Taumaturgia messianica/Capitolo 37: differenze tra le versioni

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'''LA RISURREZIONE DI GESÙ E LA SUA APPLICAZIONE'''</div>
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== La Grande Missione ==
== La Grande Missione ==
Come abbiamo già osservato, nella narrazione in Matteo la risurrezione conduce alla Grande Missione, presentata in {{passo biblico2|Matteo|28:18-20}}:
{{q| E Gesù, avvicinatosi, disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".}}
La Grande Missione inizia con un annuncio dell'autorità universale di Gesù: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (v. 18). Il fatto che Gesù abbia ricevuto l'autorità è un'implicazione della sua risurrezione, e la risurrezione è una dimostrazione della Figliolanza di Cristo. Il battesimo, secondo Matteo 28:19, è "nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo". L'inclusione del Figlio insieme al Padre e allo Spirito presuppone la divinità del Figlio. La formula del battesimo comprime in forma breve la dottrina della [[w:Trinità (cristianesimo)|Trinità]], come sarebbe stata poi elaborata esplicitamente nel corso della riflessione teologica della chiesa. Gesù è Dio così come glorificato Figlio dell'Uomo. Quindi la risurrezione sottolinea ciò che i precedenti miracoli in Matteo indicavano: la divinità di Cristo e il suo ruolo messianico come Redentore.


La redenzione di Cristo ora deve estendersi in tutto il mondo, mentre le persone ascoltano il vangelo, credono, ricevono il battesimo e crescono come discepoli.


== Il Velo del Tempio e la Risurrezione dei Santi ==
== Il Velo del Tempio e la Risurrezione dei Santi ==
Esaminiamo brevemente anche i miracoli registrati in {{passo biblico2|Matteo|27:51-53}}. Sottolineano ulteriormente il significato della risurrezione di Gesù. Ci sono tre miracoli in gruppo. Nel primo miracolo, "il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo" (v. 51).
Esaminiamo brevemente anche i miracoli registrati in {{passo biblico2|Matteo|27:51-53}}. Sottolineano ulteriormente il significato della risurrezione di Gesù. Ci sono tre miracoli in gruppo. Nel primo miracolo, "il velo del Tempio si squarciò in due, da cima a fondo" (v. 51).
Il riferimento è probabilmente al velo interno del Tempio, la cortina che separava il Luogo Santissimo dal Luogo Santo. Questa cortina significava che la via verso la presenza più intima di Dio era preclusa all'accesso umano ({{passo biblico2|Ebrei|9:8}}). Dio è santo, mentre il popolo è empio. Pertanto, non possono entrare alla presenza di Dio (cfr. {{passo biblico2|Isaia|6:5}}). Secondo la legge di Mosè, persino il [[w:Sommo sacerdote|Sommo sacerdote]], che è consacrato e santo a livello simbolico, può entrare nel [[w:Santo dei Santi|Santo dei Santi]] solo una volta all'anno, nel Giorno dell'Espiazione (''[[w:Yom Kippur|Yom Kippur]]''), portando con sé il sangue dell'espiazione ({{passo biblico2|Levitico|16}}; {{passo biblico2|Ebrei|9:7}}).

Così, lo squarcio del velo indica che Cristo ha aperto la via alla presenza di Dio. Apre la via alla presenza di Dio in cielo, non semplicemente al Santo dei Santi sulla terra, che è il simbolo della sua presenza sulla terra ({{passo biblico2|Ebrei|10:20}}). Il fatto che lo squarcio parta dall'alto, piuttosto che dal basso, indica che l'apertura è compiuta da Dio, non dall'uomo.

Il secondo miracolo contenuto nel gruppo di {{passo biblico2|Matteo|27:51-53}} consiste nel terremoto e nello spaccare delle rocce: "La terra tremò e le rocce si spaccarono" (v. 51). Il terremoto fu una manifestazione della potenza di Dio, che ricorda lo scuotimento della terra quando Dio apparve sul monte Sinai ({{passo biblico2|Es|19:18}}). Questa esibizione di potere sottolinea il potere implicito nella morte e risurrezione di Cristo.


