Ebrei e Gentili/Universalista: differenze tra le versioni

Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
testo
testo
Riga 11: Riga 11:
Tutte le famiglie si presume siano di discendenza valida ed è permesso in primo luogo sposarsi con loro. Ciononostante, si dovesse verificare che due famiglie siano in continuo conflitto tra loro, o una famiglia costantemente presa da litigi e alterchi, o un individuo che è eccessivamente polemico con tutti, ed è eccessivamente impudente, ci si deve preoccupare per questi, ed è consigliabile mantenere le distanze, poiché questi tratti indicano una discendenza invalida... Parimenti, se una persona esibisce impudenza, crudeltà, o misantropia, e non esegue mai atti di gentilezza, si deve sospettare fortemente che egli sia di discendenza Gabaonita, poiché i segni distintivi di Israele, la nazione santa [''ha’umah hakedoshah''], sono modestia, misericordia e amorevolezza, mentre del Gabaonita sta detto: "Ora i Gabaoniti non facevano parte dei figli d'Israele" (2 Sam. {{passo biblico|2sam|21:2}}), perché indurirono i loro volti e rifiutarono di placarsi, dimostrando nessuna misericordia per i figli di Saul, né fecero atto di cortesia verso i figli di Israele, perdonando i figli del loro re, nonostante Israele dimostrasse loro grazia all'inizio e risparmiassero le loro vite.<ref>Maimonide, ''Libro della Santità'', trad. {{en}} Rabinowitz e Grossman, 125.</ref>
Tutte le famiglie si presume siano di discendenza valida ed è permesso in primo luogo sposarsi con loro. Ciononostante, si dovesse verificare che due famiglie siano in continuo conflitto tra loro, o una famiglia costantemente presa da litigi e alterchi, o un individuo che è eccessivamente polemico con tutti, ed è eccessivamente impudente, ci si deve preoccupare per questi, ed è consigliabile mantenere le distanze, poiché questi tratti indicano una discendenza invalida... Parimenti, se una persona esibisce impudenza, crudeltà, o misantropia, e non esegue mai atti di gentilezza, si deve sospettare fortemente che egli sia di discendenza Gabaonita, poiché i segni distintivi di Israele, la nazione santa [''ha’umah hakedoshah''], sono modestia, misericordia e amorevolezza, mentre del Gabaonita sta detto: "Ora i Gabaoniti non facevano parte dei figli d'Israele" (2 Sam. {{passo biblico|2sam|21:2}}), perché indurirono i loro volti e rifiutarono di placarsi, dimostrando nessuna misericordia per i figli di Saul, né fecero atto di cortesia verso i figli di Israele, perdonando i figli del loro re, nonostante Israele dimostrasse loro grazia all'inizio e risparmiassero le loro vite.<ref>Maimonide, ''Libro della Santità'', trad. {{en}} Rabinowitz e Grossman, 125.</ref>
:3. "Leggi dei Donativi ai Poveri", 10:1-2
:3. "Leggi dei Donativi ai Poveri", 10:1-2
È nostro dovere essere più accorti nell'osservanza del comandamento della carità [''tzedakah''] rispetto a qualsiasi altro comandamento positivo, poiché fare la carità è il segno degli individui giusti che sono della progenie di nostro padre Abramo, in quanto sta detto: "Io infatti l'ho scelto, perché ordini ai suoi figli... di mettere in pratica la giustizia [''tzedakah'']" (Gen {{passo biblico|Gen|18:19}}). Il trono d'Israele non può essere stabilito, né la vera fede proclamata, eccetto che mediante la carità, poiché sta detto: "Tu sarai fondata sulla giustizia" (Isa. {{passo biblico|Isa|54:14}}); né Israele sarà redenta, eccetto tramite la pratica della carità, poiché sta detto: "Sion sarà riscattata con la giustizia,i suoi convertiti con la rettitudine" (Isa. {{passo biblico|Isa|1:27}}). Nessun uomo si impoverisce mai dando la carità, né male o danno accade a nessuno per sua ragione, poiché sta detto: "Effetto della giustizia sarà la pace" (Isa. {{passo biblico|Isa|32:17}}). Colui che ha compassione degli altri, gli altri avranno compassione di lui, infatti sta scritto: "Che il Signore... ti conceda misericordia, abbia pietà di te" (Deut. {{passo biblico|Deut|13:18}}). Chiunque è crudele e spietato dà adito al sospetto riguardo alla sua discendenza, poiché la crudeltà si trova solo tra i gentili [''goyim''], poiché sta detto: "Sono crudeli, non hanno pietà" (Geremia {{passo biblico|Geremia|50:42}}).
È nostro dovere essere più accorti nell'osservanza del comandamento della carità [''tzedakah''] rispetto a qualsiasi altro comandamento positivo, poiché fare la carità è il segno degli individui giusti che sono della progenie di nostro padre Abramo, in quanto sta detto: "Io infatti l'ho scelto, perché ordini ai suoi figli... di mettere in pratica la giustizia [''tzedakah'']" (Gen {{passo biblico|Gen|18:19}}). Il trono d'Israele non può essere stabilito, né la vera fede proclamata, eccetto che mediante la carità, poiché sta detto: "Tu sarai fondata sulla giustizia" (Isa. {{passo biblico|Isa|54:14}}); né Israele sarà redenta, eccetto tramite la pratica della carità, poiché sta detto: "Sion sarà riscattata con la giustizia,i suoi convertiti con la rettitudine" (Isa. {{passo biblico|Isa|1:27}}). Nessun uomo si impoverisce mai dando la carità, né male o danno accade a nessuno per sua ragione, poiché sta detto: "Effetto della giustizia sarà la pace" (Isa. {{passo biblico|Isa|32:17}}). Colui che ha compassione degli altri, gli altri avranno compassione di lui, infatti sta scritto: "Che il Signore... ti conceda misericordia, abbia pietà di te" (Deut. {{passo biblico|Deut|13:18}}). Chiunque è crudele e spietato dà adito al sospetto riguardo alla sua discendenza, poiché la crudeltà si trova solo tra i gentili [''goyim''], poiché sta detto: "Sono crudeli, non hanno pietà" (Geremia {{passo biblico|Geremia|50:42}}). Tutti gli Israeliti e coloro che si accompagnano a loro [''hanilvim aleihem''] sono tra loro come fratelli, poiché sta scritto: "Voi siete figli per il Signore Dio vostro" (Deut. {{passo biblico|Deut|14:1}}). Se fratello non dimostra compassione a fratello, chi lo farà? E verso di chi alzeranno gli occhi i poveri d'Israele? Verso i gentili che li odiano e li perseguitano? Pertanto i loro occhi si volgono soltanto verso i loro fratelli.<ref>Maimonide, ''Libro dell'Agricoltura'', trad. {{en}} Klein, 89 (con minimi emendamenti, secondo le letture dei MSS citati nell'edizione della ''Mishneh Torah'' di Shabse Frankel.</ref>

