Greco antico/Imperfetto: differenze tra le versioni
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Versione delle 10:58, 8 feb 2021
L'imperfetto è un tempo storico derivato dal tema del presente. Si forma aggiungendo al tema del presente l'aumento, una particella che in origine era un avverbio con valore temporale (significato: una volta), che è ἐ-, e le desinenze secondarie o storiche. Si coniuga solo al modo indicativo.
L'aumento
Per i temi inizianti in consonante si prepone al tema l'aumento sillabico (che consiste nel dare al verbo una sillaba in più), ἐ- Es. λύω > ἔλυον
Invece per i temi inizianti per vocale si ha l' aumento temporale della vocale (che consiste nell'aumentare la quantità della vocale iniziale). I tipi di aumento sono vari in base alla vocale iniziale:
- α > η [Es. ἀλλάσσω > ἤλλασσον]
- αι/ᾳ > ῃ [Es. ᾄδω > ᾖδον; αἱρέω > ᾕρεον]
- αυ > ηυ [Es. αὐλίζομαι > ηὐλιζόμην]
- ε > η [Es. ἐρίζω > ἤριζον ]
- ει > ει,ῃ [Es. εἰκάζω > εἴκαζον, ᾔκαζον]
- ευ > ηυ,ευ [Es. εὑρίσκω > ηὕρισκον, εὕρισκον]
- ο > ω [Es. ὀρύσσω > ὤρυσσον ]
- οι > ῳ [Es. οἰκίζω > ᾤκιζον]
- ου > ου [Es. οὐτάζω > οὔταζον]
- ι > ῑ [Es. ἰσχύω > ἴσχυον]
- υ > ῡ [Es. ὑβριζω > ὕβριζον]
- η > η [Es. ἡδύνω > ἥδυνον]
- ω > ω [Es. ὠρύω > ὤρυον]
Particolarità dell'aumento
Ci sono alcune particolarità riguardo alla formazione dell'imperfetto, spiegate di seguito.
I verbi inizianti in ῥ- la raddoppiano prima dell'aumento.[Es. ῥίπτω > ἔρριπτον]
Ciò accade perché in origine tali verbi iniziavano per spirante (σ-, ϝ-, σϝ-, j-) che si assimila al -ρ-, facendolo raddoppiare.
Alcuni verbi che iniziano con ἐ hanno l'aumento in εἰ-. Di seguito sono elencati tutti i 9 verbi:
- ἐάω > εἴων (<*ἐ.έαον <*ἐ.σέϝαον)
- ἐθίζω > εἴθιζον (<*ἐ.έθιζον <*ἐ.σϝέθιζον)[1]
- ἑλίσσω > εἵλισσον (<*ἐ.ἕλισσον <*ἐ.ϝέλισσον)[2]
- ἕλκω > εἵλκον (<*ἔ.ἑλκον <*ἔ.σελκον)[3]
- ἕπομαι > εἱπόμην (<*ἐ.ἑπόμην <*ἐ.σεπόμην)[4]
- ἐργάζομαι > εἰργαζόμην (<*ἐ.εργαζόμην <*ἐ.ϝεργαζόμην)[5]
- ἕρπω > εἷρπον (<*ἔ.ἑρπον <*ἔ.σερπον)[6]
- ἑστιάω > εἱστίων (<*ἐ.ἑστίαον <*ἐ.ϝεστίαον)[7]
- ἔχω > εἶχον (<*ἔ.ἐχον <*ἔ.ἑχον <*ἔ.σεχον)[8]
Questo è accaduto perché in origine il T.V. iniziava in σ-, ϝ-, σϝ-; una volta premesso l'aumento, queste consonanti si sono trovate in posizione intervocalica e sono cadute, lasciando le due vocali (l'aumento e la prima della radice) libere di contrarsi. Ad esempio, T.V. *σεχ/σχ > *σεχω > ἔχω, impf. *ἐσεχον > *εεχον > εἶχον (ε+ε>ει).
