Osservare il cielo/Percorso 2: Verso il centro della Via Lattea
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Questo percorso si propone di far scoprire alcuni fra gli oggetti più caratteristici, più brillanti e conosciuti visibili nel cielo notturno dell'estate, a tutti coloro che possiedono un binocolo di dimensioni medie e se possibile un piccolo telescopio, come un rifrattore da 80 mm o un classico riflettore da 114mm. Perché il percorso sia seguibile con facilità occorre una notte limpida e buia, senza Luna, e possibilmente con l'orizzonte sgombro specialmente in direzione sud e nord-ovest. Il percorso è seguibile nei mesi compresi fra inizio giugno e fine agosto nelle ore serali, fra le ore 22:00 e le 00:00.
Oggetto | Ascensione Retta (J2000.0) |
Declinazione | Tipo | Magnitudine apparente |
Dimensioni apparenti |
Distanza (anni luce) |
Visibile ad occhio nudo |
Strumento | Visibilità dall'Italia |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1. Nebulosa Anello | 18h 53m 35s | +33° 01′ 45″ | Neb. plan. | 9,7 | 230" | 2300 | no | telescopio | alto nel cielo |
2. M 29 | 20h 23m : | +38° 32′ : | Amm. aperto | 7,1 | 7' | 4000 | no | binocolo | alto nel cielo |
3. Albireo | 19h 30m : | +27° 57′ : | Stella doppia | 3,1; 5,1 | 34" | 434; 400 | non risolvibile | telescopio | alto nel cielo |
4. Nebulosa Manubrio | 20h 00m : | +22° 43′ : | Neb. plan. | 7,5 | 8' | 1360 | no | binocolo | moderatamente alto |
5. M 22 | 18h 36m : | -23° 53′ : | Amm. glob. | 5,1 | 32' | 10400 | si | binocolo | orizzonte sud libero |
6. Nebulosa Aquila | 18h 18m : | -13° 49′ : | Neb. diffusa | 6,0 | 7' | 7000 | no | binocolo | moderatamente alto |
7. Nebulosa Omega | 18h 20m : | -16° 10′ : | Neb. diffusa | 6,0 | 11' | 5000: | no | binocolo | moderatamente alto |
8. Nebulosa Laguna | 18h 03m : | -24° 23′ : | Neb. diffusa | 4,0 | 90' | 4100 | si | binocolo | orizzonte sud libero |
9. Nebulosa Trifida | 18h 02m : | -23° 01′ : | Neb. diffusa | 6,3 | 20' | 5000: | no | binocolo | orizzonte sud libero |
10. M 4 | 16h 23m : | -26° 32′ : | Amm. glob. | 5,6 | 36' | 7200 | no | binocolo | orizzonte sud libero |
11. Graffias | 16h 05m 26s | -19° 48′ 20″ | Stella doppia | 2,56; 4,90 | separaz. 14" | 530 | non risolvibile | telescopio | moderatamente alto |
12. NGC 6231 | 16h 54m : | -41° 49′ : | Amm. aperto | 2,6 | 15' | 6520 | perfettamente | binocolo | orizzonte sud molto libero |
1. La Nebulosa Anello
[modifica | modifica sorgente]La Nebulosa Anello (nota anche con la sigla M 57) è una delle nebulose planetarie più note e fotografate del cielo; la sua posizione si individua con facilità fra le due stelle Sheliak e Sulafat, due delle stelle più appariscenti della costellazione della Lira. Sebbene le sue dimensioni siano molto ridotte, è possibile scorgerla anche con piccoli strumenti, come un potente binocolo.
Un telescopio da 114mm è sufficiente per poterla individuare con chiarezza: si presenta come un piccolissimo dischetto chiaro, ben visibile soprattutto con la visione distolta, mentre per poter notare la forma ad anello occorre un buon oculare o un telescopio leggermente più potente; in ogni caso il poter disporre di un cielo buio e limpido è una condizione fondamentale.
La forma ad anello di questa nebulosa è dovuta ad un effetto prospettico: infatti la nostra linea di vista è orientata quasi esattamente in direzione di uno dei poli; se la si potesse vedere da una prospettiva laterale, questa apparirebbe come una struttura doppio-conica molto simile alla Nebulosa Manubrio. La distanza è stimata sui 2300 anni luce da noi; la stellina centrale, responsabile della creazione della nebulosa, ha una magnitudine di 15,75 e può essere scorta solo con un telescopio molto potente.
