Osservare il cielo/Costellazioni primaverili: Arturo e il Triangolo di primavera
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Costellazioni da individuare:
- Orsa Maggiore
- Boote
- Corona Boreale
- Vergine
- Chioma di Berenice
- Leone
- Cancro
- Idra
L'Orsa Maggiore
[modifica | modifica sorgente]Si parla spesso di Grande Carro, come parte dell'Orsa Maggiore; in effetti, il Grande Carro occupa solo una piccola parte della grande costellazione dell'Orsa Maggiore. Mentre però il Grande Carro resta sempre visibile sopra l'orizzonte, gran parte della costellazione a cui appartiene sorge e tramonta, poiché si estende soprattutto a sud dell'asterismo principale.
Il Grande Carro durante la primavera si presenta il alto nel cielo, verso nord; a sud del corpo principale dell'asterismo si notano, ad una certa distanza, tre gruppi di stelle disposte in coppia: il più alto è quello di ι-κ, seguito sotto da λ-μ e infine da ν-ξ; queste stelle rappresentano le "zampe" dell'Orsa, che vengono collegate al "Grande Carro" delineando così una sagoma di animale.
Mentre però le sette stelle del Grande Carro sono facili da riconoscere, può essere più difficoltoso reperire e collegare le altre stelle della costellazione.
Arturo e dintorni
[modifica | modifica sorgente]Il Grande Carro è un ottimo punto di riferimento per trovare alcune stelle importanti in direzione sud. Utilizzando le tre stelle del timone come guida e prolungandone la direzione come indicato nella mappa qui a lato, è possibile individuare, a circa due volte la lunghezza del timone, una stella molto luminosa di colore spiccatamente arancione: Arturo.
Arturo è la quarta stella più brillante del cielo: la sua magnitudine è -0,04, l'unica stella dell'emisfero boreale ad avere una magnitudine negativa. Questa stella ha superato la fase stabile della sua vita (sequenza principale) e si sta avviando verso lo stadio di gigante rossa; in origine era una stella gialla non troppo diversa dal nostro Sole. Il suo nome, Arturo, deriva dal greco Arktouros, che significa letteralmente Guardiano dell'Orso o Coda dell'Orso (ossia dell'Orsa Maggiore, la costellazione in cui è contenuto l'asterismo del Grande Carro).
Con una distanza di 36,7 anni luce, è anche una delle stelle più vicine a noi.
Boote e Corona Boreale
[modifica | modifica sorgente]Arturo è un ottimo punto di riferimento per reperire in cielo un gran numero di costellazioni. È possibile costruire un asterismo a forma di lettera "Y" maiuscola, dove Arturo è la stella che sta nel gambo a sud; la gamba destra punta verso il Grande Carro e quella sinistra verso un gruppo di stelle disposte ad arco. Arturo, Izar e Seginus (vedi immagine a sinistra) fanno parte della stessa costellazione, quella del Boote, la cui forma (a destra) ricorda molto quella di un aquilone. L'altra stella, chiamata Gemma (o Alphecca) è l'astro principale di una costellazione adiacente, la Corona Boreale.
Spiga e la Vergine
[modifica | modifica sorgente]L'allineamento Grande Carro-Arturo è sfruttabile ulteriormente verso sud: proseguendo infatti nella stessa direzione si raggiunge una stella azzurra isolata, molto luminosa, nota come Spiga (Spica, in latino). Spiga è la stella più brillante della costellazione della Vergine, nonché la quindicesima stella più luminosa del cielo. Spiga si trova nell'emisfero australe, ed è una delle stelle più meridionali della costellazione, che giace invece a cavallo dell'equatore.
La Vergine, che raggiunge la sua massima visibilità in primavera, è molto nota presso gli astrofili perché nella sua direzione si osserva uno dei più ricchi ammassi di galassie del cielo, l'Ammasso della Vergine.
La Chioma di Berenice
[modifica | modifica sorgente]La Chioma di Berenice è una costellazione che deve il suo nome ad una "chioma" di stelle di quarta e quinta magnitudine, molto vicine fra loro; sebbene dunque le sue componenti non siano molto luminose, la costellazione è comunque molto appariscente grazie a questa caratteristica. Si tratta di una costellazione che in primavera ha il periodo di massima osservabilità, e grazie alla sua posizione settentrionale, si può individuare verso sud quasi allo zenit.
