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Osservare il cielo/Percorso 6: Oggetti dell'inverno

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Passeggiate sotto le stelle

Questo percorso si propone di far scoprire alcuni fra gli oggetti più caratteristici, più brillanti e conosciuti visibili nel cielo notturno invernale, a tutti coloro che possiedono un binocolo di dimensioni medie, come un 8x40 o un 10x50. Perché il percorso sia seguibile con facilità occorre una notte limpida e buia, senza Luna, e possibilmente con l'orizzonte sgombro specialmente in direzione sud e nord-ovest. Il percorso è seguibile nei mesi compresi fra dicembre e marzo nelle ore serali, fra le ore 20:00 e le 23:00.

Oggetto Ascensione Retta
(J2000.0)
Declinazione Tipo Magnitudine
apparente
Dimensioni
apparenti
Distanza
(anni luce)
Visibile ad
occhio nudo
Strumento Visibilità dall'Italia
1. Ammasso Doppio di Perseo 02h 20m : +57° 10′ : Amm. aperto 4,3; 4,4 30'; 30' 7200; 7500 discretamente binocolo alto nel cielo
2. Associazione di Alfa Persei 03h 22m : +49° : Amm. aperto 1,2 185 600 perfettamente binocolo alto nel cielo
3. Pleiadi 03h 47m : +24° 07′ : Amm. aperto 1,6 110' 440 perfettamente binocolo alto nel cielo
4. Iadi 04h 27m : +15° 52′ : Amm. aperto 0,5 330' 151 perfettamente binocolo alto nel cielo
5. M 36 05h 36m 17.7s +34° 08′ 27″ Amm. aperto 6,3 12' 4100 no binocolo alto nel cielo
6. M 35 06h 08m 55.9s +24° 21′ 28″ Amm. aperto 5,1 28' 2800 con difficoltà binocolo alto nel cielo
7. Cintura di Orione 05h 36m : -01° : Asterismo 0,4 140 900: perfettamente binocolo moderatamente alto
8. Nebulosa di Orione 05h 35m : -05° 23′ : Neb. diffusa 3,0 65' 1270 discretamente binocolo moderatamente alto
9. Presepe 08h 40m : +19° 41′ : Amm. aperto 3,1 95' 580 discretamente binocolo alto nel cielo
10. ρ1 e ρ2 Cancri 08h 52m : +28° 19′ : Stella doppia 5,96; 5,23 - 41; 574 non risolvibile binocolo alto nel cielo
11. M 41 06h 46m 00s -20° 45′ 15″ Amm. aperto 4,5 38' 2350 con difficoltà binocolo orizzonte sud libero
12. Cr 135 07h 08m : -37° 10′ : Amm. aperto 2,1 50' 840: perfettamente binocolo orizzonte sud libero
13. NGC 2451 07h 45m : +37° 58′ : Amm. aperto 2,8 45' 671/1206 discretamente binocolo orizzonte sud molto libero

1. L'Ammasso Doppio di Perseo

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Carta dell'Ammasso Doppio
Carta dell'Ammasso Doppio
L'Ammasso Doppio al binocolo
L'Ammasso Doppio al binocolo

L'Ammasso Doppio di Perseo è uno degli oggetti più caratteristici del cielo boreale: si tratta di una coppia di ammassi aperti molto vicini fra loro, sia apparentemente che realmente. Possiedono anche dei nomi composti da lettere: quello ad ovest (a destra nell'immagine) è noto come h Persei, mentre l'altro (a sinistra) è χ Persei. Sono noti anche come NGC 869 e NGC 884.

La loro individuazione è facilitata in quanto si trovano a metà strada fra la "W" di Cassiopea e Mirach (α Persei). Al binocolo appaiono come due concentrazioni molto fitte di stelline simili fra loro, osservabili nello stesso campo visivo; lo sfondo appare nebuloso, poiché il binocolo non consente di poter osservare anche le componenti meno luminose dei due ammassi.

