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Doma dei cavalli/Parte IV

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Indice del libro


Come agire se il vostro cavallo ha un carattere testardo

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Se il vostro cavallo, piuttosto che selvaggio, sembra vere un atteggiamento testardo come un mulo; se tira indietro le orecchie mentre lo avvicinate, o vi gira contro i posteriori per calciarvi, allora non ha il rispetto o il timore dell'uomo che dovrebbe avere per permettervi di maneggiarlo velocemente e facilmente; e potrebbe essere una buona idea dargli un paio di decisi colpi con la frusta, in prossimità delle gambe, molto vicino al corpo. La frusta schioccherà fortemente nel momento in cui si piega sulle sue gambe, e lo schiocco avrà altrettanto effetto del colpo; fra l'altro, un colpo secco sulle gambe avrà maggiore effetto che due o tre colpi sulla schiena, perché la pelle della parte interna delle sue gambe o dei suoi fianchi è più sottile e più delicata di quella della schiena. Ma non frustatelo più di quello che è sufficiente per spaventarlo; non è per fargli male che lo frustiamo ma solo per scacciare da lui quella cattiva disposizione. Ma se dovete farlo, fatelo rapidamente, seccamente e con un buon livello di energia, ma sempre senza rabbia. Se volete spaventarlo veramente dovete farlo in una volta sola. Non ficcatevi mai in una battaglia campale con il vostro cavallo, frustandolo finché si infuria e vi si rivolta contro; sarebbe stato meglio che non l'aveste toccato affatto, perché generereste, piuttosto che timore e rispetto, risentimento, avversione e malanimo. Non gli farete un piacere, ma un torto, col colpirlo, se non riuscite a spaventarlo; ma se riuscite a spaventarlo, potete colpirlo senza farlo infuriare; perché la paura e la rabbia non possono mai coesistere nel cavallo, e appena una delle due si manifesta, constaterete che la seconda è scomparsa. Appena l'avrete spaventato abbastanza da ottenere che stia fermo piazzato e vi conceda la sua attenzione, avvicinatelo di nuovo, e accarezzatelo parecchio più a lungo di quanto l'avete frustato, e allora susciterete le due passioni della sua natura che permettono di controllarlo, l'amore e il timore, e poi lui vi amerà e vi temerà, e, appena imparerà cosa fare, vi obbedirà prontamente.

Come incapezzare e condurre un puledro

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Appena avete ammansito un po' il puledro, prendete la capezza nella vostra mano sinistra e avvicinatelo come prima, e dallo stesso lato da cui l'avete ammansito. Se è molto timoroso quando vi avvicinate, potete farlo più rapidamente trasformando la frusta in una parte del vostro braccio, e raggiungendolo molto delicatamente con il suo manico; grattandolo leggermente sul collo, e continuando ad avvicinarvi, accorciando la frusta facendola scorrere nella vostra mano, finché arrivate abbastanza vicino da appoggiare su di lui le vostre mani. Se ha la tendenza ad allontanare la testa da voi, mettetegli attorno al collo la cinghia della capezza, lasciate cadere la frusta, e tiratelo molto delicatamente verso di voi; lui cederà con il collo, e potrete attirare la sua testa verso di voi. Poi afferrate la parte della capezza che comprende la fibbia e tenetela sopra la sua testa, e passate sotto il collo del cavallo l'estremità più lunga, quella che si infila nella fibbia, afferrandola dall'altra parte del cavallo con la vostra destra; lasciando lassa la prima estremità, la seconda sarà sufficiente per attirare la testa del cavallo verso di voi. Abbassate un po' la capezza, quel tanto che basta per far passare il naso del cavallo nella parte della capezza fatta per contenerlo, poi alzatela un po', e stringete la fibbia superiore, e avrete concluso il lavoro per bene. La prima volta che incapezzate un puledro dovrete stare alla sua sinistra, bene indietro all'altezza della sua spalla, afferrando solo la parte della capezza che circonda il suo collo; poi con entrambe le mani attorno al suo collo potrete guidare la sua testa verso di voi, e alzare la capezza sul suo muso che si schivi per la presenza della vostra mano vicino al suo naso. Dovrete avere pronta una lunga corda o una fettuccia, e appena la capezza è applicata dovete attaccarcela, in modo da permettergli di camminare per tutta la lunghezza della scuderia senza arrivare alla fine della corda, e senza farlo tirare sulla capezza, perché se gli fate sentire solo il peso della vostra mano sulla capezza, e gli dare corda quando si allontana da voi, non si impennerà, non tirerà, e non si precipiterà mai, e tuttavia voi lo terrete sempre sotto controllo, e procederete verso il suo ammansimento meglio che se aveste il potere di bloccarlo e di tenerlo fermo in un punto; poiché il cavallo è totalmente inconsapevole della sua forza, e se evitate del tutto che lui tiri, non saprà mai che potrebbe farlo. In pochi minuti potrete cominciare a controllarlo con la capezza, poi diminuite la distanza fra voi e il cavallo raccogliendo la corda nella vostra mano.