2. M 29
[modifica | modifica sorgente]M 29 è un piccolo ammasso aperto situato nel cuore della costellazione del Cigno; nonostante le sue piccole dimensioni e la sua relativamente debole luminosità, è conosciuto presso gli astrofili per la disposizione delle sue componenti più luminose, che lo rendono simile ad una miniatura della costellazione di Pegaso. Si individua con molta facilità poiché rientra, in un binocolo, quasi nello stesso campo visivo in cui si trova la stella Sadr, il cuore del Cigno.
L'osservazione al binocolo può dimostrarsi difficoltosa, non tanto per la sua individuazione, dato che l'ammasso è molto ben evidente, quanto per la sua risoluzione: le sue stelle infatti, di nona magnitudine, appaiono molto vicine fra di loro e l'oggetto ha un aspetto prettamente nebuloso. Un telescopio di piccole dimensioni è invece sufficiente per scindere chiaramente le sue sei componenti principali, più al massimo un'altra decina più deboli, oltre le quali non vi è traccia di ulteriori addensamenti stellari.
La distanza di questo ammasso è incerta. Viene calcolata tra i 4000 anni luce e i 7200 anni luce; l'incertezza è determinata dall'enorme quantità di polvere interstellare frapposta sulla linea di vista, che rende difficile il calcolo. M 29 comprende una cinquantina di stelle, ma si presenta in parte occultato dalla polvere interstellare; la sua posizione in una regione molto affollata di cielo contribuisce inoltre a renderlo ancora meno appariscente.
3. Albireo
[modifica | modifica sorgente]Albireo, o β Cygni, è una stella di terza magnitudine facente parte della costellazione del Cigno; è la più meridionale del grande asterismo noto come Croce del Nord ed è evidente anche nel cielo di una città di medie dimensioni. Un binocolo la mostra come una stella singola dal colore marcatamente arancione, sul bordo di un tratto molto luminoso di Via Lattea.
Anche un piccolo telescopio è perfettamente in grado di risolvere Albireo in una coppia di stelle: la primaria, di colore arancione, possiede una magnitudine pari a 3,1; poco a nord è ben evidente una stellina di quinta magnitudine dall'intenso colore blu; il contrasto di colore fra le due componenti è fortissimo e straordinario.
Grazie a ciò, Albireo è una delle coppie più famose e più osservate del cielo; le misurazioni fornite dal satellite Hipparcos indicano che le due stelle si trovano rispettivamente a 400 e 434 anni luce da noi, pertanto si tenderebbe a escludere un legame fisico reale. Tuttavia c'è ancora chi sostiene che potrebbe trattarsi di un sistema legato fisicamente e dal periodo orbitale molto lungo.
4. La Nebulosa Manubrio
[modifica | modifica sorgente]La Nebulosa Manubrio è di fatto la nebulosa planetaria più brillante del cielo: l'unica osservabile con facilità anche con un binocolo, si trova nella costellazione della Volpetta, a sud della "Croce del Nord" tracciata dalla figura del Cigno. È nota anche con la sua sigla di catalogo, M 27.
Al binocolo si presenta come una macchia chiara dalla forma vagamente somigliante ad un numero "8" molto compresso nei lati superiori; il campo stellare in cui si trova non è eccessivamente ricca da disturbare la sua osservazione. La sua stellina centrale è di magnitudine 13,6 e può essere utilizzata come un test della luminosità per un telescopio da 200 mm di apertura sotto un cielo molto nitido e buio.
M 27 è un esempio del tipo di nebulosa che il nostro Sole produrrà quando il suo ciclo vitale volgerà al termine, fra oltre 5 miliardi di anni: gli strati più esterni vengono rilasciati nello spazio a formare la nebulosa, mentre il nucleo collassa andando a formare una stella nana bianca. La distanza di M 27 è stimata sui 1000 anni luce.
5. M 22
[modifica | modifica sorgente]M 22 è un ammasso globulare visibile nella costellazione del Sagittario; si tratta del quinto più luminoso del cielo e se la notte è particolarmente propizia si può tentare di individuarlo anche ad occhio nudo, magari facendo ricorso alla visione distolta. Si individua poco a nord-est della stella Kaus Borealis.
Un binocolo è più che sufficiente per individuarlo: si presenta di aspetto nebuloso con un bordo molto largo e degradante nell'oscurità, mentre il centro appare di un colore lattiginoso; un telescopio da 114mm è già in grado di scorgere alcune delle sue componenti più luminose, che appaiono alcune di colore bianco ed altre marcatamente rossastre.
