Biologia per il liceo/Primati e ominidi: differenze tra le versioni

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L’EVOLUZIONE DELL’UOMO
L’EVOLUZIONE DELL’UOMO

Versione delle 19:13, 17 dic 2017

Indice del libro

L’EVOLUZIONE DELL’UOMO

La diversità dei primati: L’ordine dei primati comprende i lemuri, i tarsi, il lori gracile, scimmie del vecchio e nuovo mondo, e scimmie antropomorfe.

Il Lori Gracile: È fra i primati notturni più sociali, vivono in Sri Lanka e sono simili a uno scoiattolo per le dimensioni molto ridotte del corpo). Sono dotati di pollice e alluce opponibili ed hanno una notevole sensibilità tattile.

I Lemuri: Vivono principalmente in Madagascar, sono degli abili scalatori e saltatori, per questo passano la maggior parte del tempo sugli alberi. Anche loro sono dotati di pollice opponibile e presentano alcune caratteristiche molto simili a quelle delle scimmie (come per esempio la distribuzione dei denti).

I Tarsi: Li troviamo soprattutto nel sud-est asiatico. Presentano un muso piatto, una lunga coda che li favorisce nei salti, e degli occhi enormi per la visione notturna. Il cervello dei tarsi presenta differenze rispetto agli altri primati.

Gli antropoidi: Essi comprendono sia le scimmie sia gli ominoidei (i quali includono le scimmie antropomorfe e gli esseri umani). Gli antropoidi possiedono un cervello di notevoli dimensioni rispetto alla grandezza del corpo. La loro costituzione chimica e il loro cervello sono molto più simili a quelli degli esseri umani che agli altri primati, e anche in base al loro comportamento si possono trovare delle analogie fra essi e l’uomo.

Le scimmie platirrine: Queste scimmie appartengono al nuovo mondo, principalmente le troviamo in America Meridionale e centrale. La loro peculiarità é quella di avere le narici larghe e distanziate tra loro; inoltre possiedono una coda prensile che permette loro di afferrare le cose. Un esemplare di questa specie é il Leontocebo Rosalia .

Le scimmie catarrine: Questa specie di scimmie sono prive di coda pensile e presentano le narici rivolte verso il basso. Esse si differenziano dagli altri ominoidei per gli arti che sono di uguale lunghezza. Inoltre comprendono i macachi, i mandrilli e i babbuini.


I gibboni: esistono nove specie di gibboni. Queste sono le uniche scimmie antropomorfe completamente arboricole(che trascorrono gran parte del tempo sugli alberi) e monogame( ovvero che hanno un unico compagno). Sono molto agili a causa del loro corpo piccolo e leggero.

L’orango: è il mammifero arboricolo di maggiori dimensioni, e anche a causa della sua grandezza è meno agile rispetto alle altre scimmie ominide. Raramente scende a terra, si tratta di una specie timida e solitaria e si trovano principalmente nelle foreste pluviali (esempio quelle di Sumatra e del Borneo).

Il gorilla: le dimensioni di questo esemplare sono maggiori rispetto a tutte le altre scimmie antropomorfe. Questa specie si trova soltanto nelle foreste pluviali africane. La loro peculiarità riguarda il modo di camminare, ovvero che quando camminano su quattro zampe toccano il terreno con le nocche.


Gli scimpanzè: presentano comportamenti simili ai loro stretti parenti, i gorilla. Sia gli scimpanzè che i bonobo vivono nell’Africa tropicale.Inoltre passano la gran parte del loro tempo per terra.

Si è dimostrato nel corso degli anni, grazie alla progressione della scienza che le scimmie antropomorfe hanno comportamenti quasi uguali a quelli umani. ES:

Bonobo: sesso non solo a scopi riprodutivi; Scimpanzè: frabbricare e usare utensil.


L’evoluzione degli ominidi

Paleoantropologia: è una disciplina dell’antropologia che studia i resti fossili dell’uomo e dei tipi umani ormai estinti. Coloro che che si occupano di questa “scienza” sono i paleoantropologi. Quest’ultimi hanno scoperto i fossili di 20 specie di ominidi estinti. Non sono riusciti ancora a classificare questi ominidi. Per ora sappiamo solo che quello più antico, Sahelanthropus tchadensis, risale a 7-6 milioni di anni fa e il suo cranio è stato trovato in Africa.

7-6 milioni di anni fa: separazione degli esseri umani e degli scimpanze;

4-2 milioni di anni fa: ci sono gli australopitechi


La postura eretta si è evolute molto prima del cervello:

Postura eretta: inizialmente si pensava che la postura eretta fosse un fenomeno comparso successivamente rispetto all’aumento di volume del cervello. Nel corso delle varie ricerche sono stati ritrovati diversi reperti interessanti:


  1. Lo scheletro Lucy: venne ritrovato questo scheletro risalente a 3,2 milioni di anni fa circa. Lucy era alta circa un metro e possedeva un cervello molto piccolo, e dai reperti trovati si può notare che la sua specie presentava già una postura eretta.
  2. Afarensis: risalente a circa 3,6 milioni di anni fa questa specie fu ritrovata in Africa orientale in uno strato di ceneri vulcaniche. E anche essi presentavano la postura eretta.


Il cervello aumenta di dimensioni e questa evoluzione da origina alla nascita del genere Homo:


  • Homo sapiens: il volume del suo cervello è di circa 1350 centimetri cubi, il triplo rispetto a quello di tutti gli altri australopitechi.
  • Homo habilis: è in questa specie che si osserva per la prima volta l’aumento delle dimensioni del cervello. Aveva il cervello con un volume compreso tra i 500 e gli 800 centimetri cubi, il doppio rispetto a quello dell’ Australopitecus. Si è notato inoltre che le maggiori dimensioni del cervello abbiano indebolito i muscoli mascellari rispetto ai precedenti antenati.
  • Homo erectus: il suo volume è maggiore rispetto a quello dell’Homo abilis e raggiunge i 1000 centimetri cubi. Questi furono i primi ominidi che iniziarono ad emigrare dall’Africa verso l’Asia.

Homo Neanderthalensis

L’Homo neanderthalensis era muscoloso e robusto, con un cervello di dimensioni maggiori ma con forma differente rispetto a quello dell’Homo sapiens, ovvero l’uomo di oggi. Vissero circa tra 130.000 e 25.000 anni fa. Grazie ad un esperimento sul DNA si è scoperto che noi non discendiamo da questa specie poiché non c’era alcuna analogia tra esso e l’Homo sapiens.





https://it.wikipedia.org/wiki/Homo_habilis

https://it.wikipedia.org/wiki/Paleoantropologia