Appena vi permetterà di tenerlo con una corda ragionevolmente corta, e di avvicinarvi a lui senza indietreggiare, potete cominciare a dargli qualche prima idea riguardo al fatto di essere condotto. Ma per farlo, non bruciate le tappe tentando di tirarlo dietro a voi, ma cominciate tirandolo molto leggermente da un lato. non ha niente a cui aggrapparsi dall'altro lato del suo collo, e cederà presto a una pressione continua e progressiva della capezza; e appena l'avete spostato di uno o due passi da un lato, andategli vicino e accarezzatelo, poi tiratelo ancora, ripetendo l'operazione finché potrete portarlo in giro in qualunque direzione, e camminare per la scuderia con lui, cosa che potete ottenere in pochi minuti, perché, quando l'avete fatto spostare a destra o a sinistra un paio di volte, avrà pensato che è obbligato a seguire la trazione della capezza, non sapendo che ha la forza per resistere alla vostra trazione; inoltre, l'avete trattato con tale gentilezza che non ha paura di voi, e voi lo accarezzate sempre quando vi segue, e a lui questo piace, ed è altrettanto gradevole seguirvi che non farlo. E dopo che ha seguito alcune lezioni di questo tipo, se lo lasciate libero in un terreno aperto, vi si avvicinerà ad ogni occasione che gli si presenta. Dovete condurlo alla longhina all'interno della scuderia per qualche tempo, prima di portarlo fuori, aprendo la porta, in modo che possa vedere l'esterno, portandolo fino alla porta e poi indietro, e poi superarla. Badate che non ci sia qualcosa che lo faccia spaventare quando lo fate uscire, e quando andate con lui cercate di farlo procedere molto lentamente, afferrando forte la capezza vicino alla mascella con la sinistra, mentre la destra resta sulla parte più alta del collo, e afferra la criniera. Quando sarete rimasti fuori con lui per un certo tempo, potrete portarlo in giro come volete. Non lasciate che nessun altro si avvicini quando lo portate fuori per la prima volta; uno sconosciuto che afferrasse la capezza lo spaventerebbe, e lo metterebbe in fuga. Non ci dovrebbe nemmeno essere nessuno fermo vicino a lui, perché potrebbe attirare la sua attenzione o spaventarlo. Se rimanete soli, e fate le cose in modo corretto, per condurlo o per trattenerlo non ci vorrà affatto più forza di quanta servirebbe per lavorare con un cavallo domato.

