Antologia ebraica/Tra Dio e Uomo: differenze tra le versioni

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"Il Signore ama i giusti" (Salmi 146:8).<br/>
"Il Signore ama i giusti" (Salmi 146:8).<br/>
Dice il Santo, che sia lodato: "Essi mi amano e anche Io li amo." E perché il Santo, che sia benedetto, ama i giusti? Perché la giustizia non è una questione di eredità o di famiglia.<br/>
Dice il Santo, che sia lodato: "Essi mi amano e anche Io li amo." E perché il Santo, che sia benedetto, ama i giusti? Perché la giustizia non è una questione di eredità o di famiglia.<br/>
Vedi che i sacerdoti formano una casa del padre e che i Leviti formano una casa del padre, poiché è detto: "O casa di Aronne, benedici il Signore. O casa di Levi, benedici il Signore." Un uomo potrebbe desiderare di diventare sacerdote e tuttavia non può. E perché? Perché suo padre non fu sacerdote, o Levita. Ma se un uomo, anche un ''gentile'', desidera essere giusto, lo può essere poiché i giusti non formano un casato. Pertanto è detto: "Voi che temete il Signore, benedite il Signore" (Salmi 135:20).
Vedi che i sacerdoti formano una casa del padre e che i Leviti formano una casa del padre, poiché è detto: "O casa di Aronne, benedici il Signore. O casa di Levi, benedici il Signore." Un uomo potrebbe desiderare di diventare sacerdote e tuttavia non può. E perché? Perché suo padre non fu sacerdote, o Levita. Ma se un uomo, anche un ''gentile'', desidera essere giusto, lo può essere poiché i giusti non formano un casato. Pertanto è detto: "Voi che temete il Signore, benedite il Signore" (Salmi 135:20).<br/>
Non vien detto, casa di coloro che temono il Signore, ma voi che temete il Signore, poiché essi non formano casa di padre. Di loro propria volontà, si fanno avanti e amano il Santo, che sia benedetto. Ed ecco perché Egli li ama. Questo è ciò che si intende con le parole: "Il Signore ama i giusti."<ref name="Talmud"/>

===La direzione===
"Ora avvenne che, quando Mosè alzava la sua mano, Israele vinceva; quando invece abbassava la sua mano, vinceva Amalek" (Esodo 17:11).<br/>
Sono quindi le mani di Mosè che fanno vincere o perdere la battaglia? No, ciò che significa è che sempre quando Israele guardava in alto e abbandonava il proprio cuore al Padre che è nei cieli, prevaleva, e quando non lo faceva, cadeva.<br/>
E parimenti sta scritto: "Il Signore disse a Mosè: «Fòrgiati un serpente velenoso e mettilo sopra un’asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita."<br/>
È allora il serpente che uccide o rivivifica? No! Sempre quando Israele guardava in alto e abbandonava il proprio cuore al Padre nei cieli, era guarito, ma se faceva altrimenti, veniva distrutto.<ref name="Talmud"/>

===Salari===



==Il volto dell'uomo==
==Il volto dell'uomo==

Versione delle 17:40, 5 gen 2015

Indice del libro
Ebrei in preghiera, in sinagoga
Ebrei in preghiera, in sinagoga

(IT)
« Se io non sono per me, chi è per me? E se io sono solo per me stesso, cosa sono? E se non ora, quando? »

(He)
« אם אני לא בשביל עצמי מי יהיה בשבילי? עם זאת, אם אני רק בשביל עצמי, מה אני? ואם לא עכשיו, מתי? »
(Rabbi Hillel, Pirkei Avot, I.14.)

Come serviremo

Israel Baal Shem
Podolia, XVIII secolo[1]

Se non crediamo che Dio rinnovi l'opera della creazione ogni giorno, le nostre preghiere e la nostra osservanza dei comandamenti diventano vecchie e abituali, e tediose. Come è scritto nei salmi: "Non mi respingere nel tempo della vecchiaia" (71:9) — cioè, non lasciare che il mio mondo diventi vecchio.

E nelle Lamentazioni sta scritto: "Si rinnovano ogni mattina: grande è la Tua fedeltà." (3:23) Che il mondo sia per noi nuovo ogni mattina — questa è la Tua grande fedeltà![2]

Dio, il mondo, l'uomo

Nachman di Breslov
Ucraina, XVIII-XIX secolo

Il Mondo

Il mondo è un dado che rotea, e tutto gira e cambia: l'uomo si cambia in angelo, e l'angelo in uomo; e la testa in piede, ed il piede in testa. Quindi tutte le cose girano e roteano e cambiano, questo in quello, e quello in questo, il più alto nel più basso, ed il più basso nel più alto. Poiché alla radice tutto è uno, e la salvezza è inerente al cambiamento e al ritorno delle cose.