:4. "Leggi su Ingiurie e Danni", 5:10
:4. "Leggi su Ingiurie e Danni", 5:10
Alla persona ferita, tuttavia, è proibito essere dura e negare il perdono, poiché tale comportamento non si confa alla progenie d'Israele.<ref>Maimonide, ''Libro dei Torti'', trad. {{en}} Klein, 178 (con emendamenti).</ref>
:5. "Leggi sugli Schiavi", 9:8
:5. "Leggi sugli Schiavi", 9:8
È permesso far lavorare uno schiavo pagano con alacrità e rigore. Sebbene tale sia la regola, è qualità della religiosità [''ḥasidut''] e la via della saggezza che un uomo sia misericordioso e persegua giustizia e non renda pesante il suo giogo sullo schiavo o lo affligga, ma gli dia da mangiare e da bere di tutti i cibi e bevande... Pertanto il padrone inoltre non deve disonorarli con mano o parola, perché la legge scritturale li ha portati alla schiavitù ma non alla disgrazia. Né si deve riempire lo schiavo di abusi ed ira, ma si deve parlargli garbatamente ed ascoltare le sue richieste. Così viene spiegato anche nei buoni percorsi di Giobbe, di cui egli si vantava: "Se ho negato i diritti del mio schiavoe della schiava in lite con me... Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto
anche lui? Non fu Lo Stesso a formarci nel seno?" (Giobbe {{passo biblico|Giobbe|31:13,15}}). Crudeltà e sfrontatezza non sono frequenti, eccetto che tra i gentili incirconcisi.<ref>Seguo qui i MSS e le prime edizioni, e non il testo presente in gran parte delle edizioni contemporanee: "eccetto che tra i gentili che adorano idoli". Questa versione successiva sembra essere stato un tentativo di placare censori cristiani.</ref> La progenie di nostro padre Abramo tuttavia, cioè gli Israeliti, sui quali il Santo, che Egli sia benedetto, concesse il favore della Torah e impose loro statuti e giudizi, sono gente misericordiosa che hanno misericordia di tutti. Pertanto è dichiarato dagli attributi del Santo, che Egli sia benedetto, che ci viene ingiunto di imitare: "E pieno di compassione per tutte le Sue opere" (Salmi {{passo biblico|Salmi|145:9}}). Inoltre, chiunque ha compassione riceverà compassione, poiché sta detto: "Ed Egli ti conceda misericordia, abbia pietà di te e ti moltiplichi" (Deut. {{passo biblico|Deut|13:18}}).<ref>Maimonide, ''Libro delle Acquisizioni'', trad. {{en}} Klein, 281-2 (con emendamenti).</ref>


Prima di analizzare questi passi separatamente, penso sia giusto asserire che un modo ragionevole di interpretarli sia come affermazioni normative e non descrittive.