Come condurre un puledro a fianco di un cavallo domato

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Se volete condurre il vostro puledro a lato di un altro cavallo, come spesso succede, vi consiglierei di portare il vostro cavallo nella scuderia, di attaccare una seconda corda alla capezza del puledro, e di portare il vostro cavallo al suo fianco. Poi prendete il cavallo domato e passate la corda del puledro sul suo petto, sotto la martingala (se ne indossa una), afferrandola con la vostra mano sinistra. Questo eviterà che il puledro resti troppo indietro; inoltre, avrete più forza nel portarlo con la corda che preme contro il petto del cavallo. tenete l'altra corda nella vostra destra per impedire che scappi in avanti; poi fatelo girare qualche volta nella stalla, e se la porta è abbastanza larga, portatelo fuori mantenendo questa posizione; se non lo è, portate fuori per primo il cavallo domato, e ponetelo con il petto contro la porta, poi conducete il puledro e tenete le corde come abbiamo detto, una su ciascun lato del suo collo poi fate portare fuori il puledro da qualcuno, e appena è uscito fate girare il cavallo domato a sinistra, e li avrete nella posizione giusta. Questo è il modo migliore di condurre un puledro; potete gestire qualsiasi tipo di puledro in questo modo, senza problemi; se cerca di correre in avanti, o tira indietro, le due corde porteranno i cavalli uno di fronte all'altro, per cui potrete seguire facilmente il loro movimento senza sforzarvi troppo, e appena smetterà di indietreggiare sarete nella posizione giusta, e pronto a procedere; e se si impunta e non vuole andare avanti, potete vincere la sua testardaggine guidando il vostro cavallo contro il suo collo, costringendolo a girare a destra; e appena l'avrete fatto girare un po' di volte, sarà disponibile a procedere. Il passo successivo, dopo che avrete curato bene la conduzione del puledro, sarà di portarlo in una scuderia, e di legarlo in modo di non permettergli di tirare sulla capezza, e siccome spesso i puledri fanno difficoltà a entrare nella scuderia le prime volte, vi darò qualche suggerimento su come portarcelo.

Come condurre un puledro in una scuderia e come legarlo senza che tiri sulla capezza

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Dovreste portare il cavallo nella scuderia per primo, e, se potete, farlo seguire dal puledro. Se si rifiuta, avvicinatevi, portando un bastoncino o un frustino nella mano destra; poi afferrate saldamente la capezza vicino alla sua testa con la sinistra, raggiungendo nello stesso tempo la sua schiena con il braccio destro in modo da poter battere il suo lato opposto con il vostro frustino; portatelo di fronte alla porta, e battete leggermente con il frustino, toccandolo più indietro che potete. Questo tocco, agendo molto indietro, e sul suo lato opposto, lo porterà in avanti, e ve lo terrà vicino; allora, dandogli la direzione giusta con la vostra sinistra, potete camminare dentro la stalla con lui. Ho portato puledri all'interno di una stalla con questo sistema in meno di un minuto, dopo che uomini avevano lavorato con loro per mezz'ora, tentando di tirarlo dentro. Se non riuscite a camminare dentro in una volta sola con questo metodo, giratelo e camminate con lui in ogni direzione, fino a portarlo di fronte alla porta senza tirarlo. Poi lasciatelo stare fermo per alcuni minuti, tenendo la sua testa nella direzione giusta con la capezza, e lui camminerà dentro in meno di dieci minuti. Non tentate mai di tirare il puledro nella scuderia; potrebbe fargli pensare che si tratti di un logo pericoloso fin dalla prima volta, e se non ne era spaventato prima, lo sarà poi. Inoltre, noi non vogliamo che sappia nulla riguardo al tirare sulla capezza. I puledri spesso restano feriti, e talora uccisi, nei tentativi di costringerli a forza a entrare in una scuderia; e quelli che tentano di farlo in questo modo si mettono in un grosso pasticcio, quando c'è di fronte a loro una strada liscia.

Se volete legare il vostro puledro, portatelo in una posta larga quanto basta, che non dovrebbe essere troppo lunga, e dovrebbe disporre di una sbarra o qualcosa di simile posta dietro al puledro; quindi, legandolo al centro della posta, gli sarà impossibile tirare sulla capezza, perché la sbarra dietro di lui gli impedirà di indietreggiare, e la capezza legata al centro lo correggerà ogni volta che si gira a destra o a sinistra. In una posta di questo genere potete insegnare a qualsiasi cavallo a stare legato con una corda leggera, dovunque, senza che abbia mai l'opportunità di provare a tirare. Ma se avete abituato il vostro puledro a essere condotto, e gli avete insegnato l'uso della capezza (cosa che dovreste sempre fare prima di legarlo a qualsiasi cosa), potete legarlo in qualsiasi tipo di posta, e all'inizio dargli qualcosa da mangiare per tenerlo sul posto per qualche minuto, e meno di un puledro su cinquanta tirerà sulla capezza.

