Pallavolo: differenze tra le versioni

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Versione delle 06:15, 31 lug 2006

Un'azione di gioco
Un'azione di gioco

La pallavolo, o volley (forma abbreviata dell'inglese volleyball) è uno sport giocato da due squadre con un pallone su un terreno di gioco diviso da una rete. Ci sono differenti versioni del gioco adottabili in specifiche circostanze nell'ambito della versatilità del gioco per tutti.

È presente nel programma dei Giochi Olimpici estivi dal 1964.

Cenni storici

Già nell'antichità esistevano giochi con la palla che possono essere considerati i predecessori della pallavolo. In Italia una specie di pallavolo era giocata nel Medioevo e le sue origini possono essere ricercate addirittura in antichi giochi greci e romani. In Germania fu introdotto nel 1893 un gioco chiamato Faustball, ma il merito della costruzione della pallavolo in forma moderna va riconosciuto a William G. Morgan, istruttore di educazione fisica presso un college dell'YMCA di Holyoke, nel Massachusetts (USA).

In effetti, se è vero che si possono trovare similitudini fra la Faustball e il gioco ideato da Morgan, è anche vero che differivano in alcune caratteristiche di base: nella Faustball, per esempio, la palla poteva toccare il terreno anche due volte, mentre nella versione di Morgan la palla doveva essere giocata al volo. Il 6 febbraio 1895 Morgan radunò alcuni insegnanti nel college di Springfield per la dimostrazione di un nuovo sport, da lui chiamato Minonette (da minon, micio, che era stato il nome di un gioco con la palla praticato da nobili e dame due secoli prima in Francia). Con l'aiuto di due squadre composte da 5 membri, tra cui il Sindaco e il comandante dei Vigili del fuoco di Holyoke, avvenne il battesimo di un nuovo gioco sportivo con caratteristiche profondamente diverse dagli altri sport in voga a quel tempo.

Una caratteristica peculiare era quella di non prevedere il contatto fisico tra i partecipanti, per cui la destrezza, la prontezza dei riflessi, la capacità di concentrazione e l'agilità prendevano il posto della qualità fino ad allora primaria nelle attività sportive: la forza. La minonette era quindi destinata ad atleti non più massicci e pesanti, bensì agili, con una buona elevazione, capaci di destreggiarsi nel gioco acrobatico. Fu però Alfred T. Halstead a cambiare il nome di minonette, un po' troppo femminile, in Volleyball (letteralmente palla sparata). Egli riuscì ad imporre questo sport nei college YMCA sparsi un po' in tutti gli Stati Uniti. Due anni dopo la pallavolo si praticava anche nella maggior parte dell'America del Sud (Brasile, Argentina, Uruguay).

Attrezzature

Campo di gioco

Rappresentazione schematica del campo di gioco

Generalmente le partite di pallavolo si disputano al coperto in impianti il cui unico limite è la distanza fra l'area di gioco e il soffitto che deve essere di almeno 7 m; per le competizioni organizzate dalla FIVB tale distanza deve essere di almeno 12,5 m.

L'area di gioco, di forma rettangolare comprende il campo di gioco e la zona libera (evidenziati con colori diversi), cioè la superficie esterna alle linee di delimitazione del campo, che deve essere larga fra 3 e 5 m dalle linee laterali e fra i 3 e gli 8 m dalle linee di fondo.

La superficie di gioco, in legno o materiale sintetico, deve essere piana ed uniforme, così da non presentare pericoli per i giocatori.

Il campo di gioco è largo 9 m e lungo 18 ed è delimitato da linee che fanno parte del campo stesso.
Il campo è diviso in due dalla linea di metà campo, tracciata sotto la rete; in ogni metà campo viene tracciata la linea d'attacco posta parallelamente alla linea centrale, a tre metri di distanza da essa, per delimitare la zona d'attacco.
Tutte le linee devono essere larghe 5 cm e devono avere un colore chiaro, contrastante con la superficie di gioco (molto spesso bianco).

