Disturbi mentali/Disturbi del tono dell’umore: differenze tra le versioni

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Il sistema ipotalamo-ipofisario è fondamentale nella risposta allo stress. In pazienti depressi i livelli ematici dell’ormone della crescita GH sono ridotti durante la notte; prolattina PRL e melatonina mostrano valori inferiori alla media con normalizzazione alla guarigione
Il sistema ipotalamo-ipofisario è fondamentale nella risposta allo stress. In pazienti depressi i livelli ematici dell’ormone della crescita GH sono ridotti durante la notte; prolattina PRL e melatonina mostrano valori inferiori alla media con normalizzazione alla guarigione
Aspetti psicologici: Mentre prima si riteneva che l’individuo caratterialmente triste o euforico fosse da considerarsi solo come “una persona fatta così”, si è visto che queste caratteristiche psicologiche corrispondono a un preciso substrato biologico. *Comuni a determinati temperamenti sono la variazione tra mattina e sera del tono dell’umore e del funzionamento cognitivo, le alterazioni del sonno o anche del comportamento sociale o alimentare. Da sottolineare che la personalità del candidato alla depressione non è “debole” anzi, appare fortemente caratterizzata. D’altra parte la depressione non è una debolezza del carattere ma un disturbo ben preciso, e come tale può affliggere chiunque.
Aspetti psicologici: Mentre prima si riteneva che l’individuo caratterialmente triste o euforico fosse da considerarsi solo come “una persona fatta così”, si è visto che queste caratteristiche psicologiche corrispondono a un preciso substrato biologico. *Comuni a determinati temperamenti sono la variazione tra mattina e sera del tono dell’umore e del funzionamento cognitivo, le alterazioni del sonno o anche del comportamento sociale o alimentare. Da sottolineare che la personalità del candidato alla depressione non è “debole” anzi, appare fortemente caratterizzata. D’altra parte la depressione non è una debolezza del carattere ma un disturbo ben preciso, e come tale può affliggere chiunque.
====FATTORI DI RISCHIO====
===FATTORI DI RISCHIO===
è abbastanza frequente la storia di separazioni o lutti familiari nei primi 15anni di vita, per cui si è ipotizzato che eventi simili aumentino i rischi di disturbo dell’umore;
è abbastanza frequente la storia di separazioni o lutti familiari nei primi 15anni di vita, per cui si è ipotizzato che eventi simili aumentino i rischi di disturbo dell’umore;
un eccesso di avvenimenti traumatizzanti nel periodo di 6-12 mesi precedente l’episodio depressivo;
un eccesso di avvenimenti traumatizzanti nel periodo di 6-12 mesi precedente l’episodio depressivo;
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condizioni di stress di lunga durata (sembrano influire sul determinarsi dei disturbi depressivi e sul prolungamento della loro durata);
condizioni di stress di lunga durata (sembrano influire sul determinarsi dei disturbi depressivi e sul prolungamento della loro durata);
altri fattori di rischio possono essere eventi fisiologici come, nella donna, il parto e la menopausa.
altri fattori di rischio possono essere eventi fisiologici come, nella donna, il parto e la menopausa.



====Epidemiologia====
====Epidemiologia====

Versione delle 15:18, 7 nov 2006

Non sono semplicemente euforia o tristezza allo stato estremo, ma una condizione che per la qualità del vissuto e per la mancanza di relazione con gli eventi esterni, assume caratteristiche peculiari… quindi patologia dell’umore sia in senso depressivo che di esaltazione.


Storia

dalla melanconia al dist. bipolare dell’umore: Dall’antico concetto di melanconia si è passati a quelli di psicosi maniaco-depressiva e poi al distur bipolare dell’umore.

Grecia Antica

basandosi sulla teoria dei 4 umori (sangue, bile gialla, bile nera e flegma), si pensava che un eccesso di bile nera fosse l’origine della melanconia ( = appunto “melanconia”)

fine del 700

Pinel in Francia e Chiarugi a Firenze, basarono l’origine della melanconia sulla monomania (= “delirio triste” , idea fissa che assorbe ogni facoltà e che può diventare furiosa fino alla mania)

Falret

definì questi quadri “follia circolare” proprio per il passaggio da una fase inibita a una eccitata.

