Primierotto/Frasi interrogative: differenze tra le versioni

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Il primierotto presenta una particolarità non presente in nessun dialetto vicino, ma simile, ad esempio, al latino (+ne nelle domande): nelle frasi interrogative dopo il verbo va aggiunta (attaccata) '''una particella''', che cambia a seconda della persona, ma che è uguale per tutti verbi, senza eccezioni.
Il primierotto presenta una particolarità non presente in nessun dialetto vicino (ma simile, ad esempio, al latino "-ne" nelle domande): nelle frasi interrogative dopo il verbo va aggiunta (attaccata) '''una particella''', che cambia a seconda della persona, ma che è uguale per tutti verbi, senza eccezioni.


Questa regola si applica alle forme composte aggiungendo la particella al verbo ausiliario (avere).
Questa regola si applica alle forme composte aggiungendo la particella al verbo ausiliario (avere).
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! Verbo èser !! Verbo a(v)ér
! Verbo èser !! Verbo a(v)ér
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| Son'''-e''' ... ? || Ò'''-(p<ref>Questa forma irregolare a volte si può sentire, ma fa lo stesso quale delle due si usi, essendo entrambe corrette.</ref>)e''' ... ?
| Son'''-e''' ... ? || Ò'''-(p<ref>Questa forma irregolare è più corretta, ma fa lo stesso quale delle due si usi, essendo entrambe usate. In particolare, si trova anche la P se il verbo alla forma affermativa termina con una vocale diversa dalla E (magnerò = magneròpe?).</ref>)e''' ... ?
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| Se'''-tu''' ... ? || A'''-tu''' ... ?
| Se'''-tu''' ... ? || A'''-tu''' ... ?
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** Ara'''tu''' ndat a caxa? = sarai andato a casa?
** Ara'''tu''' ndat a caxa? = sarai andato a casa?


== Eccezioni ==


== Eccezioni ==
La regola non si applica nel caso in cui il verbo coniugato abbia già la finale della particella che si dovrebbe aggiungere: ad esempio "mi dròme" non farà "mi dròmee", ma resterà uguale.
La regola non si applica nel caso in cui il verbo coniugato abbia già la finale della particella che si dovrebbe aggiungere: ad esempio "mi dròme" non farà "mi dròmee", ma resterà uguale. In particolare la prima persona singolare termina quasi sempre (fa eccezione il futuro) con la E già nelle frasi affermative, dunque non si aggiunge niente.


La seconda persona plurale, poi, resta sempre uguale nell'imperfetto e nei tempi congiuntivi e condizionali.
La seconda persona plurale, poi, resta sempre uguale nell'imperfetto e nei tempi congiuntivi e condizionali.

Versione delle 11:51, 15 lug 2013

Indice del libro


Il primierotto presenta una particolarità non presente in nessun dialetto vicino (ma simile, ad esempio, al latino "-ne" nelle domande): nelle frasi interrogative dopo il verbo va aggiunta (attaccata) una particella, che cambia a seconda della persona, ma che è uguale per tutti verbi, senza eccezioni.

Questa regola si applica alle forme composte aggiungendo la particella al verbo ausiliario (avere). In questa tabella gli esempi dei verbi èser e aér:

Verbo èser Verbo a(v)ér
Son-e ... ? Ò-(p[1])e ... ?
Se-tu ... ? A-tu ... ?
E-lo ... ? A-lo ... ?
Son-e ... ? On-e ... ?
Se-u ... ? (A)e-u ... ?
E-li ... ? A-li ... ?


Esempi

  • Mi son a caxa = sono a casa;
    • Sone a caxa? = sono a casa?
  • (Voi) ndèđe a caxa = andavate a casa;
    • (Voi) ndèđe a caxa? = andavate a casa?
  • Noi (a)ón ndati a caxa = siamo andati a casa;
    • (A)óne ndati a caxa? = siamo andati a casa?
  • Ti arà ndat a caxa = sarai andato a casa;
    • Aratu ndat a caxa? = sarai andato a casa?


Eccezioni

La regola non si applica nel caso in cui il verbo coniugato abbia già la finale della particella che si dovrebbe aggiungere: ad esempio "mi dròme" non farà "mi dròmee", ma resterà uguale. In particolare la prima persona singolare termina quasi sempre (fa eccezione il futuro) con la E già nelle frasi affermative, dunque non si aggiunge niente.

La seconda persona plurale, poi, resta sempre uguale nell'imperfetto e nei tempi congiuntivi e condizionali.

In ogni caso e in tutte le frasi interrogative, anche se i verbi rimangono uguali, l'intonazione della frase sarà ascendente.

Note

  1. Questa forma irregolare è più corretta, ma fa lo stesso quale delle due si usi, essendo entrambe usate. In particolare, si trova anche la P se il verbo alla forma affermativa termina con una vocale diversa dalla E (magnerò = magneròpe?).