Rete

La rete è disposta ad un'altezza nella sua parte superiore di 2,43 m per gli uomini e di 2,24 m per le donne (sono previste altezze inferiori per le giovanili); la misurazione deve essere effettuata nella parte centrale e in corrispondenza dei limiti laterali del campo: mentre sopra le linee laterali la rete può variare di non più di 2 cm oltre l'altezza stabilita, al centro dev'essere esatta. Le dimensioni della rete sono di un metro di larghezza e da 9,50 a 10 m di lunghezza. Due bande bianche verticali, larghe 5 cm e alte 1 metro, sono fissate nella rete esattamente al di sopra di ciascuna linea laterale. Al loro interno vengono inserite le antenne che sono due astine in fibra di vetro di 1,80 m di altezza e 10 mm di diametro, a strisce bianche e rosse, larghe 10 cm l'una: ogni antenna si estende 80 cm al di sopra della rete e servono a delimitare lo spazio di passaggio della palla.

Palla

Il pallone deve avere, ovviamente, forma sferica e deve essere realizzato in cuoio soffice o materiale sintetico.
Può essere monocolore oppure può avere una combinazione di colori: ad esempio, in Italia, si utilizza un pallone con i colori della bandiera, verde, bianco e rosso, mentre per le competizioni internazionali i colori sono bianco, giallo e blu.

  • Circonferenza: 65 - 67 cm
  • Peso: 260 - 280 g
  • Pressione interna: 0,30 - 0,325 Kg/cm²

I ruoli

I ruoli dei sei giocatori in campo sono questi:

  1. Palleggiatore o Alzatore
  2. Centrale
  3. Schiacciatore-laterale o Mano
  4. Schiacciatore-opposto o Contromano
  5. Libero


Spesso i migliori giocatori possono giocare in più ruoli: un esempio è Andrea Giani che può giocare come schiacciatore o come centrale.

Squadra

Una squadra si compone di un massimo di 12 giocatori, un allenatore, un vice-allenatore, un dirigente, un medico e un massaggiatore. Uno dei giocatori, diverso dal libero, è il capitano della squadra. Solo i giocatori iscritti a referto possono prendere parte alla partita. I giocatori in campo sono 6, il numero massimo di sostituzioni è 6 con un vincolo: se A sostituisce B, nello stesso set, B può rientrare in campo solo al posto di A. L'unico giocatore che esula da questo vincolo è il libero. Può entrare in campo quando vuole, su chi vuole, ma solo se chi sostituisce si trova in seconda linea. L'unica limitazione è che una volta uscito dal campo deve aspettare almeno un'azione prima di rientrare.

Partita

La partita è divisa in set. Un set viene vinto dalla prima squadra che arriva a 25 punti, con almeno due punti di margine dall'altra. Nel caso il margine sia di un solo punto (cioè 25-24) si va avanti ad oltranza finché il margine di una delle due non arriva a due punti. La partita è decisa al meglio dei 5 set, ossia vince la prima squadra che ne conquista tre. Al termine di ogni frazione di gioco, vi sono 3 minuti di pausa e le squadre sono obbligate a cambiare campo. Nel caso si arrivi ad un punteggio di set 2-2, il quinto set viene chiamato tie-break e viene giocato ai 15 punti, rimanendo il vincolo dei due punti di scarto. Nel tie-break non si effettua cambio campo eccezion fatta al raggiungimento dell'ottavo punto da parte di una delle due squadre. Nel campionato italiano di pallavolo sono in palio 3 punti per ogni partita giocata: se la partita finisce con il risultato di 3-0 o 3-1 i punti vanno completamente alla squadra vincitrice, mentre se il risultato finale è 3-2 la posta in palio si divide (2 punti alla squadra vincitrice dell'incontro e 1 punto alla squadra sconfitta). Questo sistema di regole è di recente fattura (1998) ed è noto con il nome di Rally Point System. Nelle partite non ufficiali è comune giocare al meglio dei 3 set, senza tie-break.

Il gioco

Due sono gli obiettivi che caratterizzano questo sport. Il primo, a carattere offensivo, è quello che impone di far cadere la palla nel campo avversario; il secondo è, invece, a carattere difensivo, ed è quello di non far cadere la palla nel proprio campo di gioco. Quindi, a seconda delle caratteristiche tecniche, fisiche e psicologiche dei giocatori, una squadra imposterà il proprio gioco più sull'attacco o più sulla difesa.