Kraepelin

basandosi sull’osservazione dei pazienti in manicomio, parlò di psicosi maniaco-depressiva includendoci tutte le alterazioni dell’umore (sia depressive che esaltate). Secondo lui mania semplice, melanconia e follia circolare potevano ripetersi e alternarsi senza condurre a un deterioramento mentale.

Fino a qualche anno fa...

si parlava di depressione reattiva e depressione endogena, ma oggi questa distinzione non è più considerata utile perché ogni disturbo, anche clinicamente lieve, viene comunque considerato una “rottura” della personalità e quindi richiede una qualche terapia.

Dagli anni 60

il concetto di psicosi maniaco-depressiva è stato sostituito da disturbo monopolare (disturbo dell’umore in cui la depressione generalm. grave e recidivante rappresenta la sola alterazione dell’umore); disturbo bipolare (disturbo dell’umore in cui la depressione si alterna a episodi di eccitamento maniacale). Di fronte a un soggetto depresso ma con precedenti di eccitamento, si diagnosticherà “episodio depressivo in disturbo bipolare”.

Altro concetto a cui si fa riferimento è quello di spettro dei disturbi affettivi che include oltre ai disturbi già elencati, anche disturbi psichiatrici come attacchi di panico, fobie, …, certi disturbi di personalità come personalità isterica, fanatica, … e alcune malattie somatiche come il colon irritabile, certe forme di cefalea,…

Sintomatologia stati depressivi

I sintomi sono variabili a seconda della gravità del disturbo e possono interessare varie aree:

1-alterazione affettiva

l’espressione più profonda e tipica non è la tristezza, ma l’ anedonia cioè l’incapacità a provare sentimenti (spesso vissuta anche come colpa…”non riesco a voler più bene nemmeno ai miei figli”). In altri casi l’umore può essere triste o funereo con facilità al pianto, o irritabile e rabbioso quando predomini la componente ansiosa. Se prevale l’autosarcasmo il quadro clinico può assumere una connotazione pseudoumoristica (umore patibolare).

2-Alterazione cognitiva

l’ideazione nelle forme lievi può rimanere inalterata, ma può anche rallentare con dubbi e indecisioni, perplessità fino all’arresto psicomotorio; *nelle forme più gravi l’impoverimento della memoria, dell’attenzione e della concentrazione rendono difficili le normali attività. *In certe forme di depressione agitata il flusso ideativo può anche essere accelerato (con contenuti angosciosi e depressivi), quasi una “fuga di idee”. *Le distorsioni cognitive del paziente riguardano se stesso, il futuro e il mondo dove tutto è visto come già compiuto e sbagliato. *L’idea di essere colpevole e la convinzione di essere incapace possono divenire, nelle forme più gravi, delirio di colpa. *I temi di colpa (anche di essere malato), malattia, rovina e dannazione possono nelle forme estreme, divenire deliranti. *Il rischio di suicidio deve essere SEMPRE valutato in corso di depressione. L’autosvalutazione e l’assenza di prospettive, se non cupe e pessimistiche, possono portare a idee di suicidio o anche a veri e propri progetti e tentativi suicidari. Ogni idee delirante è gravata da un notevole rischio suicidarlo perché non consente al soggetto sofferente di ipotizzare cambiamenti. In depressione l’attuazione del suicidio è spesso progettata e anche le persone più care possono essere incluse, quando la colpa individuale le include (come nel caso del delirio di rovina) o quando il pessimismo estremo le coinvolge in un futuro drammatico.

3-Alterazione motivazionale

si osserva una diminuzione generale del desiderio e della motivazione in tutte le attività che comporta faticabilità, astenia con ridotta capacità produttiva, lavorativa e sociale. *Il desiderio sessuale è diminuito o assente e nelle donne possono comparire alterazioni mestruali.