Conoscendo il Grande Carro e la stella Arturo, la Chioma di Berenice può essere individuata con facilità tracciando un triangolo rettangolo che abbia come ipotenusa la line congiungente Arturo con la prima stella del timone, Alioth, e proiettando i cateti verso sud-ovest, formando dunque un angolo di 90°. Il vertice cadrà sul gruppo di stelline della Chioma di Berenice.
la disposizione delle stelle della Chioma non sono il frutto di una prospettiva, ma sono effettivamente vicine fra di loro: si tratta infatti di un ammasso aperto relativamente vicino a noi, noto con la sigla di Mel 111; un binocolo permetterà di avere una visione dettagliata e suggestiva di quest'ammasso, noto fin dall'antichità e da sempre associato ad una chioma di capelli dorati.
Il Triangolo di primavera
[modifica | modifica sorgente]Sebbene il Triangolo invernale sia ancora ben visibile, ad ovest, i cieli primaverili sono dominati da un altro grande triangolo, il cosiddetto Triangolo di primavera. Il vertice più brillante è costituito dalla stella Arturo, nel Boote; in vertice meridionale invece coincide con Spiga, nella Vergine; la stella meno luminosa del triangolo è invece Denebola, che costituisce la coda della costellazione del Leone, una delle figure dominanti in assoluto nel cielo primaverile.
Il Leone
[modifica | modifica sorgente]La costellazione del Leone è una delle costellazioni dominanti del cielo primaverile, avendo preso il posto della figura dei Gemelli e di Orione; è formata da un gruppo di stelle brillanti, evidenziate anche dal fatto che l'area di cielo circostante non presenta altre stelle luminose.
Per evitare confusioni, si può rintracciare il Leone a partire dal Grande Carro: collegando le stelle α e β e poi le stelle δ e γ, si prosegue verso sud la linea indicata da queste coppie di stelle, stringendo un po' verso l'interno, in modo da farle incrociare prima (figura a sinistra); si individua così la stella ψ dell'Orsa Maggiore. Infine si scende a sud prolungando di circa tre volte la distanza tra ψ e il Grande Carro, fino a trovare un gruppo di stelle, le più luminose delle quali formano una sorta di grande trapezio.
La stella più brillante del Leone è Regolo, una delle stelle più appariscenti del cielo; si trova a solo mezzo grado dall'eclittica, e ciò fa sì che spesso venga occultata dalla Luna o si presenti accoppiata ai pianeti del nostro Sistema Solare. Nella parte orientale si trova invece Denebola, uno dei vertici del Triangolo di primavera.
Il Cancro
[modifica | modifica sorgente]La costellazione del Cancro rappresenta un granchio, più precisamente quello che giunse in aiuto dell'Idra mentre questa lottava con Ercole. Nonostante le sue dimensioni siano simili a quella dei Gemelli, non contiene stelle particolarmente luminose; la presenza di stelle come Procione, Polluce o Regolo contribuisce ad oscurare ulteriormente questa costellazione. Ma proprio grazie a queste stelle, trovare il Cancro non presenta difficoltà, se si è fuori dai grossi centri abitati: la costellazione si trova infatti fra i Gemelli e il Leone, ed è sufficiente collegare fra loro Polluce e Regolo per individuarla.
In un cielo nitido colpisce fin da subito la presenza di una grossa macchia luminosa al centro della costellazione, che quasi appare più brillante delle stelle che compongono il Cancro: si tratta del Presepe, un brillante ammasso aperto ben noto fin dall'antichità, risolvibile completamente con un semplice binocolo.
Verso l'Idra
[modifica | modifica sorgente]Quella dell'Idra è la più grande costellazione del cielo; si snoda dalla parte meridionale del Cancro fin quasi ai confini con lo Scorpione. Nonostante queste dimensioni, non è una costellazione altrettanto luminosa; le sue stelle più brillanti sono concentrate nella parte della testa e poco oltre.
Il gruppo della testa è riconoscibile partendo anche dal Leone, collegando la stella Regolo alla ο, che sta più ad ovest, e prolungando nella stessa direzione; si trova così un gruppo di cinque stelle di terza magnitudine, che formano appunto la testa dell'Idra. A sud del Leone si individua inoltre un'altra stella, di colore bianco-azzurro, in una posizione isolata rispetto ad altre stelle luminose: quest'astro solitario, Alphard, è il più luminoso della costellazione e indica il "cuore" dell'Idra; il suo nome, Alphard, significa appunto "La solitaria".
Il resto della costellazione è formato da stelle molto deboli ed è difficile seguirne il prolungamento; parte della coda è visibile con più facilità a sud della Vergine.