dis.1

Il campo si suddivide idealmente in due zone: la zona d'attacco (dalla rete alla linea dei tre metri) e la zona di difesa (dalla linea dei tre metri a fondo campo). Vi è un'ulteriore suddivisione teorica (in quanto non delimitata da linee tracciate fisicamente sul campo) di ogni metà campo in sei zone numerate. In pratica sia la zona d'attacco sia quella di difesa vengono suddivise ognuna in tre parti e numerate (dis.1): si assegna il numero 1 alla zona di difesa a destra, il numero due alla zona d'attacco a destra e si prosegue in senso antiorario fino alla zona 6, corrispondente a quella centrale di difesa. In campo devono essere schierati obbligatoriamente sei giocatori per squadra. All'inizio di ogni azione i giocatori devono schierarsi in campo in modo tale da occupare una delle sei zone descritte: si avranno quindi tre giocatori di prima linea (giocatori d'attacco) e tre giocatori di seconda linea (giocatori di difesa). La loro disposizione viene decisa prima che inizi la partita dall'allenatore che consegnerà all'arbitro la formazione di partenza e questi controllerà, prima del fischio d'inizio, l'esatta disposizione dei giocatori.

La squadra che parte con il possesso di palla è la squadra in battuta, mentre l'altra è chiamata squadra in ricezione. Il giocatore di zona 1 della squadra in battuta si porta dietro la linea di fondocampo e, al fischio dell'arbitro, mette la palla in gioco (ha 8 secondi di tempo per farlo) effettuando la battuta o servizio e prestando attenzione, durante l'esecuzione dello stesso, a non calpestare la riga di fondo campo (o superarla durante lo "stacco") poiché ciò causerebbe fallo. La palla deve oltrepassare la rete e giungere nel campo avversario. L'azione continua fino a che la palla non tocca il campo, è inviata fuori dal campo o una squadra non la rinvia correttamente. La squadra che vince un'azione di gioco conquista un punto. Se il punto è assegnato alla squadra già in battuta, essa continua a battere. Quando la squadra in ricezione vince l'azione, conquista oltre al punto anche il diritto di servire (va quindi in battuta) ed i suoi giocatori ruotano di una posizione in senso orario, in modo che chi si trovava in zona di battuta passerà in zona 6, mentre il giocatore che era in prima linea in zona 2 andrà a servire in zona 1. La rotazione è una caratteristica della pallavolo che, a differenza di altri sport di squadra, obbliga i giocatori a occupare di volta in volta tutte le zone del campo, per cui diventa praticamente impossibile formare una squadra con giocatori specializzati in attacco o in difesa (eccetto, ovviamente, chi assume il ruolo di libero).

Alcune regole tecniche

Per definire, a grandi linee, la fisionomia del gioco della pallavolo, di seguito vengono descritte in breve alcune regole tecniche.

  • Il servizio è il fondamentale con il quale il giocatore in zona 1 invia la palla nel campo avversario. La palla deve superare la rete nella zona definita dalle due aste laterali senza toccare né il campo di gioco della squadra in battuta, né alcuno dei suoi giocatori. Se la palla tocca la rete ma, passando sopra di essa, giunge nel campo avversario, il servizio è valido. Il servizio non può essere murato. Il giocatore che effettua il servizio non deve calpestare la riga di fondo campo od oltrepassarla durante l'esecuzione della battuta.
  • Per ogni azione di gioco, la squadra ha a disposizione tre tocchi per inviare la palla nel campo avversario; nel caso di un quarto tocco il gioco viene fermato e il possesso di palla passa all'altra squadra (fallo di "quattro tocchi").
  • Uno stesso giocatore non può eseguire due tocchi consecutivi. L'azione tecnica del muro non viene però conteggiata nel numero di tocchi per azione: se un giocatore tocca la palla mentre sta effettuando il muro, può colpire di nuovo senza incorrere nel fallo di "doppio tocco", e in tutto la squadra può effettuare ancora tre passaggi prima di rinviare la palla nel campo avversario.
  • La palla non può essere fermata o trattenuta. Può essere colpita con qualunque parte del corpo solamente nell'effettuazione del primo tocco ("tocco di squadra"); riguardo agli altri due tocchi, costituisce fallo il contatto della palla con il palmo della mano (se però quest'ultima si trova sotto l'asse delle spalle, in caso contrario è considerato regolare).
  • Se la palla tocca la rete e ritorna indietro può essere rigiocata, a patto che non siano già stati effettuati i tre tocchi e che non sia lo stesso giocatore che ha indirizzato la palla in rete a rigiocarla.
  • I giocatori di seconda linea non possono inviare la palla nel campo avversario se si trovano nella zona di attacco (dentro la linea dei tre metri) e la colpiscono sopra l'altezza della rete. Possono viceversa inviarla nel campo avversario se la colpiscono sotto l'altezza della rete o se la colpiscono mentre "staccano" (senza toccare la linea dei tre metri) dalla zona di difesa.
  • Come conseguenza della regola precedente, i giocatori di seconda linea non possono fare il muro.
  • Se un giocatore tocca la rete o mette il piede o la mano nel campo avversario, oltrepassando completamente la linea centrale (invasione) commette fallo.

