Algebra 2/Complementi di algebra/Equazioni e disequazioni irrazionali: differenze tra le versioni
Riga 79: | Riga 79: | ||
=== Equazioni irrazionali con la radice di indice dispari === |
=== Equazioni irrazionali con la radice di indice dispari === |
||
L’espressione irrazionale <math>E=\sqrt[n]{f(x)}</math> con <math>n</math> dispari è definita per tutti i valori reali per cui è definito il radicando, quindi l’equazione irrazionale <math>\sqrt[n]{f(x)}=g(x)</math> è equivalente a quella che si ottiene elevando ad <math>n</math> entrambi i membri dell’equazione: <math>f(x)=g^n(x)</math>. |
|||
{{Algebra1/Esempio1| Risolvere le seguenti equazioni irrazionali con radice di indice dispari.<br /> |
|||
<ul> |
|||
<li><p><math>\sqrt[3]{x-2}=\tfrac 1 2</math>.</p> |
|||
<p>Elevando al cubo si ha <math>x-2=\tfrac 1 8\ \Rightarrow \ x=2+\tfrac 1 8\ \Rightarrow \ x=\tfrac{17} 8</math>.</p></li> |
|||
<li><p><math>\sqrt[3]{-3x^2+3x+1}=x</math>.</p> |
|||
<p>Elevando al cubo si ha <math>-3x^2+3x+1=x^3\Rightarrow (x-1)^3=0\Rightarrow x-1=0\Rightarrow x=1</math>.</p></li> |
|||
<li><p><math>\sqrt[3]{\tfrac x{2x+3}}=\tfrac{2-5x} 4</math>.</p> |
|||
<p>Il dominio del radicando è l’insieme <math>\mathcal{D}=\left\{x\in \mathbb{R}\mid x\neq -\tfrac 3 2\right\}</math>. Per risolvere l’equazione elevo primo e secondo membro al cubo, ottenendo l’equazione <math>\tfrac x{2x+3}=\left(\tfrac{2-5x} 4\right)^3</math>, la cui risoluzione richiede la risoluzione di un’equazione di quarto grado che non svolgiamo.</p></li> |
|||
<li><p><math> \sqrt[3]{\tfrac 1 x}=\tfrac{4x+x^2}{3-x}</math>.</p> |
|||
<p>Le condizioni di esistenza sono: <math>x\neq 0\;\wedge\; x\neq 3</math>. Elevando al cubo si ottiene l’equazione risolvente che non svolgeremo.</p></li></ul> |
|||
}} |
|||
== Equazioni con più radicali == |
Versione delle 19:17, 22 lug 2016
Equazioni irrazionali con un solo radicale
Definizione: Un’equazione si dice irrazionale quando l’incognita compare sotto il segno di radice.
Analizziamo le seguenti equazioni: e . Notiamo che l’equazione è di secondo grado, intera con un coefficiente irrazionale (sotto il segno di radice), ma non è un’equazione irrazionale perché l’incognita non compare sotto la radice. Nell’equazione , invece, il monomio (contenente l’incognita) compare sotto il segno di radice, pertanto essa è un’equazione irrazionale.
Problema: Determinare l’area di un triangolo rettangolo , retto in , avente perimetro di e i cateti che differiscono di .
Dati:
;
Obiettivo: Area.
Soluzione ; dobbiamo quindi determinare i cateti. Poniamo con quindi e sfruttiamo l’informazione relativa al perimetro per determinare l’equazione risolvente
Applicando il teorema di Pitagora si ricava e dunque otteniamo l’equazione risolvente in cui l’incognita compare sotto il segno di radice. Vedremo nel seguito come risolvere un’equazione di questo tipo.
Equazioni irrazionali con la radice di indice pari
Ricordiamo che l’espressione irrazionale con pari maggiore di ha significato per tutti i valori di che rendono non negativo il radicando, pertanto l’insieme soluzione di un’equazione irrazionale in cui compaiono uno o più radicali di indice pari sarà un sottoinsieme del dominio o insieme di definizione del radicale (condizione di realtà del radicale).
Per esempio, nell’equazione si ha che il dominio del radicale è dato da , cioè . Pertanto l’insieme delle soluzioni è un sottoinsieme di tale dominio, cioè . Nessun numero negativo potrà essere soluzione dell’equazione, altrimenti il radicale non sarebbe un numero reale. Inoltre, poiché l’espressione irrazionale nel suo è positiva o nulla (per definizione), l’equazione potrà verificarsi solo se il secondo membro sarà non negativo (condizione di concordanza del segno).
Quando abbiamo un’equazione nella quale l’incognita compare sotto una radice di indice pari possiamo elevare alla potenza entrambi i membri dell’equazione eliminando la radice. Tuttavia, l’equazione ottenuta non sempre è equivalente a quella data, ossia non sempre ha le stesse soluzioni dell’equazione data (in genere ne ha di più).
Esempio:
Risolvere la seguente equazione irrazionale
Elevando al quadrato si ha da cui . Risolvendo questa equazione di secondo grado otteniamo le soluzioni e . Tuttavia, sostituendo questi valori di nell’equazione irrazionale di partenza si ha:
- per che è falsa, pertanto non può essere soluzione;
- per che è vera, pertanto è l’unica soluzione.
Quindi l’insieme soluzione dell’equazione data è .
Conclusione Per risolvere un’equazione irrazionale con indice pari possiamo allora elevare alla potenza pari della radice i due membri dell’equazione, risolvere l’equazione che si ottiene e verificare se le soluzioni trovate sono accettabili.
Possiamo però procedere in un altro modo: l’insieme soluzione dell’equazione irrazionale con pari non nullo sarà un sottoinsieme dell’insieme in cui sono contemporaneamente vere le condizioni
Esempio:
Risolvere le seguenti equazioni irrazionali con radice di indice pari.
.
La soluzione si ottiene risolvendo
Le soluzioni dell’equazione sono , ma
l’unica accettabile è (per la condizione )
.
Elevo ambo i membri al quadrato, ottengo , sostituisco ottengo falso, quindi non è accettabile; sostituisco ottengo vero, quindi è l’unica soluzione dell’equazione data.
Arrivo allo stesso risultato ponendo le condizioni
.
Determiniamo l’insieme in cui cercare le soluzioni dell’equazione
con soluzione . Rendiamo razionale l’equazione elevando ambo i membri al quadrato:
Risolviamo l’equazione ottenuta:
Confrontiamo le soluzioni ottenute con le condizioni . Poiché entrambe le soluzioni verificano queste condizioni si ha che .
Equazioni irrazionali con la radice di indice dispari
L’espressione irrazionale con dispari è definita per tutti i valori reali per cui è definito il radicando, quindi l’equazione irrazionale è equivalente a quella che si ottiene elevando ad entrambi i membri dell’equazione: .
Esempio:
Risolvere le seguenti equazioni irrazionali con radice di indice dispari.
.
Elevando al cubo si ha .
.
Elevando al cubo si ha .
.
Il dominio del radicando è l’insieme . Per risolvere l’equazione elevo primo e secondo membro al cubo, ottenendo l’equazione , la cui risoluzione richiede la risoluzione di un’equazione di quarto grado che non svolgiamo.
.
Le condizioni di esistenza sono: . Elevando al cubo si ottiene l’equazione risolvente che non svolgeremo.