Il tipo di imboccatura: come abituare il cavallo ad essa

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Dovreste usare un filetto grosso e liscio, per non danneggiare la bocca del cavallo, con un'asta su ogni lato, per impedire all'imboccatura di pressare nell'uno o nell'altro senso. Dovreste montarlo sui montanti della vostra testiera, e metterlo sul vostro puledro senza redini, e lasciarlo libero in una grande scuderia o in un recinto per qualche tempo, finché si abitua un po' all'imboccatura, e la terrà senza tentare di liberarsene. Sarebbe bene, se conveniente, ripetere questo esercizio parecchie volte, prima che facciate qualsiasi cosa con il puledro; non appena sopporterà l'imboccatura, fissate una singola redine ad esso, senza alcuna martingala. Dovreste anche avere messo una capezza al vostro puledro, o una briglia usata tipo una capezza, legata con una cinghia, in modo che possiate tenerle o condurlo senza sollecitare molto l'imboccatura. E ora è pronto per la sella.

Come sellare un puledro

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Chiunque capisca questa teoria può mettere una sella sul puledro più selvaggio che sia mai stato visto, senza alcun aiuto, e senza metterlo in panico. La prima cosa da fare sarà legare entrambi gli staffili con un nodo lasso per accorciarli, e per evitare che le staffe vadano di qua e di là e lo colpiscano. Poi ripiegate i riscontri e prendete la sella sotto il vostro braccio destro, per non spaventare il puledro mentre vi avvicinate. Quando lo raggiungete grattatelo gentilmente qualche volta con la vostra mano e po sollevate la sella molto lentamente, finché lui può vederla e può annusarla e toccarla con il suo naso. Poi lasciate pendere i riscontri, e sfregateli molto dolcemente sul suo collo lungo il pelo, facendogli sentire il loro rumore mentre li sente su di sé; ogni volta andando un po' più indietro, e finalmente fatela scivolare sopra le sue spalle sulla sua schiena. Scuotetela un po' con le vostre mani, e in meno di cinque minuti potrete battere sulla sella sulla sua schiena quanto volete, e toglierla e rimetterla ancora, senza che lui ci badi molto.

Appena lo avete abituato alla sella, stringete il sottopancia. Agite con cura, nel farlo. Spesso il puledro si spaventa quando sente che il sottopancia lo cinge e fa aderire fortemente la sella sulla sua schiena. Dovrete portare in alto il sottopancia molto gentilmente, e non stringerlo troppo all'inizio, appena quanto basta a reggere la sella. Fate muovere un po' il puledro, e poi stringete il sottopancia quanto volete, e lui non se ne preoccuperà.

Dovete controllare che il sottosella sia a posto prima di metterglielo, e che non ci sia niente che possa ferirlo o fargli sentire fastidio sulla sua schiena. Non dovreste avere alcuna cinghia che penzola sulla sua parte posteriore, che possa muoversi e spaventarlo. Dopo che l'avete sellato in questo modo, prendete nella destra un frustino e battetecelo sopra, e camminate un po' nella scuderia con il vostro braccio destro sopra la sella, tenendo come la destra e la sinistra le sue redini ai lati del collo, facendolo avanzare nella scuderia finché gli avete insegnato l'uso della testiera, e potrete farlo girare in qualsiasi direzione, e fermarlo con una leggera trazione delle redini. Accarezzatelo sempre, e allentate le redini per un po' ogni volta che lo fate fermare.

