Dizionario chimico divulgativo/E: differenze tra le versioni

Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 16: Riga 16:
{{Incipit|E-let-trò-fi-lo|elettrofilo|pz}} {{i|S#specie chimica}} che in una reazione lega un doppietto elettronico formando un {{i|L#legame covalente}} col partner di reazione (che fa da {{i|N#nucleofilo}}). Esempio:
{{Incipit|E-let-trò-fi-lo|elettrofilo|pz}} {{i|S#specie chimica}} che in una reazione lega un doppietto elettronico formando un {{i|L#legame covalente}} col partner di reazione (che fa da {{i|N#nucleofilo}}). Esempio:
:<chem>H+ + NH3 <=> NH4+</chem>
:<chem>H+ + NH3 <=> NH4+</chem>
Lo ione idrogeno si comporta da elettrofilo perché lega la coppia elettronica localizzata sull'atomo di azoto dell'ammoniaca.
Lo ione idrogeno si comporta da elettrofilo perché lega la coppia elettronica localizzata sull'atomo di azoto dell'ammoniaca (che è il nucleofilo).


==Elettron-attrattore==
==Elettron-attrattore==

Versione delle 15:07, 11 mag 2020

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Eccimero

Ecciplesso

Eccitazione

Ecologia

Effervescenza

Elastomero

Elemento

Elemento chimico

E-le-mèn-to chì-mi-co (/): è una sostanza che non può essere scomposta o trasformata in sostanze più semplici, costituita da atomi della stessa natura. Fra gli elementi chimici più conosciuti c'è l'ossigeno.

Elettrofilo

E-let-trò-fi-lo (/): specie chimica che in una reazione lega un doppietto elettronico formando un legame covalente col partner di reazione (che fa da nucleofilo). Esempio:

Lo ione idrogeno si comporta da elettrofilo perché lega la coppia elettronica localizzata sull'atomo di azoto dell'ammoniaca (che è il nucleofilo).

Elettron-attrattore

E-let-tron-attrattòre: vedi il lemma Effetto induttivo.

Elettrondeficienza

E-let-tro-de-fi-cien-za (/): significa "mancanza di elettroni" ed è la situazione di un atomo che ha bisogno del doppietto elettronico di un altro atomo per essere stabile.
La parola elettrondeficiente non ha una definizione rigorosa e viene sovente usata per gli atomi che non hanno raggiunto l'ottetto in una molecola (Esempi molto comuni di molecole con tale caratteristica sono i borani ed i composti degli altri elementi del gruppo A-III) ma può essere riferito anche ad atomi i cui elettroni sono attratti da altri atomi molto elettronegativi: la loro nuvola elettronica viene deviata e la carica positiva del nucleo rimane scoperta, quindi diventano capaci di attrarre a sé altri doppietti elettronici. In questi casi può assumere il sinonimo di elettrofilo e di acido di Lewis.
Al limite si può espandere anche al legame metallico.

Elettrone

E-let-trò-ne (/): particella subatomica avente carica elettrica negativa. Gli elettroni sono quelle particelle che, tramite attrazione elettrostatica, collegano gli atomi per formare le molecole. A loro volta queste ultime si attraggono (sempre tramite forze elettrostatiche) per formare aggregati macroscopici: le sostanze solide e liquide (nei gas le attrazioni tra le molecole sono troppo deboli per rimanere unite).
Gli elettroni sono anche quelle particelle che compongono la corrente elettrica e i fulmini: in entrambi i casi tali particelle si muovono attratte dalla forza elettromotrice generando effetti come accendere una lampadina o produrre una scintilla.
I fenomeni elettrici erano da sempre conosciuti dall'uomo ma si scoprì che l'elettrone era qualcosa di diverso dalla materia ordinaria solo nel XIX secolo, e nel 1896 fu dimostrato che esso è una particella subatomica.
Gli studi sul comportamento quantistico degli elettroni e delle altre particelle a livello subatomico cominciarono invece nel 1900. Nel 1924 fu scoperto che l'elettrone aveva un particolare comportamento ondulatorio (come la luce ed altre particelle), cosa che aiutò a spiegare il motivo per cui esso orbita attorno al nucleo degli atomi in zone preferenziali (orbitali e livelli) tramite le equazioni di Shrӧdinger e Dirac formulate rispettivamente nel 1925 e nel 1928.