M 22 è poco concentrato: molte delle sue stelle appaiono già completamente risolte con un telescopio da 200 mm di apertura; contiene circa 100.000 stelle racchiuse in un diametro di 97 anni luce. La distanza è stimata sui 10400 anni luce da noi, ed è infatti uno degli ammassi globulari più vicini; è anche uno dei pochi conosciuti ad ospitare al suo interno una nebulosa planetaria, sebbene molto debole non osservabile con telescopi più piccoli di un 300 mm.
6. La Nebulosa Aquila
[modifica | modifica sorgente]La Nebulosa Aquila (nota anche con la sigla M 16) è un brillante ammasso aperto associato ad una regione H II; si individua sul bordo della scia luminosa della Via Lattea, al confine fra le costellazioni dello Scudo, del Sagittario e della Code del Serpente, alla quale appartiene. L'oggetto non può essere osservato ad occhio nudo, ma è alla portata di piccoli strumenti.
Un binocolo consente di rivelare solo l'ammasso aperto: è composto da alcune decine di stelle blu, evidentemente molto giovani; il centro è più concentrato e appare di aspetto indistinto. Non vi è traccia di nebulose associate. Un telescopio da 114mm rivela sia l'ammasso, che appare del tutto risolto, sia la nebulosa, visibile verso sudest e dall'aspetto un po' allungato.
Il nome proprio della nebulosa deriva dalla struttura oscura simile ad un becco d'aquila che attraversa la nebulosa da sudovest a nordest e che si evidenzia in un telescopio da 200 mm di apertura; l'ammasso associato si è formato dai gas della nebulosa e la sua età è stata quantificata in soli 5 milioni di anni. In tutta l'area, distante circa 7000 anni luce, è attiva la formazione stellare.
7. La Nebulosa Omega
[modifica | modifica sorgente]La Nebulosa Omega (nota anche con la sigla M 17) è una nebulosa visibile poco a sud della precedente, nella parte settentrionale della costellazione del Sagittario; non è visibile ad occhio nudo, mentre può essere osservata con un binocolo solo se si dispone di un cielo in condizioni ottimali, meglio nelle regioni più meridionali.
In un telescopio da 114mm si rivela con facilità, mostrandosi come una macchia di forma allungata in senso est-ovest circondata da alcune stelle azzurre, evidenti soprattutto nella parte settentrionale. Con telescopi più potenti e opportuni filtri si può individuare una struttura scura a ferro di cavallo che ha conferito alla nebulosa il suo nome proprio.
La nebulosa è in realtà una regione H II in cui è attiva la formazione di nuove stelle: al suo interno è presente un giovanissimo ammasso aperto formato da una trentina di stelle calde e blu, la cui luminosità è oscurata dalle dense nubi di gas, che però ne riflettono la luce rendendo visibile la nebulosa. La distanza è stimata sui circa 5000 anni luce e il suo diametro è di una quindicina di anni luce.
8. La Nebulosa Laguna
[modifica | modifica sorgente]La Nebulosa Laguna (nota anche come M 8) è una grande regione H II situata nella costellazione del Sagittario, nel pieno della scia della Via Lattea, particolarmente brillante in questo tratto a causa della vicina presenza del centro galattico. Si tratta di una delle nebulosa più luminose del cielo ed è ben visibile anche con un piccolo binocolo come una macchia chiara leggermente allungata in senso est-ovest.
Sempre con un binocolo si possono osservare le concentrazioni di stelle azzurre presenti vicino al suo centro, disposte a formare dei piccoli ammassi e concentrazioni. Un telescopio rivela una sottile linea scura e leggermente arcuata, che divide la nebulosa in due parti: questa caratteristica è alla base del suo nome proprio, poiché questa linea ricurva viene paragonata ad un litorale che divide una laguna dal mare aperto. Poco a nord è visibile anche con un semplice binocolo la Nebulosa Trifida (M 20), un'altra nebulosa un po' più piccola e più lontana.
All'interno della nebulosa è attiva la formazione stellare: ne è una prova la presenza di piccole macchie scure note come globuli di bok, ossia delle nubi molto intense al cui interno si forma una stella o un sistema stellare; la sua distanza è stimata sui 4100 anni luce, distanza alla quale le sue dimensioni apparenti corrispondono a delle dimensioni reali di 110x50 anni luce.
9. La Nebulosa Trifida
[modifica | modifica sorgente]La Nebulosa Trifida è un oggetto visibile nella costellazione del Sagittario, poco a nord della più brillante ed estesa Nebulosa Laguna; è nota anche con la sigla M 20. Il suo nome è dovuto alla presenza di tre linee scure di polveri e gas non illuminati che la dividono apparentemente in tre parti.