Riga 29: Riga 31:
<references/></div>
<references/></div>


{{Avanzamento|25%|8 febbraio 2020}}
{{Avanzamento|50%|9 febbraio 2020}}
[[Categoria:Ebrei e Gentili|Universalista]]
[[Categoria:Ebrei e Gentili|Universalista]]

Versione delle 18:06, 9 feb 2020

Indice del libro
Busto di Maimonide, di Abraham Ostrzega
Busto di Maimonide, di Abraham Ostrzega


Il principio basilare è che esiste un Primo Essere che ha creato ogni cosa esistente,
perché se si suppone che Egli non esistesse, allora nient'altro potrebbe esistere.

(Maimonide)

Maimonide fu veramente universalista?

Lo fu veramente? Esistono circa mezza dozzina di passi nei suoi scritti da cui appare che egli distingua gli ebrei dai non ebrei in un qualche senso intrinseco, così d aritenerlo in ultima analisi più vicino a Halevi che al Maimonide descritto in questo nostro studio.

Rivolgiamoci dunque ai testi stessi: c'è una varità di passi nella Mishneh Torah in cui egli sembra imputare agli ebrei qua ebrei certe caratteristiche morali assenti nei non ebrei qua non-ebrei. Sono:

1. "Leggi del Pentimento", 2:10

È proibito essere ostinati e non lasciarsi placare [quando una persona chiede perdono per qualche trasgressione]. Al contrario, si deve lasciarsi pacificare facilmente e non farsi prendere dall'ira. E, quando un tragressore chiede perdono, si deve perdonarlo con mente sincera e spirito volenteroso... Il perdono è naturale per la progenie d'Israele, caratteristico del loro cuore retto. Non sono così i gentili[1] dal cuore incirconciso [di cui fu detto], "conserva la sua collera per sempre" (Amos 1:11). Pertanto dei Gabaoniti che non perdonarono e rifiutarono di rappacificarsi, sta detto: "Ora i Gabaoniti non facevano parte dei figli d'Israele" (2 Sam. 21:2).[2]

2. "Leggi del Rapporto Proibito", 19:17

Tutte le famiglie si presume siano di discendenza valida ed è permesso in primo luogo sposarsi con loro. Ciononostante, si dovesse verificare che due famiglie siano in continuo conflitto tra loro, o una famiglia costantemente presa da litigi e alterchi, o un individuo che è eccessivamente polemico con tutti, ed è eccessivamente impudente, ci si deve preoccupare per questi, ed è consigliabile mantenere le distanze, poiché questi tratti indicano una discendenza invalida... Parimenti, se una persona esibisce impudenza, crudeltà, o misantropia, e non esegue mai atti di gentilezza, si deve sospettare fortemente che egli sia di discendenza Gabaonita, poiché i segni distintivi di Israele, la nazione santa [ha’umah hakedoshah], sono modestia, misericordia e amorevolezza, mentre del Gabaonita sta detto: "Ora i Gabaoniti non facevano parte dei figli d'Israele" (2 Sam. 21:2), perché indurirono i loro volti e rifiutarono di placarsi, dimostrando nessuna misericordia per i figli di Saul, né fecero atto di cortesia verso i figli di Israele, perdonando i figli del loro re, nonostante Israele dimostrasse loro grazia all'inizio e risparmiassero le loro vite.[3]

3. "Leggi dei Donativi ai Poveri", 10:1-2

È nostro dovere essere più accorti nell'osservanza del comandamento della carità [tzedakah] rispetto a qualsiasi altro comandamento positivo, poiché fare la carità è il segno degli individui giusti che sono della progenie di nostro padre Abramo, in quanto sta detto: "Io infatti l'ho scelto, perché ordini ai suoi figli... di mettere in pratica la giustizia [tzedakah]" (Gen 18:19). Il trono d'Israele non può essere stabilito, né la vera fede proclamata, eccetto che mediante la carità, poiché sta detto: "Tu sarai fondata sulla giustizia" (Isa. 54:14); né Israele sarà redenta, eccetto tramite la pratica della carità, poiché sta detto: "Sion sarà riscattata con la giustizia,i suoi convertiti con la rettitudine" (Isa. 1:27). Nessun uomo si impoverisce mai dando la carità, né male o danno accade a nessuno per sua ragione, poiché sta detto: "Effetto della giustizia sarà la pace" (Isa. 32:17). Colui che ha compassione degli altri, gli altri avranno compassione di lui, infatti sta scritto: "Che il Signore... ti conceda misericordia, abbia pietà di te" (Deut. 13:18). Chiunque è crudele e spietato dà adito al sospetto riguardo alla sua discendenza, poiché la crudeltà si trova solo tra i gentili [goyim], poiché sta detto: "Sono crudeli, non hanno pietà" (Geremia 50:42). Tutti gli Israeliti e coloro che si accompagnano a loro [hanilvim aleihem] sono tra loro come fratelli, poiché sta scritto: "Voi siete figli per il Signore Dio vostro" (Deut. 14:1). Se fratello non dimostra compassione a fratello, chi lo farà? E verso di chi alzeranno gli occhi i poveri d'Israele? Verso i gentili che li odiano e li perseguitano? Pertanto i loro occhi si volgono soltanto verso i loro fratelli.[4]

