Pallavolo/Ruoli: differenze tra le versioni

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== Centrale ==
== Centrale ==


È il ruolo che richiede più forza. Un centrale deve avere ottime doti di elevazione, potenza e anche il cosiddetto "occhio": deve "leggere" in qualche frazione di secondo dove il palleggiatore alzerà la palla. Un centrale occupa i posti 3 e 6 del campo a seconda della rotazione di gioco e i fondamentali che pratica di più sono attacco e muro. Ormai in tutte le squadre di serie il Libero prende il posto del centrale quando questo deve effettuare la rotazione in seconda linea e si posiziona, anziché in zona 6, in zona 5.
È il ruolo che richiede più forza. Un centrale deve avere ottime doti di elevazione, potenza e anche il cosiddetto "occhio": deve "leggere" in qualche frazione di secondo dove il palleggiatore alzerà la palla. Un centrale occupa i posti 3 e 5 del campo a seconda della rotazione di gioco e i fondamentali che pratica di più sono attacco e muro. Ormai in tutte le squadre di serie il Libero prende il posto del centrale quando questo deve effettuare la rotazione in seconda linea e si posiziona, anziché in zona 6, in zona 5.


== Schiacciatore-laterale (mano) ==
== Schiacciatore-laterale (mano) ==

Versione delle 19:39, 10 feb 2018

Indice del libro

I ruoli dei sei giocatori in campo sono questi:

  1. Palleggiatore o Alzatore
  2. Centrale
  3. Schiacciatore-laterale o Mano
  4. Schiacciatore-opposto o Contromano
  5. Libero

Spesso i migliori giocatori possono giocare in più ruoli.

Palleggiatore

Quando si trova in prima linea è situato in zona 2, mentre, quando è in "seconda linea", occupa posto 1. A lui sono indirizzati tutti i palloni (provenienti dalla ricezione o dalla difesa) che dovranno essere smistati agli schiacciatori. Per questo motivo si parla del palleggiatore come del "regista" d'attacco della squadra. Deve essere un leader, non soltanto in campo, ma anche fuori. Deve possedere un patrimonio di capacità coordinative che deve essere il più ampio possibile, sulla cui base si può inserire un elevato livello della tecnica specifica del palleggio. È sicuramente il giocatore che coopera maggiormente con l'allenatore e ne condivide programmi e strategie.

Le caratteristiche del palleggiatore

  • Precisione di palleggio sia su alzate alte e lontane che su alzate vicine e veloci. È questa, sicuramente, la caratteristica più tipica dell'alzatore, che deve mettere i propri compagni di squadra in condizione di poter schiacciare in modo positivo. Il regolare rendimento di uno schiacciatore è, infatti, in larga misura frutto di una precisione costante nelle alzate che riceve.
  • Intelligenza tattica: a parità di precisione di palleggio, quello che fa la differenza tra un regista e un altro, è la scelta del tipo di alzata, che può condizionare sostanzialmente il rendimento dei singoli attaccanti e, di conseguenza, di tutta la squadra. A ogni palleggio è necessaria una grande lucidità per sfruttare al massimo sia le potenzialità d'attacco dei propri schiacciatori, sia le debolezze difensive dell'avversario.
  • Reattività negli spostamenti: questa qualità si rende necessaria in quanto, raramente, il palleggiatore si trova già in partenza nel punto di campo dove eseguirà, effettivamente, il secondo tocco e spesso è costretto, invece, a coprire parecchi metri di corsa per arrivare in posizione corretta sulla palla. Un alzatore con tempi di reazione modesti sarà frequentemente in ritardo e quindi, trovandosi fuori equilibrio, difficilmente riuscirà ad alzare palloni decenti ai propri attaccanti.
  • Tocco di palla morbido e naturale. Esistono essenzialmente due tipologie di alzatori: quelli che posseggono un tocco naturale di palleggio e quelli che, invece, se lo sono costruito negli anni con l'allenamento. La differenza sostanziale tra queste due categorie è che i primi hanno meno difficoltà a fronteggiare situazioni particolarmente stressanti mentre i secondi, in posizioni di scarso equilibrio o in condizioni di elevata tensione fisica e psicologica, tendono a "sporcare" il palleggio, che può anche diventare impreciso e falloso (fallo di doppio).
  • Alta statura. Nella pallavolo moderna l'altezza dei giocatori è diventata di importanza determinante, soprattutto per poter contrastare a muro gli attacchi avversari. Anche i palleggiatori hanno risentito di questa tendenza, tenendo conto, poi, del fatto che l'alzatore, quando è in prima linea, dovrà murare l'attacco dello schiacciatore laterale della squadra avversaria. Un alzatore troppo basso creerebbe un "buco" nel muro consentendo allo schiacciatore avversario di passarci sopra e mettendo, così, in grossa difficoltà la propria difesa.