In alcuni verbi inizianti per ϝ- si è avuto un aumento in ἠ- che, dopo la caduta del ϝ intervocalico ha subito la metatesi quantitativa (scambio di quantità) con la vocale successiva. Questi verbi sono:
- ὁράω > ἑώρων (<*ἠ.ὅραον)[9]
- οἴγω > ἔῳγον (<*ἤ.οιγον)
- ἀνοίγω > ἀνέῳγον (<*ἀν.ή.οιγον)
Inoltre alcuni verbi presentano sia l'aumento in ἐ- che quello in ἠ-, si pensa per analogia con il verbo θέλω/ἐθέλω. Questi verbi sono:
- θέλω/ἐθέλω > ἔθελον/ἤθελον
- βούλομαι > ἐβουλόμην/ἠβουλόμην
- δύναμαι > ἐδυνάμην/ἠδυνάμην
- μέλλω > ἔμελλον/ἤμελλον
In più ci sono alcuni verbi, inizianti per ἐ + vocale che, regolarmente, hanno l'aumento in ἠ + vocale invariata con seguente metatesi quantitativa, e cioè ἐ + vocale aumentata. [Es. ἐορτάζω> ἐώρταζον (<*ἠόρταζον)]
Aumento nei verbi composti
Nei verbi composti l'aumento viene interposto tra l'ultima preposizione ed il verbo. [Ess. προσβάλλω > προσέβαλλον; ἐπαναφέρω > ἐπανέφερον]
I verbi semplici con aumenti particolari, li conservano nei vari composti. [Es. προσέχω > προσεῖχον]
Ci saranno inoltre modifiche alle preposizioni:
- le preposizioni terminanti in vocale, la perdono (ad eccezione di ἀμφί e περί e πρό, che la fonde con un eventuale aumento sillabico dando origine a ου);
- le preposizioni che hanno subito modifiche nel presente, riprendono la loro forma originaria (a meno che tale modifica non sia stata provocata da uno spirito aspro, in tal caso persiste);
- la proposizione ἐκ diventa ἐξ in quanto viene a trovarsi davanti a vocale.
In più, alcuni verbi composti, sentiti dai parlanti come semplici, prendono l'aumento prima della preposizione. [Es. καθίζω > ἐκάθιζον]
Pochi altri verbi composti, segnalati sul vocabolario, prendono un doppio aumento, il primo davanti alla preposizione ed il secondo davanti al verbo. [Es. ἀνορθόω > ἠνώρθοον]
Flessione
Qui di seguito diamo la flessione dell'imperfetto del verbo λύω, che non presenta variazioni
Indicativo attivo | Indicativo medio-passivo | |
---|---|---|
1º singolare | ἔλυ-ον | ἐλυό-μην |
2º singolare | ἔλυ-ες | ἐλύ-ου (<*ἐλύεο <*ἐλύεσο) |
3º singolare | ἔλυ-ε (v) | ἐλύε-το |
2º duale | ἐλύε-τον | ἐλύε-σθον |
3º duale | ἐλυέ-την | ἐλυέ-σθην |
1º plurale | ἐλύο-μεν | ἐλυό-μεθα |
2º plurale | ἐλύε-τε | ἐλύε-σθε |
3º plurale | ἔλυ-ον | ἐλύο-ντο |
Note
- ↑ cfr. latino suado.
- ↑ cfr. latino volvo
- ↑ cfr. latino sulcus
- ↑ cfr. latino sequor (in greco la labiovelare indoeuropea ku̯ diventa π).
- ↑ cfr. tedesco Werk, inglese work.
- ↑ cfr. latino serpo, serpens.
- ↑ cfr. latino Vesta.
- ↑ secondo la legge di Grassmann (due aspirate non possono stare in sillabe contigue), lo spirito aspro si annulla.
- ↑ si osservi anche lo spostamento dello spirito aspro dalla radice all'aumento senza che ci sia contrazione.