Storia della letteratura italiana/La lirica siciliana: differenze tra le versioni

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Dalle '''tematiche''' affrontate sono estromesse politica, esperienze personali e tutto quanto non concerna l' ''amor fino'', per lasciare ad esso totale spazio. Ricorrenti sono le similitudini col mondo naturale ed i riferimenti alla società feudale, benchè essa non fosse propria del regno di Federico. Le strutture metriche più utilizzate sono la canzone, la canzonetta e il sonetto, la prima usata per trattare gli argomenti più seri, la seconda per i più leggeri, mentre il sonetto, destinato a diventare la forma tipica delle tenzoni poetiche, veniva adattato a più occasioni. La lingua utilizzata è il volgare siciliano, privato dei termini dialettali ed arricchito da strutture periodiche tipicamente latine.
Dalle '''tematiche''' affrontate sono estromesse politica, esperienze personali e tutto quanto non concerna l' ''amor fino'', per lasciare ad esso totale spazio. Ricorrenti sono le similitudini col mondo naturale ed i riferimenti alla società feudale, benchè essa non fosse propria del regno di Federico. Le strutture metriche più utilizzate sono la canzone, la canzonetta e il sonetto, la prima usata per trattare gli argomenti più seri, la seconda per i più leggeri, mentre il sonetto, destinato a diventare la forma tipica delle tenzoni poetiche, veniva adattato a più occasioni. La lingua utilizzata è il volgare siciliano, privato dei termini dialettali ed arricchito da strutture periodiche tipicamente latine.


[[Categoria:Storia della letteratura italiana]]
[[Categoria:Storia della letteratura italiana|Lirica siciliana]]

Versione delle 15:42, 9 ott 2006

In seguito alla crociata degli Albigesi molti trovatori provenzali si trovarono costretti ad emigrare in Italia, dove la loro poesia fu accolta con favore, in particolar modo in Sicilia, alla corte di Federico II di Svevia. Ivi i letterati italiani apprendono dai Francesi l'arte di far poesia.

La corrente letteraria nata dalla rielaborazione di temi e stili trobadorici, della quale capostipite è considerato Iacopo da Lentini, è chiamata Scuola siciliana.

Alcune caratteristiche di questo movimento esulano dal solido legame con la lirica provenzale: anzitutto il poeta non è una figura professionale ma dilettantistica, mentre sul piano letterario troviamo la definitiva separazione del testo dalla musica (le liriche non sono più indirizzae al popolo ma ad un ambiente ristretto e colto) e l'adozione, per la prima volta in Italia, di un codice poetico in lingua volgare, il siciliano.

Dalle tematiche affrontate sono estromesse politica, esperienze personali e tutto quanto non concerna l' amor fino, per lasciare ad esso totale spazio. Ricorrenti sono le similitudini col mondo naturale ed i riferimenti alla società feudale, benchè essa non fosse propria del regno di Federico. Le strutture metriche più utilizzate sono la canzone, la canzonetta e il sonetto, la prima usata per trattare gli argomenti più seri, la seconda per i più leggeri, mentre il sonetto, destinato a diventare la forma tipica delle tenzoni poetiche, veniva adattato a più occasioni. La lingua utilizzata è il volgare siciliano, privato dei termini dialettali ed arricchito da strutture periodiche tipicamente latine.