Il lavoro del regista

L'alzatore deve tenere in considerazione molti aspetti specifici, determinati dall'andamento della partita in corso. Deve:

  • cercare la condizione tattica per cui l'attaccante più forte si trovi a schiacciare sul giocatore a muro più debole della squadra avversaria;
  • privilegiare le alzate che si sono rivelate più efficaci in allenamento;
  • insistere sullo stesso tipo di alzata se l'avversario non riesce ad arginare l'attacco che ne consegue (finché non adotta contromisure adeguate) e, viceversa, cambiare sistematicamente il tipo di alzata se l'avversario mostra una certa facilità di replica;
  • cercare di essere fantasiosi nella scelta delle varie alzate (utilizzando gli schemi provati in allenamento) per risultare imprevedibili nei confronti del muro e della difesa avversaria;
  • se i giocatori a muro avversari non hanno buone capacità di spostamento, sfruttare tutta l'ampiezza della rete per obbligarli a muoversi il più possibile;
  • utilizzare, nei momenti decisivi del set, gli schiacciatori più "freddi" e determinati della propria squadra e, in generale, chiamare in gioco più spesso gli schiacciatori con il miglior rendimento;
  • cercare di alzare il maggior numero di palloni in sospensione per rendere più difficile l'intervento del muro avversario;
  • non trascurare gli attacchi di "secondo tocco" per obbligare il muro avversario a mantenere fino all'ultimo momento la posizione davanti al palleggiatore ritardando, quindi, il piazzamento sugli schiacciatori;
  • sfruttare la visione periferica per controllare l'eventuale piazzamento anticipato del muro avversario e, di conseguenza, evitare certi tipi di alzate.

Centrale

È il ruolo che richiede più forza. Un centrale deve avere ottime doti di elevazione, potenza e anche il cosiddetto "occhio": deve "leggere" in qualche frazione di secondo dove il palleggiatore alzerà la palla. Un centrale occupa i posti 3 e 5 del campo a seconda della rotazione di gioco e i fondamentali che pratica di più sono attacco e muro. Ormai in tutte le squadre di serie il Libero prende il posto del centrale quando questo deve effettuare la rotazione in seconda linea e si posiziona, anziché in zona 6, in zona 5.

Schiacciatore-laterale (mano)

Zone del campo di gioco

Lo schiacciatore-laterale, anche detto schiacciatore-ricevitore, è uno dei ruoli della pallavolo.

È, forse, il ruolo più faticoso di tutti perché richiede al giocatore sia di ricevere (anche quando è in prima linea) che d'attaccare. Per questo è richiesta una buona dose di potenza e soprattutto resistenza.

Lo schiacciatore laterale deve essere un "leader" della squadra. A lui sono affidati i palloni più difficili e a lui è richiesto "mettere a terra" tutte le palle "sporche", comunque non gestibili secondo uno schema predeterminato. A lui si affida l'alzatore quando è necessario chiudere un punto fondamentale per il prosieguo della gara.