Il terzo miracolo consiste nel risuscitare i santi morti: "Anche i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti" (vv. 52-53). Notiamo che le apparizioni avvennero "dopo la sua risurrezione". La risurrezione di alcuni santi sottolinea il fatto che la risurrezione di Cristo ha un significato non solo per lui personalmente ma per tutti i santi. La loro resurrezione è garantita dalla sua. Sappiamo da altre parti della Bibbia che la risurrezione universale dei santi ha luogo alla [[w:seconda venuta|seconda venuta di Cristo]] ({{passo biblico2|1Tessalonicesi|4:13-18}}; cfr. anche {{passo biblico2|1Corinzi|15:23}}). Ma {{passo biblico2|Matteo|27:52-53}} indica che un gruppo più piccolo di santi fu risuscitato in precedenza. Questo evento rappresenta su piccola scala ciò che accadrà alla seconda venuta. Sia il piccolo evento che la futura risurrezione dei santi hanno il loro fondamento nella risurrezione di Cristo.


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[[Categoria:Taumaturgia messianica|Capitolo 37]]
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Versione attuale delle 15:21, 27 nov 2021

Indice del libro
PARTE IV
LA RISURREZIONE DI GESÙ E LA SUA APPLICAZIONE

La Risurrezione di Gesù (Matteo 28:1-10)[modifica]

Il miracolo culminante nel libro di Matteo consiste nella risurrezione di Gesù. Fu annunciato dagli angeli e confermato dall'apparizione di Gesù stesso:

« Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l'angelo disse alle donne: "Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto". Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: "Salute a voi". Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: "Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno". »
(Matteo 28:1-10)

La menzione della Galilea indica l'incontro in Galilea in cui Gesù emanò la Grande Missione (Matteo 28:16-20). Il miracolo della risurrezione di Cristo ha una stretta relazione con la Grande Missione. Essa conduce alla Grande Missione, non solo perché Gesù chiamò i suoi discepoli ad andare in Galilea, ma perché la Grande Missione ha il suo fondamento nell'autorità universale di Gesù: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (v. 18). Questa autorità fu investita in Gesù in virtù della sua risurrezione:

« Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; 11 e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. »
(Filippesi 2:9-11)

Significato della Risurrezione[modifica]

Allora qual è il significato della risurrezione? I miracoli precedenti nel Vangelo di Matteo hanno un significato nell'indicare la risurrezione di Cristo. La risurrezione di Cristo è essa stessa la "pietra miliare" a cui additano. Ha un significato in sé. Non è principalmente un indicatore di qualcos'altro.

Tuttavia, anche la risurrezione di Cristo non resta isolata dal più ampio piano di Dio per la storia. Cristo è stato risuscitato non solo come beneficio per Cristo stesso nella sua natura umana, ma come beneficio per tutti coloro che gli appartengono, coloro che sono "in Cristo". Romani 6 e Colossesi 3:1-4 indicano entrambi come i cristiani ricevano nuova vita, vita di risurrezione, da Cristo:

« O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione.
...Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui.
Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. ...non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio. »
(Romani 6:3-5,8,11,13)
« Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio! Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria. »
(Colossesi 3:1-4)

La risurrezione di Cristo fu anche l'inizio di un mondo completamente nuovo. Cristo nel suo corpo di risurrezione appartiene a tutto un ordine di esistenza permanentemente libero dal potere della morte: "Sappiamo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio" (Romani 6:9-10). Il suo corpo fisico è quindi la prima porzione di un mondo completamente nuovo. Egli stesso nella sua risurrezione inaugurò il nuovo cielo e la nuova terra.