Entrambi sono ammassi giovani, dell'età compresa fra 3 e 6 milioni di anni, e distano fra loro appena 300 anni luce; il fatto che siano visibili così chiaramente anche da grande distanza è indice di una grande luminosità reale, come pure le loro dimensioni, stimate intorno ai 70 anni luce di diametro per entrambi gli oggetti.

2. L'Associazione di Alfa Persei

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Carta dell'Associazione di Alfa Persei
Carta dell'Associazione di Alfa Persei
L'Associazione di Alfa Persei al binocolo
L'Associazione di Alfa Persei al binocolo

L'Associazione di Alfa Persei è un gruppo numeroso di stelle disposte attorno alla brillante stella Mirfak (α Persei); si tratta di un'associazione stellare, ossia di un raggruppamento di stelle legate da un'origine e da un'età comune. Le componenti, tutte azzurre eccetto Mirfak, mostrano anche un comune movimento nello spazio.

Si individua con facilità, grazie proprio alla presenza della stessa stella Mirfak, un astro di seconda magnitudine che domina la costellazione di Perseo; dieci delle sue componenti sono visibili ad occhio nudo, numero che si moltiplica per dieci con un semplice binocolo 10x50. Come il precedente oggetto, anche questo si presenta circumpolare dalle latitudine italiane, restando visibile per tutto l'anno.

La sigla di catalogo per quest'oggetto è Melotte 20 (Mel 20); la distanza è stimata sui 600 anni luce da noi, ed è quindi una delle associazioni stellari più vicine.

3. Le Pleiadi

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Carta delle Pleiadi
Carta delle Pleiadi
Le Pleiadi al binocolo
Le Pleiadi al binocolo
I nomi delle stelle delle Pleiadi
I nomi delle stelle delle Pleiadi

L'ammasso delle Pleiadi è senza dubbio uno dei più noti oggetti del cielo: conosciuto fin dalle epoche più remote, è l'ammasso aperto più brillante e appariscente della volta celeste. È costituito da una decina di stelle azzurre, di cui 6 o 7 ben visibili ad occhio nudo (da cui il nome alternativo Sette Sorelle), più diverse decine di stelle più deboli, molte delle quali osservabili anche con piccoli strumenti.

Le stelle principali dell'ammasso hanno tutte dei nomi propri: Alcyone , Atlas , Elettra , Maia , Merope , Taigete , Pleione , Celeno e Asterope ; si tratta dei nomi mitici delle Pleiadi, le figlie di Atlante e Pleione secondo la mitologia greca.

Il binocolo è lo strumento più adatto per la sua osservazione, dato che consente di racchiudere interamente l'ammasso nell'obiettivo; strumenti più potenti infatti non consentono di avere una visuale d'insieme dell'ammasso, che risulta troppo esteso per gli oculari dei telescopi. Un classico binocolo 10x50 consente di scorgere con facilità in una notte scura fino a 50-60 componenti.

Nelle foto digitali o a lunga esposizione si mostra un sistema di nebulose che pervade l'intero ammasso: si tratta della parte illuminata di un vasto complesso di polveri interstellari, che le Pleiadi sta attualmente attraversando. La luce delle stelle dell'ammasso illumina queste polveri, che brillano per riflessione della luce.

La distanza dell'ammasso è stimata sui 440 anni luce, ed è uno degli ammassi aperti più vicini a noi; ciò spiega anche la sua grande luminosità: le sue stelle principali sono infatti osservabili anche dalle città, nonostante l'inquinamento luminoso.

Carta delle Iadi
Carta delle Iadi
Le Iadi al binocolo
Le Iadi al binocolo

Quello delle Ìadi è l'ammasso aperto più vicino a noi in assoluto: dista appena 151 anni luce, è molto brillante ed è composto da un gran numero di stelle sparse, molte delle quali sono visibili anche ad occhio nudo. Come le Pleiadi, anche le Iadi sono conosciute fin dall'antichità, in quanto rappresentano la testa del toro rappresentato dall'omonima costellazione.

Un piccolo binocolo, come un 6x30, già basta per individuare quasi tutte le componenti dell'ammasso, componenti che diventano del tutto visibili con un 10x50; un telescopio amatoriale non consente di apprezzare appieno la struttura delle Iadi, poiché si tratta di un oggetto molto esteso: con difficoltà si riesce a osservarlo interamente nell'oculare di un binocolo di media potenza. L'ammasso appare con una forma a "V" ben evidente anche senza l'ausilio di strumenti.

