Non c'è alcun altro/Dio è Antipatico: differenze tra le versioni

Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 6: Riga 6:
==Metafore invise==
==Metafore invise==
Tuttavia Dio non è sempre simpatico. I nostri antenati ne erano completamente consapevoli, come noi del resto. A volte Dio sembra maltrattare le persone — anche le persone giuste, anche il popolo ebraico, che Dio dovrebbe amare in modo speciale. Quando si sentivano maltrattati, ingiuriati, gli ebrei cercavano disperatamente di giustificare il comportamento di Dio in modo da integrare la propria delusione con la loro immagine di un Dio amorevole. Ma spesso i sentimenti negativi scivolano tra le crepe e la tensione viene esposta a tutti.
Tuttavia Dio non è sempre simpatico. I nostri antenati ne erano completamente consapevoli, come noi del resto. A volte Dio sembra maltrattare le persone — anche le persone giuste, anche il popolo ebraico, che Dio dovrebbe amare in modo speciale. Quando si sentivano maltrattati, ingiuriati, gli ebrei cercavano disperatamente di giustificare il comportamento di Dio in modo da integrare la propria delusione con la loro immagine di un Dio amorevole. Ma spesso i sentimenti negativi scivolano tra le crepe e la tensione viene esposta a tutti.

Ma anche allora, la loro rabbia per il comportamento di Dio veniva sempre espressa nell'ambito del costante rapporto con Lui. Non permisero mai che il loro senso di essere stati maltrattati da Dio li facesse abbandonare la comunità religiosa e la rispettiva struttura confessionale. Alcuni probabilmente se ne andarono; ma comprensibilmente, con almeno un'eccezione degna di nota, i nostri testi non conservano traccia che ne spieghi le loro motivazioni. D'altra parte, ci sono molti testi che registrano i sentimenti di coloro che, nonostante la loro evidente ira contro Dio, rimasero ebrei devoti e fedeli. Queste persone scrissero salmi per questo Dio che li abbandonava o narrarono storie del comportamento divino, incanalando la loro delusione in una sfida. Non chiesero mai scusa per la loro rabbia con Dio. Capivano che fosse una dimensione totalmente legittima di ogni rapporto interpresonale; non andava a significare che il rapporto era morto. In verità, abbandonare tale rapporto li avrebbe privati delle basi necessarie alla loro sfida.

Queste esperienze negative e i sentimenti che suscitavano vennero incorporati in quelle che io chiamo immagini "antipatiche" di Dio e che pervadono la nostra letteratura classica. Ci si può certamente chiedere cosa ci facciano questi testi nella Bibbia, ma i nostri avi che erano responsabili della canonizzazione della Bibbia, del Talmud e della liturgia, riconoscevano che la gente a volte si sentiva così con Dio, che loro stessi avevano questi sentimenti negativi e tristi, e che tali sentimenti facevano parte del repertorio vasto e complesso degli incontri tra Dio e gli esseri umani.


==Giobbe==
==Giobbe==

Versione delle 17:46, 22 ago 2019

Indice del libro


"Creazione del Sole e della Luna", incisione di Wenceslas Hollar (ca.1650)
"Creazione del Sole e della Luna", incisione di Wenceslas Hollar (ca.1650)
Rotolo della Torah su pergamena
Rotolo della Torah su pergamena

Metafore invise

Tuttavia Dio non è sempre simpatico. I nostri antenati ne erano completamente consapevoli, come noi del resto. A volte Dio sembra maltrattare le persone — anche le persone giuste, anche il popolo ebraico, che Dio dovrebbe amare in modo speciale. Quando si sentivano maltrattati, ingiuriati, gli ebrei cercavano disperatamente di giustificare il comportamento di Dio in modo da integrare la propria delusione con la loro immagine di un Dio amorevole. Ma spesso i sentimenti negativi scivolano tra le crepe e la tensione viene esposta a tutti.

Ma anche allora, la loro rabbia per il comportamento di Dio veniva sempre espressa nell'ambito del costante rapporto con Lui. Non permisero mai che il loro senso di essere stati maltrattati da Dio li facesse abbandonare la comunità religiosa e la rispettiva struttura confessionale. Alcuni probabilmente se ne andarono; ma comprensibilmente, con almeno un'eccezione degna di nota, i nostri testi non conservano traccia che ne spieghi le loro motivazioni. D'altra parte, ci sono molti testi che registrano i sentimenti di coloro che, nonostante la loro evidente ira contro Dio, rimasero ebrei devoti e fedeli. Queste persone scrissero salmi per questo Dio che li abbandonava o narrarono storie del comportamento divino, incanalando la loro delusione in una sfida. Non chiesero mai scusa per la loro rabbia con Dio. Capivano che fosse una dimensione totalmente legittima di ogni rapporto interpresonale; non andava a significare che il rapporto era morto. In verità, abbandonare tale rapporto li avrebbe privati delle basi necessarie alla loro sfida.

Queste esperienze negative e i sentimenti che suscitavano vennero incorporati in quelle che io chiamo immagini "antipatiche" di Dio e che pervadono la nostra letteratura classica. Ci si può certamente chiedere cosa ci facciano questi testi nella Bibbia, ma i nostri avi che erano responsabili della canonizzazione della Bibbia, del Talmud e della liturgia, riconoscevano che la gente a volte si sentiva così con Dio, che loro stessi avevano questi sentimenti negativi e tristi, e che tali sentimenti facevano parte del repertorio vasto e complesso degli incontri tra Dio e gli esseri umani.

Giobbe

"Giobbe" di Léon Joseph Florentin Bonnat (1880)
"Giobbe" di Léon Joseph Florentin Bonnat (1880)

Dio è etico?

La morte di Rabbi Akiva

"Rabbi Akiva", illustrazione sulla Haggadah di Mantova (1568)
"Rabbi Akiva", illustrazione sulla Haggadah di Mantova (1568)

Dio non è onnipotente

Dopo l'Olocausto

Dio è morto

Note