È possibile toccare la rete o commettere invasione di campo se ciò avviene esternamente alle astine attaccate alla rete che delimitano il campo. Vi sono casi in cui un giocatore possa mettere il piede o la mano nel campo avversario, oltrepassando la linea centrale, a patto che la sua invasione non danneggi nessun giocatore della squadra avversaria (Regola soggetta alla completa discrezione dell'arbitro).

  • Le linee che delimitano il campo sono parte integrante di esso: la palla che colpisce la linea è considerata palla in campo.
  • La palla che tocca o passa sopra o esternamente alle antenne (le astine che delimitano il campo, attaccate alla rete) o tocca la rete all'esterno della antenne è da considerarsi fuori.

I fondamentali

Per fondamentale si intende un'azione specifica che compie il giocatore di pallavolo. Vengono chiamati "fondamentali" in quanto devono far parte del bagaglio tecnico di ogni giocatore, dovrebbero essere appresi fin dai primi anni nei quali il bambino si dedica al gioco (minivolley) qualunque sia la sua specializzazione nel futuro (centrale, laterale, opposto, alzatore, libero). Di seguito analizziamo brevemente i cinque fondamentali principali eseguiti nel gioco della pallavolo.

Palleggio

Uno dei fondamentali più importanti nella pallavolo è il passaggio, in quanto costituisce i due terzi di ogni azione. Nella pallavolo si parla indifferentemente di passaggio o palleggio, poiché non essendoci la possibilità di toccare due volte consecutive la palla (eccezione fatta per il muro), si ha sempre bisogno di un compagno che la rimandi. Quindi palleggio e passaggio si identificano. Dal 1895 al 1950 circa si è sempre chiamato palleggio il passaggio con le mani, poiché la palla veniva trattata solo con esse. Quando nel 1950 sono apparse le prime respinte a braccia unite si è parlato di "salvataggio" non potendo classificare bene il colpo. Sono stati i cecoslovacchi ad usare per primi la tecnica delle braccia unite per respingere i palloni che arrivavano a grande velocità: le braccia venivano messe sotto la palla, come una scavatrice, dalla quale poi hanno preso il nome di "bagher" (vedi sotto). Nel giro di vent'anni il bagher è diventato il più importante tocco dei tre che si hanno a disposizione. Quindi ora non si può più parlare di tecnica di salvataggio, bensì di passaggio. Per distinguere i vari modi di respingere la palla nella terminologia odierna del campo di gioco, viene definito palleggio il passaggio effettuato con le mani e bagher quello eseguito con le braccia. Quando il passaggio viene indirizzato allo schiacciatore, viene chiamato alzata. A seconda che la palla venga inviata davanti, dietro o lateralmente al corpo abbiamo rispettivamente il palleggio avanti, il palleggio dietro e il palleggio laterale. In generale, il palleggio è uno dei fondamentali più importanti in quanto si impostano con esso quasi tutte le azioni d'attacco e di contrattacco. Di tutti i tipi di passaggi è (teoricamente) il più facile, perché si esegue davanti al corpo permettendo di controllare continuamente il pallone. A livello tecnico, il palleggio si effettua portando le mani sopra la testa, in modo tale che i pollici e gli indici (che, assieme alle spalle, controllano la direzione del colpo) formino una figura simile ad un cuore rovesciato. Contemporaneamente il resto della mano avvolge la palla e gli arti inferiori, flettendosi, danno, al rilascio del pallone, la forza desiderata. Se si vuole rendere il gioco più veloce abbassando la traiettoria del palleggio, è necessario ruotare i polsi dall'interno verso l'esterno: maggiore è la rotazione e la velocità di tale azione, minore sarà l'altezza raggiunta dalla palla.