Elettronegatività

E-let-tro-ne-ga-ti-vi-tà (/): valore numerico che esprime la forza con cui un atomo tende ad attrarre gli elettroni che gli orbitano attorno.[1]

Elio

È-lio (/):

Effetto induttivo

Emiacetale

Formula generale di un emiacetale
Formula di un emiacetale derivato da un'aldeide

E-mi-a-ce-ta-le (/): gruppo funzionale costituito da un atomo di carbonio collegato a due carboni e/o idrogeni, ad un gruppo ossidrile -OH e ad un etere -OR.[2] Esso fa parte della categoria più vasta degli acetali, in cui uno dei gruppi -OR è sostituito da un gruppo -OH. Il termine "emiacetale" è usato per indicare in maniera specifica il gruppo funzionale derivato da un'aldeide (cioè in cui il carbonio centrale è legato ad un ossidrile, un etere, un carbonio ed un idrogeno) mentre gli emiacetali derivati da un chetone (in cui l'idrogeno è rimpiazzato con un atomo di carbonio) vengono detti emichetali.

Emialdeide

Emiaminale

Emichetale

E-mi-che-ta-le (/): Gruppo funzionale costituito da un atomo di carbonio collegato a due carboni, ad un gruppo ossidrile -OH e ad un etere -OR.[3] E' una categoria specifica di acetali in cui il carbonio centrale non è mai legato ad un idrogeno, ed uno dei due gruppo -OR è sostituito da un gruppo -OH. Il termine, anche se non rigoroso, è largamente usato per indicare questa specifica categoria di composti.
Essi derivano dalla condensazione di una molecola di chetone con un solo equivalente di alcol.

Emulsione

E-mul-siò-ne (/): dispersione di un fluido in un altro fluido immiscibile, sotto forma di piccole bolle o gocce. Il latte intero, per esempio, è un'emulsione costituita prevalentemente da acqua e grassi.

Enantiomero

Entità molecolare

En-ti-tà mo-le-co-là-re (/): qualsiasi cosa microscopica che prende parte ad una reazione chimica.[4]
Per essere tali devono avere caratteristiche (energia cinetica, carica elettrica, massa isotopica, chiralità ecc.) che le rendono identificabili, ma possono essere entità di qualsiasi tipo: ioni, particelle subatomiche, atomi, macromolecole eccetera (non devono essere necessariamente molecole come può far pensare il nome).
Per usare un paragone, Voltaire e un gatto sono individui come una molecola di metano o l'atomo di uranio 238 che ha innescato una fissione a catena sono entità molecolari.

Vedi anche: specie chimica, sostanza chimica, composto chimico, isomero, isotopologo

Epimero

Epossido

Equazione chimica

Equazione di Shrӧdinger

Erbio

Èr-bio (/):

Essiccatore

Esoso

Esotermico

E-so-tèr-mi-co (/): che sprigiona calore.

Estere

L'estere più semplice, l'acetato di metile

È-ste-re (/): composto organico derivato dagli acidi carbossilici con sostituzione formale del gruppo ossidrile con un gruppo -OR (dove R è un generico residuo alchilico).

Etere

Molecola del dimetiletere

È-te-re (/): composto organico avente un ponte ossigeno che lega due catene carboniose, di formula generica R-O-R', dove R è un qualsiasi gruppo alchilico (o arilico). Un esempio è CH3OCH3, l'etere dimetilico (o dimetiletere o metossimetano).

Etile

Alcol etilico

E-tì-le (/): molecola di etano cui è stato rimosso un atomo di idrogeno (•CH2CH3).
Esso è un frammento di molecola molto comune nelle sostanze chimiche usate in laboratorio ed in molti altri ambiti. In esse l'idrogeno rimosso dall'etano è sostituito con un altro gruppo funzionale (immagine a destra).
Ai composti in cui è presente viene associato l'aggettivo etilico, fra i quali il più comune è l'alcol etilico contenuto nelle bevande alcoliche. Altri esempi sono l'acetato di etile[5], l'etere etilico[6] ed il metil-etil chetone[7], usati come solventi.

Etossido

Europio

Eu-rò-pio (/):

Evaporazione

E-va-po-ra-ziò-ne (/): passaggio dallo stato di aggregazione liquido a quello aeriorme che coinvolge solo la superficie del liquido.

Bibliografia

Note

  1. GB electronegativity
  2. IUPAC Gold Book - Hemiacetals.
  3. IUPAC Gold Book - Ketals.
  4. GB molecular entity