Boris Pasternak e gli scrittori israeliani/Parte I: differenze tra le versioni

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I principali giornali israeliani riferirono regolarmente gli sviluppi dell’"Affare Pasternak"; i documenti e i proclami apparsi sulla stampa sovietica furono immediatamente tradotti e pubblicati. Nonostante ciò, non si può dire che il pubblico israeliano fosse eccessivamente occupato da questa faccenda Pasternak. Numerosi brevi avvisi/articoli, in particolare quelli che informavano il pubblico in merito all'assegnazione del Premio Nobel a Pasternak, apparvero sulle prime pagine dei giornali. Tuttavia, gli ulteriori sviluppi furono per lo più spinti ai margini e lsciati da parte, rimpiazzati, come al solito, dalla burrascosa vita politica di Israele e del Medio Oriente e dai drammatici eventi delle attività di [[w:Nikita Sergeevič Chruščëv|Krusciov]] nella Guerra Fredda, incluso il progressivo deterioramento delle relazioni tra Israele e l'URSS. Un argomento legato a questo tumulto politico deve aver avuto un impatto particolarmente forte sulla reazione a ''Živago'': l'ampia discussione politica, intellettuale e pubblica di due questioni: in primo luogo, la questione di "[[w:chi è ebreo?|chi è ebreo?]]", come dovesse essere determinato l'ebraismo di un cittadino israeliano — sia a livello giuridico che culturale.<ref>Solo una breve nota: secondo la [[w:Legge del ritorno|Legge del Ritorno]] (ebr. חֹוק הַשְׁבוּת, ''ḥok ha-shvūt'') israeliana, confermata nel 1950, il termine "ebreo" non è definito, ma è implicitamente inteso come riferentesi ad un ebreo [[w:halakhah|halakhico]], cioè figlio o figlia di madre ebrea. Nel 1970, la Legge includeva anche i discendenti di un padre o nonno ebrei, ma escludeva (a seguito del caso di [[:en:w:Oswald Rufeisen|Oswald Rufeisen]] – Fratello Daniel – nel 1962) coloro che appartenevano a un'altra religione (diversa dall'[[w:ebraismo|ebraismo]]). Si veda il corrispondente articolo su "[[w:chi è ebreo?|Wikipedia: chi è ebreo?]]" da me preparato nel 2013.</ref> In secondo luogo, e in parte collegata alla prima, c'era la questione di quale sarebbe stato il futuro del rimpatrio di ebrei dall'URSS e dai paesi della sfera socialista. Queste due domande furono unificate nella questione dello ''status'' ebraico e del rimpatrio della comunità etiopica conosciuta come Beta Israel. Due anni dopo, nel maggio 1960 — quando apparvero per la prima volta le notizie sulla morte di Pasternak e nei mesi successivi — la vita pubblica e, in larga misura, l'autocoscienza pubblica e la consapevolezza dell'[[w:Olocausto|Olocausto]] in Israele furono infiammate dalla cattura e detenzione di [[w:Adolf Eichmann|Adolf Eichmann]]. Questi eventi del 1958 e del 1960 sicuramente fornirono il contesto conflittuale riguardo all'accettazione di ''Živago''.










Versione delle 14:37, 12 lug 2020

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"I Figli Pasternak", ritratto di Leonid Pasternak, 1914: (da sin.) Boris, Josephine, Lydia, Alexander Pasternak – In occasione del 25° anniversario di matrimonio dei genitori

Я ими всеми побежден,
И только в том моя победа.

Da loro tutti io sono vinto
E solo in questo è la mia vittoria.

Boris Pasternak, “Rassvet” (“L’alba”),

Il dottor Živago

Del grano ebraico

Copia dell'edizione originale de Il dottor Zivago in russo, pubblicata di nascosto dalla CIA. La copertina e la rilegatura identificano il libro in russo; il retro del libro afferma che è stato stampato in Francia

I principali giornali israeliani riferirono regolarmente gli sviluppi dell’"Affare Pasternak"; i documenti e i proclami apparsi sulla stampa sovietica furono immediatamente tradotti e pubblicati. Nonostante ciò, non si può dire che il pubblico israeliano fosse eccessivamente occupato da questa faccenda Pasternak. Numerosi brevi avvisi/articoli, in particolare quelli che informavano il pubblico in merito all'assegnazione del Premio Nobel a Pasternak, apparvero sulle prime pagine dei giornali. Tuttavia, gli ulteriori sviluppi furono per lo più spinti ai margini e lsciati da parte, rimpiazzati, come al solito, dalla burrascosa vita politica di Israele e del Medio Oriente e dai drammatici eventi delle attività di Krusciov nella Guerra Fredda, incluso il progressivo deterioramento delle relazioni tra Israele e l'URSS. Un argomento legato a questo tumulto politico deve aver avuto un impatto particolarmente forte sulla reazione a Živago: l'ampia discussione politica, intellettuale e pubblica di due questioni: in primo luogo, la questione di "chi è ebreo?", come dovesse essere determinato l'ebraismo di un cittadino israeliano — sia a livello giuridico che culturale.[1] In secondo luogo, e in parte collegata alla prima, c'era la questione di quale sarebbe stato il futuro del rimpatrio di ebrei dall'URSS e dai paesi della sfera socialista. Queste due domande furono unificate nella questione dello status ebraico e del rimpatrio della comunità etiopica conosciuta come Beta Israel. Due anni dopo, nel maggio 1960 — quando apparvero per la prima volta le notizie sulla morte di Pasternak e nei mesi successivi — la vita pubblica e, in larga misura, l'autocoscienza pubblica e la consapevolezza dell'Olocausto in Israele furono infiammate dalla cattura e detenzione di Adolf Eichmann. Questi eventi del 1958 e del 1960 sicuramente fornirono il contesto conflittuale riguardo all'accettazione di Živago.


Note

Per approfondire, vedi Identità e letteratura nell'ebraismo del XX secolo e Serie letteratura moderna.
  1. Solo una breve nota: secondo la Legge del Ritorno (ebr. חֹוק הַשְׁבוּת, ḥok ha-shvūt) israeliana, confermata nel 1950, il termine "ebreo" non è definito, ma è implicitamente inteso come riferentesi ad un ebreo halakhico, cioè figlio o figlia di madre ebrea. Nel 1970, la Legge includeva anche i discendenti di un padre o nonno ebrei, ma escludeva (a seguito del caso di Oswald Rufeisen – Fratello Daniel – nel 1962) coloro che appartenevano a un'altra religione (diversa dall'ebraismo). Si veda il corrispondente articolo su "Wikipedia: chi è ebreo?" da me preparato nel 2013.