La nebulosa è visibile nello stesso campo visivo della Nebulosa Laguna anche con un binocolo: ha l'aspetto di una piccola macchia chiara, di dimensioni notevolmente ridotte rispetto all'altra nebulosa, dominata al centro da una stella azzurra di ottava magnitudine; in un piccolo telescopio la sua struttura diviene più evidente, sebbene ancora non sia possibile individuare bene le linee scure.
Con un'età stimata in soli 300.000 anni, la Nebulosa Trifida è la regione H II più giovane conosciuta; la sua luminosità è dovuta in massima parte alla presenza della stella di ottava magnitudine, mentre nelle regioni centrali la formazione stellare è attiva, ma ancora non ha prodotto ammassi di stelle. La sua distanza è stimata sui 5000 anni luce.
10. M 4
[modifica | modifica sorgente]M 4 è un ammasso globulare visibile nella parte settentrionale della costellazione dello Scorpione; nonostante non sia vicibile ad occhio nudo, è uno degli oggetti più facili da localizzare: si trova infatti pici più di un grado ad ovest della brillantissima stella Antares, il cuore rosso dello Scorpione.
Un binocolo è sufficiente per poterlo scorgere: si presenta come una macchia nebulosa e sfuggente, apparentemente priva di stelle; un piccolo telescopio mostra un centro di aspetto nebuloso o granulare circondato da un alone diffuso e debole. Non si osservano stelle al suo interno.
M 4 è uno degli ammassi globulari più vicini ed estesi: disterebbe infatti 7200 anni luce da noi e il suo diametro reale sarebbe ci circa 95 anni luce; nonostante ciò, appare poco luminoso rispetto ad altri ammassi dello stesso tipo più lontani a causa della sua bassa densità stellare: contiene infatti solo 100.000 stelle, la gran parte delle quali è concentrata in un'area centrale del diametro di appena 8 anni luce. Sono note al suo interno anche diverse nane bianche.
11. Graffias
[modifica | modifica sorgente]Graffias, o β Scorpii, è una delle stelle più luminose della costellazione dello Scorpione; è la più settentrionale della sequenza di stelle luminose e blu disposta in senso nord-sud visibile ad ovest della rossa Antares. Ad occhio nudo appare comeuna stella azzurra singola, mentre a breve distanza in direzione sud-est si trova la bella coppia di stelle ω1 e &omega2 Scorpii, dai colori contrastanti e risolvibile anche ad occhio nudo.
Un binocolo e un piccolo telescopio a basso ingrandimento la mostra ancora come una stella singola; un ingrandimento maggiore o un telescopio da 140 mm è invece sufficiente per poter notare due componenti, entrambe azzurre, di magnitudine 2,56 e 4,90, separate da appena 14".
Graffias fa parte di un gruppo di stelle noto come Associazione di Antares, un'associazione stellare comprendente tutte le stelle azzurre osservabili ad occhio nudo in questa parte di cielo; quest'associazione è a sua volta parte di un gruppo ancora più esteso, noto come Associazione Scorpius-Centaurus, alla quale appartengono tutte le stelle azzurre visibili fra le costellazioni dello Scorpione, del Centauro, della Croce del Sud e in parte della Carena.
12. NGC 6231
[modifica | modifica sorgente]NGC 6231 fa parte di un vasto complesso di ammassi aperti osservabile nella parte meridionale dello Scorpione; è visibile anche ad occhio nudo come una macchia chiara di forma allungata, con a sud una coppia di stelle di quinta magnitudine. Si individua poco a sud della coppia di stelle di μ Scorpii e per poter essere osservato dall'Italia occorre un cielo con l'orizzonte meridionale completamente libero.
Un binocolo rivela per intero la sua struttura: è composto da un fitto addensamento di stelle, risolvibile con difficoltà, a cui si aggiunge un altro gruppo di stelle sparse rivolto in direzione nord-est; poco a sud si trova invece la coppia di stelle arancioni di ζ Scorpii. Un telescopio risolve completamente l'ammasso, che si mostra composto da decine di stelline molto ravvicinate.
La struttura circostante è notevolmente complessa: a nord di quest'ammasso si osservano diversi addensamenti stellari, collegati da varie catene di stelle, a formare una struttura luminosa leggermente arcuata verso oriente; questo gruppo di stelle e ammassi, fra i quali spicca NGC 6242, è ben osservabile anche con un binocolo e fa parte di una struttura a spirale fra le più interne della nostra Galassia. La distanza di questo complesso è stimata sugli oltre 6500 anni luce.