Via Lattea/Catalogo di Messier/Nebulose

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Indice del libro

M1[modifica]

Resto di Supernova, conosciuta anche come Crab Nebula o Nebulosa del Granchio. Dista dalla Terra circa 6.300 anni luce è ha magnitudine 8,2.

Nebulosa del Granchio

Osservata il 12 settembre 1758, descritta come nebulosità sopra il corno del Toro.

Si chiamano supernove le stelle di grande massa che, giunte alla fine della loro vita, esplodono disintegrandosi e spandendo nello spazio la materia di cui sono formate. Questa supernova esplose nel 1054 raggiungendo una luminosità pari a quella della Luna. Fu osservata da astronomi cinesi. Rimase visibile in piena luce solare per 23 giorni. Messier scoprì i resti della supernova 700 anni dopo l’esplosione, nell’agosto del 1758, scambiandola inizialmente per una cometa e comunque non rendendosi conto di ciò che si trattava veramente. Vista la scarsa qualità degli strumenti dell'epoca, Messier la descrisse come una "luce biancastra". La materia di cui era composta la stella si spande oggi su un volume di circa 10 anni luce di diametro. Nel 1948 si scoprì che la Nebulosa Granchio emette onde radio, e nel 1964 che emette anche raggi X. Nel 1968 fu scoperta in M1 una Pulsar, cioè una stella a neutroni ( in pratica ciò che rimane della stella originale ). Essa ruota su se stessa alla velocità di 30 giri al secondo. Le stelle a neutroni sono oggetto molto densi, tanto da concentrare la stessa massa del Sole in una sfera di soli 30 km. di diametro.

Osservazione[modifica]

  • Posizione: nella costellazione del Toro
  • Coordinate: Ascensione Retta 05h 34,5m / Declinazione +22° 01’
  • Dimensioni apparenti: 6’x 4’


M1 è facile da vedere solo quando il cielo è completamente scuro. Per trovarla conviene individuare Zeta Tauri, stella di terza magnitudine che è posta al termine del corno meridionale della costellazione del Toro. La nebulosa si trova ad 1° a nord e 1° ad ovest di zeta tauri. Già con un binocolo 10x50, nelle notti adatte, è possibile individuare M1, di cui salta all'occhio la sua forma ovale. Con telescopi da 10 a 15 cm. di diametro appare come una cometa immersa in un campo brulicante di stelline. Con strumenti da 20 a 30 cm. di diametro l'osservazione è molto soddisfacente, permettendo di vedere molti particolari, tra i quali due propaggini contrapposte in direzione nord-sud.

M8[modifica]

M8 è conosciuta anche come Nebulosa Laguna. Fu osservata da Messier il 23 maggio 1764 che la descrisse così: “piccola nebulosità simile alla coda di una cometa, con numerose stelle. ( Diametro 30’ )”.


Già nel1680 Flamsteed aveva notato la nebulosa ma gli strumenti a disposizione non gli permisero di notare che M8 conteneva qualcosa in più. Fu Messier a scoprire un ammasso all’interno della nebulosa che oggi è conosciuto come NGC 6530. M8 è di magnitudine 6, ha una dimensione apparente di 90’ x 40’. La sua distanza è stimata in 5.200 anni luce. Se la distanza è corretta ( ma non si è certi ) le dimensioni reali dovrebbero essere di 140 x 60 anni luce. La stella più luminosa presente in M8 è 9 Saggitari di mg.5,9 la cui energia è la principale responsabile dell’ eccitazione che rende visibile la nebulosa. All’interno di M8 viene identificata una zona chiamata nebulosa Clessidra che è stata studiata nel 1997 dal telescopio spaziale Hubble. Inoltre una debole estensione verso est viene identificata con un proprio numero: IC 4678.

Osservazione[modifica]

  • Posizione: nella costellazione del Sagittario
  • Coordinate: Ascensione Retta 18h 03,8m / Declinazione -24° 23’
  • Dimensioni apparenti: 90’ x 40’

M8 ha declinazione negativa e quindi in Italia è più facilmente visibile dalle regioni meridionali. Durante le notti estive M8 è ben visibile già in un binocolo, per quanto, data la sua magnitudine, chi è dotato di ottima vista e sotto cieli molto scuri la potrà vedere ad occhio nudo come debole nebulosità. Con binocoli piuttosto potenti ammasso e nebulosa appaiono nettamente distaccati ed è visibile anche un canale oscuro che taglia la nebulosa da NE a SO. Con telescopi da 20 cm. la visione è splendida. In grande evidenza anche NGC 6530 che si rivela composto da oltre 40 stelle.

M17[modifica]

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M20[modifica]

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M27[modifica]

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M42[modifica]

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M43[modifica]

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M57[modifica]

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M76[modifica]

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M78[modifica]

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M97[modifica]

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