Quando verranno tutto il nuovo cielo e la nuova terra, come descritto in Apocalisse 21:1-22:5, il nuovo mondo parteciperà "nella libertà della gloria dei figli di Dio" (Romani 8:21). Il modello per la sua liberazione è la libertà dei figli di Dio. E la loro libertà viene secondo il modello stabilito dalla risurrezione di Cristo. Pertanto, la risurrezione di Cristo è il centro e il fondamento per la risurrezione dei corpi dei credenti (1 Corinzi 15:44-49) e il rinnovamento dell'intero ordine della creazione. È il fulcro stesso della storia.

L'Antico Testamento ha anticipazioni e presagi della risurrezione di Cristo. Ad esempio, possiamo pensare a Enoch, che fu assunto da Dio senza passare per la morte (Genesi 5:24). Oppure si consideri Noè. Noè e la sua famiglia passarono attraverso le acque del diluvio ed entrarono in un nuovo mondo, mondato dalla malvagità. Giuseppe andò in prigione, una specie di morte vivente, e poi fu salvato ed esaltato secondo il disegno di Dio. Gli Israeliti ottennero una nuova vita quando uscirono dalla schiavitù in Egitto. Nella traversata del Mar Rosso scesero, simbolicamente parlando, nelle acque della morte e risalirono dall'altra parte, entrando in una nuova vita. Il Nuovo Testamento esplicita un tipo di analogia tra il passaggio del Mar Rosso e la redenzione cristiana quando parla degli Israeliti "battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare" (1 Corinzi 10:2) — un parallelo con il battesimo cristiano, che simboleggia la nuova vita in Cristo.

La vedova del figlio di Sarepta fu riportata in vita da Elia (1 Re 17:17-24), e il figlio della Sunamita da Eliseo (2 Re 4:32-37). Daniele fu levato incolume dalla fossa dei leoni (Daniele 6:23). Giona salì dalle profondità del mare, che simboleggiava la morte (Giona 2:6,10). Nel suo ministero terreno, Gesù risuscitò la figlia di Iairo e Lazzaro.

Tutti questi episodi mostrano Dio che dà nuova vita in una forma o nell'altra. Ma sono tutti ancora preliminari. Il passaggio all'esistenza permanentemente libera dalla morte avviene solo attraverso il trionfo di Cristo sulla morte:

« Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, 15 e liberare così quelli che per timore della morte erano soggetti a schiavitù per tutta la vita. »
(Ebrei 2:14-15)
« Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi. »
(Apocalisse 1:17-18)

Noi che apparteniamo a Cristo viviamo anche ora con la vita eterna che Egli ci ha dato mediante lo Spirito Santo che inabita. Attendiamo con impazienza il completamento del suo trionfo sulla morte quando la morte sarà inghiottita per sempre:

« Eliminerà la morte per sempre;
il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto;
la condizione disonorevole del suo popolo
farà scomparire da tutto il paese,
poiché il Signore ha parlato. »
(Isaia 25:8)
« Udii allora una voce potente che usciva dal trono:
"Ecco la dimora di Dio con gli uomini!
Egli dimorerà tra di loro
ed essi saranno suo popolo
ed egli sarà il ‘Dio-con-loro’.
E tergerà ogni lacrima dai loro occhi;
non ci sarà più la morte,
né lutto, né lamento, né affanno,
perché le cose di prima sono passate". »
(Apocalisse 21:3-4)
« Colui che attesta queste cose dice: "Sì, verrò presto!". Amen. Vieni, Signore Gesù. »
(Apocalisse 22:20)

La Grande Missione[modifica]

Come abbiamo già osservato, nella narrazione in Matteo la risurrezione conduce alla Grande Missione, presentata in Matteo 28:18-20:

« E Gesù, avvicinatosi, disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". »