4-Alterazione fisico-vegetativa

i sintomi fisici che si presentano con maggiore gravità al mattino e attenuati nelle ore serali, sono: disturbi somatici dell’ansia, dispepsia (difficoltà di digestione), disturbi cardiovascolari, cefalea, iporessia con perdita di peso, percezioni olfattive e gustative penosamente diminuite o alterate, pesantezza e dolorabilità diffusa a tutto il corpo e sonno disturbato con frequenti interruzioni e quindi non ristoratore (sono tipici i risvegli precoci e angosciosi). *Soggettivamente la percezione di arresto nel procedere del tempo può essere riferita esplicitamente (o vissuta) come se il mondo si muovesse troppo velocemente o come un rallentamento dei movimenti corporei.

Sintomatologia stati maniacali

  • Tipicamente l’umore è esaltato, ma può prevalere irritabilità con condizione di disforia (alterazione patologica dell’umore sia in senso depressivo che dell’eccitazione) e accelerazione del pensiero, e del linguaggio con logorrea (parlantina irrefrenabile) e iattanza (ostentazione arrogante di presunta superiorità e sicurezza), diminuita necessità di sonno (e iperattività)e soprattutto la negazione della condizione di malattia: il paziente maniacale non riconosce la sua alterazione e non richiede terapie.

Variazioni cliniche sono

1-ipomania

i sintomo possono essere anche molto lievi e difficili da identificare se non si hanno precedenti riferimenti della condizione normale del soggetto in esame. *L’attività è incrementata, mentre diminuiscono le necessità di riposo; la sessualità è esaltata e anche l’appetito può diventare vorace senza discriminazioni di gusto. Il corpo viene percepito come instancabile, i pensieri corrono sulle cose con velocità e senza pause critiche (“fuga delle idee”). L’umore è esaltato verso l’irritabilità o la fatuità (nullità spirituale che si manifesta maggiormente con attività vistose e inconcludenti). *Prevalgono l’aspetto ludico (di gioco, disimpegnato) e un sentimento di potenza esaltata, le idee si accavallano, il realismo è intatto ma ipocritico e con abnorme ottimismo, c’è negazione degli ostacoli per ipervalutazione delle risorse personali (economiche e attitudinali).

2-Mania acuta

l’umore è nettamente esaltato per cui il soggetto appare esaltante, chiassoso, clamoroso o fortemente irritabile e rissoso. *La fuga delle idee è tale che il corso del pensiero appare frammentato e talvolta incoerente. *L’ipervalutazione del se appare decisamente irrealistica o ridicola; l’attività è frenetica, la necessità di sonno abolita.

3-Mania delirante

rappresenta una delle forme estreme di esaltazione dell’umore e il paziente vi può arrivare -o attraversando una fase in cui sembra giocare con le idee, che poi assumono la caratteristica del delirio,-o per un inasprirsi rabbioso dell’umore. *Le idee sono megalomaniche di tipo erotico, mistico, di potenza fisica e intellettuale, persecutorie o di avvelenamento (nelle forme croniche è molto difficile la diagnosi differenziale con la paranoia).

4-Stupor maniacale

il soggetto può arrivare a una specie di “fibrillazione” delle idee in cui appare come paralizzato, travolto dall’accelerazione delle idee.

Sintomatologia stati misti

I sintomi della depressione e quelli dell’eccitamento si confondono portando a quadri di depressione in cui, anziché inibizione e rallentamento, prevale l’agitazione, o a quadri di tipo maniacale con iperattività e accelerazione delle idee dove prevalgono contenuti depressivi.

L’umore mostra una sgradevole instabilità con notevole ansia, rabbia ed eccessiva irritabilità.

Una tipica forma lieve è quella premestruale.

Diagnosi

Per le forme più lievi i confini sono rappresentati dalle tristezza normale e dai disturbi di personalità; per le forme più gravi invece i confini sono rappresentati da disturbi deliranti e dalla demenza.

