Libro di cucina/Ricette/Cicerchiata: differenze tra le versioni

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== Preparazione ==
{{agroalimentare
L'impasto orientativamente richiede 250 grammi di farina per 4 uova e 2 [[w:tuorlo|tuorli]], ai quali si aggiungono 30 grammi di burro ammorbidito ed un cucchiaio di zucchero. In alcune varianti vengono aggiunti anche aromi come la scorza grattugiata di limone o d'arancia o, in alcune zone, liquori locali. L'impasto non ha bisogno di riposo; la frittura, tradizionalmente, avviene nello strutto. Formato il mucchio di palline, vi si versa sopra il miele (un'altra tecnica prevede che si scaldi il miele e vi si aggiungono poi le palline fritte perché se ne imbibiscano). Si possono usare varie tecniche anche per una presentazione a ciambella differente dalla forma classica del mucchio o per ottenere un mucchio cavo, come per esempio ammucchiare le palline attorno ad una ciotola capovolta, che viene poi rimossa, oppure versarle in uno stampo da ciambellone, dal quale la cicerchiata viene successivamente sformata.
|nomeprodotto= CICERCHIATA
|categoria = Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria|zonaproduzione = [[Foligno|montagna folignate]], [[Regio V Picenum|Piceno]], [[Vasto|zona frentana]]
|regione= [[Marche]], [[Abruzzo]], [[Umbria]]<sup>1</sup>
|note = <sup>1</sup>in Umbria non è registrato come "prodotto agroalimentare tradizionale" ai sensi dell'art. 8 del Dlgs. 30 aprile 1998, n. 173
}}


== Pagine correlate ==
La '''cicerchiata''' è un dolce originariamente tipico dell'[[Umbria|Umbria storica]], (ovvero ad [[est]] del [[Tevere]]), in particolare della [[Foligno|montagna folignate]], simile agli [[struffoli]] napoletani, a differenza dei quali, però, non è considerato un [[dolci natalizi|dolce tipicamente natalizio]].
* [[Libro di cucina/Ricette/Struffoli|Struffoli]]

La sua successiva diffusione nel [[Regio V Picenum|Piceno]] ([[Marche]] centro-meridionali), in [[Abruzzo]] e in [[Molise]] ha creato in molti la convinzione che si tratti di un dolce abruzzese: oggi, in effetti, può essere considerato come tale e facente parte, a pieno titolo, anche delle tradizioni gastronomiche di questa regione, in particolare della [[Vasto|zona frentana]], ma va altresì sottolineato che è rimasto, come in origine, assai radicato pure in Umbria e nel Piceno.<br>


==Come si presenta==
Il dolce è a base di pasta di [[farina]], [[uova]], [[burro]] e [[zucchero]]. Da questa si ricavano palline di circa un [[centimetro]] di [[Diametro|diametro]] che vengono fritte nell'[[olio d'oliva]] o nello [[strutto]]. Scolate, vengono disposte "a mucchio" e ricoperte di [[miele]] che, colando negli interstizi tra una pallina e l'altra, le cementa e dà solidità alla struttura. Come spesso avviene nei dolci tradizionali e molto antichi, esistono varianti che aggiungono ingredienti alla ricetta base.

==Etimologia del nome==
Il dolce è ripetutamente citato nelle [[tavole eugubine]] come cibo rituale e sacrificale con il nome, in antica [[lingua umbra]], di ''strusla'' che è la continuazione di ''sruikela'', diminutivo di ''struex'' che è variante del più comune ''strues'' che significa appunto "mucchio" (ciò è anche affermato dal maggiore studioso attuale della lingua umbra, il prof. [[Augusto Ancillotti]]), da cui, tra l'altro, l'[[Lingua italiana|italiano]] "costruire", cioè "ammucchiare insieme". Notevole la somiglianza con gli [[struffoli|struffoli napoletani]] che deriverebbero il proprio nome dalla parola [[Lingua greca|greca antica]] ''strongulos'' che significa "a forma tondeggiante" e che linguisticamente hanno la stessa [[Radice (linguistica)|radice]] dalla parola umbra ''strusla'' e quindi probabilmente anche un'origine comune. Da notare che oggi in [[Grecia]] esiste un dolce simile chiamato ''lukumates''. Con tutta probabilità il nome di cicerchiata ha origine [[medioevo|medievale]] e deriverebbe dalla [[Lathyrus sativus|cicerchia]] (Lathyrus sativus), un [[legume]] simile al [[Pisum sativum|pisello]] o al [[Cicer arietinum|cece]] molto diffuso all'epoca nella zona [[Umbria|umbro]] - [[Piceni|picena]]. (Le cicerchie sono e per dimensioni e forma simili ai piselli (ma il seme presenta una superficie più irregolare) e per colore simili ai ceci; nei tempi moderni la cicerchia è quasi del tutto scomparsa, ma se ne sta tentando un recupero in varie zone). Il significato di "cicerchiata" sarebbe quindi quello di "mucchio di cicerchie".