Le Iadi appaiono dominate da Aldebaran, una stella di colore marcatamente arancione molto brillante, essendo fra le più luminose del cielo; tuttavia, questa stella non è legata fisicamente all'ammasso, essendo quest'ultima molto più vicina. L'età dell'ammasso delle Iadi è avanzata, stimata sui 600 milioni di anni, il che lo rende simile ad un altro ammasso, quello del Presepe, col quale sembra condividere un'origine comune.

Carta di M36
Carta di M36
M36 al binocolo
M36 al binocolo

M 36 è un ammasso aperto piuttosto appariscente, situato nel cuore della costellazione dell'Auriga; non è visibile ad occhio nudo e le sue dimensioni apparenti sono molto ridotte; si trova in una zona molto ricca di altri ammassi e addensamenti stellari, alcuni fra i quali è possibile scorgerli anche con un binocolo.

Si mostra in un binocolo 10x50 come una macchia chiara e nebulosa; con la visione distolta si possono individuare alcune delle sue componenti più luminose, sebbene l'ammasso resti di aspetto nebulare. Per risolverlo completamente in stelle occorrono strumenti più potenti. A breve distanza, verso nord-ovest, si può osservare un altro ammasso aperto, M 38, meno luminoso ma comunque reperibile con un binocolo; sempre nella stessa area si possono scorgere diverse concatenazioni di stelle, spesso dai colori contrastanti.

La distanza dell'ammasso è stimata sui 4100 anni luce; ad una simile distanza, il suo diametro equivale a circa 14 anni luce. La sua età è data sui 25 milioni di anni, ed è pertanto un ammasso giovane.

Carta di M36
Carta di M36
M36 al binocolo
M36 al binocolo

M 35 è un brillante ammasso aperto, visibile nella parte più occidentale della costellazione dei Gemelli; è rintracciabile con estrema facilità, trovandosi poco ad est delle stelle che rappresentano le due corna del Toro. È sufficientemente luminoso affinché sia individuabile pure ad occhio nudo, se la notte è propizia; appare come una macchiolina chiara e nebulosa.

L'effetto di nebulosità permane anche nell'osservazione al binocolo: sebbene molte delle componenti siano ben evidenti, molte altre stelle restano al di sotto della soglia di risoluzione di un binocolo, e così si mostrano come una macchia chiara dall'aspetto indefinito.

M35 è un ammasso poco concentrato ma molto ricco di stelle: il numero di componenti è di oltre 200; la sua distanza è stimata sui 1800 anni luce e il suo diametro è di circa 24 anni luce. Sono presenti alcune stelle giganti rosse e gialle, il che denota un'età relativamente avanzata, attorno ai 100 milioni di anni.

7. La Cintura di Orione

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Carta della Cintura di Orione
Carta della Cintura di Orione
La Cintura di Orione al binocolo
La Cintura di Orione al binocolo

La Cintura di Orione è uno dei più noti asterismi del cielo; la sua geometria, l'allineamento quasi perfetto di tre stelle molto vicine fra loro e piuttosto luminose ha colpito l'immaginazione e la fantasia dell'Uomo fin dall'antichità. Le sue stelle, di colore azzurro, fanno il realtà parte di una grande associazione stellare, che raggruppa queste e una grande quantità di altre stelle, tutte visibili nei dintorni, alcune delle quali anche ad occhio nudo.

Le sue stelle principali, chiamate nell'ordine da est a ovest Alnitak, Alnilam e Mintaka, sono ben rintracciabili anche dalle città, essendo di seconda magnitudine. Osservando con un binocolo questa zona di cielo si evidenziano un gran numero di altre stelle, tutte azzurre, raddensate lungo il piano di allineamento delle tre stelle principali. Un telescopio amatoriale abbastanza potente è in grado di rivelare, poco ad est e a sud di Alnitak, una serie di complessi nebulosi, come la Nebulosa Fiamma e la celeberrima Nebulosa Testa di Cavallo, poco a sud di questa stella.

