Le religioni della Mesopotamia/I Babilonesi/L'Esagila: differenze tra le versioni

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[[File:Pianta dell'Esagila 2.png|400px|thumb|[[File:É (cuneiforme).JPG|right|150px]][[File:Marduk and pet.jpg|right|150px]]<br> Sopra la pianta del tempio babilonese dell'Esagila: <br>1. Avancorte. <br>2. Le quattro porte, quella posta a Nord, in alto, apriva sull'Etemenanki (la ''ziqqurat'' di Babilonia) e veniva probabilmente utilizzata per la processione dell'Akitū, la festa religiosa del Capodanno babilonese.<br> 3. Cella del dio Marduk.<br> 4. Cella del dio Ea.]]
[[File:Pianta dell'Esagila 2.png|400px|thumb|[[File:É (cuneiforme).JPG|right|150px]][[File:Marduk and pet.jpg|right|150px]]<br> Sopra la pianta del tempio babilonese dell'Esagila: <br>1. Avancorte. <br>2. Le quattro porte, quella posta a Nord, in alto, apriva sull'Etemenanki (la ''ziqqurat'' di Babilonia) e veniva probabilmente utilizzata per la processione dell'Akitū, la festa religiosa del Capodanno babilonese.<br> 3. Cella del dio Marduk.<br> 4. Cella del dio Ea.]]


L'Esagila (é-sag-gil-la; lett. "casa" (''é'', nel significato di casa del dio, quindi di "tempio") la cui "testa" (''sag'', "testa" qui inteso come "pinnacolo") è posto in "alto" (''il-la'', "elevata") è il nome sumerico del tempio del dio poliade della città di Babilonia (in accadico ''Bābilāni'', da ''Bāb-ili''; che rende il sumerico KA.DIN.GIR.RA, col significato di "Porta del Dio"<ref>Perché da lì gli dèi scendevano sulla terra (cfr. Mircea Eliade, ''Il mito dell'eterno ritorno'', Roma, Borla, 1999, p. 23.</ref>, la città amorrea fondata nel XIX secolo a.C., ), e re degli dèi nella religione babilonese, Marduk.
L'Esagila (é-sag-gil-la; lett. "casa" (''é'', nel significato di casa del dio, quindi di "tempio") la cui "testa" (''sag'', "testa" qui inteso come "pinnacolo") è posto in "alto" (''il-la'', "elevata") è il nome sumerico del tempio del dio Marduk, poliade della città di Babilonia (in accadico ''Bābilāni'', da ''Bāb-ili''; che rende il sumerico KA.DIN.GIR.RA, col significato di "Porta del Dio"<ref>Perché da lì gli dèi scendevano sulla terra (cfr. Mircea Eliade, ''Il mito dell'eterno ritorno'', Roma, Borla, 1999, p. 23.</ref>, la città amorrea fondata nel XIX secolo a.C., ), e re degli dèi nella religione babilonese.





Versione delle 11:01, 25 gen 2015


Sopra la pianta del tempio babilonese dell'Esagila:
1. Avancorte.
2. Le quattro porte, quella posta a Nord, in alto, apriva sull'Etemenanki (la ziqqurat di Babilonia) e veniva probabilmente utilizzata per la processione dell'Akitū, la festa religiosa del Capodanno babilonese.
3. Cella del dio Marduk.
4. Cella del dio Ea.

L'Esagila (é-sag-gil-la; lett. "casa" (é, nel significato di casa del dio, quindi di "tempio") la cui "testa" (sag, "testa" qui inteso come "pinnacolo") è posto in "alto" (il-la, "elevata") è il nome sumerico del tempio del dio Marduk, poliade della città di Babilonia (in accadico Bābilāni, da Bāb-ili; che rende il sumerico KA.DIN.GIR.RA, col significato di "Porta del Dio"[1], la città amorrea fondata nel XIX secolo a.C., ), e re degli dèi nella religione babilonese.


Note

  1. Perché da lì gli dèi scendevano sulla terra (cfr. Mircea Eliade, Il mito dell'eterno ritorno, Roma, Borla, 1999, p. 23.