La prima volta che lo montate, dovreste essere solo e mettere il puledro in una scuderia luminosa o in un recinto; il soffitto dovrebbe essere alto, per permettervi di montare senza il riscio di battere la testa. Potete insegnargli di più in due ore all'interno di una stalla di questo tipo di quanto fareste in due settimane con il metodo usuale di domare i puledri, all'esterno in uno spazio aperto. Se seguite le mie indicazioni, non correrete alcun rischio, né avrete alcun problema a montare il peggiore dei cavalli. Procederete un passo alla volta, finché otterrete confidenza e fiducia reciproca fra voi e il cavallo. Per prima cosa insegnategli a essere condotto e a restare legato; poi abituatelo alla sella, e all'uso dell'imboccatura; poi tutto ciò che resta è di montare in sella senza spaventarlo, e potrete cavalcarlo come qualsiasi altro cavallo.

Come montare sul puledro

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Per prima cosa ammansitelo bene da entrambi i lati, attorno alla sella, e sopra di lui, finché starà piazzato senza doverlo trattenere e non sarà spaventato dal vedervi dovunque attorno a lui.

Appena l'avrete ammansito in questo modo, prendete un piccolo blocco, di circa un piede o diciotto pollici di altezza, e posatelo a terra a lato del puledro, circa dove volete stare per montarlo; salite sul blocco, alzandovi molto lentamente: i cavalli notano com molta precisione ogni cambiamento di posizione, e se salirete sul blocco all'improvviso, è molto probabile che il cavallo si spaventi; ma se vi solleverete lentamente, il cavallo vi vedrà, senza esserne spaventato, in una posizione molto simile rispetto a quella che avrete sulla sella.

Appena riesce a sopportarlo senza allarmarsi, slegate lo staffile dal vostro lato, e mettete il piede nella staffa, e state fermi in questa posizione, con il vostro ginocchio contro il cavallo, e con la punta rivolta all'esterno, in modo di toccarlo con la punta della scarpa sotto la sua spalla. Mettete la mano destra sulla parte anteriore della sella, dal lato opposto rispetto a voi, afferrando un ciuffo della sua criniera e le redini, che pendono molli sul suo collo, con la sinistra; poi gradualmente portate il vostro peso sulla staffa e sulla vostra mano destra, finché il cavallo avverte tutto il vostro peso sulla sella; ripetetelo molte volte, ogni volta sollevandovi un po' di più dal blocco, finché vi permetterà di sollevare la vostra gamba sopra la groppa e di sedervi in sella.

Ci sono tre grandi vantaggi nell'uso del blocco per montare. Primo, un improvviso cambiamento di posizione è molto probabile che spaventi un cavallo giovane, mai maneggiato; vi permetterà di avvicinarvi e di stare al suo fianco perché l'avete abituato a questa situazione; ma se vi abbassate carponi e strisciate verso di lui, sarà molto spaventato; e per lo stesso principio, sarebbe spaventato dalla vostra posizione nuova se aveste la possibilità di sollevarvi sopra la sua schiena senza toccarlo. Quindi il primo grande vantaggio del blocco è di abituarlo gradualmente a quella nuova posizione in cui lui vi vedrà quanto lo monterete.

Secondo, attraverso la procedura di caricare il vostro peso sulla staffa e sulla mano, potrete abituarlo gradualmente al vostro peso, in modo che non si spaventi sentendolo tutto in una volta. E, terzo, il blocco vi solleva per cui non dovete fare un balzo per arrivare alla schiena del cavallo, ma potete sollevarvi gradualmente sulla sella da lui. Quando prendete queste precauzioni, non c'è cavallo così selvatico da impedirvi si montare senza farlo balzare. Ho provato il metodo con i cavalli più selvaggi che possiate trovare, e non ha fallito mai in nessun caso. Nel salire, il vostro cavallo dovrà stare fermo senza essere trattenuto. Un cavallo non è mai domato bene quando dev'essere trattenuto con una redine tesa nell'atto di montare; e un puledro non è mai così sicuro da montare, di quando constatate quella certezza di confidenza, e assenza di paura, che lo fa stare fermo senza essere trattenuto.