Essendo un'associazione stellare, la Cintura di Orione possiede una sua denominazione di catalogo: Cr 70. La distanza del complesso è di circa 900 anni luce da noi; le sue stelle sono tutte molto giovani e calde.

8. La Nebulosa di Orione

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Carta della Cintura di Orione
Carta della Cintura di Orione
La Cintura di Orione al binocolo
La Cintura di Orione al binocolo

La Nebulosa di Orione, nota anche come M 42, è una delle nebulose più note e brillanti del cielo, nonché una delle poche ad essere visibili già ad occhio nudo. Si trova al centro di un asterismo chiamato Spada di Orione, formato da una concatenazione di stelle disposte in senso nord-sud, alcuni gradi a sud della Cintura di Orione.

Al binocolo è ben evidente la struttura nebulosa: appare sovrapposta ad una coppia di stelle azzurre ed estesa a sud di questa, con due rami principali che si dirigono a sud-est e a sud-ovest; con un binocolo 10x50 o più potente si riesce a individuare, poco a nord della struttura nebulosa principale, anche una macchia nebulosa minore, nota come M 43. Un piccolo telescopio amatoriale è sufficiente per individuare, al centro della nebulosa, un gruppo di quattro stelline minute molto vicine fra loro: si tratta di un piccolo ammasso aperto di recente formazione, noto come Trapezio.

La nebulosa di Orione è la seconda nebulosa più brillante del cielo: si tratta di una regione H II, ossia di un complesso di gas in cui ha luogo la formazione di nuove stelle, tramite la concentrazione di gas a pressioni elevatissime. La sua luminosità e la sua caratteristica di "fornace" stellare ne fa uno degli oggetti più studiati dagli scienziati e uno dei più fotografati dagli astrofili.

9. Il Presepe

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Carta del Presepe
Carta del Presepe
Il Presepe al binocolo
Il Presepe al binocolo

L'ammasso del Presepe è uno dei più noti e luminosi del cielo; è menzionato da poeti e scrittori dell'età antica come un oggetto nebbioso, spesso indicatore dei cambiamenti delle condizioni meteorologiche, in quanto con l'aumentare dell'umidità la sua visibilità diminuisce. È pertanto ben osservabile ad occhio nudo, al centro della costellazione del Cancro, sebbene non sia visibile alcuna di delle sue componenti stellari. Il nome latino Præsepe significa "greppia", "mangiatoia"; presso i popoli del nord è invece noto come "L'alveare".

La sua natura esclusivamente stellare è evidente anche con un binocolo; quella che ad occhio nudo si mostrava come una vasta macchia nebulosa appare completamente risolta in stelle, disposte in maniera regolare, al punto che può ricordare le cellette degli alveari. Nessuna traccia di nebulosità è evidente. Il Presepe appare incorniciato da un quadrilatero di stelle, visibile anche ad occhio nudo.

Le componenti del Presepe sono principalmente di colore giallastro e arancione, segno evidente di un'età avanzata; in ciò è molto simile all'ammasso delle Iadi, con il quale condivide un'origine comune e contemporanea. La distanza del Presepe è stimata sui 580 anni luce; si tratta perciò di un ammasso relativamente vicino a noi.

10. ρ1 e ρ2 Cancri

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Carta di Rho Cancri
Carta di Rho Cancri
Rho Cancri al binocolo
Rho Cancri al binocolo

La coppia di stelle nota come ρ Cancri è una delle più semplici da osservare: un semplice binocolo infatti è sufficiente per dividere quella che ad occhio nudo sembra una debolissima stellina al limite della visibilità, in due componenti, una gialla e una arancione, di luminosità molto simile.

In realtà queste due stelle non sono legate da attrazione gravitazionale, ma si presentano vicine solo per un effetto di prospettiva: ρ1 Cancri (nota anche come 55 Cancri) è infatti una stella simile al Sole, ossia una nana gialla, distante circa 40 anni luce, mentre ρ2 Cancri (53 Cancri) è una gigante arancione distante 574 anni luce.