Bagher

Bagher in ricezione

L'importanza di questo fondamentale è al giorno d'oggi decisiva ai fini del risultato di un incontro, in quanto costituisce sempre il primo (a volte anche il secondo) tocco di ogni azione. Da qualche anno a questa parte, essendo stato abolito il fallo di doppio o trattenuta sul primo tocco di palla, anche il palleggio viene usato per appoggiare la palla all'alzatore su una battuta non troppo violenta o su una schiacciata debole. La tecnica del bagher consiste nel respingere il pallone con la parte radiale o con la parte interna delle braccia unite. A seconda delle varie direzioni in cui si muovono le braccia si avrà il bagher in avanti o quello laterale. Il bagher in avanti (o frontale) è quello più utilizzato: è il passaggio con le braccia che invia la palla davanti al corpo. L'uso del bagher è legato alla ricezione della battuta, alla difesa e alle alzate di palle basse o scomode.

Schiacciata

Schiacciata

Nel gioco della pallavolo, quando ci si riferisce all'attacco, si parla di colpi, in quanto ci si serve di tre tecniche fondamentali: pallonetto, schiacciata e smorzata (o piazzata).

  • Pallonetto. Per pallonetto si intende un palleggio qualsiasi che sorprende l'avversario passando sopra o lateralmente al muro. Può essere eseguito a due o a una sola mano. Rappresenta una delle varianti ai colpi forti d'attacco nel caso di giocatori esperti, mentre costituisce la principale arma d'attacco nel minivolley.
  • Schiacciata. È il colpo o lo "schiaffo" che si dà alla palla, con una sola mano, cercando generalmente di colpire il più forte possibile affinché l'avversario non riesca a giocarla. Condizione necessaria perché una schiacciata risuti efficace, è l'esecuzione della stessa in salto, in modo da colpire la palla quando si trova più alta del piano superiore della rete. Si può saltare dal posto o con la rincorsa. Una volta effettuato lo stacco si cerca di sfruttare al massimo l'elevazione per colpire il più in alto possibile la palla onde evitare le mani del muro.
  • Smorzata. È il colpo che smorza il rimbalzo della palla provocando un volo cortissimo e una veloce ricaduta al suolo.Viene utilizzata per sorprendere un difensore distante dalla rete preparato a ricevere un attacco forte.
  • Blockout (mani e fuori). È il colpo che si dà alla palla con l'intento di colpire le mani del muro avversario, nella parte esterna, imprimendo alla palla una rotazione a uscire. Un altra tecnica di blockout si può effettuare colpendo le mani a muro del giocatore centrale che deve raddoppiare il muro se questo è in ritardo (ad esempio, sun un'alzata tesa alla banda).

Muro

Muro a 3

Si chiama "muro" la parete formata dagli arti superiori che uno o più giocatori di prima linea possono innalzare oltre la rete al fine di arrestare il colpo avversario. Al muro è concesso di toccare la palla, oltrepassando l'asse verticale della rete, (quando la palla si trova ancora nel campo avversario) dopo che sono stati effettuati i tre tocchi da parte della squadra avversaria. Se la palla viene toccata quando si trova nel campo avversario e non sono stati ancora effetuati i tre tocchi si parlerà di invasione aerea. Il muro rappresenta, agli effetti del gioco, uno dei fondamentali più importanti in quanto dà la possibilità, alla squadra che ha eseguito il servizio, di guadagnare il punto senza attaccare. L'azione del muro, però, è una delle più difficili, in quanto per riuscire bene occorre concentrazione massima, freddezza e una rapidità eccezionale. La difficoltà maggiore sta nel saper attendere e saltare al momento opportuno e di rimanere molto rigidi, al fine di orientare positivamente le mani davanti al colpo avversario.

Servizio

Servizio

Si chiama "servizio" il colpo netto che mette in gioco la palla inviandola nel campo avversario. Il servizio può essere effettuato con una sola parte del corpo dalla cintola in su e la palla al momento del colpo deve essere a contatto con una sola mano. Queste limitazioni sono state imposte per impedire che il pallone venga trattenuto da una o due mani eseguendo dei lanci con effetti speciali. Nel gioco della pallavolo il servizio ha un'importanza capitale in quanto è il solo modo valido di iniziare il gioco. L'obiettivo principale del battitore è quello di servire per mettere in difficoltà la ricezione avversaria in maniera tale che la propria squadra possa conquistare il punto mediante il muro (su un attacco reso prevedibile dalla ricezione) o con il contrattacco. Ovviamente il punto può essere conquistato già con il servizio e in questo caso prende il nome di ACE. In base a dove verrà colpita la palla si parlerà di battuta "al salto", battuta "dall'alto" o battuta "dal basso" (quest'ultima, chiamata anche servizio di sicurezza, è obbligatoria fino alle categorie under 14).

Voci correlate

Collegamenti esterni

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