Osservare il cielo/Costellazioni estive: il Triangolo estivo

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La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaOsservare il cielo/Copertina
Riconoscere stelle e costellazioni
  1. Prima di iniziareOsservare il cielo/Prima di iniziare
  2. Imparare gli allineamentiOsservare il cielo/Imparare gli allineamenti
  3. Costellazioni circumpolariOsservare il cielo/Costellazioni circumpolari
  4. Costellazioni estiveOsservare il cielo/Costellazioni estive
  5. Costellazioni autunnaliOsservare il cielo/Costellazioni autunnali
  6. Costellazioni invernaliOsservare il cielo/Costellazioni invernali
  7. Costellazioni primaveriliOsservare il cielo/Costellazioni primaverili
  8. Costellazioni australiOsservare il cielo/Costellazioni australi
Oltre le stelle
  1. Il transito dei pianetiOsservare il cielo/Il transito dei pianeti
  2. Oggetti del profondo cieloOsservare il cielo/Gli oggetti del profondo cielo
Gli strumenti di osservazione
  1. Osservare con il binocoloOsservare il cielo/Osservare con il binocolo
  2. Osservare al telescopioOsservare il cielo/Osservare al telescopio
Appendici

Costellazioni da individuare:

  • Lira
  • Cigno
  • Aquila
  • Delfino
  • Freccia


Il Triangolo Estivo[modifica]

Il Triangolo Estivo
Il Triangolo Estivo
Il Triangolo Estivo mappato
Il Triangolo Estivo mappato

Il Triangolo Estivo è l'asterismo più tipico del cielo estivo. Si presenta di dimensioni molto maggiori rispetto al Grande Carro ed è formato da tre stelle molto luminose, tutte e tre di un colore azzurro scintillante. Nella carta di sinistra è indicato esattamente come appare in una notte di luglio-agosto; la stella del vertice superiore, la più luminosa, appare nelle sere di agosto quasi perfettamente perpendicolare al suolo (quasi allo zenit). Il triangolo è facilmente individuabile, nelle notti limpide, anche perché ricade sulla scia luminosa della Via Lattea, in un tratto molto luminoso e spesso, ricco di deboli stelline di sottofondo.

La stella più luminosa delle tre è quella che, come visto, appare più in alto; nel triangolo si trova nel vertice che forma quasi un angolo retto con le altre due stelle. Il nome proprio di questa stella è Vega, ed è la quinta stella più luminosa visibile dalla Terra, con una magnitudine pari a +0,03.

La stella meno luminosa delle tre (magnitudine +1,25), quella che è collegata a Vega dal lato più corto del triangolo, è nota come Deneb; si trova a cavallo della Via Lattea ed è anche la più settentrionale del triangolo. In realtà, Deneb è una delle stelle più brillanti della nostra Galassia, in termini di magnitudine assoluta, ma ci appare meno luminosa di altre in quanto è anche estremamente lontana.

La terza stella, quella del vertice meridionale, è nota col nome di Altair; è riconoscibile e distinguibile anche per la presenza di due stelle disposte sui suoi lati opposti, una delle quali è assai più luminosa dell'altra. La sua magnitudine è +0,77, la dodicesima stella del cielo in ordine di luminosità.

La Lira[modifica]

La costellazione della Lira
La costellazione della Lira

La Lira è una costellazione di piccole dimensioni, la cui unica caratteristica notevole è proprio la presenza della stella Vega, la α della costellazione, secondo la nomenclatura di Bayer.

Il resto della costellazione è individuabile a sud di Vega, grazie alla coppia di stelle di terza magnitudine β e γ, che riportano anche i nomi propri di Sheliak e Sulafat. Esplorando con un semplice binocolo la costellazione, si noterà subito che nei dintorni di Vega è presente una coppia di stelline molto vicine, dello stesso colore azzurro, e di luminosità praticamente identica: si tratta di una delle coppie più belle del cielo ed è nota presso gli astrofili col nome di Doppia doppia, poiché, se osservate con un telescopio, si scopre che entrambe le stelle sono a loro volta doppie.

La Lira è una delle costellazioni più antiche: era nota al tempo dei Greci, e rappresenta la lira di Orfeo, uno dei più grandi musicisti della mitologia greca. Tolomeo la riporta nel suo elenco di 48 costellazioni, ed è sopravvissuta fino ai nostri giorni.