55 Cancri è una delle stelle più studiate e monitorate in assoluto dagli astronomi; questo grande interesse è dovuto al fatto che questa stella simile al Sole possiede un complesso sistema planetario, il più grande finora noto all'esterno del nostro: sono stati infatti scoperti ben cinque pianeti orbitanti attorno a questa stella, tutti giganti gassosi simili o anche più grandi di Giove.

Carta di M41
Carta di M41
M41 al binocolo
M41 al binocolo

M 41 è un ammasso aperto situato nella costellazione del Cane Maggiore; si individua con facilità grazie alla vicina presenza della stella Sirio, l'astro più brillante del cielo, appena 4° più a nord. Sebbene dall'Italia sia visibile solo per pochi mesi all'anno, è un oggetto molto semplice da individuare, essendo visibile anche ad occhio nudo nelle notti più terse. Sembra che fosse noto fin dall'antica Grecia.

Un binocolo lo risolve parzialmente in stelle, senza poter riuscire ad individuare le componenti meno luminose, che restano invisibili e contribuiscono a dare un aspetto nebuloso all'oggetto; l'ammasso appare dominato da una stella di quinta magnitudine posta vicino al suo centro geometrico.

L'ammasso è molto concentrato e ricco di stelle, alcune delle quali si presentano di colore giallo, segno questo che denota un'età non giovanissima; la distanza di M 41 è stimata sui 2300 anni luce, a cui corrisponde un diametro reale di 13 anni luce.

Carta di Cr 135
Carta di Cr 135
Cr 135 al binocolo
Cr 135 al binocolo

Uno degli oggetti meno conosciuti della volta celeste è Cr 135; si tratta di un oggetto classificabile come un'associazione stellare molto dispersa, ma le cui componenti sono sufficientemente luminose da essere ben osservabili anche ad occhio nudo, nonostante la loro distanza. Situato nell'emisfero australe a sud del Cane Maggiore, nella costellazione della Poppa, quest'oggetto è visibile dall'Italia solo a patto di disporre di un orizzonte meridionale completamente libero da ostacoli.

Quando quest'oggetto è alto nel cielo, e il che è possibile solo a latitudini australi, le sue componenti sono ben distinguibili ad occhio nudo; al binocolo si può avere invece la visuale migliore, dato che le sue dimensioni impediscono di contenerlo tutto nell'oculare di un telescopio.

Ciò che rende quest'oggetto curioso, oltre alla sua forma conoidale, è il forte contrasto di colori fra la sua stella dominante, la gigante arancione π Puppis, di seconda magnitudine, e le tre stelle di quinta poste a nord, dal colore azzurro ben evidente.

13. NGC 2451

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Carta di NGC 2451
Carta di NGC 2451
NGC 2451 al binocolo
NGC 2451 al binocolo

Un altro oggetto molto brillante e conosciuto per il contrasto di colori delle sue componenti è NGC 2451, un ammasso aperto situato sempre nella costellazione della Poppa e anch'esso visibile a patto di disporre di un orizzonte libero in direzione sud. Si tratta di un ammasso molto brillante, al punto da essere ben visibile ad occhio nudo, quando si trova alto sull'orizzonte (solo a latitudini australi questo avviene).

Al binocolo appare subito il contrasto fra il rosso vivo della stella c Puppis, di gran lunga dominante rispetto alle altre, e il colore azzurro delle altre componenti principali. Un binocolo 10x50 è già sufficiente per consentire una completa risoluzione in stelle, senza lasciare traccia di nebulosità alcuna.

Una caratteristica fisica importante e curiosa è che in realtà NGC 2451 non è costituito da un unico ammasso, ma si tratta in realtà di due ammassi aperti indipendenti l'uno dall'altro, che per un semplice e raro effetto di prospettiva appaiono perfettamente allineati, al punto che risulta a tratti difficile, anche a livello di studi astronomici, riuscire a determinare l'appartenenza ad uno o all'altro ammasso di alcune delle stelle osservabili in quest'area.

Poco ad est si può osservare un altro ammasso aperto, meno luminoso ma molto più concentrato: NGC 2477.