L’alterazione patologica dell’umore e disadattiva, caratterizzata da rigidità che non si modifica con le circostanze. E’ molto difficile la diagnosi di tutte le sottotipologie dei disturbi dello spettro affettivo. Sottotipologia clinica dei disturbi dell’umore:

DISTURBI DEPRESSIVI (monopolari)

  1. disturbo depressivo maggiore
  2. “ “ minore
  3. affettivo stagionale

DISTURBI BIPOLARI

  1. disturbo bipolare ( I e II)
  2. forme a rapida ciclicità
  3. stati misti

ALTRI DISTURBI dello spettro affettivo


1-disturbi depressivi (o monopolari)

il disturbo depressivo maggiore è definito dall’umore depresso, dalla perdita di interesse e dalla presenza di almeno 5 sintomi fra i seguenti per almeno 2 settimane: - *significativa perdita o aumento di peso non dovuti a diete

  • insonnia o ipersonnia
  • agitazione o rallentamento psicomotorio
  • affaticabilità o mancanza di energia
  • sentimenti di svalutazione o di colpa eccessivi o immotivati
  • diminuita capacità di pensare o concentrarsi, o indecisione
  • pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire)
  • propositi suicidi o tentativo di suicidio. Questi sintomi devono ovviamente causare un significativo danno delle attività lavorative e sociali e devono essere escluse altre patologie mediche, psichiatriche o l’induzione farmacologica, e che non si tratti di una reazione a un lutto. Il disturbo depressivo minore presenta sintomi depressivi più fugaci e può essere ricorrente.
Il disturbo affettivo stagionale (DAS)
  • Scoperto negli anni 80:

che presenta aumento del sonno, iperfagia, aumento di peso e un peggioramento serale dei sintomi. La durata dell’episodio non deve superare i 60 giorni e si devono essere verificati almeno 2 episodi nel corso di 2 anni consecutivi. *La cura di questi disturbi è specifica e basata sull’uso della fototerapia (esposizione del paziente a una sorgente luminosa superiore ai 2000 lux)… se efficace c’è un miglioramento dei sintomi in 2-4 giorni con scarsità di effetti collaterali. *Gli episodi ipomaniacali o maniacali sono possibili nel periodo primaverile-estivo.


2-disturbi bipolari

La diagnosi di disturbo bipolare I richiede che nella storia del paziente ci sia un disturbo depressivo maggiore con un episodio maniacale con umore anormalmente elevato, espansivo o irritabile per almeno 1 settimana, e alla presenza di almeno 3 sintomi fra i seguenti: *aumento esagerato della stima di se o grandiosità

  • riduzione del bisogno del sonno
  • aumentata loquacità
  • fuga delle idee
  • distraibilità
  • aumento dell’attività produttiva o anche sessuale
  • agitazione psicomotoria
  • eccessivo coinvolgimento in attività ludiche e prodigalità. Ovviamente l’alterazione dell’umore deve essere tale da causare una compromissione del lavoro o delle attività sociali usuali. *Per la diagnosi del disturbo bipolare II è sufficiente una condizione di esaltazione dell’umore più lieve, definita “ipomaniacale”. Questa forma (che sembra maggiormente determinata a livello genetico) è vissuta con minor consapevolezza di malattia e quindi più difficilmente il paziente accede alle cure.
  • Quando si verificano almeno 4 episodi di alterazione dell’umore negli ultimi 12 mesi, si parla di forme a rapida ciclicità le quali richiedono particolare cautela nella terapia. *Tra i disturbi bipolari si considerano anche gli stati misti che presentano #contemporaneamente alterazione dell’umore con caratteristiche di depressione e di eccitamento o rapide alternanze nel corso del medesimo episodio. In questa condizione i rischi di suicidio sono particolarmente elevati.