==Una delle ricette==
{{trasferimento|wb|par}}
L'impasto orientativamente richiede 250 [[grammo|grammi]] di farina per 4 uova e 2 [[tuorlo|tuorli]], ai quali si aggiungono 30 grammi di burro ammorbidito ed un [[cucchiaio]] di zucchero. In alcune varianti vengono aggiunti anche [[aromi]] come la scorza grattugiata di [[limone]] o d'[[arancia]] o, in alcune zone, [[liquori]] locali. L'impasto non ha bisogno di riposo; la frittura, tradizionalmente, avviene nello strutto. Formato il mucchio di palline, vi si versa sopra il miele (un'altra tecnica prevede che si scaldi il miele e vi si aggiungono poi le palline fritte perché se ne imbibiscano). Si possono usare varie tecniche anche per una presentazione a ciambella differente dalla forma classica del mucchio o per ottenere un mucchio cavo, come per esempio ammucchiare le palline attorno ad una ciotola capovolta, che viene poi rimossa, oppure versarle in uno stampo da ciambellone, dal quale la cicerchiata viene successivamente sformata.

== Voci correlate ==
* [[struffoli]]


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.buonissimo.org/ricette/1085_cicerchiata.asp Una delle varianti della cicerchiata]
*[http://www.buonissimo.org/ricette/1085_cicerchiata.asp Una delle varianti della cicerchiata]
*[http://www.irdau.org sito ufficiale IRDAU - Università di Perugia]


==Bibliografia==
== Bibliografia ==
*"Le tavole di Gubbio e La Civiltà degli Umbri" - Augusto Ancillotti, Romolo Cerri (1996)
*"Le tavole di Gubbio e La Civiltà degli Umbri" - Augusto Ancillotti, Romolo Cerri (1996)
*“Dalle Tavole Eugubine………in tavola” - [[Accademia Italiana della Cucina]] (2005)
*“Dalle Tavole Eugubine………in tavola” - [[Accademia Italiana della Cucina]] (2005)


[[Categoria:Dolci fritti]]
[[Categoria:Dolci|Cicerchiata]]
[[Categoria:Cucina abruzzese]]
[[Categoria:Ricette regionali-Abruzzo|Cicerchiata]]
[[Categoria:Cucina marchigiana]]
[[Categoria:Ricette regionali-Marche|Cicerchiata]]
[[Categoria:Cucina umbra]]
[[Categoria:Ricette regionali-Umbria|Cicerchiata]]
[[Categoria:Foligno]]

Versione delle 16:59, 24 set 2007

Preparazione

L'impasto orientativamente richiede 250 grammi di farina per 4 uova e 2 tuorli, ai quali si aggiungono 30 grammi di burro ammorbidito ed un cucchiaio di zucchero. In alcune varianti vengono aggiunti anche aromi come la scorza grattugiata di limone o d'arancia o, in alcune zone, liquori locali. L'impasto non ha bisogno di riposo; la frittura, tradizionalmente, avviene nello strutto. Formato il mucchio di palline, vi si versa sopra il miele (un'altra tecnica prevede che si scaldi il miele e vi si aggiungono poi le palline fritte perché se ne imbibiscano). Si possono usare varie tecniche anche per una presentazione a ciambella differente dalla forma classica del mucchio o per ottenere un mucchio cavo, come per esempio ammucchiare le palline attorno ad una ciotola capovolta, che viene poi rimossa, oppure versarle in uno stampo da ciambellone, dal quale la cicerchiata viene successivamente sformata.

Pagine correlate

Collegamenti esterni

Bibliografia

  • "Le tavole di Gubbio e La Civiltà degli Umbri" - Augusto Ancillotti, Romolo Cerri (1996)
  • “Dalle Tavole Eugubine………in tavola” - Accademia Italiana della Cucina (2005)