Vedere il mondo

Proprio come la mano, quando è tenuta davanti all'occhio, può nascondere la montagna più alta, così questa piccola vita terrena tiene il nostro sguardo via dal vasto splendore e dai segreti che riempiono il mondo. E colui che riesce a levarsela dagli occhi, come uno si leva la mano, vedrà la grande luce al centro del mondo.

Dio e uomo

Tutta l'angoscia che l'uomo prova vien fuori da egli stesso, poiché la luce di Dio sempre lo inonda, ma l'uomo — accentuando troppo la vita del corpo — crea un'ombra, cosicché la luce non può raggiungerlo.[3]

Fede

La fede è cosa molto forte, e attraverso la fede e la semplicità, senza sofisticherie, si rinviene l'uomo degno di ottenere lo stato di grazia, che è un gradino ancor più alto della saggezza santa. Egli riceverà una grazia molto grande e abbondante in silenzio estatico, finché non potrà più sopportare la potenza del silenzio, e griderà dal profondo dell'anima.

Verità e dialettica

La vittoria non riesce a tollerare la verità, e se ciò che è vero ti viene esibito proprio davanti agli occhi, lo rifiuterai, perché tu sei in vincitore. Chi vuol possedere la verità, deve allontanare lo spirito della vittoria; solo allora potrà prepararsi a contemplare la verità.

Il perché del mondo

Il mondo fu creato solo per amore della scelta e di chi sceglie.

L'uomo, padrone della scelta, dirà: "Solo per amor mio il mondo fu creato!" Quindi ogni uomo starà attento, e lotterà per redimere il mondo e colmarlo di ciò che manca, sempre e dovunque.

Felicità

La felicità sistema lo spirito, ma la malinconia lo manda in esilio.

Scelta

L'ascesa dell'uomo non ha limiti, e le parti più alte sono aperte a tutti. In ciò, solo la tua scelta è suprema.

Tra Dio e uomo

da Talmud e Midrash

La benedizione

Quando Rabbi Johanan ben Zakkai si ammalò, i suoi discepoli andarono a trovarlo a casa. Gli parlarono, dicendo: "Maestro, dacci la tua benedizione."
Egli disse loro: "Sia la Sua volontà che il timor del cielo sia su di voi nella stessa misura del timore di coloro che sono carne e ossa."
Essi chiesero: "Solo questo?"
Rispose: "Magari fosse solo questo! Perché dovete sapere che quando un uomo intende commettere una trasgressione, dice: «Speriamo nessun uomo mi veda!» "[4]

Grande e piccolo

Un samaritano chiese a Rabbi Meir: "È possibile che Egli di cui è scritto «Non riempio io il cielo e la terra?» parlasse a Mosè «tra le due stanghe dell'Arca» ?"[5]
Il rabbino gli disse: "Portami uno specchio che ingrandisca."
Gli portò tale specchio. Allora il rabbino disse: "Ora guardati."
Il samaritano si guardò e si vide ingrandito.
Il rabbino continuò: "Ora portami uno specchio che rimpicciolisca." Poi disse: "Guardati".
L'uomo si vide più piccolo. Al che il rabbino gli disse: "Se tu, che sei fatto di carne ed ossa, puoi apparire cambiato in qualunque modo ti aggradi, quanto più lo può Lui, che dovette solo parlare ed il mondo fu creato! Pertanto, se è suo volere, valgono le parole:«Non riempio io il cielo e la terra?» Ma se vuole altrimenti, Egli parla a Mosè tra le due stanghe dell'Arca."[4]

D'uso comune

Questa è la parabola di un re che aveva un amico. Il re gli mandò a dire: "Ti faccio sapere che verrò a pranzo da te; praparati e appronta il tutto per me."
L'amico si mise al lavoro, preparando un divano, un candelabro, e la tavola che usava comunemente.
Quando arrivò il re, i suoi servitori lo precedettero in corteo, portando candelabri d'oro dinanzi a lui. Alla vista di tutto questo splendore, l'amico si sentì avvilito e desolato, e nascose tutto quello che aveva preparato perché era ciò che usava comunemente.
Allora il re gli disse: "Non ti avevo mandato a dire che sarei venuto a pranzo da te? Perché non mi hai preparato nulla?"
Al che l'amico rispose: "Ho visto lo splendore che ti accompagnava e mi vergognai e nascosi tutto quello che ti avevo preparato perché era ciò che uso comunemente."
Il re gli rispose: "Su con la vita! Mi libererò di tutto ciò che ho portato ed userò solo le tue cose, per amore della nostra amicizia."
E pertanto: Il Santo, che sia benedetto, è tutta luce, poiché sta scritto: "E presso di Lui è la luce" (Dan. 2:22), tuttavia dice a Israele: "Preparate per me candelabri e lampade", poiché sta scritto : "Quando accenderai le lampade..." (Num. 8:2)