Il Cigno[modifica]

La costellazione del Cigno
La costellazione del Cigno

Il Cigno è una delle costellazioni più caratteristiche del cielo estivo: la sua stella principale, Deneb, è uno dei vertici del Triangolo Estivo, mentre il resto della costellazione si estende verso il centro del triangolo, con le sue stelle principali disposte a raffigurare una grande croce, il cui perno è a sua volta indicato da una stella brillante.

Deneb, con la sua magnitudine 1,25, è la diciannovesima stella più brillante del cielo; il suo significato è coda (dall'arabo), e infatti rappresenta la coda del cigno, rappresentato in volo lungo la Via Lattea. La testa è rappresentata dalla stella β Cygni, chiamata Albireo; sebbene questa sia meno luminosa delle altre stelle principali della costellazione, è famosa presso gli astrofili in quanto si tratta di una bella stella doppia, risolvibile con un telescopio, le cui componenti sono una azzurra e l'altra arancione.

Tutta la costellazione si estende su un fondo ricco di stelle minute, il cui debole scintillio è ben evidente lungo l'asse maggiore nelle notti limpide; un binocolo è sufficiente per poter ammirare, anche dai centri abitati, un gran numero di stelle, disposte in concatenazioni e raggruppamenti a volte molto fitti. Se la notte è propizia, si nota con facilità un lungo solco longitudinale lungo la Via Lattea, che la spacca in due a partire dal Cigno scendendo in direzione sud: questa "spaccatura", nota come Fenditura del Cigno, è dovuta alla presenza di grossi ammassi di gas oscuri, che schermano la luce proveniente dalle stelle lontane della Galassia, facendo sembrare quest'area quasi priva di stelle.

L'aquila[modifica]

La costellazione dell'Aquila
La costellazione dell'Aquila

L'Aquila è la costellazione che contiene Altair, la stella più meridionale del Triangolo Estivo. Si estende a sud di questo, sempre lungo la Via Lattea, sul bordo della Fenditura del Cigno, e possiede una disposizione di stelle che la rende più simile a un aeroplano che a un'aquila vera e propria.

Sebbene sia meno luminosa del Cigno, è pur sempre di facile individuazione, grazie al fatto che le sue stelle principali, eccetto Altair, sono di terza magnitudine. Altair e le due stelle che la circondano erano considerate nell'antica Persia una costellazione a se stante, chiamata L'equilibrio.

Il centro di questa costellazione indica la posizione dell'equatore celeste: la parte che contiene Altair e la stella ζ Aquilae (nota come Deneb el Okab), sta nell'emisfero boreale; la parte di λ e θ sta invece in quello australe. A sud di questa costellazione, la Via Lattea diventa molto più luminosa e larga, per la vicinanza al centro della nostra Galassia.

I campi stellari in questa costellazione sono meno ricchi rispetto a quelli del Cigno, ma le sue stelle possono essere d'aiuto per reperire altre costellazioni minori visibili nelle vicinanze.

Alcune costellazioni minori[modifica]

Delfino e Freccia
Delfino e Freccia

Una volta individuate le costellazioni più semplici, può essere ora possibile cercare quelle minori, che appaiono meno luminose, ma che sono anch'esse caratteristiche di questa parte di cielo.

Tra queste la più curiosa è quella del Delfino, una piccola costellazione visibile a "sinistra" (ad est) di Altair; è formata da un gruppo di stelline di quarta magnitudine, che ricordano molto bene l'idea di un delfino stilizzato che salta. Un binocolo consente di scoprire che molte delle sue stelle principali sono accompagnate da altre stelline più piccole.

Un'altra piccola costellazione facile da individuare è la Freccia: si tratta di un allineamento di stelline di terza e quarta magnitudine compreso nella parte meridionale del Triangolo Estivo, poco a nord di Altair; si trova in corrispondenza di un addensamento della Via Lattea e la disposizione delle sue stelle danno bene l'idea di una freccia in volo.

L'area di cielo compresa fra queste due costellazioni è ben nota ad astronomi ed astrofili per l'elevato numero di stelle novae osservate. Una stella nova è una stella che normalmente non è visibile né ad occhio nudo, né con un binocolo, ma che d'improvviso registra un aumento della luminosità fino ad eguagliare o in certi casi pure superare la luminosità delle stelle circostanti visibili ad occhio nudo. Alcune novae hanno raggiunto persino una magnitudine negativa, e sono rimaste visibili per settimane.