Confessione di fede di Westminster/cfw11/cfw11-5: differenze tra le versioni

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5. Dio continua a perdonare i peccati di coloro che sono giustificati (246), e sebbene mai possano scadere dal loro stato di giustificazione (24­7), tuttavia, a causa dei loro peccati, possono dispiacere a Dio, loro Padre. In questa condizione non splende per essi la luce del suo volto, finché non si umiliano, confessino i loro peccati, chiedano perdono e rinnovino la loro fede e il loro ravvedimento (248).
5. Dio continua a perdonare i peccati di coloro che sono giustificati (246), e sebbene mai possano scadere dal loro stato di giustificazione (24­7), tuttavia, a causa dei loro peccati, possono dispiacere a Dio, loro Padre. In questa condizione non splende per essi la luce del suo volto, finché non si umiliano, confessino i loro peccati, chiedano perdono e rinnovino la loro fede e il loro ravvedimento (248).
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11.5 Dio continua [persevera] a perdonare i peccati di coloro che sono giustificati (246), e sebbene essi non possano mai decadere dallo stato di giustificazione (247), essi possono, a causa dei loro peccati, cadere sotto il dispiacere paterno di Dio e non vedersi restituita [ristabilita] la luce del Suo volto se non dopo essersi umiliati, aver riconosciuto i loro peccati, aver chiesto perdono e rinnovato la loro fede e il loro pentimento (248).

Testo originale[modifica]

Inglese Latino
V. God doth continue to forgive the sins of those that are justified; and although they can never fall from the state of justification, yet they may by their sins fall under God's fatherly displeasure, and not have the light of his countenance restored unto them, until they humble themselves, confess their sins, beg pardon, and renew their faith and repentance V. Perseverat Deus eorum peccata condonare quos semel justificavit, quin et etiamsi excidere statu justificationis nunquam possint; fieri tamen potest ut iræ Dei, paternæ quidem illi, per peccata sua se exponant, nec lumen paterni vultus prius sibi habeant restitutum, quam semet ipsos humiliaverint, peccata agnoverint, imploraverint veniam, fidem denique et pœnitentiam suam renovaverint.

Riferimenti biblici[modifica]

  • (246) "...rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori" (Matteo 6:12); "Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato ... Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità" (1 Giovanni 1:7,9); "Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" (1 Giovanni 2:1-2).
  • (247) "...ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli" (Luca 22:32); "...e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano" (Giovanni 10:28); "Infatti con un'unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati" (Ebrei 10:14).
  • (24­8) "se violano i miei statuti e non osservano i miei comandamenti, io punirò il loro peccato con la verga e la loro colpa con percosse; ma non gli ritirerò la mia grazia e non verrò meno alla mia fedeltà ... Purificami con issopo, e sarò puro; lavami, e sarò più bianco della neve ... Rendimi la gioia della tua salvezza e uno spirito volenteroso mi sostenga ... Nelle tue mani rimetto il mio spirito; tu m'hai riscattato, o SIGNORE, Dio di verità." (Salmo 89:31‑33; 51:7‑12; 31:5); "Pietro si ricordò delle parole di Gesù che gli aveva dette: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, andato fuori, pianse amaramente" (Matteo 26:75); "Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; ma quando siamo giudicati, siamo corretti dal Signore, per non essere condannati con il mondo" (1 Corinzi 11:30-32); "Ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo»" (Luca 1:20).

Commento[modifica]

5. Dio continua a perdonare i peccati di coloro che sono giustificati (246), e sebbene mai possano scadere dal loro stato di giustificazione (24­7), tuttavia, a causa dei loro peccati, possono dispiacere a Dio, loro Padre. In questa condizione non splende per essi la luce del suo volto, finché non si umiliano, confessino i loro peccati, chiedano perdono e rinnovino la loro fede e il loro ravvedimento (248).