4. "Leggi su Ingiurie e Danni", 5:10

Alla persona ferita, tuttavia, è proibito essere dura e negare il perdono, poiché tale comportamento non si confa alla progenie d'Israele.[5]

5. "Leggi sugli Schiavi", 9:8

È permesso far lavorare uno schiavo pagano con alacrità e rigore. Sebbene tale sia la regola, è qualità della religiosità [ḥasidut] e la via della saggezza che un uomo sia misericordioso e persegua giustizia e non renda pesante il suo giogo sullo schiavo o lo affligga, ma gli dia da mangiare e da bere di tutti i cibi e bevande... Pertanto il padrone inoltre non deve disonorarli con mano o parola, perché la legge scritturale li ha portati alla schiavitù ma non alla disgrazia. Né si deve riempire lo schiavo di abusi ed ira, ma si deve parlargli garbatamente ed ascoltare le sue richieste. Così viene spiegato anche nei buoni percorsi di Giobbe, di cui egli si vantava: "Se ho negato i diritti del mio schiavoe della schiava in lite con me... Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto anche lui? Non fu Lo Stesso a formarci nel seno?" (Giobbe 31:13,15). Crudeltà e sfrontatezza non sono frequenti, eccetto che tra i gentili incirconcisi.[6] La progenie di nostro padre Abramo tuttavia, cioè gli Israeliti, sui quali il Santo, che Egli sia benedetto, concesse il favore della Torah e impose loro statuti e giudizi, sono gente misericordiosa che hanno misericordia di tutti. Pertanto è dichiarato dagli attributi del Santo, che Egli sia benedetto, che ci viene ingiunto di imitare: "E pieno di compassione per tutte le Sue opere" (Salmi 145:9). Inoltre, chiunque ha compassione riceverà compassione, poiché sta detto: "Ed Egli ti conceda misericordia, abbia pietà di te e ti moltiplichi" (Deut. 13:18).[7]

Prima di analizzare questi passi separatamente, penso sia giusto asserire che un modo ragionevole di interpretarli sia come affermazioni normative e non descrittive.


~ • ~


Note

  1. Ebr. goyim; come nota Ya’akov Blidstein, questo termine spesso significa "idolatri" e non semplicemente "non-ebrei". Si veda Blidstein, "On the Status of the Resident Alien", 44-5. In diversi contesti Maimonide distingue tra non-ebrei che sono idolatri, non-ebrei che sono monoteisti ma non hanno accettato i sette comandamenti noachici perché essi furono dati da Dio tramite Mosè. Tutti questi sono distinti dai proseliti. Per le fonti, si veda "Leggi dei Re", 8:10-11. In altri contesti, Maimonide semplicemente distingue tra ebrei e non ebrei, dove la questione sta negli obblighi che gli ebrei hanno tra loro su base fraterna, o sulla base del loro essere correligionari (re’im e amitim). Per testi corrispondenti e una discussione utile, si veda Halbertal, Between Torah and Wisdom, 83 n.
  2. Cito Maimonide, Libro della Conoscenza, trad. (EN) Hyamson, 83b, con emendamenti.
  3. Maimonide, Libro della Santità, trad. (EN) Rabinowitz e Grossman, 125.
  4. Maimonide, Libro dell'Agricoltura, trad. (EN) Klein, 89 (con minimi emendamenti, secondo le letture dei MSS citati nell'edizione della Mishneh Torah di Shabse Frankel.
  5. Maimonide, Libro dei Torti, trad. (EN) Klein, 178 (con emendamenti).
  6. Seguo qui i MSS e le prime edizioni, e non il testo presente in gran parte delle edizioni contemporanee: "eccetto che tra i gentili che adorano idoli". Questa versione successiva sembra essere stato un tentativo di placare censori cristiani.
  7. Maimonide, Libro delle Acquisizioni, trad. (EN) Klein, 281-2 (con emendamenti).