3-Disturbi dello spettro affettivo

nello spettro dei disturbi affettivi non si considerano solo le psicopatologie fino ad ora descritte, ma anche alcune malattie psicosomatiche :

  • disforia (alterazione patologica dell’umore sia in senso depressivo che di eccitazione) isteroide
  • depressione atipica
  • alcuni disturbi di personalità
  • bulimia
  • anoressia
  • sindrome premestruale
  • disturbi da attacchi di panic
  • disturbo ossessivo-compulsivo
  • sindrome iperattiva con deficit dell’attenzione nel bambino
  • cataplessia (improvvisa e temporanea perdita di tono muscolare, senza perdita della coscienza)
  • cefalea
  • colon irritabile
  • sindrome dolorosa non organica
  • nevralgia del trigemino (dolore acuto e violento del nervo che provvede alla sensibilità delle regioni superficiali e profonde della faccia e all’innervazione dei muscoli masticatori). E’ importante sottolineare come molti di questi disturbi sono il motivo per ricorrere alla psicoterapia… e c’è da dire anche che con farmaci antidepressivi (che agiscano prevalentemente sul neurotrasmettitore serotonina) questi quadri possono essere efficacemente curati.

Decorso

Quasi la totalità dei pazienti con disturbi affettivi maggiori incorre in ricadute.

Almeno il 70% dei pazienti risponde bene alle terapie farmacologiche, ma purtroppo circa il 20% dei soggetti con disturbi dell’umore tende alla cronicità nonostante la terapia.


Eziologia

Il modello attuale è quello della vulnerabilità allo stress e si devono distinguere fattori di vulnerabilità e fattori di rischio.

FATTORI DI VULNERABILITA’

eredità

sembra che non si erediti una malattia ma una condizione di maggiore suscettibilità aspetti neuromorfologici: lesioni dell’emisfero cerebrale dx sono spesso associate a disturbi dell’umore di tipo depressivo, mentre lesioni dell’emisfero sx provocano frequentemente disinibizione e fatuità. Aspetti neurochimici e farmacologici: *La serotonina, fondamentale nella regolazione del tono dell’umore, controlla molte altre funzioni come l’appetito, il desiderio sessuale, la socialità. Per questo il sistema serotoninergico è considerato centrale nella patologia dell’umore. *Altra ipotesi biochimica riguarda il neuropeptide Y (grossa proteina che si trova nel S.N.) dotato di azione neurotrasmissiva che interviene nella regolazione dei ritmi circadiani a livello ipotalamico e che sarebbe distribuito, in base alle caratteristiche genetiche, in maniera diversa tra soggetti depressi e normali.

Aspetti neurofisiologici

Studi sul flusso cerebrale con la SPECT e studi compiuti con la PET su pazienti con disturbo dell’umore evidenziano una disfunzione a livello della corteccia prefrontale di sx con una più generale disfunzione dell’emisfero di sx. *Studi neuropsicologici con EEG hanno evidenziato in pazienti depressi alterazioni funzionali dell’emisfero dx. *Studi sul sonno mediante l’EEG hanno mostrato come nel corso della depressione si modifichino le caratteristiche del sonno fino alla deprivazione della fase REM (quella durante la quale si sogna)… che riappare alla fine dell’episodio depressivo.

Aspetti endocrinologici

Il sistema ipotalamo-ipofisario è fondamentale nella risposta allo stress. In pazienti depressi i livelli ematici dell’ormone della crescita GH sono ridotti durante la notte; prolattina PRL e melatonina mostrano valori inferiori alla media con normalizzazione alla guarigione Aspetti psicologici: Mentre prima si riteneva che l’individuo caratterialmente triste o euforico fosse da considerarsi solo come “una persona fatta così”, si è visto che queste caratteristiche psicologiche corrispondono a un preciso substrato biologico. *Comuni a determinati temperamenti sono la variazione tra mattina e sera del tono dell’umore e del funzionamento cognitivo, le alterazioni del sonno o anche del comportamento sociale o alimentare. Da sottolineare che la personalità del candidato alla depressione non è “debole” anzi, appare fortemente caratterizzata. D’altra parte la depressione non è una debolezza del carattere ma un disturbo ben preciso, e come tale può affliggere chiunque.

