Dopo questa convergenza, "Leggi delle Fondamenta della Torah" e "Leggi delle Qualità Etiche" vanno per le loro rispettive strade, ma nel farlo seguono modelli simili, un allargamento dalla sfera privata a quella pubblica. I capitoli da 1 a 5 di ciascuna sezione parlano di virtù individuale, mentre i capitoli rimanenti sono sociali ed istituzionali come orientamento. I primi cinque capitoli di "Leggi delle Fondamenta della Torah" trattano dei comandamenti in merito alla convinzione interiore su Dio: conoscere, amare, temere, santificare. Il capitolo 6 riguarda oggetti fisici: il nome scritto di Dio, le scritture sacre, il Tempio, mentre i capitoli da 7 a 10, sebbene contengano una descrizione del procedimento di diventare profeta,<ref>"Leggi delle Fondamenta della Torah", 7:1 (citato sopra come esempio dell'abilità di Maimonide nel drammatizzare).</ref> riguarda principalmente la profezia come istituzione: i rispettivi comandamenti sono di obbedire il profeta e di non metterlo alla prova, i comandamenti indirizzati al collettivo che insedia il profeta in pubblico, il ruolo politico del legislatore.
In "Leggi delle Qualità Etiche", i capitoli da 1 a 5 sono tutti sotto la rubrica del comandamento di imitare le vie del Signore, che è un processo interiore di sviluppo caratteriale. Il capitolo 6 poi ci porta verso la sfera sociale, con l'interpretazione del comandamento di unirsi a Dio nel senso di associarsi agli studiosi<ref>"Leggi delle Qualità Etiche", 6:2.</ref> — poiché il proprio carattere viene influenzato dalle compagnie che uno frequenta<ref>Questa è anche un'altra applicazione di "essere verso divenire": in "Leggi delle Fondamenta della Torah", lo studioso è un modello; in "Leggi delle Qualità Etiche" , siamo comandati di renderlo nostro modello. Saremmo sì ispirati ad amare Dio ammirando le stelle, ma ne veniamo altrettanto influenzati, bene o male, guardando i vicini.</ref> — seguito da una serie di comandamenti essenzialmente sociali nel resto del capitolo 6 e nel capitolo 7. Inoltre, il capitolo 6 di "Leggi delle Fondamenta della Torah" riguarda la distruzione, nella forma della cancellazione del nome di Dio, simbolica forse dell'indebolimento delle dottrine espresse nei precedenti cinque capitoli.<ref>Questo viene esaminato con maggiore profondità al [[La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah/Ritorno#Distruzione e reintegrazione|Capitolo 4: "Distruzione e reintegrazione"]].</ref> Parimenti, il capitolo 6 di "Leggi delle Qualità Etiche" parla dei rischi che corre la virtù vivendo in società; ci raccomanda di cercare la compagnia dei giusti, altrimenti rischiamo di corromperci. In verità Maimonide dispera della possibilità di trovare uno stato giusto, irreprensibile, in cui vivere, ed esprime una preferenza per l'isolamento, confermando che i pericoli dell'esistenza sociale sono per lui chiaramente reali.<ref>"Leggi delle Qualità Etiche", 4:1. Si noti come Maimonide sembra identificarsi col profeta Geremia in questa ''halakhah'', con citazioni dal [[w:Libro di Geremia|Libro di Geremia]] e da [[w:Lamentazioni|Lamentazioni]]. C'è anche un riferimento a tale identificazione in un'allusione a [https://www.biblegateway.com/passage/?search=geremia+1%3A5&version=CEI;LND Geremia 1:5] nel saluto in prosa rimata che apre la lettera a Rabbi Jonathan di Lunel e colleghi (''Letters'', ed. Shailat, p. 502. riga 10). Geremia è il primo libro scritturale citato nella ''Mishneh Torah'' ("Leggi delle Fondamenta della Torah", 1:4) e, escludendo l'epilogo, l'ultimo citato nella ''Guida'' (I.54, p. 637). Potrebbe essere significativo o meno che Geremia, come Maimonide, abbia dovuto lasciare la Terra d'Israele per l'Egitto ([https://www.biblegateway.com/passage/?search=geremia+43&version=CEI;LND Geremia 43]). Si veda anche ''Guida'' III.51 (pp. 618-628), chiamato da Efodi (''ad loc.'') ''perek hamitboded'', "il capitolo del solitario". Sulla solitudine opposta alla responsabilità sociale in Maimonide, cfr. riferimenti al Capitolo 4 ''cit.''</ref>
Allora, sia in "Leggi delle Fondamenta della Torah" che in "Leggi delle Qualità Etiche", il quinto capitolo è il fulcro, dove le virtù interiori diventano pubbliche, per così dire. Pertanto la convergenza delle due sezioni avviene a quel punto.
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