità del giallo, del rosso, del marrone e del nero. L’odore è fortemente aromatico.

Etimologia

Il nome propoli, che può essere utilizzato sia al maschile (il propoli) che al femminile (la propoli), deriva dal greco πρόπολη: pro (προ, davanti) e polis (πόλις, città), ovvero “davanti alla città”. La parola, in senso figurato, assume il significato di difensore della città. Il termine è stato usato da Plinio il vecchio nella sua Naturalis historia e da Aristotele. Le api, infatti, lo utilizzano per difendere la loro città (l’alveare) dai pericoli che possono minacciarla: le malattie, i predatori. Vedi paragrafo Utilizzo da parte dell’ape.

Proprietà

Il propoli ha proprietà

La proprietà di maggiore rilievo consiste nell’avere tutte le proprietà sopra indicate concentrate tutte insieme in un unico prodotto di origine naturale.

Origine

Propoli in un albero

Esistono diverse teorie sull’origine del propoli. La più accreditata attualmente è quella formulata da Rosch che ha osservato le api raccogliere le resine dagli alberi con le mandibole per poi elaborarle con le zampe anteriori, mediane e posteriori fino a condurle nella borsa pollinica di quest’ultimo paio di zampe. La teoria che ipotizza un’origine del propoli interna all’alveare è meno accreditata in quanto non è stata ancora dimostrata.

Composizione

È impossibile definire una composizione esatta ed universalmente valida del propoli in quanto estremamente variabile a seconda della vegetazione di origine, della stagione e di molti altri fattori. Nel corso di numerosi studi su propoli di varia origine sono stati identificati più di 150 diversi composti biochimici ed altri ne vengono scoperti ancora oggi.

Per semplificare possiamo suddividere i principali componenti in cinque grandi gruppi:

Entrando in dettaglio tra le componenti di maggiore interesse possiamo citare:

I flavonoidi

Per approfondire, vedi Flavonoidi.

Particolare menzione merita il gruppo dei flavonoidi che sono contenuti in grande quantità nel propoli (fino al 20% del peso). L’ape modifica la struttura dei flavonoidi, originariamente presenti nelle piante, togliendo gli zuccheri contenuti nel composto organico grazie agli enzimi prodotti dalle loro ghiandole salivari. I flavonoidi hanno proprietà inibitrici degli enzimi che normalmente rimuovono il rivestimento proteico dei virus. Allo stesso modo riescono a bloccare il processo di reazione allergica impedendo la fuoriuscita di sostanze (istamina e serotonina) dalle cellule, fenomeno che accade in presenza di allergeni. I flavonoidi bloccano la produzione di prostaglandine all’origine del processo di invecchiamento.

Utilizzo da parte dell’ape

Le api utilizzano il propoli per rivestire le pareti interne delle celle utilizzate per la deposizione delle uova e l’allevamento delle larve. Viene utilizzato anche per chiudere le piccole fessure che non consentono il passaggio delle api (spazio d'ape) e per rivestire, mummificandoli, i cadaveri di animali morti all’interno dell’alveare (api e predatori) che le api non riescono ad espellere, per costruire barriere di difesa, per ridurre il foro di volo. In sintesi il propoli viene utilizzato insieme alla cera come materiale da costruzione, come isolante e come rivestimento protettivo per tutte le superfici interne dell’alveare. Dal punto di vista sanitario il propoli svolge le funzioni di antibiotico e antivirale.

Utilizzo da parte dell’uomo

Il propoli è stato utilizzato in passato come vernice per i propri strumenti musicali dai maestri liutai, il più famoso dei quali è Antonio Stradivari. Il propoli viene utilizzato in apiterapia, disciplina ancora relegata ad un ruolo di secondo piano all’interno delle medicine alternative, anche se negli ultimi anni si sono incrementati notevolmente gli studi scientifici da parte della medicina ufficiale. Viene utilizzato anche nella produzione di caramelle e in soluzione alcolica contro il mal di gola e le infezioni orali.

Note

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  2. Search of Propolis & Mycosis in National Center for Biotechnology Information
  3. Vassya Bankova (2005) Recent trends and important developments in propolis research in Evid Based Complement Alternat Med. 2005 March; 2(1): 29–32.
  4. Marjorie Murphy Cowan (1999) Plant Products as Antimicrobial Agents in Clin Microbiol Rev. 1999 October; 12(4): 564–582.
  5. Paintz M, Metzner J (1979) On the local anaesthetic action of propolis and some of its constituents. in Pharmazie. 1979 Dec;34(12):839-41.
  6. Lotfy M, Badra G, Burham W, Alenzi FQ (2006) Combined use of honey, bee propolis and myrrh in healing a deep, infected wound in a patient with diabetes mellitus. in Br J Biomed Sci. 2006;63(4):171-3.
  7. Oztürk F, Kurt E, Inan UU, Emiroğlu L, Ilker SS (1999) The effects of acetylcholine and propolis extract on corneal epithelial wound healing in rats. in Cornea. 1999 Jul;18(4):466-71.
  8. Bretz WA, Chiego DJ Jr, Marcucci MC, Cunha I, Custódio A, Schneider LG (1998) Preliminary report on the effects of propolis on wound healing in the dental pulp. in Z Naturforsch [C]. 1998 Nov-Dec;53(11-12):1045-8.
  9. Weichselgartner-Schröder C. (1998) [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez?Db=pubmed&Cmd=ShowDetailView&TermToSearch=9752229&ordinalpos=22&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_RVDocSum With propolis to new health: natural healing with propolis in Pflege Z. 1998 Jul;51(7):509.
  10. Esempi di trattamento delle infezioni da Staphilococcus aureus da parte del dott. Franco Feraboli, Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell'Ospedale di Cremona - Italy
  11. Murray TJ, Yang X, Sherr DH (2006) Growth of a human mammary tumor cell line is blocked by galangin, a naturally occurring bioflavonoid, and is accompanied by down-regulation of cyclins D3, E, and A. in Breast Cancer Res. 2006;8(2):R17. Epub 2006 Mar 27.
  12. Hari Krishnan Nair, Kesava V. K. Rao, Ravikumar Aalinkeel, Supriya Mahajan, Ram Chawda, and Stanley A. Schwartz (2004) Inhibition of Prostate Cancer Cell Colony Formation by the Flavonoid Quercetin Correlates with Modulation of Specific Regulatory Genes in Clin Diagn Lab Immunol. 2004 January; 11(1): 63–69.

Collegamenti esterni