Non c'è alcun altro/Dio Cambia: differenze tra le versioni

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==Cosa cambia?==
==Cosa cambia?==
Noi moderni non siamo i primi a capire che alcune immagini bibliche di Dio non sono lusinghiere. A volte, come nei Salmi 13 e 44 e nel Libro di Giobbe, la Bibbia semplicemente conserva l'immagine negativa senza commentarla; abbiamo infatti ammirato la sincerità con cui lo fa. Altre volte, giustifica il comportamento di Dio considerando la sofferenza umana come Sua punizione per aver peccato. In altri casi ancora, gli antichi implicitamente ammettevano il proprio disagio rimpiazzando una precedente metafora negativa con una successiva più lusinghiera. A volte persino sbandieravano ciò che stavano cambiando. Citano una frase del testo che riflette l'immagine negativa, richiamando quindi la nostra attenzione su quella prima descrizione e poi aggiungono poche parole del testo più antico che gli dà un significato interamente diverso.

Che Dio non cambi era una dottrina centrale della filosofia ebraica medievale. La ragione è alquanto semplice: se Dio cambia da uno stato all'altro, vuol dire che a Dio nel primo stato mancava qualcosa che Egli aveva nel secondo stato che ora possiede. Ma come fa a mancare qualcosa a Dio? Dio è perfezione, è eterno e immutabile, l'incarnazione (si fa per dire) di tutti gli ideali. Ecco la formulazione di tale principio da parte del nostro benamato [[Maimonide]]:
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Gli esseri umani cambiano; Dio non cambia. Per Maimonide, il principio dell'immutabilità di Dio è l'implicazione immediata della sua definizione di un Dio perfetto; per definizione, Dio non può cambiare. Per noi moderni, il principio è un risultato dei limiti della nostra mente. Poiché non sappiamo oggettivamente nulla di Dio, come possiamo dire che Dio è cambiato?


===Il peccato è punito===
===Il peccato è punito===
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===La liturgia di Yom Kippur===
===La liturgia di Yom Kippur===



==''Unetaneh Tokef''==
==''Unetaneh Tokef''==

Versione delle 16:59, 24 ago 2019

Indice del libro


Ebrei che pregano in sinagoga durante Yom Kippur, di Maurycy Gottlieb (1878)
Ebrei che pregano in sinagoga durante Yom Kippur, di Maurycy Gottlieb (1878)
Rotolo della Torah su pergamena
Rotolo della Torah su pergamena

Cosa cambia?

Noi moderni non siamo i primi a capire che alcune immagini bibliche di Dio non sono lusinghiere. A volte, come nei Salmi 13 e 44 e nel Libro di Giobbe, la Bibbia semplicemente conserva l'immagine negativa senza commentarla; abbiamo infatti ammirato la sincerità con cui lo fa. Altre volte, giustifica il comportamento di Dio considerando la sofferenza umana come Sua punizione per aver peccato. In altri casi ancora, gli antichi implicitamente ammettevano il proprio disagio rimpiazzando una precedente metafora negativa con una successiva più lusinghiera. A volte persino sbandieravano ciò che stavano cambiando. Citano una frase del testo che riflette l'immagine negativa, richiamando quindi la nostra attenzione su quella prima descrizione e poi aggiungono poche parole del testo più antico che gli dà un significato interamente diverso.

Che Dio non cambi era una dottrina centrale della filosofia ebraica medievale. La ragione è alquanto semplice: se Dio cambia da uno stato all'altro, vuol dire che a Dio nel primo stato mancava qualcosa che Egli aveva nel secondo stato che ora possiede. Ma come fa a mancare qualcosa a Dio? Dio è perfezione, è eterno e immutabile, l'incarnazione (si fa per dire) di tutti gli ideali. Ecco la formulazione di tale principio da parte del nostro benamato Maimonide:

« Si dice anche: "Ma provocano veramente Me?" (Geremia 7:19); e tuttavia si dice: "Io sono il Signore, non cambio..." (Malachia 3:6). Se Dio fosse a volte arrabbiato e a volte gioioso, Egli starebbe cambiando. Tutti questi stati esistono negli esseri fisici che sono di condizione oscura e meschina, che abitano in case d'argilla, le cui fondamenta stanno nella polvere. Infinitamente benedetto e glorificato al di sopra di tutto ciò, è Dio.[1] »

Gli esseri umani cambiano; Dio non cambia. Per Maimonide, il principio dell'immutabilità di Dio è l'implicazione immediata della sua definizione di un Dio perfetto; per definizione, Dio non può cambiare. Per noi moderni, il principio è un risultato dei limiti della nostra mente. Poiché non sappiamo oggettivamente nulla di Dio, come possiamo dire che Dio è cambiato?

Il peccato è punito

La punizione deve essere giusta

La punizione può essere prorogata

Il pentimento

La liturgia di Yom Kippur

Unetaneh Tokef

Cambiare le metafore

Note

  1. Mishneh Torah, "Principi basilari della Torah" 1:12. Vedi anche Twersky, op. cit., 45.