Le zone occupate dai giocatori di questo ruolo sono la zona 4 (quando il giocatore si trova in prima linea) e la zona 5 (quando è in seconda linea). Molte squadre utilizzano in difesa lo schiacciatore laterale in zona 6 per permettergli di attaccare dalla seconda linea (attacco pipe).

Velocità, peso e potenza sono le componenti fisiche necessarie per la schiacciata.

Per diventare uno schiacciatore si deve mostrare la volontà di diventarlo, schiacciando sia con tenacia che con intelligenza. Deve sempre esistere l'intento di stabilire un "dominio" sulla difesa avversaria. Ad esempio, se il muro avversario è alto, lo schiacciatore deve saper utilizzare questa situazione a proprio vantaggio: guardare se ci sono varchi, cercare un mani e fuori, ricordando sempre che, contro un buon attaccante, un muro commette sempre più errori di quanti punti ottenga, anche se sembra intimidire. Lo schiacciatore non deve mai accettare che ci possa essere un senso di dominio del muro nei suoi confronti.

Un attacco non è un'azione ad una sola dimensione, ma è un processo mentale che parte da una predisposizione mentale. Fra il muro e lo schiacciatore esiste una forza di volontà. In essa, la persona che compie l'ultima mossa, di solito vince (ad esempio, una rincorsa dello schiacciatore in parallela, per poi "girare" il colpo in diagonale). Lo schiacciatore che possiede un buon controllo del movimento del polso, può usarlo all'ultimo momento; lo schiacciatore che capisce ("leggendo" la difesa avversaria) quando eseguire un pallonetto, quando "piazzare" il colpo o quando tirare forte, è in vantaggio rispetto al muro avversario.

Per ottenere tutto questo è essenziale il controllo, e questo richiede un'esecuzione perfetta della rincorsa, specialmente per quel che riguarda gli ultimi due passi e la "fase di volo". Bisogna essere in grado di colpire la palla nell'ambito dei diversi momenti della propria traiettoria di volo; questo viene chiamato "tempo di sospensione", ed è la capacità di padroneggiare la fase di volo per disporre della miglior struttura temporale per il contatto con la palla.

Schiacciatore-opposto (contromano)

Il ruolo dell'opposto ha questo nome perché è coperto dal giocatore diametralmente opposto al palleggiatore. Di solito gli allenatori preferiscono schierare come opposto un giocatore mancino perché facilitato nei colpi potenti in parallelo. Oltre alla parallela potente, un buon opposto deve possedere anche un buon muro perché, giocando in zona 2, ha sempre di fronte lo schiacciatore avversario. Per questa sua posizione l'opposto è chiamato più volte ad attaccare dalla seconda linea proprio perché il palleggiatore avanti "brucia" la disponibilità di uno schiacciatore; mentre trovandosi in prima linea generalmente effettua il muro in zona 2 coprendo il palleggiatore (a cui è destinato il secondo tocco di palla).

Libero

È, in ordine cronologico, l'ultimo ruolo introdotto dalla FIVB nel 1997 (in Italia la FIPAV l'ha introdotto l'anno successivo).

Il libero ha la caratteristica di giocare solo in seconda linea (zone 1,6 e 5) ed è quindi specializzato nei fondamentali di ricezione/difesa ma esistono alcune limitazioni sul suo gioco:

  • non può andare al servizio
  • non può concludere un'azione d'attacco (all'interno dell'area di gioco) colpendo il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete (o del suo prolungamento orizzontale)
  • se il libero effettua un palleggio invadendo la zona di attacco (cioè dalla linea dei 3m compresa fino alla rete) un altro giocatore non può concludere un'azione d'attacco colpendo il pallone completamente al di sopra del bordo superiore della rete.

Le sostituzioni che coinvolgono il libero sono illimitate e devono essere effettuate a gioco fermo prima del fischio di autorizzazione al servizio.

In caso di infortunio il libero può essere sostituito da un compagno di squadra non in gioco che da quel momento dovrà giocare il resto del set in corso come libero.