FATTORI DI RISCHIO

è abbastanza frequente la storia di separazioni o lutti familiari nei primi 15anni di vita, per cui si è ipotizzato che eventi simili aumentino i rischi di disturbo dell’umore; un eccesso di avvenimenti traumatizzanti nel periodo di 6-12 mesi precedente l’episodio depressivo; stress psicosociale; condizioni di stress di lunga durata (sembrano influire sul determinarsi dei disturbi depressivi e sul prolungamento della loro durata); altri fattori di rischio possono essere eventi fisiologici come, nella donna, il parto e la menopausa.

Epidemiologia

Si sente spesso parlare di “iceberg della depressione” cioè dei depressi che in un modo o nell’altro si mostrano al mondo medico psichiatrico, MA la parte sommersa dell’iceberg è rappresentata dall’oltre 50% dei depressi che non ricevono alcuna cura.

Il disturbo si presenta maggiormente nelle donne, ed è più frequente tra i soggetti non coniugati o divorziati. L’età di insorgenza è attorno ai 30anni.

In sostanza si può dire che 2 persone su 5 incorrono durante la loro esistenza in un disturbo affettivo, il che rende questa patologia la più diffusa dopo la carie dentaria e il raffreddore.


Terapia

Nel 95% dei casi la terapia è ambulatoriale, il ricovero è necessario solo nei casi di maggiore gravità e la cura negli ospedali diurni è utilissima.

I disturbi dell’umore rispondono particolarmente bene alle terapie biologiche (elettroconvulsivante e farmaci) e ad alcune forme di psicoterapia.

La patologia dell’umore è una malattia e come tale richiede cure specifiche enon generici provvedimenti o incoraggiamenti.

Deve valutare dalla condizione attuale del paziente alla sua storia personale e familiare; da non trascurare ovviamente è il rischio suicidarlo e il rapporto tra costi e benefici della cura.

E’ necessario creare una buona relazione terapeutica con il malato: a lui e ai suoi familiari si dovranno fornire tutte le possibili spiegazioni riguardo al disturbo e alle cure in modo che essi possano collaborare e valutare i rischi e i vantaggi della terapia.

Tra le terapie troviamo

elettroshock

le forme depressive ricevono ancora questo trattamento quando non c’è una risposta ai farmaci. I suoi rischi sono nettamente diminuiti grazie all’anestesia generale, l’uso del curaro e l’applicazione monoelettrodica. *Questa terapia sia per l’idea della corrente elettrica che attraversa il corpo, le convulsioni, … sia per l’abuso effettuatone in passato (era l’unica terapia efficace in un’epoca in cui non c’erano altri trattamenti), in Italia è divenuta il simbolo di un modo reazionario e punitivo di esercitare la psichiatria.

Antidepressivi triciclici

i primi efficaci farmaci per la cura della depressione Tofranil, Anafranil, Laroxyl sono ancora molto utilizzati per il costo modesto e la sicura efficacia ma i loro limiti sono rappresentati dai notevoli effetti collaterali (sedazione eccessiva, stitichezza, aumento di peso) e dall’essere controindicati in caso di cardiopatie, ipertrofia prostatica, glaucoma. *In presenza di rischio suicidarlo (per il quale si dovrà valutare un eventuale ricovero) nelle forme deliranti è opportuno iniziare la terapia con Serenase, Melleril, Largactil.

Gli IMAO (inibitori delle monoaminoosidasi)

sono accompagnati da foglietti illustrativi terrorizzanti e non sono facilmente somministrabili per la dieta che richiedono (esclusione di formaggi fermentati, vino rosso,…) anche se sono meglio tollerati dei triciclici.

I nuovi antidepressivi

come Prozac, Fevarin, Sereupin, Zoloft, Seropram, Edronax, Efexor, sono ricaptattori selettivi della serotonina e hanno un meccanismo d’azione selettivo che conferisce a questa categoria caratteristiche di elevata tollerabilità e di verificata efficacia. Considerati i loro effetti collaterali assai ridotti sono di facile uso in soggetti anziani e in bipolari. Questi antidepressivi rappresentano senz’altro la categoria privilegiata, ma purtroppo non sono rimborsabili dal servizio sanitario nazionale.