La Grande Missione inizia con un annuncio dell'autorità universale di Gesù: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (v. 18). Il fatto che Gesù abbia ricevuto l'autorità è un'implicazione della sua risurrezione, e la risurrezione è una dimostrazione della Figliolanza di Cristo. Il battesimo, secondo Matteo 28:19, è "nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo". L'inclusione del Figlio insieme al Padre e allo Spirito presuppone la divinità del Figlio. La formula del battesimo comprime in forma breve la dottrina della Trinità, come sarebbe stata poi elaborata esplicitamente nel corso della riflessione teologica della chiesa. Gesù è Dio così come glorificato Figlio dell'Uomo. Quindi la risurrezione sottolinea ciò che i precedenti miracoli in Matteo indicavano: la divinità di Cristo e il suo ruolo messianico come Redentore.

La redenzione di Cristo ora deve estendersi in tutto il mondo, mentre le persone ascoltano il vangelo, credono, ricevono il battesimo e crescono come discepoli.

Il Velo del Tempio e la Risurrezione dei Santi[modifica]

Esaminiamo brevemente anche i miracoli registrati in Matteo 27:51-53. Sottolineano ulteriormente il significato della risurrezione di Gesù. Ci sono tre miracoli in gruppo. Nel primo miracolo, "il velo del Tempio si squarciò in due, da cima a fondo" (v. 51). Il riferimento è probabilmente al velo interno del Tempio, la cortina che separava il Luogo Santissimo dal Luogo Santo. Questa cortina significava che la via verso la presenza più intima di Dio era preclusa all'accesso umano (Ebrei 9:8). Dio è santo, mentre il popolo è empio. Pertanto, non possono entrare alla presenza di Dio (cfr. Isaia 6:5). Secondo la legge di Mosè, persino il Sommo sacerdote, che è consacrato e santo a livello simbolico, può entrare nel Santo dei Santi solo una volta all'anno, nel Giorno dell'Espiazione (Yom Kippur), portando con sé il sangue dell'espiazione (Levitico 16; Ebrei 9:7).

Così, lo squarcio del velo indica che Cristo ha aperto la via alla presenza di Dio. Apre la via alla presenza di Dio in cielo, non semplicemente al Santo dei Santi sulla terra, che è il simbolo della sua presenza sulla terra (Ebrei 10:20). Il fatto che lo squarcio parta dall'alto, piuttosto che dal basso, indica che l'apertura è compiuta da Dio, non dall'uomo.

Il secondo miracolo contenuto nel gruppo di Matteo 27:51-53 consiste nel terremoto e nello spaccare delle rocce: "La terra tremò e le rocce si spaccarono" (v. 51). Il terremoto fu una manifestazione della potenza di Dio, che ricorda lo scuotimento della terra quando Dio apparve sul monte Sinai (Esodo 19:18). Questa esibizione di potere sottolinea il potere implicito nella morte e risurrezione di Cristo.

Il terzo miracolo consiste nel risuscitare i santi morti: "Anche i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti" (vv. 52-53). Notiamo che le apparizioni avvennero "dopo la sua risurrezione". La risurrezione di alcuni santi sottolinea il fatto che la risurrezione di Cristo ha un significato non solo per lui personalmente ma per tutti i santi. La loro resurrezione è garantita dalla sua. Sappiamo da altre parti della Bibbia che la risurrezione universale dei santi ha luogo alla seconda venuta di Cristo (1 Tessalonicesi 4:13-18; cfr. anche 1 Corinzi 15:23). Ma Matteo 27:52-53 indica che un gruppo più piccolo di santi fu risuscitato in precedenza. Questo evento rappresenta su piccola scala ciò che accadrà alla seconda venuta. Sia il piccolo evento che la futura risurrezione dei santi hanno il loro fondamento nella risurrezione di Cristo.

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La Risurrezione di Gesù Cristo, di Raffaello (1502)
Per approfondire, vedi Ecco l'uomo, Gesù e il problema di una vita, Indagine Post Mortem e Serie cristologica.