Il servizio di Dio

"Onora il Signore con la tua sostanza", con ciò che ti ha donato. Se sei bello, onora Colui che ti ha fatto così, temiLo e lodaLo con la bellezza che ti ha donato. Se la tua voce è bella e sei assiso nella casa di preghiera, alzati e onora il Signore con la tua voce.
Hiyya, figlio della sorella di Rabbi Eliezer ha-Kappar, aveva una bella voce e suo zio era solito dirgli: "Hiyya, figlio mio, alzati e onora il Signore con ciò che ti ha donato."[4]

I giusti

"Il Signore ama i giusti" (Salmi 146:8).
Dice il Santo, che sia lodato: "Essi mi amano e anche Io li amo." E perché il Santo, che sia benedetto, ama i giusti? Perché la giustizia non è una questione di eredità o di famiglia.
Vedi che i sacerdoti formano una casa del padre e che i Leviti formano una casa del padre, poiché è detto: "O casa di Aronne, benedici il Signore. O casa di Levi, benedici il Signore." Un uomo potrebbe desiderare di diventare sacerdote e tuttavia non può. E perché? Perché suo padre non fu sacerdote, o Levita. Ma se un uomo, anche un gentile, desidera essere giusto, lo può essere poiché i giusti non formano un casato. Pertanto è detto: "Voi che temete il Signore, benedite il Signore" (Salmi 135:20).
Non vien detto, casa di coloro che temono il Signore, ma voi che temete il Signore, poiché essi non formano casa di padre. Di loro propria volontà, si fanno avanti e amano il Santo, che sia benedetto. Ed ecco perché Egli li ama. Questo è ciò che si intende con le parole: "Il Signore ama i giusti."[4]

La direzione

"Ora avvenne che, quando Mosè alzava la sua mano, Israele vinceva; quando invece abbassava la sua mano, vinceva Amalek" (Esodo 17:11).
Sono quindi le mani di Mosè che fanno vincere o perdere la battaglia? No, ciò che significa è che sempre quando Israele guardava in alto e abbandonava il proprio cuore al Padre che è nei cieli, prevaleva, e quando non lo faceva, cadeva.
E parimenti sta scritto: "Il Signore disse a Mosè: «Fòrgiati un serpente velenoso e mettilo sopra un’asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita."
È allora il serpente che uccide o rivivifica? No! Sempre quando Israele guardava in alto e abbandonava il proprio cuore al Padre nei cieli, era guarito, ma se faceva altrimenti, veniva distrutto.[4]

Salari

Il volto dell'uomo

dallo Zohar

Il disegno dell'universo

Mosè Maimonide

Una porta nella porta

dallo Zohar

Pace

Perek ha-Shalom


Note

  1. Per le relative biografie dei vari autori, antichi e moderni, si rimanda a it.wikipedia con collegamento diretto. Nel caso l'autore non vi appaia, se ne forniscono i particolari in nota.
  2. Citato anche da Martin Buber, Des Baal-Schem-Tow Unterweisung im Umgang mit Gott, Bücherei des Schocken Verlages, n. 21, 1935, p. 39.
  3. Martin Buber, Die Chassidischen Bücher, Schocken, 1928, pp. 31-36 per tutti gli stralci di questa sezione.
  4. 4,0 4,1 4,2 4,3 4,4 Tutti gli stralci e i riferimenti testuali primari sono estratti dal Talmud nelle varie versioni e traduzioni, tra cui Complete Full Size Schottenstein Edition of the Talmud: The Forman Edition of Sever Zera'im: the Gemara: the Classic Vilna Edition, cur. da Gedaliah Zlotowitz, Yisroel Simcha Schorr, et al., Mesorah Pubns Ltd, 2005; The Talmud: A Selection, cur. da Norman Solomon, Penguin, 2009; The Talmud of Babylonia: A Complete Outline A: An Academic Commentary, 3 voll., cur. da Jacob Neusner, Scholars Press, 1995; naturalmente, l'edizione madre (EN) The Babylonian Talmud (Set in 30 volumes) English (Talmud Bavli -The Babylonian Talmud), 30 voll., Soncino Press, I ed. 1952. Ulteriori fonti consultate sono A Jewish Reader, cur. da Nahum N. Glatzer, Schocken Books, 1946/1961; Sage Tales Teacher's Guide: The Complete Teacher's Companion to Sage Tales: Wisdom and Wonder from the Rabbis of the Talmud, cur. da Rabbi Burton L. Visotzky, Jewish Lights Publishing, 2011; Martin Buber, Tales of the Hasidim, 2 voll., Schocken Books, 1991; id., The Way of Man: According to the Teachings of Hasidism: According to the Teaching of Hasidim, Routledge, II ed., 2002.
  5. L'Arca dell'Alleanza, trasportata con due stanghe di legno, si trovava nel Santo dei Santi (Esodo 25:10segg.) Cfr. anche Geremia 23:24.